Le bugie dei radicali e altri sull'invasione dei clandestini

Le bugie dei radicali e altri sull'invasione dei clandestini

Messaggioda Berto » gio gen 19, 2017 9:12 pm

Le bugie dei radicali e di altri sui migranti regolari, sugli immigrati clandestini e sui rifugianti
viewtopic.php?f=194&t=2460





https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 7003031838
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Re: Le bugie dei radicali sull'invasione dei clandestini

Messaggioda Berto » gio gen 19, 2017 9:13 pm

Le bugie dei radicali
http://www.radicali.it/bugie-sull-immigrazione

TUTTO QUELLO CHE SAI SUGLI IMMIGRATI È FALSO!
Piccolo prontuario per un racconto (finalmente) veritiero sull’immigrazione
Esiste davvero un’emergenza immigrazione in Italia? In questa pagina trovate 8 luoghi comuni sull’immigrazione, smontati utilizzando i dati reali su Italia ed Europa. Questo fact checking, realizzato da Radicali Italiani, fa parte della campagna “Immigrazione: sconfiggere la grande bugia e cambiare il racconto”. Qui il dossier completo con fonti e statistiche.

La prima grande mistificazione è quella di confondere la migrazione regolare che vi è stata nel passato e che ancora in parte vi è con quella irregolare dei clandestini che arrivano con i barconi via terra senza permesso.



"La clandestinità è un reato". Ci arrivano (anche) i giudici
Troppi in Italia i casi di irregolari assolti e mai espulsi La Cassazione contro i tribunali: "Legge da rispettare"
Lodovica Bulian - Sab, 17/12/2016
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 43195.html

La legge è uguale per tutti, anche nell'era dell'emergenza immigrazione. Chi non rispetta un decreto di espulsione commette un reato.
Ha dovuto ribadirlo la Cassazione, di fronte alla sfilza di assoluzioni emesse a favore di migranti irregolari rintracciati dalle forze dell'ordine e già destinatari di fogli di via mai eseguiti. Espulsi sulla carta, ma di fatto mai rimpatriati, e infine assolti, perché il rendersi irreperibili e il rimanere illegalmente in Italia «non costituisce reato». Ecco, non è vero che il fatto «non costituisce reato».
L'ha ribadito la suprema Corte, mettendo nero su bianco l'accoglimento di un ricorso con cui il procuratore generale della corte d'Appello di Venezia aveva impugnato una serie di assoluzioni nei confronti un gruppo di marocchini irregolari. Non avevano dato seguito all'ordine di allontanamento emesso contestualmente al decreto espulsione, ma un giudice di pace di Verona aveva deciso comunque di non procedere contro di loro, sulla scorta dei «più recenti orientamenti in tema di immigrazione clandestina sul piano etico e su quello legislativo, che avevano significativamente mutato la considerazione» del reato di immigrazione clandestina. Fondando la motivazione sul fatto che gli stranieri non sapessero di essere stati espulsi. Ma i giudici della Cassazione ora fanno notare che non basta rendersi irreperibili alle notifiche delle autorità competenti, andando a ingrossare le fila dell'esercito di fantasmi scomparsi dai radar dell'accoglienza ma non dalla rete della clandestinità, per dimostrare di non essere consapevoli di dover lasciare l'Italia. Per la Corte il reato può essere escluso «soltanto dalla rappresentazione di una situazione effettivamente giustificativa o dalla dimostrazione che la inosservanza del provvedimento espulsivo è correlata alla non consapevolezza da parte» degli imputati «del relativo obbligo» di rimpatriare e, quindi, «alla non volontarietà della condotta omissiva». Nel caso in questione, inoltre, la «prospettata tendenza legislativa alla depenalizzazione del reato» evidenziata dal giudice di Verona, non basta a evidenziare «la sussistenza di un giustificato motivo» per assolverli. La sentenza della Cassazione arriva a fare chiarezza, dopo numerosi altri casi di stranieri che si fanno beffe degli obblighi di rimpatrio, proprio nell'anno record degli sbarchi. Quello che ha visto il nostro Paese superare per numeri anche la Grecia, protetta dai flussi dall'accordo con la Turchia che di fatto ha chiuso la rotta balcanica.
Da gennaio a oggi sono arrivate sulle nostre coste dal Mediterraneo 178.802 persone, di cui 24.929 minori non accompagnati. Stando alle statistiche, solo il 4% ha i requisiti per ottenere lo status di rifugiato: chi non ottiene altre forme di protezione, né umanitaria né sussidiaria, è considerato un migrante economico e viene inserito nella lista dei rimpatri. Che vengono eseguiti a singhiozzo per la mancanza di efficaci accordi bilaterali che consentano la ripresa in carico del Paese di provenienza. E perché sempre di più, chi ha affrontato l'inferno della traversata sui barconi, «sparisce» pur di non rischiare di essere messo su un volo di ritorno. Le dimensioni del fenomeno le ha date il commissario europeo all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos: «Se confrontiamo Italia e Grecia, l'80% dei migranti che attraversano il mar Egeo sono profughi, mentre la maggioranza di quelli che arrivano in Italia dal Mediterraneo centrale, sono irregolari».



Migranti, rifujanti o axilanti, clandestini, invaxori
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Re: Le bugie dei radicali sull'invasione dei clandestini

Messaggioda Berto » gio gen 19, 2017 9:14 pm

1) QUANTI SONO GLI IMMIGRATI IN ITALIA OGGI? SIAMO DI FRONTE A UN’INVASIONE!

