Trieste, l'assassino dei poliziotti "ha problemi psichici" Salvini: "Niente attenuanti"Angelo Scarano - Ven, 04/10/2019
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... xD3wLV9S90 Meran, il killer dominicano che ha ucciso due poliziotti in questura a Trieste, avrebbe dei "problemi psichici". Il leader della Lega: "Niente sconti"
La sparatoria di Trieste fa discutere la politica. I due dominicani fermati per l'omicidio di due agenti di polizia e per il ferimento di un altro poliziotto sono Alejandro Augusto Stephan Meran, di 29 anni e Carlysle Stephan Meran, di 32.
A sparare ai due poliziotti è stato Alejandro Augusto Stephan Meran. In mattinata avevano rubato un scooter e nel pomeriggio erano stati portati in questura per accertamenti. Poi la richiesta di Meran di andare al bagno. Lì avrebbe sorpreso un poliziotto con una mossa improvvisa disarmandolo dopo un corpo a corpo. Subito i primi colpi a bruciapelo che hanno ucciso in pochi istanti due agenti. Meran si è dato alla fuga negli scantinati della questura. Poi dopo una breve fuga in strada è stato raggiunto dagli agenti. Ferito, è stato immobilizzato e trasportato in ospedale. Meran, secondo i primi accertamenti, sarebbe affetto da un disagio psichico.
A quanto pare dietro questo pomeriggio di sangue ci sarebbe la sua "follia". Una tesi questa che però potrebbe avere il suo peso nelle indagini ma anche nel percorso processuale. E così Matteo Salvini, intervenendo su quanto accaduto a Trieste ha messo subito in chiaro la sua opinione: "L’infame assassino dei due poliziotti della Questura di Trieste (anche se molti giornali e telegiornali non lo dicono) è uno straniero con 'disagio psichico'. Che a nessuno venga in mente che questa sia un’attenuante! Quanta rabbia! Una preghiera e un pensiero per questi due ragazzi, Pierluigi e Matteo, un abbraccio commosso alle loro famiglie e a tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato. Non si può morire così". Parole dure quelle di Salvini che seguono anche la dura presa di posizione di Giorgia Meloni: "Sgomento e rabbia per l'uccisione a Trieste di due agenti e il ferimento di altri tre, per mano di due rapinatori. Il mio cordoglio e la mia vicinanza vanno alle famiglie di questi giovani che hanno dato la vita per difendere la nostra sicurezza e a tutti gli uomini e le donne della Polizia di Stato. Che i due bastardi assassini marciscano in galera per il resto dei loro giorni: sia fatta giustizia, senza attenuanti e senza sconti". Bisognerà attendere i rilievi della scientifica per capire qual è stata l'esatta dinamica della sparatoria. Ma una cosa è certa: due agenti hanno perso la vita mentre facevano il loro lavoro...
Il bagno, la rissa e la fondina Così si è scatenato l'inferno a TriesteGiuseppe De Lorenzo Ignazio Stagno - Ven, 04/10/2019
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... mN7R1_TnQ0 L'agente che sorvegliava il dominicano sarebbe stato sorpreso da una mossa improvvisa. Poi il corpo a corpo e gli spari
La colluttazione, poi gli spari a bruciapelo. Il pomeriggio di sangue di Trieste costato la vita a due giovani agenti della polizia di Stato è l'ennesimo episodio che vede la furia assassina accanirsi sulle divise che servono tutti i giorni il nostro Paese.
La follia è scattata intorno alle 17 all'interno della questura. Un uomo fermato per il furto di un motorino è riuscito a disarmare un poliziotto e ad aprire il fuoco prima di essere arrestato e ferito. Le vittime sono Pierluigi Rotta, agente scelto e Matteo De Menego, 31 anni. A sparare sui poliziotti è stato Alejandro Augusto Stephan Meran, dominicano con regolare permesso di soggiorno. L'uomo era stato portato in questura insieme al fratello per il furto di uno scooter. Dopo aver ottenuto dagli agenti il permesso per recarsi al bagno, ha sorpreso un agente che lo sorvegliava. Qui sarebbe accaduto di tutto. Secondo quanto riportano fonti di polizia l'agente sarebbe stato disarmato e la fondina avrebbe perso il supporto durante la colluttazione con il dominicano. Dopo aver sottratto l'arma al poliziotto, il killer ha subito aperto il fuoco a bruciapelo. La risposta degli agenti presenti è stata immediata. Il killer è rimasto ferito.
