Crimini e delitti dei migranti clandestini e dei rifugianti

Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » ven ott 18, 2019 6:36 am

Reggio Emilia, il questore: «Ai figli degli immigrati servono corsi di legalità»
Luigi Vinceti
16 ottobre 2019

https://gazzettadireggio.gelocal.it/reg ... M9TUEbjylc

Il questore Antonio Sbordone lancia la proposta parlando al Rotary Club: «Non hanno possibilità di apprendere in famiglia alcune regole civiche, dobbiamo insegnargliele»

REGGIO EMILIA. La nostra città è abbastanza sicura? Lamenta dei punti particolarmente vulnerabili? Cosa possiamo fare per rafforzare la tranquillità collettiva? Sono alcuni quesiti che i rotariani hanno posto al questore, Antonio Sbordone, al termine della sua relazione tenuta martedì al Cristallo, incentrata sulla correlazione fra “Sicurezza sociale e sviluppo economico”.

A tal proposito colpisce l’idea del questore di promuovere percorsi di formazione alla conoscenza della legislazione italiana per i figli degli immigrati. «Non hanno la possibilità di apprendere in famiglia alcune regole di educazione civica – osserva Sbordone – e allora, dai 6 anni in avanti, dovremmo insegnargliele noi. Altrimenti finiscono per aderire a gruppi di sbandati causando danni a se stessi e agli altri». Quando era a Ferrara avviò specifici corsi.

Ad accogliere il questore i presidenti di vari club: Giovanni Baldi per Reggio, Alberto Bergianti per le Terre di Matilde, Maria Cristina Saccani per Brescello, Liborio Cataliotti per la Val di Secchia e Roberto Simonazzi per Guastalla. Da tanti (compreso il direttore della Gazzetta,Stefano Scansani) le domande sui punti più vulnerabili e le criticità più elevate.

Per la cronaca Antonio Sbordone è sbarcato a Reggio nel novembre di due anni fa. Di origine napoletana, laureato in giurisprudenza, ha tre figli impegnati nella formazione accademica. Afferma di apprezzare l’ospitalità reggiana. In futuro gli piacerebbe andare in una città con il mare. La sua più triste esperienza reggiana? Lo stupro di una ragazza nel parco cittadino.

La più bella? Il rapporto con i cittadini e il legame con la squadra con cui lavora. Cita poi una scritta letta al suo arrivo su un muro in circonvallazione: «Noi siamo calabresi, voi no». A suo giudizio, ’ndrangheta e malavita in genere si sono inserite ormai da decenni nel reggiano approfittando delle difficoltà di alcuni imprenditori; in parte hanno quindi contaminato l’economia e la società locale.

Il contrasto delle forze dell’ordine è però efficace e, non a caso, sono in calo i reati: rapine ed omicidi sono il 50% di dieci anni fa. È di un paio di giorni fa la classifica de Il Sole 24 Ore che certifica l’ottima posizione della nostra provincia nel confronto a livello nazionale. Gli allarmi principali derivano dalla droga con consumi in crescita e dai furti nelle abitazioni e scippi. Ma non bastano le statistiche: servono azioni concrete, tutti insieme, per dare fiducia ai cittadini.

Meno male che, entro primavera, arriveranno altri 20 nuovi agenti e ciò gli consentirà di svolgere ulteriori azioni nelle zone “ghetto” in cui si rifugiano gli sbandati e dalle quali è difficile espellerli.

Per fortuna alle ex Reggiane i “residenti” sono scesi dal centinaio ad una sessantina. Lo Stato talvolta ritarda a reagire, ma forze dell’ordine e magistratura si stanno attrezzando ed anche se il meccanismo malavitoso è tutt’altro che sconfitto c’è una concreta reazione. Si può quindi guardare con fiducia al futuro.



