Tramaci poledeghi e economeghi so sta migrasion selvaja

Re: Tramaci poledeghi e economeghi so sta migrasion selvaja

Messaggioda Berto » ven set 04, 2015 6:32 am

La cooperazione ha fallito e l'integrazione è lontana

La cultura dell'accoglienza da noi puzza di speculazione
Piero Ostellino - Gio, 03/09/2015
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 65900.html

Se l'Italia e/o l'Europa non si daranno una cultura dell'immigrazione - dell'integrazione oltre a quella dell'accoglienza -, casi come quello del Catanese, dove un giovane immigrato ha sterminato una coppia di coniugi anziani che voleva derubare, si ripeteranno.

La cultura dell'accoglienza è priva di senso o rischia di averne uno scandaloso - il parcheggio degli immigrati nei campi di accoglienza per tempi indefiniti - se non favorisce l'integrazione (la possibilità di trovare un lavoro, di avere un'abitazione in tempi brevi e, entro certi limiti, sottostare alle stesse regole del gioco di chi è nato, e cresciuto, in Italia e/o in Europa, eccetera, eccetera). La difficile situazione economica non favorisce l'integrazione: non c'è lavoro per gli italiani, figuriamoci se ce n'è per gli immigrati.
La cultura dell'accoglienza, così come si concreta, puzza lontano un miglio di speculazione. È nell'interesse di chi la sostiene - organizzazioni cattoliche e/o di sinistra - poter disporre di manodopera a basso costo.

L'Europa continua sostenere che l'Italia è stata lasciata sola di fronte al fenomeno epocale. Ma, poi, di suo non fa niente per rimediare. In Italia, cattolici e sinistra predicano l'accoglienza indiscriminata senza porsi il problema dei costi e tenendo contemporaneamente d'occhio i vantaggi economici privati che ne possono derivare (costi pagati, oltre tutto, dalla dissestata finanza pubblica). L'uccisione dei due coniugi nel Catanese è un'avvisaglia di quello che potrebbe accadere se continuasse l'attuale andazzo.

A suo tempo, l'Italia aveva varato un programma di cooperazione economica con in Paesi in via di sviluppo. Si tratta di ripetere l'esperimento, evitandone le deviazioni. Come spesso accade dalle nostre parti, i soldi erano finiti ai partiti, che se li erano spartiti, lasciando vuote le casse della cooperazione. Oggi, il copione è cambiato, ma i risultati rischiano di essere gli stessi: immigrati abbandonati a se stessi nei campi di accoglienza - che poi uccidono per rubare - e dispersione della finanza pubblica a vantaggio dei soliti noti privati.

Il problema consiste nell'evitare che partano e un investimento nei Paesi di forte immigrazione è la soluzione, a condizione che si faccia sul serio. Abbiamo bisogno di manodopera a basso costo? Invece di importarla a costi economici e sociali intollerabili, andiamo a cercarla da dove parte e investiamo lì, come già abbiamo fatto negli ex Paesi comunisti, a beneficio della Germania. È mai possibile che non riusciamo a metter su un programma di cooperazione economica con l'estero da dove arrivano gli immigrati, senza finire per sovvenzionare sotto banco una parte della classe politica in Italia o favorire la signora Merkel per ottenerne in cambio favori personali in Europa?
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Re: Tramaci poledeghi e economeghi so sta migrasion selvaja

Messaggioda Berto » sab set 05, 2015 6:33 am

Salvini smaschera Alfano: "Il Cara di Mineo è uno spreco"

Manifestazione davanti al Cara di Mineo: "Ministro Alfano, ministro scafista". Salvini: "Per qualcuno è merce di scambio elettorale". E a Renzi: "Incollato alla poltrona"
Sergio Rame - Ven, 04/09/2015
http://www.ilgiornale.it/news/salvini-s ... 66913.html

"Che il Cara di Mineo fosse stato aperto da Maroni, in condizioni di emergenza e di guerra in corso, è assolutamente vero. Che fosse gestito in maniera seria e dovesse essere provvisorio è altrettanto vero.

Dopo quattro anni non è più provvisorio ma è sfuggito il controllo". Matteo Salvini atterra a Catania e tira dritto a Mineo, feudo indiscusso di Angelino Alfano e bacino elettorale del Nuovo centrodestra.
Qui sorge, infatti, il Cara che, oltre ad aver ospitato l'ivoriano che ha massacrato una coppia di anziani nella vicina Palagonia, è finito al centro degli scandali di Mafia capitale. "Renzi e Alfano sono due incapaci incollati alla poltrona - tuona - dove sono? A Palagonia non li ho visti...".

Avrebbe avuto in programma appuntamenti in Lombardia e Veneto, ma Salvini ha deciso di rivedere l'agenda per fiondarsi al Cara di Mineo. Al suo arrivo vessilli del Carroccio sventolano insieme a quelli della Trinacria nel caldo asfissiante della piana della piccola città catanese. "Difendiamo i nostri confini. Stop invasione" si legge sullo striscione dell'improvvisata manifestazione, ampiamente presidiata dalle forze dell'ordine, davanti al Cara di Mineo. All'interno ci sono oltre tremila immigrati. Un numero di presenze che supera di gran lunga il tetto fissato per legge. "In questo momento storico, con un popolo sofferente e ingestibili - tuona Romy Crocitti Bellante, rappresentante di Lega Italia - non vogliamo chiudere all'accoglienza, ma prima vengono gli italiani, i siciliani, i catanesi". La provenienza dei manifestanti è siciliana, un po' da tutte le principali città dell'isola. "Vogliamo la chiusura del Cara - aggiunge Crocitti Bellante - e che i nostri soldi servano per gli italiani. Ovunque rimbombano slogan anche contro il responsabile del Viminale. "Ministro Alfano - urlano - ministro scafista".

"È la quarta volta che parto da Milano per venire a Mineo". Appena arriva davanti al Cara, Salvini mette subito in chiaro chi sono i colpevoli della gestione fallimentare dell'emergenza immigrazione: "Se magari se ne accorgessero anche Renzi ed Alfano sarebbe una buona notizia. Avrei evitato di tornare qui soprattutto perché avremmo evitato altre morti". Quello che il leader del Carroccio contesta al centro di Mineo di ospitare persone che non ha lo status di rifugiati: "Sprechiamo 100 milioni... A che scopo? Doveva essere chiuso subito dopo l’emergenza del 2011 e il governo non l’ha fatto". Ai leader europei, invece, rinfaccia di prendere in giro gli italiani: "Il massimo sforzo che fa la Merkel è dire ’prendo i sirianì che è l’unica popolazione che scappa dalla guerra. Per la serie scelgo io quelli che voglio e il resto li tenete voi". E anche in questo caso, fa notare Salvini, "Renzi e Alfano rispondono con il nulla e con la resa".

