Spagna e clandestini

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Messaggioda Berto » dom ott 30, 2016 9:09 am

Spagna e clandestini
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Re: Spagna e clandestini

Messaggioda Berto » dom ott 30, 2016 9:11 am

Laboratorio Spagna, come Madrid ha chiuso le frontiere ai rifugiati
2 marzo 2016 - Alessandro Lanni


http://openmigration.org/analisi/labora ... -rifugiati

Quanti profughi sono arrivati. Come sono cambiati i flussi. Chi chiede asilo. Ormai in Spagna arrivano poche migliaia di migranti attraverso il mare. Ceuta e Melilla, la militarizzazione delle frontiere e del mare, gli accordi bilaterali col Marocco e gli altri stati africani, sono considerati un esempio di politica di successo sull'immigrazione.
«Un centinaio di migranti provano a scavalcare il muro di Melilla» (18 febbraio). «Undici immigrati salvati dopo il ribaltamento sua barca nello stretto di Gibilterra» (18 febbraio). La Spagna sembra una frontiera dimenticata, lontana dalla tragedia della crisi dei rifugiati del 2015 e di questo primo scorcio del 2016. Le notizie arrivano ancora, certo, eppure basta confrontare i numeri dei profughi arrivati in Spagna nel 2015 per rendersi conto di quanto sia divenuto piccolo oggi il flusso verso la penisola iberica.
Un milione gli arrivi via mare in Europa nel 2015, qualche migliaio in Spagna. Un milione e 300mila le richieste d’asilo, solo 13mila a Madrid. Come è possibile che l’unico paese europeo che confina via terra con l’Africa – grazie a Ceuta e Melilla, le due enclave spagnole in Marocco – non sia stato investito dal flusso di profughi e migranti arrivati lo scorso anno?
Non se ne parla, i riflettori dei media sono rivolti – comprensibilmente – altrove. E tuttavia esiste ancora un piccolo, continuo flusso che prova a passare le colonne d’Ercole scappando dall’Africa. O, per meglio dire, resiste ancora. Già, perché in una decina d’anni la rotta migratoria sudoccidentale è stata pressoché abbandonata e non per caso. La guerra in Siria ha ovviamente stravolto tutti gli indicatori statistici, tuttavia le ragioni per il calo dei migranti diretti in Spagna ha anche altre ragioni oltre il naturale succedersi delle rotte migratorie.
Tutto questo in un paese che ha avuto, certo, una storia di immigrazione dall’America Latina ma che negli ultimi 25 anni – al pari dell’Italia – è stata meta di un flusso costante dall’Africa. Immigrati che nel complesso oggi rappresentano, secondo i dati Ine, circa il 10% della popolazione spagnola (4 milioni 460mila su 46 milioni di abitanti).

La rotta per le isole Canarie
«L’ottima cooperazione tra Spagna, Senegal, Mauritania e Marocco ha ridotto in maniera significativa la pressione sulla rotta che porta verso le isole Canarie e il sud della Spagna». Così si legge nell’ultimo rapporto Frontex-Afic (dicembre 2015). Una cooperazione – altresì detta “esternalizzazione delle frontiere” – che in questi anni sta dando i suoi frutti: meno ingresso di irregolari, più rimpatri per coloro che ce l’hanno fatta a superare il confine continentale. Accordo quello tra Spagna e Marocco che recentemente ha ricevuto il via libera anche dalla Commissione Europea.
La gestione spagnola delle frontiere meridionali è un laboratorio politico-tecnologico per la sorveglianza dei confini. Fin dal 2000 è in funzione il SIVE (Sistema Integrado de Vigilancia Exterior), un complesso apparato di controllo che elabora i dati ricevuti costantemente dai radar delle navi che operano nel Mediterraneo e nell’Atlantico, i video delle stazioni lungo la costa, le tracce satellitari e aeree. Una forma di monitoraggio capillare che ha trasformato la Spagna in un esempio per molti.
Solo 10 anni fa le Canarie erano la principale porta d’accesso all’Europa da sud, più di 30mila sbarcavano sulle isole nel 2006. Oggi i flussi sono cambiati e solo in poche centinaia provano a fuggire attraverso la rotta occidentale. La traversata verso Gran Canaria è troppo pericolosa, i controlli troppo frequenti, e allora i migranti subsahariani si dirigono verso nord, ci provano verso Ceuta e Melilla o dalla costa marocchina settentrionale.
Stando ai dati Frontex, nel 2015 sulle isole atlantiche sono sbarcati meno di mille migranti (315 dalla Guinea, 136 dalla Costa d’Avorio e 85 dal Gambia). Tuttavia, gli ultimissimi dati del 2016 segnalano una riapertura, seppur minima, della rotta canarina.

