Panico in discoteca a Corinaldo per spray urticante: 6 morti nella calca al concerto del rapper Sfera Ebbastadi ALBERTO CUSTODERO
https://www.repubblica.it/cronaca/2018/ ... -213703551 Tragedia in una discoteca a Corinaldo, vicino ad Ancona, durante la festa di cinque scuole superiori di Senigallia: sei persone sono morte schiacciate dalla calca mentre tentavano di fuggire dal locale, probabilmente dopo che qualcuno aveva scatenato il panico con uno spray urticante, modalità che ricorda il drammatico fuggi fuggi avvenuto a Torino in piazza San Carlo il 3 giugno del 2017 durante la proiezione della finale di Champions League Juventus-Real Madrid. Sono 120 i feriti, sette gravissimi, rischiano la vita.
Diversi i fronti sui quali si stanno muovendo gli inquirenti: da un lato si cerca di fare luce su chi abbia spruzzato lo spray al peperoncino (diversi testimoni parlano di un ragazzo incappucciato che ha lanciato spray"), dall'altro sul sovraffollamento e sulle misure di sicurezza della discoteca. Da quanto accertato erano stati venduti 1400 biglietti per uno spettacolo che si sarebbe dovuto tenere in una delle tre sale del locale, la principale, con una capienza di 469 posti. La struttura, complessivamente, poteva però accogliere al massimo 870 persone. Lo hanno spiegato il premier Giuseppe Conte una volta arrivato a Corinaldo, e il ministro dell'Interno Matteo Salvini, anche lui sul posto. La procura indaga per omicidio colposo plurimo, il locale è sotto sequestro. In serata la notizia del ritovamento da parte degli investigatori di una bomboletta di spray urticante.
L'orrore alla festa delle scuole superiori
La tragedia si è consumata all'una di notte alla Lanterna Azzurra a Corinaldo, discoteca frequentata da tanti giovanissimi (video) che erano in attesa del dj set del trapper Sfera Ebbasta. I ragazzi si sono ritrovati nel locali anche per la festa organizzata da cinque istituti superiori di Senigallia, dopo il tam tam dei giorni scorsi anche via social per promuovere l'evento. Le vittime sono cinque minorenni (tre ragazze e due ragazzi, tra i 14 e i 16 anni) e una madre di 39 anni che aveva voluto accompagnare la figlia 11. La donna aveva 4 figli. I feriti sono 120, tutti con traumi e lesioni da schiacciamento, di cui sette gravissimi e ancora in pericolo. Sono in coma farmacologico: hanno subito anche lesioni da asfissia, potrebbero aver subito lesioni cerebrali. In trentacinque sono stati trasportati con le ambulanze del 118 all'ospedale più vicino, quello di Senigallia, e all'ospedale Torrette ad Ancona.
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Molti dei ragazzi avevano prenotato i tavoli nel locale a prezzi agevolati per gli studenti. Nel club si svolgevano diverse serate e in molti casi, racconta qualche mamma, si organizzavano anche i trasferimenti in autobus dai paesi vicini. Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco da Ancona, Senigallia, Arcevia, Jesi. Su Twitter i Vigili del Fuoco hanno subito postato le prime foto dei soccorsi.
Le indagini: "Troppe persone nel locale"
Nel locale, secondo quanto hanno riferito dai Vigili del fuoco, erano presenti appunto oltre mille persone. Troppe, secondo quanto riferiscono i carabinieri. Le morti nelle calca sono state provocate dal crollo delle balaustre mentre la folla spingeva per allontanarsi una volta uscita dal locale. E' stato il questore a spiegare: "Si è aperta l'uscita di sicurezza, poi c'è stato il crollo dei parapetti". Decine di ragazzi nella discoteca hanno ripreso con il telefonino i momenti fondamentali della tragedia. I video sono stati già acquisiti dai carabinieri. I titolari della discoteca sono stati già sentiti.
