Paesi del mondo, molto più umani e civili dell'Ialia che difendono il loro territorio e i diritti dei loro cittadini dall'invasione dei clandestini e di tutti coloro che non hanno alcun titolo e requisito per entrarvi. Svizzera, Australia, Israele, Malta, Giappone, Singapore, ...Svizzera, pugno duro contro l'immigrazione clandestina (là si può ancora dire)L'intento è quello di persuadere gli extracomunitari a non giungere in territorio elvetico. Pertanto la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) ha deciso di finanziare una serie tv ad hoc che verrà trasmessa in Nigeria
Ismaele Rognoni
25 Febbraio 2017
http://www.ilpopulista.it/news/25-Febbr ... -dire.html Dall’Egitto in barcone fino in Italia per salvare il fratellino: la storia “straordinaria” del 13enne Ahmed
La Segreteria di Stato della Migrazione (SEM) svizzera finanzierà totalmente, con un importo complessivo di 450.000 franchi, una serie televisiva che sarà trasmessa in Nigeria per persuadere gli africani a non intraprendere il viaggio mediante il mare per approdare clandestinamente in Europa.
La serie tv, sviluppata in 13 puntate, si incentrerà sul protagonista principale, il giovane nigeriano Joshua, a cui è stato negata la richiesta di asilo politico e che ora vive illegalmente in territorio elvetico.
Il portavoce della SEM, Lukas Rieder, ha dichiarato: "Vogliamo evidenziare come la traversata in mare sia pericolosa e come siano assai ridotte le possibilità di ottenere l'asilo. L'intento è anche quello di spiegare che la vita da clandestini in Svizzera non è per niente facile".
E l'Australia chiude le frontiere: clandestini nelle isole del PacificoL'Alta Corte di Canberra dà ragione al governo, confinare gli immigrati non vìola la Costituzione
Riccardo Pelliccetti - Gio, 04/02/2016
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 20263.htmlQuando si parla d'immigrazione e di Australia si aprono sempre spazi alle polemiche. E anche l'ultima decisione, presa dall'Alta Corte di Canberra, rinfocolerà le critiche alla politica del governo australiano sui migranti.
I giudici, infatti, hanno stabilito che confinare a tempo indefinito i richiedenti asilo in Paesi stranieri, come le isole di Nauru e Manu, in Papua Nuova Guinea, e sulla Christmas Island, è legale e non vìola la costituzione.
La sentenza, emessa ieri dall'Alta corte in seduta plenaria, spiana la strada al governo conservatore che vuole rispedire a Nauru 267 migranti che hanno chiesto asilo, i quali erano in Australia per delle cure mediche impraticabili nell'isola. Il governo dell'ex premier Tony Abbott, infatti, ha stabilito che chiunque tenti di raggiungere il Paese via mare per chiedere asilo venga trasferito su una delle isole, Stati autonomi con cui sono in vigore degli accordi, e non possa vivere in Australia. Una politica duramente criticata dalle Nazioni Unite e da molte organizzazioni dei diritti umani.
La sentenza, che crea un precedente secondo il diritto anglosassone, è la risposta alla causa avviata dal Centro Legale per i diritti umani, che rappresenta una donna del Bangladesh sbarcata in Australia e poi confinata sull'isola di Nauru che ha denunciato un'assistenza sanitaria inadeguata e condizioni di vita pessime. I suoi avvocati hanno sostenuto che il governo non era autorizzato dalla legge a limitare la libertà dei richiedenti asilo e a sottoscrivere contratti con Paesi stranieri che acconsentono alla loro detenzione. La Corte ha però respinto queste motivazioni.
«Studieremo i dettagli prima di prendere una decisione sui passi legali da intraprendere per conto di queste persone molto vulnerabili», ha detto il legale della donna Daniel Webb, il quale ha rilevato che la sentenza non obbliga comunque il governo a rispedire il gruppo di migranti a Nauru. «È fondamentalmente immorale condannare queste persone a una vita da limbo su una piccolissima isola», ha aggiunto Webb. Ondata di critiche al governo anche da moltissime organizzazioni internazionali dei diritti umani, ma il governo conservatore tira dritto, forte dei risultati ottenuti nell'arginare gli sbarchi di profughi. Molti ricorderanno le polemiche sollevate quando nel 2013 l'Australia introdusse leggi durissime sull'immigrazione, seguita da una campagna mediatica in cui imperava un videomessaggio, in televisione e su internet, del generale Angus Campbell, comandante delle operazioni sulla sovranità dei confini. «No way! You will not make Australia home». Il messaggio era chiaro: chiunque arrivi nel Paese senza visto, non sarà accettato. «La legge si applica a tutti: famiglie, bambini, minori non accompagnati, non ci sono eccezioni».
Di fatto l'Australia ha adottato un vero e proprio piano militare per risolvere l'emergenza immigrazione. Le navi della Marina militare intercettavano i barconi dei profughi sul limite delle acque territoriali, prestavano soccorso fornendo acqua e cibo e poi li allontanavano dalle acque australiane. I risultati di quest'operazione denominata Sovereign Borders (Confini sovrani) parlano da soli: fino al 2013 sbarcavano illegalmente almeno 20mila immigrati all'anno, nel 2014 solo 147.