Il malvivente è riuscito comunque a scappare all’esterno dell’edificio, dove ha tentato di entrare in una delle vetture di servizio della Polizia che però era chiusa. Poi è stato raggiunto da altri agenti e bloccato, mentre il fratello era rimasto all’interno della Questura e sembra sia estraneo a quanto accaduto. Sempre secondo fonti della polizia, l'altro poliziotto rimasto ucciso "aveva invece una fondina in cartone pressato perché la sua si era rotta". Due fondine che hanno ceduto nel corso della colluttazione e che hanno armato la mano del killer. I due agenti feriti gravemente sono stati subito soccorsi ma inutilmente: le pallottole calibro 9 parabellum esplosi dalla pistola d’ordinanza Beretta avevano raggiunto organi vitali. In un audio choc un collega presente ha raccontato la morte dei due agenti sotto i suoi occhi. Lascia senza parole quella frase: "Hanno interrotto il massaggio cardiaco". A terra, in questura, sono rimasti i corpi senza vita di due agenti che sono morti svolgendo il proprio lavoro. Secondo le prime indagini, secondo quanto riporta l'Adnkronos, i due domincicani avevano regolare permesso di soggiorno da dieci anni. Ora i rilievi della scientifica cercheranno di dare un quadro più chiaro della dinamica di questo pomeriggio di terrore che ha lasciato a Trieste, dopo le urla e gli spari, il silenzio della morte di due poliziotti.
Trieste, furia del killer conto 8 agenti E scricchiola l'alibi della folliaAngelo Scarano - Dom, 06/10/2019
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... pS4uLfEtH0 Tempesta di fuoco a Trieste: esplosi 23 colpi. Gli inquirenti smontano la "pazzia" del dominicano: "Inquadrato in tempo e spazio"
Non ha avuto pietà. No ha avuto scrupoli. Alejandro Augusto Meran ha ucciso due poliziotti, ma poteva ammazzarne almeno altri otto.
Secondo la ricostruzione dei fatti da parte degli inquirenti, a Trieste venerdì pomeriggio c'è stata una vera e propria tempesta di fuoco. Il decreto di fermo dell'uomo parla chiaro: "Ha tentato l’omicidio di almeno altri otto agenti, di cui tre addetti alla vigilanza, quattro in forza alla squadra mobile nonché uno intervenuto in ausilio dopo aver udito gli spari". Insomma una vera e propria furia con due pistole in mano sottratte agli agenti. Ha sparato per ben 23 volte. Non tutti i colpi, pèer fortuna, sono andati a segno, ma Alejandro era una furia. Ma se nelle prime ore dopo l'omicidio era iniziata a circolare la voce di problemi psichici, adesso quella "follia" del dominicano pare essersi ridimensionata. E come sottolinea ilCorriere, sono proprio gli investigatori a dirlo nel decreto di fermo: "Allo stato — si legge — va detto che orientano verso una semplice scarsa lucidità solo i farmaci rinvenuti durante la perquisizione domiciliare, ma non risulta in atti traccia alcuna di visite specialistiche fatte in Italia, né risulta documentato l’episodio citato dal fratello di mancanza di autocontrollo in terra tedesca di cui l’uomo si sarebbe reso protagonista". E qui arriva un passaggio importante: "La deduzione da trarsi è che lo Stephan Meran è soggetto inquadrato nel tempo e nello spazio".
Poi c'è quel passato in Germania dove ha amici e contatti. Contatti utili per una eventuale fuga all'estero. Ora è piantonato in ospedale e ha affermato di non voler rispondere alle domande degli inquirenti. Una cosa è certa Alejandro ha dato sfogo a tutta le sua ferocia mostrandosi attento e freddo nel mirare a bersaglio. Su Rotta ha esploso ben 12 colpi, l'intero caricatore. Poi altri colpi su Demenego. In totale i colpi esplosi sono 23. Alejandro nelle immagini delle telecamere di sicurezza appare con una pistola puntata ad altezza d'uomo su un piantone e l'altra arma nella fondina portata via ad una delle due vittime. Di quel pomeriggio di fuoco e di morte restano le parole, strazianti, del padre di Demenego che sui social ha scritto: "Ciao mio eroe, ora sei il nostro Angelo Custode". L'ennesima vittima, insieme a Rotta, del dovere.