Crimini e delitti dei migranti clandestini e dei rifugianti

Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » gio feb 06, 2020 4:50 am

Il magrebino pluripregiudicato: botte alla ex, sequestro del parroco e la rapina con pistola
Federico Garau - Mer, 05/02/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... MX6BZ2B1bk

Lo straniero ha una lunga lista di precedenti, accumulata in pochi anni di permanenza nella provincia di Venezia: si va dallo spaccio, alle lesioni personali, fino ad arrivare al sequestro di persona ed alla rapina a mano armata. Colto sul fatto, sarà finalmente espulso

Aveva riempito in pochi anni la propria fedina penale di una lunga lista di reati, ma era anche riuscito a mantenere un profilo basso dopo aver fatto perdere le proprie tracce in segjuito all'ultimo episodio di cui si era reso protagonista: questo almeno fino alla scorsa notte, quando è finito in manette a Mestre (Venezia) e subito trasferito al centro per il rimpatrio di Gradisca d'Isonzo (Gorizia).

Il responsabile, un marocchino di 34 anni, è stato infatti colpito da decreto di espulsione, firmato dal questore di Venezia e subito applicato. L'arresto durante la notte dello scorso lunedì 3 febbraio, quando il 34enne è stato colto in flagranza di reato dopo essersi furtivamente introdotto all'interno del mercato ortofrutticolo di via Torino a Mestre.

In sua compagnia altri due complici, un tunisino ed un marocchino i quali, secondo quanto riportato da "Venezia Today", erano loro stessi già destinatari entrambi di decreti di espulsione con obbligo di abbandonare l'Italia entro 7 giorni dall'emanazione del provvedimento.

Il 34enne nordafricano è personaggio già noto alle forze dell'ordine almeno a partire dal 2014, quando cioè si trasferì dalla provincia di Como a quella di Mestre con in mano, allora, un permesso di soggiorno per lavoro subordinato.

Fin da subito, tuttavia, iniziò a delinquere, accumulando numerose denunce per spaccio di sostanze stupefacenti, lesioni personali, violazioni di domicilio e resistenza a pubblico ufficiale. Oltre a ciò, nel 2017 arrivò per lui anche l'incriminazione per atti persecutori commessi nei confronti della ex compagna, una donna di nazionalità italiana, e del figlio di lei, un bimbo di soli 6 anni. Agguati, minacce, aggressioni, una situazione per la vittima divenuta ingestibile specialmente dopo aver messo la parola fine alla loro relazione, tanto da esser costretta a lasciare la sua casa per trasferirsi a vivere presso un'amica.

Se ciò non bastasse, nel dicembre del 2018 fu lo stesso marocchino ad autodenunciarsi, segnalando agli uomini del commissariato di Mestre la sua intenzione di uccidere la ex. Fermato in tempo, arrivò per lui un divieto di dimora nella provincia di Venezia. Cosa che non lo scoraggiò dall'effettuare un nuovo agguato all'italiana, bloccata per strada e minacciata con un taglierino: anche in quell'occasione fu la polizia ad intervenire, e ad arrestare il malvivente dopo una violenta colluttazione. Finalmente, a seguito di quell'ultimo episodio, finì in carcere.

Sempre nel 2018, poi, si rese protagonista anche di un sequestro di persona con rapina ai danni del parroco della chiesa dell'Annunziata di Campalto. Il sacerdote già conosceva il nordafricano, a cui aveva spesso negli anni elargito delle piccole somme di denaro come elemosina. Ciò, tuttavia, non bastava più al magrebino, che aveva approfittato della situazione diventando progressivamente più esoso oltre che minaccioso nei confronti del generoso donatore, costretto addirittura a barricarsi nella canonica. Il 10 ottobre 2018 quindi, il marocchino si presentò direttamente in chiesa con una pistola in mano, con cui rapinò il parroco, portandogli via anche il denaro delle offerte.

Dopo un periodo in cui aveva fatto perdere le proprie tracce, quindi, il 34enne è tornato allo scoperto, facendosi sorprendere durante un'incursione al mercato ortofrutticolo di Mestre. Colto sul fatto, è stato quindi arrestato, ricevendo il decreto di espulsione firmato dal prefetto e attuato immediatamente dal questore. Lo straniero sarà dunque allontanato dal paese dopo la tappa al Cpr di Gradisca d'Isonzo.



La follia del maliano: tenta di strangolare il portiere dell'hotel
Gabriele Laganà - Mer, 05/02/2020

https://www.ilgiornale.it/news/napoli/f ... fmFSpVc65U

La violenza all’ingresso dell’hotel Romeo in via Cristoforo Colombo a Napoli. Il maliano di 28 anni con due coltelli ha ferito ad un spalla un addetto alla sicurezza. Un agente ha riportato una frattura

Un maliano di 28 anni è stato arrestato due notti fa a Napoli per duplice tentato omicidio.

Lo straniero ha prima aggredito il portiere dell'hotel Romeo e, successivamente, con due coltelli si è scagliato contro alcuni addetti alla vigilanza e due poliziotti che erano intervenuti per riportare l’ordine.