Un ferito: "L'uscita era sbarrata", ma questore smentisce
Il locale ha tre uscite di sicurezza: una di queste dà su un ponticello che attraversa un piccolo fossato e collega la discoteca al piazzale del parcheggio. La tragedia è avvenuta in quel punto: quando i ragazzi sono usciti di corsa dal locale, decine di loro si sono accalcati per passare sul ponticello fino a quando una balaustra ha ceduto. I primi ragazzi sono così finiti nel fossato, un metro sotto il ponticello, e sono stati schiacciati da tutti gli altri.
"Stavamo ballando in attesa che cominciasse lo spettacolo di Sfera Ebbasta, quando abbiamo sentito un odore acre, siamo corsi verso una delle uscite di emergenza ma l'abbiamo trovata sbarrata, i buttafuori ci dicevano di rientrare.... La calca a quel punto si sarebbe sfogata di lato e decine di ragazzi sarebbero caduti nel fossato". È il racconto di un sedicenne rimasto ferito, ma la sua ricostruzione è smentita dal questore di Ancona che ha spiegato come le uscite di emergenza si sarebbero aperte. Anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini, a Corinaldo dopo la manifestazione della Lega a Roma, ha spiegato che "le tre uscite di emergenza nella sala principale, l'unica dove si svolgeva l'evento, erano funzionanti, non è vero che c'erano porte bloccate. Ma garantivano la sicurezza per 469 persone".
Il ragazzo è stato trasportato, insieme alla fidanzata sua coetanea all'ospedale di Torrette di Ancona. Altri testimoni hanno parlato di "un odore acre", mentre chi è arrivato più tardi al concerto ed era in attesa di entrare ha riferito di aver visto "ragazzi che tossivano e avevano problemi respiratori".
I precedenti: spray ai concerti, una banda per piccoli furti
La memoria è andata subito alla strage di piazza San Carlo, ma non è la prima volta che a un concerto viene spruzzato dello spray al peperoncino. Un precedente si è verificato proprio nei concerti di Sfera Ebbasta nelle Marche - a Senigallia, nel locale Mamamia - e gli inquirenti ora cercano di capire se ci siano collegamenti. Un altro caso è avvenuto a Torino a settembre. L'ipotesi è che lo spray venga usato come diversivo per piccoli furti. La 'banda dello spray al peperoncino' aveva colpito anche in occasione del concerto di Ghali, rapper italo-tunisino, sempre a Torino: in quell'occasione il concerto era stato sospeso del tutto.
Il trapper con oltre un milione e mezzo di follower
Il 26enne cantante di Cinisello Balsamo, il cui vero nome è Gionata Boschetti, è considerato uno dei fenomeni musicali del momento con oltre un milione e cinquecento mila follower solo su Instagram e il suo "Sfera Ebbasta - RockStar tour" sta registrando grandi successi ovunque. Il suo ultimo album "Rockstar" è doppio disco di platino. Ha affidato a Instagram il suo messaggio: "Sono profondamente addolorato per quello che è successo ieri sera a Corinaldo. Per quanto a poco possa servire, il mio affetto e il mio sostegno vanno alle famiglie delle vittime e a quelle dei feriti e proprio per rispetto di questi ultimi tutti gli impegni promozionali e gli instore dei prossimi giorni verranno cancellati", scrive il musicista. "E' difficile trovare le parole giuste per esprimere il rammarico e il dolore di queste tragedie - aggiunge - non voglio esprimere giudizi sui responsabili di tutto questo, vorrei solo che tutti quanti vi fermaste a pensare a quanto può essere pericoloso e stupido usare lo spray al peperoncino in una discoteca". "Un atto terroristico", lo descrive il musicista brindisino Giuseppe Plata, che, la notte scorsa, come Mc resident, era sul palco prima dell'esibizione di Sfera Ebbasta. "Lo dico perché buttare uno spray intossicante in una discoteca è terrorismo", spiega sulla sua pagina. "Oggi e per i prossimi giorni le mie uniche parole saranno di cordoglio e preghiera affinchè queste cose non accadano più".
