Crimini e delitti dei migranti clandestini e dei rifugianti

Crimini e delitti dei migranti clandestini e dei rifugianti

Messaggioda Berto » sab set 05, 2020 8:27 am

Picchiata in metrò per una collanina
Paola Fucilieri - Ven, 28/08/2020

https://www.ilgiornale.it/news/milano/p ... 86018.html

Vittima donna di 51 anni. A Ponte Lambro un rapinato mette ko uno degli aggressori

Non stava male, non sta male neanche adesso. E i volontari dell'ambulanza che l'hanno soccorsa subito dopo l'aggressione subita, intorno alle 18 di mercoledì, l'avevano portata all'ospedale San Carlo in codice verde.

Tuttavia le sue non preoccupanti condizioni fisiche (se si eccettua un comprensibile, forte choc) non sono direttamente proporzionali alla gravità di quanto le è accaduto. Spieghiamo. La vittima è una donna di origine ecuadoriana di 51 anni. Mentre aspettava la metropolitana alla fermata di Bande Nere (linea rossa, la 2) e si trovava sola sulla banchina della stazione (in questo agosto di Covid può succedere anche a quell'ora che i mezzi pubblici non siano particolarmente frequentati) è stata avvicinata da un uomo, che in seguito ha descritto alla polizia come un nordafricano. Il magrebino prima ha finto di chiederle una informazione, quindi le si è buttato addosso, scaraventandola a terra per strapparle la collanina. Infine l'ha abbandonata lì ed è fuggito. La scena è stata immortalata dalle telecamere, che hanno ripreso il malvivente sia all'interno della stazione del metro. Ora la squadra investigativa della Polmetro sta indagando su quanto è successo: gli investigatori non disperano di catturare l'uomo che, com'è emerso dai primi accertamenti, pare sia un frequentatore abituale della zona della metropolitana.

«Un'altra aggressione a una donna all'interno della metropolitana di Milano - riflette Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega -. Ricordo al Comune che sarebbe bene ripristinare intensificare i controlli nei mezzanini, specialmente quelli di periferia meno frequentati, dove i delinquenti agiscono con più tranquillità: la polizia locale va valorizzata».

E a proposito di mezzi pubblici, sempre mercoledì - ma in mattinata, intorno alle 7 - una brutta avventura era capitata anche a un ragazzo filippino di 21 anni, che aveva appuntamento con un connazionale 33enne davanti alla pensilina del bus della linea 45, in via Marignano, a Ponte Lambro. Il 21enne era stato accerchiato da tre giovani che lo avevano colpito con un pugno all'addome per poi prendergli lo zainetto e il cellulare e quindi fuggire. Non tutti però. Uno degli aggressori è stato bloccato proprio dalla vittima e dall'amico che intanto era arrivato. La polizia, intervenuta sul posto alcuni minuti dopo la rapina, ha arrestato un 16enne egiziano. Ora si cercano i complici del ragazzino, portato al Cpa di Torino su decisione del Tribunale per minori di Milano.
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Messaggioda Berto » sab set 05, 2020 8:28 am

Carcere di Benevento, marocchini incendiano le celle e aggrediscono gli agenti: cinque feriti
Paolo Sturaro
giovedì 3 settembre 2020

https://www.secoloditalia.it/2020/09/ca ... m=facebook

Disordini e caos all’interno del carcere di Benevento. Due detenuti marocchini hanno incendiato due celle e hanno reagito con violenza all’intervento degli agenti della Polizia penitenziaria. L’ha reso noto il sindacato di polizia penitenziaria Osapp. Secondo i primi accertamenti, sono cinque gli agenti rimasti feriti, uno dei quali in maniera seria. Tutti hanno dovuto fare ricorso alle cure in ospedale.

Nel carcere di Benevento anche autolesionismo

«Ancora eventi critici che mettono a repentaglio l’incolumità del personale di polizia penitenziaria, e del taser non si vede neanche l’ombra», commentano i segretari regionali campani dell’ Osapp, Vincenzo Palmieri e Luigi Castaldo. «Già la scorsa notte, sempre nel carcere di Benevento, la polizia penitenziaria è intervenuta per soccorrere altri due detenuti che hanno commesso atti di autolesionismo e sono stati trasportati in ospedale».
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Messaggioda Berto » gio ott 15, 2020 6:40 pm

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Messaggioda Berto » gio ott 15, 2020 6:41 pm

I bisognosi, gli ultimi protetti di Bergoglio e della Boldrini, quelli che noi dovremmo umanamente e cristianamente accogliere, ospitare e mantenere e da cui dovremmo imparare a vivere.