Alberto Pento
Non solo e tanto corsi di legalità ma di umanità, di civiltà e di rispetto per i paesi altrui dove arrivano, specialmente se accolti e ospitati come rifugiati.
Poi bisogna fare altrettanto con quei particolari e demenziali cittadini italiani che istigano i migranti (clandestini, rifugianti, falsi e abusivi rifugianti e migranti regolari) a non avere rispetto per gli abitanti dei paesi che li ospitano e a pretendere assurdità e oltre misura.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » gio ott 31, 2019 7:16 am

Catania. Smantellata gang pusher gambiani, 7 arresti e 13 indagati: oltre 100 i poliziotti in azione
Debora Ranzetti
Ottobre 30, 2019

https://www.fattieavvenimenti.it/catani ... Vkgh8TWSdI

Operazione “The Wall”. La polizia di stato di Catania, ha smantellato una gang di pusher gambiani: tredici extracomunitari indagati, sette in carcere e due irreperibili. Sono tutti senza fissa dimora

L’operazione “The Wall” avviata nei primi mesi del 2019, ha permesso agli inquirenti di raccogliere prove a carico di un gruppo di spacciatori extracomunitari, sopratutto del Gambia, che avevano assunto il controllo dello spaccio di droga sfrattando gli spacciatori catanesi dal quartiere San Berillo, nei cui vicoli con 10 euro si i ragazzi soprattutto nei fine settimana, potevano comprare intere “stecche” di marijuana.

I gambiani da tempo hanno preso possesso del quartiere di San Berillo di Catania ed oltre al controllo del mercato al dettaglio di hashish e marijuana, controllano anche la prostituzione.

Il bliz eseguito con oltre 100 poliziotti ha permesso di mettere fine ad una gang dei pusher gambiani. La droga era nascosta ovunque nelle crepe dei muri, nei “tubi” delle transenne e nei “pali” dei cartelli stradali, tutti nascondigli utilizzati dai pusher per avere la droga da vendere a portata di mano.

L’operazione “The Wall” si è sviluppata in tre giorni ed è stata eseguita della Squadra mobile di Catania e del Commissariato centrale su un’ordinanza di misura cautelare, decisa dalla Procura della Repubblica e firmata dal gip, nei confronti di tredici persone tutte indagate per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

“Non esistono zone franche – ha detto il questore Mario della Cioppa – quella di San Berillo è la prima di una lunga serie di operazioni, tese a controllare il territorio e azzerare le piazze di spaccio”.

Cinque i gambiani arrestati, alcune anche in flagranza di reato, oltre ad un senegalese e un cittadino del Mali. Altri tre gambiani, invece è scattato l’obbligo di presentarsi di firma.

Le foto diffuse dalla polizia dei sette arrestati
Questi i nomi degli arrestati sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere:

1. Omar Bah nato in Senegal (classe 1997), s.f.d.;
2. Ebrima Jarra nato in Gambia (classe 1999), s.f.d.;
3. Bubaj Fadera, nato in Gambia (classe 1999), s.f.d;
4. Ibrahim Darboe, nato in Mali (classe1989), s.f.d;
5. Musa Jupe, nato in Gambia (classe 1999), s.f.d.
6. Tamba Dampha, nato in Gambia (classe 1998), s.f.d.
7. Fakeba Sonko, nato in Gambia (classe1997), s.f.d.

Il Gip ha disposto l’obbligo giornaliero di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di:

1. Lamin Njie, nato in Gambia (classe 2000), s.f.d.;
2. Babau Ceesay, nato in Gambia (classe 1991), s.f.d.;
3. Ousman Sena, nato in Gambia (classe 1996), s.f.d

Infine due persone sono ancora irreperibili.

Alle operazioni hanno partecipato diverse componenti del personale di polizia, oltre alla Squadra Mobile e il commissariato “Centrale” anche gli Artificieri, la squadra Cinofili,l’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, il Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale e il Gabinetto regionale di Polizia Scientifica S. O; dall’alto, anche un equipaggio del reparto Volo della Polizia di Stato di Palermo, a bordo di un elicottero per un totale di oltre 100 agenti .

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » ven dic 13, 2019 7:29 am

Teramo, durante lo sgombero magrebino frattura un polso a carabiniere
Il carabiniere è rimasto ferito dopo l'aggressione subìta dal marocchino, che non voleva lasciare il casolare abusivamente occupato da tempo insieme alla compagna: entrambi i nordafricani erano pluripregiudicati
Federico Garau - Mer, 11/12/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... ixitnBsXTM

Non voleva abbandonare per nessun motivo il casolare occupato abusivamente tempo addietro a Martinsicuro (comune in provincia di Teramo), per questo non ha esitato a scagliarsi contro i carabinieri che stavano dando esecuzione allo sgombero, uno dei quali ha riportato una frattura al polso durante la colluttazione che si è generata.