"Il Cara è solo un business per qualcuno, merce di scambio elettorale - incalza ancora Salvini - qualcuno ci guadagna i soldi e i voti". Secondo il leader del Carroccio, il problema di questa e di altre strutture è delle politiche migratorie attuate daò governo. La soluzione più ovvia sarebbe "velocizzare le procedure di identificazione dei veri profughi, espellendo tutti quelli che profughi non sono", e "bloccare gli sbarchi". E, mentre altre centinaia di immigrati sbarcano in Sicilia e Calabria, invita il governo ad accogliere solo chi scappa dalla guerra: "Non possiamo svuotare l’Asia e l’Africa per fare il business di chi ci guadagna e ci specula".


Cara di Mineo, il procuratore smentisce il ministro Alfano: "È emergenza di Stato"

Il procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera: "Il Cara è un'emergenza di Stato, serve che le istituzioni prendano atto del fatto che non può ospitare 3000 persone che diventano ingestibili"
Nico Di Giuseppe - Ven, 04/09/2015
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 66644.html

"Il Cara è un'emergenza di Stato, io l'ho detto in tutte le sedi, è necessario il potenziamento forze di polizia e presidio costante.
Serve che le istituzioni prendano atto del fatto che non può ospitare 3000 persone che diventano ingestibili".
A dirlo è il procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, che ha incontrato la stampa per fare il punto sulle indagini sull'omicidio di Vincenzo Solano, 68 anni e di Mercedes Ibanez, 70 anni, uccisi nella loro villa in via Palermo, a Palagonia, nel Catanese.
Il procuratore ha poi rincarato la dose: "Il Cara di Mineo è un'emergenza di Stato. L'ho detto in tutte le salse. È necessario il potenziamento delle forze di polizia. È necessario che le istituzioni prendano atto di una realtà su cui va posta attenzione e risolta".
Insomma, il magistrato smentisce il ministro dell'Interno Angelino Alfano che da tempo difende il Cara di Mineo e minimizza spiegando che "ora la situazione è molto diversa". Invece la situazione è emergenziale.
Intanto oggi il leader della Lega Nord Matteo Salvini sarà al Cara di Mineo (Catania). E proprio col segretario del Carroccio Alfano si è scontrato a colpi di tweet. "Salvini è un razzista che specula sui morti". La replica del leghista non si è fatta attendere: "Questo incapace incollato alla poltrona mi fa pena".
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Re: Tramaci poledeghi e economeghi so sta migrasion selvaja

Messaggioda Berto » lun set 07, 2015 6:56 am

Ungheria, oltre il muro-colabrodo il traffico di migranti gestito dagli zingari

Ogni giorno 3mila clandestini eludono il muro ungherese. Gli zingari organizzano i taxi per portarli a Vienna
Sergio Rame - Ven, 28/08/2015
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ung ... 64133.html
Non si ferma l’odissea delle migliaia di clandestini che battono la "rotta balcanica" e che sono in marcia perenne verso la prospera Europa.

Non si arresta neanche davanti alla barriera metallica e di filo spinato che il governo conservatore di Viktor Orban sta ultimando di erigere nel sud dell’Ungheria, lungo tutti i 175 chilometri della frontiera con la Serbia. A dimostrarlo sono le migliaia di nuovi arrivi che si registrano quotidianamente in territorio magiaro, ben tremila nelle ultime 24 ore, fra i quali 700 bambini. La stragrande maggioranza sono siriani, afghani e iracheni in fuga dalle guerre che sconvolgono i loro Paesi, ma vi sono anche tanti pachistani, palestinesi e africani. Un flusso che appare inarrestabile e che sembra quasi deridere le autorità di Budapest e la loro decisione sul muro "difensivo" dall’invasione di immigrati.

Al confine in territorio serbo vengono condotti in autobus, e poi a piedi tentano di entrare nell'area Schengen, in tanti ci riescono. Dall’Ungheria la quasi totalità dei profughi intende recarsi in Paesi del Nord Europa, in particolare Germania, Olanda, Svezia, Norvegia, nella speranza di un lavoro e di una vita più dignitosa. A Roeszke, a ridosso della frontiera con la Serbia, dove esiste un importante centro di prima accoglienza, i trafficanti di uomini fanno grandi affari. Organizzano taxi: 300 euro a testa, 500 tutta la macchina. Budapest è a 180 chilometri di autostrada. Chi non li ha procede in autobus o in treno."Ma il rischio dei controlli di polizia è alto - spiega l’avvocato Mohamad al Hariri, siriano di un paese a 20 chilometri da Damasco, a Repubblica - soprattutto per proseguire il viaggio verso Vienna".

Sulla strada per Asotthalom e Morahalom, località anch’esse a pochi chilometri dalla frontiera serba, si incontrano a più riprese gruppi di immigrati appena giunti in Ungheria, in marcia a piedi sotto il sole cocente e scortati da auto della polizia magiara verso i commissariati della zona. Tante le donne e i bambini, anche molto piccoli. In un prato a un incrocio stradale un centinaio di clandestini attendono seduti sull’erba e sotto lo sguardo vigile di poliziotti ungheresi l'arrivo di autobus che li condurranno a Roeszke e in altri centri di accoglienza della zona. Tra tutti, però, Roszke resta il centro nevralgico dell'onda umana che punta verso il cuore dell'Unione europea. "La notte è una baraonda - racconta la donna che gestisce il parcheggio dei tir - sono gli zingari a gestire il traffico...
Ungheria, così gli immigrati eludono il muro gente pericolosa. Caricano i profughi in auto e li portano a Budapest". A chi viene beccato della polizia ungherese, tocca tornare nei centri per l’identificazione.
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Re: Tramaci poledeghi e economeghi so sta migrasion selvaja

Messaggioda Berto » lun set 07, 2015 7:42 pm

Migranti: e noi italiani, daremo il benvenuto ai rifugiati?
di Eretica | 7 settembre 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09 ... ti/2013422

È una maratona di solidarietà, quella di austriaci e tedeschi, per accogliere i profughi. È emozionante vedere i volti di queste persone, stanche, che tengono in braccio bambini a piedi nudi e i tanti volontari hanno scarpe di tutte le taglie, per chi è fuggito scalzo, e coperte, abiti pesanti, per chi non ha potuto prendere altro che una maglia a maniche corte. È un fiume di persone che riesce a scalfire dubbi, disumanità di taluni politici e trova gente solidale che non corrisponde affatto alle preoccupazioni dei governi. Applaude l’arrivo dei rifugiati nelle stazioni tedesche, consegna cibo, acqua, quel che serve, mentre le amministrazioni locali hanno montato tende con brande e coperte per concedere un po’ di riposo a donne, bambini, vecchi, uomini stanchi di tanto camminare e viaggiare affollando bus e treni. Perché così va affrontata una emergenza umanitaria tanto negata dai paesi occidentali. Perché quello che succede ora sarà scritto nei libri di storia così come quando nel 1989 crollò il muro di Berlino. Meravigliosa la solidarietà mostrata da chi lavora nelle ferrovie tedesche e in quelle austriache, che hanno protetto i rifugiati impedendo controlli speciali perché “sono viaggiatori come tutti gli altri”, così hanno detto.