Ceuta e Melilla, la Spagna in Marocco
«Le recinzioni e il fossato, in combinazione con l’attuazione di un accordo di riammissione tra il Marocco e la Spagna, il rafforzamento delle unità di guardia di frontiera marocchina che proteggono la recinzione e smantellamento dei campi di fortuna dei migranti irregolari, hanno ridotto i numeri di tentativi». È ancora Frontex a parlare e a rivendicare i risultati ottenuti negli ultimi anni. Ceuta e Melilla, le due cittadine spagnole in terra marocchina, sono ormai due fortezze di fatto inespugnabili. Circondate da tre reti alte una decina di metri, da fossati e protette con violenza dalle guardie di frontiera, sono diventate l’emblema della chiusura. A più di 10 anni dal tragico giorno in cui 11 migranti rimasero uccisi dal fuoco delle guardie di frontiera mentre provavano a scavalcare le reti, la violenza non è diminuita. Molte associazioni che si occupano di diritti umani denunciano la violazione dei diritti dei migranti intercettati e respinti direttamente sul suolo marocchino al di fuori di qualsiasi tutela legale.
Il Marocco di Mohammed VI in questi anni si è comportato in maniera simile alla Libia di Gheddafi. Apertura e chiusura dei rubinetti dei migranti come strumento di contrattazione politica. C’è da fare pressione sull’Ue e la Spagna? Si lascia che l’assalto alle barriere di Ceuta e Melilla sia più semplice. L’accordo funziona? Crescono il controllo e la militarizzazione del territorio e dei mari per intercettare i canotti in mezzo all’Atlantico o disperati aggrappati alle reti del confine.
Secondo quanto riporta Bez.es (che cita fonti della Gendarmeria reale del Marocco), nel 2014 18mila migranti subsahariani avrebbero provato a superare le reti che delimitano il confine e più di 12mila quelli respinti via mare, di cui il 75% provenienti da Senegal e Mali.
Oggi crollo degli ingressi di migranti è evidente. Secondo i dati della Guardia Civil (riportati nel rapporto del dicembre 2015 “Ceuta e Melilla, centres de tri à ciel ouvert aux portes de l’Afrique”), nella sola Melilla nel 2014 sono arrivati 2682 migranti provenienti dall’Africa subsahariana e 3566 siriani e algerini. A fine maggio 2015, i migranti africani che sono riusciti a passare le barriere erano solo 252, il numero dei siriani-algerini aveva già raggiunto quello della fine del 2014: 3525.
Numeri non esattamente coincidenti con quelli forniti dall’Unhcr secondo cui nei primi 6 mesi del 2015 i siriani che hanno raggiunto Melilla – circa 5000 km di distanza da Damasco – sono 4049 (su 4849 in totale degli ingressi). Circa 20 volte i siriani arrivati nel 2013 (erano 252).
Chi cerca asilo a Madrid
Secondo quanto riportato da Bez, le stime del Cear (Commissione spagnola per l’aiuto ai rifugiati), la Spagna ha ricevuto 13mila richieste d’asilo a fine 2015 (i dati ufficiali si fermano a settembre), più del doppio che nel 2014, e buona parte dei quali proviene dal centro di identificazione ed espulsione di Melilla.
Secondo gli ultimi dati di Eurostat disponibili, i richiedenti asilo nel 2015 alla fine di settembre erano 10295 di cui circa la metà (4390) siriani. Il picco più elevato di richieste la Spagna lo ha avuto nel mese di settembre quando in 1425 hanno fatto richiesta d’asilo. Per avere un punto di riferimento, nello stesso mese in Italia erano dieci volte di più: 11.195. Nel complesso, i richiedenti asilo in Spagna nel 2015 sono circa un sesto di quelli in Italia.
Da notare che il secondo paese per numero di richiedenti asilo sia l’Ucraina, che come la Siria dista migliaia di chilometri dalla Spagna. È verosimile che una fetta significativa delle migliaia di ucraini che ha fatto richiesta per lo status di rifugiato non sia arrivata nel 2015 ma si trovasse già in Spagna e con il precipitare della situazione a Kiev abbia deciso di provare a ottenere una regolarizzazione attraverso l’asilo.
A dimostrare che il fattore immigrazione ha cambiato segno a Madrid in questa stagione, c’è anche la vicenda della cosiddetta “relocation” dei rifugiati. Nel piano partorito dall’Ue nell’autunno scorso per redistribuire tra i 28 stati una quota di profughi, la Spagna ne avrebbe dovuti accogliere circa 15mila provenienti dall’Italia e, soprattutto, dalla Grecia. Si badi: “accogliere”, non “inviare”. Da paese di immigrazione a paese che accoglie profughi giunti altrove. Il cambiamento è evidente.
Che poi oggi di rifugiati in Spagna ne siano stati spediti solo poche decine è un fatto. Ma questa è un’altra storia.
Twitter: @alessandrolanni
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Re: Spagna e clandestini

Messaggioda Berto » ven lug 21, 2017 6:57 am

Migranti, l'esempio della Spagna: rimpatri in 48 ore e centri chiusi
Spagna, +130% di arrivi di migranti via mare nel 2017
20/07/2017

http://www.affaritaliani.it/cronache/mi ... 91291.html

Il numero di migranti giunti via mare sulle coste spagnole ha registrato un aumento del 130% nei primi sei mesi dell'anno, rispetto allo stesso periodo del 2016, secondo dati del ministero degli interni di Madrid. Al 22 giugno erano arrivate via mare 5.972 persone, contro le 2.594 nello stesso periodo dell'anno scorso. È anche praticamente raddoppiato il numero dei barconi arrivati sulle coste spagnole nei primi sei mesi, 258 invece di 143 l'anno scorso. L'area in cui si registra il maggior numero di arrivi (il 94,6%) è quella dello Stretto di Gibilterra e dell'Andalusia, dove le coste africane e spagnole sono più vicine. Il quotidiano on line El Independiente rileva inoltre che sui barconi in arrivo dalle coste nord-africane si trova ora un numero crescente di persone originarie del Maghreb, oltre ai 'tradizionali' Migranti sub-sahgariani.

