La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare

La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare

Messaggioda Berto » dom apr 15, 2018 10:52 am

Migranti piano Italia-Libia per 'ridurre i salvataggi'. Ma "così Roma rischia di compiere dei respingimenti di fatto"
di Andrea Palladino | 14 aprile 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... to/4291516

Il governo italiano sta preparando il campo all’intervento della Guardia costiera libica. Lo scrive, nero su bianco, lo stesso Comando generale delle Capitanerie di Porto, in un progetto finanziato dall’Unione europea - 1,8 milioni di euro di fondi erogati - che IlFattoQuotidiano.it ha consultato

C’è un cambio della strategia italiana nel Mediterraneo centrale. Una svolta mai apertamente dichiarata, mai discussa a livello parlamentare, ma attuata sul campo dalla Marina Militare e dalla Guardia Costiera. Dopo la chiusura dell’operazione Mare nostrum, dopo l’intervento delle Ong nei salvataggi nel Mediterraneo centrale, il governo italiano sta preparando il campo all’intervento della Guardia costiera libica. Lo scrive, nero su bianco, lo stesso Comando generale delle Capitanerie di Porto, in un progetto finanziato dall’Unione europea – 1,8 milioni di euro di fondi erogati – che IlFattoQuotidiano.it ha consultato: “È chiaro che una Guardia costiera libica formata ed efficiente potrebbe essere utile per fermare il traffico di essere umani e l’immigrazione irregolare verso gli Stati membri dell’Unione europea”, si legge nella descrizione degli obiettivi dell’intervento.

L’azione principale prevista nel progetto riguarda la creazione di una zona di salvataggio per il Mediterraneo centrale sotto la competenza di Tripoli, passo necessario per affidare all’autorità libica il coordinamento delle operazioni in mare. Tecnicamente si chiama “regione Sar” (Search And Rescue, ricerca e salvataggio), ovvero lo specchio di mare per il quale uno Stato garantisce l’attività di recupero dei naufraghi. La Libia – sconvolta dalla guerra civile iniziata nel 2011, in parte controllata ancora oggi da milizie e bande irregolari – non ha mai dichiarato la propria competenza e quell’area di mare è sotto il controllo italiano, coordinato dal centro MRCC di Roma. La stessa IMO – l’organizzazione marittima internazionale – ha più volte confermato di non aver ricevuto alcuna comunicazione dalla autorità di Tripoli, dopo un primo tentativo, poi ritirato, dello scorso anno. L’attivazione della zona Sar libica trova tra l’altro la contrarietà delle parti sociali del mondo marittimo, come si legge in un verbale di una riunione di fine ottobre presso l’IMO sull’argomento.

L’altro lato della medaglia non appare nelle carte del progetto della Guardia costiera italiana. Le normative internazionali sui salvataggi, insieme alle norme che regolano lo status dei rifugiati, prevedono lo sbarco dei naufraghi in un “Place of safety”, ovvero un luogo sicuro (e non il porto più vicino). Per chi fugge dalle guerre africane attraversando il deserto libico, dopo aver vissuto le torture dei centri di detenzione – più volte documentate dalle Nazioni unite – gestiti dalle milizie o, a volte, dalle stesse autorità di Tripoli, l’approdo sicuro non può essere la Libia, soprattutto quando è potenzialmente riconoscibile lo status di rifugiato. In sostanza i profughi non possono essere respinti (principio del non refoulement, previsto dall’articolo 33 della Convenzione di Ginevra). E pochi dubbi ci sono sullo status di molti naufraghi che già da mesi la Guardia costiera libica – con il coordinamento ed il supporto logistico italiano – riporta a Tripoli. In uno degli ultimi bollettini dell’agenzia Onu per i rifugiati, ad esempio, si legge che la maggior parte delle persone sbarcate il 16 marzo scorso da una delle motovedette cedute dall’Italia ai libici sono somali. Ovvero migranti con il diritto alla protezione internazionale, che non possono ricevere in Libia, paese non firmatario della Convezione di Ginevra.

Il rimpatrio forzato dei migranti salvati in mare operato dalla Guardia costiera libica potrebbe diventare un problema serio per il governo italiano, già condannato nel 2011 dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per respingimento. Il Gip di Catania nel decreto di convalida del sequestro della nave Open Arms – unità di salvataggio di una Ong spagnola che il 15 marzo si era rifiutata di consegnare i migranti ai libici – scrive che “il coordinamento (delle motovedette libiche, ndr) è sostanzialmente affidato alle forze della Marina Militare Italiana”. Il professor Fulvio Vassallo Paleologo, consulente della difesa della Open Arms, nella memoria difensiva annota poi come “è lo stesso Giudice delle indagini preliminari di Catania che, senza qualificarlo come tale, tratteggia i connotati di un respingimento collettivo effettuato su ordine delle autorità italiane, che avevano inizialmente assunto la responsabilità SAR”.

I naufraghi recuperati dai libici una volta tornati nel porto di Tripoli rischiano di diventare fantasmi. Non hanno notizie di quegli 89 rifugiati arrivati il 16 marzo i volontari e i cooperanti di una delle Ong italiane che operano nei principali campi di detenzione in Libia, il Cesvi, che ad una richiesta de IlFattoQuotidiano.it ha risposto di “non avere disponibilità di queste informazioni”. Così come non si hanno notizie su altri 90 naufraghi recuperati dalla Guardia costiera libica i primi di aprile – dopo aver imposto alla nave Aquarius della Ong Sos Méditerranée di non recuperare i migranti, salvo qualche donna incinta e qualche bambino – portati, secondo il Libyan Observer, nel campo Tajoura, uno dei centri di detenzione oggetto di un intervento della Cooperazione italiana. I corridoi umanitari attivati dalla Caritas, in coordinamento con il governo italiano, hanno permesso l’arrivo in Italia di due aerei fino ad oggi, per poco meno di 300 richiedenti asilo. Una piccolissima parte rispetto ai 51mila rifugiati attualmente registrati dall’UNHCR.

Il progetto della Guardia costiera italiana non affronta quello che avviene dopo il rientro a Tripoli dei naufraghi. Gli obiettivi sono esclusivamente operativi e puntano all’affidamento delle operazioni Sar ai libici: “Valutare l’attuale quadro legale marittimo, con particolare riferimento ai servizi Sar, valutare le necessità della Guardia costiera libica in termini di attrezzature e formazione, per stabilire un MRCC (centro di coordinamento dei salvataggi in mare, ndr) libico, per svolgere operazioni Sar i autonomia o in cooperazione con altre autorità MRCC europee o non europee”. Per raggiungere questi traguardi, le attività previste prevedono l’assistenza delle autorità libiche nelle procedure per dichiarare una propria zona Sar e la fornitura delle attrezzature per la creazione di una centrale operativa. Alla fine il beneficio per l’Italia e i paesi europei è chiaro e dichiarato: “Riduzione dei salvataggi direttamente gestiti dai paesi UE e dei relativi costi”. Cosa accadrà ai migranti? Questo il progetto non lo dice.



Alberto Pento
Respingere come "legittima difesa". Modificare le leggi europee e le convenzioni internazionali e adottare misure di difesa adeguate utilizzando la legislazione esistente interpretandola in modo adeguato alla contingenza storica come "legittima difesa!.
Il diritto dell'Italia e dei cittadini italiani è di gran lunga prevalente superiore al diritto dei non cittadini italiani ed europei fuori del territorio italiano. La legislazione europea, le convenzioni internazionali e la giurisprudenza della Corte UE che violasse tale diritto di prevalenza va violata e contestata.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » mar apr 17, 2018 2:13 am

Il gip dispone il dissequestro della Ong. La Lega: "Disco verde all'invasione"
Il gip ha disposto il dissequestro della nave dell'Ong spagnola Proactiva Open Arms, che aveva soccorso 218 migranti, violando accordi internazionali
Francesca Bernasconi - Lun, 16/04/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 16040.html

Il gip di Ragusa, Giovanni Giampiccolo, ha disposto il dissequestro della nave dell'Ong spagnola Proactiva Open Arms.
"Dalla magistratura - afferma il senatore Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato - semaforo verde a invasione".
La nave era stata posta sotto sequestro dalla procura di Catania lo scorso 18 marzo e ormeggiata al porto di Pozzallo, dal quale non si era più mossa. Lo aveva reso noto anche Il Giornale. Il procuratore Carmelo Zuccaro aveva ipotizzato il reato di associazione a delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina. Il gip, però, il 27 marzo, aveva fatto cadere l'accusa di associazione a delinquere, pur confermando il provvedimento di sequestro. "Se per il gip di Ragusa non ci sono gli estremi di favoreggiamento all'immigrazione clandestina nel trasbordare gli immigrati dalla Libia in quanto 'non si ha prova che si sia pervenuti in Libia a un assetto accettabile di protezione dei migranti soccorsi in mare' - commenta Calderoli - allora significa che da oggi tutte le navi ONG sono autorizzare a portare qui decine di migliaia di immigrati clandestini, visto che la Libia non è un Paese sicuro, mentre ovviamente l'Italia lo è. Una pronuncia che rappresenta un semaforo verde per i trafficanti di uomini e per le navi Ong - conclude il leghista - per la serie 'prego, invadeteci pure'…".
Secondo l'accusa, ci sarebbe stata la chiara volontà, da parte dei soccorritori umanitari spagnoli, di portare i migranti in Italia, interferendo con la guardia costiera libica. I giudici sospettavano che la partenza dell'Ong spagnola fosse dovuta a un appuntamento coi gommoni dei migranti. Quando arrivano nei pressi dei barconi, il comando libico chiede agli spagnoli di allontanarsi e di rimanere fuori dalla vista dei migranti, che altrimenti si sarebbero gettati in mare, per raggiungere i soccorsi. La Open Arms non rispetta le coordinate dei libici e, anzi, cala in acqua gommoni veloci per arrivare prima sul posto, riuscendo poi a caricare e salvare i 218 migranti che si trovavano a bordo dei barconi.
Nonostante fosse caduta l'accusa di associazione a delinquere, la nave spagnola era rimasta ormeggiata. Gli umanitari, infatti, avevano violoato un accordo internazionale. Il codice di condotta, imposto dal Viminale e firmato dalle squadre umanitarie spagnole, prevede di "non ostacolare la guardia costiera libica nelle acque territoriali o dove sono autorizzati a svolgere le proprie attività".
Oggi la nave della Ong spagnola Proactiva Open Arms è stata dissequestrata dal gip di Ragusa Giovanni Giampiccolo.



