Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam

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Messaggioda Berto » sab mar 07, 2015 9:18 pm

Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam
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Ouropa e Ixlàm (Europa e Islàm)
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Re: Ouropa, migranti e ixlam

Messaggioda Berto » sab mar 07, 2015 9:19 pm

El caxo xvedexe Malmö

Malmö dove la Svezia è intollerante
dal nostro inviato Angela ManganaroCronologia articolo17 dicembre 2010

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti ... 1332.shtml

MALMÖ - A Malmö il colore dei capelli non è un dettaglio. Dopo il tramonto è buona regola che i biondi stiano alla larga da Rosengard, quartiere con decorosi palazzoni e un centro commerciale che non fa pensare al ghetto simbolo del disordine multietnico del laboratorio Svezia: potrebbero essere borseggiati. Ultimamente la polizia consigliava ai bruni con pelle scura (gli "svartskalle" o testa nera, modo di dire che distingue i nativi da chi non lo è) di camminare in gruppo e non frequentare posti isolati per paura del killer che sparava contro gli immigrati.

Ora la terza città del paese, con il 20% di stranieri, un'altissima percentuale di sussidi, guerriglie all'ordine del giorno, vetri della sinagoga fracassati da razzi, si è liberata da un incubo: il killer si chiama Peter Mangs, ha 38 anni e fa il musicista.

«Noi pensavamo fosse un ex poliziotto, invece era un artista», dice Maria, boccoli scuri, dottoranda all'università di Lund. «Sono stato fortunato: il killer viveva nella zona ricca dove lavoro e andava a sparare in quella povera» dice il tassista dalla pelle mediorientale. Mentre la polizia di Stoccolma si chiede chi era davvero Taimour Abdulwahab, il kamikaze «integrato, gentile, occidentalizzato» che sabato si è fatto esplodere nella via dello shopping, quella di Malmö accumula prove a carico del presunto assassino, probabile psicolabile ma con movente razzista.

Nella patria del giallo, la trama non spiega la realtà. «Sono due follie ma sono accadute qui, è una vergogna», ragiona Ignacio Barrera, 31 anni, genitori cileni, nato a Lund, esperienze a Londra e Madrid, ora impiegato a Malmö, roccaforte socialdemocratica. Ignacio vota i verdi ma considera il moderato ministro degli esteri Carl Bildt un politico brillante, tifa per il Milan e WikiLeaks, è sicuro che Julian Assange non è uno stupratore. Avverte: «Malmö non è la Svezia come New York non è l'America e Londra non è l'Inghilterra. Qui però c'è la segregazione e la sottosegregazione: i somali stanno con i somali, gli iracheni con gli iracheni. Malmö è speciale ma brutta. Gli svedesi però non sono razzisti: sono solo stanchi di vedere tanti stranieri che non lavorano prendere un sussidio superiore alla loro pensione.
D'altra parte però essere musulmani in occidente non è facile. I politici dovrebbero parlare di più di questo».

I politici hanno dovuto parlarne quando alle elezioni politiche di settembre il partito populista e neonazista del trentenne Jimi Atkinson ha preso 20 deputati: ora però è isolato, il governo del premier Friedrik Reinfeldt ha rifiutato alleanze, ha avuto l'appoggio dei socialdemocratici, da sempre al potere, da due mandati all'opposizione, adesso senza leader: Mona Sahlin si è dimessa poche settimane fa. Una delle più formidabili macchine politiche d'Europa è in un tunnel e non si vede la luce, scrivono i commentatori.

«Sono in caduta libera, hanno perso tutti i treni, non hanno capito che il mondo stava cambiando: per noi è un problema non avere un'opposizione forte» spiega uno dei volti vincenti del partito moderato oggi al governo. Si chiama Anna Maria Corazza Bildt, italiana con passaporto svedese, moglie del ministro Bildt, eurodeputata dal 2009 a dispetto dei pronostici. «La Svezia sta cambiando velocemente in un certo senso europeizzandosi in modo negativo con problemi come l'immigrazione di massa», spiega. L'attacco kamikaze «è stato una grande sorpresa: gli svedesi si credevano immuni dal terrorismo internazionale. Allo stesso tempo però c'è stata una risposta direi cool: non vogliono cambiare il loro stile di vita». L'uomo bomba – spiega la signora Corazza – «è la terza tappa del "risveglio": prima l'omicidio di Olof Palme, poi quello di Anna Lindh, adesso il kamikaze. Ma gli svedesi continuano a credere nelle istituzioni hanno fiducia nello stato che difende loro e la libertà di espressione, sacra». Non a caso le vignette blasfeme su Maometto sono state ripubblicate in Svezia un anno dopo il caos in Danimarca.