Protagonista in negativo della vicenda, come riportato dalla stampa locale, è un 24enne di nazionalità marocchina, tale A.A., il quale da tempo si era stabilito all'interno di un vecchio casolare di campagna sito in zona Civita nella frazione di Villa Rosa, a breve distanza dal locale cimitero.

Il nordafricano, personaggio già noto alle forze dell'ordine e con una serie di precedenti di polizia alle spalle, divideva l'abitazione abusiva con la compagna e connazionale di 29 anni, anch'ella come lui pregiudicata.

È stato il tribunale di Teramo ad emettere il provvedimento di sgombero per l'edificio in questione, autorizzando di fatto l'ufficiale giudiziario, accompagnato e coadiuvato nelle operazioni dai carabinieri della stazione di Martinsicuro, a liberare il casolare e ad apporvi i sigilli.

Per l'esecuzione del provvedimento era prevista la data di ieri, martedì 10 dicembre, ma al momento del loro arrivo sul posto gli uomini dell'Arma sono stati accolti dalla forte ostilità del nordafricano, fermamente intenzionato a non liberare quel casolare abbandonato di cui ormai aveva preso possesso.

Inutile ogni tentativo di spiegare la situazione all'extracomunitario il quale, completamente fuori di sè, si è scagliato come una furia contro i militari che tentavano di bloccarlo, fino ad arrivare a ferirne uno in modo serio al polso. Pronto l'intervento dei colleghi del carabiniere aggredito, che sono riusciti a fermarlo ed a farlo salire a bordo dell'auto di servizio.

Dopo le consuete operazioni di identificazione svolte in caserma, il 24enne magrebino è stato arrestato con l'accusa di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Sia lui che la compagna 29enne sono stati inoltre denunciati per invasione di edificio.

Il carabiniere ferito ha avuto invece necessità di ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale locale, dove gli è stata diagnosticata la frattura dell'osso scafoide. Il personale medico gli ha attribuito pertanto una prognosi di 30 giorni.

Nonostante i disordini ed il parapiglia che si è venuto a creare nelle fasi di esecuzione, l'ufficiale giudiziario è riuscito comunque a concludere le operazioni di sgombero del casolare e ad apporvi i sigilli.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » dom dic 29, 2019 10:08 pm

Nigeriano non vuole aspettare il turno: semina il panico al pronto soccorso
Federico Garau - Dom, 29/12/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... GGnE2Lg_14

Stufo di aspettare, lo straniero ha chiesto di essere visitato subito o di venire accompagnato a casa in ambulanza. Ricevuta la risposta negativa dei sanitari, ha dato in escandescenze, minacciando ed aggredendo gli operatori

Momenti di forte tensione al pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina, dove un cittadino straniero in evidente stato di alterazione ha seminato il panico, aggredendo il personale sanitario e mettendo a soqquadro le sale del nosocomio.

Si tratta purtroppo dell'ennesimo caso di violenza nei confronti dei medici e degli infermieri della sopra citata struttura ospedaliera.

L'episodio, secondo quanto riferito dai quotidiani locali che hanno riportato la notizia, si è verificato nella notte fra il 23 ed il 24 dicembre scorsi. Arrivato in ospedale in ambulanza, l'extracomunitario, risultato poi essere un nigeriano, non versava in gravi condizioni, motivo per il quale era stato trasferito dalla barella del 118 ad una in dotazione del pronto soccorso e poi sistemato in una delle sale del triage adibite ad accogliere i pazienti in attesa di essere visitati dai medici di turno.

Una situazione, questa, assolutamente normale, ma in breve i sanitari del Goretti hanno dovuto loro malgrado affrontare la furia dell'africano. Stanco di aspettare, il soggetto ha infatti cominciato a protestare, chiedendo con insistenza di essere visitato subito.

Quando gli è stato risposto che per ricevere la consulenza di un medico era necessario rispettare l'ordine attribuito dagli infermieri del triage, il nigeriano ha dato letteralmente in escandescenze, chiedendo ancora una volta di essere visitato prima degli altri oppure di essere accompagnato a casa dagli stessi operatori del 118 che lo avevano portato in ospedale. Una pretesa a dir poco ingiustificata.

