Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » sab mag 27, 2017 7:16 am

???

Il G7 cade sui migranti: bocciato il piano italiano, vince la linea Trump
2017/05/26

http://www.huffingtonpost.it/2017/05/26 ... a_22111227

Ben 5 pagine, con riferimenti ai diritti dei rifugiati, le motivazioni di questa emergenza immigrazione senza fine, i contributi positivi dei migranti (???). Era questo, in origine, il documento che la presidenza italiana del G7 aveva preparato per il vertice di Taormina. Ma qui la bozza 'made in Italy' naufraga, inabissata dalla presidenza Usa, affondata da Stephen Miller, lo sherpa di Donald Trump deputato a trattare sul tema migranti.

Trentunenne, falco ultraconservatore: c'è Miller dietro il 'Muslim ban' di Trump. E c'è sempre Miller dietro i discorsi più infuocati del presidente. C'è stato Miller qui a Taormina a imporre la linea americana: immigrazione uguale sicurezza. Stop. Le cinque pagine italiane si sono asciugate fino alla stringata dichiarazione diffusa oggi. Questa: "Pur sostenendo i diritti umani dei migranti e rifugiati, riaffermiamo i diritti sovrani degli Stati di controllare i loro confini e fissare chiari limiti ai livelli netti di immigrazione, come elementi chiave della loro sicurezza nazionale e del loro benessere economico". L'Italia riesce a spuntare un accenno ad una "partnership" tutta da "stabilire" per "aiutare i paesi a creare nei loro confini le condizioni che risolvano le cause della migrazione". Stop.

Da Palazzo Chigi tentano di salvare le apparenze, parlando di compromesso positivo, insistono sul fatto che niente era scontato, che la dichiarazione poteva anche non contenere alcun riferimento all'immigrazione, che Trump addirittura poteva anche decidere di non venire a Taormina e snobbare il vertice dei Grandi. Ma la voce senza entusiasmo di Paolo Gentiloni, nella breve dichiarazione alle tv al termine di questa prima giornata di vertice, tradisce delusione.

Non a caso, il premier non fa il minimo accenno al tema 'immigrazione'. Con grande dispiacere, visto che il governo di Roma – già in era Renzi – ha scelto Taormina per questo G7 a guida italiana proprio per mettere i leader di fronte al Mediterraneo: bellissimo paesaggio eppure epicentro dell'emergenza.

Speranze deluse. L'unica questione sulla quale i leader trovano accordo è la lotta al terrorismo, tema che gli attentati di Manchester piazzano in primo piano. E si impegnano anche a chiedere ai grandi provider di internet di fare la loro parte contro le minacce terroristiche in rete. "Internet è molto spesso eco di atti di terrorismo", dice Gentiloni.

'Unicuum' nel suo genere a Taormina, la dichiarazione comune sul terrorismo viene firmata con grande enfasi: in diretta davanti alle tv. Gentiloni ringrazia tutti per "l'unità, l'impegno, la determinazione". La premier britannica Theresa May pure ringrazia: "Possa la forza stare con noi". Applausi, ma i volti restano tesi.

Perché per evitare il fallimento del vertice non basta il terrorismo. Sul clima per esempio non c'è speranza di chiudere alcunché. Il tema "resta sospeso", è costretto ad ammettere Gentiloni. "Gli americani hanno detto che è in corso una loro riflessione interna, della quale gli altri paesi hanno preso atto confermando il loro impegno totale per il rispetto dell'accordo di Parigi sul clima, un pezzo del nostro futuro...".

Angela Merkel affronta Trump a muso duro. "Abbiamo avuto una conversazione vivace", dice dopo un faccia a faccia con il presidente Usa sui cambiamenti cliamatici, il commercio internazionale, i rapporti con la Russia. "Abbiamo detto chiaramente che vogliamo che gli Usa rispettino l'impegno preso con l'accordo sul clima" di Parigi, aggiunge la Cancelliera. Ma nemmeno lei la spunta con Trump: "Gli Usa hanno chiarito di non aver ancora preso una decisione e che tale decisione non verrà presa qui".