250 auto di volontari austriaci, organizzati tramite facebook, raggiungono Budapest, rischiando l’arresto, per portare in Austria altre persone. I bambini coperti dalla bandiera Europea. Una bandiera della quale al momento non possiamo andare orgogliosi. Quante remore e perplessità prima di aprire le frontiere, con i soliti razzisti a istigare la caccia allo straniero. Quanti meschini calcoli sulla quota di persone da salvare e quella da lasciar morire ai confini dell’Europa. Guardateli questi stranieri, poveri, che hanno lasciato case e città distrutte e non saprebbero altrimenti dove andare. Guardate i volti dei bambini che salutano con la mano. E poi tanti giovani che non possono fare a meno di disegnare con le dita la V di vittoria. Ce l’hanno fatta. Loro sono riusciti ad arrivare in Europa e sono ancora vivi. Non come quel bambino siriano sfuggito dalle braccia del disperato padre e che è stato ritrovato morto su una spiaggia turca.

E quanti sono i bambini annegati, morti, in tanti tentativi di traversate a partire da nazioni in guerra dell’Africa centrale. Quanti bimbi restano a galleggiare in quelle acque limpide che non nascondono i corpi perché non è il mare a ucciderli ma chi ha messo quei bambini in condizione di viaggiare con mezzi non sicuri, a scontrarsi con chi respinge i migranti a costo di affogarli. E a chi dice che i bambini non dovrebbero fare quel viaggio sfidando la sorte serve ricordare che se non vivi, respiri, mangi, se non hai un tetto lì dove stai, o sei obbligato a fuggire perché altrimenti a 7 anni ti prendono a fare il soldato, se lì dove stai potresti morire da un momento all’altro allora vedrete quanto è necessario intraprendere quel viaggio.

Nonostante il fatto che la ministra Mogherini non s’è vista a Budapest per dare una mano ai profughi e nonostante il fatto che lei stessa ha affermato che si dà inizio a una convintissima guerra agli scafisti, che diventa una guerra ai profughi, arriverà poi il momento in cui i rifugiati verranno anche in Italia e so che anche qui, nelle nostre stazioni, ci saranno tante persone in marcia, e non da oggi, che da giorni solidarizzano con i rifugiati. In molte città italiane i rifugiati sono una preoccupazione di tante persone. Ci preoccupiamo che stiano bene, che arrivino sani e salvi, che siano nutriti e che non debbano soffrire il freddo. Per questa volta la Germania e l’Austria ci hanno dimostrato com’è fatta l’umanità solidale. Se qui in Italia vediamo qualche razzista e xenofobo che vorrebbe organizzare raduni di benvenuto con le sprange in mano non sorprendetevi per questo. L’Italia è una delle nazioni più sanzionate dall’Europa per la maniera in cui tratta gli immigrati. Perché li custodisce in galera per mesi e mesi in attesa di una identificazione. Perché li lascia a marcire dietro le sbarre in attesa di un processo e perché ogni tanto li obbliga a spogliarsi nudi per lavarli con un getto d’acqua fredda, in un cortile, tanto per ripetere certe orribili scene del passato. Per non parlare del fatto che ogni migrante deve fare mille vie crucis per un permesso di soggiorno sempre sotto ricatto di certi datori di lavoro sfruttatori e disonesti.

Più si va avanti e più l’Italia, dal punto di vista culturale, diventa sempre più orribile. Se voi sapeste che schifo certe frasi lette sui social network, di chi gioisce per ogni immigrato morto in mare o chi insulta gli antirazzisti augurandoci di essere stuprate o di veder stuprate le nostre madri, sorelle, perfino le nonne, dallo “sporco negro”. Perché il fascismo non è mica morto. Si è solo trasformato, di revisionismo in revisionismo, per raccontare balle alla gente sul ruolo che gli immigrati avrebbero in Italia. L’Italia invece non è la meta preferita dai migranti. Non abbiate paura perché ci terremo soltanto gli stupratori di casa nostra, quelli che vengono difesi dai militanti del locale Ku Klux Klan, perché il maschio italico non stupra ma insemina la femmina per la continuazione della specie. Il maschio italico mostra virilmente la via alle femmine che non stanno al proprio posto, perciò se quelle fanno troppo le libertine il maschio le stupra a scopo pedagogico.

Ebbene no, da queste parti chi sa di che pasta sono fatti i fascisti in ronda anti-immigrato sa anche che gli immigrati non sono così felici di stabilirsi qui da noi. Il fatto è che, a prescindere dal fatto che i razzisti lo capiscano o meno, deve esserci libera circolazione degli esseri umani, perché così è sempre stato e così deve essere. La gente che fugge per sopravvivere non può essere respinta in nessun posto e chi arriva da noi, che lo vogliate o no, riceverà moltissimi applausi, a partire dal mio. Restiamo Umani. No Borders. Refugee welcome.


Mi no, mi faso come ke fa łi ebrei de Ixraełe e come ke fa i musulmani.
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Re: Tramaci poledeghi e economeghi so sta migrasion selvaja

Messaggioda Berto » sab set 12, 2015 5:53 pm

Perché la Sinistra e la Chiesa si sono invaghiti degli immigrati e non pensano agli italiani?
ISABELLA MECARELLI
https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 11568298:0

Una bella serie di domande inquietanti sta frullando nella mente di gran parte degli italiani: perché una certa Sinistra pone all’apice degli interessi attuali dello Stato la questione migranti, anteponendola con disinvoltura al problema della precarietà, se non della povertà, in cui verte una gran quantità di connazionali? Perché fa i salti mortali per minimizzare quei comportamenti dei profughi, o degli stranieri già residenti, specie se musulmani, che sarebbero invece da stigmatizzare? Perché considera manifestazioni squisitamente cultural-religiose pratiche quali il velo integrale? Perché arriva a giustificare fino a soddisfare alcune pretese degli islamici, quali quella di far curare le loro donne solo da dottori di “genere” femminile? Perché ritiene sia cura di un buon governo favorire l’erezione di sempre nuove moschee in un momento in cui perfino in un paese musulmano come la Tunisia, vengono chiuse? Perché mai considera la loro religione con un rispetto tale che in passato non si è mai sognata di usare verso quelle cristiana, ebraica o buddista, designate da sempre sprezzantemente “oppio dei popoli”?