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Discoteca Corinaldo, arrestati in 7 per la strage alla Lanterna Azzurra. I pm: "Rapine con spray e taser, incastrati da telepass e gps" 3 agosto 2019
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/0 ... ps/5366268Prima del dj set del trapper Sfera Ebbasta nella discoteca in provincia di Ancona, i malviventi - fra i 19 e i 22 anni - aveva già rapinato 5 persone, fra cui uno dei soccorritori. Nelle settimane successive avevano evitato di utilizzare lo spray urticante per le loro "rapine sistematiche", preferendo l'utilizzo del taser. Secondo i magistrati restano le possibili responsabilità da parte di chi ha organizzato la sicurezza del locale. Il fenomeno delle bande dello spray è "inquietante" soprattutto nel centro nord
Una banda dedita “in maniera sistematica” alle rapine in discoteca con lo spray al peperoncino. Agivano in tutto il centro nord Italia. Uno dei tanti colpi è stato messo a segno anche a Disneyland Paris. Sei ragazzi fra i 19 e i 22 anni e un settimo uomo, un ricettatore, sono stati arrestati questa mattina nell’ambito dell’inchiesta sulla strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, vicino Ancona, in cui nella notte fra il 7 e l’8 dicembre scorsi, morirono cinque giovani e una madre 39enne. Quella sera il locale era tutto esaurito per il concerto con dj set del trapper Sfera Ebbasta, esibizione che poi non si è più tenuta. I giovani arrestati sono tutti residenti nella provincia di Modena e sono accusati di omicidio preterintenzionale e lesioni, mentre sul settimo pende solo il reato di associazione a delinquere, anche se i magistrati hanno documentato dei “contatti” con la banda nelle ore precedenti alla serata. “I concerti trap erano l’obiettivo principale del gruppo”, secondo gli inquirenti, perché “è più facile rubare ai ragazzini”.
I ragazzi in manette sono tutti del modenese. Si tratta di due 19enni residenti a San Prospero, un 21enne di origini marocchine e un 20enne residente a Bomporto, un 22enne nato a Tunisi e residente a Castelnuovo Rangone e un 19enne residente a San Cesario sul Panaro. Il presunto ricettatore è un 65enne residente a Castelfranco Emilia. Della banda, dicono gli investigatori, faceva parte anche un settimo ragazzo, un 19enne che però è morto nel corso delle indagini a seguito di un incidente stradale.
La banda criminale – Ad eseguire gli arresti i carabinieri su disposizione del gip di Ancona. L’indagine è stata condotta dal nucleo investigativo del Reparto operativo di Ancona, sotto la direzione della locale Procura. I membri della banda, due dei quali con precedenti per furto, sono accusati anche di lesioni personali ad altre 197 persone, per eventi verificatisi in seguito. E’ stato inoltre accertato che i giovani facevano parte di un gruppo criminale dedito a furti e rapine di monili in oro all’interno di discoteche del centro e Nord Italia. Gli inquirenti avrebbero ricondotto alla banda almeno 60 colpi in altrettanti locali disseminati in tutto il Paese.
“Un fenomeno inquietante”, l’hanno definito gli investigatori, che hanno documentato anche dei colpi portati a segno all’estero. La banda in questione, infatti, non sarebbe l’unica operante sul territorio nazionale. Nelle settimane successive alla strage, lo stesso gruppo avrebbe agito in altre occasioni ma senza lo spray per non destare sospetti: al contrario, sarebbe stato utilizzato un taser simile a quelli in dotazione alle polizie locali. “In 4 o 5 accerchiavano la vittima, ognuno aveva il suo ruolo”, raccontano gli inquirenti: “Poi una volta presa la refurtiva, la portavano subito fuori dal locale”.
“Soldi per vacanze e droga” – Tutti gli arrestati avevano “un tenore di vita alto nonostante il lavoro precario”, arrivando a guadagnare anche “15mila euro al mese” che poi “spendevano in beni di lusso, vacanze e droga”. Secondo quanto riferito, lo spray al peperoncino viene utilizzato dalla banda o come arma oppure per farsi spazio nella fuga. “Il gruppo criminale – è stato spiegato durante una conferenza stampa alla presenza della procuratrice capo di Ancona, Monica Garulli – è stato incastrato dalle intercettazioni e dall’analisi delle celle telefoniche“, ma anche dai passaggi Telepass e dai gps dei telefonini.