Buonisti e Ong ora fanno festa: "Torniamo a salvare i migranti"
Franco Grilli - Lun, 16/04/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... empo-reale

Dopo il dissequestro della nave di ProActiva Open Arms deciso dal gip di Ragusa, di fatto il mondo delle Ong torna nuovamente a far festa e ad annunciare nuove "incursioni" nel Mediterraneo

Dopo il dissequestro della nave di ProActiva Open Arms deciso dal gip di Ragusa, di fatto il mondo delle Ong torna nuovamente a far festa e ad annunciare nuove "incursioni" nel Mediterraneo per salvare migranti.

Le organizzazioni non governative adesso parlano di "rivincita" e sui profili social esultano. "A bordo della Aquarius siamo felici di apprendere la notizia. Il ritorno in mare di Proactiva sarà fondamentale per salvare vite nel Mediterraneo centrale", fa sapere Sos Mediterranee. Concetto ribadito poi da Jugend Rettet che attende invece una decisione sulla Iuventa sequestrata invece dalla procura di Trapani: "Siamo felici per voi - ribadisce il concetto la tedesca Jugend Rettet che aspetta una decisione sulla sua Iuventa sequestrata su decisione della procura di Trapani - e spero di vedervi subito dopo la nostra udienza il 23 aprile! Possono prendere le nostre navi, ma non il diritto di salvare". Fa festa anche la tedesca Sea Watch: "Siamo più che felici che Open Arms venga rilasciata per operare laddove è ancora tanto necessario". E in questo coro che annuncia un ritorno in mare da parte delle navi dell Ong, la più prudente è proprio Proactiva Open Arms: "È solo un primo passo e una buona notizia. Open Arms è stata rilasciata, ma le indagini a Catania sul reato di associazione a delinquere e quella di Ragusa sul favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, continuano. Abbiamo ancora bisogno di tutto il vostro sostegno".

Ma tra questi slogan di "rivincita" vanno anche registrate alcune reazioni da parte della sinistra. Per il dissequestro è arrivata anche l'esultanza di Emma Bonino che a FanPage dice: "È un tassello molto importante nel percorso di assoluzione delle Ong, dopo quella che è stata una vera e propria campagna di attacchi forsennati". "Il gip di Ragusa ha stabilito chiaramente che la Libia non è un posto sicuro - spiega Bonino - la sentenza ha sostanzialmente confermato lo stato di necessità in cui ha operato Open Arms, che non aveva certamente l'intenzione di favorire l'immigrazione clandestina". Infine pure il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando condvide il dissequestro da parte della procura: "Apprendo con piacere e soddisfazione la notizia del dissequestro della nave 'Open Arms' e, soprattutto, delle motivazioni del provvedimento che confermano come la tutela della vita e il soccorso degli esseri umani siano una priorità assoluta e inderogabile. Mi auguro che un provvedimento analogo venga preso anche per la nave 'Iuventa', perché ogni giorno in più di blocco di queste navi e questi equipaggi è un giorno in più concesso ai trafficanti di esseri umani". Alla "festa" della sinistra ha risposto la Lega in modo chiaro: "Dalla magistratura - afferma il senatore Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato - semaforo verde a invasione".
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Messaggioda Berto » mer apr 25, 2018 10:51 am

Confermato il sequestro della nave della ong Iuventa
Lucio Di Marzo - Mar, 24/04/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 18974.html

L'imbarcazione è stata fermata ad agosto per favoreggiamento dell'immigrazione

La Corte di Cassazioneha confermato oggi il sequestro della Iuventa, la nave dell'ong tedesca Jugend Rettet che venne sequestrata il 2 agosto dal gip di Trapani con l'accusa che fosse stata utilizzata per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

L'ong aveva presentato ricorso contro l'ordinanza di sequestro, ma il tribunale l'ha rigettato. Entro un mese saranno pubblicate le motivazioni della sentenza. Di pochi giorni fa il dissequestro a Ragusa della imbarcazione Open Arms, della organizzazione catalana Proactiva.

"La Cassazione di Roma è il livello giudiziario più elevato in Italia. Le misure legali qui sono esaurite. Possiamo considerare di andare alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Valutiamo i passi successivi", hanno scritto in una nota i responsabili di Jugend Rettet, che parlano di "accuse e situazioni assurde", sostendo che "le Ong vengono criminalizzate, mentre la guardia costiera libica commette violazioni internazionali ogni giorno. Il caso di Iuventa è un precedente che punta alla criminalizzazione delle attività di soccorso e solidarietà a favore delle persone in fuga. Finchè le persone muoiono nel Mediterraneo, andremo avanti".
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Messaggioda Berto » gio mag 10, 2018 5:23 am

I migranti nigeriani fanno causa all'Italia
maggio 8, 2018

https://www.tempi.it/i-migranti-nigeria ... vO4kCC-mjI

L’accusa è di aver violato i loro diritti e messo a repentaglio la loro vita affidandola al soccorso della motovedetta della guardia costiera libica

Un gruppo di migranti nigeriani, sopravvissuti a una traversata in mare il 6 novembre del 2017, ha presentato un ricorso contro l’Italia alla Corte europea dei diritti umani (Cedu). L’accusa è di aver violato i loro diritti e messo a repentaglio la loro vita affidandola al soccorso della motovedetta della Guardia costiera libica.

Il caso è stato presentato a Strasburgo la settimana scorsa: in diciassette, patrocinati dagli avvocati di Global Legal Action Network, hanno sostenuto che il nostro paese ha violato più articoli della Convenzione europea sui diritti umani, inclusi quelli che proibiscono la tortura, la schiavitù, trattamenti inumani e il mettere in pericolo la vita, tutte condizioni che due dei migranti respinti in Libia sono stati costretti a subire insieme a violenze, abusi, percosse, scosse elettriche, durate mesi prima di poter partecipare ai programmi di rimpatrio dell’Organizzazione internazionale per le Migrazioni e tornare in Nigeria.

LA TESI DI SUPERSTITI E AVVOCATI

Secondo i sopravvissuti al naufragio – in cui morirono 20 persone e 59 vennero soccorse e riportate in Italia dalla nave umanitaria tedesca Sea Watch contattata da Roma –, il governo italiano è responsabile di respingimenti per procura, «fiancheggiare la guardia costiera libica nei respingimenti delle barche dei migranti è solo un modo per camuffare la nuova strategia italiana: combattere l’immigrazione irregolare nel Mediterraneo intrappolando i migranti in quello che il ministero degli Esteri italiano ha già ribattezzato “l’inferno” di Libia», ha dichiarato ai giornalisti Violeta Moreno-Lax, uno dei legali dei migranti.

Già nel 2012 l’Italia era stata condannata dalla Cedu per aver restituito alcuni cittadini eritrei e somali direttamente alle autorità libiche, nonostante le violazioni documentate nei centri di detenzione del paese, mettendo a rischio la loro vita. In questo caso però avrebbe agito attraverso l’azione della motovedetta, una delle sette donate fino ad oggi a Tripoli come previsto dal Memorandum d’intesa firmato dai due paesi, e finanziando con l’Ue la formazione e il coordinamento di circa 190 guardie costiere libiche.

Il processo legale potrebbe richiedere fino a tre anni, ma secondo Global Legal Action Network in caso di vittoria dei migranti, oltre a pagare pesanti risarcimenti, l’Italia sarebbe costretta ad abbandonare la sua politica di equipaggiamento, addestramento e coordinamento della guardia costiera libica.


CEDU
https://it.wikipedia.org/wiki/Corte_eur ... ell%27uomo
La Corte europea dei diritti dell'uomo (abbreviata in CEDU o Corte EDU) è un organo giurisdizionale internazionale, istituita nel 1959 dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) del 1950, per assicurarne l'applicazione e il rispetto. Vi aderiscono quindi tutti i 47 membri del Consiglio d'Europa.
Sebbene abbia sede a Strasburgo, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo non è un'istituzione che fa parte dell'Unione europea; non dev'essere confusa con la Corte di giustizia dell'Unione europea con sede in Lussemburgo, istituzione effettiva dell'Unione europea.


Alberto Pento
La migrazione clandestina e l'abuso del soccorso in mare sono un crimine, una violazione dei diritti umani dei cittadini italiani ed europei; di fatto costituiscono una aggressione contro la quale abbiamo ogni buon diritto a respingere, a non soccorrere e a non accogliere/ospitare.
L'obbligatorietà al soccorso e all'accoglienza è un crimine.
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Messaggioda Berto » dom mag 20, 2018 4:25 am

La Guardia costiera libica dà ragione a Zuccaro: "Ong responsabili dell'aumento del flusso migratorio"
2017/05/05

https://www.huffingtonpost.it/2017/05/0 ... a_22071142

Le organizzazioni non governative fanno credere ai migranti in Libia che verranno comunque soccorsi e questo li spinge a imbarcarsi aggravando la crisi. E le navi delle ong hanno più volte violato le acque territoriali libiche senza avvertire le autorità competenti. Sono le accuse alle ong formulate dal capo della Guardia Costiera libica per la regione centrale, Rida Aysa, che nel corso di un'intervista esclusiva ad Aki-Adnkronos International parla di "centinaia di migliaia di migranti clandestini" pronti a imbarcarsi per l'Europa, anche se "non esistono cifre precise. La maggior parte di questi migranti proviene dai Paesi dell'Africa orientale e occidentale, come Eritrea e Somalia".

