Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » lun giu 12, 2017 9:05 pm

LA UE SI SPACCA SUI MIGRANTI: POLONIA, UNGHERIA, SLOVACCHIA E REPUBBLICA CECA SI ALLEANO CONTRO LE MINACCE DI BRUXELLES
lunedì 12 giugno 2017

http://www.ilnord.it/c-5317_LA_UE_SI_SP ... _BRUXELLES

Il ministro dell'Interno polacco, Mariusz Blaszczak, ha annunciato che i governi di Polonia, repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria, hanno rifiutato qualsiasi sanzione imposta da Bruxelles ai Paesi che non accetano i rifugiati - ovvero i richiedenti asilo che a orde di decine di migliaia al mese stanno invadendo ad esempio l'Italia - e ha insistito che il sistema di ricollocamenti dei richiedenti asilo ha un effetto 'chiamata' invogliando trafficanti e masse di africani senza alcun diritto d'accoglienza in Europa a continuare a invaderla.

"Crediamo che il ricollocameno di rifugiati abbia un effetto 'chiamata' e servirà solo ad attirare nuovi flussi di migranti in Europa", ha ribadito Blaszczak a seguito di una riunione con gli omologhi del gruppo di Visegrad, alleanza tra Slovacchia, repubblica Ceca, Ungheria e Polonia.

"Stiamo parlando con un'unica voce", per quanto riguarda l'emergenza migranti in Europa: "affronteremo in modo solidale a qualsiasi sanzione che possa arrivare dall'Unione europea come rappresaglia per non voler accogliere parte dei richiedenti asilo arrivati sulle coste di Italia e Grecia negli ultimi anni", ha concluso il ministro Polacco.

"Siamo coscienti che la Commissione europea preveda minacce contro i nostri Paesi ma siamo solidali tra noi", ha aggiunto.

Inoltre, Blaszczak ritiene "privi di fondamento e infondati" ogni tentativo di punire le nazioni del Gruppo di Visegrad per il loro rifiuto ad accettare i rifugiati, "dato che la politica di sicurezza è di competenza nazionale e non comunitaria". E come ministro della Polonia, la sua missione è quella di evitare una situazione di insicurezza causata dagli attacchi terroristici come quelli avvenuti in Francia, Germania o in Belgio.

Secondo il gruppo di Visegrad, il meccanismo di ricollocamenti progettato da Bruxelles "non funziona", perché si prevede la divisione tra i paesi dell'UE di 160mila persone e alla fine dello scorso maggio ne erano state trasferite solo 20mila, il che dimostra che non solo i paesi del Gruppo di Visegrad e l'Austria non hanno accolto i richiedenti asilo, ma anche tutti gli altri stati Ue.

Il politico polacco ha difeso l'opportunità di "aumentare gli sforzi" per assistere le vittime dei conflitti nei paesi limitrofi e non all'interno del territorio europeo.
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Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » dom giu 25, 2017 9:12 pm

???

Il Papa è nel palazzo e fuori dal palazzo
Furio Colombo

http://www.ilfattoquotidiano.it/premium ... al-palazzo

È strano che non sia stato notato il fatto radicalmente nuovo: il Papa, con una mossa inaspettata e un’improvvisa dichiarazione, incompatibile con tutti gli aspetti del suo status (capo di Stato, capo della Chiesa cattolica, vicario di Dio in terra) si è spostato tra i cittadini che chiedono una legge di iniziativa popolare, e la stanno chiedendo dalla dislocazione tipica di chi non ha potere e si affida alle garanzie della Costituzione e dei fondamenti del diritto.

La legge, così come è stata formulata dai Radicali, quando era ancora in vita Marco Pannella, ha due obbiettivi che interferiscono nella vita italiana così come era stata voluta e regolata dai due governi Forza Italia-Lega Padana: la cancellazione della legge Bossi Fini, che ha governato finora, al di fuori del diritto italiano e dei principi di civiltà della storia europea e della storia italiana (dunque anche cristiani) il grande movimento umano detto migrazione.

La Bossi Fini è l’equivalente morale, dopo il 1945, delle cosiddette leggi razziali tedesche, italiane, e imposte all’Europa allora militarmente occupata, che hanno provocato la Shoah. L’analogia sta nella violazione totale e arbitraria di fondamentali principi di garanzia e salvaguardia giuridica, e di un regime di aggressività e persecuzione fondato sul disprezzo di una parte degli esseri umani dichiarati indegni per legge.

La Bossi-Fini, come le leggi razziali, è fondata su un falso, che definisce il migrante un pericolo (si alternano la criminalità, il contagio di gravi malattie infettive, lo squilibrio sociale dovuto al furto del lavoro, l’arrivo dei terroristi, la collaborazione fra “mercanti di esseri umani” e organizzazioni volontarie), stabilendo di fatto il reato di salvataggio (al punto da indurre alcune procure ad aprire inchieste su una presunta immigrazione illegale dei salvati dai volontari e una presunta complicità dei volontari provata dall’evento andato a buon fine, il salvataggio).