Netanyahu: "non permetterò che Israele sia sommerso dai profughi", muro al confine con la Giordaniahttp://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... ddfdb.htmlL'opposizione aveva chiesto al governo di accogliere i siriani in fuga. Netanyahu: "Non ci lasceremo sommergere da rifugiati siriani e africani" Tweet Ungheria, via libera al muro anti-immigrati Boldrini: i muri non risolvono i problemi Gli altri muri dopo Berlino 06 settembre 2015 Mentre l'Europa si sta interrogando su come fronteggiare l'emergenza immigrazione, in Medio Oriente il premier israeliano Benjamin Netanyahu avverte: non consentirò che Israele sia "sommerso" da rifugiati siriani e africani. E annuncia la costruzione di una recinzione al confine con la Giordania per eviatare l'arrivo di "un'ondata di immigrati clandestini e attività terroristiche". "Israele non è indifferente alla tragedia umana dei profughi siriani e africani", ha spiegato Netanyahu, "ma Israele è uno Stato piccolo, molto piccolo, che non ha una profondità demografica e geografica ed ecco perchè dobbiamo controllare le frontiere". L'annuncio del premier arriva durante la riunione settimanale del gabinetto di governo, proprio dopo l'appello del capo dell'opposizione, Isaac Herzog che ha chiesto al governo di accogliere i siriani in fuga dalla guerra civile. La costruzione della recinzione sarebbe già iniziata: 30 chilometri dalla città costiera di Eilat, nel Mar Rosso, fino alla storica Timna. Quando era stata approvata a giugno, Netanyahu aveva spiegato che la recinzione al confine con la Giordania era il prosieguo dei 240 km di barriera costruita al confine con l'Egitto, un chiusura che ha quasi azzerato il numero di migranti africani che entrano illegalmente in Israele (in precedenza, attraverso il Sinai egiziano, ne erano entrati piu' di 50mila, in prevalenza eritrei e sudanesi). Israele ha anche una recinzione sulle alture del Golan, lungo la frontiera siriana; e quella che corre in Cisgiordania, che ha cominciato a costruire durante la seconda Intifada, tra il 2000 e il 2005.
Malta non vuole immigrati. Ma ora gestisce l'immigrazione UeIl governo maltese guiderà il semestre europeo con un programma incentrato sulla questione "migranti". Peccato che il piccolo Stato abbia scaricato ogni incombenza sull'Italia. I barconi guarda caso approdano sempre altrove
Marco Dozio
24 Dicembre 2016
http://www.ilpopulista.it/news/24-Dicem ... ne-ue.htmlLa Malta che non vuole gli immigrati, che non recupera barconi nemmeno quando transitano nelle acque di competenza, che pratica una politica opposta rispetto all’accoglienza indiscriminata targata Pd, la Malta dove stranamente non sbarca quasi nessuno nonostante si trovi sulla rotta degli scafisti, ora gestirà il dossier immigrazione dell’Unione europea.
Dal 1 gennaio al 30 giugno La Valletta assumerà la guida del semestre europeo e ha dichiarato che al primo punto dell’agenda c’è appunto il tema immigrazione. Con la solita lista dei buoni propositi sempre annunciati e mai attuati, come la revisione del regolamento di Dublino che obbliga il Paese di approdo a farsi carico dei “richiedenti asilo” oppure la pantomima sulla redistribuzione dei “migranti” tra tutti gli Stati Ue. Questione quest’ultima, spacciata dalla sinistra come risolutiva, che continua a rivelarsi un fallimento totale: i dati aggiornati al 19 dicembre parlano di 9.356 su 106mila richiedenti asilo arrivati soprattutto in Italia e in misura minore in Grecia. “Lotta all'immigrazione irregolare, con l'attuazione delle politiche di contrasto al traffico di esseri umani e quella dei ritorni e rimpatri”, annuncia con risolutezza il governo maltese.
Lo stesso che in questi anni ha scaricato ogni incombenza sull’Italia. “C'è stata una matura decisione dell'Italia di occuparsi di tutti gli sbarchi”, spiegava nel settembre dello scorso anno il ministro degli Interni dell’isola, Carmelo Abela, parlando alla stampa locale di un “accordo informale” con il nostro governo circa il recupero dei barconi di immigrati. Eppure Malta è al centro del Mediterraneo, sulla rotta tra Libia e Italia. Potrebbe essere l’approdo naturale di ogni clandestino che cerca di raggiungere via mare il territorio europeo. Il più vicino dopo Lampedusa e Pantelleria. Ma nessuno ci vuole andare. Perché da lì non si scappa. Gli immigrati vengono rinchiusi in centri di identificazione simili a carceri. Senza la possibilità di uscire, bighellonare, mendicare, delinquere.