Scrive Aki-Adnkronos International:

Aysa esprime "irritazione" nei confronti di queste ong affermando che "le organizzazioni presenti nel Mar Mediterraneo con la missione di salvare i migranti hanno dato loro ad intendere che saranno inevitabilmente soccorsi e questo ha aggravato la crisi, aumentando il numero di migranti". Il funzionario libico spiega quindi che "abbiamo comunicato tutto questo sia all'Ue sia ai comandanti dell'Operazione Sophia, che hanno manifestato irritazione verso queste organizzazioni, ma finora non hanno preso alcuna misura al riguardo".

Il militare aggiunge che "la Guardia Costiera libica ha fermato alcuni gommoni all'interno delle acque territoriali libiche, per poi imbattersi in alcune organizzazioni umanitarie che si sono lamentate del fatto che quei gommoni appartenevano a loro, benché non l'avessero comunicato alla Guardia Costiera, violando così le acque territoriali libiche".

Aysa ricorda l'episodio di un "gommone tedesco fermato a nord di al-Zawiyah (30 chilometri a ovest di Tripoli, ndr) che poi si è rivelato di proprietà di un'organizzazione umanitaria chiamata 'Sea Watch'", oppure del caso di "una nave allontanata con alcuni colpi di avvertimento per aver violato le acque territoriali libiche. Dopo essere saliti a bordo e averla ispezionata - prosegue Aysa - è emerso che apparteneva a 'Medici senza Frontiere'".

Quanto alle accuse rivolte alla Guardia Costiera libica di aver attaccato le navi delle ong, Aysa risponde che "tali imbarcazioni entrano in acque territoriali libiche senza avvisare la Guardia Costiera, che è l'organo preposto ad autorizzare questo e di conseguenza è logico rispondere per proteggere le nostre acque e le nostre coste".

"Quando le navi delle organizzazioni si fermano a 12 miglia dalla costa libica, in una zona visibile dalla costa, le loro luci notturne segnalano ai trafficanti che possono iniziare a imbarcare i migranti e questa è una delle cause delle ondate migratorie cui si assiste periodicamente", conclude Aysa.


Migranti, Pm Zuccaro: "Ong parte di un sistema sbagliato. Si affida la porta di ingresso all'Ue ai trafficanti"
16 giugno 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... ti/4431306

“Le Ong fanno parte di un sistema profondamente sbagliato, che affida la porta d’accesso all’Europa a trafficanti che sono criminali senza scrupolo. Questo è l’aspetto sbagliato delle cose che non risponde né a senso di umanità né di solidarietà. E non parlo di inchieste in corso, non lo farei con i giornalisti, ma di un fenomeno generale”. Lo ha detto il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro a margine del convegno su “Le nuove frontiere dell’immigrazione” dell’associazione Area Democratica per la Giustizia.



Ridurre le scorte, chiudere le moschee e fermare i barconi: Salvini rilancia
15/06/2018

https://www.diariodelweb.it/italia/arti ... 610-517374

ROMA - Giorno e notte su libri, documenti dossier. Non solo immigrazione» ma anche al lavoro «per tagliare questi sprechi, togliere la scorta a chi non ne ha diritto e riportare la media italiana a quella europea». Lo ha detto il vice premier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, in una diretta Facebook, annunciando che contatterà il ministro dell'Interno austriaco, visto che «l'Austria ha deciso di chiudere diverse moschee, espellendo diversi imam che predicavano odio». E poi Salvini elenca: «C'è la lotta alla mafia, migliaia di beni da restituire ai cittadini; la lotta alla droga; rivedere il sistema di sicurezza; dare una mano agli uomini delle Forze dell'ordine e dei Vigili del Fuoco; l'abusivismo commerciale che devasta spiagge in ogni dove». Quindi dall'attacco si passa alla difensiva: «Tutta la stampa e le tv sono contro di me, contro la Lega, contro il governo. Tutti i giornali, associazioni, sidancati, Confindustira, Gay Pride, Soros, Bonino, Renzi, Corona, Balotelli, non ci facciamo mancare nulla. Ma in sette giorni stiamo già riportando la nave Italia verso il largo, con un obiettivo preciso».

Salvini e le campagne stampa
«Repubblica è una settimana che indaga sui legami miei con l'ndrangheta, capite come possa avere a che fare io con l'ndrangheta...». Così il vice premier e ministro dell'Interno commenta l'inchiesta di Repubblica sui rapporti tra Lega e 'ndrangheta. «Poi c'è L'Espresso che sta cercando i soldi di Salvini dappertutto... in Svizzera e Lussemburgo ho mandato cartoline non denari. Mancano accuse di droga e pedofilia, poi me le hanno dette tutte», afferma Salvini. «Mi danno dell'assassino, gli rispondo con un bacione. Siate sereni, siate tranquilli, abbiate una vita, non state tutto il giorno a rosicare a pensare alla Lega, a Salvini xenofobo, razzista, fascista. Giudicheranno gli italiani dai fatti. Non voglio essere cattivo, sono un padre di famiglia, voglio essere giusto. Voglio aprire le porte a chi ha diritto, e chiuderle a tutti gli altri», conclude.

La promessa di Salvini: «Non sarà un'estate di sbarchi»
Il ministro degli Interni passa poi al fronte internazionale: «Malta non dà disponibilità alcuna a che si attracchi nei suoi porti. E arrivano tutti tranquillamente in Italia. No, no, no. Se qualcuno pensa ad un'estate come le ultime con sbarchi su sbarchi alzando gli occhi al cielo senza muovere un dito, non sarà quello che farò da ministro. O si seguono le regole, o si cambiano, non starò a guardare perchè gli italiani ne hanno le scatole piene. In maniera rispettosa, educata, salvando vite, vedremo di dimnuire ulteriormente gli arrivi e aumentare le espulsioni».

Il fronte internazionale e le espulsioni
Sul fronte internazionale «già abbiamo creato alleanze: contatterò la prossima settimana i ministri degli Interni di altri Paesi europei, Austria, Belgio, Paesi Bassi, stiamo lavorando sul fronte del Mediterraneo per valutare come salvare vite e chiudere il rubinetto dell'immigrazione». Poi i «centri per i rimpatri che mancano, ce ne sono solo 4. Cosa hanno fatto per anni coloro che mi hanno preceduto? E poi i fenomeni mi vengono a dire cosa ha fatto Salvini... Siamo qui da una settimana». Di centri «ne servono almeno 20, e devono essere chiusi. Non quelli dove escono la mattina e rientrano la sera con le bici magari rubate. Centri umani, dove tutti vengono trattati coi guanti, ma chiusi. Dobbiamo recuperare sette anni di nulla, complicità, assenza, servilismo, in Europa e nel mondo».


Luttwak: Salvini? fa bene, vuole riportare legalità in italia. ong? sono un gruppo di scalmanati e ...

http://m.dagospia.com/luttwak-salvini-f ... i-e-176205


Da “la Zanzara - Radio 24”

“Salvini? Sta facendo bene, sta cercando di riportare l’Italia alla legalità. Perché se io arrivo a Fiumicino, esigono di vedere il mio passaporto. Per quale ragione se vengono in mille in barca non devono vedere il loro passaporto? Non hanno il visto del consolato italiano del paese. L’unica ragione che è permessa dalla legge, è essere profugo di guerra. Il 90% di quelli venuti non sono profughi di guerra”.

Lo dice il politologo americano Edward Luttwak a La Zanzara su Radio 24. Salvini viene accusato di essere disumano perché ha bloccato l’Aquarius: “Le Ong vanno ribattezzate Onc, cioè Organizzazioni Non Controllate, cioè un gruppo di scalmanati qualsiasi che si sono autoeletti e riescono a persuadere qualche vedova a dargli i soldi, questi si comprano una barca e poi fanno quello che vogliono. Queste persone non sono nella legalità. Il primo dovere di ogni governo è quello di applicare la legge”.

Perché hanno vinto Cinque Stelle e Lega?: ”Perché i politici normali, professionisti, non ascoltano il popolo perché devono ascoltare George Clooney e il Papa, allora il popolo poi è costretto a rivolgersi ad altri. Il politico normale in Europa Occidentale oggi vuole essere ben visto da George Clooney e dal Papa. E quindi se ne infischia di ciò che vuole il popolo”. Come giudica Soros?: “È uno che dice che essere buonista è più importante della volontà del popolo. Lui vuole che i governi mandino a casa il popolo e ne eleggono uno nuovo”.

“Quello che è importante – dice ancora Luttwak - è l’opinione di George Clooney e del Papa. Il Papa è un extracomunitario e naturalmente vuole riempire l’Italia di extracomunitari. Lo capisco, è normale. Ma nessuno ha diritto di violare la legge e nessuno ha diritto di sopprimere la voce del popolo. In nome dell’Euro, in nome di George Clooney o in nome del Papa. Molti preti sono contro Salvini perché il Vaticano è contro. Il Pontefice vuole che l’Italia apra le frontiere a tutti. Ma non ha il diritto di invitare gente in casa altrui”.

Poi attacca Gino Strada e ancora le Ong: “Gino Strada dice che vuol andar via dall’Italia dei fascisti come Salvini? Giusto, dovrebbe andare in un paese che ha le opinioni di Gino Strada. Ha sempre pensato che il suo dovere personale fosse quello di aiutare tutti, meno che gli italiani. Lui è andato in Afghanistan, quando un talebano veniva ferito, andava in qualche ospedale sostenuto da Gino Strada per essere curato. Dobbiamo curarli anche se poi escono per andare a uccidere qualche ragazza che terribilmente va a scuola, è intollerabile, e va uccisa. Queste organizzazioni non controllate sono piene di gente, non lo so, magari nati in Norvegia che sono disposti ad aiutare chiunque, meno i norvegesi. E in Norvegia c’è un numero enorme di anziani abbandonati, che vivono da soli. E questi invece di andare a visitare gli anziani di fronte a casa loro, vogliono andare in Birmania per aiutare non so chi... Ma quello che vive di fronte a casa loro, non lo aiutano”.