L'approccio duro della Spagna: rimpatri in 48 ore e centri di identificazione chiusi

Ma l'approccio della Spagna alla questione è sempre stato molto molto duro. A maggior ragione lo è adesso in corrispondenza dell'apertura di una nuova rotta verso le coste andaluse che rappresenta un'alternativa alla classica rotta libica con arrivo in Italia. A giugno il numero di profughi arrivati in Andalusia sono stati quasi duemila, in grande maggioranza provenienti dai paesi centroccidentali dell'Africa. Madrid non fa sconti e mantiene la sbarra d'accesso chiusa in maniera quasi ermetica. Sull'isola De Las Palomas vengono tenuti i marocchini, in attesa di essere rispediti in patria. Secondo un accordo tra Spagna e Marocco, infatti, Madrid ha il diritto di rimpatriare i cittadini marocchini entrati clandestinamente entro 48 ore. E gli altri? Vengono smistati in centri di identificazione chiusi dove possono essere trattenuti fino a 60 giorni in strutture che molto spesso assomigliano a delle carceri.

E l'Italia? In balia dell'Ue e presa a schiaffi dall'Austria

Nel frattempo l'Italia continua a vivere il suo personale dramma. In balia di un'Unione Europea che spesso ha un atteggiamento tra l'ondivago e il menefreghista, il nostro paese si trova quasi in solitudine ad affrontare l'emergenza dopo la chiusura della rotta balcanica e l'accordo tra Ue e Turchia del marzo 2016, con le isole greche che hanno smesso di essere prese d'assalto dai profughi in arrivo dal Medio Oriente. Situazione diversa per l'Italia. Impossibile fare accordi con un paese instabile come la Libia. E allora gli sbarchi proseguono senza sosta. E il nostro governo non riesce a ottenere risposte concrete dall'Europa, a parte qualche pacca sulle spalle. Anzi, al contrario viene persino umiliato dall'Austria. In particolare, il ministro Alfano ha subito l'attacco a Vienna del ministro degli Esteri Kurz: "Tenete i migranti a Lampedusa o chiudiamo il Brennero". Quanto è lontana la Spagna...
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Re: Spagna e clandestini

Messaggioda Berto » ven lug 21, 2017 7:00 am

Perché Malta non soccorre e non accoglie?
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Perché Malta non soccorre e non accoglie profughi veri o finti, clandestini e mussulmani?
Perché a Malta, paese civile e umano, innanzi tutto valgono i diritti dei maltesi e perciò si difende la loro vita e la loro terra da qualsivoglia pericolo, danno o male.
Tale dovere umano, civile, morale, giuridico e politico è il primo dei doveri-diritti della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: difendere e salvaguardare la propria gente e la propria terra.
Salvare e accogliere gli altri per mettere in pericolo e danneggiare la propria gente è demenziale e criminale e contrario ai Valori ai Doveri e ai Diritti Umani Universali e Naturali.
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Re: Spagna e clandestini

Messaggioda Berto » mar giu 19, 2018 9:08 pm

L'Aquarius attracca a Valencia, le proteste: "Non vogliamo i migranti"
Franco Grilli - Dom, 17/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 41903.html

Non tutti gli spagnoli hanno condiviso lo slancio umanitario del premier Sanchez che ha aperto il porto di Valencia per l'attracco dell'Aquarius.

Il socialista ha cercato una mossa per accreditarsi al tavolo dell'Europa, ma ha anche aperto un fronte interno che ha acceso e non poco le proteste della detsra spagnola per la politica di accoglienza di Madrid. E così alcuni esponentio della destra iberica hanno presidiato il porto di Valencia sin dalle prime ore dell'alba per "accogliere" a modo loro i 629 migranti arrivati in porto.

Bandiere spagnole in mano, megafoni e striscioni per urlare. "Non vogliamo i migranti, non vogliamo i rifugiati". Un messaggio chiaro che ha creato anche qualche momento di tensione nel porto. Di fatto le proteste sono solo l'inizio di uno scontro interno tra il governo di Madrid a trazione rossa e la destra che chiede un freno all'ingresso dei migranti. La mossa Aquarius ha scoperto il fianco di Sanchez e potrebbe pagare a caro prezzo questa decisione.



Aquarius a Valencia, Salvini provoca: "Ne accolgano altri 66 mila". Renzi: "Fa il bullo sulla pelle dei poveracci"
ALBERTO CUSTODERO
2018/06/17

http://www.repubblica.it/politica/2018/ ... /?ref=fbpr

ROMA - L'arrivo dell'Aquarius in Spagna, anzichè "bussare alle coscienze" per dirla con il vescovo di Valencia, diventa un caso politico internazionale: la Lega provoca, il M5s esulta, Marine Le Pen si schiera con grillini e leghisti, il Papa ammonisce, Msg e Unhcr si augurano che non accada più. E il Pd attacca. "Il governo ha usato Aquarius per la sua propaganda - dice a Repubblica il segretario reggente dem, Maurizio Martina - dopo giorni in balia del mare quelle vite possono finalmente toccare terra. Dalle parti di Lega e Cinque Stelle anzichè esultare sarebbe più dignitoso il silenzio". "Questo incidente è qualcosa che non sarebbe mai dovuto accadere", ha dichiarato Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati.