La crisi economica ha fatto la sua parte ma non spiega tutto: «C'è stato un momento in cui chi non aveva il lavoro poteva incolpare l'immigrato ma adesso il paese sta uscendo dalla crisi prima e meglio degli altri, gli imprenditori hanno grande fiducia nel futuro, abbiamo bisogno di immigrati che lavorano. Gli ingressi illegali e la paura dell'Islam hanno il loro peso – continua Corazza - ma a far paura sono i numeri: gli svedesi sono solo nove milioni, il paese ha in proporzione più migranti dell'Italia».

Il governo punta a tasse più basse, la riforma sanitaria prevede anche il medico privato, prima impensabile. L'opinione pubblica vuole un nuovo welfare ma non è disposta a trattare su privacy e libertà di espressione: non a caso il quartier generale di WikiLeaks si trova alla periferia della capitale, ospitato dalla web company Banhof in un ex bunker della seconda guerra mondiale: blogger e designer hanno diffuso foto strepitose della sede, uguale a un set di Spielberg.

Ecco perché una delle leggi più controverse nel paese che ha anche il partito dei pirati informatici, è il "Fra" che prevede controlli su mail e telefonate da parte del ministero della Difesa: scandalosa secondo molti. «Non si è pronti ad accettare una legge simile, forse ora dopo l'attentato le cose cambieranno» conclude Corazza. «L'effetto immediato della bomba è che parte del mio partito adesso vuole approvare questa legge» spiega contrariato il professor Sven Britton. Immunologo al Karolinska Institute, ha insegnato e lavorato all'Università della California, ora in pensione lavora nel centro vaccinazioni pubblico a una traversa dall'attentato.
A settembre si è presentato con i socialdemocratici: dopo le dimissioni della Salin diverrà deputato.

Non credeva che Berlusconi riuscisse a farcela anche stavolta, sorride. Sul suo partito dice. «È in crisi, come il modello: le politiche su cui si poggia non funzionano più anche perché si vogliono tenere tasse alte: il denaro è più importante dell'ideologia e della solidarietà» ma ammette: «Il governo è competente soprattutto nell'economia». Quando saluta chiede: «Sa qual è la nazionalità più diffusa al Karolinska?» Gli iraniani? «No, gli italiani». Triste per l'Italia. «Triste per voi, buono per noi», sorride.
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Re: Ouropa, migranti e ixlam

Messaggioda Berto » lun apr 13, 2015 8:13 pm

La minaccia di Kammenos alla Germania: "Se Ue ci abbandona, vi sommergeremo di migranti mescolati a jihadisti"

La dichiarazione del ministro della difesa greco: "Distribuiremo ai migranti venuti da ovunque documenti validi per circolare nell’Europa di Schengen"
dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI

09 marzo 2015

http://www.repubblica.it/esteri/2015/03 ... -109102086


BERLINO – “Se l’Europa ci abbandona nella crisi, la sommergeremo di migranti, e tanto peggio per Berlino se in mezzo a quella marea umana di milioni di profughi economici si mescoleranno anche jihadisti dello Stato islamico”. L’incredibile minaccia è stata profferita in pubblico dal ministro della Difesa ellenico, il populista di destra Panos Kammenos, a poche ore dall’attesa, forse decisiva riunione dell’Eurogruppo sulla crisi del debito sovrano greco e il futuro dei rapporti tra Atene e l’eurozona.

“Se ci dànno un colpo, noi risponderemo dando un colpo a loro”, ha affermato in pubblico Kammenos, leader del partito ‘Greci indipendenti’, la neodestra populista alleata di Syriza, cioè del partito di sinistra radicale del premier Alexis Tsipras e del ministro delle Finanze Yannis Varoufakis. “Se ci lasciano cadere, allora distribuiremo ai migranti venuti da ovunque documenti validi per circolare nell’Europa delle frontiere aperte di Schengen (di cui la Grecia fa parte, ndr) e così quella marea umana potrà andare senza problemi a Berlino”.