Attacca ancora il modo in cui viene trattato Trump in America: “In America se voi guardate il New York Times, il Washington Post, e tutti i media dell’èlite degli ultimi 100 giorni dicono che Trump è un ignorante e un cretino, ma non si accorgono che la disoccupazione è più bassa che mai. I negri non si accorgono del fatto che la disoccupazione fra i negri è la più bassa da quando le statistiche sono iniziate, loro sognano ancora di Obama che non ha fatto niente per i negri d’America, niente, zero, zero, mentre Trump è il diavolo”.

“Trump? Merita due Nobel per la Pace, non uno. L’ultima vittoria – dice Luttwak - è il brillante successo a Singapore. Kim Jong Un ha promesso di portare fuori dalla Corea Del Nord le armi nucleari per essere eliminate. Quella in Corea non è una pacetta, una pacina, è una pace grande grande. A Obama il Nobel l’hanno dato quando era appena arrivato, aveva aperto le valigie e messo a posto le cose alla Casa Bianca. E i norvegesi erano emozionati perché non era bianco, veniva dopo Bush, era carino e prometteva di non affrontare nessun conflitto in politica estera”.

E chiude con un elogio al nuovo governo: “Queste due persone, Salvini e Di Maio, sono comunque riusciti a fare un accordo per governare, hanno fatto un regolare contratto fra partiti. Non è una coalizione vaga per non fare nulla, quindi non sono da disprezzare. Hanno fatto un contratto forte, dove possono agire in maniera vigorosa su differenti fronti”
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare

Messaggioda Berto » sab giu 16, 2018 8:30 pm

A difesa dei diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei
Contro l'invasione che viola e calpesta i diritti umani e civili e la sovranità dei cittadini italiani ed europei
viewtopic.php?f=194&t=2778

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674
Prima del proprio diritto a emigrare, esiste il dovere di chiedere agli altri il permesso di essere accolti e il loro diritto di negarlo.



La mia terra non è la tua terra. Chiudere i porti e presidiare ogni metro di costa.
viewtopic.php?f=194&t=2784
La terra è di tutti ma ognuno ha la sua terra e la deve difendere. Chiudere i porti e presidiare ogni metro di costa e di confine.
Prima del proprio diritto a emigrare, esiste il dovere di chiedere agli altri il permesso di essere accolti e il loro diritto di negarlo.



Migranti, la Sea Watch verso Reggio Calabria: primo sbarco dell'era Salvini. Il ministro attacca: "No alle Ong che fanno da taxi"
Ha fatto rotta verso le coste italiane, in condizioni di mare proibitive e 232 persone a bordo disidratate e allo stremo. Il Viminale ha concesso il porto della città dello Stretto. Il ministro punta il dito contro il regolamento dei volontari che operano nel Mediterraneo e il no ai soccorsi di Malta, che però respinge le accuse.
Fico: "Chi fa solidarietà deve avere tutto il supporto dello Stato"
di ALESSANDRA ZINITI
08 giugno 2018

http://www.repubblica.it/cronaca/2018/0 ... -198463374

ROMA - Sarà il primo sbarco da una nave umanitaria da quando Salvini è al Viminale, e il lavoro delle organizzazioni non governative al fianco dei migranti è tornato in un lampo in primo piano tra i temi politici. Il ministro dell'Interno ha attaccato Malta - che però respinge le accuse - e ha contestato il regolamento delle Ong, alcune delle quali paragonate a taxi. Dal mondo del volontariato è partito subito l'invito a non strumentalizzare il lavoro dei volontari, mentre il presidente grillino della Camera Fico, fresco di incontro con Amnesty International e Msf, si è trovato a dover prendere le distanze dalle parole del leghista.

Finisce comunque l'odissea in mare della Sea Watch: si concluderà alle 8 con l'attracco al porto di Reggio Calabria. Le operazioni di soccorso dei 232 migranti a bordo e i successivi movimenti sono stati dal primo all'ultimo minuto coordinati dalla sala operativa della Guardia costiera di Roma senza alcun tipo di problema, ma l'imbarcazione che da quasi quattro giorni, in condizioni di mare proibitive, naviga con le persone a bordo che stanno male, soltanto oggi ha ricevuto l'indicazione sul porto italiano in cui approdare. Un ritardo inedito visto che, quando ricevono ordine di muovere verso l'Italia, normalmente la sala operativa comunica anche la direzione in cui muoversi.

"Abbiamo gente che sta molto male, disidratata, hanno sofferto molto il mare grosso e navighiamo da più di 80 ore", hanno detto da bordo. Già tre giorni fa, subito dopo il suo insediamento, Salvini - saputo del salvataggio dei migranti da parte della nave della Ong - aveva chiesto ai suoi collaboratori se era possibile non concedere l'approdo in Italia. Poi la nave è rimasta in zona Sar anche per dare aiuto a una imbarcazione di un'altra ong tedesca, la Seefuchs, un piccolo peschereccio che - con 120 persone a bordo - si è trovata in difficoltà davanti a onde alte due metri. La guardia costiera di Roma ha chiesto a Malta, porto più vicino, di intervenire per mettere in sicurezza la Seefuchs ma i maltesi si sono rifiutati e cosi da Roma è partito l'ordine a un mercantile di passaggio prima e a una nave militare italiana poi di dare assistenza alla Seefuchs. Versione che non corrisponde a quella delle autorità maltesi: "Abbiamo dato l'ok all'attracco - hanno fatto sapere - ma poco dopo la nave ci ha comunicato l'intenzione di proseguire verso la Sicilia, dal momento che le condizioni del mare non permettevano di girare l'imbarcazione".

Roma ha ordinato alla Seewatch di fare rotta verso l'Italia con il suo carico di migranti, ma il porto è stato assegnato solo stamattina. Da notare anche la singolare e inedita assenza dalla zona ricerca e soccorso delle motovedette libiche che nelle ultime settimane hanno costantemente assunto il controllo delle operazioni anche quando da Roma venivano inviate navi umanitarie sul posto, con una lunga serie di salvataggi contesi con momenti di tensione e successive indagini della magistratura italiana. Da qualche giorno, invece, i libici sembrano avere tirato le motovedette in secco. Forse una forma di pressione sul nuovo governo per capire se intenderà confermare il sostegno avuto dal precedente.

"Stiamo assistendo alla presa in giro per i cittadini di un'ong tedesca con bandiera olandese che passa davanti a Malta e saluta e arriva in Italia. Non è possibile che Malta dica no a ogni richiesta di intervento", ha sbottato il ministro parlando in prefettura a Como dopo l'aggressione a due autisti dell'autobus da parte di alcuni stranieri. "Il buon Dio ha messo Malta più vicino all'Africa della Sicilia". Ma in serata è arrivata sul caso una nota dell'ambasciatrice Vanessa Frazier: "È falso che Malta ha rifiutato di prestare soccorso - dichiara rispondendo a Salvini - il governo maltese rifiuta categoricamente l'affermazione secondo cui Malta non avrebbe adempiuto ai propri obbligi internazionali. Per quanto riguarda le aree di soccorso, Malta infatti osserva quanto stabilito dalla vigente normativa internazionale ad essa applicabile. Malta ha concluso - ha sempre operato e continuerà ad operare in osservanza a tali convenzioni per quanto concerne il principio del safety of life at sea, come è accaduto in questo caso e ogni volta che ve ne sarà necessità".

Non c'è solo Malta nel mirino del ministro dell'Interno. Ci sono anche i volontari. "Il governo sta lavorando sul piano delle Ong" ha spiegato Salvini, sottolineando come alcune facciano volontariato "altre affari". "Non è possibile che via siano Ong con bandiere spagnole, olandesi e di Gibilterra che arrivano in Italia. C'è da lavorare". E ancora: "Purtroppo non è con l'attuale regolamento delle Ong che operano nel Mediterraneo che si può intervenire in maniera efficace. C'è un preciso disegno al limite delle acque territoriali della Libia per fungere da taxi".

Non la vede allo stesso modo il presidente della Camera Roberto Fico, proprio oggi impegnato in una serie di incontri che lo ha visto a colloquio con i rappresentanti di Amnesty International e, in mattinata, quelli di Medici senza frontiere. Non ha voluto rispondere direttamente alle parole di Slavini, ma la sua visione è chiara. "Ritengo che chi fa solidarietà deve avere tutto il supporto dello Stato - ha detto - lo Stato deve stare vicino a chi aiuta gli ultimi, perché la loro sofferenza è la mia sofferenza, la loro ricerca di una dignità è la mia ricerca, non solo in tema di migranti ma in generale di diritti. Ho incontrato Msf perchè è una Ong molto importante, che si occupa in tutto il mondo di aiutare le persone che hanno bisogno, ha campi in zone di guerra ed è impegnata soprattutto nel Mediterraneo. La solidarietà appartiene a tutti".


Salvini: "I migranti sulla nave Aquarius non sbarcheranno in Italia"
Fiorenza Sarzanini
10 giugno 2018

https://roma.corriere.it/notizie/cronac ... 9b61.shtml

Il Viminale non autorizzerà l’ingresso in un porto italiano della nave Aquarius, che si trova in navigazione nel Mediterraneo con 629 migranti a bordo. L’imbarcazione si trova a 43 miglia da Malta e il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha scritto una lettera urgente alle autorità de La Valletta proprio per comunicare che quello è il «porto più sicuro», dunque spetta a loro concedere il via libera all’attracco. Al momento non c’è stata alcuna risposta e intanto si è deciso di impedire che Aquarius possa scegliere come alternativa un approdo nel nostro Paese.

