Altro che giornata dei rifugiati, l'Italia mantiene 400mila clandestini
Sinistra e sindacati si accodano all'Onu e chiedono più sicurezza per i rifugiati. Ma in Italia sono solo il 3,5%. In compenso manteniamo 400mila clandestini
Sergio Rame - Mar, 20/06/2017
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 11310.html
???
"Le incertezze del mondo possono indurre a chiudere gli occhi davanti alle sofferenze di coloro che fuggono dalla guerra".
In occasione della Giornata mondiale del rifugiato, l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, chiede all'Occidente di abbettere le "barriere" e rendere "onore alla resistenza e al coraggio di più di 65 milioni di persone costrette a scappare da guerre, violenze e persecuzioni". Un appello a cui si sono accodati sindacati e sinistra per chiedere più diritti anche per i rifugiati che vivono in Italia. Peccato che siano soltanto il 3,5%. "In compenso - fa notare il leghista Roberto Calderoli - stiamo mantenendo quasi 400mila clandestini".
"Grazie papa Francesco per averci aperto la porta del tuo cuore e della Chiesa". Con queste parole scritte con pennarelli colorati su un grande cartellone i bimbi di alcune famiglie ospitate dalla diocesi di Roma, ieri sera, hanno accolto Bergoglio. Il 6 settembre del 2015 aveva lanciato un appello alle diocesi del mondo: "Accogliete almeno una famiglia di migranti". Oggi, in occasione della giornata mondiale del rifugiato indetta dall'Onu, la Chiesa torna a spendersi in prima persona perché venga riconosciuto il diritto di cittadinanza ai figli di immigrati, nati e cresciuti in Italia, che in questi giorni infiamma il dibattito politico. Non è la sola. Anche Laura Boldrini è scesa in campo per ricordare il dramma dei rifugiati. "Sono persone che, come tutti noi, vorrebbero rimanere a casa propria, se solo potessero viverci in sicurezza. Il numero - ha detto il presidente della Camera - è impressionante, ma gridare all'emergenza non serve". Per far fronte a questa emergenza la Cgil chiede all'Italia e all'Unione europea di implementare "le operazioni di salvataggio in mare" e di garantire "le operazioni di salvataggio in mare" a chi arriva nel nostro Paese.
Per la Lega Nord, invece, l'Italia potrebbe anche non celebrare la giornata mondiale del Rifugiato. "Tanto la questione non ci tocca...", chiosa Calderoli. Secondo i dati del Viminale, infatti, gli immigrati a cui è stato riconosciuto lo status di rifugiato tra il 2015 e il 2016 sono stati circa 11.400 su un totale di oltre 331.800, appena il 3,5%. Il restante 96,5%, ovvero circa 320.400 immigrati, li stiamo mantenendo al costo giornaliero di 35 euro a testa, ovvero 1.050 euro mensili a testa, ovvero 12.600 euro l'anno a testa. Una pioggia di soldi che viene spesa in alberghi, pensioni, strutture di accoglienza, telefonini, connessioni internet, pocket money da 2,5 euro al giorno e così via. Agli oltre 320mila arrivati negli ultimi due anni dobbiamo aggiungere i quasi 70mila immigrati sbarcati da inizio anno nel 2017. Sfioriamo, insomma, quota 400mila in due anni e mezzo. "Manteniamo quasi 400mila clandestini a fronte di appena 11.400 rifugiati, forse - conclude Calderoli - è ora che qualcuno si decida ad aprire gli occhi una buona volta".
??? Quante menzogne raccontano questi dementi manipolatori di diritti e di doveri ???
La giornata del rifugiato più amara che si potesse immaginare
https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/0 ... re/3673624
Una giornata del rifugiato più amara di quella 2017 è difficile da immaginare: mai così tanti i profughi, mai tanto dure e miopi le politiche dei paesi occidentali. Qualche numero: secondo l’Alto Commissariato per i rifugiati sarebbero 65 milioni gli individui in fuga e solo la settimana passata potrebbe essere di 100 vittime il tragico bilancio settimanale dei morti nel Mediterraneo.
L’Unione europea guarda, il governo italiano pensa a non indispettire gli elettori e gli esecutivi di mezza Europa continuano, senza un briciolo di decenza, a stare con i piedi in due staffe, praticando il pragmatismo a parole e il populismo nei fatti.
L’anno passato e quello precedente abbiamo visto un po’ di tutto: le frontiere esterne sono sigillate e militarizzate (no, muri e filo spinato in mare non è ancora possibile costruirne), quelle frontiere interne vengono aperte e chiuse a discrezione (vedi il caso danese), i leader europei stanno – de facto – già costringendo i richiedenti asilo nei paesi limitrofi ai loro, senza alcun rispetto degli standard minimi di tutela dei diritti umani, anche se, nel Vecchio Continente, ospitiamo solo due rifugiati su dieci. Chi parla di “tsunami” dovrebbe andare a vedere quanti rifugiati accolgono Turchia e Libano: se Ankara ne ospita quasi 3 milioni, in Libano sono – addirittura – un abitante del Paese su quattro.
Anche in Europa, però, abbiamo record da difendere. La Repubblica Ceca ha un primato invidiabile, per esempio: dal 2015 ha ospitato dodici rifugiati: sì, avete letto bene, dodici. E sembrano davvero un esercito rispetto a Polonia e Ungheria dove il saldo è zero. E qui parliamo dei Paesi “cattivi” ma anche a sbirciare tra i numeri di quelli virtuosi la situazione non migliora: il piano europeo di redistribuzione dei migranti giunti in Italia e Grecia è indietro perché nessuno Stato sta rispettando proprio quelle quote che si è imposto: ad oggi, infatti, solo il 5% dei migranti è stato ricollocato. Ma come, non doveva essere “respingimenti e flusso regolato”; fermezza e umanità? Se la parte militare sembra pienamente operativa, quella politica è ancora non pervenuta.
In Europa questa è la desolante situazione nella Giornata del rifugiato. E mentre i governi perdono tempo, di volta in volta, con nuove sofisticate geometrie per dare un colpo al cerchio ed uno alla botte – grazie a provvedimenti-toppa che durano giusto il tempo di una legislatura – le problematiche alla base rimangono immutate: nessun canale legale per chi fugge, poche soluzioni umane per chi è arrivato, pochissime risorse per l’integrazione e per coloro ai quali è stata respinta la richiesta d’asilo.
L’Alto Commissario per i rifugiati Filippo Grandi ha detto che i richiedenti asilo andrebbero premiati per resistenza e coraggio. E ha ragione da vendere. Fuggire da guerre e persecuzioni per trovarsi poi a dover fare i conti con burocrazia, razzismo e ignoranza richiede una forza d’animo ed un coraggio fuori dal comune.