E non è finita: “Non sarà poi affar nostro se l’Europa, una volta che abbia adottato una posizione intransigente contro la Grecia sulla questione del debito, si troverà ad affrontare una eventuale realtà spiacevole, cioè il fatto che alla marea umana di milioni di migranti extracomunitari che si rovescerà su Berlino si possano mescolare terroristi dell’Isis”. L’affermazione è tanto più grave in quanto nel governo Tsipras Kammenos ricopre l’incarico di ministro della Difesa, e nonostante le disastrose condizioni economiche e finanziarie del paese le forze armate elleniche, corresponsabili della vigilanza dei confini esterni dell’Europa di Schengen, sono tra le più numerose ed equipaggiate dell’intero continente, ad esempio con un’aviazione che ha oltre il doppio di aerei da combattimento rispetto a quelle francese, italiana o tedesca.


Ke raça de cancari ke li xe sti greghi!



Governo Greco: ”i DANNI DI GUERRA TEDESCHI vanno pagati, se non accadrà, confischeremo le PROPRIETA’ TEDESCHE IN GRECIA” 11 marzo 2015

http://www.piovegovernoladro.info/2015/ ... -in-grecia

Per il nuovo governo greco la questione delle riparazioni dovute dalla Germania per i danni causati nella Seconda guerra mondiale non e’ risolta. Ieri il premier Alexis Tsipras ha riferito che ad occuparsi del caso sara’ una apposita commissione parlamentare: “Dopo la riunificazione della Germania nel 1990 si sono create le condizioni giuridiche e politiche per chiarire la vicenda, ma da quel momento i governi tedeschi hanno reagito con il silenzio, con espedienti giuridici e con ritardi”, ha accusato il premier greco durante un dibattito parlamentare ad Atene.
“E io mi chiedo – dato che in questi giorni vengo spesso interpellato sulle questioni morali: questo comportamento e’ morale? Con le riparazioni si onorerebbe la memoria di tutte le vittime della seconda guerra mondiale e del nazismo, cosi’ come quella della resistenza greca”, ha concluso Tsipras, il quale riconosce che “anche il popolo tedesco ha sofferto sotto il nazionalsocialismo” e che la Germania dopo la seconda guerra mondiale e’ stata “a ragione” aiutata a rialzarsi, sfuggendo pero’ alle proprie responsabilita’.

Per questo il governo ellenico sta valutando l’ipotesi di confiscare alcune proprieta’ tedesche in Grecia.
Ieri sera il ministro della Giustizia Nikos Paraskevopoulos ha dichiarato al Parlamento di Atene che in questo modo verrebbero risarcite le vittime del massacro commesso dai nazifascisti nel paese di Distomo.
In passato la Corte Costituzionale greca aveva confermato la decisione assunta nel 1997, secondo cui alle famiglie delle 218 vittime dell’eccidio spetta un risarcimento da 28 milioni di euro.
Secondo le leggi greche, pero’, e’ il ministero della Giustizia a dover approvare una eventuale confisca.
“Noi promettiamo di rispettare tutti gli impegni. Ma ce lo aspettiamo anche dalle altre parti. Non diamo lezioni etiche ma nemmeno le accettiamo da altri”, ha dichiarato di recente il premier Tsipras.
Ma l’attacco piu’ duro alla Germania e’ giunto ieri dal sottosegretario greco Nikos Pappas, il quale ha accusato il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble di avere uno stile “incompatibile con un’Europa unita e democratica. Il progetto di Schaeuble di soffocare la Grecia e’ fallito” e per questo il ministro tedesco si trova “in una difficile situazione”, ha dichiarato il politico ellenico.
Con queste parole Pappas, una delle figure piu’ vicine al premier greco Alexis Tsipras, ha risposto alle dichiarazioni di Schaeuble al termine dell’incontro tra i ministri delle Finanze europei a Bruxelles: Schaeuble aveva riferito che la discussione sulla Grecia all’interno dell’eurogruppo era durata solo mezz’ora e che, a suo parere, solo il ministro greco Varoufakis crede che la Grecia finora non abbia perso tempo, mentre anche per il presidente dell’eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, nel dibattito sulla Grecia sono andate sprecate “piu’ di due settimane”.
La situazione si fa sempre più incandescente.