L’interesse per i migranti si è intensificato al punto da diventare sospetto. Che interessi avranno (molti di noi si chiedevano) i rappresentanti del governo a insistere su quella strada, a indirizzare sempre maggiori risorse in quel settore: viste le loro ben note tendenze, fosse conveniente per le loro tasche, più che per quelle dei profughi? E infatti, siccome a pensar male si fa bene, ne è giunta presto la dimostrazione: l’inchiesta di Mafia Capitale ha scoperto le pile (si sa, il diavolo i coperchi non li fa).

Ma il malaffare alimentato dal sistema degli aiuti umanitari appare inquietante anche per un altro aspetto: a lucrare sull’accoglienza sono state colte anche le organizzazioni cattoliche, i cui responsabili e rappresentanti (papa in testa) si sgolano e si sbracciano per sostenere con la più ferma convinzione che siamo davanti a un esodo fatale e inarrestabile (di cui noi stessi siamo del resto responsabili, perché trarrebbe origine dalla nostra stessa malvagità). Ma aggiungono altresì che ci farà un gran bene: sarà come un grimaldello che cambierà finalmente il nostro modo di vivere ipocrita e corrotto, praticamente una mano santa.
Pazienza (ma questo non lo dicono) se, mescolati al flusso dei migranti economici o dei disperati che scappano da guerre e persecuzioni, si infiltrassero malintenzionati terroristi; e pazienza ancora se si intrufolassero guerriglieri che odiano con tutto il cuore il crocifisso, che non vedono l’ora di issare lo stendardo nero a piazza S. Pietro (che la cavalleria cosacca non è mai riuscita a raggiungere).

Insomma, stiamo assistendo a una ben strana alleanza, una sorta di connubio tra Don Camillo e Peppone, felicemente uniti per rinnegare insieme i propri principi, spavaldamente a braccetto verso il baratro. Altro che salvezza dei fondamenti cristiani, altro che cura degli ideali di libertà dai gioghi e dalle repressioni che secoli di oscurantismo hanno accumulato, e di cui l’Occidente, a furia di rivoluzioni, di lotte, di atti eroici, si è appena liberato. L’amore per il prossimo, il rispetto per la vita umana, trovano ora massima espressione nella difesa a oltranza di un fenomeno migratorio che a nostro avviso trae origine, al contrario, proprio dal mancato rispetto degli esseri umani.

Ora, l’accecamento della Chiesa potrebbe anche essere giustificato dalla bontà, prodotto in fin dei conti da un eccesso di buona fede, da un’estrema coerenza, dall’applicazione fino al martirio del “porgi l’altra guancia” al nemico, concediamoglielo. Ma quello di una certa Sinistra risulta molto meno spiegabile, perché quando essa chiude gli occhi davanti a una serie di comportamenti assolutamente contrari agli ideali della nostra civiltà, quando avalla pretese e richieste aberranti, che stridono con i basilari storici principi dell’ideologia che l’ha da sempre caratterizzata, mostra di calpestare i propri fondamenti.

Essa mostra di subire un fascino perverso, una attrazione fatale nei confronti dell’islam e della sua pretesa di totalitarismo. Che si trovi proprio qui la risposta all’enigma? Ossia che le ideologie islamista e comunista trovino una profonda affinità appunto nella esigenza di affermarsi in modo autoritario nella società, nell’aspirazione di entrambe ad attuare il dominio assoluto sull’uomo?

(Grazie ad Alfio Krancic per la vignetta emblematica del connubio tra la sinistra, la Chiesa e l'islam)
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Re: Tramaci poledeghi e economeghi so sta migrasion selvaja

Messaggioda Berto » sab set 12, 2015 5:58 pm

La follia dell'Occidente amico dei terroristi islamici e nemico di Putin
di Magdi Cristiano Allam 12/09/2015

http://www.ioamolitalia.it/editoriale/l ... putin.html

Se Putin è l’unico leader mondiale ad avere da sempre una strategia chiara e il coraggio delle sfide solitarie nella guerra contro il terrorismo islamico, che per la Russia rappresenta un nemico interno ed esterno, diamo atto a Berlusconi – che non a caso ieri ha incontrato Putin in Crimea - di essere il leader italiano che si è contraddistinto per il pugno di ferro contro i fanatici di Allah e a favore di un’azione armata per ripristinare legalità e sovranità in Libia, Siria ed Iraq.
All’opposto sconvolge la vocazione al suicidio dell’Occidente - trainato dal filo-islamico Barack Hussein Obama - che condivide la strategia dei terroristi islamici, ossia la caduta del regime laico di Assad, sottomettendosi ai diktat del leader turco Erdogan, il grande burattinaio del terrorismo islamico dei tagliagole dell’Isis e dei taglialingue dei Fratelli Musulmani, ma anche della massiccia invasione di profughi siriani che a partire dalla Turchia stanno destabilizzando l’Europa.
C’è qualcosa di insano e di patologico nel comportamento dell’Occidente che nel 2012 sotto il paravento dell’ “Esercito Siriano Libero”, di fatto monopolizzato dai Fratelli Musulmani, nell’euforia della menzogna mediatica della “Primavera araba”, pur di abbattere un regime autoritario ma laico, sostenne politicamente, finanziariamente e militarmente un fronte di terroristi islamici, accodandosi a Turchia, Arabia Saudita, Qatar, Kuwait e Giordania. E che ancora oggi, con i terroristi dello “Stato islamico” dell’Isis a soli 8 chilometri dal centro di Damasco, insiste per la caduta di Assad.
Che fine hanno fatto la ragione e il buon senso, considerando che questa guerra combattuta sul campo dai terroristi islamici e sostenuta dall’Occidente e da paesi mediorientali “moderati”, ha finora prodotto 215.000 morti, oltre 4 milioni di profughi riparati nei paesi limitrofi (Turchia, Libano, Giordania, Iraq), a cui si aggiungono 7,6 milioni di sfollati all’interno stesso della Siria, 12,2 milioni di affamati, l’80% dei circa 23 milioni di siriani ridotti in uno stato di povertà?
Possibile che neppure di fronte ad un’invasione senza precedenti, stimata proprio ieri in 423.000 clandestini che hanno preso d’assalto l’Europa nei primi nove mesi del 2015, che è la diretta conseguenza della guerra del terrorismo islamico in Siria, Iraq e Libia, non si faccia prevalere l’innato e legittimo amor proprio, teso a salvaguardare il nostro tenore di vita e la nostra civiltà?