Rincara la dose Matteo Renzi che (da Lucia Annunziata a ½ h in più su Raitre), accusa Salvini di aver fatto "il bullo con 629 disgraziati". "Si è comportato come un regista che ha fatto spot per le sue idee - aggiunge l'ex premier - ma da domani non cambia nulla: i porti sono aperti e, anzi, in Europa l'Italia è più isolata. Un milione di like non vale una vita". "Dobbiamo dire a Viktor Orbàn che se non accolgono i migranti smettono di avere i fondi europei - dice ancora Renzi - ma Salvini certo non glielo dice perchè è suo alleato".

Non casualmente, la leader di Front National, Marine Le Pen, si schiera sulle posizioni Lega-M5s, denunciando con durezza la posizione della Francia che ha accettato di farsi carico di migranti soccorsi dalla nave Aquarius, e sostenendo invece la politica "totalmente seria ed efficace dell'Italia". La Commissione Europea intanto risponde con un "no comment" all'annuncio di Salvini di voler chiudere i porti in Italia a altre due imbarcazioni di Ong che operano nel Mediterraneo Centrale.

LA LEGA PROVOCA, IL M5S ESULTA

Matteo Salvini non si lascia sfuggire l'occasione per cogliere da questo evento un segno - dal suo punto di vista - positivo. "La Aquarius - twitta - approda in Spagna. Per la prima volta una nave partita dalla Libia e destinata in Italia attracca in un Paese diverso: segno che qualcosa sta cambiando, non siamo piú gli zerbini d'Europa".

Poi, da Seregno dove si trova per la campagna elettorale, lancia una provocazione: "In questi minuti sta sbarcando in Spagna una nave con 660 migranti, grazie, io spero ne accolga altri 66 mila, noi non ci offendiamo. Se poi arrivassero i maltesi, i portoghesi, ripeto, noi non ci offendiamo".

Qualche minuto prima erano stati i 5 Stelle addirittura a esultare e a definire l'attracco della nave respinta dall'Italia un "momento storico". "La nave - twitta il ministro delle Infrastrutture grillino Danilo Toninelli - è attraccata da poco a Valencia. Comando Guardia Costiera conferma: a bordo nessuna criticità particolare. È un momento storico. L'esempio della Spagna sia solo l'inizio di una nuova stagione di solidarietà europea".
FRANCESCO: "GESTI CONCRETI DI SOLIDARIETÁ"
Il Papa è tornato a parlare dei migranti anche all'Angelus, ricordando che mercoledì prossimo ricorrerà la Giornata Mondiale del Rifugiato, voluta per puntare l'attenzione sui "fratelli costretti a fuggire dalla loro terra a causa di conflitti e persecuzioni". Il pontefice ha evidenziato che questa giornata "cade nel vivo delle consultazioni dei governi per un patto mondiale sui rifugiati" che ha tra gli obiettivi quello di "una migrazione sicura".

"Auspico che gli Stati coinvolti - è l'appello del Papa - raggiungano un'intesa per assicurare con responsabilità e umanità la protezione e chi è costretto a lasciare il suo Paese". Francesco si è poi rivolto a tutti: "Anche ciascuno di noi è chiamato a stare vicino ai rifugiati" perché "in questo incontro c'è la soluzione di tanti problemi". Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano ha poi precisato che "la soluzione deve essere comune, non si può gettare soltanto sulle spalle di un Paese il peso e la responsabilità di risolvere di questo fenomeno".
"Condividiamo con gesti concreti di solidarietà il cammino dei migranti e dei rifugiati" dice Francesco in un tweet nel quale usa l'hashtag #sharejourney (condividi il cammino) e rilancia la campagna di Caritas che vedrà iniziative a favore di migranti e rifugiati in tutto il mondo, a partire da oggi e fino al 24 giugno.

MSF: "CI AUGURIAMO CHE NON SUCCEDA PIÚ"

"È stato un viaggio difficile caratterizzato anche dal maltempo - dichiara Claudia Lodesani, presidente di Medici Senza Frontiere Italia - quei migranti soccorsi in mezzo al mare sono persone che hanno già fatto un percorso migratorio difficile, hanno vissuto l'orrore della Libia, sono sopravvissute al deserto". "E poi - aggiunge Lodesani - tre navi, la nostra, più le due che hanno accompagnato l'Aquarius, la Dattilo e l'Orione, sono fuori dalla zona di soccorso (Sar) per almeno due settimane". Una situazione, osserva la presidente di Msf, "inaccettabile", perché si mette in pericolo la vita di "altre persone che stanno partendo, tant'è che c'è stato un naufragio con 12 morti qualche giorno fa. Quindi ci auguriamo veramente che sia l'ultima volta che succeda una cosa di questo tipo".