Gli uomini delle forze dell’ordine, dopo una accesa colluttazione, sono riusciti a fermare l’extracomunitario con lo spray al peperoncino e le fasce di contenimento in veltro. La violenza è divampata all'improvviso davanti all’albergo situato in via Cristoforo Colombo, non lontano dal porto. Il ragazzo, senza motivo, si è avvicinato all’addetto all'accoglienza e gli ha stretto le mani al collo, nel folle tentativo di strangolare il malcapitato. Fortunatamente per la vittima, alcuni addetti alla sicurezza si sono accorti di quanto stava accadendo e sono corsi in aiuto del portiere.

Alla vista dei vigilanti, il maliano è scappato. Ma gli uomini della sicurezza lo hanno inseguito fino in via De Gasperi. Qui, allertata da una segnalazione, è arrivata anche una pattuglia dell'Ufficio prevenzione generale della Questura di Napoli. Gli agenti sono subito intervenuto per bloccare l’immigrato.

Quest’ultimo, però, invece di calmarsi ha continuato nella sua condotta violenta. Improvvisamente ha estratto due coltelli e, con l’intento di trovare una via di fuga, si è lanciato contro uno degli addetti alla vigilanza e lo ha ferito a una spalla. A quel punto, lo straniero è riuscito a scappare ma il suo tentativo è stato vanificato dai poliziotti che lo hanno inseguito fino al muro perimetrale della facoltà di Giurisprudenza di via Nuova Marina dove lo hanno bloccato.

L’extracomunitario, per sottrarsi al fermo, si è scagliato anche contro gli agenti che hanno faticato non poco per renderlo inoffensivo. Per fermare il maliano, i poliziotti sono stati costretti ad usare lo spray al peperoncino e le fasce di contenimento in velcro.

Il ragazzo è stato arrestato con le accuse di duplice tentato omicidio, lesioni, resistenza a Pubblico ufficiale, minacce aggravate, porto abusivo di coltelli e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Il Questore di Napoli, Alessandro Giuliano, si è complimentato con la pattuglia che è riuscita a risolvere una intricata situazione:"Gli operatori dell'Ufficio Prevenzione Generale come in tante altre occasioni, hanno dato prova di coraggio, professionalità ed equilibrio". Uno dei poliziotti è rimasto ferito nello scontro. Condotto in ospedale, gli è stata diagnosticata una frattura.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » gio feb 06, 2020 4:56 am

Aggressione choc nel carcere di Torino, nigeriano tenta di accecare un agente
Alessandra Benignetti - Mer, 05/02/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... q6mUGebIH8

Il sindacato di polizia penitenziaria OSAPP denuncia l'ennessimo episodio di violenza: l'aggressione del detenuto nigeriano senza nessun motivo apparente

L’aggressione è partita dal nulla. Sono le 9.30 del mattino nel carcere delle Vallette a Torino, e senza motivo un detenuto trentenne di nazionalità nigeriana sferra un pugno in pieno volto all’agente di servizio della polizia penitenziaria di guardia nell’undicesima sezione del padiglione C.

Un colpo violentissimo che rischia di far perdere un occhio al poliziotto, trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria. Alla fine se l’è cavata con tre punti di sutura, ma resta la rabbia e l’amarezza per la violenza subita ingiustamente. "Mai come in questo periodo viviamo un drammatico momento di completo stato di abbandono e la Polizia Penitenziaria si trova sempre più sola e in condizioni disumane a risolvere le criticità che si presentano nel quotidiano con grave penuria di personale senza strumenti e mezzi", denuncia il segretario generale dell’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), Leo Beneduci.

Poche settimane fa il personale di polizia presente nella casa circondariale torinese era dovuto intervenire, sempre nel padiglione C, per evacuare le persone presenti nel piano a causa dell’incendio appiccato da un detenuto tunisino all’interno della propria cella. Il salvataggio è andato a buon fine e le fiamme sono state domate dai vigili del fuoco, ma almeno tre agenti sono rimasti intossicati dal fumo. Per loro sono state necessarie le cure mediche. "Si è sfiorata una grave tragedia", denunciava lo scorso 25 gennaio lo stesso sindacato, denunciando le condizioni turbolente in cui i poliziotti sono costretti ad operare, tra "la penuria di personale e il grave sovraffollamento dell’Istituto penitenziario".

Il segretario dell’OSAPP fa appello al guardasigilli: "Chiediamo che il Ministro Bonafede dichiari lo stato si emergenza e convochi un tavolo per poter affrontare concretamente e una volta per tutte i problemi più urgenti". Tra questi ci sono in primis "le reiterate e gravissime aggressioni nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria nelle carceri Italiane". Quella di Torino non è la prima e c’è da scommettere che non sarà neppure l’ultima.

