Infastidiva (molestava, minacciava e offendeva) i clienti del bar, tunisino ubriaco picchiato a sangue: identificati gli aggressori, tre giovani di Jesolo 3 luglio 2020
https://www-ilgazzettino-it.cdn.ampproj ... 24767.htmlJESOLO - I carabinieri di Jesolo hanno identificato gli autori dell'aggressione avvenuta l'altra notte nei confronti di un 38enne tunisino, grazie all'analisi delle telecamere di videosorveglianza in zona e alle dichiarazioni di alcuni testimoni.
La vittima, un 38enne tunisino con precedenti, a torso nudo e in stato di ebbrezza, aveva infastidito alcuni avventori che si trovavano all’esterno di un locale vicino a piazza Milano, arrivando anche a gettare una bottiglia di vetro contro di loro. Pressoché immediata è stata la reazione dei giovani, alcuni dei quali hanno rincorso ed aggredito con veemenza l’uomo colpendolo con calci e pugni e provocandogli un grave trauma cranio-facciale per il quale ora si trova in prognosi riservata presso l’ospedale dell’Angelo di Venezia-Mestre.
L’accusa contestata ai tre trentenni attualmente identificati, tutti del luogo e incensurati, è di lesioni personali gravissime in concorso. Questa ipotesi di reato potrà però variare in base alle condizioni cliniche del ferito che viene considerato dai sanitari in pericolo di vita. Anche gli indagati presentavano postumi del parapiglia avvenuto di notte: uno di loro ha riportato un trauma contusivo al ginocchio destro e alla mano sinistra, un altro delle escoriazioni al viso ed il terzo una frattura ad un dito della mano destra. Immediata e incisiva è stata l’attività degli investigatori che continua per giungere all’identificazione e al deferimento all’Autorità Giudiziaria di tutti coloro che hanno preso parte all’aggressione.
Alberto PentoDifendersi e difendere la nostra gente specialmente se debole è un dovere e un diritto, il primo passo per conservare la vita, la dignità e la libertà civili e la sovranità politica.
Chi molesta è l'aggressore, non certo le vittime molestate che reagiscono per legittima difesa.
L'aggessore carnefice è il tunisino e non le vittime che hanno reagito per legittima difesa.
Purtroppo, spesso questa gente è abituata a farla franca, a fare i prepotenti e a passarla liscia, questa volta gli è andata male, bisognerebbe che la nostra gente si difendesse più spesso e difendesse i deboli, i bambini, i ragazzi, le donne e gli anziani che subiscono le molestie, le angherie, i sopprusi, le prepotenze e le violenze e il razzismo tribale e idolatra di questi africani mori e moreschi generalmente nazi maomettani.
Vi sono demenziali e criminali fonti di informazione, persone, media, istituzioni pubbliche, partiti politici e associazioni religiose e umanitarie varie che diffondono e promuovono la menzogna, che stravolgono il criterio universale del bene e del male, che violano i nostri diritti umani, civili e politici, facendo passare gli stranieri spesso irregolari e clandestini per povere vittime innocenti e noi che siamo i nativi per malvagi aggressori e carnefici e razzisti quando in verità ci limitiamo ad esercitare il nostro sacrosanto diritto-dovere a diffenderci dalle aggressioni malvage, predatrici e razziste di questa gente che non avrebbe alun diritto di stare in mezzo a noi a farci del male.
Il carnefice aggressore è il tunisino, gli altri sono le vittime che hanno reagito per legittima difesa.
Si tratta solo di legittima difesa che certi demenziali media hanno trasformato in offesa. Questi media demenziali non vogliono che i cittadini italiani, europei, occidentali, bianchi e cristiani enativi si difendano e difendano i loro beni, la loro vita, il loro paese e i suoi confini, e i loro diritti umani, civili e politici.
Il tunisino (armato di taser ? che manco la polizia ha in dotazione) è il criminale carnefice razzista aggressore e i veneti hanno fatto benissimo ad intervenire per legittima difesa. Non ne possiamo più della violenza di questi criminali africani.
Dobbiamo impare a difenderci più spesso e a diffendere la nostra gente da tutte queste mostruosità umane, in attesa che cambi il governo e si ponga fine all'insopportabile e disumana violenza dell'invasione clandestina.Milano. L’aggressore, un senza fissa dimora nigeriano di 27 anni, in passato era stato assistito dalla donna per le pratiche relative al permesso di soggiorno.Avvocatessa pro-migranti dell'Asgi presa a schiaffi, pugni e calci da un clandestino: "Documenti o ti uccido"
Di Nicola Palma
3 luglio 2020
https://www.rassegneitalia.info/avvocat ... ti-uccido/ Le frasi in inglese ripetute a voce alta. La richiesta ossessiva di documenti. Poi il raid violento: schiaffi e pugni in faccia, calci alle gambe. “Se non la smetti ti uccido”, la minaccia. Blitz choc mercoledì mattina in uno studio legale di via Cavallotti, a due passi da piazza San Babila.