La nave Aquarius a Valencia: come funziona la politica spagnola sui migranti
Luca Veronese
2018-06-15

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/20 ... d=AE8aLI7E

L’attracco a Valencia della nave Aquarius, con i 629 profughi a bordo, può segnare la svolta della Spagna nelle politiche di accoglienza dei migranti. E anche la Francia farà la sua parte: la vicepremier spagnola Carmen Calvo ha annunciato che Parigi collaborerà all’accoglienza dei migranti presenti sull’imbarcazione. Calvo, responsabile del coordinamento per l’accoglienza, ha accettato la proposta presentata dal governo francese, dopo una conversazione con l’ambasciatore francese in Spagna.

Il presidente Pedro Sanchez ha ringraziato il presidente francese Emmanuel Macron, sottolineando che questa è la cooperazione «con cui l’Europa deve rispondere». Il nuovo premier, il socialista Pedro Sanchez, ha detto e fatto qualcosa di sinistra. Forse per opportunità politica, forse per tenere a bada gli attivisti di Podemos necessari al suo governo di minoranza, forse per ingenuità come gli imputa la vecchia guardia del partito, sperando in un suo scivolone sulla scena europea.

Intanto però Sanchez ha pronto un piano (costoso) per reintrodurre i servizi sanitari gratuiti per tutti, anche per gli immigrati senza documenti. E ha promesso che «farà il possibile» per rimuovere il filo rasoiato in cima alle barriere che circondano le enclave spagnole di Ceuta e Melilla, separandole dal Marocco.

La linea dura della Spagna
Per anni i governi di Madrid hanno adottato politiche di chiusura più che di accoglienza. E questo pure essendo la Spagna un Paese storicamente abituato a ricevere flussi dall’Africa e dall’America Latina. Negli anni Duemila l’immigrazione non autorizzata verso l’Europa passava al largo del Marocco, dalle isole Canarie. In seguito le rotte hanno puntato sull’Andalusia, la regione più a Sud del Paese, da raggiungere venendo dal Marocco entrando le Ceuta e Melilla. È in questa fase e poi con l’aggravarsi della crisi economica che in Spagna la questione dei migranti comincia a farsi sentire, pur non arrivando mai all’estremismo razzista di altri Paesi. Anche per la totale mancanza di partiti xenofobi o di estrema destra. Madrid ha comunque reagito con un sistema di polizia e con accordi con i governi africani con l’obiettivo dichiarato di bloccare all’origine i flussi migratori.
Perché l’Europa rischia di schiantarsi sui migranti (e l’Italia può solo perderci)

I flussi migratori verso la Spagna
Gli arrivi di rifugiati in Spagna non hanno mai raggiunto i picchi toccati da Italia e Grecia negli anni scorsi. Nel 2014 i migranti arrivati nel Paese sono stati circa 4.600, nel 2015 sono diventati 5.200, nel 2016 sono saliti a 8.100 e nel 2017 si è raggiunto il massimo con 22mila ingressi. Da lì in poi anche in Spagna il flusso migratorio del Mediterraneo è diventato un tema politico. Dal 2017 inoltre, mentre in Italia e Grecia il numero di sbarchi comincia a diminuire, in Spagna aumenta in modo costante. Tanto che dall’inizio del 2018 fino allo scorso maggio, i tre Paesi - secondo i dati dell’Unhcr - presentano numeri molto simili: 15mila gli arrivi in Italia, poco più di 12mila quelli registrati da Grecia e Spagna.

Le barriere di Ceuta e Melilla
Già alla fine degli anni Novanta la Spagna decide di blindare le città autonome in terra d’Africa, oltre lo Stretto di Gibilterra, con due barriere di filo spinato: lunga otto chilometri quella a Ceuta, 12 chilometri quella a Melilla. Le barriere sono alte tre metri, hanno posti di vigilanza e vari sistemi di sorveglianza e allarme: il costo complessivo è di 30 milioni di euro e viene finanziato in gran parte dai fondi europei. L’operazione non è molto diversa da quella decisa dall’Ungheria di Viktor Orban per bloccare la rotta balcanica alla frontiera meridionale con la Serbia. Ma in questo caso ha il totale appoggio di Bruxelles che, attraverso Frontex, ha anche dato il consenso ad alzare il muro fino a sei metri.
Nel 2013 il governo conservatore di Mariano Rajoy fece fissare in cima alle barriere il filo rasoiato, letale per chi cerca di scavalcare, provocando la reazione delle opposizioni, della Chiesa cattolica e delle organizzazioni umanitarie e incassando da queste, senza scomporsi più di tanto, l’accusa di «governo disumano».
Spagna, Sanchez presenta il suo governo «europeista»

La forza della polizia contro i migranti
Sono stati costanti negli anni i tentativi dei migranti dall’Africa di superare o aggirare le barriere spinate. Nel 2005 la polizia del Marocco sparò sulla folla di disperati che assediavano le città autonome spagnole. Nel 2014 a Ceuta fu invece la polizia spagnola a sparare lacrimogeni e proiettili di gomma contro i migranti. Le organizzazioni umanitarie hanno denunciato più volte che la costruzione delle barriere ha costretto i profughi a rischiare la vita sulla via del mare. E hanno calcolato che nello Stretto di Gibilterra sono morte almeno 4mila persone, annegate nel tentativo di entrare in Spagna.