Cercando di tranquillizzare lo straniero, i sanitari hanno cercato di spiegargli che l'ambulanza è un mezzo utilizzato per le emergenze mediche, non certo una vettura da impiegare a suo piacimento. Se voleva tornare a casa, doveva farlo in un altro modo.

Tale risposta ha allora scatenato la furia del nigeriano, che ha iniziato a rivolgere esplicite minacce a medici e infermieri ed a mettere sottosopra i locali del pronto soccorso.

In breve si è scatenato il panico fra i pazienti in attesa, terrorizzati dal soggetto che, ormai fuori controllo, è riuscito anche a ferire alcuni sanitari.

Sul posto si sono quindi precipitati gli agenti della polizia di Stato, accorsi dopo le segnalazioni arrivate in centrale, che hanno provveduto ad immobilizzare il facinoroso.

Caricato sull'auto di servizio, l'esagitato africano è stato tradotto negli uffici della questura di Latina, dove si sono svolte le usuali pratiche di identificazione e di incriminazione.

Per lui, stando a quanto riferito dalla stampa locale, una semplice denuncia a piede libero.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » dom dic 29, 2019 10:24 pm

Nigeriano sequestra commessa: la lega e la benda per stuprarla
Federico Garau - Dom, 29/12/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... q5VFkF6Lhc

Dopo dieci giorni di serrate indagini e ricerche, gli uomini della squadra mobile sono riusciti a far scattare le manette ai polsi del responsabile della rapina in pieno centro: fondamentale il racconto della 22enne, che fu allora salvata dal sopraggiungere di un cliente

Aveva rapinato una profumeria del centro storico di Modena, sottraendo merce e denaro in contanti dalla cassa e tentando poi anche di stuprare la giovane commessa presente nel negozio in quegli attimi terribili prima di darsi alla fuga, ma dopo una decina di giorni di indagini gli uomini della squadra mobile sono riusciti finalmente a catturarlo.

Si tratta di un nigeriano di 34 anni, pluripregiudicato oltre che clandestino sul territorio nazionale e destinatario di alcuni provvedimenti di espulsione ovviamente non ottemperati.

I fatti risalgono allo scorso martedì 17 dicembre, quando l'africano prese di mira la profumeria Vaccari in largo Garibaldi verso l'orario di apertura della stessa.

La giovane vittima, una commessa di 22 anni, fu immobilizzata e successivamente anche bendata dall'extracomunitario, che chiuse a chiave la porta dietro si sè prima di dedicarsi a mettere in atto i suoi propositi.

Dopo aver svuotato la cassa, impossessandosi di circa 2mila euro in contanti, e poi rubato il portafogli alla ragazza, lo straniero ha iniziato arraffare della merce dagli scaffali del negozio, riempiendo le due sacche che aveva portato con sè: circa 8mila euro il valore complessivo degli articoli di profumeria sottratti.

Non pago, il 34enne ha poi rivolto le proprie attenzioni sulla giovane commessa, minacciata a lungo con un coltello da cucina, che ha cercato di stuprare prima di venire casualmente interrotto da un cliente di passaggio. Notando il negozio aperto ma non vedendo nessuno all'interno, l'uomo aveva bussato, mettendo così in allarme il rapinatore, riuscito comunque ad allontanarsi con il maltolto.

Gli uomini della questura di Modena intervenirono prontamente, e riuscirono a ricavare preziosi possibili indizi sul responsabile, grazie ad alcune informazioni fornite dalla vittima ed al lavoro sul posto della scientifica.

La giovane, infatti, in un momento in cui aveva ancora il volto scoperto, era riuscita a individuare due oggetti toccati con sicurezza dal responsabile. Vale a dire il registratore di cassa (nella cui parte posteriore sono state rilevate le impronte di due dita dell'uomo) ed una scaletta spostata dallo stesso 34enne.