Si tratta di una decisione che segna la linea anticipata dal ministro Salvini e che si è deciso di mettere subito in pratica. Appena dopo il suo insediamento, e ancora ieri, il titolare del Viminale aveva ribadito che sarebbe stato impedito alle Ong «di continuare svolgere il ruolo di taxi del mare». E adesso la scelta di non indicare un porto italiano apre ufficialmente il contenzioso con Malta. A bordo ci sono migranti partiti dalla Libia e soccorsi in varie operazioni nel corso della notte. Tra loro 123 minori non accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte.

Sabato sono giunti a Pozzallo e a Reggio Calabria due diverse imbarcazioni delle Ong con a bordo complessivamente più di 400 migranti che erano stati salvati in mare e ai quali Malta aveva negato l’ingresso in porto. Per questo Salvini aveva attaccato duramente: «Non possono dire sempre no alle richieste di aiuto». La replica era stata affidata al Time of Malta con una nota nella quale veniva smentito il diniego, ma sono stati proprio i responsabili della Ong Sea Watch a confermare di essere stati respinti. «Se qualcuno pensa che si ripeterà un’estate con sbarchi, senza muovere un dito, non è quello che farò come ministro. Non starò a guardare», aveva detto sabato Salvini. E adesso ha deciso di mettere in pratica la decisione.

Appare evidente che la Libia abbia deciso di allentare i controlli visto che in tre giorni sono partiti da quelle coste più di mille migranti. Per il governo guidato da Giuseppe Conte si pone dunque l’immediato interrogativo sulla eventuale conferma delle intese e dunque sugli aiuti che l’Italia è disponibile a concedere in cambio di una collaborazione rispetto al controllo del territorio e all’accettazione dei rimpatri. Tenendo conto che le navi delle Ong sono in mare e continueranno a soccorrere queste persone, nella consapevolezza che senza l’aiuto molti rischierebbero di morire.
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La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare

Messaggioda Berto » sab giu 16, 2018 9:50 pm

Migranti, Salvini chiude i porti ad altre due ong. Toninelli: "L'Olanda richiami le sue navi che violano codice di condotta"
16 giugno 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... ta/4430704

I migranti dell’Aquarius stanno per sbarcare in Spagna e così il ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo una settimana può cambiare obiettivo. Questa volta sono due ong tedesche che operano davanti alla costa della Libia con navi con bandiera olandese, Lifeline (“La linea della vita”, in inglese) e Seefuchs (“Volpe del mare”, in tedesco). Torna l’hashtag #chiudiamoiporti e torna la linea: “Sono arrivate al largo delle coste della Libia, in attesa del loro carico di esseri umani abbandonati dagli scafisti” informa il vicepresidente del Consiglio sul suo profilo personale di facebook diventato un canale continuo e quasi esclusivo di comunicazione. “Sappiano questi signori che l’Italia non vuole più essere complice del business dell’immigrazione clandestina e quindi dovranno cercarsi altri porti (non italiani) dove dirigersi”. Una linea che unisce tutto il governo. Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli chiede infatti all’Olanda di richiamare le navi ong con bandiera dei Paesi Bassi perché non sono attrezzate e violano i codici di condotta. Ma l’ulteriore giallo riguarda proprio queste ong perché dalla rappresentanza di Amsterdam all’Unione Europea rispondono a Toninelli: “Non si tratta di Ong olandesi, né sono imbarcazioni registrate in Olanda. Anche il governo dei Paesi Bassi è preoccupato per l’attività delle Ong nell’area di ricerca e salvataggio libica, in violazione del codice di condotta. Facendo così sono strumentalizzate dal cinico modello dei trafficanti di esseri umani libici e lo sostengono”.

Dall’altra parte c’è la Cei che chiede umanità, salvaguardia delle vite e rispetto dei diritti, ma lancia un forte appello all’Europa affinché l’Italia non resti sola. Nel frattempo il Pd, con David Sassoli, evoca l’intervento della Corte europea dei diritti dell’uomo perché “si stanno violando le convenzioni internazionali e trattati”.

I soccorsi della notte coordinati dall’Italia (e le ong non c’entrano)
Parole che su twitter accendono un duello a distanza anche molto ruvido tra il capo del Viminale e l’ong Lifeline, che però parevano la premessa per un altro caso Aquarius, con i porti “chiusi” (anche se formalmente non lo sono mai stati) di fronte a una nave con decine di persone salvate da un naufragio. In realtà Lifeline non ha nessuno a bordo: nella notte ha solo assistito – insieme ad una nave militare degli Stati Uniti – a un’operazione di salvataggio e trasbordo di 118 persone (tra cui 14 donne, 4 bambini e un neonato) sul Viking Amber, mercantile con bandiera di Singapore, designato dalla Guardia Costiera per effettuare l’intervento, quindi sotto il pieno coordinamento di Roma. I 118 tra l’altro sono solo una parte delle circa 450 persone che si trovano a bordo del Viking e che sono state recuperate dal mare nel corso di 4 interventi di soccorso. Tra oggi e domani i 118 verranno trasbordati su un mezzo della Guardia costiera italiana per essere indirizzati verso un porto ancora da definire.

Fin qui la parte operativa delle ultime ore che è gestita dalla centrale delle Capitanerie a Roma e che peraltro non vede le ong protagoniste. Poi però c’è la parte politica ed è su questo che ci si avvia a un nuovo braccio di ferro che conferma la linea del governo. La presa di posizione di Salvini, infatti, provoca un botta e risposta su twitter con LifeLine: “Quando i fascisti ci fanno promozione…” ha commentato in un primo momento l’associazione sul suo account. Il ministro dell’Interno ha replicato: “Una pseudo associazione di volontariato che dà del ‘fascista’ al vicepremier italiano? Questi non toccheranno mai più terra in Italia“. Lifeline negli stessi minuti ha fatto retromarcia, cancellando il messaggio precedente e precisando, forse in modo sarcastico: “No, @matteosalvinimi non è naturalmente un fascista. Ci è scivolato il mouse“. Ma Salvini non cede: “Roba da matti. A casa nostra comandiamo noi, la pacchia è STRA-FINITA, chiaro? Insulti e minacce non ci fermano”.

Toninelli: “Le navi di LifeLine non sono attrezzate”. Replica: “Non è vero”
Ma l’ong tiene a precisare che anche nell’intervento nel corso della notte “abbiamo cooperato con le autorità italiane ed americane nel pieno rispetto del codice di condotta”. Ed è esattamente questo il punto di scontro con il governo. “Le navi ong olandesi Lifeline e Seefuchs stazionano da ore in acque libiche – fa notare il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli – In violazione del codice di condotta perché non hanno mezzi e personale adatti a salvare un gran numero di persone. E potrebbero mettere in pericolo equipaggi e naufraghi. L’Olanda le faccia rientrare“.

Ma anche in questo caso LifeLine replica: “Abbiamo i mezzi ed il personale per effettuare le missioni di ricerca e soccorso – si legge in un tweet – e per fornire il primo sussidio a coloro che sono in emergenza, secondo il Codice di condotta. La nostra missione è salvare e garantire che le persone in cerca di protezione non vengano riportate in Libia e offrire loro la possibilità di raggiungere un porto sicuro”.

Crimi come Salvini: “La pacchia è finita”
D’altra parte la linea di Salvini convince tutto il governo, con il sostegno esplicito del M5s. C’è per esempio il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vito Crimi che usa le stesse parole del leader leghista: “La pacchia è finita per chi specula sui migranti”, dice Crimi, per quelli che “sui 600 migranti” dell’Aquarius “avrebbero lucrato 600mila euro al mese chissà per quanto tempo: c’è un albergatore che non ha potuto accogliere 50 persone per un mese una cooperativa che non ha avuto un appalto. E’ questo che dobbiamo bloccare in Italia. La pacchia è finita per chi ha speculato”. Crimi parla da un convegno sull’immigrazione promosso dall’associazione di magistrati Area Dg, al quale hanno partecipato tra gli altri anche il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho (che ha lamentato l’assenza della polizia giudiziaria a bordo delle navi dell’ong) e il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro (che ha definito le ong “parte di un sistema sbagliato”, con relative polemiche politiche).

Da lì arriva anche la replica dell’ex ministro degli Interni Marco Minniti. “Non posso dire a minorenne non accompagnato ‘la pacchia è finità, non capirebbe, perché non ci può essere cosa più drammatica che lasciare la propria famiglia. Le migrazioni sono un business? No. Può esserci malaffare? Sì. E tuttavia definire le migrazioni un business significa non aver capito bene quello che abbiamo di fronte. Si può dire, parlando dell’immigrazione, ‘la pacchia è finita?’ No”. Per Minniti “l’immigrazione è un fatto epocale, è una questione che riguarda il mondo, non pensiamo che riguardi soltanto l’Italia. Può essere cancellata? No, la cosa che può fare una grande democrazie è governare i flussi migratori” e lo si può fare, aggiunge nel “rispetto reciproco” tra “istituzioni democratiche, Stati e organizzazioni umanitarie”. “Se vogliamo affrontare grandi fenomeni epocali – ha concluso Minniti – dobbiamo mettere in campo una strategia complessa e difficile”.