A Palazzo Chigi sperano che si possa raggiungere un compromesso almeno sul commercio internazionale: ultima chance per dare una parvenza di riuscita al vertice. Ma anche su questo la discussione è a dir poco tesa. La mattinata inizia con gli spifferi sulle parole di Trump contro la Germania e il suo surplus commerciale. A Taormina spirano venti forti di guerra commerciale contro l'Europa. La Cancelliera e gli altri leader perdono terreno contro Trump, che conferma l'interesse a stabilire legami e rapporti bilaterali: con la Gran Bretagna della Brexit, il governo di Theresa May.

Succede proprio mentre gli altri stanno per iniziare la discussione sul commercio. Trump e May si vedono per un bilaterale in una pausa dei lavori del vertice. Chiariscono i dissapori dopo la fuga di notizie di intelligence dopo l'attentato a Manchester, ma soprattutto confermano l'intesa commerciale. Un accordo a due, in barba a ogni ricerca di accordo comune. "Sul commercio internazionale si sta ancora lavorando, ma sono stati individuati dei punti in comune su cui si può lavorare...", confida Gentiloni.

La speranza è l'ultima a morire. Ma la prima giornata di vertice fa pendere la bilancia dalla parte di Trump, il nuovo leader che sguazza tra le debolezze degli altri. A cominciare da quelle dell'Unione Europea, ferita dalla Brexit, sempre più debole, con gli ospiti Jean Claude Juncker e Donald Tusk che cercare invano di parare i colpi dei 'grandi'.

Qui a Taormina c'è anche chi fa notare come questo sia il primo vertice per ben quattro 'grandi': Trump, il francese Macron, May e lo stesso Gentiloni. Quattro debuttanti, normale che prevalga la volontà di piantare paletti più che la ricerca di accordo.

Ma questo è il primo G7 dell'era Trump che dà il via ad un'era per molti versi imprevedibile. Nemmeno il concerto serale nella bellissima cornice del Teatro greco di Taormina riesce a spazzare via la delusione dei leader occidentali, ognuno in abito da sera, accompagnati dai rispettivi consorti, atmosfera certo più rilassata al tramonto. Anche quello del G7?


Alberto Pento
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Manipolazione criminale dei valori e dei diritti umani universali, quando il male appare come bene
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Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » sab mag 27, 2017 4:11 pm

Insiste nel chiedere l'elemosina e molesta due anziane: denunciato
di Vittorino Bernardi
Sabato 27 Maggio 2017, 10:48

http://www.ilgazzettino.it/vicenza_bass ... 66496.html

MONTECCHIO MAGGIORE - Un clandestino che chiedeva l’elemosina al mercato si è spinto fino a molestaredue anziane per ottenere da loro qualche spicciolo. Non contento ha anche aggredito verbalmente un agente della polizia locale. Protagonista ieri mattina, 26 maggio, del movimentato episodio è stato F.G., 22enne nigeriano, irregolare in Italia. L'episodio ha visto protagonista lui e un suo connazionale: i due erano fermi all’ingresso del Cad di viale Europa a chiedere l’elemosina. I vigili sono stati avvisati da due signore che si sono rivolte a un agente in servizio per segnalare di essere state importunate. Il poliziotto si è recato verso i due: a quel punto uno dei due è riuscito a dileguarsi, mentre l’altro si è rifiutato di fornire le proprie generalità. L’agente ha così chiamato in aiuto una pattuglia: l'africano ha tentato la fuga prima di essere caricato in auto e condotto al comando. È stato identificato e dalle indagini è emerso che era già stato arrestato per rapina poche settimane fa dai carabinieri. Per il giovane africano è scattata una denuncia perché privo di documenti, una multa per accattonaggio molesto e un’ordinanza di allontanamento dal territorio di Montecchio Maggiore.
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Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » sab mag 27, 2017 8:58 pm