La Grecia, Greça, Greghia
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Re: Ouropa, migranti e ixlam

Messaggioda Berto » gio ago 20, 2015 8:05 am

Patrioti europei anti-islam/Pareoti ouropei anti ixlam
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Re: Ouropa, migranti e ixlam

Messaggioda Berto » gio ago 20, 2015 8:06 am

Boxnia e Kosovo cavałi de troia de l'ixlam ?
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Ixlam
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Re: Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam

Messaggioda Berto » sab ago 29, 2015 2:06 pm

Xermagna e acołiensa dei profughi


1
La Germania espelle i disoccupati europei

2
Germania e Spagna, disoccupazione in calo. Berlino: tasso più basso d’Europa
Angela Merkel ha chiuso il 2014 hanno fatto registrare non solo un nuovo record per la Germania, ma anche nell’area Euro, portando il tasso di disoccupazione al 4,7%, contro il 4,9% dell’anno precedente, il più basso tra gli stati dell’Unione Europea.

3
Profughi, la Merkel dà una lezione di politica all’Europa
La mossa tedesca di sospendere il trattato di Dublino per i profughi siriani fa cadere resistenze e alibi.

4
Dixocupasion tałiana 12,7% entel 2015
http://www.istat.it/it/archivio/disoccupati



La Germania espelle i disoccupati europei
3/04/2014 - Silvia Ragusa
http://www.linkiesta.it/espulsione-citt ... e-germania

Se resti senza lavoro per sei mesi, Berlino ti rimanda a casa. Anche Cameron pensa a un giro di vite
Centotrentatré pagine, due ministri - degli Interni e del Lavoro - in conferenza stampa e un titolo: «Aspetti legali e lotta all’utilizzo dell’assistenza sociale da parte dei cittadini degli Stati membri dell’Ue». Che tradotto dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, suona un po’ così: «Chi non trova lavoro, deve andarsene».

La Grosse koalition di Berlino, appena compiuti i suoi primi cento giorni di governo, ha annunciato che limiterà l’accesso dei cittadini europei al welfare e restringerà i permessi di residenza nel Paese: chi non trova un lavoro in un periodo dai 3 ai 6 mesi sarà espulso. Firmato Angela Merkel. Il timore di un’ondata migratoria di lavoratori bulgari e rumeni, avanzata all’inizio dell’anno dalla Csu bavarese, il partito coalizzato con la Cdu della Merkel, ha trovato il placet nel programma di governo.

«Il numero di immigrati dalla Bulgaria e Romania e la quantità di problematiche sociali in parte connesse restano accettabili a livello nazionale, ma inquietanti in alcune regioni. Ecco perché è un bene cercare delle soluzioni prima che diventi un grosso problema a livello nazionale» ha detto durante la conferenza stampa il ministro degli Interni, Thomas de Maizière, assieme al suo omologo agli Affari Sociali Andrea Nahles dell’Spd.

Secondo le autorità di Berlino circa 200 mila cittadini dell’Est sono in procinto di arrivare nel Paese, attratti non solo dalle possibilità di lavoro, ma anche dai generosi sostegni sociali. Finora in Germania vivono poco più di 200 mila rumeni e poco meno di 120mila bulgari, di cui però solo il 7 per cento sarebbe disoccupato, e solo lo 0,7 per cento riceverebbe aiuti sociali, un dato parecchio inferiore rispetto ad altre nazionalità.

A guardare i numeri in Germania ci sono di gran lunga più polacchi, italiani e greci. Senza contare l’ondata degli spagnoli che dal 2004 al 2012 è salita del 206 per cento. Come a dire che la situazione potrebbe complicarsi non solo per gli europei dell’Est.

Le misure che puntano a sanzionare chi abusa del sistema sociale tedesco, infatti, possono arrivare all’espulsione e al divieto di rientrare in Germania per un certo lasso di tempo. Misure per ora apparse in una relazione preparata da una commissione ad hoc in gennaio e che saranno oggetto di un rapporto più dettagliato atteso per il mese di giugno.

Ma c’è di più: chi si è appena trasferito dovrà vedersela con un inasprimento delle condizioni per accedere a determinati sussidi, come quello relativo ai figli a carico (chiamato Kindergeld) che finora è stato sempre riconosciuto a tutti gli abitanti del Paese.