La svolta della Spagna con il socialista Sanchez
«Aquarius venga da noi, siamo pronti ad accogliere la nave con i profughi a Valencia», ha detto la scorsa settimana Sanchez dettando la nuova linea della politica di accoglienza della Spagna. A mettere in discussione le barriere di Ceuta e Melilla è stato invece il neoministro dell’Interno, l’ex magistrato Fernando Grande-Marlaska, che ha ordinato un’indagine sulla barriera di filo spinato e di lame affilate, per trovare «sistemi meno sanguinosi».
«È una delle mie priorità», ha dichiarato Grande-Malaska spiegando che è necessario «agire a monte» evitando così ai migranti di rischiare la vita sulle barriere.
Ma la svolta vera può venire da un decreto che il premier Sanchez sta per firmare, un provvedimento che annulla le misure del precedente governo di destra e riporta al 2012 il servizio sanitario universale concedendo a tutti i residenti in Spagna, compresi gli immigrati senza documenti, l’assistenza (anche gratuita se è il caso) di ospedali e centri di soccorso: «Per decenza politica - ha fatto sapere il governo - e per rispettare i diritti umani».



Valencia, accoglienza senza autorità. Sánchez offre il permesso di un mese, e poi?
Luca Tancredi Barone
https://ilmanifesto.it/valencia-accogli ... mese-e-poi


La Merkel è alle corde sul tema migranti, perché ai tedeschi piace la linea dura
nuccia bianchini
17 giugno 2018

https://www.agi.it/estero/migranti_salv ... 2018-06-17

Non si placa lo scontro in seno al blocco conservatore del governo tedesco, il braccio di ferro sulla politica migranti tra la cancelliera Angela Merkel e Horst Seehofer, il ministro dell'Interno, capo dei conservatori bavaresi dell'Unione cristiana sociale (CSU). Anche l'Spd, il partito socialdemocratico, ha chiesto "moderazione", ma un sondaggio ha rivelato che la gran parte dei tedeschi sostiene la linea dura del ministro ribelle: il 62 per cento dei cittadini vuole che i migranti senza documenti che arrivino al confine siano respinti, esattamente in linea con la posizione di Seehofer; e l'86% è favorevole ad accelerare le espulsioni di quelli le cui richieste di asilo siano state negate.

Il sondaggio è destinato a mettere ulteriormente sotto pressione la Merkel, già pesantemente punita dall'elettorato quando, nel 2015, consentì a più di un milione di persone in fuga dalle guerre e la miseria in Siria e Iraq di entrare in Germania; un afflusso così massiccio che poi scatenò l'ascesa del partito di estrema destra e anti-Islam AfD, che a settembre è entrato in Parlamento. Con una spaccatura che non ha precedenti tra la CDU e la CSU, Seehofer ha apertamente sfidato la Merkel chiedendo di consentire alla polizia di frontiera di respingere i migranti che non hanno documenti d'identità validi o siano già registrati in un altro Paese dell'UE.

La Merkel è alle corde sul tema migranti, perché ai tedeschi piace la linea dura

E oggi il ministro ha licenziato Jutta Cordt, il capo dell'Ufficio per i migranti e i rifugiati (BAMF), da settimane al centro di uno scandalo, in uno dei suoi uffici a Brema, sotto inchiesta con l'accusa di aver favorire più di 1.200 domande di asilo e averne concesso 4.568 a persone senza diritto. Ma intanto il pressing su Merkel aumenta e rischia di aprire una crisi insanabile all'interno della coalizione di governo, al potere da soli tre mesi.

Alla vigilia delle elezioni regionali in Baviera, Seehofer - che teme di perdere consensi a favore dell'estrema destra - è favorevole alla linea dura; e ritiene che la Germania dovrebbe allearsi con l'Austria e l'Italia sulle politiche in materia di migrazione e sicurezza. "Bisogna cercare soluzioni sensate e su scala europea, le uscite in solitario non lo sono", ha tentato oggi di mediare Andrea Nahles, la leader dell'SPD, allineata sulle posizioni della cancelliera. Ma di fronte alle minacce di rottura da parte del Csu, lo stesso Seehofer ha accusato di nuovo la linea del cancelliera -i ntervistato dal "Suddeutsche Zeitung" - sostenendo che la decisione della Merkel di aprire le frontiere in piena crisi migratoria, nel 2015, ha provocato "divisione" in Europa.

Il ministro dell'Interno rispondeva a una lettera del segretario generale della CDU, Annegret Kramp-Karrenbauer, secondo cui la proposta Seehofer - un importante progetto di riforma della politica di asilo, un 'masterplan' in 63 punti - viola le normative comunitarie in materia di rifugiati e minaccia di "separare e indebolire l'Europa". La cancelliera ha insistito in questi ultimi giorni che deve cercarsi una "proposta europea" e che il governo tedesco non può agire "unilateralmente".