La Bossi Fini inventa e include alcuni reati che in una legge italiana non possono esistere, come la definizione di “tratta” per i precari e pericolosi trasporti e introduce il reato impossibile di “clandestinità”, che i giudici dovrebbero applicare come aggravante e motivo di prolungamento della pena nel caso di reati compiuti da persone prive di permessi. Il reato di clandestinità è in tutto simile al timbro di “appartenente alla razza ebraica”, stampato sui passaporti e motivo per arrestare le persone. È simile, anzi identico, in quanto reato dell’essere (sei colpevole per quello che sei, non per quello che fai) e la colpa, immediatamente presunta e dichiarata, non può essere lavata.

La Bossi Fini, contro cui si sono schierati, da soli, Pannella e (adesso) il Papa, con la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare, impedisce che i figli degli immigrati diventino italiani. E così accade che un Paese incapace di conoscere e affrontare il problema, e indeterminato a non accogliere, si impegna però a punire chiunque, per fortuna o con l’aiuto di altri esseri umani, sia riuscito ad arrivare vivo e cerchi di sopravvivere con decenza, persino in località, come la città di frontiera di Ventimiglia, dove ai migranti, bambini inclusi, viene negata l’acqua.

E poi, la Bossi Fini prevede di rendere impossibile che siano italiani i bambini stranieri che nascono in Italia da genitori stranieri. Andranno in scuole italiane, studieranno nella lingua di questo Paese, impareranno la storia, le frasi fatte, i modi colloquiali e persino i dialetti e le pronunce locali in Italia, ma non possono e non devono diventare italiani.

Si è formato un blocco nazionalista-secessionista che sventola un tricolore in cui non crede e che voleva (discorso di Bossi a Venezia) buttare nel cesso, pur di negare un diritto e provocare umiliazione e dolore ai nuovi venuti. Si tenga conto di un fatto che dà all’Italia una immagine tetra perché mostra che il suo peggio c’è nel passato, ma anche nel futuro. Un gruppo politico nuovo, che ha promesso di riorganizzare il Paese in modo completamente diverso, fondato sulla trasparenza e l’onestà, proclama la necessità di respingere gli stranieri e condivide il terrore che portino il male, come se il mondo fosse fondato su scatole separate con coperchi ben chiusi.

Cosa ci può essere di nuovo in chi negli stranieri vede un pericolo, in chi teme il rischio della diversità su cui tutte le civiltà che conosciamo si fondano? Colpisce che, nonostante l’impegno di una parte del Parlamento per dare la cittadinanza ai figli di genitori “stranieri” fin dalla nascita (erano Pd e M5S, ora solo il Pd e i frammenti di sinistra) nessuno ha mai voluto o anche solo chiesto l’abolizione della Bossi-Fini e l’accoglimento immediato del testo di iniziativa popolare presentato dai Radicali. Adesso c’è il Papa, che è stato chiaro nel suo apparentamento con i radicali, ed è stato preciso nella sua dichiarazione.




La demenza irresponsabile di Bergoglio, dei suoi vescovi e dei falsi buoni che fanno del male e che non rispettano i nostri diritti umani
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Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » mar giu 27, 2017 7:55 pm

Migranti, Generazione Identitaria ha trovato la nave anti-Ong
Generazione Identitaria è riuscita ad affittare una imbarcazione da far salpare nel Mar Mediterraneo e mettere i bastoni tra le ruote alle Ong
Giuseppe De Lorenzo - Mar, 27/06/2017

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 13985.html

Bianca e rossa, un ponte che può contenere oltre 30 persone e l'ambizione di diventare il peggior incubo delle Ong nel Mar Mediterraneo. O quasi. Generazione Identitaria ha "finalmente trovato" un'imbarcazione con cui salpare verso le coste libiche e mettere i bastoni tra le ruote alle organizzazioni umanitarie "che traghettano migranti verso l'Italia".

La nave patriottica, di cui ilGiornale.it può mostrarvi la foto in esclusiva (guarda la foto), è ormeggiata lontano dal Mare Nostum, ma entro luglio sarà pronta per portare gli attivisti di Generazione Identitaria alla ricerca di barconi carichi di immigrati da riportare in Libia. Lunga 30 metri, dotata di un capitano e un equipaggio professionista, può rimanere in mare per 30 giorni di fila. Il costo è notevole: solo per portarla nel Mediterraneo serviranno 60mila euro, la cifra che fino ad ora GI è riuscita a mettere insieme con la raccolta fondi intitolata Defend Europe e attiva da maggio.

La storia inizia due mesi fa, quando un gruppo di ragazzi (tedeschi, austriaci, italiani e canadesi) va a Catania e a bordo di una piccola imbarcazione riesce a bloccare in porto per qualche minuto la nave Aquarius della Ong Sos Mediterranée.

È solo un primo assaggio. Il blitz, infatti, deve solo dare il via ad una campagna ben più ambiziosa. La colletta parte col botto: in poche settimane migliaia di cittadini di tutta l'Ue donano oltre 60mila euro. Poi iniziano i problemi.