Insomma anche i tedeschi potrebbero aggiungersi al club degli Stati che hanno rivisto - o sono in fase di revisione - il diritto alla libera circolazione europea, come l’Austria o i Paesi Bassi. Senza contare il più recente referendum in Svizzera sulle politiche immigratorie, anche se il Paese non fa certo parte dell’Unione.

Sta di fatto che le pressioni populiste dovute alla crisi economia hanno portato diversi Stati comunitari a puntare gli occhi su una direttiva finora poco studiata. Il testo che regola la libera circolazione delle persone nel continente offre aspetti poco chiari, ai quali la maggior parte dei Paesi non aveva mai prestato attenzione. Almeno finora. I membri dell’Ue infatti possono espellere dei cittadini, solo in «circostanze eccezionali», specialmente in casi di residenza prolungata o di presenza di minori. Il punto è dunque chiarire quali sia l’eccezionalità, secondo la Commissione europea.

Frattanto però c’è chi ha già fatto da se: il Belgio, proprio in virtù di quegli articoli poco chiari, l’anno scorso ha espulso quasi 3 mila cittadini Ue.
Oltre lo stretto della Manica, poi, la svolta di Berlino è stata salutata dagli applausi dei tories inglesi. Pochi giorni fa lo stesso premier David Cameron, in vista delle prossime elezione europee, aveva presentato, nero su bianco, un piano dove ha dettato regole ben precise per la permanenza della Gran Bretagna nell’Unione europea. Tra queste anche il controllo in ingresso degli immigrati - comunitari e non - e la limitazione ai sussidi statali. Tanto più che il mese scorso la stessa cancelliera tedesca, in un discorso a Londra , aveva riconosciuto le preoccupazioni britanniche sull'abuso della libera circolazione all'interno dell’Unione. Va da sé che la ricetta francese di Marine Le Pen, che alle amministrative francesi di domenica scorsa ha letteralmente trionfato, sembra siano destinate a diffondersi nel resto d’Europa.

Bruxelles, dal canto suo, riconosce che ci sono dei «problemi locali» in determinati territori e spinge i governi a risolvervi, senza toccare il principio generale della mobilità europea.

Che si attinga al Fondo sociale europeo, dicono dalla Commissione. La Germania ci sta pensando: ha già annunciato che metterà sul tavolo 200 milioni di euro per le amministrazioni più preoccupate, tra cui Duisburg, Francoforte, Monaco, Offenbach e Amburgo.
Ma la soluzione è di là dal venire, e proprio quando le elezioni europee sono ormai dietro l’angolo. E forse allora sarà davvero un Auf Wiedersehen.



Germania e Spagna, disoccupazione in calo. Berlino: tasso più basso d’Europa: 4,7%
Per l'ottavo anno consecutivo, il governo tedesco vede calare il numero dei senza lavoro. Risultato storico anche nel Paese iberico
di F. Q. | 5 gennaio 2015

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01 ... pa/1315359

Germania e Spagna chiudono il 2014 con dati incoraggianti riguardo alla disoccupazione. Se Berlino conferma, come si legge in un rapporto pubblicato da Destatis, l’aumento del numero degli occupati e l’ennesimo calo dei disoccupati, anche la Spagna, come rivelano i dati diffusi dagli Uffici del servizio pubblico di impiego, ha diminuito la disoccupazione nel Paese, con numeri record che non si registravano dal 1998: -5,39% rispetto al 2013 (253.627 persone senza lavoro in meno).

Germania, occupazione record. Per l’ottavo anno consecutivo, la Germania stabilisce un record, con i dati sull’occupazione che parlano di una media di 42,6 milioni di persone occupate nel 2014, lo 0,9% (372mila) in più rispetto all’anno precedente. In diminuzione anche il numero dei disoccupati: 77mila persone in meno (3,5%) rispetto all’anno precedente, per una stima complessiva di 2,1 milioni di persone senza lavoro. I numeri con i quali il paese della cancelliera Angela Merkel ha chiuso il 2014 hanno fatto registrare non solo un nuovo record per la Germania, ma anche nell’area Euro, portando il tasso di disoccupazione al 4,7%, contro il 4,9% dell’anno precedente, il più basso tra gli stati dell’Unione Europea.