Conegliano, «Lasciaci rubare o ti pestiamo»: gli strappano la mascherina e sbeffeggiano i dipendenti del supermercato Prix, arrestati
Serena De Salvador
Mercoledì 14 Ottobre 2020

https://www.ilmattino.it/primopiano/cro ... 23595.html

CONEGLIANO - «Fatti vedere in faccia, così torniamo e ti pestiamo a sangue. Lasciaci prendere quello che vogliamo e non osare chiamare aiuto. Se ci denunci torneremo e te la faremo pagare». Sono le parole che J.F., sudanese di 37 anni, e O.S., ghanese di 22, avevano rivolto al responsabile del supermercato Prix di viale Venezia. Era il 28 giugno scorso e l'uomo, scoprendoli a rubare per il secondo giorno consecutivo era intervenuto.

Per tutta risposta si era visto malmenare, strappare dal volto la mascherina e minacciare. Non bastasse, aveva dovuto assistere malconcio e impotente alla scena dei due africani che intascavano alcune confezioni di cibo e uscivano dalle casse sventolando il bottino davanti agli altri dipendenti atterriti dalle minacce. «Chiamate pure i carabinieri se ne avete il coraggio» avevano gridato ai presenti ridendo mentre si allontanavano. I carabinieri erano effettivamente stati contattati e, con la denuncia sporta dalla parte lesa, era partita l'indagine che ieri si è conclusa con la loro carcerazione.


I PROVVEDIMENTI I militari di Conegliano avevano raccolto le testimonianze di chi aveva assistito a quella brutale scena, che aveva pure riconosciuto i due stranieri come gli autori di un furto commesso sole ventiquattro ore prima, il 27 giugno. La visione delle riprese di alcune telecamere ha poi fatto il resto, permettendo agli inquirenti attraverso un lungo lavoro di comparazione di risalire ai due responsabili e di identificarli. Operazione non semplice, trattandosi di due uomini irregolari sul territorio italiano e senza una dimora fissa.

Tutte le fasi dell'indagine sono state notificate alla Procura di Treviso che, a fronte delle risultanze portate dagli investigatori, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa per mano del giudice per le indagini preliminari. Ottenuto il provvedimento i carabinieri si sono messi alla ricerca della coppia di africani, rintracciandoli nella tarda serata di lunedì, arrestandoli e affidandoli al carcere del capoluogo con le accuse di furto aggravato, violenza privata e minacce in concorso. Particolare peso sulla decisione del giudice di incarcerarli hanno avuto la violenza e l'atteggiamento di sfida e disprezzo dimostrato dagli stranieri, che hanno portato a ritenerli socialmente pericolosi specie per eventuali episodi simili in altri negozi.


I FURTI A fine giugno i due avevano infatti colpito per due volte in due giorni al Prix di via Venezia, inaugurato solo quattro mesi prima. Il giorno 27 erano riusciti a rubare alcune bottiglie di alcolici, allontanandosi senza pagare ma non senza dare nell'occhio. vedendoli ritornare il giorno dopo i dipendenti si erano infatti subito messi in allarme e il direttore li aveva scoperti proprio mentre cercavano di replicare il colpo. I due lo avevano strattonato, gli avevano strappato la mascherina e lo avevano minacciato di tornare a picchiarlo se non gli avesse lasciato prendere la merce che volevano. Cosa che avevano poi fatto sbeffeggiando gli altri presenti.


Crimini e delitti dei clandestini, degli irregolari e di altri stranieri più o meno regolari o in attesa di regolarizzazione o di respingimento
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 194&t=1814
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Messaggioda Berto » ven ott 16, 2020 6:35 am

"Sono ladri, assassini e stupratori" - Emmour di nuovo in acque agitate per i commenti sui cosiddetti minori non accompagnati
14 ottobre 2020

https://www.islamnograzie.com/sono-ladr ... ompagnati/

Il filosofo e saggista francese, si è ritrovato ancora una volta bersaglio del comitato etico di Canal , proprietario della rete di CNews, per i commenti che ha recentemente fatto sui cosiddetti “minori non accompagnati” durante una delle sue frequenti apparizioni in TV.