FALSO. Nell’Unione Europea, su oltre 500 milioni di residenti di ogni età (510 milioni) nel 2015, solo il 7% è costituito da immigrati (35 milioni), mentre gli autoctoni sono la stragrande maggioranza (93%, pari a 473 milioni). La quota di stranieri varia notevolmente tra i paesi europei (il 10% in Spagna, il 9% in Germania, l’8% nel Regno Unito e in Italia, il 7% in Francia): è curioso, però, che i paesi più ostili all’accoglienza degli immigrati sono quelli che ne hanno di meno: la Croazia, la Slovacchia e l’Ungheria, ad esempio, che ne hanno circa l’1%. In tutta l’Unione Europea, rispetto al 2008, i permessi di soggiorno per lavoro concessi a cittadini extracomunitari sono diminuiti dell’8%: in Italia si registra una netta flessione da circa 512 mila ingressi del 2007 a 248 mila del 2014 (-51,8%). Nello stesso periodo si registra un aumento significativo solo in Germania e in Francia.

FALSO. Quando ci si chiede quanti sono gli immigrati in Italia oggi, spesso si hanno le idee confuse. Gli immigrati ci invadono? No. Nell’Unione Europea, su oltre 500 milioni di residenti di ogni età (510 milioni) nel 2015, solo il 7% è costituito da immigrati (35 milioni), mentre gli autoctoni sono la stragrande maggioranza (93%, pari a 473 milioni).

La quota di stranieri varia notevolmente tra i paesi europei (il 10% in Spagna, il 9% in Germania, l’8% nel Regno Unito e in Italia, il 7% in Francia): è curioso, però, che i paesi più ostili all’accoglienza degli immigrati sono quelli che ne hanno di meno: la Croazia, la Slovacchia e l’Ungheria, ad esempio, che ne hanno circa l’1%.

In tutta l’Unione Europea, rispetto al 2008, i permessi di soggiorno per lavoro concessi a cittadini extracomunitari sono diminuiti dell’8%: in Italia si registra una netta flessione da circa 512 mila ingressi del 2007 a 248 mila del 2014 (-51,8%). Nello stesso periodo si registra un aumento significativo solo in Germania e in Francia.


Alberto Pento
Qui i radicali fanno di tutta l'erba un fascio, confondono i migranti regolari che lavorano, con i migranti regolari che non lavorano e con i clandestini irregolari che arrivano a frotte via terra o a barconate via mare.
Questa confusione è un delitto, un grave furto di verità.
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Re: Le bugie dei radicali sull'invasione dei clandestini

Messaggioda Berto » gio gen 19, 2017 9:15 pm

2) E’ VERO CHE GLI IMMIGRATI CI RUBANO IL LAVORO?

FALSO. Non è vero che gli immigrati ci rubano il lavoro. In Italia i migranti in entrata hanno quasi sempre controbilanciato la flessione del numero degli italiani, e la modesta crescita complessiva della popolazione negli ultimi dieci anni (+4%) è stata resa possibile quasi esclusivamente dall’aumento del loro numero.

Agli immigrati sono riservati solo i lavori non qualificati, in gran parte rifiutati dagli italiani: gli stranieri non riducono l’occupazione degli italiani, ma occupano progressivamente le posizioni meno qualificate abbandonate dagli autoctoni, soprattutto nei servizi alla persona, nelle costruzioni e in agricoltura: settori in cui il lavoro è prevalentemente manuale, più pesante, con remunerazioni modeste e con contratti non stabili.

Dai dati più aggiornati del 2015, infatti, emerge che oltre un terzo degli immigrati svolge lavori non qualificati (36% contro il 9% degli italiani), quasi il 60% esegue mansioni mediamente qualificate (57% contro il 53% degli italiani) e solo il 7% esegue professioni altamente qualificate (contro il 37% degli italiani).

Una quota maggiore di immigrati è occupata rispetto a quella degli italiani, ma i loro stipendi sono inferiori a quelli dei nativi e decrescono nel tempo: il 48% è a rischio povertà.


Alberto Pento

Sì è vero che gli invasori clandestini ci rubano il lavoro:

1) ce lo rubano perché per mantenerli lo stato ci toglie risorse con le imposte e le toglie anche alle imprese che magari sono costrette a delocalizzare, a chiudere o a fallire con la relativa perdita di posti di lavoro;
2) poi vi è il furto del lavoro attraverso le attività dette socialmente utili tra cui la manutenzione del verde pubblico che potrebbero essere invece affidate alle imprese locali e ai nostri giovani e disoccupati;
3) poi vi è il furto delle risorse pubbliche per finanziare attività cooperativistiche e di piccola impresa dei clandestini che potrebbero essere destinate ai nostri disoccupati e ai nostri giovani;
4) ...
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Re: Le bugie dei radicali sull'invasione dei clandestini

Messaggioda Berto » gio gen 19, 2017 9:17 pm

3) MA NON C’È LAVORO NEANCHE PER GLI ITALIANI, NON POSSIAMO ACCOGLIERLI!