Roma, fa pipì a bordo del bus: arrestato senegalese
Sabato 27 Maggio 2017

http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca ... 66741.html

Fa pipì a bordo di un bus, arrestato. Gli agenti delle volanti sono intervenuti in piazzale Luigi Nervi, all'Eur, dove era stata segnalata la presenza di uno straniero che, a bordo di un autobus, stava creando problemi. I poliziotti saliti a bordo del mezzo pubblico hanno trovato E.S.A., senegalese di 42 anni, intento ad urinare sui sedili, allarmando i presenti che sono scesi frettolosamente. L'uomo, alla vista delle forze dell'ordine, ha iniziato a urlare verso di loro cercando di aggredirli. Una volta bloccato, i poliziotti lo hanno accompagnato negli uffici del commissariato di

Esposizione - dove l'uomo ha reiterato il suo comportamento violento e aggressivo - e, terminati gli atti, lo hanno tratto in arresto per rispondere dei reati di resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e atti osceni.
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Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » mer mag 31, 2017 1:04 pm

Berlino, arrestato rifugiato siriano di 17 anni: preparava un attentato
La polizia di Brandeburgo ha arrestato un 17enne siriano, sospettato di preparare un attentato suicida a Berlino. Il ragazzo era arrivato in Germania nel 2015 come minore non accompagnato e aveva chiesto asilo nel Paese
Alessandra Benignetti - Mar, 30/05/2017

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ber ... 03806.html


Si era unito alla jihad e voleva colpire la capitale tedesca. Per questo la polizia di Brandeburgo ha arrestato martedì un diciassettenne siriano, sospettato di voler compiere un attentato suicida a Berlino.

Secondo quanto ha riferito la polizia di Brandeburgo su Twitter, il ragazzo è stato fermato dopo che gli agenti hanno intercettato, grazie alle segnalazioni provenienti da due Länder tedeschi, alcuni messaggi inviati dal giovane alla sua famiglia, attraverso i quali si congedava da loro, annunciando di essersi “unito alla guerra santa” contro gli infedeli. Secondo quanto riferiscono la Deutsche Welle e altri media locali, il ragazzo aveva scritto a sua madre, via Whatsapp di aver pianificato un attentato. Ulteriori dettagli sul piano messo a punto dal giovane siriano per colpire la capitale tedesca, Berlino, non sono stati, però, rivelati dalla polizia.

Secondo quanto riferisce il Washington Post, il sospettato, di cui ancora non sono state diffuse le generalità, sarebbe un rifugiato siriano. Il diciassettenne sarebbe arrivato in Germania nel 2015 come minore non accompagnato e sarebbe stato registrato come richiedente asilo. Fino al 2016 ha vissuto in un centro di accoglienza per minori non accompagnati ad Uckermark, a nord-est di Berlino, dove il ragazzo è stato arrestato martedì dalle forze speciali. Il giovane siriano, secondo quanto riferisce la Bbc, si trova ancora sotto interrogatorio mentre la sua abitazione è stata perquisita dagli agenti. Indagini sono in corso anche su alcune persone vicine al giovane. Gli investigatori stanno accertando, inoltre, se il sospetto sia davvero di nazionalità siriana o se abbia dichiarato una falsa nazionalità nella domanda d'asilo.

I servizi segreti tedeschi hanno lanciato più volte l'allarme sul rischio per la Germania di subire nuovi attacchi terroristici. A colpire la capitale tedesca, Berlino, lo scorso dicembre, fu Anis Amri, il jihadista tunisino che uccise 12 persone lanciandosi con un tir su uno dei mercatini di Natale della città.


Canada - Preghiera islamica contro tutti gli ebrei e i cristiani
https://www.youtube.com/watch?v=bE_e3K- ... e=youtu.be

Preghiere xlameghe (islamiche) contro i non islamici
viewtopic.php?f=188&t=2502
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Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » ven giu 02, 2017 1:49 pm

"Il pericolo non è il fondamentalismo, è proprio l'Islam"
Lo storico Roberto De Mattei: "Dobbiamo erigere muri, non ponti. Gli inviti del Papa ad accogliere chi vuole la nostra morte seminano incertezza e destabilizzano il mondo cattolico"
Francesco Curridori - Sab, 14/11/2015

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 94512.html

"Credo che non dobbiamo stupirci, l'Europa non è in guerra da oggi. Già la Fallaci e Bat Ye'or, l'inventore del termine Eurabia, avevano preannunciato tutto questo.