Ma la distanza tra la Cdu della Merkel e la Csu di Seehofer è stata resa oggi evidente dalle riunioni separate dei rispettivi gruppi parlamentari che da decenni formavano invece un gruppo unico. Seibert non ha voluto pronunciarsi sulla possibilità che il ministro Seehofer renda effettivo il suo rigido piano di immigrazione applicando le sue competenze in materia e che già lunedì proceda e reinserire i controlli alle frontiere, come ha ventilato il suo partito. Il portavoce si è limitato a ricordare che "vale" l'articolo 65 della Costituzione secondo cui è il cancelliere che "determina le direttive politiche e ne è responsabile" e ha aggiunto che Merkel ha "fiducia" nel suo ministro.

In mezzo al caos, non ha aiutato un messaggio diffuso su Twitter dalla rivista satirica "Titanic", che annunciava la rottura tra Cdu e Csu: qualcuno ha pensato fosse vero e la notizia è piombata come un ciclone nelle redazioni on line, fino a quando è stata smentita. Ma la burla mostra bene a che punto sia la tensione.



A difesa dei diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei
Contro l'invasione che viola e calpesta i diritti umani e civili e la sovranità dei cittadini italiani ed europei
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Re: Spagna e clandestini

Messaggioda Berto » mer giu 20, 2018 8:11 pm

I poliziotti spagnoli vogliono mettere fuorilegge le ong che portano i migranti
Ivan Francese - Mer, 20/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/i-p ... 43002.html

L'appello di un sindacato della polizia spagnola: "Perché processare gli scafisti che portano i migranti in Europa e non le associazioni non governative?"

Non è ancora passata una settimana dallo sbarco dei migranti della nave "Aquarius" nel porto iberico di Valencia che già uno dei più importanti sindacati della polizia spagnola chiede al governo di Madrid di mettere fuori legge le ong che portano in Europa gli immigrati irregolari.

La proposta parte dall'Alternativa Sindical de Policia, secondo cui per il codice penale le associazioni non governative che portano gli immigrati nel Vecchio continente dovrebbero essere processati alla stregua degli scafisti. Inoltre l'Asp contesta l'utilizzo del termine "salvare" i migranti in mare, contestando che si tratta piuttosto di un trasporto e guardando con preoccupazione al milione di persone che sarebbe pronto a salpare dalle coste del Nordafrica.

I sindacalisti delle Forze dell'ordine chiedono invece che le operazioni di pattugliamento in mare siano affidate esclusivamente alle navi della marina militare, della polizia o della guardia costiera. Per gli equipaggi e per i responsabili delle ong, invece, esigono l'introduzione di pene severe, appellandosi all'articolo 318 bis del codice penale spagnolo, secondo cui, sia pur con l'eccezione per gli interventi umanitari, "tutte le persone o le organizzazioni che aiutano persone provenienti da Paesi terzi a entrare nel territorio dell'UE violando la legislazione di ingresso saranno gli autori di un reato contro i cittadini stranieri".

Quest'anno in Spagna si teme l'arrivo di un'ondata di migranti, che potrebbe essere favorito da una concatenazione di circostanze favorevoli: la chiusura dei porti da parte dell'Italia, l'adozione di una linea più morbida da parte del nuovo governo socialista recentemente insediatosi a Madrid e la conseguente pressione da parte del Marocco, interessato a garantirsi l'amicizia del nuovo esecutivo.

Rispetto agli anni scorsi gli arrivi nella penisola iberica si sono moltiplicati e ora anche la polizia teme che molte delle ong potrebbero dirottare la propria attività verso il Mediterraneo occidentale. E per questo chiedono al governo di giocare d'anticipo.
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Re: Spagna e clandestini

Messaggioda Berto » gio ago 23, 2018 7:13 pm

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Re: Spagna e clandestini

Messaggioda Berto » gio ago 23, 2018 7:13 pm

Ceuta, dopo 24 ore rimandati in Marocco i migranti entrati nell'enclave spagnola
Lo scrive El Pais sulla base di informazioni di polizia. Il quotidiano cita un rapporto della Guardia Civil e rivela: "Le mafie dietro gli assalti dei migranti alle frontiere di Ceuta e Melilla"
23 agosto 2018

http://www.repubblica.it/esteri/2018/08 ... -204748276

MADRID - La Spagna ha rimandato in Marocco le 116 persone che ieri sono entrate nel paese illegalmente attraversando il confine tra l'enclave spagnola di Ceuta e il Paese africano. Lo afferma El Pais facendo riferimento alle informazioni fornite dalla polizia. L'operazione è stata condotta sulla base di un'intesa che Spagna e Marocco hanno siglato nel 1992. L'accordo prevede che il Marocco riammetta nel proprio territorio, su espressa richiesta spagnola, individui provenienti da Paesi terzi e entrati illegalmente in Spagna attraverso il territorio marocchino.

Assalto a Ceuta, in 100 riescono a passare la frontiera

Ancora secondo El Pais, ci sono le mafie dietro gli assalti dei migranti alle enclave spagnole di Ceuta e Melilla. Il quotidiano è entrato in possesso di un un rapporto della Guardia Civil, secondo il quale la mafia paga 200 dirham marocchini, poco più di 18 euro, a ciascun migrante, per tentare l'assalto. I migranti entrano così a far parte di gruppi protetti dalle organizzazioni mafiose che hanno delle regole e delle gerarchie interne. I capi e i loro uomini di fiducia raccolgono il denaro e dirimono i conflitti tra migranti, con l'imposizione di punizioni, tra le quali c'è l'esclusione dal gruppo che entrerà in Spagna.