FALSO. Per mantenere sostanzialmente inalterata la popolazione italiana dei 15-64enni nel prossimo decennio, visto che tra il 2015 e il 2025 gli italiani diminuiranno di 1,8 milioni, è invece necessario un aumento degli immigrati di circa 1,6 milioni di persone: si tratta di un fabbisogno indispensabile per compensare la riduzione della popolazione italiana in età lavorativa causata dalla diminuzione delle nascite, per salvaguardare l’attuale forza di lavoro, per garantire l’attuale capacità produttiva del Paese e per rendere sostenibile il sistema previdenziale.


Alberto Pento
Qui i radicali raggiungono l'apoteosi della mistificazione della realtà e del razzismo eugenetico.
Quello che conta non è mantenere inalterata la quantità di popolazione ma creare lavoro per i disoccupati e i giovani cittadini italiani ed europei. Solo il vero lavoro crea reddito e risorse contributive; il disoccupato non crea reddito né risorse contributive ma le consuma e basta; il clandestino non è un cittadino e non ha alcun diritto di cittadinanza;
Importando clandestini non si aumenta il lavoro, il numero dei lavoratori ma soltanto quello dei disoccupati e dei consumatori passivi di risorse a spese e danno dei cittadini che lavorano e dei cittadini poveri aventi diritto.



Disoccupazione marzo 2015 sale al 13%. In aumento anche quella giovanile: siamo al 43,1%
Redazione, L'Huffington Post
Pubblicato: 30/04/2015

Il numero dei disoccupati è salito a quota 3 milioni 302mila.
http://www.huffingtonpost.it/2015/04/30 ... 78054.html

Continua a crescere la disoccupazione in Italia. A marzo il tasso di disoccupazione, secondo le stime provvisorie dell'Istat, è salito al 13% dal 12,7% di febbraio. Su base mensile la crescita è stata di 0,2 punti percentuali, mentre su base annua si è registrato un incremento di 0,5 punti percentuali.
Il numero dei disoccupati è salito a quota 3 milioni 302mila.

Parallelamente, continua a calare l'occupazione: a marzo - spiega l'Istituto di Statistica - gli occupati sono diminuiti di 59mila unità su base mensile. "È presto per vedere i risultati del Jobs Act", fanno notare i tecnici dell'Istituto spiegando che il provvedimento è entrato in vigore "il 6 marzo e per far ripartire il mercato del lavoro ci vuole tempo". In un anno si sono persi 70mila occupati. A marzo il tasso di occupazione è sceso al 55,5%. Dalla produzione "i segnali sono ancora deboli", hanno sottolineato i tecnici dell'istat e, dunque, "servirà più tempo per far ripartire il mercato del lavoro che permane in difficoltà".

In aumento anche il tasso di disoccupazione giovanile, che nel mese di marzo è salito al 43,1% rispetto al 42,8% di febbraio, rimanendo fra i livelli più elevati. Lo comunica istat, sottolineando che il numero dei giovani disoccupati mostra una lieve crescita su base mensile: 8mila in più, pari al +1,2%. A marzo, si sottolinea, si registrano variazioni di lieve entità rispetto a febbraio della partecipazione al mercato del lavoro dei giovani tra i 15 e i 24 anni. L'occupazione giovanile è sostanzialmente stabile nell'ultimo mese: il tasso di occupazione è pari al 14,5%. Il numero dei giovani inattivi è in calo dello 0,3% su mese (-11mila). Il tasso di inattività dei giovani tra i 15 e i 24 anni diminuisce di 0,1 punti percentuali, arrivando al 74,5%.

Tornando alla disoccupazione generale, a marzo i disoccupati aumentano su base mensile dell'1,6% (+52 mila). Dopo i cali registrati a dicembre e a gennaio e la lieve crescita a febbraio, a marzo il tasso di disoccupazione sale ancora di 0,2 punti percentuali, arrivando al 13,0%. Nei dodici mesi il numero di disoccupati è cresciuto del 4,4% (+138 mila) e il tasso di disoccupazione di 0,5 punti.

Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni mostra un lieve calo nell'ultimo mese (-0,1%), rimanendo su valori prossimi a quelli dei tre mesi precedenti. Il tasso di inattività si mantiene stabile al 36,0%. Su base annua gli inattivi diminuiscono dell'1,0% (-140 mila) e il tasso di inattivita' di 0,2 punti. Rispetto ai tre mesi precedenti, nel periodo gennaio-marzo 2015 risultano in calo sia il tasso di occupazione (-0,1 punti percentuali) sia il tasso di disoccupazione (-0,2 punti), a fronte di una crescita del tasso di inattivita' (+0,2 punti).






Alberto Pento
I migranti che arrivano non hanno un lavoro e nella stragran maggioranza non possono trovarne uno perché il lavoro non c'è.
Il lavoro che viene loro offerto dalle associazioni assistenziali non è un vero lavoro produttivo, ma un lavoro assistito e finto che grava sulla casse pubbliche o sottrae di fatto il lavoro ai cittadini italici che si ritrovano disoccupati come nel caso di quel comune che anziché appaltare la pulizia delle strade alle imprese locali che impiegano lavoratori di quel comune l'affida a delle coperative che occupano questi "migranti irregolari e profughi".