Aquarius domenica a Valencia, la Francia accoglierà parte dei migranti
Nel frattempo le tre navi con i 629 migranti diretti in Spagna – Aquarius della ong Sos Mediterranée, Dattilo della Guardia Costiera e Orione della Marina – sta per raggiungere Valencia dopo 4 giorni di navigazione: l’arrivo è previsto per la mattinata di domenica. “Speriamo che la vicenda dell’Aquarius rappresenti realmente un punto di svolta per cambiare una volta per tutte la politica europea in tema di migrazioni” ha detto il presidente di Msf Spagna, David Noguera che ha ribadito che è “inaccettabile” che persone che scappano da guerra e fame vengano tenute per oltre una settimana in mezzo al mare in attesa di un porto sicuro e ha chiesto che a tutti i 629 migranti a bordo dell’Aquarius sia concesso lo status di rifugiato. “Sono tutte persone che hanno subito violenze nelle settimane e nei mesi di detenzione in Libia”.

La vicepremier spagnola Carmen Calvo ha annunciato tra l’altro che la Francia collaborerà all’accoglienza dei migranti dell’Aquarius. Il presidente Pedro Sanchez, racconta la Vanguardia, ha ringraziato il presidente Emmanuel Macron, sottolineando che questa è la cooperazione “con cui l’Europa deve rispondere”. In particolare, in una nota della Moncloa, si legge che dopo l’incontro tra la vicepremier e l’ambasciatore di Francia in Spagna, Parigi “accoglierà i migranti che, dopo l’arrivo al porto di Valencia e dopo aver completato tutti i passaggi formali previsti dal procedimento di accoglienza, manifestino il desiderio di recarsi in Francia”.

Sulla questione dei migranti è intervenuta la cancelliera tedesca Angela Merkel, che nel suo video messaggio settimanale ha ribadito che quella delle migrazioni è “una sfida europea che ha bisogno di una risposta europea“. Parole pronunciate in un momento molto complesso per il suo governo, che è in fase di stallo per lo scontro tra la stessa cancelliera e il suo ministro degli interni, Horst Seehofer, sostenitore di una linea “più dura”. Lunedì, invece, la Merkel riceverà il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

La Cei: “Salvare le vite, ma l’Italia non sia lasciata sola”
La Chiesa italiana chiede salvaguardia delle vite e rispetto dei diritti ma lancia un appello all’Europa affinché l’Italia non resti sola. Il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, in un messaggio sottolinea: “Crediamo nella salvaguardia della vita umana: nel grembo materno, nelle officine, nei deserti e nei mari. I diritti e la dignità dei migranti, come quelli dei lavoratori e delle fasce più deboli della società, vanno tutelati e difesi. Sempre”. Ma aggiunge: “L’Italia, che davanti all’emergenza ha saputo scrivere pagine generose e solidali, non può essere lasciata sola ad affrontare eventi così complessi e drammatici. Proprio perché crediamo nell’Europa, non ci stanchiamo di alzare la voce perché questa sfida sia assunta con responsabilità da tutti“. Bassetti ammette che il fenomeno è complesso e che “risposte prefabbricate e soluzioni semplicistiche hanno l’effetto di renderlo, inutilmente, ancora più incandescente. Crediamo nel diritto di ogni persona a non dover essere costretta ad abbandonare la propria terra e in tale prospettiva come Chiesa lavoriamo in spirito di giustizia, solidarietà e condivisione. Crediamo altresì che la società plurale verso la quale siamo incamminati ci impegni a far la nostra parte sul versante educativo e culturale, aiutando a superare paure, pregiudizi e diffidenze”.

Di soluzioni non facili sul tema dei migranti parla anche il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura: “Fermo restando che la situazione è complessa c’è però anche bisogno sempre di tenere conto di questi valori”. Quanto ai toni usati da Salvini, il cardinale, a margine della cerimonia in cui gli è stata conferita la laurea honoris causa a Bologna, ha commentato: “Penso che noi tutti dobbiamo avere una sorta di purificazione della nostra grammatica comunicativa“.
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La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare

Messaggioda Berto » mer giu 20, 2018 7:49 pm

Ong, il dossier della Guardia costiera: tutti i trucchi illegali con cui riempiono l'Italia di clandestini
20 Giugno 2018

http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... stini.html

Un dossier di 300 pagine della Guardia costiera italiana. Una fonte diretta, dunque. Molto affidabile. Un dossier che mette nel mirino le Ong, svelandone trucchi (illegali) e magagne sul trasporto di clandestini in Italia. Ne dà conto Il Giornale, dove si legge che nel faldone si parla di ordini della Guardia costiera non rispettati, soccorsi che avvengono anche all'interno delle acque territoriali libiche, ovvero laddove non sarebbe consentito. E ancora, battaglie navali sul recupero dei migranti con le unità di Tripoli donate dall'Italia; gommoni avvistati da droni e "appuntamenti" in mezzo al mare fissati per recuperare i clandestini.

Nel dossier vengono raccolte tutte le operazioni delle Ong davanti alle coste libiche dallo scorso luglio a maggio: pagine dalle quali emergono le furberie, i modi in cui aggirano codici e divieti. Queste carte, per inciso, sono sul tavolo del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, che da tempo indaga sulle Ong. Dalle carte - anticipate da Panorama - si scopre, per esempio, che in marzo la nave Open arms è stata prima sequestrata e poi lasciata andare a Pozzallo per aver portato in Italia centinaia di migranti, i quali dovevano essere soccorsi e poi portati indietro in Libia. E - toh che caso - la nave era partita da Malta con una rotta precisissima verso il luogo fissato, al largo di Khoms, dove poi i clandestini sono stati recuperati: la nave, si apprende, era in quel punto ancor prima che i clandestini salpassero dalla Libia.

Leggi anche: Zuccaro, la bomba: "Così le navi come Aquarius..."

E ancora, nel mirino ci finisce anche la Sea Watch di cui molto si è parlato negli ultimi giorni. I fatti risalgono al 24 maggio scorso, quando la motovedetta Zwara salpò da Khoms per intercettare un gommone. Tripoli, in un fax pubblicato da Panorama, si assunse la "responsabilità dell'operazione di soccorso", invitando "tutti gli altri assetti nell'area a rimanere ad una distanza di 5 miglia dall'evento". Anche Roma ribadì che il comando era di Tripoli. Eppure la nave della Ong Sea Watch andò ugualmente a recuperare i 157 migranti, raccogliendone altri 295 il giorno dopo. E ovviamente sono stati tutti poi portati in Italia.

Ultimo trucco, le telefonate effettuate direttamente dai trafficanti a Roma con cellulari libici: si spacciano per parenti dei clandestini appena salpati e danno informazioni utili per recuperarli. Sempre nelle carte si legge della telefonata del "signor Mohammed", il quale informò del fatto che in acqua c'era "un barchino con 40 clandestini". Prontamente recuperati dalla Sea Fuchs, dunque trasbordati su altre navi e infine portati sempre in Italia.


I poliziotti spagnoli vogliono mettere fuorilegge le ong che portano i migranti
Ivan Francese - Mer, 20/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/i-p ... 43002.html

L'appello di un sindacato della polizia spagnola: "Perché processare gli scafisti che portano i migranti in Europa e non le associazioni non governative?"

Non è ancora passata una settimana dallo sbarco dei migranti della nave "Aquarius" nel porto iberico di Valencia che già uno dei più importanti sindacati della polizia spagnola chiede al governo di Madrid di mettere fuori legge le ong che portano in Europa gli immigrati irregolari.

La proposta parte dall'Alternativa Sindical de Policia, secondo cui per il codice penale le associazioni non governative che portano gli immigrati nel Vecchio continente dovrebbero essere processati alla stregua degli scafisti. Inoltre l'Asp contesta l'utilizzo del termine "salvare" i migranti in mare, contestando che si tratta piuttosto di un trasporto e guardando con preoccupazione al milione di persone che sarebbe pronto a salpare dalle coste del Nordafrica.

I sindacalisti delle Forze dell'ordine chiedono invece che le operazioni di pattugliamento in mare siano affidate esclusivamente alle navi della marina militare, della polizia o della guardia costiera. Per gli equipaggi e per i responsabili delle ong, invece, esigono l'introduzione di pene severe, appellandosi all'articolo 318 bis del codice penale spagnolo, secondo cui, sia pur con l'eccezione per gli interventi umanitari, "tutte le persone o le organizzazioni che aiutano persone provenienti da Paesi terzi a entrare nel territorio dell'UE violando la legislazione di ingresso saranno gli autori di un reato contro i cittadini stranieri".

Quest'anno in Spagna si teme l'arrivo di un'ondata di migranti, che potrebbe essere favorito da una concatenazione di circostanze favorevoli: la chiusura dei porti da parte dell'Italia, l'adozione di una linea più morbida da parte del nuovo governo socialista recentemente insediatosi a Madrid e la conseguente pressione da parte del Marocco, interessato a garantirsi l'amicizia del nuovo esecutivo.

Rispetto agli anni scorsi gli arrivi nella penisola iberica si sono moltiplicati e ora anche la polizia teme che molte delle ong potrebbero dirottare la propria attività verso il Mediterraneo occidentale. E per questo chiedono al governo di giocare d'anticipo.
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Messaggioda Berto » mer giu 20, 2018 8:19 pm

Migranti, il piano Ue: zone di sbarco regionali extra-Ue. Ma resta Dublino
Luca Romano - Mar, 19/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 42734.html

Il Consiglio Ue proporrà la creazione di "piattaforme" in Paesi fuori dall'Unione per identificare viene salvato in mare

L'emergenza immigrazione di fatto è sempre più al centro dell'agena dell'Unione Europea. Sempre più Paesi chiedono una gestione condivisa degli sbarchi soprattutto da parte dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Per troppo tempo questa incombenza è stata sulle spalle dell'Italia. Adesso, soprattutto dopo il caso Aquarius, Bruxelles prova a muoversi. E in questa direzione arriva una proposta dal presidente del consiglio europeo, Donal Tusk, che sarà presentata al vertice del prossimo 28-29 giugno. Si tratta della creazione di "piattaforme di sbarco regionali" dove controllare i migranti che vengono salvati dopo le traversate nel Mediterraneo.