Madrid, maggiore calo della disoccupazione dal 1998. La Spagna ha chiuso il 2014 con 253.527 disoccupati in meno. I dati parlano di un calo record che non si registrava dal 1998: -5,39% di persone senza lavoro, per un numero totale di disoccupati che scende, così, a 4,44 milioni. Il mese di dicembre è stato quello in cui il numero dei senza lavoro è calato maggiormente, con 64.405 persone che hanno trovato un’occupazione rispetto al mese precedente. Una diminuzione, quella dell’ultimo mese del 2014, che è la seconda più consistente da quando sono iniziati i rilevamenti. Un calo del numero dei disoccupati si era registrato anche a fine 2013, quando i senza lavoro diminuirono di 147mila persone, interrompendo un trend in positivo che andava avanti dal 2007.



Profughi, la Merkel dà una lezione di politica all’Europa ???
La mossa tedesca di sospendere il trattato di Dublino per i profughi siriani fa cadere resistenze e alibi. E adesso la Germania passa all’incasso
26/08/2015 - Francesco Cancellato
http://www.linkiesta.it/angela-merkel-p ... one-europa

Il 25 agosto, la Germania ha deciso di sospendere unilateralmente il trattato di Dublino - un protocollo istituito nel 1990 che obbliga chi richiede asilo politico a farlo nel primo paese europeo in cui arrivano - per i profughi siriani. In altre parole, chiunque fra loro sbarcherà in Italia o in Grecia potrà richiedere asilo in Germania senza che nessuno lo rispedirà indietro. Non solo: tutti gli ordini di espulsione già emessi per i profughi siriani saranno immediatamente revocati.

È una decisione a sorpresa, quella tedesca, di cui oggi si parla soprattutto per le violente manifestazioni di protesta da parte di alcuni gruppi neonazisti o comunque di estrema destra contro la Cancelliera (la Germania, quest'anno, già avrebbe accolto 800mila migranti, si stima). In realtà, è una mossa politica destinata a cambiare gli equilibri europei, non solo in materia di immigrazione e accoglienza.

Primo effetto: nessun paese potrà presto o tardi esimersi dal seguire l'esempio tedesco. Non è un caso che subito dopo aver aperto le porte ai siriani, la Merkel abbia messo pressione su tutti quei Paesi - dalla Gran Bretagna in giù - che stanno usando il trattato di Dublino come arma per rispedire i profughi a casa. Peraltro, la Germania accoglie i siriani, generalmente laici, istruiti, più facili da integrare e occupare. Dietro a un atto di generosità, insomma, si nasconde - ma nemmeno troppo - la volontà di dettare l'agenda al Vecchio Continente, per l'ennesima volta.

Fino a ieri potevamo nascondere la nostra inefficienza sotto il tappeto. Ora la Germania ci ha levato tutti gli alibi.

Non solo. Nessuno potrà più accusare la Germania di essere un Paese insensibile di fronte a chi è in difficoltà. Soprattutto, non potranno più farlo i greci o gli italiani, cui questa mossa ha risolto un bel po' di problemi. Il problema, semmai, è che ora arrivano i compiti a casa. Più nello specifico, i tedeschi hanno chiesto che Italia e Grecia discriminino con più attenzione chi è profugo da chi non lo è. Da noi, come abbiamo raccontato qualche settimana fa, ci vogliono diciotto mesi per esaminare la legittimità di una richiesta d'asilo e spesso molti profughi preferiscono scappare e diventare immigrati clandestini. Fino a ieri potevamo nascondere la nostra inefficienza sotto il tappeto. Ora la Germania ci ha levato tutti gli alibi.

La Merkel è oggi l’unica e vera leader europea in circolazione

La sospensione tedesca del trattato di Dublino porta con sé un terzo importante effetto. Se gli altri Paesi si adegueranno, infatti, vorrà dire che i profughi avranno diritto di libera circolazione in Europa. Se ci pensate, è un'altra frontiera che cade ed è la migliore risposta possibile a chi erge muri e parla di sospendere il trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone. Alle grida nazionaliste e xenofobe della Le Pen e di Salvini, la Germania contrappone politiche che vanno nella direzione di una maggior integrazione continentale. Di fatto, piaccia o meno, legittimando la Merkel come unica e vera leader europea oggi in circolazione. L’unica che, invece di parlare, si è presa in carico un’emergenza che non riguardava il suo Paese e che sta provando a risolverla.