Dobbiamo prendere atto che si sta avverando la tesi del conte Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi (1894 – 1972), che ha voluto essere ricordato con l’epitaffio “Pioniere degli Stati Uniti d’Europa”: “L’uomo del lontano futuro sarà un meticcio. Le razze e le caste di oggi saranno vittime del crescente superamento di spazio, tempo e pregiudizio. La razza del futuro, negroide-eurasiatica, simile in aspetto a quella dell’Egitto antico, rimpiazzerà la molteplicità dei popoli con una molteplicità di personalità”. ???

Solo una lucida follia e un’irresistibile vocazione al suicidio può spiegare il fatto che, da un lato, l’Occidente abbatte i regimi laici e favorisce i terroristi islamici e, dall’altro, promuove l’auto-invasione di clandestini, che sono in maggioranza islamici, per porre fine alla propria civiltà e affermare l’ideologia del meticciato etnico e culturale nel mondo della globalizzazione.
Per fortuna che c’è Putin a difendere la nostra civiltà laica e liberale dalle radici ebraico-cristiane. Non ci resta che augurare a questo Occidente di rinsavirsi, prima che ci ritroviamo tutti condannati a prostrarci con il sedere per aria sottomessi al loro dio Allah.


Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi (1894 – 1972)
Mi dispiace ma Kalergi è tutta un'altra cosa, dovresti studiarlo Magdi, mi pare dalle tue parole non hai letto niente di Kalergi e che non conosci la sua vita:
Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi
viewtopic.php?f=92&t=1475
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Re: Tramaci poledeghi e economeghi so sta migrasion selvaja

Messaggioda Berto » mer set 16, 2015 9:39 pm

INCHIESTA ESPLOSIVA DEL WALL STREET JOURNAL: MIGRANTI GRAN BEL BUSINESS PER MULTINAZIONALI COME VODAFONE E WESTERN UNION
martedì 15 settembre 2015

http://www.ilnord.it/c-4425_INCHIESTA_E ... TERN_UNION



L'esodo dei "migranti", la maggior parte dei quali spinti da ragioni economiche, verso l'Europa sta dando forma a un'industria dell'accoglienza che attrae ogni sorta di soggetto economico: dai piccoli esercenti sino alle private equity, per non dire dei colossi della telefonia mobile.

Dallo scorso anno - scrive il "Wall Street Journal" - oltre un milione di persone ha richiesto asilo all'interno dell'Unione Europea: la sola Germania prevede per quest'anno 800 mila richieste, e da tragedia umanitaria, questo esodo si tra trasformando "in una vera e propria industria dell'accoglienza" alimentata dai fondi pubblici: si tratta di un'industria "dai margini di profitto per singolo migrante assai ridotti - spiega Willy Koch, ex manager del fondo svizzero Ors Services Ag, che tra le sue attivita' conta ora un campo per rifugiati in Austria - ma la cui chiave e' certamente il volume": piu' aumenta il flusso di migranti e richiedenti asilo, dunque, piu' le attivita' "collegate" all'accoglienza diventano redditizie per i soggetti economici che le ottengono in gestione dalle autorita' pubbliche.

In molti casi - scrive il quotidiano Usa nella sua documentata inchiesta - "le aziende private vedono in queste attivita' la possibilita' di conquistare il favore di quello che prevedono diventera' un nuovo e numeroso gruppo di consumatori".

In molti casi, gli operatori economici svolgono attività di business che "scatenano le proteste di chi li accusa di lucrare sulle tragedie umane".

Le occasioni di profitto non mancano: In Germania, ad esempio, Air Berlin Plc ha ottenuto lo scorso anno 350 mila dollari per il rimpatrio per via aerea dei migranti la cui richiesta d'asilo e' stata negata dalle autorita' di Berlino.

In Svezia, il governo ha pagato una societa' di analisi linguistica 900 mila dollari per verificare la veridicita' delle generalita' fornite dai richiedenti asilo.

Ad Atene, una filiale di Western Union ha incassato 20 mila dollari al giorno grazie alle commissioni sulle transazioni effettuate dai migranti, e in molti casi si sarebbe tratatto del pagamento estero su estero agli "scafisti".

In alcune isole dell'Egeo, come in altre localita' dell'Europa meridionale, il business dell'accoglienza dei migranti e i fondi pubblici stanziati a tal fine sono andati a compensare la crisi nelle attivita' del settore turistico, senza mai tenere conto del disagio delle popolazioni locali.

A Lesbo - uno dei crocevia del flusso di migranti in arrivo dalla Siria - i richiedenti asilo pagano di tasca loro il soggiorno in albergo, e persino extra come la colazione, mentre attendono di veder evase le loro pratiche burocratiche.

A competere per la fornitura dei servizi ai migranti, pero', sono anche compagnie internazionali come i colossi della telefonia mobile: gruppi come Vodafone hanno cominciato a vendere schede sim per i telefoni cellulari direttamente ai migranti o ai governi che le forniscono gratuitamente a chi arriva, come quello italiano.

Altri business adottano una visione di piu' lungo termine: in Italia Extrabanca, una banca specializzata in servizi ai non-europei, sta vivendo un boom di pari passo con la popolazione extra-comunitaria nel paese, esplosa dal 2 al 9 per cento in meno di 15 anni.

Insomma, secondo il Wall Street Journal i "migranti" sono un gran bell'affare, per chi sa sfruttarlo.

Redazione Milano
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Re: Tramaci poledeghi e economeghi so sta migrasion selvaja

Messaggioda Berto » sab set 19, 2015 7:51 pm

Migranti, un miliardo per l’accoglienza. “Spreco di denaro: in Germania l’asilo è concesso in 3 mesi, in Italia si arriva a 18″
Chi chiede lo status di rifugiato passa fino a 540 giorni nei centri di accoglienza prima di avere risposta, quando in Germania ne bastano 90. Così lo Stato spende 21 mila euro per ogni profugo. Nel 2011, anno dell'emergenza a Lampedusa, l'Italia fu terza nella classifica dei Paesi che pagarono di più: prime due Svezia e Germania, con 38.640 euro e 23.844 euro investiti per l'accoglienza di un singolo migrante
di Lorenzo Bagnoli | 19 settembre 2015

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09 ... 18/2041952


Aboubacar, poco più che ventenne anni, nato in Burkina Faso. Lavorava in Libia prima della guerra, poi nel 2011 è arrivato con un barcone e qui si è fermato. Professione di oggi: giardiniere. Ha imparato il mestiere con una borsa lavoro e oggi si mantiene. Alhassane, maliano, stessa età, stessa guerra da cui fuggire ma un destino ben diverso. Oggi è un senza dimora, costretto a chiedere l’elemosina all’angolo della strada: non ha mai avuto nemmeno l’opportunità di avere una borsa lavoro. Sono i due volti opposti dell’accoglienza all’italiana. Ovvio, ogni storia ha il suo corso, ma le direzione presa dipende anche dal contesto in cui ci si trova. Soprattutto per chi resta senza nulla. Che l’accoglienza funzioni o meno è decisivo per decidere se un rifugiato potrà diventare una risorsa o dovrà infoltire la schiera di chi è costretto a rivolgersi al nostro welfare striminzito.