Prima PayPal, su pressione dei gruppi antagonisti e della sinisttra internazionale, chiude il conto con cui GI stava raccogliendo i soldi. La sezione italiana di GI apre allora una nuova piattaforma su PostePay: nemmeno due giorni e lo cancellano. A quanto pare, se la colletta è di destra, non è gradita a lorsignori. Tanto che nei giorni scorsi il sistema bancario mette i sigilli anche alla carta della sezione francese e a quella personale di Martin Sellner, responsabile della missione insieme a Lorenzo Fiato.

"Abbiamo appena lanciato una nuova piattaforma di donazione attraverso i Bitcoin - spiega Fiato - per raccogliere altri 80mila euro che ci serviranno a coprire i costi almeno due missioni in mare". In molti hanno già chiesto di poter far parte della spedizione che partirà a luglio. "Abbiamo ricevuto candidature da fotografi, marinai, capitani, esperti di sicurezza e tanti altri. Soprattutto persone esterne a Generazione Identitaria".

La nave identitaria sarà equipaggiata per mettere in sicurezza i migranti alla deriva. Una volta avvistato un barcone, i militanti di GI lavoreranno per salvare vite umane (come fanno le Ong), ma poi riporteranno gli immigrati in Libia. Invece che in Italia. Un modo, dicono, per fermare il "grande business" che ruota attorno ai flussi migratori.

Tutto è pronto. Come si chiama l'imbarcazione? "Non posso dirlo - spiega Fiato - I collettivi di sinistra vogliono rintracciare la barca per bloccarla e impedire di partire. Per ora dobbiamo tenere segreti nome, porto e rotta". Non ci sarà da attendere molto.
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Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » mer giu 28, 2017 4:34 am

Migranti, Forza Italia a Minniti: "Chiudere i porti e dirottare le navi"
Negli ultimi due giorni sbarcati 13.500 migranti. Romani lancia l'allarme: "Esodo biblico". E Brunetta: "Ora Minniti intervenga"
Sergio Rame - Mar, 27/06/2017

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 13925.html

L'emergenza non è mai stata tanto forte. Negli ultimi giorni le partenze dalle coste libiche sono state continue.

Solo ieri sono arrivati cinquemila migranti. Nelle prossime ore, invece, ne arriveranno altri 8.500. Paolo Romani, presidente dei senatori di Forza Italia, non fatica a definirlo "un esodo biblico". Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, lancia un appello formale al ministro dell'Interno, Marco Minniti: "Blocchi le navi che stanno facendo rotta verso il nostro Paese e chieda all'Unione europea che vengano dirottate in altri porti del Mediterraneo".

La pressione sulle coste italiane è senza sosta. L'esodo degli immigrati, che partono dalla Libia, è sempre più insistenibile. Nella sola giornata di ieri, al largo delle coste libiche, ne sono stati salvati oltre 5.000, mentre sono complessivamente 8.500 quelli che si trovano a bordo delle navi dei soccorritori che stanno ora facendo rotta ora verso porti italiani. "C'è un'emergenza incredibile - tuona Brunetta - non possiamo più gestire questa situazione". Il capogruppo azzurro lancia, quindi, un appello formale a Minniti affinché "blocchi le navi che stanno facendo rotta verso il nostro Paese" e chieda all'Unione europea di dirottarle "in altri porti del Mediterraneo". "Non si capisce per quale motivo queste navi debbano venire solo ed esclusivamente in Italia - continua - perché non a Malta? Perché non in Spagna? Perché non in Francia? Perché non nella Dalmazia? Le percorrenze non sono poi molto diverse".

"Vorrei che una nave, una soltanto, si dirigesse in un altro porto europeo - aveva detto Minniti in una intervista rilasciata al Corriere della Sera lo scorso 4 giugno - certo non risolverebbe i nostri problemi ma sarebbe il segnale di un impegno solidale dell'Europa. Io mi batterò per questo, perché è inaccettabile separare il momento del soccorso da quello dell'accoglienza, ed è un'ipocrisia dire: salvo una vita in mare, ma che fine fa poi quella vita è un problema di un solo Paese. L'Italia". Parole che vengono sottoscritte anche da Brunetta. Che, a questo punto, invita il ministro dell'Interno a essere "conseguente, nei fatti, alle sue affermazioni". Da qui l'appello a Minniti affinché blocchi i porti italiani perché non sia permessa l'ennesima invasione. "E che su questo si apra con l'Europa un contenzioso durissimo da parte del governo italiano", conclude Brunetta.
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Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » lun lug 03, 2017 9:22 pm

???

Prendo spunto dalla notizia apparsa sul sole 24 ore qualche giorno fa: “Sbarchi, 12mila arrivi in 48 ore. Mattarella: situazione ingestibile.”
Francesco Falezza
francesco.falezz@gmail.com
https://www.facebook.com/francesco.falezza

Adesso cercano di scaricare il problema sull’Europa, minacciano di chiudere i porti, ma la responsabilità di quando sta accadendo è soprattutto italiana. È vero che la situazione è ingestibile, ma era facilmente prevedibile, io l’avevo scritto più di due anni fa, l’ho ribadito un anno dopo, l’ho approfondito dopo sei mesi e lo riscrivo ora, perché veramente non se ne può più di questa tratta di essere umani , di questa deportazione di massa e di tutte le disgrazie conseguenti.