Quanti sono i poveri in Italia
E cosa vuol dire, da un punto di vista economico e statistico, essere "poveri": i nuovi dati dell'ISTAT
15 luglio 2015
http://www.ilpost.it/2015/07/15/quanti- ... -in-italia


Non trova lavoro: si ammazza a 56 anni. Trovato dalla moglie
di Paola Treppo
18 gennaio 2017

http://www.ilgazzettino.it/nordest/udin ... 03211.html

MEDIO FRIULI (Udine) - Non ce l'ha fatta a sopportare il peso dell'esistenza: senza lavoro, che cercava ogni giorno senza riuscire a trovarlo, frustrato, abbattuto, un uomo di 56 anni è caduto in depressione e si è ucciso. A trovare il suo corpo in fin di vita, nella serata di ieri, martedì 17 gennaio, in un paese del Medio Friuli, dove tutti si conoscono e cercano di darsi una mano, è stata la donna che gli è stata accanto da quando si erano innamorati, da ragazzi, che aveva sposato e con cui condivideva angosce e fantasmi: l'ansia, la paura di futuro incerto. Sua moglie.

Il mostro della depressione, sordo, silenzioso, tremendo, lo cattura, o fa suo, nel buio di una notte gelida, piena di vento. L'uomo, molto conosciuto e amato nel suo paese, non ce la fa: non vede altro che un tunnel buio, senza scampo. Prende una corda e si impicca, nella casa dove ha vissuto con la sua famiglia per anni. Mura domestiche piene di bei ricordi, ma che in quel momento non ce la fa a portare a galla. La moglie sa che sta male, gli sta accanto, cerca di non perderlo di vista un attimo. Ma chi sta male non ce la fa a sopportare il dolore. La donna rientra dopo una veloce commissione. Lui respira ancora. Allora, nella disperazione, è lotta contro il tempo: amulanze, soccorsi. Niente da fare. Il 56enne non ce la fa. Muore nella notte. Quando fa giorno è lutto, in tutto il paese.




Il presidente Cei: poveri aumentati del 155% Dietro ai numeri ci sono volti e storie vere
Serena Sartini - Mar, 24/01/2017

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 54995.html

La crisi economica continua a pesare, la povertà aumenta a ritmo sproporzionato, gli indigenti non solo semplici numeri ma «volti e storie di centinaia di migliaia di famiglie».

Per superare la piaga in cui versa il Paese, servono subito due provvedimenti: l'introduzione del Reddito d'inclusione (Rei) e la predisposizione del Piano nazionale contro la povertà. È il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Genova, a scendere in campo appoggiando l'introduzione del reddito d'inclusione. Lo fa davanti al parlamentino dei vescovi italiani, nella sua penultima prolusione da presidente della Cei, aprendo i lavori del consiglio permanente. Bagnasco ha ricordato «le difficili condizioni in cui versa una fascia sempre più ampia di popolazione». Dall'inizio della crisi - ha detto il numero uno dei vescovi - «le persone in povertà assoluta in Italia sono aumentate del 155%: nel 2007 erano 1 milione ed 800mila, mentre oggi sono 4 milioni e 600mila». Non semplici numeri, ha aggiunto, ma «volti e storie di centinaia di migliaia di famiglie che nelle nostre diocesi e parrocchie, nei Centri d'ascolto, nelle associazioni e nelle confraternite hanno trovato una prima risposta». Di fronte a questa difficile situazione, per Bagnasco è «necessario prestare la massima attenzione alla legge delega di introduzione del Reddito d'inclusione e alla predisposizione del Piano nazionale contro la povertà».

Nel quadro a tinte fosche tracciato dal capo dei vescovi, emerge un Paese in ginocchio. «La crisi economica ha spiegato - continua a pesare in maniera significativa sulla nostra gente, specialmente sui giovani e sul Meridione». Il passo dall'economia e dalla politica ai temi etici è breve. «Stentiamo a capire accusa l'arcivescovo di Genova - come mai tutti i provvedimenti a favore della famiglia, che potrebbero non solo alleviare le sofferenze, ma anche aiutare il Paese a ripartire, facciano così tanta fatica a essere realmente presi in carico e portati a effettivo compimento». Il riferimento è alla discussione sul fine vita, «con le implicazioni, assai delicate e controverse, in materia di consenso informato, pianificazione delle cure e dichiarazioni anticipate di trattamento. Ci preoccupano non poco ha proseguito le proposte legislative che rendono la vita un bene ultimamente affidato alla completa autodeterminazione dell'individuo, sbilanciando il patto di fiducia tra il paziente e il medico. Sostegni vitali come idratazione e nutrizione assistite, ad esempio è l'accusa verrebbero equiparate a terapie, che possono essere sempre interrotte».

In tema di immigrazione, Bagnasco chiede anche che sia riconosciuta la cittadinanza ai minori che abbiano conseguito il primo ciclo scolastico e la possibilità di affidare i minori non accompagnati a case famiglia.