Soltanto ieri nel carcere di Parma un altro detenuto maghrebino ha tentato di appiccare il fuoco alla sua cella per poi scagliarsi verbalmente e fisicamente contro otto agenti .che sono stati trasferiti al pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore. Tra le ferite riportate, anche un trauma cranico e lesioni agli arti inferiori. Il ministro, denunciano i sindacalisti, dovrebbe affrontare anche la questione della "grave carenza di organico, del rinnovo del contratto ormai scaduto da tempo e il gravissimo sovraffollamento di tutti gli Istituti penitenziari d’Italia". "Quanto sta accadendo – tuona il segretario dell’OSAPP - è inammissibile e intollerabile e ci risulta assai difficile comprende come la politica sia in silenzio assordante sugli annosi problemi delle carceri in Italia".
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » dom feb 09, 2020 9:40 am

Caos in parrocchia: pretende del cibo e aggredisce i carabinieri
Denis Barea 05 febbraio 2020

http://www.trevisotoday.it/cronaca/caos ... nieri.html

Aveva bussato alla porta della parrocchia di San Pio X a Conegliano per chiedere qualche cosa da mangiare. Al rifiuto della donna che gli ha aperto la porta è andato su tutto le furie e poi all'arrivo dei carabinieri ha letteralmente perduto la testa. «Ti uccido e farò togliere gli occhi ai tuoi familiari»: ha urlato ad un ufficiale dell'Arma quando è stato portato in Caserma, mentre si tagliava le braccia con una chiave metallica che poi ha persino tentato di ingoiare.

Protagonista della follia andata in scena ieri notte negli uffici del comando dei carabinieri di Conegliano è un cittadino marocchino di 25 anni. Arrestato con l'accusa di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale il giovane è comparso questa mattina davanti al giudice per la convalida dell'arresto e il processo per direttissima, che è stato rinviato dopo che il legale d'ufficio, l'avvocato Davide Favotto, ha chiesto termini a difesa. Rilasciato in tarda mattinata, nei suoi confronti è stata emessa la misura cautelare del divieto di dimora a Conegliano. «Ho fame, datemi qualche cosa da mangiare»: aveva detto alla persona che gli ha aperto la porta della Parrocchia ieri sera. Da tempo in Italia, dove sbarca il lunario facendo il venditore ambulante, il 25enne vive come come un senza dimora, solo senza più nessun contatto con altri familiari dopo che la madre, che viveva in Marocco, è morta qualche mese fa.

Al rifiuto della donna che gli ha risposto al citofono è andato in escandescenze. «Non vado via, datemi qualche cosa da mangiare»: avrebbe ripetuto. Sul posto poco dopo sono arrivati i Carabinieri e lui allora si è scagliato contro uno dei militari, colpendolo e causandogli una ferita ad un avambraccio giudicata guaribile in una settimana. Condotto al comando ha letteralmente messo sotto sopra gli uffici, imprecando e minacciando i militari presenti. «Non ho paura della legge italiana, io vado tranquillamente in galera ma poi mi saprò vendicare»: ha gridato facendo il gesto del taglio della gola. "Hai delle figlie femmine?" ha poi chiesto in tono sfida ad un altro dei miliari, aggiungendo: "Io farò cavare gli occhi ai tuoi familiari". Neppure una notte in cella di sicurezza lo ha calmato. Stamattina infatti ha nuovamente opposto resistenza mentre veniva caricato in macchina per essere condotto in Tribunale per l'udienza.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » dom feb 09, 2020 9:40 am

Pesta cancelliere che difende una donna: fermato gambiano
Federico Garau - Gio, 06/02/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... WoNThnahKQ

Lo straniero aveva spintonato e preso a schiaffi una donna: l'intromissione del cancelliere, intervenuto prontamente per contattare le forze dell'ordine, lo aveva fatto montare su tutte le furie. Pestato dal malvivente, l'italiano era finito in ospedale con 40 giorni di prognosi

Era intervenuto in difesa di una donna, presa a schiaffi in mezzo alla strada da un extracomunitario nelle vicinanze del tribunale penale di Perugia presso cui si stava recando per prendere servizio, e per questo motivo il cancelliere era stato barbaramente pestato a sangue dallo stesso individuo, finendo in ospedale con seri traumi.

Finalmente, dopo giorni di incessanti ricerche, il responsabile è stato individuato e tratto in arresto grazie ai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Perugia: si tratta di un uomo di nazionalità gambiana, ora accusato di lesioni gravi.

L'episodio incriminato si è verificato durante la mattina dello scorso giovedì 30 gennaio. Sono all'incirca le 8:30, quando il cancelliere scende dall'autobus e si incammina lungo via XIV settembre per raggiungere il tribunale ed entrare in servizio.

Poco prima di arrivare a destinazione, tuttavia, assiste ad una scena che non può non suscitare il suo sdegno e che lo spinge ad intervenire immediatamente. Uno straniero, descritto come centroafricano dalla vittima durante il primo racconto effettuato agli inquirenti, cammina a breve distanza da lui, ed a passo spedito supera una donna, contro la quale si accanisce con veemenza. Dopo averla spintonata, l'extracomunitario inizia a colpirla con forti schiaffi al volto, tutto in mezzo ad una strada e totalmente incurante della presenza di altre persone nelle vicinanze.