La minaccia dell'Isis su Roma, Londra e Washington è reale più che mai". Roberto De Mattei, storico e cattolico integralista, commenta così al Giornale.it i tragici fatti di Parigi.

Siamo di fronte a una nuova guerra religiosa innescata dal fondamentalismo islamico?

Si tratta di una guerra politico-religiosa in quanto l'islam, diversamente dal cristianesimo, non distingue tra religione e politica. Noi dobbiamo difenderci sia sul piano politico sia sul piano religioso, rivendicando la nostra identità culturale cristiana.

È quindi sbagliato cercare un dialogo con l'islam?

Personalmente sono in disaccordo con chi dice che dobbiamo costruire punti anziché erigere muri, come ha fatto l'arcivescovo di Torino. Una fortezza assediata si difende soltanto sollevando il ponte levatoio e non abbassandolo. Dobbiamo creare una contrapposizione morale e culturale nei confronti dell'Islam.

Una posizione che non collima proprio con l'idea di accoglienza di Papa Francesco...

Le posizioni del Papa rischiano oggettivamente di creare confusione. Gli inviti ad accogliere chi vuole la nostra morte seminano incertezza e destabilizzano il mondo cattolico.

Si deve aver paura di fare il Giubileo?

Sicuramente il Giubileo vedrà un grande afflusso di pellegrini che renderà Roma più vulnerabile ma alla paura si risponde con atti di coraggio. La Chiesa deve avere il coraggio di chiamare le cose col proprio nome e dire chiaramente che il pericolo non è il fondamentalismo ma l'islam e deve affermare la superiorità morale, religiosa e culturale del cristianesimo.


Pento Alberto
Invece il Papa ha fatto efa il contrario

Criminali e irresponsabili difensori dell'Islam o nazismo maomettano
viewtopic.php?f=188&t=2263

Le bugie dei radicali, del Papa e di altri sui migranti regolari, sugli immigrati clandestini e sui rifugianti
viewtopic.php?f=194&t=2460

Ecco quando le migrazioni non sono invasioni e portano il bene e non il male
viewtopic.php?f=194&t=2603
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Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » dom giu 04, 2017 9:09 am

«Non stare a torso nudo: è Ramadan», aggredito un minorenne ad Avellino
Giovedì 1 Giugno 2017

http://www.ilmattino.it/avellino/aggred ... 77366.html

"Non stare a torso nudo: è Ramadan". Aggredito un minorenne a piazza Kennedy, la città si mobilita. Calci e pugni contro un minorenne. La violenta aggressione si è consumata, intorno alle 13,30 di ieri, nei giardinetti pubblici di piazza Kennedy. A riportare lesioni un 17enne del capoluogo, aggredito violentemente da due sconosciuti. Ma c’è una foto scattata con il cellulare che consentirebbe di riconoscerli. Potrebbero essere exracomunitari o profughi richiedenti asilo. Corteo di solidarietà organizzato in città.


Ramadam un falso e ridicolo digiuno
viewtopic.php?f=188&t=2638

Preghiere islamiche contro i non islamici
viewtopic.php?f=188&t=2502

Canada - Preghiera islamica contro tutti gli ebrei e i cristiani
https://www.youtube.com/watch?v=bE_e3K- ... e=youtu.be

Religione e religiosità come ossessione, come grave malattia, grave disturbo della mente e dell'anima o psico-emotivo
viewtopic.php?f=141&t=2527

Cosa ci sarà mai di spirituale in questa gente, in questo culto politico-religioso dell'orrore e del terrore, nel loro pregare idolatra e ossessivo?

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... lamica.jpg
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Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » mar giu 06, 2017 7:35 am

Minniti, la sfida alle Ong: «Portate i salvati in altri Paesi Ue»
Milena Gabanelli
Milano, 3 giugno 2017

http://www.corriere.it/esteri/17_giugno ... 3e39.shtml

L’intervista

Dialogo con il ministro sulla Libia, il rammendo e il concerto di Vasco Rossi

L’immigrazione è l’emergenza nazionale numero uno; su cosa fare c’è almeno un punto sul quale i partiti sono tutti d’accordo?