Una prolusione piuttosto sintetica rispetto alle solite, la penultima che l'arcivescovo di Genova ha tenuto ieri pomeriggio prima di lasciare la guida dell'episcopato italiano dopo un decennio di presidenza. «Il nostro lavoro ha concluso Bagnasco - già guarda con fiducia alla prossima assemblea generale (in programma a maggio, ndr), dove saremo chiamati a eleggere la terna relativa alla nomina del presidente della Cei». Una terna con i nomi dei candidati da portare al Papa che sceglierà poi il successore dell'arcivescovo di Genova. Ma il toto-nomine è già partito.
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Re: Le bugie dei radicali sull'invasione dei clandestini

Messaggioda Berto » gio gen 19, 2017 9:18 pm

4) CERTO, E ALLORA OSPITIAMO GLI IMMIGRATI IN ALBERGO…

FALSO. Non è vero che ospitiamo gli immigrati in albergo. I centri di accoglienza straordinaria (CAS) sono strutture temporanee cui il Ministero dell’interno ha fatto ricorso, a partire dal 2014, in considerazione dell’aumento del flusso: le prefetture, insieme alle Regioni e agli enti locali, cercano ulteriori posti di accoglienza nei singoli territori regionali, e quando non li trovano si rivolgono anche a strutture alberghiere o di altra natura. Si tratta di una gestione straordinaria ed emergenziale, spesso criticata in primo luogo da chi si occupa di asilo, perché improvvisata, in molti casi non conforme agli standard minimi di accoglienza e quindi inadatta ad attuare percorsi di autonomia. Quindi sono uno scandalo non gli alberghi, ma la mala gestione e l’assenza di servizi forniti in quei centri improvvisati.


Alberto Pento
Lo scandalo è ospitare e mantenere per anni, anche negli alberghi (con la relativa assistenza sanitaria), persone non cittadine ma immigrate clandestine non aventi alcun diritto all'ospitalità e all'asilo politico; sottraendole al bene pubblico a danno dei milioni di cittadini italiani poveri, disoccupati, malati, anziani, giovani, disabili, famiglie che non hanno risorse o che ne hanno poche.
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Re: Le bugie dei radicali sull'invasione dei clandestini

Messaggioda Berto » gio gen 19, 2017 9:19 pm

5) E’ VERO CHE GLI IMMIGRATI PRENDONO 30 EURO AL GIORNO?

FALSO. Si sente spesso dire che gli immigrati prendono 30 euro al giorno: il costo medio per l’accoglienza di un richiedente asilo o rifugiato è di 35 euro al giorno (45 per i minori) che non finiscono in tasca ai migranti ma vengono erogati agli enti gestori dei centri, e servono a coprire le spese di gestione e manutenzione, ma anche a pagare lo stipendio degli operatori che ci lavorano. Della somma complessiva solo 2,5 euro in media, il cosiddetto “pocket money”, è la cifra che viene data ai migranti per le piccole spese quotidiane (dalle ricariche telefoniche alle sigarette).

In Italia, nel 2014, sono stati spesi complessivamente per l’accoglienza 630 milioni di euro, e nel 2015 circa 1 miliardo e 162 milioni. Ma se si analizza il costo annuo medio per rifugiato (2015), il paese che spende di più è l’Olanda (24mila euro), seguita dal Belgio (19mila), dalla Finlandia (14mila) e dall’Italia (13mila), mentre quello che spende meno è il Regno Unito (2,5 mila euro).

In Germania i richiedenti asilo possono ottenere un lavoro e ricevere una cifra che si aggira attorno ai 360 euro mensili. Nel Regno Unito ricevono un sussidio di 160 sterline al mese, con cifre in aggiunta nel caso di donne incinte o con figli minori.


Alberto Pento
Anche qui un'altra mistificazione.
Non sono i migranti che prendono 35 euro al giorno, ma sono i clandestini (tra cui qualche rifugiato) che costano alla nostra comunità tale somma, per sostenerli e ospitarli; e i minori costano molto di più circa 94 euro al giorno.
Quindi un nucleo famigliare di 3 componenti clandestini ci costa (35x30x3) = 3.150 euro, a cui vanno aggiunte le risorse per l'assistenza sanitaria e scolastica, per il loro recupero in mare, per i loro trasferimenti sul territorio, per il servizio di ordine pubblico, ecc. ecc. ; a ciò vanno aggiunti i danni che taluni creano alle strutture che li ospitano e alla nostra gente.
Si pensi che vi sono milioni di famiglie italiane che vivono con la metà, meno di 1.500 euro mensili.
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Re: Le bugie dei radicali sull'invasione dei clandestini

Messaggioda Berto » gio gen 19, 2017 9:21 pm

6) SARÀ, PERÒ CI TOLGONO RISORSE PER IL WELFARE

FALSO. I costi complessivi dell’immigrazione, tra welfare e settore della sicurezza, sono inferiori al 2% della spesa pubblica. Dopodiché, gli stranieri sono soprattutto contribuenti: nel 2014 i loro contributi previdenziali hanno raggiunto quota 11 miliardi, e si può calcolare che equivalgono a 640mila pensioni italiane. Col particolare che i pensionati stranieri sono solo 100mila, mentre i pensionati totali oltre 16 milioni. Inoltre, il gettito IRPEF complessivo versato dagli immigrati (circa il 9% dei contribuenti) è pari quasi a 7 miliardi. L’apporto di lavoro degli stranieri è fondamentale per la creazione di valore aggiunto. Dal 1998 al 2007 il PIL totale italiano è salito del 14,4% in termini reali, ma senza gli stranieri sarebbe salito solo del 10,5%; nei successivi sette anni di crisi (2008-2015) il PIL complessivo è calato del 7,3%, ma sarebbe sceso ancora di più, cioè del 10,3%, senza i lavoratori immigrati.