Sotto choc per la scena a cui era stato costretto ad assistere, il cancelliere afferra il proprio telefono cellulare per contattare le forze dell'ordine. Un'intromissione che fa montare su tutte le furie lo straniero il quale,senza pensarci due volte, si scaglia con forza contro l'uomo. Centrato da un pugno in pieno volto, il cancelliere rovina a terra, cosa che non impedisce al malvivente gambiano di accanirsi uilteriormente su di lui, prima di allontanarsi dal posto e far perdere le proprie tracce.

All'arrivo delle forze dell'ordine, infatti, il responsabile era già sparito. Immediatamente sono giunte due ambulanze, che hanno trasportato la donna, una 36enne di nazionalità ucraina, ed il cancelliere, in ospedale. Quest'ultimo, rimasto ricoverato per qualche giorno al Santa Maria della Misericordia, ha riportato la frattura del naso e di uno zigomo, ricevendo una prognosi di 40 giorni. Venti invece quelli attribuiti alla donna, subito interrogata dagli inquirenti, ai quali la stessa aveva riferito di non conoscere affatto il responsabile, una versione ancora sottoposta a vaglio.

Fondamentali per rintracciare il responsabile le descrizioni fornite dal cancelliere e da una sua collega che aveva assistito alle fasi conclusive del pestaggio. Prezioso anche il contributo delle immagini estrapolate dalle videocamere di sorveglianza presenti nella zona dell'aggressione.

Il gambiano, arrestato nella serata dello scorso lunedì 3 febbraio, resta a disposizione dell'autorità giudiziaria.



Parma, il folle bis del detenuto marocchino: altri agenti in ospedale
Gabriele Laganà - Mer, 05/02/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... d8zPBkAN4E

Lo straniero, che due giorni fa aveva ferito 8 agenti, ha scatenato di nuovo il caos nel carcere di Parma. Altri tre poliziotti della penitenziaria sono rimasti feriti. Salvini attacca il ministro Bonafede

Il detenuto marocchino che due giorni fa ha scatenato il caos all’interno del carcere in via Burla a Parma, appiccando il fuoco agli oggetti nella sua cella e aggredendo 8 agenti della penitenziaria, nelle scorse ore ha replicato il suo gesto di folle violenza.

A denunciare il nuovo grave atto è ancora il Sinappe, il Sindacato nazionale autonomo di polizia penitenziaria, con un comunicato nel quale denuncia l'episodio definendolo"l'ennesimo bollettino di guerra presso gli il carcere di Parma". Secondo il documento, questa mattina lo straniero è andato improvvisamente di nuovo in escandescenza: prima ha rotto i suppellettili nella cella e poi, come già fatto due giorni fa, ha provato ad ostruirne l’accesso al personale in servizio tentando anche di dare fuoco ad alcuni oggetti mettendo così a rischio la sua vita e quella di altre persone.

Gli agenti subito intervenuti sono riusciti a riportare l’ordine. Placata l’ira del nordafricano, hanno trasferito lo straniero in un altro reparto. La quiete, però, non è durata a lungo. L'extracomunitario, in preda ad una furia incontenibile, avrebbe iniziato a devastare anche la nuova cella tanto che ha appiccato un altro incendio, questa volta nel bagno della cella. I poliziotti sono dovuti di nuovo entrare in azione per spegnere le fiamme che avevano già generato un’intensa coltre di fumo tale da costringere tre agenti a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Parma per le cure del caso.

Il Sinappe nel comunicato ha denunciato l’accaduto e ha chiesto con assoluta urgenza il trasferimento del detenuto marocchino''ai sensi della circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria''. Inoltre il sindacato, nel medio termine, chiede anche''una soluzione definitiva del problema, che non può che passare attraverso la riapertura di Istituti per la cura di detenuti psichiatrici che, superando le criticità che hanno portato a chiudere gli OPG, favoriscano il ripristino di condizioni lavorative dignitose e sicure per il personale in divisa''. Altro punto fondamentale su cui il Sinappe vorrebbe un intervento da parte del governo è quello legato alle dotazione di strumenti che andrebbero rivisti per permettere di rispondere ''alle offese dei detenuti per evitare il continuo ripetersi di aggressioni ed eventi critici di ogni genere e di tornare ad investire nella formazione del personale''.

Sulla nuova gravissima azione di violenza compiuta dal detenuto marocchino è intervenuto Matteo Salvini. ''Aveva mandato otto agenti in ospedale due giorni fa, e oggi ne ha fatti ricoverare altri tre. Succede nel carcere di Parma per colpa di un detenuto marocchino che per due volte ha cercato di incendiare la propria cella. Solidarietà a donne e uomini della Polizia Penitenziaria: è incredibile il silenzio e l’immobilismo del Guardasigilli Alfonso Bonafede'', ha affermato il leader della Lega commentando la denuncia del Sinappe.