Isolate le impronte digitali del rapinatore, gli investigatori hanno potuto compararle con quelle presenti nella banca dati delle forze dell'ordine e quindi associarle all'identità ed alla foto del ricercato. Quest'ultimo, un nigeriano con una lunga lista di precedenti alle spalle e destinatario di più decreti di espulsione, è stato rintracciato in un'abitazione di via Paolo Ferrari occupata abusivamente da alcuni connazionali dello stesso che lo avevano ospitato nel suo soggiorno a Modena.

Disposta per lui la misura cautelare del carcere da parte del gip, il 34enne è stato tratto in arresto con l'accusa di rapina aggravata, sequestro di persona e tentata violenza sessuale. Dovrà rispondere anche di un furto avvenuto il giorno prima (16 dicembre) in un discount di via Vignolese.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » sab gen 18, 2020 7:21 pm

"Allah akbar": così l'egiziano si vendica di chi lo ha arrestato
Federico Garau - Ven, 10/01/2020

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... UCkAH0GHmc

Il 30enne era stato arrestato dagli uomini del commissariato di Fondi nel 2018 dopo che aveva minacciato di far saltare in aria un'abitazione con una bombola di gas e dichiarato di far parte dell'Isis. Tornato libero, lo straniero ha cercato di sfondare la porta del commissariato per rivalersi sui poliziotti

È finito nuovamente dietro le sbarre il 30enne egiziano che nel 2018 fu arrestato dopo che aveva minacciato di far saltare in aria un'abitazione servendosi di una bombola di gas.

Tornato in libertà, lo straniero ha raggiunto il commissariato di Fondi (Latina), con l'intenzione di vendicarsi degli agenti che lo avevano allora fermato.

Il 16 giugno di due anni fa, Khattab Abdalla Ahmed Abdalla, questo il nome del nordafricano, era stato colto in flagranza di reato mentre stava commettendo un furto all'interno di una villetta in via delle Marne. Raggiunto dagli agenti di polizia, allertati dalla stessa proprietaria dell'abitazione, era stato trovato intento ad armeggiare con una bombola di gas GPL. In mano, aveva un accendino.

Compresi i pericolosi propositi dell'extracomunitario, gli agenti erano entrati immediatamente in azione, bloccandolo al termine di un furioso scontro fisico. In preda ad una cieca rabbia, il soggetto aveva continuato ad urlare minacce e ad opporre strenua resistenza durante tutte le fasi del fermo, gridando più volte: “Allah Akbar”.

L'allora 27enne aveva spiegato di trovarsi a Fondi per festeggiare la fine del Ramadan, e di far parte dell'Isis. In seguito all'episodio lo straniero, risultato residente a Roma ed in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno, era stato accusato dei reati di tentato furto, tentato incendio, danneggiamento aggravato, nonché di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Il giudice del tribunale di Latina lo aveva pertanto condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione da scontare dietro le sbarre della casa circondariale locale.

Il periodo di detenzione non ha evidentemente ricondotto l'egiziano a più miti consigli.

Di nuovo a piede libero, lo straniero è infatti andato a cercare i “responsabili” di quanto gli era accaduto. Durante la giornata dello scorso mercoledì 8 gennaio, il 30enne si è presentato dinanzi al commissariato di Fondi ed ha scavalcato la cancellata per raggiungere l'ingresso dell'edificio.

Chiamando a gran voce gli agenti per avere un confronto, lo straniero ha addirittura tentato di forzare a suon di calci e spallate la porta per accedere all'interno dell'edificio. A detta sua, a causa loro aveva subìto una detenzione ingiusta e, se fosse stato ucciso, sarebbe morto come un martire.

Tempestivamente fermato da alcuni poliziotti, il soggetto è stato immobilizzato e ridotto ancora una volta in manette. Dichiarato in arresto, per il 30enne si sono nuovamente aperte le porte del carcere di Latina, dove si trova attualmente detenuto a disposizione dell'autorità giudiziaria ed in attesa di processo.



Grida "Allah Akbar" e minaccia di tagliare la gola alla gente - la polizia lo rilascia

https://www.islamnograzie.com/grida-all ... PmpH9_LeMU

“Ti taglierò la gola, sono musulmano, Allah Akbar, non sai chi sono.”

È in questi termini che un musulmano di 31 anni ha minacciato i pedoni il 26 dicembre sera a Roanne, una cittadina vicino a Lione, in Francia.