«No, non c’è! Ma poiché è una questione che impatterà con gli equilibri democratici dell’Italia e dell’Europa, io mi comporto come se ci fosse. Anche se so che è come fare un triplo salto mortale senza rete», risponde Marco Minniti, ministro dell’Interno.

Nel dopo Gheddafi, lei è il primo ministro che va a trattare con fazioni e tribù per bloccare le partenze verso l’Italia. Quanto stiamo pagando?

«Al momento 200 milioni dall’Ue e 200 dall’Italia, ma aumenteranno perché il confine sud della Libia è il confine sud dell’Europa, ed è sul quel terreno che si contrasta il traffico di esseri umani e terrorismo».

Non avrebbe più senso allora concentrare li tutte le risorse, invece di trattare su tanti tavoli?

«Se vuoi fermare le partenze occorre fare in modo che il governo libico prenda il controllo delle acque territoriali, e quindi formiamo la guardia costiera a nord e rimettiamo a posto le loro motovedette. Poi devi stroncare il traffico di esseri umani, che è un’industria aberrante e armata, che però produce e distribuisce reddito, e quindi bisogna pensare ad un circuito economico alternativo».

Cosa intende per circuito alternativo?

«Faccio un esempio: la carovana che arriva dal sud della Libia deve passare attraverso numerosi check point, ed è probabile che paghi un dazio. Per rendere questo sconveniente dobbiamo addestrare e pagare anche le guardie di frontiera al sud, e su questo abbiamo fatto un accordo con i ministri dell’interno di Libia, Niger e Ciad».

Ma le guardie di frontiera sono intrecciate con tutte le fazioni e non rispondono solo ad al-Serraj con cui parlate voi.

«Lo sappiamo perfettamente, ma lui controlla la Tripolitania, da dove partono i flussi, e comunque stiamo parlando anche con tutti gli altri, visto che l’idea di una stabilizzazione militare è una drammatica illusione. L’unica strada è quella di un “rammendo” sul territorio».

La fa Minniti da solo questa opera di «rammendo»?

«In questo contesto contano molto i rapporti personali, ma non sono solo, ho a fianco il governo e anche un investimento dell’Ue».

Quale investimento?

«La scorsa settimana io e il mio collega tedesco abbiamo mandato alla commissione europea la richiesta congiunta di intervento finanziario significativo per il controllo dei confini del sud. L’Italia farà da apripista con il Mediterraneo centrale, così come la Germania ha fatto con la Turchia. È la prima volta che succede questo, ed è l’unico modo per mettere ciascuno di fronte alle proprie responsabilità».

In Turchia si tratta solo con Erdogan, in Libia comandano in tanti, inclusi i trafficanti... a meno di pagarli uno per uno.

«Non c’è bisogno di arrivare a questo. Abbiamo portato le 3 tribù più potenti del Sahara a fare la pace dopo essersi combattute per anni, e questo può fare da volano per una ipotesi di stabilizzazione. Dopodiché mi è nota la fragilità di quell’accordo, ma l’alternativa qual è? Se qualcuno ce l’ha la metta in campo, e mi misurerò con quella. Intanto poche settimane fa Unhcr ha aperto alla Libia, e con i 90 milioni della Commissione Europea, l’accoglienza verrà dirottata li».

Tutta l’Africa subsahariana è in movimento; augurandoci di fermare le partenze dalla Libia, i flussi poi si sposteranno sulle coste egiziane, e al Cairo non abbiamo un ambasciatore.

«Sull’Egitto bisogna prima arrivare ad una piena cooperazione giudiziaria fra Roma e Il Cairo per trovare la verità sulla vicenda Regeni. Mi auguro che i rapporti diplomatici riprendano presto perché l’Egitto è un Paese cruciale, sia nei rapporti con la Libia, sia per l’immigrazione, sia per il terrorismo».

Parliamo dell’oggi: per le attività di soccorso al largo delle coste libiche sono nati sospetti che alcune ong possano avere legami con i trafficanti e ci sono indagini aperte. Lei che idea si è fatto?