Cinque membri del comitato etico parleranno con Christine Kelly, una giornalista francese che è spesso presente negli stessi programmi di Emmour, così come il capo di CNews Serge Nedjar e diversi magistrati per determinare se verrà concesso ulteriore tempo di trasmissione allo scrittore e polemista.

La revisione del posto di Emmour nel programma CNews e un’indagine aperta dalla procura di Parigi per “incitamento all’odio razziale” e “insulti pubblici razzisti” arrivano pochi giorni dopo che il pensatore di destra è stato multato di 10.000 euro per aver presumibilmente “incitato all’odio religioso” durante un discorso tenuto lo scorso settembre sull’Islam e la migrazione.

Questa volta, come spesso fa, ha infiammato l’opinione pubblica quando ha fatto commenti meno lusinghieri sui “minori non accompagnati” in Francia sul programma Face à l’Info alla fine del mese scorso. Fonte: Le Parisien.

Riferendosi ai “minori non accompagnati” che vivono in Francia, s’è detto che “ogni minore straniero ci costa 50.000 dollari… sono ladri, sono assassini, sono stupratori, e questo è tutto quello che fanno .”

L’ONG SOS Racisme, la Lega internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo, e il Dipartimento della Loira-Atlantique hanno presentato denunce parallele contro lo stesso Emmour – un ebreo di origine algerina – per i suoi commenti.

All’inizio di questo mese, ancora una volta, ha fatto scalpore quando ha affermato che non solo i minori migranti non accompagnati in Francia costano allo stato enormi somme di denaro, ma sono anche una fonte importante di criminalità e delinquenza, Fonte: Remix News.

“Tra questi minori, circa 40.000-50.000 all’anno ci costano [in Francia] miliardi [di euro], e presentano un’enorme delinquenza. Non ho mai detto che sono tutti delinquenti, tutto quello che ho detto è che molti di loro lo sono”, ha detto parlando al canale di notizie francese CNews.

Il governo francese è diventato sempre più allarmato per la sua crescente popolarità in Francia. I suoi spettacoli infrangono i record di ascolti.
Per esempio, la sua apparizione su CNews ha attirato un record di 600.000 spettatori il 5 ottobre, rispetto agli 80.000 spettatori che lo show ha avuto un anno prima. L’Eliseo è preoccupata per il fatto che possa essere una minaccia per la candidatura del presidente Emmanuel Macron, con i sondaggi che mostrano che la sua principale contendente,Marine Le Pen, probabilmente andrà meglio alle prossime elezioni del 2022.

Per anni, forse, il più eminente intellettuale di destra pubblica francese, è stato un critico vocale contro la migrazione di massa dal terzo mondo verso l’Europa. Alla fine del mese scorso, mentre parlava su CNews, ha affermato che la migrazione di massa in Europa dovrebbe essere considerata come una sostituzione della popolazione, un crimine contro i popoli europei, e ha avvertito che finirà con uno spargimento di sangue. Fonte: Remix News.

“L’immigrazione cambia la composizione di un popolo. È un crimine contro i popoli europei, finirà con uno spargimento di sangue”, ha detto .

I discorsi polemici dell’intellettuale francese lo hanno reso un bersaglio, non solo del governo francese, ma anche dei migranti.

La scorsa primavera, sui social media è emerso un video che mostrava un uomo che sembrava essere mediorientale o nordafricano minacciare con violenza zemmour mentre camminava da solo per le strade di Parigi. Il giovane, che si è filmato mentre si avvicinava a Emmour, ha anche affermato di aver sputato sul giornalista, Fonte: Remix News.



Alberto Pento
Ha ragione, dice la verità, questi sono i fatti.
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Messaggioda Berto » sab ott 17, 2020 8:20 pm

Chiavari: rapine ed estorsioni, sgominata baby gang
Michele Varì
Ven 09 Ottobre 2020

https://telenord.it/chiavari-rapine-ed- ... l-tigullio

Operazione del commissariato di polizia che con denunce e arresti mette fine alla banda albanese Hb da tempo terrore degli adolescenti

Sgominata dai poliziotti del commissariato di Chiavari una baby gang di delinquenti albanesi che terrorizzava gli adolescenti del Tigullio e del Golfo Paradiso con botte, rapine ed estorsioni.