Sul tappo della bomboletta utilizzata quella sera, inoltre, sono state ritrovate “tracce biologiche“. E non a caso quella sera, prima del panico scatenato dalla sostanza urticante, “c’erano stati già 5 rapine e un furto“. Fra di loro “una delle persone che stava aiutando le vittime”. Non ci sarebbero invece collegamenti con il minorenne identificato il giorno successivo alla tragedia. “Vengono da un contesto familiare normalissimo”, spiega l’avvocato Gianluca Scalera che difende tre dei giovani. Con uno di loro, detenuto a Modena, ha già parlato ed “è sconvolto”. “Famiglie normalissime“, spiega all’Ansa il legale Pierfrancesco Rossi che difende altri due ragazzi.
L’inchiesta sulla sicurezza del locale – All’attenzione della Procura, dal dicembre scorso, ci sono anche le presunte carenze strutturali che, secondo i magistrati, potrebbero aver avuto un ruolo nella morte delle sei persone all’interno della discoteca. Secondo una perizia consegnata agli inquirenti nel maggio scorso, l’edificio non sarebbe stato “idoneo alla destinazione a locale di pubblico spettacolo ed è tale da non garantire, in caso di emergenza, le necessarie condizioni di sicurezza”. E gli stessi inquirenti hanno detto, oggi, che “l’assenza di presidi di sicurezza e le carenze del locale concorsero all’evento“, dicendosi dunque convinti di una corresponsabilità. “La capienza massima era stata ampiamente superata”, hanno ribadito i magistrati.
Diverse le irregolarità accertate: lo scivolo e la scala a ventaglio sono “privi di dispositivi di sicurezza” e il punto di raccolta è “inadeguato, privo di illuminazione e di idonee segnalazioni dell’uscita esterna”. E infatti, fra gli indagati per omicidio colposo plurimo e disastro colposo ci sono anche otto persone, ovvero componenti della commissione intercomunale di controllo che rilasciò i permessi, tra cui il primo cittadino di Corinaldo, Matteo Principi. Per l’ipotesi di omicidio colposo plurimo erano già state chiamata in causa 9 persone tra gestori, proprietari e un addetto alla sicurezza.
La reazione delle famiglie – “Ho sentito la famiglia di Benedetta per comunicare la notizia: provano un minimo di sollievo perché la macchina della giustizia sta andando nella direzione giusta per fare in modo che si arrivi a una giustizia concreta“, ha detto l’avvocato Irene Ciani, legale della famiglia di Benedetta Vitali, una delle giovanissime vittime della tragedia. “Finalmente si inizia a vedere qualcosa di concreto”, ha sottolineato l’avvocato ricordando la sofferenza della famiglia anche per il fatto che, a distanza di mesi, non c’erano state finora misure cautelari. “Come cittadino provo soddisfazione e conforto nel sapere che si faccia giustizia ma da padre questo non cambia nulla rispetto alla perdita di mia figlia”, ha riferito Fazio Fabini, papà di Emma, un’altra delle ragazzine che ha perso la vita quella sera.
Fra l’altro, la strage di Corinaldo, avvenuta nel dicembre scorso, non è l’unico episodio in cui bande di giovani hanno utilizzato spray al peperoncino provocando caos e tragedie. Il 3 giugno 2017 a Torino, in piazza San Carlo, durante la proiezione sul maxi schermo della finale di Champions tra la Juventus e il Real Madrid, i componenti di un altro gruppo di giovanissimi – anche in questo caso definito ‘banda dello spray‘ – sparsero del liquido tra la folla provocando caos e un fuggifuggi disperato di migliaia di persone. Nella calca, rimasero ferite oltre 1.500 persone e due morirono in seguito.