Il marocchino due giorni fa, dopo aver appiccato un incendio nella sua cella, aveva ferito 8 poliziotti penitenziari, procurandogli ferite guaribili tra i 3 e i 7 giorni. Uno aveva riportato un serio trauma cranico e lesione agli arti inferiori.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » dom feb 09, 2020 9:41 am

Con siringa infetta cerca di pungere agenti e il giudice lo libera: mandiamoci lui sulle Volanti
mercoledì, 5 febbraio 2020

https://www.lagazzettadilucca.it/cuori- ... c.facebook

«Un uomo sieropositivo in stato di alterazione psico fisica, ha minacciato i colleghi del commissariato di Sesto San Giovanni tentando di pungerli con una siringa sporca di sangue. Solo la prontezza di un collega, ha permesso di disarmarlo in sicurezza senza che questo potesse arrecare danno agli altri. Arrestato per minacce e resistenza ne è stata disposta l’immediata liberazione, poiché non è stato autorizzato l’arresto. Per il giudice l’incolumità dei colleghi non è stata posta a rischio».

A denunciarlo è Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap).

«Nel decreto di immediata liberazione – prosegue Paoloni – il Pubblico Ministero ha ritenuto che il comportamento non fosse idoneo a mettere a rischio l’incolumità e la sicurezza dei colleghi poiché la condotta non ha posto in essere alcuna aggressione fisica nei confronti degli agenti operanti. Brandire una siringa infetta non è ritenuto sufficiente per configurare il reato di resistenza o violenza a pubblico ufficiale. Cosa sarebbe dovuto accadere, per vedersi convalidato l’arresto? I colleghi avrebbero dovuto essere infettati? Decisioni come queste pongono i delinquenti nella condizione di assumere condotte simili nella consapevolezza di restare impuniti. Chi ha il dovere di garantire la sicurezza nel nostro Paese, se non viene adeguatamente tutelato, oltre a rischiare la propria incolumità fisica, non viene posto nella condizione di svolgere al meglio il proprio servizio".

"Sono indispensabili – conclude – idonee tutele professionali che salvaguardino e garantiscano gli operatori di Polizia rispetto ai delinquenti e non viceversa".
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » dom feb 09, 2020 9:41 am

Corso Como, borseggiavano i clienti della movida: arrestati 4 marocchini
Milano, 8 febbraio 2020
https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/ ... jq0tepYz58

Gli agenti del commissariato Garibaldi Venezia della Questura di Milano, nell'ambito di controlli in corso Como e nelle vie vicine, hanno arrestato quattro ragazzi marocchini, di cui due minorenni, che
borseggiavano i frequentatori dei locali della zona tra le più note della movida.

I poliziotti hanno colto in flagranza i quattro mentre tentavano di borseggiare un ragazzo e li hanno bloccati. Altre vittime, tra cui alcune ragazze, si sono avvicinate agli agenti per denunciare i borseggi subiti poco prima sempre dai
quattro. A uno degli arrestati sono stati trovati sei orecchini rubati e uno smartphone, riconsegnato al proprietario.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » dom feb 09, 2020 9:57 am

Trascina una ragazzina di 16 anni in un vicolo, la blocca e la violenta. Arrestato 36enne nigeriano a Palermo
7 febbraio 2020

https://aggiornatiora.blogspot.com/2020 ... in-un.html


Fermata. Afferrata per un braccio. Bloccata e palpeggiata. Chissà come lei riesce a divincolarsi e a tentare la fuga. Ma lui la raggiunge in pochi istanti. E a quel punto la trascina in un vicolo. Un abuso cercato a tutti i costi. e compiuto nel più assoluto spregio di qualunque richiamo al rispetto e alla ragione. Lui è un immigrato nigeriano. Ha 36 anni e sulle spalle un’accusa terribile: quella di aver violentato una 16enne palermitana solo pochi giorni fa…

Seguita, immobilizzata e violentata da un 36enne nigeriano

Oggi, a pochi giorni dalla denuncia dell’orrore inferto a una ragazzina di appena 16 anni, la Polizia di Stato ha individuato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto l’autore della violenza sessuale avvenuta lo scorso 3 febbraio ai danni di una 16enne palermitana. Si tratta di un cittadino nigeriano di 36 anni senza fissa dimora. Lunedì mattina l’uomo ha avvicinato la vittima, seduta sui gradini di una chiesa in via Maqueda, a Palermo.

Le si è sistemato accanto. Dopo qualche istante, però, l’ha bloccata per un braccio e l’ha palpeggiata. La ragazzina, in preda al terrore, è riuscita a divincolarsi e a fuggire. Ma il suo aggressore, salito in sella a una bici, l’ha inseguita. Raggiunta dopo pochi metri, e l’ha agguantata senza mollare la presa per un solo istante. Quindi, ha tentato di trascinarla in un vicolo.

La vittima, una ragazzina palermitana, ha solo 16 anni…

Le urla della 16enne hanno attirato l’attenzione dei clienti di un bar, che hanno messo in fuga il 36enne. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, non solo hanno confermato il racconto della ragazzina.