In queste zone di sbarco regionali, come sottoliena Politico, verrano distinti i migranti economici da i rifugiati che chiedono protezione. Secondo quanto riporta ilSole24ore, queste piattaforme potrebbero essere create in Paesi extra-Ue. In pole position ci sono la Tunisia e l'Albania. Queste zone inoltre potrebbero essere create con il supporto dell'Unhcr (Alto Commissario della Nazioni Unite per i rifugiati) e dell'Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni). L'biettivo è quello di creare zone più definite dove controllare tutti i migranti che sono stati recuperati nelle operazioni di salvataggio nel Mediterraneo. Inoltre nel piano potrebbe essere previsto anche un aumento nel bilancio Ue per il controllo delle frontiere con un incremento della collaborazione con la guardia costiera libica per prevenire i viaggi della speranza dei barconi. Infine, sempre nella bozza che sarà presentata al Consiglio Ue, i capi di Stato e di governo dell’Unione Europea dovrebbero confermare il loro sostegno all’Italia sulla politica in Libia per frenare i flussi di migranti attraverso la rotta del Mediterraneo centrale. "L’Ue continuerà a sostenere l’Italia a questo riguardo e rafforzerà il suo sostegno per la Guardia costiera libica, per le comunità costiere e del Sud (del paese), per condizioni umane di accoglienza e per rimpatri umanitari volontari", si legge nella bozza.

Insomma l'Europa prova a studiare nuovi piani per contenere l'emergenza cercando di lasciare meno sola l'Italia non solo a parole. Ma nella bozza manca di fatto uno dei passaggi chiave ovvero un dialogo che riapra il regolamento di Dublino. Un segnale che su questo fronte i negoziati restano ancora in fase di stallo. La bozza infatti si limita a dire che "per quanto riguarda la politica migratoria sono stati realizzati molti progressi grazie agli instancabili sforzi della presidenza bulgara e di quelle precedenti". E sulla questione migranti sono intervenuti anche Angela Merkel ed Emmanuel Macron che si sono incontrati in un bilaterale alle porte di Berlino: "Nella questione migratoria «dobbiamo tenere in considerazione le posizioni italiane", ha affermato la cancelliera tedesca. Infine il presidente francese ha mandato un messaggio all'Italia: "Come già detto con il premier Conte, lavoreremo insieme e coopereremo per la gestione dei migranti ma non risponderemo mai in modo positivo a strategie chiaramente non cooperative. Il problema di Aquarius inizia quando la Guardia costiera carica migranti su una nave".
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La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare

Messaggioda Berto » gio giu 21, 2018 12:15 pm

Ong olandese?
https://www.facebook.com/salviniofficia ... live_video
Scafisti e loro complici, l’Italia dice STOP.
Ridurre partenze e morti, difendere i confini italiani.
Io vado avanti!



L'Ong recupera 400 migranti. Salvini: "Li prenda l'Olanda"
Soccorso al largo della Libia. L'Ong non segue le indicazioni di Roma e Tripoli e carica i migranti. Salvini: "L'Italia la vedono in cartoline"
Giuseppe De Lorenzo - Gio, 21/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 43497.html

Continua la guerra tra Matteo Salvini e le Ong del Mediterraneo. Dopo aver bloccato la nave Aquarius due settimane fa, dopo aver costretto la Spagna a accogliere i 630 migranti recuperati al largo della Libia, ora il ministro dell'Interno denuncia l'"ennesima gravissima violazione da parte di una nave Ong in acque libiche".

La questione riguarda la Mission Lifiline, la stessa che nei giorni scorsi aveva definito "fascista" il leader della Lega. Lifeline ha realizzato una operazione di soccorso di 300-400 migranti al largo della costa libica, provocando un caso internazionale e scatenando la reazione dell'esecutivo nostrano.

Il ministro dell'Interno in una diretta Facebook ha spiegato nel dettaglio cosa è successo. "Lifeline - ha spiegato - contravvenendo a tutte le regole e a tutte le leggi, avendo spento da giorni le strumentazioni, di forza ha caricato a bordo 224 clandestini. Erano su gommoni partiti dalla Libia su acque di competenza della Libia. La Guardia costiera italiana ha scritto alla Ong 'non muovetevi ci pensano le autorità libiche'. Lo stesso ha fatto Tripoli. Cosa hanno fatto questi disgraziati? Mettendo a rischio la vita dei migranti, non hanno ascoltato le autorità italiane e libiche e sono forzosamente intervenuti per caricare il prezioso quantitativo di carne umana a bordo. Perché sono buoni? Mi lasciate nel dubbio che lo facciano per interesse? Altrimenti con le motovedette libiche lì non sarebbero intervenute".

Chiusi i porti italiani

La risposta dell'Italia è stata durissima. "Cosa facciamo? - ha detto Salvini - Questa nave di pseudo volontari batte bandiera olandese. Questa nave l'Italia la vedrà solo in cartolina. Ma non perché io sono cattivo. Perché le regole vanno rispettate e non si gioca con le vite umane. Avete fatto un atto di forza? Bene questo carico di esseri umani ve lo portate in Olanda. Penso che siano disponibili ad assecondare la vostra bontà in Olanda. Porti italiani nisba, fate un giro più largo". E infatti il leghista ha mostrato in diretta la nota ufficiale del Viminale inviata all'Olanda per chiedere ad Amsterdam di farsi carico della nave di Mission Lifeline.

La Guardia costiera italiana non interviene

A emergere è però un altro episodio. "Visto che le motoverdette libiche erano impegnate in operazioni rese impossibili da loro (l'Ong, ndr) - ha aggiunto il ministro - a ovest della Libia sono stati segnalati altri due gommoni. Hanno chiamato la Guardia costiera italiana ma sono a 18 miglia dalla Libia e vicino alla Tunisia. Non si capisce perché dobbiamo intervenire noi. Abbiamo chiesto l'intervento della Tunisia, visto che i libici non possono esserci perché stranno litigando con l'Ong. E visto che siamo al confine con la Tunisia, intervengano loro o Malta". Un radicale cambio di rotta, dunque. Fino ad oggi, infatti, quando Tunisi non era in grado di intervenire, l'Mrcc di Roma prendeva in automatico il comando delle operazioni. Non questa volta, però. "Anche le navi della marina italiana che fanno un lavoro eccezionale, ora dovranno stare nei pressi delle nostre coste - è l'ordine del Viminale - Ci sono altri che devono intervenire. Penso a Malta e alla Tunisia. Non possiamo farci carico da soli dei costi sociali dell'immigrazione".

Salvini in fondo chiede buonsenso e rispetto delle regole: "Se si vuole dare un taglio al business dell'immigrazione clandestina, se vogliamo stroncare gli scafisti, dobbiamo far capire che i taxi del mare devono fermarsi. Voglio salvare vite ma sono pagato dagli italiani per difendere la loro sicurezza. Non voglio che le Ong pensino di sbarcarli tutti in Italia".

Le regole

Le Ong, come noto, soccorrono in mare i barconi carichi di migranti. E lo fanno al largo delle coste della Libia. Perché non si coordinano con Tripoli? Semplice: non vogliono che i profughi tornino "nell'inferno da cui sono partiti". E così più volte si sono messe di traverso per impedire che venissero recuperati dai guardiacoste libici e riportati indietro.

Intanto, Salvini ha ribadito l'intenzione di voler porre fine al "business dell'immigrazione" e ha messo nel mirino le Ong. Nei giorni scorsi ha fatto sapere che "possono cercarsi altri porti", perché quelli italiani per loro rimarranno chiusi. Così come successo per la Aquarius.



Lifeline, "no" di Malta all'Italia: "Nave Ong non attracca da noi"
Luca Romano - Ven, 22/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 44006.html

Dopo la richiesta ufficiale da parte del governo italiano arriva il rifiuto de La Valletta: "Nessuno sbarco nei nostri porti"

Malta chiude ancora una volta le porte per l'attracco di una nave Ong carica di migranti in uno dei suoi porti. Dopo una giornata convulsa la Valletta risponde al governo italiano che ha ufficialmente chiesto a Malta di fare attraccare la Lifeline e si dice disponibile solo ad un intervento di primo soccorso per situazione di emergenza.

A dare notizia della risposta di Malta è stato il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli.

Con un post su Facebook il titolare del dicastero di Trasporti e Infrastrutture ha spiegato la posizione di Malta: "Il centro di coordinamento dei soccorsi di La Valletta ha rifiutato, con la nota ufficiale che pubblichiamo in calce, qualsiasi tipo di intervento, se non il soccorso mirato a pochi casi di prima emergenza. Per Malta, quello della nave Ong è un caso post-SAR, dunque non di imminente pericolo - prosegue Toninelli -. Assurdo, dato che stiamo parlando di una nave con un carico circa cinque volte superiore le proprie effettive capacità". Di fatto la nave si trova proprio in zona Sar di competenza maltese ma anche questa volta le autorità di La Valletta fanno finta di non vedere.

Nel corso della mattinata era arrivata la presa di posizione dura da parte del Viminale: "La nave fuorilegge Lifeline (Ong tedesca che usa finta bandiera olandese e mi diede del 'fascista') è ora in acque di Malta, col suo carico illegale di 239 immigrati. Per la sicurezza di equipaggio e passeggeri abbiamo chiesto che Malta apra finalmente i suoi porti", aveva detto Salvini. Poi la risposta di Malta che affermava di non aver ricevuto alcuna richiesta formale da parte del governo italiano. Nel pomeriggio la capitaneria di porto ha chiesto a Malta di consentire l'attracco della nave ma senza risultati. Ancora una volta La Valletta dimentica di trovarsi (come l'Italia) in mezzo al Mediterraneo. E alla mossa di Malta ha risposto, da Marina di Pietrasanta dove si trova per un comizio, il ministro Salvini: "Se qui si fa male solo una persona a bordo di quella nave, tra l’altro gestita da gente che dovrà avere a che fare con la giustizia, chiederemo conto ai maltesi davanti ai cui porti sono, ai tedeschi perchè l’associazione è tedesca, e agli olandesi perchè la bandiera è la loro. Ditemi voi se questa è Europa, ma sicuramente questa nave non arriva in Italia. Se i maltesi si comportano così sapremo come reagire, state tranquilli". Lo scontro è appena cominciato ...