Armato di un ramo di 10 piedi, è stato arrestato dalla polizia, quindi internato in un reparto psichiatrico.

Una perizia psichiatrica deve essere effettuata per valutare la sua responsabilità penale.

Quella sera, alle 10:30, una coppia e un adolescente stavano tornando a casa da un ristorante quando si sono imbattiti nel terrorista.

Stava correndo per la strada armato di un ramo lungo circa 10 piedi con cui ha colpito la macchina. Il musulmano ha continuato la sua strada, cercando di colpire un’altra macchina con un altro bastone.

L’individuo è stato preso in custodia dalla polizia e portato in una clinica psichiatrica per tre giorni, prima di essere rilasciato.

“La sua responsabilità penale deve essere valutata da un esperto e se viene ritenuto responsabile delle sue azioni, verrà processato in tribunale”, ha dichiarato il procuratore generale Roanne Abdelkrim Grini.”Se avesse avuto un coltello, sarebbe stata la stessa cosa“
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » sab gen 18, 2020 7:21 pm

Donna accoltellata alla gola in pieno centro: "Aggressore incapace di intendere e di volere"
16 gennaio 2020

https://www.milanotoday.it/cronaca/inca ... sdGa69XRPc


Incapace di intendere di volere al momento dei fatti a causa di una psicosi attiva. Così viene descritto nella perizia psichiatrica il 31enne bengalese che lo scorso 12 agosto, in largo La Foppa, accoltellò alla gola una 64enne con un coccio di bottiglia, venendo subito fermato con l'accusa di tentato omicidio.

La perizia ha anche evidenziato la pericolosità che il 31enne rappresenta per la società. "Non ricordo di aver visto, né aggredito nessuna donna in strada - aveva dichiarato l'uomo durante l'interragoratorio davanti al giudice per le indagini preliminari -. Sento nella testa una marea di voci che mi fanno star male".

Per l'aggressore il magistrato chiederà presto il giudizio immediato, che potrebbe avvenire con rito abbreviato. Nel caso in cui il giudice dovesse riconoscere l'infermità mentale indicata nella perizia l'uomo verrà assolto; tuttavia nel caso risulterebbe destinatario di una misura di sicurezza in una Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza.
L'aggressione

Il 12 agosto l'accoltellatore - 31enne del Bangladesh, regolare e senza precedenti - aveva sorpreso alle spalle la vittima e l'aveva buttata a terra. Poi aveva spaccato una bottiglia infierendo con violenza su di lei e sferrandole dei violentissimi fendenti al collo, a un polso e alla spalla. Il tutto era accaduto pochi minuti dopo mezzogiorno.

A bloccarlo era stato un 45enne romano che aveva appena terminato un appuntamento di lavoro e stava andando verso la stazione Garibaldi per prendere il treno. L'uomo aveva dato un calcio all'aggressore, che era poi stato circondato e bloccato da altri passanti prima di essere preso in carico dalla polizia.
Video | La donna che ha soccorso per prima la vittima

A soccorrere per primi la donna, invece, erano stati un giovane italiano, una turista polacca, un turista olandese e una 36enne russa, Ola, che da tredici anni vive a Milano. La donna aveva tamponato con la sua mano la ferita sulla gola della vittima, che aveva perso moltissimo sangue. Visitata sul posto dagli equipaggi di un'ambulanza e un'auto medica, la 64enne era poi stata accompagnata in codice rosso al Niguarda, dove era entrata immediatamente in sala operatoria.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » lun gen 20, 2020 9:03 am

Brescia, agenti aggrediti con lamette da magrebini inneggianti Isis
Federico Garau - Dom, 19/01/2020

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... bcv-aNDOHQ

Scatta l'allarme dei sindacati nel carcere Canton Mombello dopo l'ennesimo episodio di violenza commesso dal più pericoloso dei due soggetti responsabili, già allontanato dalla medesima struttura nel novembre del 2017

Hanno aggredito alcuni agenti di polizia penitenziaria in servizio presso la struttura carceraria del Canton Mombello di Brescia utilizzando la gamba spezzata di un tavolo e delle lamette nascoste addosso ed inneggiando all'Isis.