Ma hanno anche permesso di identificare l’aggressore. Durante alcuni servizi di appostamento nei luoghi in cui si era consumata la violenza, i poliziotti hanno individuato un uomo a bordo di una bici dalle caratteristiche fisiche del tutto compatibili con la persona ricercata. In pochi attimi lo straniero è stato bloccato e condotto negli uffici del Commissariato. Una volta lì, gli agenti hanno identificato l’immigrato nigeriano e lo hanno riconosciuto quale autore della violenza. Dopo gli adempimenti di rito, è stato condotto in carcere.


Orlando risponde a Salvini: "A Palermo non ci sono migranti"
Vincenzo Ganci - Mar, 04/02/2020

https://www.ilgiornale.it/news/palermo/ ... 21385.html

Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Palermo Leoluca Orlando alle dichiarazioni di Matteo Salvini, in visita ieri nel capoluogo siciliano per incontrare i simpatizzanti della Lega

Da un lato il leader della Lega Matteo Salvini, dall'altro il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. É chiaro ormai da tempo a tutti che tra i due non c'è simpatia. Il primo chiede di fermare l'immigrazione, il secondo apre le porte della città.

Quasi quotidianamente i due si lanciano frecciatine sui giornali, ma anche attraverso i social.

E l'incontro di ieri a Palermo tra l'ex ministro dell'Interno e i simpatizzanti della Lega, è stata l'occasione per rimarcare le loro posizioni. "Se uno sente Orlando in televisione e non abita a Palermo dice 'questo è il sindaco di Zurigo' - dice Salvini - Raccolta differenziata che funziona, mezzi pubblici puntuali. Uno pensa 'siccome la città funziona come un orologio, si occupa di immigrati perché i palermitani sono tutti contenti'". "In questa città non ci sono migranti - la risposta di Orlando - qui siamo tutti palermitani".

Abbiamo incontrato in esclusiva il primo cittadino di Palermo, che ha parlato della visita di Salvini a Palermo. "Le frasi apparse a Ballarò, sono frasi ingiuriose pronunciate da Salvini e da coloro che fanno parte della sua esperienza politica, contro i palermitani, qualificano il soggetto di cui stiamo parlando. Questa città ha vissuto e vive un cammino di crescita e di accoglienza, di rispetto per i diritti umani di tutti - ha detto Orlando - In questa città non ci sono migranti".

"Palermo - ha aggiunto Orlando - non è in competizione con l'ex ministro Salvini. Lui gioca a cricket e noi a volley. Un altro sport, altre regole, altri campi, altri valori. Io credo che la sua presenza a Ballarò quando non c'è il mercato, gli ha impedito ci cogliere la ricchezza della cittadinanza e di un quartiere, perchè Ballarò è Palermo e Palermo è Ballarò".

Salvini però dal palco del teatro "Al Massimo", critica la gestione della città da parte del governo Orlando. Dalla viabilità, alla gestione dei rifiuti. E la stoccata: "A sentirlo parlare sembra il sindaco di Zurigo" che è stata accolta dagli applausi della folla. La recente classifica del Sole 24 Ore delle città più vivibili d'Italia, vede infatti Palermo piazzarsi in fondo alla graduatoria, alla 98esima posizione su 107 città. Dal lavoro che manca, ai giovani che emigrano per trovare fortuna all'estero. Tutti problemi che secondo Salvini, Orlando fa finta di non vedere: "Siccome la città funziona come un orologio, si occupa di immigrati, perché i palermitani sono tutti contenti".

I dati sui migranti a Palermo

Secondo l’ultimo rapporto "Italiani nel mondo", della Fondazione Migrantes, sono 768 mila i siciliani che abitano all’estero e sono iscritti all’Aire (Anagrafe italiani residenti all’esterno). Alla data del primo gennaio 2019, Palermo è il primo comune con più emigrati: 32.541. In compenso a Palermo ci sono quasi 30 mila stranieri. Ben 25.753 sono residenti (pari al 3,8% della popolazione) e provengono da ben 130 Paesi diversi. La comunità più numerosa è quella del Bangladesh, con 5.339 residenti, pari al 20,7% del totale degli stranieri. Ai residenti vanno aggiunti gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana: sono 4.300, di cui quasi 268 nel 2018. Sono questi i dati elaborati dall'Ufficio statistico del Comune aggiornati al 31 dicembre 2018. Non si conoscono invece i dati degli immigrati non regolari che vivono in città.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » dom feb 09, 2020 8:39 pm

Gli rifiutano un sacchetto al minimarket, lui lo sfascia con una spranga
È stato arrestato quando è tornato sul posto per recuperare il cellulare che aveva perso
di CAMILLA CUPELLI
09 febbraio 2020

https://torino.repubblica.it/cronaca/20 ... bgYGit4wlM

Gli rifiutano un sacchetto al minimarket, lui lo sfascia con una spranga
Voleva un sacchetto della spesa gratis ma il negoziante non glielo ha concesso. Così, ha dato in escandescenze: ha sfasciato il negozio con una spranga dopo una lite e ha rubato dalla cassa il denaro, per un valore di circa 600 euro. Il fatto è accaduto in via Leinì, in Barriera di Milano a Torino, nel negozio "Euro Bangla".