Indagati una ventina di ragazzi violenti, tutti albanesi, fra cui alcuni minorenni, tre per la gravità dei fatti che gli vengono addebitati sono stati arrestati con tanto di ordine di custodia cautelare emesso dai giudici del Tribunale dei Minori e sono finiti nel carcere minorile Ferrante Aporti di Torino.

L'inchiesta dei poliziotti, a cui hanno preso parte anche gli agenti della Polfer di Chiavari, fa tirare un un sospiro di sollievo ai genitori dei ragazzi di Chiavari, Lavagna e Sestri Levate e di tutto il comprensorio del Tigullio, e anche nel golfo Paradiso, Recco e dintorni, che da tempo denunciano le angherie e le violenze subite dai figli da parte dei bulli albanesi.

Moltissimi i furti, d'estate sulle spiagge, una loro specialità. Nel mirino l'ultimo cellulare, la felpa o le scarpe più fighe.

Le indagini svolte dai poliziotti del commissariato hanno accertato che la gang si faceva chiamare "Hb" perchè si ispiravano ad alcune famigerate bande di mafiosi albanesi che gestiscono il traffico di cocaina a Londra. Piccoli criminali, giovanissimi bulli e rapinatori, quelli indagati a Chiavari, forse spinti a stare insieme, a fare branco, in nome dell'identità del proprio popolo, della patria dei genitori visto che buona parte di questi baby boss sono nati in Italia e in Albania non hanno mai messo piede.
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Messaggioda Berto » sab ott 17, 2020 8:20 pm

Omicidio Pamela: Assise Appello conferma ergastolo a Oseghale
16 ottobre 2020

https://tg24.sky.it/cronaca/2020/10/16/ ... =GetSocial

Dopo quasi 5 ore e mezza di camera di consiglio, è stata confermata la condanna all'ergastolo con isolamento diurno di 18 mesi per Innocent Oseghale per l'omicidio della 18enne romana uccisa e fatta a pezzi il 30 gennaio 2018 a Macerata. Le accuse sono omicidio volontario aggravato della violenza sessuale, vilipendio, distruzione e occultamento di cadavere

La Corte d'Assise d'appello di Ancona, dopo 5 ore e mezzo di camera di consiglio, ha confermato la condanna all'ergastolo con isolamento diurno di 18 mesi per Innocent Oseghale, 32enne cittadino nigeriano, per l'omicidio della 18enne romana Pamela Mastropietro uccisa e fatta a pezzi il 30 gennaio 2018 a Macerata. Le accuse sono omicidio volontario aggravato della violenza sessuale, vilipendio, distruzione e occultamento di cadavere

La reazione della mamma di Pamela e quella di Oseghale

Dopo la lettura del dispositivo, la madre di Pamela ha esultato, frenata dal proprio legale. "Bravi, grandi".Mentre Oseghale stava uscendo dall'aula, scortato dalla polizia penitenziaria, ha detto ad alta voce: "Non l'ho uccisa, va bene, capite tutti italiani". "Ci aspettavamo questa sentenza, vista l'aria che tirava stamattina...", il commento a caldo di uno dei due difensori, l'avv Umberto Gramenzi. La difesa ha annunciato il ricorso in Cassazione perché "si sono verificate delle violazioni di legge”.


Dall’omicidio all'ergastolo a Oseghale: storia di Pamela Mastropietro

I giudici sono entrati in camera di consiglio poco dopo le 14:30. L’unico imputato per l’omicidio è Innocent Oseghale, già condannato all'ergastolo in primo grado a Macerata. Per la procura, il 32enne ebbe un rapporto sessuale con lei approfittando della fragilità della ragazza che aveva appena assunto eroina. Oseghale ha respinto le accuse di omicidio e violenza sessuale, ma ha ammesso di aver fatto a pezzi il cadavere.