Per questo motivo il sindacato lancia un nuovo appello accorato, indirizzandolo direttamente al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

"Non si può assistere passivamente ad episodi del genere specie se è in serio rischio la vita medesima dei poliziotti. Ragion per cui lanciamo un grido di allarme nei confronti delle più alte cariche dell'amministrazione penitenziaria, se non allo stesso ministro della giustizia, affinché trasferiscano con la massima urgenza detenuti facinorosi ed estremamente pericolosi", chiede Calogero Lo Presti, coordinatore regionale della Cgil polizia penitenziaria, come riportato dal "Giornale di Brescia".

I responsabili di questo ennesimo episodio di violenza commesso all'interno di un carcere ai danni delle forze dell'ordine sono due detenuti di etnia magrebina.

Uno dei nordafricani, che già si era reso protagonista anche nel più recente passato di episodi di aggressione, era stato trasferito nella casa circondariale di Brescia da quella di Cremona. Il compare, se possibile, è un individuo ancora più pericoloso, come riferito sempre dal sindacato.

Il nordafricano era già stato ospite del carcere Canton Mombello, dal quale era stato allontanato a causa dei numerosi episodi di violenza di cui si era reso protagonista. Vicino a personaggi strettamente legati all'Isis, aveva già in altre circostanze aggredito agenti di polizia penitenziaria ed addirittura fomentato una rivolta in carcere.

Definito in modo esplicito, sempre dal sindacato, uomo "non incline al rispetto delle regole penitenziarie nè al rispetto dei lavoratori, tantomeno dello Stato", come riportato da "BsNews", a causa dei numerosi problemi creati era stato allontanato dal penitenziario bresciano in data novembre 2017. Il provveditore regionale della Lombardia aveva firmato per definire il suo trasferimento in un altro carcere.

All'inizio dell'anno, tuttavia, è stato nuovamente arrestato, facendo ritorno dietro le sbarre proprio a Brescia. Visti i suoi trascorsi e quanto commesso, quindi, la Cgil ha lanciato il nuovo appello, parlando di una scelta che ha "messo in allarme e creato forte preoccupazione nei poliziotti già minacciati di morte ma anche nell’intero istituto penitenziario, riconoscendo nel soggetto una spiccata pericolosità per se e per gli altri ".

Una richiesta di trasferimento che deve essere accolta ad ogni costo, chiede il sindacato."Non vorremmo essere costretti nel caso di esito negativo, a sensibilizzare anche l’opinione pubblica e la società civile, per il tramite degli organi di stampa, per i gravi rischi che stanno correndo diverse unità di polizia penitenziaria nel prestare il proprio mandato istituzionale presso la predetta casa circondariale", conclude il comunicato.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » gio feb 06, 2020 4:48 am

Tenta di rapire una bimba, bloccato da passanti
Lombardia
Arrestato in Brianza, ha tentato di strangolare il nonno della piccola
24 12 2019

http://www.ansa.it/lombardia/notizie/20 ... HUeu6neEJk

Un 28enne è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di tentato omicidio e tentato sequestro di persona, per aver cercato di portare via una bambina di due anni, spinta nel passeggino dal nonno 76enne, ieri in strada a Busnago (Monza). A quanto emerso il 28enne ha cercato di strappare via la presa del nonno dal passeggino, aggredendolo e tentando di strangolarlo. L'uomo, di origine marocchina, è stato bloccato dai passanti fino all'arrivo dei militari.

Non in regola da anni in Italia e con diversi precedenti alle spalle, soprattutto per droga, il 28enne, secondo quanto riferito, ha aggredito il nonno che spingeva la nipotina di due anni nel passeggino, tentando in tutti i modi di portagliela via. Non ha proferito parola, neanche quando gli ha stretto le mani al collo per cercare di costringerlo a lasciare la presa o quando con violenza gli ha fratturato un dito della mano. Richiamati dalle grida di aiuto del 76enne, a fermare il giovane sono stati i passanti, in particolare due uomini, che gli si sono gettati addosso riuscendo ad immobilizzarlo. Accompagnato in ospedale, l'anziano ha riportato una frattura a un dito di una mano e varie ecchimosi sul collo. Illesa la piccola. L'aggressore é stato portato in carcere a Monza. Al momento, secondo quanto si apprende, non ha fornito alcuna spiegazione al suo gesto.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » gio feb 06, 2020 4:49 am