Nella baruffa l'uomo ha però perso il telefono cellulare: poco dopo è tornato sul posto per cercarlo ma ha trovato i carabinieri del nucleo radiomobile che lo attendevano, perché nel frattempo sopraggiunti sul luogo. Abdul Saktani, un uomo di origini marocchine di 28 anni, è stato arrestato per rapina aggravata. Era irregolare sul territorio nazionale.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » mer feb 12, 2020 10:12 pm

Modena, magrebina sfrattata devasta caserma e ferisce 2 carabinieri
Federico Garau - Mer, 12/02/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... Av5tK9MXtQ

La donna aveva fatto piombare in un incubo i propri coinquilini, prima di essere condannata ed incarcerata per stalking: uscita prima della conclusione della pena prevista, aveva scoperto che la procedura di sfratto, iniziata tempo addietro, si era conclusa. Furiosa, si è recata dai carabinieri e ne ha mandati due in ospedale

Aveva reso la vita impossibile ai condomini di uno stabile Acer in via Bellettini a Pavullo nel Frignano (Modena), tanto da finire in carcere e subire uno sfratto: furiosa per il provvedimento, ha raggiunto la locale caserma per chiederne conto e si è scagliata contro i carabinieri, ferendone due e mandandoli in ospedale.

Responsabile la 37enne marocchina W.S., che ha fatto nuovamente ritorno dietro le sbarre della casa circondariale dove era già stata a lungo fino a pochi giorni fa.

Tempo addietro la nordafricana era stata condannata complessivamente a 32 mesi di reclusione con l'accusa di stalking ai danni dei propri vicini di casa, da lei costantemente minacciati ed aggrediti, e non solo verbalmente. A farne le spese, ad esempio, il dirimpettaio albanese costretto su una sedia a rotelle: per proteggere il compagno dalle violenze della magrebina, sua moglie era finita in ospedale. La 37enne non risparmiava neppure i bambini, in particolar modo il figlioletto di una donna che condivide lo stesso stabile. Neppure il tempo di tirare un sospiro di sollievo, che per i vicini è arrivata l'amara sorpresa. Dopo soli 9 mesi la marocchina ottiene la scarcerazione e torna in stato di libertà con semplice obbligo di firma. Quando cerca di rientrare nel suo appartamento dopo l'una del mattino, tuttavia, la situazione è cambiata.

La procedura di sfratto iniziata da Acer un anno prima si era infatti concretizzata: svuotata l'abitazione, gli esecutori avevano cambiato la serratura. Fingendo di aver dimenticato la chiavi all'interno della casa, la marocchina aveva chiesto l'immediato intervento dei vigili del fuoco, che avevano sfondato l'uscio permettendole di accedervi. Per essere ancora più certa che non accadesse più una cosa del genere, la 37enne era tornata con un fabbro per far sostituire la serratura.

Con la spinta della disperazione dei condomini, ripiombati nel terrore e ancora minacciati dalla donna per ciò che era accaduto, Acer aveva fatto cambiare la serratura del portone: dovendo uscire per ottemperare all'obbligo di firma, la magrebina sarebbe prima o poi rimasta fuori.

Una situazione che ha fatto andare su tutte la furie W.S., che si è quindi presentata per chiedere conto dell'accaduto alla stazione dei carabinieri di Pavullo. Sono all'incirca le ore 20 dello scorso lunedì 10 febbraio, quando ciò accade. Le informazioni che apprende dagli uomini dell'Arma, se possibile, scatenano ancora di più la sua violenza, tanto che la nordafricana devasta alcuni ambienti interni e minaccia esplicitamente i militari, i quali tentano invano di placarla. La facinorosa reagisce come una furia e manda in ospedale due carabinieri, prima di cedere: 28 giorni di prognosi per uno di essi, che subisce la frattura di una scapola, 7 per il collega a causa di una ferita lacero-contusa.

Finita finalmente in manette, la straniera è stata dichiarata in arresto con l'accusa di danneggiamento aggravato e di resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale. Dopo la notte trascorsa in una cella di sicurezza arriva il giudizio direttissimo presso il tribunale di Modena: il giudice convalida il fermo e la rispedisce dietro le sbarre del carcere.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » gio feb 13, 2020 8:08 am

Svedesi accoltellati al Burger King per aver chiesto ai migranti di non abusare del personale
12 Febbraio 2020

https://www.islamnograzie.com/svedesi-a ... VvkuK0Ws5s


Una lotta con i coltelli tra migranti e svedesi, avvenuta in un Burger King a Uppsala, in Svezia, è stata catturata in un video e pubblicata da Samhällsnytt. ”

Samhällsnytt ha parlato con Ricky, la vittima, che racconta di come lui e i suoi amici avevano chiesto alla banda che stava molestando i cassieri di calmarsi.