«L’idea che bisogna aspettare le conclusioni, senza generalizzare o sottovalutare. Nel frattempo la commissione senato ha prodotto un documento che verrà tradotto in un progetto operativo su come le ong dovranno coordinarsi con la nostra guardia costiera».

Tante navi di nazionalità diverse (Panama, Malta, Paesi Bassi, Belize, Gibilterra) operano soccorsi in quella zona, ma tutte sbarcano i migranti in Sicilia, è un problema?

«Io vorrei che una nave, una soltanto, si dirigesse in un altro porto europeo, certo non risolve i nostri problemi ma sarebbe il segnale di un impegno solidale dell’Europa. Io mi batterò per questo, perché è inaccettabile separare il momento del soccorso da quello dell’accoglienza, ed è un’ipocrisia dire: salvo una vita in mare, ma che fine fa poi quella vita è un problema di un solo Paese. L’Italia».

Negli ultimi 2 anni sono nate associazioni che di mestiere fanno soccorso. Nelle pieghe della solidarietà si muove anche altro?

«Non do giudizi se non fondati su fatti; dovremmo però comprendere che la questione dei grandi flussi migratori impatta in modo molto forte sia sui sentimenti che sulla stabilità di un Paese. Le due cose vanno governate con scelte strategiche».

Intano in Italia sbarcano migliaia di persone, ad oggi il 30% in più rispetto all’anno scorso. Il sistema dell’accoglienza qui si appoggia tutto sul terzo settore, e non funziona. Non sarebbe ora di fare la scelta strategica di una gestione pubblica della prima accoglienza?

«Abbiamo puntato sulla ripartizione dei flussi in piccoli gruppi che mandiamo ai comuni in proporzione al numero degli abitanti, la gestione è affidata solo ad associazioni scelte con requisiti stringenti e piccoli appalti, per evitare infiltrazioni della criminalità. Abbiamo accorciato i tempi da 2 anni a 6 mesi per stabilire chi ha diritto a restare e chi no, e ridotto da 4 a 3 i gradi di giudizio».

Le riconosco di aver migliorato le cose, ma la sostanza non cambia. Ogni giorno ne arrivano 1000 e non sapete dove metterli, li stipate qua è là per le impronte digitali e una visita medica, poi li disperdete nei comuni sapendo che un 60% dovrà essere rimpatriato, con il rischio che molti di loro spariscano nel nulla. Io credo che la prima accoglienza debba essere gestita dal pubblico nei suoi numerosi e immensi immobili, senza pagare affitti a terzi. E avviare lì dentro il processo di identificazione, corsi di lingua e formazione, attraverso l’assunzione di personale specializzato. Trascorsi i 6 mesi, solo chi ha diritto alla protezione, viene affidato ai comuni secondo il vostro modello. Non crede che ci sarebbe un maggiore controllo, meno difficoltà di inserimento sul territorio, oltre ad essere un’opportunità di lavoro anche per noi?

«Il suo è un modello razionale ma troppo costoso, e il contributo dell’Europa su questo non è all’ordine del giorno. Per me è più importante che l’Europa si spenda dall’altra parte del Mediterraneo. Se non ce la faremo a fermare i flussi, allora ne riparleremo».

L’attentato al concerto a Manchester cos’ha di diverso rispetto a quello di Nizza, Stoccolma Londra o Berlino?

«Quelli erano atti di terrorismo a prevedibilità zero, mentre a Manchester per la prima volta un attentato viene fatto con esplosivo, ed è parte di un network europeo organizzato, con un link diretto con la Libia. Questo significa che la minaccia non è confinata all’Inghilterra».

Su questo punto cosa avete deciso al G7?

«I 7 grandi del mondo stanno lavorando insieme ai grandi provider per trovare delle soluzioni di controllo con dei warning più efficaci di quello che è successo finora, poiché il reclutamento di radicalizzati, pazzi, e psicolabili di tutto il mondo, avviene attraverso il web».

Come vi state organizzando per i grandi concerti estivi?

«Subito dopo Manchester abbiamo fatto una direttiva per la gestione degli eventi dove gli organizzatori sono chiamati ad avere degli stewards per gestire gli ingressi con le forze di polizia, e mettere in campo tecnologie. Sono procedure molto complesse da adattare caso per caso. Sono 1700 gli appuntamenti estivi, e naturalmente il faro è puntato sul concerto di Vasco Rossi, ma senza allarmismi».