La prima cosa da chiarire è che andare a prenderli a poche miglia dalla costa africana e portarli in albergo in Italia o in Europa significa solo incentivare e promuovere l’esodo, che di conseguenza, sarà sempre più imponente e sempre più ingestibile! Vuol dire che sempre di più tenteranno la sorte in traversate impossibili sperando in un miracoloso, quanto improbabile salvataggio.

Ora andiamo a vedere quali sono i soggetti che vanno a prenderli, li chiamano volontari, ma visto che sono pagati è corretto chiamarli mercenari. Ce ne sono di diversi tipi, che vanno dalla guardia costiera, alle unità dell’agenzia europea Frontex, ai mezzi militari dell’operazione Eunavfor Med e della Marina Militare, fino alle O.N.G., le Organizzazioni Non Governative, che spendono un sacco di soldi e non si sa chi le finanzia. Tutti questi e i loro mandanti sono i veri responsabili di tutti questi morti e disgrazie, sono quelli che incentivano e promuovono questo esodo, perché più gente porteranno a destinazione, per effetto del passa parola, più gente partirà e, ovviamente, sempre più gente morirà. Tutto questo è talmente ovvio che quasi quasi mi vergogno a scriverlo, ma vista la disinformazione dilagante è sempre meglio specificarlo.

L’Italia adesso fa la voce grossa con l’Europa, ma le soluzioni proposte non possono che peggiorare la situazione; infatti il governo italiano vuole più soldi per andare a prenderli per poi sbolognare i migranti in Europa, ma, a quanto pare, i governanti europei non sono così fessi da cascarci, staremo a vedere. È ovvio che questa soluzione non farebbe altro che incrementare il flusso di migranti e conseguentemente il magna magna e i guadagni sulla pelle di questa povera gente. Abbiamo anche visto che si sono aperte diverse indagini penali su queste ONG per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ma non se ne sa più nulla, insabbiate?

Ma come mai il governo italiano, dopo il salvataggio, non vuole portarli da dove sono partiti? La scusa ufficiale è perché sulla costa africana non esistono posti sicuri (ma ci credete voi?), io penso invece che è perché non si vuole fermare questo flusso migratorio! È evidente che se si comincia a portarli indietro non partirebbe più nessuno. Solo il tempo che si sparga la voce e nessuno pagherebbe più i trafficanti per fare un viaggio di andata e ritorno, nessuno intraprenderebbe viaggi rischiosi sapendo già che andrà a finire col ritorno a casa. L’eventuale verifica dello status di profugo si può benissimo fare in terra africana o no?


???
Ovviamente contemporaneamente la comunità internazionale dovrebbe darsi da fare per risolvere i problemi che attanagliano l’Africa e non solo per destabilizzarla e portarle via le materie prime, ma di questo non parla quasi nessuno.

Ci vogliono far credere che non è possibile trovare un luogo sicuro sulla costa africana dove riportare i migranti salvati e quelli che sbarcano sulle isole più vicine alla costa libica? Ma vi pare possibile? Non c’è solo la Libia esistono tanti altri paesi con i quali si possono stringere accordi e poi non ci hanno detto che almeno mezza Libia è controllata da un governo filo europeo?

Cominciamo col riconoscere i veri mandanti e promotori di questo flusso! Proviamo ad individuare chi, non solo non fa nulla per fermare l’esodo, ma anzi continua a fare e proporre azioni che non fanno altro che incentivare e aumentare questo fenomeno migratorio. Il primo colpevole è il governo italiano coi partiti che lo sostengono, in primis il PD, ma anche Forza Italia che, non appena il governo è in difficoltà, fornisce il proprio sostegno.

E la misericordia dove la mettiamo? La misericordia va usata quando produce un beneficio, non un danno come in questo caso. Ci sono delle categorie di persone che non possono e non devono usare la misericordia perché produrrebbe solo danno. I medici misericordiosi, per esempio, portano il paziente alla tomba, dice un saggio proverbio, perché se la ferita non viene pulita e disinfettata bene certamente s’infetterà, i giudici non possono e non devono essere misericordiosi, ma giusti , ne severi e ne buoni, ma giusti. Anche i politici non dovrebbero essere misericordiosi, ma perseguire il bene comune senza se e senza ma, con un giusto equilibrio tra interessi locai e globali, e in questo senso e in questa logica dovrebbe essere presa la decisione di fermare questo flusso.