Sfortunatamente, i migranti non hanno ascoltato, si sono arrabbiati e sono diventati aggressivi, quindi hanno minacciato di pugnalare gli svedesi, cosa che hanno fatto in seguito.

Ricky, che ha 29 anni, afferma che quando lui e il suo gruppo sono arrivati alla cassa, notarono che il gruppo di migranti stava molestando e abusando verbalmente dei lavoratori del ristorante.

I migranti, che avevano tra i 20 e i 25 anni, apparentemente dicevano “figlio di puttana”, “zitto” e “porta il nostro cibo qui velocemente” in un modo molto aggressivo.

Gli svedesi hanno quindi chiesto alla banda di calmarsi, dicendo loro che “i cassieri sono persone che lavorano, quindi comportatevi bene”

Quindi uno dei migranti ha urlato di “stare zitto” all’amico di Ricky e ha minacciato di pugnalarli. Ricky ha risposto: “Non dici al mio amico di stare zitto“.

Prima che la situazione sfuggisse di mano, i due gruppi si sono allontanati l’uno dall’altro.

Il conflitto sembrava essere finito. Tuttavia, pochi minuti dopo i migranti sono tornati ripetendo che avrebbero pugnalato gli svedesi.

“Ho quindi preso una sedia l’ho alzata in aria e l’ho avvertito di stare lontano da noi. Ma mi hanno ignorato e poi abbiamo iniziato a combattere.

Nel video si può vedere che quando Ricky mette giù uno dei migranti, un altro arriva e lo trafigge alla schiena.

Ricky è stato pugnalato alla schiena, alla spalla e alla parte superiore del braccio mentre il suo amico soffriva di una costola schiacciata e di un buco nel sacco polmonare. È ancora in ospedale.

Quando gli è stato chiesto se si sente al sicuro in città, Ricky ha risposto che Uppsala non è più sicura e che non vuole che i suoi futuri figli crescano lì. Per Ricky, l’insicurezza della città “è dovuta a questi individui deboli che sono così codardi che devono portare con loro un coltello, sono aggressivi nei confronti dei lavoratori, sono i tipi che attaccano gli altri che non hanno fatto nulla di male. ”

I violenti autori sono scomparsi dalla scena quando è arrivata la polizia. Il servizio stampa della polizia non ha attualmente informazioni concrete su nessuno dei migranti.


Svezia: Una Gang di Migranti, Urina su un Teenager
19 Dicembre 2019

https://www.islamnograzie.com/svezia-un ... mf2p-GPJQc

Utopia dell’arricchimento culturale progressista preferito da tutti.

Un nuovo video dalla Svezia mostra una banda di migranti che picchiano e urlano contro un adolescente svedese nell’ultimo esempio di arricchimento culturale dell’utopia progressista preferita da tutti.

La clip mostra il ragazzo che viene deriso, insultato e picchiato mentre il gruppo di migranti discute di togliergli i soldi.
“Fammi pisciare su di lui“, afferma uno dei migranti prima di ordinare al ragazzo di aprire la bocca e di urinargli in bocca.

“Ricorda che non esistono zone vietate, non ci sono problemi derivanti dall’immigrazione, il multiculturalismo è un punto di forza e ora abbiamo una società più sicura e più unita dopo 2 decenni di frontiere aperte. Purtroppo questo è solo l’inizio “, ha twittato Henrik Palmgren insieme al video.

Nonostante i gravi problemi con la criminalità migratoria, il governo e le autorità svedesi sembrano essere più intenzionati a perseguire coloro che si lamentano.

Numerosi svedesi sono stati accusati di incitamento all’odio per essersi lamentati della migrazione di massa sui social media.

I sondaggi mostrano che i migranti sono ampiamente sovrarappresentati nei crimini violenti e stupri in Svezia, ma il governo ha smesso di raccogliere statistiche ufficiali nel 2005.

Questo è stato molto prima che il problema fosse esacerbato dall’arrivo di oltre 150.000 nuovi “rifugiati” principalmente dai paesi islamici dal 2015 in poi.

Attacchi di granate e sparatorie mortali in Svezia – preoccupazioni per le quali una volta venivano derise dai media come “teoria della cospirazione” – rappresentano ora una “emergenza nazionale” secondo un nuovo rapporto di Quillette.

All’inizio di quest’anno, l’autore svedese Björn Ranelid ha avvertito che il livello di criminalità e violenza che il paese precedentemente sedato sta vivendo equivale a una “guerra su piccola scala“.

A ottobre, l’ex CEO della società di autotrasporti Scania ha anche avvertito che la Svezia si sta dirigendo verso la guerra civile a causa dell’immigrazione di massa incontrollata.

L’amministratore delegato di Volvo ha anche affermato che la società sta valutando di spostare la propria sede centrale fuori dalla Svezia, in parte a causa di un aumento della criminalità violenta.

A novembre, un giornalista di sinistra in Svezia che ha sostenuto con veemenza l’immigrazione di massa ha cambiato la sua melodia, ammettendo che in Svezia, “tutti sapevano che sarebbe finita in un disastro“.
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