Quale comportamento cosa consiglia ai fans?

«Ai 220.000 fans dico: andate al concerto e coordinatevi senza insofferenze con le forze di polizia, dateci una mano, perché quando l’Italia viene considerato un Paese in grado di sostenere sfide importanti sul piano della sicurezza, accresce la sua credibilità internazionale».
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Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » mar giu 06, 2017 7:35 pm

Profughi armati di spranghe contro i cittadini
di E.B.
Martedì 6 Giugno 2017

http://www.ilgazzettino.it/nordest/trie ... 86437.html

TRIESTE - Attimi di panico e tensione ieri sera, attorno alle 20, nell'area del Silos

accanto alla Stazione ferroviaria. Un gruppo di cittadini in sopralluogo, su iniziativa di "Stop prima Trieste" e "Noi nazionalisti forconi", ha rischiato di essere aggredito da alcuni profughi, che stazionano nei capannoni fatiscenti, armati di spranghe metalliche. Gli stanieri, tra offese e minacce in un clima particolarmente acceso e minaccioso, hanno cercato di allontanare i triestini, tra cui due donne gridando "Qui è Kabul, non Italia" e ancora "Italia di m..." hanno ripetuto più volte. «Questa è casa nostra, non Kabul» hanno risposto Marco Prelz, Giacomo Sturnioloe Antonio Carrese.

«Non siamo qui per fare ronde o manifestazioni - spiega in diretta sul posto Sturniolo - ma da privati cittadini, Caritas e Ics sono tanto bravi nel parlare di umanità nell'accogliere le persone mentre qui cè un albergo a cielo aperto, volevamo parlare con un gruppetto e il risultato, dopo dieci minuti, è che stavano venendo alle mani». A fargli eco è Prelz: «Cinque ragazzi ci hanno affrontato con delle spranghe dicendo "Qui non è Italia, questo è Kabul", non è ammissibile perchè significa che lo Stato ha fallito. Hanno anche tentato di colpire le due donne della comitiva - prosegue - non vogliono aiuto, sono volgari e offensivi». Se la situazione non è degenerata è perchè ad un certo punto sono state chiamate le volanti della Polizia che hanno raccolto le testimonianze sull'accaduto: «Hanno tentato - riferisce ancora Prelz - di toglierci i cellulari dalle mani e di darmi un pugno in faccia ma alla vista dei poliziotti si sono allontanati e nascosti, ormai hanno ghetizzato l'area».
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Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » mar giu 06, 2017 8:55 pm

Un attacco ogni 15 giorni L'Europa delle moschee si porta la guerra in casa
Così abbiamo ricreato le condizioni per farci distruggere: finiremo come i cristiani d'Oriente
Magdi Cristiano Allam - Lun, 05/06/2017

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 05354.html


L'ennesimo attentato di Londra ci fa toccare con mano che l'Europa da Dar al hudna, «Casa della tregua», si è ormai trasformata in Dar al harb, «Casa della guerra».

La tregua nell'islam corrisponde ad uno stratagemma all'insegna della dissimulazione, che si stipula con un nemico che non si è in grado di sconfiggere per pugnalarlo alle spalle alla prima occasione. A ispirarla è il comportamento di Maometto che nel 628 sottoscrisse la «Tregua di Hudaibiya» con i nemici meccani, che lo impegnava a non combatterli per dieci anni, mentre la violò poco più di un anno dopo conquistando con la forza la Mecca nel 630.

L'Europa è stata «Casa della tregua» fintantoché i musulmani, in minoranza, hanno rispettato le leggi laiche dello Stato. Ora che stanno prendendo il sopravvento demograficamente, con quattro capitali europee (Londra, Bruxelles, Amsterdam e Oslo) in cui i nuovi nati sono prevalentemente musulmani, con l'auto-invasione di milioni di giovani musulmani provenienti dall'Africa, dall'Asia e dal Medioriente, con fette di territorio europeo sottratte alla sovranità nazionale e sottomesse alla sharia, la legge di Allah, l'Europa è di fatto diventata «Casa della guerra».