La Merkel ła pol far coeło ke no pol far łi taliani co tuti i dixocupà ke łi ga, co ła crixi conomega ca ghè e col debeto ca li ga so łe spałe.
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Re: Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam

Messaggioda Berto » sab ago 29, 2015 2:38 pm

Anca Obama e łi meregani łi ga poco da dir sù o renproverar a naltri

Immigrati, Obama all’Europa: fermare i trafficanti e rispettare i diritti umani
ESTERI, NEWS sabato, 29, agosto, 2015

http://www.imolaoggi.it/2015/08/29/immi ... itti-umani

L’Europa dovrebbe fermare i trafficanti che sfruttano i migranti e assicurare il rispetto dei diritti umani. Lo ha affermato la Casa Bianca. . Così il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, sull’emergenza in Europa dei rifugiati che arrivano dal Mediterraneo e dai Balcani.

Per quanto riguarda i diritti umani negli USA, cittadini vivono nelle fogne mentre Obama fa finta di preoccuparsi del riscaldamento globale
Cittadini americani vivono nelle fogne di Las Vegas
Immagine

Usa, immigrati illegali dal Messico: Aumentano i morti al confine
http://www.imolaoggi.it/2013/03/20/usa- ... al-confine

USA: innocenti in carcere nonostante le prove, il Nyt attacca la giustizia americana
http://www.imolaoggi.it/2015/08/14/usa- ... -americana

I veri numeri del disastro americano: involuzione sociale, politica ed economica
http://www.imolaoggi.it/2015/08/12/i-ve ... -economica

“Aiutatemi! Il mio corpo sta bruciando”: così gli Usa uccidono i condannati
http://www.imolaoggi.it/2014/01/24/aiut ... condannati

Usa: Mancano iniezioni letali, torna la sedia elettrica in Virginia
http://www.imolaoggi.it/2014/02/06/usa- ... n-virginia

Esecuzione choc in Usa, condannato a morte in agonia per 25 minuti
http://www.imolaoggi.it/2014/04/29/esec ... -25-minuti

Ennesima esecuzione choc in Usa, condannato muore d’infarto tra urla atroci
http://www.imolaoggi.it/2014/04/30/enne ... rla-atroci

E si permettono di dare lezioni sui diritti umani??


Infine sul New York Times infine è stato pubblicato un editoriale molto critico contro le istituzioni UE accusate di non aver aiutato abbastanza Italia e Grecia nella gestione dell’immigrazione. L’Unione Europea “ha fallito nel decidere un sistema condiviso di quote, ma alcuni paesi – Francia e Gran Bretagna in particolare – hanno fatto di tutto per fermare la gente alle loro frontiere, mentre l’Unione Europea ha fatto poco per aiutare le due nazioni dove sono sbarcati molti migranti, l’Italia e la Grecia”.

Non solo l’Unione Europea “ha fallito nel decidere un sistema condiviso di quote, ma alcuni paesi – Francia e Gran Bretagna in particolare – hanno fatto di tutto per fermare la gente alle loro frontiere, mentre l’Unione Europea ha fatto poco per aiutare le due nazioni dove sono sbarcati molti migranti, l’Italia e la Grecia”, scrive l’autorevole quotidiano americano.

Il New York Times spera che la tragica scoperta di decine di cadaveri in un camion in Austria agisca come “uno choc” per quei paesi europei che hanno finora rifiutato il piano comune auspicato ieri a Vienna dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. Un piano che è “chiaramente necessario” e che sarebbe “soltanto giusto”.

Bariera tra USA e Mesego
https://it.wikipedia.org/wiki/Barriera_ ... _e_Messico
Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... uana_2.jpg
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Re: Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam

Messaggioda Berto » lun ago 31, 2015 12:23 pm

Sono almeno 37 i migranti morti nell’ennesimo naufragio. Francia, Gran Bretagna e Germania chiedono "misure immediate" ma Londra annuncia la stretta sui cittadini europei: "Da noi solo chi ha lavoro"

Migranti, nuova strage di fronte alla Libia. Ue convoca vertice. Alfano: "Schengen non si tocca"

http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... ab2c8.html

31 agosto 2015

Mentre nel Mediterraneo si continua a morire, con l'ennesimo naufragio di fronte alle coste libiche costato la vita a 37 persone, l'Europa, su richiesta di Francia, Gran Bretagna e Germania, convoca un vertice in agenda per il 14 settembre. Ma se da una parte Londra chiede l'incontro, dall'altra il ministro dell'Interno di sua Maestà punta il dito contro Schengen, che secondo la sua analisi è la causa di centinaia di morti, e dice: "Qui solo chi ha lavoro", chiudendo di fatto la porta anche ai cittadini europei.