Migranti, comandante Lifeline: 'Salvini? Venga a vedere. Qui nessuno guadagna niente'. L'Italia: 'Da oggi sentite Tripoli'
23 giugno 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... ia/4446034

“Se Salvini vuole arrestarmi può venire personalmente a prendermi“. A parlare è Klaus Peter, il comandante della nave Lifeline intervistato a Radio Capital. “Vorrei invitare il signor Salvini a fare un viaggio con noi. Solo così si potrà rendere conto dello scenario drammatico in mare. Su questa nave nessuno guadagna un soldo dai salvataggi. Siamo tutti volontari. Mi vergogno profondamente delle parole del ministro italiano”, ha aggiunto Peter. Si arricchisce di una nuova polemica la vicenda della Lifeline, l’imbarcazione che con 224 migranti a bordo continua a rimanere in alto mare e chiede aiuto in attesa di un porto sicuro dove attraccare. Ma mentre Malta invita la nave “ad andarsene, per evitare escalation”, la Guardia Costiera italiana dirama una circolare per chiarire che nel caso in cui si verifica un evento di ‘distress’, una richiesta di soccorso, nelle acque di Ricerca e soccorso della Libia, le autorità competenti sono quelle libiche e bisogna coordinarsi in primo luogo con loro. Un modo per “aggirare” la Convenzione di Amburgo richiamando quella Solas del 1914.

Tutto mentre la ong tedesca chiede soccorso immediato: “Siamo a Sud di Malta, in acque internazionali. Alcune forniture sono esaurite, oggi abbiamo bisogno di fare un viaggio di approvvigionamento per la nave. Abbiamo bisogno di farmaci, coperte, ect. Aiutateci”, scrive l’organizzazione non governativa proprietaria dell’imbarcazione al centro dello scontro tra Italia e Malta, con l’Olanda sullo sfondo che ne ha disconosciuto la bandiera anche se il database Imo garantisce che la nave sia registrata proprio nei Paesi Bassi.

“Tutti i documenti sono in ordine, tutto è legale. Non comprendiamo le accuse”, ha ribadito nelle scorse ore il portavoce della ong Alex Steiner auspicando “una soluzione diplomatica delle discussioni sono in corso tra differenti Stati”. Ma Joseph Muscat ha risposto immediatamente: “”Lifeline ha violato le regole ignorando le direttive italiane nell’area di ricerca e soccorso davanti alla Libia – scrive su Twitter il presidente maltese – Dovrebbe spostarsi dalla sua posizione verso la sua destinazione originaria per prevenire escalation“.

Dopo i ripetuti inviti della Capitaneria di porto italiana rivolti a La Valletta e il no delle autorità maltesi a far attraccare la Lifeline, infatti, nella notte ci sono stati contatti anche con la Spagna che la scorsa settimana aveva sbloccato il caso dell’Aquarius. Non l’unica novità. Perché, secondo Repubblica, l’Italia dopo aver inviato la nave Dattilo per fornire soccorso all’imbarcazione con i migranti a bordo, ha deciso di cambiare completamente orientamento sul coordinamento nell’assistenza alle Ong.

Questa la comunicazione della Guardia costiera inoltrata venerdì sera: “Da questo momento, ai sensi della convenzione Solas (Safety of life at sea) i comandanti di nave che si trovano in mare nella zona antistante la Libia, dovranno rivolgersi al Centro di Tripoli e alla Guardia costiera libica per richiedere soccorso”. Nella zona Sar libica, è bene spiegarlo, avvengono tutti i soccorsi di imbarcazioni e gommoni con i migranti. E ora l’Italia cita la convenzione firmata a inizio ‘900 da 162 Paesi dopo il disastro del Titanic: un modo allontanare il “peso” della Convenzione di Amburgo, che ha trasformato l’Italia nel fulcro del coordinamento del Search&Rescue nel Mediterraneo centrale, fuori dalla sua zona Sar e con l’obbligo di assegnazione di un porto.

Questa mattina – mentre la nave cargo Alexander Maersk, battente bandiera danese e con 110 migranti a bordo è davanti al porto di Pozzallo e attende da venerdì l’autorizzazione a entrare in porto – è tornato a parlare anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “In questo momento le navi di due Ong (Open Arms, bandiera spagnola e Aquarius, bandiera di Gibilterra) sono nel Mediterraneo, in attesa di caricare immigrati – scrive su Facebook il vicepremier – Le navi di altre tre Ong (Astral, bandiera Gran Bretagna, Sea Watch e Seefuchs, bandiere olandesi) sono ferme in porti maltesi. Che strano…”.

Poi è tornato sulla Lifeline, definita nuovamente una “nave fuorilegge” e localizzata, secondo il ministro, in “acque maltesi”. “Tutto questo per dirvi che il ministro lo farò insieme a voi, condividendo tutte le informazioni che sarà possibile condividere, e per ribadire che queste navi si possono scordare di raggiungere l’Italia – conclude – Voglio stroncare gli affari di scafisti e mafiosi! Buon sabato Amici, vi voglio bene”.



Lifeline, ong chiederà accoglienza alla Francia: "Siamo stati rifiutati da Germania, Olanda e Italia"
25 giugno 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... ia/4449216

L’odissea della nave Lifeline continua. “Siamo stati rifiutati da Germania, Olanda, Italia … oggi chiederemo alla Francia di accoglierci” dice Axel Steier, portavoce della ong, alla radio francese RTL. L’imbarcazione ospita a bordo 350 migranti ed è in attesa della possibilità di attraccare. Non in Italia, né a Malta dopo le feroci polemiche tra i due governi e dopo il disconoscimento da parte de L’Aja che ha ufficialmente fatto sapere che la nave non batte bandiera olandese anche se nell’elenco ufficiale Imo risulta registrata nei Paesi Bassi. “Se non abbiamo risposta – ha detto Steier – lasceremo Malta per andare verso il nord … Spagna o Francia“. Madrid ha già accolto i migranti della Aquarius e sembrava possibile che il governo del neo premier Pedro Sanchez potesse bissare l’operazione di solidarietà. Una situazione di stallo per Lifeline – che ieri aveva invitato Matteo Salvini a visitare la barca – il giorno dopo il vertice a 16 di Bruxelles da cui non è venuta fuori nessuna sintesi scritta, ma segnali di distensione dopo gli attacchi e i botta e risposta dei giorni scorsi.

Segnali che sono durati davvero poco. “Non è certo il signor Salvini (oggi in missione in Libia, ndr) a poter dare lezioni alla Francia” ha detto la ministra francese per gli Affari europei, Nathalie Loiseau. “La generosità della Francia – ha continuato – non può essere rimessa in discussione da nessuno e non è certo il signor Salvini che chiude i suoi porti (…) che aveva incoraggiato Sos Méditerranée a prendere dei migranti per poi rifiutarli (…) a dare lezioni alla Francia. L’Europa non si riassume in uomini che parlano forte in assenza di forza”. A una domanda sulla nave dell’ong tedesca la ministra ha ribadito il principio di accoglienza nel porto più vicino. “È il diritto internazionale – ha concluso – non possiamo sostituirlo con la legge della giungla“. La ministra ha spiegato che l’Europa deve aiutare gli stati membri come l’Italia e la Grecia che sono più esposti al flusso dei migranti che fuggono da guerre, persecuzioni e povertà. Ma ha sottolineato che le leggi internazionali in merito sono chiare, ed è evidente che, riporta Reuters, la Lifeline deve poter sbarcare in Italia. “Si attracca nel porto più vicino. E il porto più vicino è in Italia meridionale”. Ma la linea del governo e del responsabile del Viminale è ormai nota: porti chiusi. Intanto sono quasi mille migranti alla deriva su sette barconi: la Guardia costiera italiana raccoglie l’sos, allerta le navi in transito e, contemporaneamente, le autorità libiche, competenti a intervenire in quanto i gommoni si trovano nella loro area di Ricerca e soccorso. La Guardia costiera di Tripoli assume il coordinamento delle operazioni di salvataggio e quella italiana si smarca: una vicenda che si conclude con il salvataggio e il ritorno in Libia degli 820 migranti, ma che suscita la protesta delle ong, le preoccupazioni di tanti riguardo al trattamento che subiranno i migranti ‘respinti’.

Tra i “rifiutati” – a 4 miglia da Pozzallo – ci sono i 108 migranti a bordo della nave cargo battente bandiera danese Alexander Maersk. Il sindaco della cittadina ragusana, Roberto Ammatuna rivolge un appello al ministro dell’Interno Matteo Salvini affinché ne consenta l’attracco: “Non voglio entrare nel merito delle ragioni del ministro – dice Ammatuna – che debbono essere rispettate perché provengono dalla massima autorità per la sicurezza e l’ordine pubblico ma chiedo che soltanto per motivi umanitari si consenta l’attracco nella struttura portuale della nave cargo che non ha le caratteristiche adatte ad ospitare un così alto numero di persone che sono rimaste all’addiaccio sotto la pioggia torrenziale di queste ore“. “È l’intera città di Pozzallo che chiede un gesto di umanità nei confronti di chi sta soffrendo – aggiunge -. La popolazione di Pozzallo è additata da tutti come modello di accoglienza, è sempre stata e rimane della parte della legalità ma al contempo davanti ai patimenti di tante donne e bambini non riesce a rimanere inerte ed insensibile“.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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