Oseghale: Pamela morta dopo malore, non l'ho uccisa

Durante la giornata, in aula Oseghale ha reso dichiarazioni spontanee per ripercorrere gli ultimi momenti passati in casa in compagnia della 18enne. Ha ribadito di non aver ucciso la ragazza ma seconda la sua versione Pamela ebbe un malore dopo l'assunzione di eroina, cadde dal letto dove si era sistemata per rilassarsi per poi progressivamente perdere coscienza e morire. "Ero sotto choc, confuso, ho fatto una cosa terribile - ha detto a proposito dell'ammesso smembramento del corpo poi abbandonato in due trolley sul ciglio di una strada - ma voglio pagare per quello che ho fatto, non per quello che non ho fatto”.
Oseghale: "Mi dispiace". Madre Pamela: "Si tenga scuse"

La sentenza di primo grado: "Oseghale agì con freddezza disumana"

"I'm sorry…”, ha detto in aula Oseghale chiedendo scusa alla famiglia della ragazza, leggendo un foglio protocollo scritto a mano in inglese in stampatello e tradotto dall'interprete. Il dispiacere di Oseghale è riferito solo al sezionamento del cadavere della ragazza. Le scuse di Oseghale sono state rispedite al mittente prima dal legale di parte civile, poi da Alessandra Verni, madre di Pamela, presente in aula. "Le scuse le rivolga a tutta la comunità che l'ha accolto e che ha ripagato in questo modo. Non è il colore della pelle che fa la differenza...", ha detto l'avv. Marco Valerio Verni, legale della famiglia. "Era l'ultima occasione per dire la verità e non l'ha fatto - ha ripetuto la madre di Pamela -. Non gli credo, le scuse se le può tenere".
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Messaggioda Berto » ven feb 26, 2021 8:54 am

Caporalato a Caltanissetta: arrestata banda di pakistani: «Avevano ucciso connazionale che si era ribellato»
Mercoledì 2 Dicembre 2020

https://www.ilmessaggero.it/italia/calt ... 21053.html

L'omicidio del pachistano Adnan Siddique, commesso la sera del 3 giugno scorso, che si era ribellato denunciando i suoi caporali, è maturato nell'ambito dello sfruttamento di braccianti agricoli al centro dell'operazione Attila di carabinieri e polizia di Caltanissetta che hanno eseguito 11 arresti, connazionali della vittima. Un dodicesimo indagato è attualmente irreperibile. Per quel delitto sono stati arrestati sei delle persone destinatarie dell'odierna misura cautelare. Prima dell'omicidio la banda aveva commesso numerosi episodi di violenza nel Nisseno rendendosi responsabili, secondo l'accusa, di delitti contro la persona ed il patrimonio, in larga parte ai danni di loro connazionali a Caltanissetta e in paesi vicini alla città.

Caporalato, braccianti agricoli trattati come schiavi: arresti e denunce

La Spezia, operai picchiati e pagati 4 euro l'ora negli yacht di lusso: «Hai la febbre? Vieni a lavorare»

E infatti era una vera e propria associazione per delinquere finalizzata ad imporre la propria egemonia sul territorio di Caltanissetta e, in particolare, sulla comunità pakistana. Nella notte i carabinieri della Compagnia di Caltanissetta e il personale della Squadra Mobile nissena hanno arrestato 12 persone - 11 in carcere e una ai domiciliari - in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Caltanissetta, su richiesta della locale procura.

Il gruppo, 11 pakistani, sono indagati, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata al reclutamento ed allo sfruttamento della manodopera allo scopo di destinarla al lavoro presso terzi (caporalato), estorsioni, sequestro di persona, rapine, lesioni aggravate, minacce, violazione di domicilio, violenza o minaccia per costringere a commettere un reato. Secondo quanto emerso dalle indagini il gruppo di pakistani, da tempo residenti nel centro di Caltanissetta, «agendo con metodo paramafioso, ha assoggettato la comunità di appartenenza sottoponendola ad un regime di vessazione e terrore e sfruttandola professionalmente al fine di assicurare all'associazione continuità nel tempo». In carcere sono finiti Muhammad Shoaib, 27 anni; Muhammad Sharjeel Awan, 20 anni; Shujaat Ali, 32 anni; Muhammad Mehdi, 48 anni; Muhammad Nawaz,32 anni; Ali Imran, 28 anni, Ahmed Bilal, 23 anni; Ali Mohsin, 32 anni; Shedaz Khuram, 33 anni, Muhammad Arshad, 37 anni. Agli arresti domiciliari Giada Giarratana, 21 anni, casalinga di Canicattì (Agrigento).
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Messaggioda Berto » ven feb 26, 2021 8:54 am