Secondo la polizia, i migranti che rifiutano di pagare i 18 euro non hanno diritto a protezione, vengono quindi esclusi dal gruppo e sono destinati a tentare l'assalto con le proprie forze. E' l'organizzazione mafiosa che decide il giorno, l'ora e il punto esatto della frontiera in cui avvengono gli assalti, dopo aver scelto in punti più "vulnerabili" dopo accurate ispezioni della zona e in base alle informazioni sulle misure adottate dalle forze di sicurezza e marocchine.

Ai migranti viene ritirato il cellulare, che viene restituito dopo il passaggio. I migranti sono anche addestrati anche ad intimidire la polizia con urla, lanci di pietre, calce ed escrementi, come avvenuto negli ultimi due assalti a Ceuta. In caso di fallimento, si può tentare un nuovo assalto pagando altri 18 euro, o essere espulsi dal gruppo.
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Re: Spagna e clandestini

Messaggioda Berto » lun gen 20, 2020 2:33 am

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Re: Spagna e clandestini

Messaggioda Berto » lun gen 20, 2020 2:33 am

Spagna, il governo delle sinistre vuole nove milioni di immigrati
Matteo Orlando - Dom, 19/01/2020

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/spa ... ojmZRGwzK8

Sarebbero "necessari nei prossimi tre decenni per mantenere il livello del mercato del lavoro". La replica del leader di Vox, Santiago Abascal: "Arrivano da Paesi dove maltrattano e lapidano donne"

In Spagna un ministro del neo governo rosso-viola, guidato da Pedro Sanchez, ha chiesto di accogliere nei prossimi anni 8-9 milioni di immigrati.

Secondo José Luis Escrivá Belmonte, il 59enne ministro per la Sicurezza sociale, inclusione e migranti, la Spagna deve attrarre "milioni e milioni di immigrati", lavoratori stranieri che sarebbero "necessari nei prossimi tre decenni per mantenere il livello del mercato del lavoro". Per Escrivá, in carica dal 13 gennaio, solo così si eviterà la "giapponesizzazione" dell’economia spagnola ma, ha aggiunto, "dovremo spiegarlo alla società".

José Luis Escrivá, un economista indipendente indicato dal Psoe, uno dei partiti della coalizione di sinistra al governo - insieme a Podemos, al Partit dels Socialistes de Catalunya e alla sinistra radicale di Izquierda Unida - ha affrontato l’argomento nel corso di un forum ministeriale sulla migrazione e l'integrazione, curato dall’Ocse e tenutosi a Parigi, durante il quale ha incontrato governanti del Canada (la viceministro all'immigrazione Catrina Tapley), della Costa Rica (la viceministro al lavoro e alla previdenza sociale Natalia Álvarez), della Svezia (la ministro all'Occupazione Eva Nordmark) e la commissaria agli affari interni della commissione Von der Leyen, la svedese Ylva Johannsson.

Secondo l’economista-ministro Escrivá, la Spagna non può permettersi l'accettazione passiva dell'invecchiamento demografico, come fatto dal Giappone, senza l'adozione di misure che aprano all'immigrazione o a politiche di promozione della nascita. Alla domanda se ciò non implica un rischio di squilibrio per il mercato del lavoro stesso, Escrivà ha risposto che dipende dall'orizzonte che verrà considerato. "Ciò che è necessaria è una prospettiva a medio termine e una pedagogia adeguata", mentre a breve termine la cosa più importante nella politica di immigrazione, secondo Escrivá, è "cooperare con i paesi di origine".

Ad Escrivá, che ha lavorato a lungo presso la Banca di Spagna e, in Europa, da consulente, ha partecipato in prima persona al processo di integrazione monetaria (arrivando a ricoprire la carica di capo della divisione politica monetaria della Banca centrale europea), ha risposto immediatamente Santiago Abascal, il leader del partito di destra Vox.

Su Twitter il quarantatreenne Abascal ha scritto: "mi chiedo quanto sia compatibile portare ‘milioni e milioni’ di immigrati da paesi in cui le donne vengono maltrattate e lapidate, con la sinistra che pontifica sugli spagnoli dicendo: ‘se un uomo non riceve educazione femminista dall'infanzia è un potenziale stupratore’".

Il leader di Vox, che più volte ha spiegato di volere difendere il patrimonio cattolico spagnolo dal laicismo, era stato critico contro il governo Sanchez 2 già nel corso del suo intervento in occasione della sessione di investitura del nuovo governo. La preoccupazione di Abascal, ma anche di una parte dei vescovi cattolici, e del Partito Popolare di Pablo Casado Blanco, è legata alle probabili prossime aperture del governo delle sinistre spagnole a numerose modifiche che apriranno ulteriormente le maglie dell'aborto, del suicidio assistito e dell'eutanasia, della fecondazione artificiale e dell'adozione per le coppie dello stesso sesso e per i single, del riconoscimento dei diritti "umani" agli animali, e dell’accettazione integrale delle "agende" del femminismo radicale, dei gruppi Lgbtq+ (che premono per la diffusione dell'ideologia gender nelle scuole) e dei "potentati" che anche in Spagna condizionano l'economia.
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