Alberto Pento
Anche qui i radicali confondono i migranti che lavorano con quelli che non lavorano, con i tanti clandestini e i pochi rifugiati aventi diritto (diritto sempre relativo pero alle nostre risorse disponibili per l'accoglienza o meno dei rifugiati).
I migranti regolari che lavorano e che pagano le imposte e che versano i contributi non ci rubano nulla, non ci tolgono risorse; ma i i migranti che non lavorano e i clandestini che ospitiamo e manteniamo questi sì che ci rubano e ci tolgono quello che è nostro e che potrebbe servire alla nostra gente, ai nostri cittadini. E ciò non è giusto, ciò è un crimine.



Censis: "Figli più poveri dei loro nonni"
02/12/2016

http://www.adnkronos.com/soldi/economia ... frEZM.html


I clandestini e i migranti regolari disoccupati non producono PIL e non versano contributi per le pensioni e perciò non ci pagano nessuna pensione a noi, ma caso mai siamo noi che paghiamo per loro
viewtopic.php?f=194&t=1800
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Re: Le bugie dei radicali sull'invasione dei clandestini

Messaggioda Berto » gio gen 19, 2017 9:22 pm

7) QUANTI SONO I RIFUGIATI POLITICI IN ITALIA? COMUNQUE SONO TROPPI, NON C’È ABBASTANZA SPAZIO IN EUROPA!

FALSO. Ecco qualche numero su quanti sono i rifugiati politici in Italia. Dei 16 milioni complessivi, solo 1,3 milioni sono ospitati nei 28 paesi dell’Unione europea (8,3%), tra cui l’Italia (118 mila, pari allo 0,7%). I paesi che ospitano il maggior numero di rifugiati nel 2015 sono la Turchia (2,5 milioni), il Pakistan (1,6 milioni), il Libano (1,1 milioni) e la Giordania (664 mila).
Gli arrivi complessivi per mare in Italia sono stati 170 mila nel 2014, 154 mila nel 2015 e nel 2016, fino a settembre, 121.000. Il numero, dunque, rimane stabile.


Alberto Pento
Intanto i numeri relativi all'Italia sono sbagliati, de tutto falsi falsi perché si fa passare il numero degli invasori clandestini (chimati a torto migranti) che giungono co i barconi via mare o a frotte via terra, per rifugiati e asilanti quando in realtà, dopo l'esame delle domande di asilo soltanto una percentuale minima, tra il 3 e il 10% (?) risulterebbe rientrare nella categoria dei richiedenti asilo.
Questa mistificazione è un grave crimine di falsificazione della verità a danno della corretta informazione, di cui i radicali si fanno paladini affinché gli uomini tutti e i loro concittadini italiani possano formarsi una coscienza e deliberare al meglio.

Poi questi falsi difensori dei diritti umani e civili, si dimenticano che l'ospitalità va comunque rapportata alle risorse disponibili che non debbono in alcun modo penalizzare i cittadini italiani ed europei.
Inoltre non si possono confrontare senza specifiche i casi del Libano, della Turchia, del Pakistan, della Giordania con l'Europa e l'Italia: per rendere poi l'idea del pericolo basti considerare ilcaso del Libano che un tempo era prevalentemente cristiano, che con l'invasione dei palestinesi mussulmani come ospiti, sono diventati quasi minoranza a casa loro e sempre a rischio di una guerra civile.



Ue, l'80% degli arrivi dei migranti in Italia sono irregolari
La Commissione ha chiuso la procedura di infrazione contro Italia e Grecia per la raccolta delle impronte
08 dicembre 2016

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/e ... d7f22.html

"Se confrontiamo Italia e Grecia vediamo che fino all'80% dei migranti che attraversano il mar Egeo sono profughi, mentre la maggioranza di quelli che arrivano in Italia dal Mediterraneo centrale, anche in questo caso l'80%, sono irregolari. Non intendiamo cambiare i criteri" delle nazionalità da ricollocare. Così il commissario Ue Dimitris Avramopoulos a chi chiede se non si pensi a una modifica dei criteri per le nazionalità da ridistribuire, visto che in Italia non ci sono abbastanza siriani ed eritrei candidabili.

"La Commissione europea ha chiuso la procedura di infrazione a Grecia e Italia per la raccolta delle impronte digitali Eurodac". ha inoltre annunciato il commissario Ue alla Migrazione e Affari interni. ."Negli ultimi mesi Italia e Grecia hanno compiuto sforzi sovrumani per gestire la crisi dei rifugiati. La Commissione ha deciso di chiudere le procedure d'infrazione avviate contro l'Italia e la Grecia per mancata applicazione del regolamento Eurodac in quanto in entrambe gli Stati il tasso di rilevamento delle impronte digitali è ora prossimo al 100%", ha detto Avramopoulos.

Novembre è stato il mese "record" per i ricollocamenti di richiedenti asilo: in tutto sono stati 1.406, "il livello più alto finora". Il dato è stato presentato dal commissario Ue Dimitris Avramopoulos, secondo il quale si "conferma una tendenza positiva". Finora sono state distribuite in tutto 8.162 persone, di queste 6.212 dalla Grecia e 1.950 dall'Italia. "Gli Stati ora devono aumentare i propri sforzi, per raggiungere l'obiettivo previsto per settembre 2017 (34.953 i trasferimenti dall'Italia). Chiediamo loro di effettuare almeno 2mila ricollocamenti al mese dalla Grecia e mille dall'Italia, e da aprile 2017, di aumentare a 3mila dalla Grecia e 1.500 dall'Italia", sollecita Avramopoulos. Scorrendo i dati dei Paesi che hanno accolto i migranti dall'Italia si vede come Ungheria e Slovacchia non abbiano neppure offerto posti, mentre altri lo hanno fatto - Bulgaria, 140; Repubblica Ceca, 20; Estonia, 8; Lituania, 60 e Polonia, 35 - ma non hanno ancora accolto. Per ora Bruxelles non pensa a procedure d'infrazione: "A questo non ci siamo ancora", avverte Avramopoulos..
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Le bugie dei radicali sull'invasione dei clandestini