Quest’anno l’Italia – proiezioni del Viminale – toccherà un miliardo di euro spesi per il sistema d’asilo. Un numero che fa impressione, ma che a conti fatti rappresenta poco più dello 0,1% del Pil. Le 63 mila domande depositate nel 2014 fanno sentire il loro peso sui bilanci statali dopo 12 mesi. Lo scorso anno le uscite si erano fermate a 635 milioni. Tutta colpa dell'”invasione”, come direbbe Matteo Salvini? Tutt’altro. “In Italia c’è uno spreco di denaro dovuto ai tempi di permanenza nei centri per richiedenti asilo”, spiega il portavoce del Consiglio italiano per i rifugiati (Cir) Christopher Hein.

Circolari ministeriali alla mano, il tempo stabilito per la permanenza nei centri di accoglienza per richiedenti asilo è di sei mesi, prorogabili ad altri sei in casi straordinari. Il tempo per stabilire se la domanda d’asilo va accettata o meno dovrebbero essere 30 giorni. Dopo l’ottenimento dell’asilo e i sei mesi che si passano facendo corsi di lingua e imparando i rudimenti di un lavoro, termina il periodo nei centri d’accoglienza. Invece la media in Italia è di 12 mesi nei centri, con picchi a fino a 18 mesi, in particolare al Cara di Mineo, il Centro di accoglienza richiedenti asilo meno efficiente d’Italia, commissariato dalla Prefettura per i legami dell’ente gestore con Mafia Capitale. Un centro costato, da solo, 51 milioni (dato 2014).

Standard europei, gestione all’italiana
L’Italia nemmeno in periodi di crisi ha mai speso cifre fuori dalla media europea. Anzi, rispetto ai Paesi campioni dell’accoglienza ha contenuto le uscite. È quanto risulta nel dossier “La buona accoglienza“, realizzato dai ricercatori della Fondazione Leone Moressa Enrico di Pasquale e Chiara Tronchin. I dati presi in considerazione risalgono al 2011, quando fu varata l’Emergenza Nord Africa. Allora si spesero 860 milioni di euro, per un piano che accolse 40.355 profughi. L’Italia fu terza nella classifica dei Paesi che spesero di più: prime due Svezia e Germania, con 38.640 euro e 23.844 euro spesi per l’accoglienza in un anno di un profugo. Seguirono Regno Unito (14.848) e Francia (14.319) agli ultimi due posti.

Come accade oggi, tra i problemi gestionali dell’emergenza ci furono i tempi per il riconoscimento dell’asilo. Le commissioni territoriali, gli organi ministeriali che valutano le richieste di asilo, convocavano il richiedente per l’audizione anche dopo 14-16 mesi dal deposito dell’istanza. Siccome un centro di accoglienza è sempre pagato in media tra i 30 e i 35 euro al giorno per ogni ospite, se avessimo ridotto i tempi di permanenza nei centri, avremmo potuto spendere cifre ancora più vicine a Francia e Regno Unito, invece che oltre 21 mila euro ogni profugo.

Alternative possibili
“In Germania il tempo per concedere l’asilo in media è tre mesi“, spiega ancora Hein. Non che Berlino sia il modello: tutto lo stato sociale è talmente diverso, precisa il portavoce del Cir, che è impossibile un confronto alla pari. Ma un segreto da imparare c’è: snellire le procedure. A scegliere in prima istanza se concedere o meno l’asilo, infatti, in Germania è un singolo funzionario e non una commissione. Nel caso di ricorso, poi, sono i Tribunali amministrativi sparsi in tutta la Germania ad emettere il verdetto. E ognuno ha una sezione speciale per le richieste di asilo. “Spesso hanno anche delle specializzazioni sulle diverse nazionalità del richiedente”, continua Hein.

Eppure il Viminale, memore del disastro della gestione dell’emergenza nel 2011, ha cercato di correre ai ripari per tempo. All’epoca dell’Emergenza Nord Africa le commissioni territoriali erano dieci, oggi sono raddoppiate ma il risultato non cambia. Anzi, sotto il profilo dei criteri di valutazione peggiora: ad aprile l’Associazione studi giuridici per l’immigrazione (Asgi) denunciava che la metà delle domande subivano un diniego, inspiegabile per gli avvocati viste le provenienze dei richiedenti. Ad agosto i richiedenti asilo che protestavano al centro di accoglienza di Bresso, aspettavano di essere convocati per la prima volta alla Commissione territoriale di Milano ad aprile-maggio. E la Lombardia è una delle poche regioni in cui ci sono due Commissioni. Figurarsi altrove: per gli operatori sociali delle cooperative seguire l’iter legale della domanda d’asilo, soprattutto se il centro d’accoglienza si trova lontano dalla sede della Commissione, può diventare un inferno.

L’ultima (rischiosa) corsa alle strutture
“La novità più importante all’orizzonte, dopo le parole di Papa Francesco, è che anche le parrocchie potranno accogliere”. A dirlo è il prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione. Per alcuni la caccia è cominciata già a metà agosto. Lo scopo è trovare spazi che siano adatti ad accogliere migranti da affidare alle associazioni e alle cooperative già accreditate per l’accoglienza profughi. Tutto sarà iper controllato, assicura il Viminale. Il problema, però, è stabilire il prezzo per vitto e alloggio. Mica che si faccia lucro sull’accoglienza: “Stiamo valutando con la Cei (Conferenza episcopale italiana, ndr) perché sia tutto il più trasparente possibile”, garantisce Morcone.