Blitz di Salvini al citofono, il ragazzo sotto accusa: "Sono uno studente, non uno spacciatore"
Sarà difeso dall'avvocata Cathy La Torre a cui ha reso una prima testimonianza
di CATERINA GIUSBERTI
22 gennaio 2020

https://bologna.repubblica.it/cronaca/2 ... L4AWFpGlbI

Cappuccio alzato, giubbotto nero, cellulare in mano, il migliore amico a fargli da guardia del corpo. Gioca a calcio nell’Imolese, ha una fidanzata ed è «uno studente come tutti gli altri», il 17enne che l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini ha accusato di fare lo spacciatore. «Non voglio fare dichiarazioni - dice salendo in casa, poco dopo l’ora di pranzo - ho un avvocato: chiedete a lei. Sono appena andato nel suo studio per fare denuncia». Sale in casa e ridiscende, fuma una sigaretta, torna a rispondere al telefono, si porta un dito alla bocca, come dire: non parlo più. «Lasciatemi stare».

Lo difenderà la legale Cathy La Torre: a lei si sono rivolti anche i genitori del ragazzo. Alla legale rende la sua testimonianza con un video. Il fratello maggiore, pugile, ha avuto dei precedenti penali. «Rissa, rapina, ma mai per spaccio - spiega Iaia - adesso ha la sua famiglia, lavora non abita più al Pilastro da due anni e mezzo. Si è messo la testa a posto». A Salvini lancia l'appello: «Rimuova quel video, non se ne può più».

Il padre, di origini tunisine, fa il corriere da Bartolini, la madre, italiana, è in pensione, lavorava in una mensa. «Mio padre c’è rimasto malissimo - ha ammesso il ragazzo martedì sera, registrato da Fanpage - Io non faccio queste cose. Sono uno studente normalissimo, vado a scuola come tutti gli altri. Salvini non può presentarsi qui e chiedermi se spaccio, è diffamazione».
Blitz di Salvini al citofono, il ragazzo sotto accusa: "Non sono uno spacciatore, mi ha rovinato la vita"
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Ora non vuole più parlare coi giornalisti: «Non mi ero accorto di essere registrato l’altra sera: sono minorenne». Il quartiere è tutto con lui, venerdì organizzeranno una fiaccolata di sostegno alla famiglia. «Io mi sono messo a piangere quando ho visto quel video - spiega Giacomo Ganassi - quello è un bravo ragazzo, un amico di mio figlio, giocano a pallone insieme. Dicendo quelle cose Salvini ha offeso un po’ anche noi».

Al Pilastro «dal più piccolo al più grande ci conosciamo tutti - salta su un ragazzo di 24anni - ma io neanche ai tempi della “Uno Bianca” ho visto fare cose del genere. Non è concepibile. Non è mai successo, tutto solo per avere voti. Quella è una famiglia per bene. Poi lo sanno tutti che un ragazzino di 17 anni non può spacciare al Pilastro: se lo vede qualcuno lo vede gli tira le orecchie e lo rimanda subito a casa».

Ma la signora Anna Rita Biagini, l'accompagnatrice di Salvini nel tour al Pilastro, a Radio Capital non arretra: "So che spacciano, rifarei tutto".



Blitz al citofono di Salvini, l'accusatrice della famiglia di origini tunisine: "Io so che spacciano, rifarei tutto"
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GIUSTO CHIARIRE LA PROVOCATORIA CITOFONATA DI SALVINI NEL QUARTIERE DEL PILASTRO A BOLOGNA.
1)Nell'appartamento abita un tunisino arrestato 6 volte e segnalato 13, per spaccio, anche di eroina.
2)Il fratello si è fatto 7 anni di carcere per rapina, spaccio, lesioni.
3)La Signora Italiana che accompagnava SALVINI, ha un figlio morto per overdose.
4)La Signora è stata minacciata di stupro e di morte.
5)Dopo l'incontro con SALVINI, hanno sfasciato il parabrezza dell'auto della Signora a sassate.
6)Il palazzo intero è occupato abusivamente da trenta magrebini.
Per me, Matteo SALVINI ha fatto bene.
(cit. Lidio Aramu)
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