Messaggioda Berto » gio gen 19, 2017 9:23 pm

8) SÌ, PERÒ I TERRORISTI ISLAMICI STANNO SFRUTTANDO I FLUSSI MIGRATORI PER FARE ATTENTATI E CONQUISTARE L’EUROPA! CI SONO TERRORISTI SUI BARCONI

FALSO. Terroristi sui barconi? Limitando l’osservazione al terrorismo islamista, i primi 5 paesi con la maggiore quota di morti sono l’Afghanistan (25%), l’Iraq (24%), la Nigeria (23%), la Siria (12%), il Niger (4%) e la Somalia (3%). Le vittime dell’Europa occidentale rappresentano una quota residuale, perfino inferiore all’1%.
L`Italia è terra d’immigrazione con molti cristiani ortodossi: oltre 2 milioni tra ucraini, romeni, moldavi e altre nazionalità. Seguono circa 1 milione e 700mila persone di religione musulmana (compresi gli irregolari e minori), meno di un terzo del totale degli oltre 5 milioni di stranieri in Italia. In Europa solo il 5,8 per cento della popolazione è di religione islamica.

Alberto Pento
Sì sì, ma non si confondano i morti nelle guerre tra stati, etnie, paesi e eresie islamiche nei territori mussulmani e poi non si confonda la migrazione regolare che lavora che vi è stata nel passato e che ancora in parte vi è con quella irregolare e dei clandestini che arrivano con i barconi via terra senza permesso e che ovviamente non lavorano e non possono lavorare per la semplice ragione che non hanno diritto al lavoro e poi perché il lavoro non c'è.



Sui barconi arriva di tutto anche criminali, assassini e terroristi.
Questo è un esempio:

Jihadista 4 anni in galera in Italia per aver incendiato centro a Lampedusa
Nel 2012 l'arrivo nel Belpaese, poi la richiesta di asilo in Germania: caccia al terrorista con 8 identità
Claudio Cartaldo - Mer, 21/12/2016

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/pre ... 44925.html

Aveva diverse identità Anis Amri, il 24enne tunisino nato nella città di Tataouine, circa 430 chilometri a sud di Tunisi, sospettato di essere l'attentatore di Berlino.

Con uno di questi nomi sarebbe arrivato in Italia nel 2012 per poi dirigersi verso la Germania. Un viaggio dell'orrore, tre anni da "jihadista silente" fino a quando due giorni fa ha deciso di mettersi alla guida di un tir e falciare 12 persone nel mercatino di Natale della capitale tedesca.


Il viaggio dall'Italia alla Germania

Dalle prime notizie emerse, i suoi legami con l'Italia e con il terrorismo sono evidenti. Nel 2012 infatti sarebbe sbarcato in Italia. Il suo ingresso in Germania viene invece registrato dallo Stato di Baden-Württemberg (una rotta meno frequentata rispetto a quella della Baviera) fra giugno e luglio del 2015, e lì presenta domanda di asilo politico presentandosi come Ahmed Amri. In questi quattro anni cosa ha fatto? A rivelarlo è suo padre: è stato in galera in Italia. Forse qui che si è radicalizzato, visto che - una volta arrivato in Germania - era stato segnalato come vicino ad alcune reti jihadiste tedesche. Il giovane era già stato arrestato per "reati gravi", eppure non è mai comparso davanti al giudice in tribunale.


Fermato ma subito rilasciato

Amri avrebbe soggiornato nel centro accoglienza di Kleve, nel Nord Reno Westfalia. La domanda di asilo gli era stata negata, ma aveva ottenuto un permesso di soggiorno momentaneo. Fra i suoi documenti trovati sul camion, infatti, ci sarebbe proprio la cosiddetta "Duldung", ovvero un atto emesso dalle autorità tedesche che permette di sospendere l'espulsione. Il tunisino era un immigrato "tollerato", anche se la polizia lo aveva attenzionato da tempo definendolo "pericoloso". Considerato vicino ad ambienti salafiti, dalle prime ricostruzioni dei media tedeschi si apprende che Anis era riuscito a contattare alcuni islamisti e predicatori radicali residenti in Germania. Tra questi Abu Walaa, un islamista iracheno arrestato a novembre nella città tedesca di Hildesheim (Bassa Sassonia) con l'accusa di reclutare soldati per il Jihad. I servizi segreti tedeschi consideravano Abu Walaa uno dei principali referenti dello Stato Islamico, cui forniva supporto logistico e finanziario. Forse anche per questo lo Stato Islamico ha rivendicato l'attacco a Berlino definendo Anis un suo "soldato".