La vittima è un’avvocata di 35 anni che fa parte dell’Asgi, team di legali specializzato in studi giuridici sull’immigrazione, e di un’associazione che promuove l’interculturalità e l’antirazzismo; portata in codice verde al pronto soccorso del Fatebenefratelli, è stata medicata e tenuta in osservazione per alcune ore per i colpi subiti alla testa.
L’aggressore, bloccato dai carabinieri, è un senza fissa dimora nigeriano di 27 anni che in passato era stato assistito dalla donna per le pratiche relative al permesso di soggiorno; in tasca aveva un grosso coltello da cucina, con una lama di 11 centimetri, che per fortuna non ha usato.
“Se non la smetti ti uccido”, urlava il ventisettenne. Quando arrivano i carabinieri, C.O. è ancora fuori di sé e se la prende pure con loro. Portato in caserma, C.O. è stato denunciato a piede libero, come disposto dal pm di turno Adriano Scudieri.
Un cittadino TUNISINO, di 22 anni, irregolare sul territorio italiano, è stato denunciato per furto aggravato continuato e ricettazione.
È responsabile dei danneggiamenti continuati nella notte su diverse autovetture parcheggiate.
Dopo aver rotto i finestrini dei veicoli e aver rovistato all’interno, aveva portato via vari oggetti per poi darsi alla fuga.
Fermato dagli operatori, all’esito di una perquisizione, veniva trovato in possesso di vari beni, anche di valore, di cui lo stesso non sapeva giustificare la provenienza. Il tunisino, gravato da numerosi pregiudizi di polizia per reati predatori.
Arrestato? Certo che no, solo denunciato.
È ritenuto responsabile dei danneggiamenti continuati su cinque autovetture parcheggiate
Raid sulle auto in Bolognina: nei guai 22enne02 luglio 2020
https://www.bolognatoday.it/cronaca/bol ... lizia.html Un cittadino tunisino, di 22 anni, irregolare sul territorio italiano, è stato denunciato per furto aggravato continuato e ricettazione. E' stato fermato dalla Polizia in via di Corticella ed è ritenuto responsabile dei danneggiamenti continuati nella notte su cinque autovetture parcheggiate nella stessa strada.
Dopo aver rotto i finestrini dei veicoli e aver rovistato all'interno, aveva portato via vari oggetti per poi darsi alla fuga. A seguito degli episodi di furto e danneggiamento ai danni di autovetture che si sono registrati nelle ultime settimane nel quartiere di Bolognina la Questura ha intensificato l’attività di contrasto predisponendo servizi mirati di controllo del territorio con l’impiego di numerose pattuglie.
Fermato dagli operatori, all’esito di una perquisizione, veniva trovato in possesso di vari beni, anche di valore, di cui lo stesso non sapeva giustificare la provenienza. Il tunisino, gravato da numerosi pregiudizi di polizia per reati predatori, è stato così denunciato.
Tenta di rapinare un negozio: aggredito e picchiato dai passanti
Sirio Tesori
3 minuti
http://www.bolognatoday.it/cronaca/rapi ... aggio.html Attimi concitati ieri pomeriggio in via Irnerio, dove i carabinieri sono intervenuti per separare un uomo che stava venendo percosso da altri tre soggetti.
I militari erano stati chiamati in realtà per un tentativo di rapina da parte dell'uomo aggredito. Richiamati dalle urla di una cliente, in attesa all'esterno del locale, ma che ha assistito a tutta la scena, i tre sconosciuti sono sopraggiunti e hanno a loro volta preso a botte il malcapitato.
In base a quanto ricostruito sembra che il soggetto, identificato poi in M.H., un 50enne cittadino albanese, sia entrato come normale cliente di un negozio di telefonia, per poi minacciare e percuotere il titolare, chiedendo con insistenza il denaro contenuto in cassa.
Al sopraggiungere della gazzella, i tre sconosciuti hanno allentato la presa sul malvivente -che non è riuscito nei suoi intenti- e si sono allontanati velocemente. Il 50enne, che nella colluttazione non ha riportato grosse ferite, è stato poi ammanettato e portato via dalla forza pubblica: verrà accusato di tentata rapina.
Alberto PentoLa verità è che questo rapinatore è l'aggressore e non l'aggredito.
I passanti sono intervenuti, giustamente e con lodevole civiltà a legittima difesa del negoziante aggredito dallo straniero albanese criminale.