C’è qualche politico che si pone queste domande? Cosa facciamo fare a queste persone senza specializzazione quando sono qui? Visto che le fabbriche delocalizzano, il fenomeno dell’automazione e dell’informatizzazione unito alla crisi economica riducono drasticamente i posti di lavoro e l’età pensionabile è aumentata bloccando di fatto il turn over. Dove li facciamo lavorare? Dove sono i post di lavoro? Dove troveranno i soldi i servizi sociali per assistere tutte queste persone dato che il debito e la spesa pubblica sono già alle stelle e insostenibili? Che futuro diamo a queste persone? Che possibilità di integrazione c’è, visto che hanno una concezione della religione, della donna, della famiglia, dello stato e della vita che è come quella che avevamo noi nel medioevo? Abbiamo continui esempi da stati europei e non solo, che figli di terza generazione di immigrati non si sono ancora integrati, questo genera emarginazione, frustrazione e disadattamento che sfociano inevitabilmente nella violenza! Ci rendiamo conto che si sta creando tutto questo? Ci rendiamo che si sta producendo un mare di infelicità e di problemi?

Per queste ragioni non è possibile accogliere tutte queste persone. Arrivano convinti di migliorare il tenore di vita, ma cosa faranno quando scopriranno che l’eldorado non esiste, che un lavoro dignitoso non si trova e che i soldi dei servizi sociali per mantenerli sono a termine e fra poco non ci saranno più? O si vuole creare un’enorme richiesta di lavoro per abbassare ancore le paghe e i diritti sociali dei nostri lavoratori? Aiutiamoli seriamente a casa loro e così faremo veramente il loro e il nostro bene, il loro e il nostro interesse.

Le mille culture e diversità del mondo sono così belle e così preziose, preserviamole! Ognuna sul proprio territorio. Cerchiamo di non rovinare tutto, fermiamo queste deportazioni, fermiamo questo crimine contro l’umanità!
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Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » mar lug 04, 2017 6:42 am

Cade un altro mito dell'integrazione: arrestato l'indiano del Grande Fratello
di Redazione- 3 Luglio 2017

http://www.ilpopulista.it/news/3-Luglio ... tello.html

Denunciato per lesioni e danneggiamento
Kiran Maccali ha aggredito i carabinieri, chiamati dalla madre adottiva del giovane. Necessario l'intervento di una seconda pattuglia, per immobilizzarlo

Evidentemente l'integrazione non passa necessariamente attraverso la tv spazzatura nostrana (e ci mancherebbe, in effetti). Ma quei programmi che, in nome del buonismo radical-chic, tentano di venderci un modello di convivenza che non esiste, e che è ben altro, si dimostrano per ciò che sono: aria fritta. Nonostante gli ascolti stratosferici, nonostante la propaganda che cerca di venderci un illusorio eden felice. Integrazione è ben altro, rispettare la nostra cultura ed osservare le nostre leggi. Senza per questo dover rinnegare la propria cultura, ci mancherebbe.

Ma veniamo ai fatti. L'ex concorrente del Grande Fratello 12 Kiran Maccali, uno dei tanti immigrati "vendutoci" dai buonisti come esempio di integrazione, è stato arrestato dai carabinieri di Romano di Lombardia per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento aggravato, e denunciato a piede libero per maltrattamenti in famiglia nei confronti dei genitori. Maccali, 30 anni, è di origine indiana ma vive da sempre nella Bergamasca.

A chiamare i carabinieri è stata la madre adottiva del giovane: raggiunta l'abitazione, i carabinieri lo hanno trovato in stato di alterazione. Hanno tentato di calmarlo, ma l'ex GF si è scagliato contro di loro. E' dovuta intervenire anche una seconda pattuglia dell'Arma e Maccali è stato arrestato. Cinque i giorni di prognosi riportati dai carabinieri feriti. Al di là del fatto, che potrebbe essere relativamente marginale, la nostra denuncia verte sul fatto che sempre più spesso, in tutta Europa, ci vengono propinati programmi televisivi ove si usa lo straniero per farci credere in una volontà di integrazione che molto spesso non c'è.
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Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » mer lug 05, 2017 8:06 pm

???

Migranti, Minniti: "L'accoglienza ha un limite nella capacità di integrazione, un ministro dell'Interno non può dimenticarlo"
di F. Q. | 5 luglio 2017

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07 ... lo/3709805


“L’accoglienza ha un limite nella capacità di integrazione. Un ministro dell’Interno non può dimenticare questo principio. Su questo si gioca il presente e il futuro del nostro Paese, la sicurezza è uno straordinario bene comune”. Così il ministro dell’Interno, Marco Minniti, alla Camera. “In gioco la tenuta del tessuto connettivo del Paese. Si gioca un pezzo del futuro della nostra democrazia. Su questa sfida che abbiamo di fronte, sono convinto che questo Parlamento ha più ragioni per unirsi e meno per dividersi”
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Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » sab lug 08, 2017 7:45 am

L'irresponsabile demente insiste ancora

G20, l’appello di Papa Francesco: «No ad alleanze contro i migranti»
Milano, 8 luglio 2017

http://www.corriere.it/cronache/17_lugl ... b24a.shtml

Il Pontefice sull’emergenza immigrazione e vertice dei Grandi: «Temo alleanze pericolose fra Paesi che hanno una visione distorta del mondo». E cita Usa e Russia

«Temo alleanza pericolose tra potenze che hanno una visione distorta del mondo». Lo dice Papa Francesco in un’intervista a «Repubblica», in cui esprime tutti i suoi timori per quanto riguarda l’emergenza migranti.