A confermare che il 24enne tunisino non era sconosciuto alle forze dell'ordine ci sono altri due fatti inquietanti e che dovranno essere chiariti con maggiore attenzione. Il primo riguarda l'annuncio del ministro dell'Interno edl NordReno Westfalia, Ralf Jaeger, il quale ha ammesso che Anis era stato indagato perché sospettato di preparare gravi attacchi sovversivo contro lo stato: "Le agenzie di sicurezza si erano scambiate conclusioni e informazioni su questa persona con il Centro congiunto anti terrorismo a novembre del 2016". Ad agosto di quest'anno, invece, era stato fermato a Friedrichshafen con un documento d'identità italiano falso. Ma era stato subito liberato. Perché? "Sappiamo che è arrivato nel 2015 a Friburgo - ha spiegato Ralf Jaeger - che si spostava continuamente tra Nord-Reno-Westfalia, Berlino e altri posti. Da febbraio del 2016 era sopratutto a Berlino, ma ogni tanto tornava, brevemente, in Nord-Reno-Westfalia. Era sospettato di preparare un 'grave attentato contro lo Stato' da diverse amministrazioni locali, tra cui il nostro Land. A luglio 2016 gli era stata rifiutata la richiesta di asilo ma non poteva essere rimpatriato perché la Tunisia aveva sostenuto non si trattasse di un cittadino tunisino. Guarda caso, i documenti su di lui che avevamo chiesto alla Tunisia sono arrivati oggi".


In carcere in Italia

L'ultima rivelazione, rilasciata dal padre alla radio tunisina Mosaique FM, riguarda ancora l'Italia: sette anni fa aveva lasciato la Tunisia come migrante illegale e ha scontato quattro anni di prigione in Italia perché accusato per un incendionel centro di Lampedusa. L'emittente riporta che il sospettato ha dei precedenti con la giustizia e che è ricercato dalla polizia di El Oueslatia, nonché che è stato condannato in contumacia a cinque anni di prigione per furto con l'aggravante della violenza.


I legami con la strage di Sousse

Sul capo delpresunto terrorista pende un mandato di cattura internazionale per tutta l'area Schengen e una taglia da 100mila euro. Queste le sue specifiche fisiche: "È alto 178 centimetri e di peso intorno ai 75 chilogrammi, con capelli neri e occhi castani". Al momento è in fuga e il procuratore federale tedesco lo ha definito "armato e pericoloso". Si teme fosse legato al gruppo che portò a termine la strage sulla spiaggia di Sousse in Tunisia il 26 giugno, attentato che costò la vita a 38 persone. Secondo il Mirror, su Facebook vi è un profilo che riporta la sua foto, e risulta essere la stessa persona che su un altro profilo inneggia al guppo terrorista di Ansar al Sharia, responsabile della strage sulla spiaggia.




SILVANA DE MARI - Dobbiamo accogliere gli immigrati, tutti, altrimenti siamo cattivi.

https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 6408081947
I migranti africani fuggono dalla miseria: ho fatto il medico in Africa, gli africani nella miseria non somigliano per nulla a quelli che sbarcano a Lampedusa. Quelli che sbarcano a Lampedusa hanno abiti corretti, cellulari e l'aspetto inequivocabile di chi ha sempre mangiato e ha la disponibilità economica per il trasporto. Quelli che arrivano a Lampedusa, come ci dicono gli intellettuali africani, è gente che scappa da nazioni con ottimi Pil come la Costa d'Avorio o l'Algeria, perché preferisce fare il mantenuto al lavoratore, dopo aver dissanguato la propria terra, sottraendo il costo del trasporto, sufficiente nei paesi di origine a comprare una piccola mandria o una fattoria.

Stiamo dissanguando l'Italia e peggiorando le condizioni dell'Africa per accogliere i peggiori. È il più bizzarro suicidio che una civiltà abbia mai compiuto.

Il secondo punto che vale la pena di esaminare è la religione dei richiedenti asilo. Ogni anno supera le centomila unità il numero dei cristiani assassinati per la loro fede. Ricordiamo sempre che in ogni tipo di aggressione o conflitto, in media a ogni morto corrispondono venti vittime che hanno subito danni non mortali, quali ferite e stupri.

Mischiati con gli islamici che arrivano sulle nostre terre ci sono i cristiani, loro sì degni di soccorso, di asilo e facilmente integrabili nelle nostre società. L'Italia, l'Unione Europea e il bizzarro tizio vestito di bianco che sta a Santa Marta, fanno tutto quello che possono perché le persecuzioni continuino nei centri di accoglienza. I cristiani devono nascondere la loro identità sui barconi o rischiano di essere uccisi. Di 12 di loro abbiamo avuto notizia perché il loro assassinio è avvenuto nelle nostre acque territoriali ed è stato visto e denunciato, ma la maggioranza passa inosservata.

La terza carica di questa nazione, la signora Boldrini, ha deriso con una frase sprezzante l'assassinio di questi uomini affermando che di certo non si fanno discussioni teologiche sui barconi. Le violenze continuano anche nei centri di accoglienza. In Germania e Svezia sono all'ordine del giorno, gli amici cristiani pachistani di Bergamo mi assicurano che nei centri italiani sono la norma.

Se il bizzarro tizio vestito di bianco avesse fatto salire qualche cristiano sul suo aereo lo avrebbe salvato da sofferenze certe. Se avesse elevato alla porpora cardinalizia qualcuno dei vescovi delle terre del cristianesimo perseguitato, avrebbe dato potenza alla sua voce. Se almeno la piantasse di riempire il web con il suo ridicolo segno di ok sarebbe una parziale consolazione per le donne cristiane stuprate a Mosul dopo aver visto i mariti decapitati.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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