Il costo complessivo – in cui sono inclusi dal vitto alle cure mediche, dai corsi di lingua all’assistenza legale – deve per forza restare sotto l’asticella dei 35 euro al giorno per profugo, perché lo standard è stabilito dal Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). La nuova strada presa dal Viminale, che apre anche alla possibilità per i privati di ospitare profughi in casa, divide gli addetti ai lavori: ci sono associazioni, come il Cir che lo considerano un passo in avanti per scacciare la paura dell’immigrato. Altre, come Asgi, che sottolineano come non esista alcuna norma né che permette né che vieta l’accoglienza in casa: “A me quello che preoccupa è che non ci siano controlli su idoneità dei nuovi posti di accoglienza, su come vengono spesi i soldi”, dichiara l’avvocato di Asgi Nazarena Zorzella. Trovare la soluzione per uscire dal perenne stato di emergenza pare ancora un miraggio.
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Re: Tramaci poledeghi e economeghi so sta migrasion selvaja

Messaggioda Berto » dom set 20, 2015 9:18 am

LOTTERIA SODOMIA

18 set 2015

http://www.eugeniobenetazzo.com/europea ... ut-control

Dal punto di vista mediatico i prossimi mesi ci permetteranno di assistere all’apoteosi del qualunquismo cattocomunista e della propaganda radical chic. A mio modo di vedere dobbiamo imparare a metabolizzare il tutto come se fosse una sorta di nuovo reality dal taglio molto comico: penso sia l’unico modo per passare l’inverno senza avere la nausea ogni volta che ci si sintonizza su un emittente nazionale per ascoltare un approfondimento sui principali fatti di cronaca. Adesso infatti tutta l’attenzione mediatica è focalizzata sul muro in costruzione in Ungheria e sulla sua principale funzione ovvero fermare l’avanzata e l’ingresso di clandestini provenienti dalle aree balcaniche attraverso il confine serbo. In realtà usare il termine muro è improprio e fuorviante, trattasi nello specifico di una semplice rete metallica di filo spinato presidiata da forze militari come dovrebbe essere ogni confine nazionale. Un paese sovrano come l’Ungheria ha decretato che attraversare questo muro o rete di contenimento senza i relativi permessi rappresenta da qualche giorno un crimine punito fino a tre anni di reclusione. La propaganda buonista in Italia ovviamente condanna ferocemente il governo ungherese, al pari di come stanno facendo alcune istituzioni internazionali tipo l’ONU e parte dell’Unione Europea, quest’ultima entità astratta che può essere considerata come la causa primaria di quanto sta accadendo attorno ai suoi confini, volutamente non presidiati per ragioni di cui abbiamo parlato in altri post.

Si è arrivati a paragonare l’Ungheria alla Germania Nazista per innalzare il tono della conversazione e porre in cattiva luce questa nazione europea che si comporta da sovrana sul proprio territorio, proprio come dovrebbe essere. Stando ai vari giornalisti buonisti e commentatori di sinistra, questo muro è una vergogna per l’intera umanità e per le vicende che caratterizzano quest’epoca infelice. Peccato che sia solo questo muro che scandalizza così tanto, nessuno infatti si sogna di contestare o mettere in discussione il muro che ha alzato Israele nei confronti della Cisgiordania (un tempo provincia siriana), un muro di cemento cinque volte più lungo di quello ungherese, con la differenza che quello israeliano non è una rete metallica ma una invalicabile barriera di cemento. Stranamente tale muro trova il consenso di tutta la propaganda buonista, anzi si è arrivati a ribattezzarlo con il termine di barriera di sicurezza, mentre quello ungherese è stato definito il muro della vergogna anche se di fatto stiamo parlando di una reticolo metallico. Costruire muri, protezioni e cercare di difendersi fa parte della natura di ogni essere animale, essere umani compresi, pensiamo solo a quanti animali lo fanno quotidianamente con vari espedienti al fine di sentirsi protetti da chi è da loro diverso: è naturale cercare difesa quando si viene aggrediti o si teme per una potenziale aggressione o pericolo.

In rete è pieno di filmati che mostrano come la censura mediatica occidentale abbia operato in questi mesi per evitare di far vedere chi sono veramente i clandestini che adesso sono stati battezzati migranti economici. Su uno degli ultimi servizi giornalisti che ho visto, la reporter parlava di profughi in fuga dal loro paese, citando il Pakistan, la Nigeria, il Bangladesh: peccato che in nessuno di questi paesi via sia in corso una guerra civile. Se fossimo in un altra epoca staremmo già in pieno conflitto civile, tuttavia grazie ad un instupidimento globale reso possibile dai social network e da una educazione e formazione scolastica ormai aberrante, il livello di autocoscienza medio delle persone si è notevolmente abbassato. Abbiamo compreso che questi flussi di immigrazione clandestina servono all’Unione Europea per rafforzarsi demograficamente consentendo in questo modo la sostenibilità finanziaria di tutti i propri sistemi di welfare e retirement. Gli USA per chi non lo sapesse gestiscono il tutto con la Green Card Lottery conosciuta ufficialmente con il termine di Diversity Immigrant Visa Program istituita nel 1990 con l’Immigration e Nationality Act. Sostanzialmente si tratta di una vera e propria lotteria che assegna a caso un numero massimo di 55.000 permessi di residenza permanente a immigrati provenienti da paesi con un basso tasso di immigrazione nei confronti degli USA stessi.

Gli USA non possono essere considerati come l’Europa, in quanto trattasi di una nazione giovane (se rapportata ad altre) che è nata ed ha preso forma proprio con l’immigrazione di risorse umane da altre parti del mondo essendo stata una terra vergine poco abitata (tralasciando il vergognoso sterminio indiano). Nonostante questo ancora ad oggi è il paese in cui le tensioni e le differenze razziali e sociali sono tre le più acute e problematiche di tutto il mondo. Nemmeno gli USA tuttavia sono sono stati cosi folli da rilasciare mediante lotteria il visto a chiunque, vi sono immigrati di alcuni paesi che sono considerati non eligibili ovvero non possono in ogni caso partecipare all’estrazione a sorte della Green Card. Tra queste nazioni troviamo ad esempio l’Etiopia, l’Egitto, la Nigeria, il Pakistan, il Bangladesh, la Colombia e cosi via: la lista di questi paesi varia nel tempo a seconda delle guide linea del Dipartimento di Stato. Quindi anche nei confronti di coloro che grazie alla sorte potranno entrare negli USA con un regolare permesso di residenza, l’America attua una selezione sulla base di criteri sia statistici che demografici. Da circa un anno invece l’Unione Europea ha voluto varare un programma molto più audace e conveniente (tuttavia senza alcuna legittimazione) incentrato sulla condotta del Just Come, Then Enter ossia il primo che si presenta sui nostri confini da clandestino entra senza difficoltà e ottiene una serie di benefici economici a discapito di chi invece decide di entrare per vie legali e spesso molto costose: alcuni l’hanno battezzata Lotteria Sodomia.
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Re: Tramaci poledeghi e economeghi so sta migrasion selvaja