L'obiettivo è lo stesso che anima i musulmani dal Settimo secolo: sottomettere anche l'Europa all'islam, dopo aver sottomesso le popolazioni della sponda orientale e meridionale del Mediterraneo che erano al 98% cristiani. Oggi l'Europa ha tutte le condizioni che favoriscono la sua islamizzazione. Innanzitutto la resa ideologica all'islam, che è stato riconosciuto come religione alla pari dell'ebraismo e del cristianesimo nonostante che i suoi contenuti siano del tutto in contrasto con le leggi dello Stato. Negli ultimi mesi c'è stato un attentato ogni 15 giorni in alcune delle più grandi capitali europee.

Concretamente l'Europa ha consentito, nel contesto dell'ideologia del multiculturalismo, che i musulmani si comportino come se fossero una «comunità» a se stante, che ha la prerogativa di auto-amministrarsi sulla base di proprie regole e della sharia, accordando loro deroghe nel rispetto della legge, consentendo loro di avere una rete sempre più fitta e capillare di moschee, scuole coraniche, negozi e macellerie halal, banche che vietano l'interesse sui prestiti, enti assistenziali e di beneficenza islamici, tribunali sharaitici.

Ebbene dobbiamo essere consapevoli che non ci sarebbe terrorismo islamico se non ci fosse questo contesto, che ha generato la grande paura degli europei nei confronti dell'islam. Al punto che l'Europa ha paura di prendere atto che siamo in guerra. Una guerra di natura aggressiva, non reattiva, scatenata nel nome di Allah. Una guerra ormai autoctona ed endogena, perché l'Europa è diventata una «fabbrica di terroristi islamici».

Ecco perché se vogliamo sconfiggere il terrorismo islamico dobbiamo sia combattere quelli che sgozzano, decapitano, massacrano e si fanno esplodere, sia scardinare la realtà dello «Stato islamico» annidato in seno al nostro Stato laico e liberale. Se non lo dovessimo fare, faremmo la fine dei cristiani d'Oriente. In gioco non c'è solo la nostra vita, ma anche la nostra civiltà.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Non portarti la morte in casa, non hai colpe

Messaggioda Berto » dom giu 11, 2017 10:33 pm

In piazza per i migranti. Sindaco si segna i nomi: "Li ospiterete voi"
La decisione del sindaco di Inzago: "Nessuno è straniero? Bene, i migranti li ospiterete voi. Venite in Prefettura a firmare un documento"
Claudio Cartaldo - Dom, 11/06/2017

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 08130.html


"Nessuno è straniero? Bene: i migranti li ospiterete voi". Non le manda a dire il sindaco di Inzago, Andrea Fumagalli, eletto nelle fila della Lega Nord.

Nel piccolo comune che dirige domenica scorsa alcuni citadini avevano organizzato una manifestazione in favore dell'accoglienza dei migranti. Una decina di persone che vorrebbero spingere il primo cittadino ad accettare la ripartizione degli immigrati decisa dalla prefettura.

La mossa del sindaco

Ma Fumagalli non ci sta. E passa al contrattacco. Come riporta La Gazzetta dell'Adda, infatti, il sindaco è pronto - se constretto - ad aprire le porte del suo paese ai richiedenti asilo. Ma a quel punto chiamerà uno ad uno i concittadini che hanno manifestato per consegnare loro l'onere dell'accoglienza. "Hanno espresso la loro opinione - ha detto - ma ora mi asopetto anche che si dimostrino coerenti con quanto sostengono".

La sfida sull'accoglienza dei migranti

"Se e quando dovesse arrivare la richiesta della Prefettura di ospitare migranti - continua il sindaco - come prima cosa convocherò uno ad uno coloro che hanno manifestato. Se non sbaglio qualuno di loro ha anche appartamenti liberi, in ogni caso gli chiederò di mettere a disposizione i propri immobili firmando un documento in preferruta. Hanno la possibilità di dimostrare coerenza e mettere in pratica ciò in cui credono. Se hanno spazi, li ospiteranno loro".
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