«No alleanze contro i migranti»

«Noi abbiamo come problema principale e purtroppo crescente nel mondo d’oggi, quello dei poveri, dei deboli, degli esclusi, dei quali gli emigranti fanno parte. D’altra parte ci sono Paesi dove la maggioranza dei poveri non proviene dalle correnti migratorie ma dalle calamità sociali; altri invece hanno pochi poveri locali ma temono l’invasione dei migranti. Ecco - dice il Pontefice - perché il G20 mi preoccupa: colpisce soprattutto gli immigrati di Paesi di mezzo mondo e li colpisce ancora di più col passare del tempo». Le parole di Francesco sono rivolte soprattutto all’Europa: «Il colonialismo partì dall’Europa - sottolinea - Ci furono aspetti positivi nel colonialismo, ma anche negativi. Comunque l’Europa diventò più ricca, la più ricca del mondo intero. Questo sarà dunque l’obiettivo principale dei popoli migratori». E ancora: «I Paesi si muoveranno se si renderanno conto di una verità: o l’Europa diventa una comunità federale o non conterà più nulla nel mondo». «Temo - sottolinea poi Francesco - che ci siano alleanze assai pericolose tra potenze che hanno una visione distorta del mondo: America e Russia, Cina e Corea del Nord, Putin e Assad nella guerra di Siria».



Anche questo è altrettanto demente, irresponsabile e criminale

???
Arriva la svolta di Renzi «Migranti a numero chiuso»
Giuseppe Marino - Sab, 08/07/2017

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 17631.html

Stavolta non pare una semplice sparata estiva: la dichiarazione programmatica di Renzi sul «numero chiuso» per i migranti è nero su bianco ed è ragionata.

«Dobbiamo avere uno sguardo d'insieme uscendo dalla logica buonista e terzomondista per cui noi abbiamo il dovere di accogliere tutti quelli che stanno peggio di noi - scrive il leader del Pd nel suo ultimo libro, Avanti -. Se qualcuno rischia di affogare in mare, è ovvio che noi abbiamo il dovere di salvarlo. Ma non possiamo accoglierli tutti noi».

Nel testo, anticipato da Democratica, rivista on line del Pd, Renzi argomenta con tanto di citazione dotta, che «l'immigrazione indiscriminata è un rischio che non possiamo correre. Sostenere la necessità di controllare le frontiere non è un atto razzista, ma un dovere politico: come nota Regis Debray in un suo testo di qualche anno fa, Elogio delle frontiere, una frontiera riconosciuta è il miglior vaccino contro l'epidemia dei muri». «Ed è evidente - prosegue Renzi che occorre stabilire un tetto massimo di migranti, un numero chiuso». Quanti? Quanti se ne potranno «integrare in maniera diffusa, nel rispetto della sicurezza e della legalità». Una svolta.

Per anni i governi di sinistra hanno preferito sbandierare l'accoglienza come principio, che non è una politica, se non fa i conti con le risorse. Ma era una posizione populista che piaceva a una parte dell'elettorato di sinistra e faceva comodo. Renzi, anche alla luce dell'isolamento europeo in cui è finita l'Italia, ora pare deciso a cambiare rotta. E che la sua uscita non sia estemporanea lo dimostra anche la rapidità con cui il governo ieri lo ha seguito. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è stato meno dettagliato, ma ha detto una frase chiara: è evidente come in Italia «non ci sia una capacità di accoglienza illimitata». E altri esponenti di spicco del Pd gli hanno fatto eco, a partire dal tweet della governatrice del Friuli Debora Serracchiani: «Ius soli temperato è atto di civiltà, controllo delle frontiere è dovere politico». Perfino Enrico Letta, padre della missione Mare Nostrum, si adegua, dicendo sì a «una distinzione netta tra i richiedenti asilo per ragioni politiche, rifugiati che scappano e hanno diritto ad una tutela totale, e coloro che vengono per ragioni economiche rispetto ai quali è giusta una selettività, sono giuste delle quote».

Il centrodestra saluta con favore, e con qualche ironia, la svolta. Ma è dalla sinistra del Pd che arrivano nuove bordate contro Renzi, come ha evidenziato ieri la pioggia di ironie e polemiche per un suo post su Facebook: «Noi non abbiamo il dovere morale di accoglierli, ripetiamocelo. Ma abbiamo il dovere morale di aiutarli. E di aiutarli davvero a casa loro». L'assonanza con lo slogan tipico dell'altro Matteo, Salvini, ha provocato un mare di ironie in Rete. Il post è stato poi rimosso, ma Renzi ha infine confermato la sua linea con un altro intervento: «Non mi toccano le polemiche di persone che attaccano per motivo ideologico».