Alcuni retroscena parlano di un patto segreto tra Italia e Malta. Il governo Renzi si sarebbe impegnato a portarsi a casa tutti i migranti che transitano da quelle parti, anche in zone di competenza maltesi. La contropartita sarebbe il via libera alle trivellazioni petrolifere nelle acque di Malta. Petrolio in cambio di immigrati.
TvSvizzera: per il settimanale svizzero tedesco Die Weltwoche, il Ticino è l’ultimo baluardo contro l’arrogante Italia1 Mag 2017
http://www.lindipendenzanuova.com/tvsvi ... nte-italia Der Tessiner Staatsrat Norman Gobbi spricht anlaesslich der Feierlichkeiten zur Eroeffnung des Kulturzentrums von Lugano, LAC, am Samstag, 12. September 2015. Im Herzen des neuen Kulturpalasts LAC (Lugano Arte e Cultura) am Ufer des Luganer Sees befindet sich ein Konzert- und Theatersaal mit 1000 Plaetzen. Dort sollen schon Klassikkonzerte und Opern aufgefuehrt werden. (KEYSTONE/Ti-Press/Pablo Gianinazzi)
Mentre Berna va in pellegrinaggio a Bruxelles, il cantone Ticino resiste con provocazioni centellinate. Suscitando irritazione in Italia. Il punto di vista del settimanale svizzero tedesco Die WeltwocheLink esterno, legato agli ambienti della destra conservatrice.
Agli italiani piacciono le scene teatrali. Quando con l’approvazione del Dipartimento delle finanze a Berna, a inizio aprile il Ticino ha messo in atto un piano annunciato già un anno fa, chiudendo tre valichi di poca importanza, nella lontana Roma l’emozione è salita alle stelle: il ministro degli esteri italiano Angelino Alfano ha convocato immediatamente nel suo ufficio l’ambasciatore svizzero Giancarlo Kessler, per spiegargli che con questa chiusura delle frontiere la Svizzera violava l’accordo di libera circolazione delle personeLink esterno. Dei deputati italiani si sono infervoriti sui canali televisivi e online contro gli svizzeri disubbidienti.
Il responsabile del Dipartimento della sicurezza ticinese Norman Gobbi (Lega) ha accolto il fragore proveniente da Roma come sempre: con calma e quasi divertito. “La Svizzera ha informato l’Italia in anticipo e in maniera chiara”, ha dichiarato Gobbi. L’Italia ha quindi reagito con esagerazione.
“Forse cercano semplicemente di distogliere gli sguardi dai problemi nel loro paese”, sospetta il ticinese. Anche a Berna per una volta si dà ragione al consigliere di Stato della Lega. Una mozioneLink esterno della deputata della Lega Roberta Pantani, che ha dato l’impulso a questo progetto pilota, è stata accolta dal parlamento e dal governo federale.
Il Ticino tiene testa all’Italia
In Ticino, si subodora che il teatrino sulla chiusura dei confini sarebbe anche un pretesto per esercitare pressioni sulla Svizzera. Soprattutto da quando il politico della Lega Gobbi (foto Keystone) siede nel governo cantonale, il piccolo cantone a sud delle Alpi tiene regolarmente testa al grande vicino italiano. Il consigliere di Stato ticinese è oggi quasi l’antitesi del governo federale. Qui la presidente della Confederazione Doris Leuthard, che fa causa comune coi tecnocrati dell’Unione Europea. Là Gobbi, che tratta bruscamente davanti a tutti un membro dell’UE come l’Italia. E si continua nello stesso stile: il 10 aprile il parlamento cantonale ticinese ha dato un ulteriore giro di vite. Per l’assegnazione di commesse pubbliche, le aziende locali devono avere la priorità. L’ambasciatore Kessler dovrà probabilmente recarsi ancora alcune volte presso il ministero degli esteri italiano.
La chiusura delle frontiere e la priorità alle aziende ticinesi sono gli ultimi di una serie di provvedimenti con i quali il cantone resiste contro il comportamento a volte arrogante dell’Italia e contro il flusso di frontalieri, aziende e rifugiati proveniente da sud. “Il Ticino è il cantone in cui si percepisce maggiormente l’impatto della libera circolazione delle persone”, spiega Gobbi. Molti ticinesi temono di perdere il lavoro a causa della concorrenza dei vicini lombardi. Negli ultimi anni i numerosi richiedenti l’asilo hanno dato sempre più fastidio nel cantone.
L’Italia è campione del mondo quando si tratta di rimproverare gli altri per il non rispetto dei trattati internazionali. Agli italiani non importa però un accidente di applicare correttamente il trattato di Schengen/Dublino. Al culmine della crisi dell’asilo nel 2015 l’Italia non registrava temporaneamente più alcuna domanda d’asilo. Per la Svizzera, rinviare queste persone nel primo paese d’arrivo era un vero e proprio percorso ad ostacoli. Solo dopo un intervento del ministro delle finanze Ueli Maurer a Roma, la collaborazione in materia d’asilo è iniziata a funzionare meglio.