Maxi operazione antispaccio in Altovicentino tra il "Montecio" di Malo e Schio: 10 arresti
L'Eco Vicentino
7 Dicembre 2020

https://www.ecovicentino.it/schio/malo/ ... 8-arresti/

Due bande composte da almeno 10 stranieri di origine africana spacciavano in Altovicentino ingenti quantità di droga assortita, rifornendo un numero elevato di “clienti” tra la zona del Montecio a Malo e nel centro di Schio, sulla collinetta del Castello. Anche se in realtà si trattava di “piazze itineranti”, sempre in luoghi di aggregazione frequentati soprattutto da giovani. Un centinaio gli assuntori abituali, clienti di tutte le età e di diversi ceti sociali, con forti sospetti sul legame tra questi ambienti e alcune morti per overdose recenti.

Un giro di affari ciascuno che si stima di circa 400 mila euro, incentrato su cocaina ed eroina, localizzato in due “avamposti” ricavati in aree pubbliche verdi, delle vere e proprie piazze di spaccio isolate non nuove ad essere “elette” come centro di compravendite di sostanze illecite. Ma perfino le corsie di supermercati della zona erano state sfruttate per gli scambi illeciti o le zone aperte allo sport, nascondendo le dosi in bocca sotto le mascherine di protezione. Non si tratta, comunque, di quantità di droga risibili per quanto riguarda la droga già scambiata che per quella sequestrata nei blitz di stamattina durante le esecuzioni degli arresti (100 grammi tra coca ed eroina, oltre a denaro contante). I due gruppi erano legati da reciproca conoscenza, ma agivano con modalità proprie e in zone diversificate, probabilmente concordate.

I carabinieri della Compagnia di Schio hanno sgominato i due gruppi di malviventi grazie ad un’indagine iniziata da oltre un anno, nell’ottobre del 2019, che sembra si fossero spartiti le due zone di riferimento. Due filoni distinti ma di fatto paralleli, portati avanti fino alla conclusione odierna con gli ordini di cattura, con la necessità di bloccare in simultanea i canali. Si trattava di un’articolata doppia banda di distributori di droga che si riforniva da un canale principale a Vicenza: ora non resta che risalire la piramide. Entrambe le “batterie” di pusher sono composte da connazionali giunti in Italia dalla Nigeria, da richiedenti asilo, e in un caso unico dal Gambia. Hanno tutti un’età compresa tra i 20 e i 35 anni. Secondo il Colonnello dell’Arma Nicola Bianchi “con queste due operazioni sono state letteralmente smantellate le piazze di spiaccio di Malo e Schio”.

Gente che viveva di espedienti, specializzata nel commercio nero di cocaina, eroina hashish e marijuana, manovalanza di corrieri che potrebbero rappresentare distributori non solo di sballo ma anche di morte, considerando i casi di overdose registrati negli ultimi tempi nell’Altovicentino. Otto arresti sono avvenuti stamattina dopo il blitz coordinato dal comando provinciale, vista l’ampia portata del “giro d’affari” impiegando circa 100 militari per l’ultima fase dell’operazione, con supporto degli agenti della locale. Due dei destinatari dell’ordine di cattura si trovavano invece già in cella nel carcere del capoluogo berico, per gli altri attesa dell’udienza di convalida dopo la flagranza di reato, trovati in possesso di non meglio precisate quantità di droga.

Destinatari delle sostanze proibite tanti giovani della zona, ma non solo, sono assortite anche le fasce d’età che sarebbero “rappresentate” secondo quanto emerso nel corso delle indagini. Oltre che il ceto sociale di appartenenza. Dai giovincelli anche minorenni alla ricerca di spinelli o di “erba” a pochi euro fino a giacche e cravatte a caccia di polvere bianca. Quasi tutti clienti “fissi” residenti nell’Altovicentino, buona parte dei quali identificati, “salvati” dalle garanzie di privacy con i loro nominativi però segnalati alle autorità competenti. Si tratta di un’operazioni più importanti nel Vicentino in questo anno 2020, per numero di militari impiegati e per l’ampiezza di soggetti coinvolti.