Resta l'interrogativo su quale sia il numero limite dell'accoglienza. Il piano concordato con l'Anci prevede un totale di 200.000 posti suddivisi in quote regionali, ma con questo tasso di arrivi si raggiungerà il tutto esaurito prima della fine dell'anno. Una doppia sfida per il governo: convincere l'Europa che l'Italia manterrà l'impegno dei salvataggi in mare, ma chiedendo di condividere il peso dell'accoglienza. E all'interno, dove dovrà ripartire la trattativa con i Comuni per aumentare i posti disponibili. Per convincere i sindaci l'arma in più potrebbe essere proprio fissare un numero limite dichiarato a priori. Senza possibilità di ulteriori sforamenti.
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Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » lun lug 10, 2017 4:13 am

???

Milano, «ora basta scippi e rapine», gli immigrati salvati dal linciaggio
Andrea Galli
Milano, 9 luglio 2017 - 23:07
Accerchiati all’alba in corso Como da 50 persone. Tragedia sfiorata

http://milano.corriere.it/notizie/crona ... df49.shtml

Nella geografia dello spaccio e della microcriminalità, via Alessio di Tocqueville è una delle stradine «satelliti» di corso Como scelte dagli immigrati per vendere droga, borseggiare e scippare. Qui, ieri mattina alle cinque e trenta, una cinquantina di persone, italiane e reduci da una nottata di divertimenti tra locali e bar, ha accerchiato tre ventenni africani (due maliani e un senegalese). Con un unico obiettivo: linciarli e vendicarsi perché li riteneva colpevoli di una serie di «colpi». Non fosse arrivata in forze la polizia a salvare gli africani, sarebbe finita in tragedia. Ma il pericolo scampato, per merito della prontezza d’intervento degli agenti, non fa che confermare i problemi.


I 120 schedati

Non siamo in periferia ma in uno dei quartieri più affollati, pregiati e costosi. Eppure corso Como è, al momento, in cima alla lista delle priorità di Questura e Comando provinciale dei carabinieri, con la situazione ben nota al prefetto Luciana Lamorgese. Nessuno può mettere in dubbio la densità delle operazioni effettuate, e sintesi perfetta è l’elenco, corposo, dei 120 (centoventi) fotosegnalati dal commissariato Garibaldi-Venezia diretto da Massimo Cataldi, che da mesi dedica «approfondimenti» quotidiani. Se storicamente corso Como è luogo di spaccio, nuova è la degenerazione avvenuta nel corso delle notti. Con la progressiva trasformazione dei venditori di cocaina e marijuana in aggressori famelici e spietati.


La legge del branco

Prima infatti, nelle vicinanze dei locali e in tarda serata, gli africani spacciano; dopodiché, verso l’alba, approfittano della scarsa lucidità e dell’assenza di prontezza di riflessi dei loro stessi clienti per puntarli, accerchiarli e derubarli. Arraffano orologi, catenine, iPhone, ricorrendo a calci e pugni nei casi di eccessiva resistenza. Con questo metodo hanno colpito italiani come stranieri. Le forze dell’ordine, operando in contesti non facili (per forza debbono muoversi in borghese, in mezzo alla folla che invade corso Como) hanno inseguito e arrestato malviventi soltanto che, di frequente, se li sono ritrovati le settimane successive allo stesso identico posto perché magari quelli erano stati scarcerati. A memoria degli investigatori, l’episodio di ieri mattina è una novità e testimonia il livello (alto) di esasperazione e una pazienza forse ormai terminata. Dopodiché, per chi ama la giusta prospettiva rispetto ai fatti, è innegabile che gli spacciatori ci sono (peraltro smerciando roba di infima qualità, mischiata con altri veleni) in quanto c’è una massiccia e costante richiesta di droga. Un circolo vizioso, forse impossibile da stroncare definitivamente: ma se fino a poco tempo la presenza dei venditori di coca e marijuana era tollerata anche da chi non consuma, l’aumento del rischio di essere rapinati e picchiati ha mutato gli umori della piazza.


Capi e manovalanza

Ora, è possibile che i tre ragazzi che hanno evitato il linciaggio non abbiano alcuna colpa e siano stati scelti a caso: sono partiti gli accertamenti per riscontrare eventuali loro responsabilità. La folla inferocita, prima di disperdersi, ha sostenuto che avevano messo a segno sia furti a bordo di macchine sia rapine ai passanti. Più d’uno, in Questura, anche ai piani alti, rileggendo i report delle nottate di violenza in corso Como, ha ammesso che è stata pura fatalità se finora non c’è mai scappato il morto. Bisogna vedere fin quando durerà la buona sorte. Le presenze di africani sono cresciute e di molto. Qualcuno ipotizza che i «capi» vadano a pescare manovalanza anche nei giardini della stazione Centrale divenuti, specie sul lato di piazza Luigi di Savoia, un enorme campo profughi, ovviamente non autorizzato.


All'Africa e agli africani non dobbiamo nulla più di quello che dobbiamo a tutti gli esseri umani della terra e in primo luogo e sopra tutto a noi stessi e alla nostra gente
viewtopic.php?f=194&t=2494
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Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » dom lug 16, 2017 7:08 am

STANNO AFFONDANDO L’ITALIA
Antonio Socci
Da “Libero”, 15 luglio 2017

http://www.antoniosocci.com/stanno-affo ... #more-6251

Finalmente si alzano altre voci a denunciare il naufragio in corso della nave chiamata “Italia”. Almeno per una volta non solo noi, famigerati “populisti”, ma perfino il “Corriere della sera” si accorge che questo Paese – che era già alla deriva – sta andando a picco. Va in malora.