Messaggioda Berto » dom set 20, 2015 9:21 am

DIVENTEREMO CATTIVI
10 set 2015

http://www.eugeniobenetazzo.com/propaga ... mmobiliare

Durante il Terzo Reich, con l’intento di promuovere il plagio dell’ideologia nazionalsocialista in Germania, venne istituito il Reichsministerium fur Volksaufklarung und Propaganda, più conosciuto come il Ministero della Propaganda affidato a Joseph Goebbels incaricato di controllare la cultura nazionale e tutte le sue possibili manifestazioni ed espressioni. Per quanto ancora oggi guardiamo a questa istituzione del Governo di Hitler prendendone le dovute distanze, è doveroso ricordare che quel ministero venne istituito a fronte di un governo democraticamente eletto dalla Germania di allora in cui il programma di governo era stato ben delineato, spiegato e illustrato (a parte ovviamente la Soluzione Finale). Chi avesse all’epoca votato per il Partito Nazionalsocialista aveva ben presente che cosa avrebbe fatto il nuovo governo per la Germania almeno nei primi anni di vita. Sappiamo poi come il tutto è degenerato negli anni successivi e a che conseguenze ci ha condotti. Ora spostiamoci ai tempi nostri, in particolar modo in Italia e facciamo una riflessione: chi sta guidando il Paese non è stato eletto da nessuno, non fa nemmeno parte del Parlamento come deputato o senatore. Soprattutto quanto sta realizzando a fronte di una propaganda buonista di cui in precedenza nessuno è mai stato notiziato. Prima di lui, ci aveva già provato anche il suo predecessore, ma almeno aveva avuto il tatto diplomatico di iniziare con un piccolo passo di rottura con il passato, seppure molto contestato (leggasi Kyenge con Letta).

In buona sostanza oggi l’intero Paese deve accettare sommessamente la propaganda buonista di una parte politica che si erige a detentrice della verità assoluta quasi il suo leader fosse un nuovo fuhrer il cui credo non viene più prima conosciuto e successivamente abbracciato o respinto, quanto tuttavia solamente imposto al pari di un dogma. Così è perchè qualcuno ha deciso che si deve fare in tal senso. La propaganda propone in prima serata sulla prima rete nazionale una penosa fiction dal nome che è tutto un programma Anna e Yussef per spingerci ad abbracciare ancora più fermamente il loro punto di vista imposto dall’alto. Vi dovete integrare, siete obbligati a farlo, questo è stato deciso da qualcuno nel vostro interesse, pertanto tutti coloro che la pensano diversamente rappresentano il male della nazione o una minaccia per l’umanità essendo in contrasto con gli ideali cristiani su cui questo Paese si fonda. Pensateci un momento: vi è mai stato un partito politico il cui programma di governo prevedeva le frontiere aperte a tempo indeterminato, l’assenza di controlli e limitazioni sui flussi di immigrazione o le sovvenzioni economiche quotidiane per i diversamente italiani. Nessuno si è mai sognato di mettere sulla propria agenda niente di tutto questo. Casomai l’esatto contrario. Una scelta di governance di questa portata epocale è stata implementata a fronte di nessuna espressione di consenso popolare e né tanto meno legittimazione. Semplicemente chi governa il Paese ha decretato o meglio dire imposto a tutti che così si deve fare e così si farà.

Siete mai stati chiamati a votare per esprimere il vostro parere sulla questione ? Vi è mai stata una consultazione popolare del tipo: vuoi integrarti con culture diverse da quella tua oppure vuoi che lasciamo aperte le frontiere senza alcun tipo di controllo in modo che possa entrare chiunque lo desideri ? Niente di tutto questo vi è mai stato chiesto. Se ci fossero le elezioni politiche nei prossimi due mesi il primo partito diventa la Lega Nord, ne ho la assoluta convinzione. Mi bastano le impressioni e la frustrazione che hanno centinaia e centinaia di persone (operai, pensionati, imprenditori, autonomi) che sino a qualche anno fa erano tutto sommato moderati e ben disposti a supportare l’immigrazione, ma ora stanno montando un desiderio di vendetta, la rabbia hanno visto che non porta da nessuna parte. Non è casuale che chi governa adesso proponga l’azzeramento delle imposte sulla prima casa, deve infatti cercare di preservare quel consenso vitale per il suo piano di azione. Mi auguro che questa volta si riduca sensibilmente la parte di italiani che si faranno comprare con il denaro, ricordando le conseguenze che scaturirono dai famosi 80 euro in busta paga. All’estero conoscono più Salvini che Renzi, e proprio sul primo ripongono maggiori speranze ed aspettative. Quando sento un ex-attivista del PD che mi dice che preferiva il tempo in cui c’era Berlusconi, forse significa che vi è speranza in un cambio di rotta. Si continua ad invocare Shengen a giustificazione di quanto sta accadendo, tuttavia si dimentica che Shengen ha lo scopo di consentire la libertà di circolazione di capitali e persone a fini lavorativi da un paese all’altro (mi sposto perchè in Francia ho ricevuto una migliore offerta di lavoro) e non per sfruttare o beneficiare del welfare di un altro stato (mi sposto per sfruttare l’altrui assistenza sanitaria).

Proprio come è stato subdolamente acquisito il consenso, mediante una retorica perniciosa ed una propaganda fuorviante facendo leva sul vil denaro (pensiamo agli 80 euro ed al voto durante le elezioni europee di Maggio 2014) sarà tuttavia proprio quest’ultimo che consentirà di pareggiare i conti. Denaro ed ancora denaro. Quando la gran parte degli italiani si renderà conto di quanto diminuiranno il valore delle proprietà immobiliari in cui hanno investito o in cui vivono a causa degli effetti deleteri di una immigrazione clandestina e selvaggia, che impatterà sul patrimonio di immobili residenziali soprattutto delle aree urbane popolari, allora vedrete quanto diventeremo cattivi. Ne avete avuto un primo assaggio qualche mese fa con episodi di tensione e scontro sociale (mai visti prima) proprio dalle mie parti. Non si tratta più di andarsene via dall’Italia per l’oppressione fiscale o per la geronto-burocrazia omnipresente, quanto piuttosto per allontanarsi e lasciarsi alle spalle il disagio ed il contrasto sociale che si percepirà in misura insopportabile nei prossimi anni. Alcuni colleghi statunitensi mi hanno chiesto se abbiamo perso come italiani completamente il buon senso o la ragione: negli USA non sono riusciti ad integrarsi in cinque secoli mentre noi dovremmo avere la presunzione secondo chi ci governa di farcela in cinque anni. Quello che aspetta gli italiani che rimarranno nella loro terra nativa rappresenterà un incubo o il peggio dei due mondi (stagnazione economica e intolleranza sociale in progressiva ascesa). Sono pronto a scommettere che tra 25 anni in Italia chi oggi ha figli, invidierà chi non li ha avuti o ha scelto di non averli.
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