A complimentarsi con tutte le forze dell’ordine impiegate, tra gli altri, anche il prefetto di Vicenza e il sindaco di Malo Moreno Marsetti. “L’operazione è veramente da incorniciare sia per il numero di soggetti colpiti, sia perché questi “signori” non si vedranno per molto tempo aggirarsi e sostare nei più insospettabili luoghi di vita pubblica di queste laboriose comunità – aggiunge dalla Prefettura Pietro Signoriello – abusando delle disposizioni normative che ne hanno consentito il soggiorno. Venditori di morte che hanno richiesto mesi e mesi di duro lavoro investigativo ma che, infine, dovranno fare i conti con la giustizia. Credo davvero che i cittadini di Schio e Malo potranno adesso sentire un’aria nuova nei luoghi coinvolti dall’opera di questi spacciatori. Da questo punto di vista sarà senz’altro un Natale migliore”.
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Messaggioda Berto » ven feb 26, 2021 8:55 am

Ucciso con una coltellata alla gola: l'orrore in strada per rubare un orologio
Rosa Scognamiglio
20 dicembre 2020

https://www.ilgiornale.it/news/milano/u ... 1608416780

La vittima, il 65enne Stefano Ansaldi, è stata trovata agonizzante con un profondo taglio alla gola. Alcuni testimoni avrebbero visto gli aggressori in fuga: "Due nordafricani"

Un uomo di 65 anni, Stefano Ansaldi, è stato trovato morto in strada, a Milano, con un profondo taglio alla gola.

Il corpo senza vita era riverso sull'asfalto via Macchi, all'angolo con via Scarlatti, nei pressi della stazione centrale. Stando alle primissime indiscrezioni, sembrerebbe trattarsi di una tentata rapina finita nel sangue. Accanto al corpo della vittima, i militari avrebbero rinvenuto un coltello da cucina e un orlologio (forse la refurtiva abbandonata).

Cosa è successo

Non si conosce ancora la dinamica esatta dell'accaduto. Secondo quanto riferiscono le agenzie, i fatti risalirebbero alle ore 18.30 di sabato 29 dicembre. La vittima, un medico 65enne originario di Benevento, è stata aggredita per strada, in prossimità della Stazione Centrale di Milano, pare, nel corso di una rapina. A dare l'allarme sarebbero stati alcuni passanti che avrebbero notato l'uomo agonizzante sull'asfalto. Ma nonostante l'arrivo tempestivo dei soccorsi, ogni tentativo di rianimarlo si è rivelato pressoché vano: sarebbe morto prima del trasporto in ospedale. Sul corpo, all'altezza della gola, presentava una ferita profonda da arma da taglio, la stessa che presumibilmente gli è stata letale. Accanto al cadavere, i carabinieri avrebbero trovato un coltello da cucina insanguinato. Le indagini del caso sono affidate ai militari dell'Arma.

La coincidenza sospetta

Stando a quanto riferisce il Corriere della Sera, a breve distanza, negli stessi minuti, un anziano di settant’anni residente in via Settembrini era stato appena aggredito. Si presume che due rapinatori gli abbiano sottratto il Rolex al polso e il cellulare per poi darsi alla fuga entrando successivamente nella vicina stazione del metrò Caiazzo e salendo su un treno della linea verde oppure raggiungendo un’altra stazione, Lima, questa sulla linea rossa, in una folle corsa lungo corso Buenos Aires affollato per gli acquisti natalizi. I due episodi potrebbero essere strettamente correlati.

I testimoni

Alcuni testimoni riferiscono di aver visto due persone - pare due nordafricani - in fuga da via Scarlatti poco prima che scattasse l'allarme. Gli inquirenti avrebbero già raccolto i racconti degli astanti nel tentativo di ricostruire il percorso di fuga dei due sospetti rapinatori. Al momento, però, non sarebbero ancora stati rintracciati. I militari dell'Arma, dalle ore 18.30 di questo pomeriggio, sono impegnati in una serratissima caccia all'uomo. La scientifica ha svolto i rilievi sul luogo del delitto utili alle indagini. Nel frattempo, sono stati recuperati già i nastri delle telecamere di sorveglianza cittadina che saranno al vaglio delle autorità nelle prossime ore.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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