Lo dimostrano anzitutto la Caporetto quotidiana delle nostre frontiere violate (ieri 5.000 nuovi arrivati) e i dati dell’economia come il debito pubblico che aumenta (a maggio nuovo record, 2.279 miliardi di euro), come i 4,7 milioni di italiani che vivono in povertà assoluta (8,4 milioni in povertà relativa), la pressione fiscale che soffoca la ripresa, la disoccupazione giovanile a livelli tragici e il pil che boccheggia.

Ma il “Corriere” di ieri – grazie alla penna di Ernesto Galli della Loggia – rappresenta il disastro da un altro punto di vista: la vita quotidiana degli italiani.

Iniziando la sua lucida diagnosi, Galli si chiede quale immagine di sé stia dando l’Italia in questi mesi estivi. Ed ecco la sua desolata risposta: “quella di un Paese in cui il governo e con lui tutti i pubblici poteri appaiono sul punto di perdere il controllo del territorio”.

Poi stila un triste elenco di fatti e fenomeni di questa estate italiana: “decine di incendiari spinti da interessi criminali mettono tranquillamente a fuoco vastissime zone della Penisola”, senza che nessuno di loro venga individuato e arrestato.

Periferie (“soffocanti e orribili”) della grandi città con i servizi “al collasso”, dove al crepuscolo scatta una sorta di coprifuoco, dove i mezzi pubblici diventano luoghi pericolosi o dove interi caseggiati o quartieri sono “nelle mani di bande di malavitosi abituati a farla da padroni”.

O dove il cielo si riempie di fumi tossici perché c’è chi brucia indisturbato materiali inquinanti. Stazioni ferroviarie e treni locali che di notte diventano luoghi infrequentabili se non a proprio rischio. Quindi tante zone delle nostre città in mano allo “spaccio”, con “risse continue specialmente fra immigrati”.

Ma anche i quartieri residenziali o centrali delle città – secondo Galli della Loggia – sono una terra di nessuno, di giorno per il suk di “merci contraffatte” allestito impunemente dagli abusivi, di notte per il dilagare di “movide notturne” che poi significa per eserciti di giovani “la licenza di fare ciò che vogliono”.

Del resto in gran parte delle città italiane – grazie alla politica “panem et circenses” delle amministrazioni locali – le notti stanno diventando “letteralmente invivibili”.

Galli poi fa anche degli esempi particolari: da Torino, col “commercio clandestino di alcool” sulle rive del Po organizzato da “rivenditori bengalesi”, a Milano, dove – il centralissimo corso Como, per esempio – la sera diventa il teatro abituale dello smercio di droga o si assiste ad aggressioni da parte di “bande di maghrebini a caccia di orologi e portafogli”.

Per non dire del mercato della prostituzione, “spessissimo minorile” scrive Galli, e perlopiù “collegata alla tratta”, che in Italia ha proporzioni senza paragoni con gli altri paesi europei.

Queste sono solo alcune pennellate del quadro micidiale di Galli il quale interpella esplicitamente ministro degli Interni e magistratura.

Ma molte altre pennellate si potrebbero aggiungere (pensiamo al senso di debolezza dello Stato e di insicurezza che danno certe evasioni dal carcere o certi latitanti che si eclissano).

Soprattutto bisognerebbe notare che di fronte a questa desolante assenza dello Stato che costringe gli italiani a sentirsi sempre più stranieri in patria, c’è poi da registrare una presenza dello Stato che diventa occhiuta, assillante, inflessibile e anche vessatoria nei confronti dei semplici cittadini.

Gli esempi sono innumerevoli e sono cronaca quotidiana. Dalla multa (anche salata) per le mamme che, durante una festa, spalmano la marmellata sul pane ai bambini in violazione di non so quali norme per la sicurezza alimentare, alla multa per divieto di sosta inflitta all’operatrice ecologica che si era fermata per salvare la vita a un signore investito da uno scooter.

Dalla multa al commerciante che ha riparato a sue spese un pezzo di acciottolato davanti al suo negozio (dopo averlo chiesto più volte, invano, al Comune), fino al verbale fatto a quel salumiere che offrì in regalo (quindi senza scontrino) un panino a un invalido indigente.

Ormai – parafrasando il titolo di un noto film – potremmo dire che l’Italia non è più un paese per italiani.

L’Italia è asfissiata leggi assurde (con una burocrazia spesso priva di buon senso). E soprattutto è da tempo in mano a classi dirigenti che non amano la loro patria (anzi, hanno orrore della parola “patria”), né servono il popolo che governano, visto che perlopiù considerano i cittadini dei “sudditi”.

L’Italia è vittima un po’ dell’incapacità, un po’ dell’ideologia. Così hanno umiliato e stravolto questo Paese, o hanno permesso che venisse stravolto, facendone una terra di nessuno.
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