E al ministro inglese Theresa May risponde, più o meno indirettamente, Angelino Alfano che dice: "Schengen non si tocca".

Nuovo naufragio È di almeno 37 vittime il bilancio dell’ennesimo naufragio di un barcone di migranti, avvenuto domenica al largo della Libia. In un primo momento era stato segnalato il ritrovamento di 7 cadaveri nella zona di Khoms (città ad un centinaio di chilometri ad est di Tripoli), ma secondo quanto riferito dal portavoce della Mezzaluna Rossa a Tripoli, alcuni pescatori hanno poi trovato nelle vicinanze altri 30 corpi. Giovedì circa 200 cadaveri erano stati individuati dalla guardia costiera libica davanti alle coste di Zuwara, teatro di un doppio naufragio di migranti. Il vertice Ue L'emergenza migranti nell'agenda dell'Unione europea. Che occorra "superare Dublino", come chiesto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi per "avere una politica di immigrazione europea, con un diritto di asilo europeo", lo ha implicitamente riconosciuto nei giorni scorsi la cancelliera tedesca Angela Merkel, facendo un gesto significativo nei confronti dei profughi siriani. Alla Germania si sono affiancati Francia e Gran Bretagna, che insieme a Berlino hanno chiesto una riunione urgente dei responsabili dell'Ue per individuare "misure immediate". La presidenza lussemburghese l'ha convocata a stretto giro, il 14 settembre a Bruxelles, dove si incontreranno i membri del Consiglio ministeriale Giustizia e Interni.
Londra chiude la porta ai migranti europei Il sistema di immigrazione interno all'Unione europea è fuori controllo secondo Theresa May.
Il ministro britannico dell'Interno chiede una riforma della libera circolazione comunitaria, in modo da autorizzare la permanenza in Gran Bretagna soltanto a chi possiede un lavoro e chiudendo invece le porte ai disoccupati che provengono da altri paesi Ue, che sono in deciso aumento nel Regno. Secondo dati diffusi nei giorni scorsi, il saldo migratorio nel Paese ha infatti raggiunto il "massimo storico" su dodici mesi (da marzo 2014 a marzo 2015), pari a 329mila persone. In un editoriale sul Sunday Times, May definisce l'attuale livello dell'immigrazione "non sostenibile", in quanto mette troppa "pressione sulle infrastrutture, come case e trasporti, e i servizi pubblici, come scuole ed ospedali". La May sostiene che "ridurre l'immigrazione al netto dall'Ue non significa un mancato rispetto del principio di libera circolazione. Quando è stata inizialmente sancita, libera circolazione significava libertà di spostarsi per lavorare, non libertà di attraversare le frontiere per cercare un lavoro o usufruire delle politiche previdenziali". Secondo il ministro britannico, l'accordo di Schengen, che elimina i controlli sistematici alle frontiere e al quale la Gran Bretagna non aderisce, ha alimentato la crisi dei migranti. Le tragedie di quest'estate, afferma May, "sono state esasperate dal sistema europeo della libera circolazione". Alfano: "Schengen non si tocca" Il trattato di Schengen non si tocca perché "è una conquista di libertà". Lo dice il ministro dell'Interno Angelino Alfano che plaude alla convocazione di un vertice Ue straordinario sull'immigrazione, "purtroppo - aggiunge - ci sono voluti centinaia di morti non solo nel Mediterraneo, ma anche sulla rotta balcanica e dentro i Tir". "Ora si comprende che l'Italia è soltanto luogo di transito, il vero approdo sono i Paesi del Nord. Ma le resistenze non sono state soltanto dei tedeschi, anzi". "Durante il vertice di luglio ho visto Francia e Germania fare la loro parte, mentre altri Stati appena entrati nell'Unione hanno creato tanti problemi". La priorità dell'asilo europeo indicata dal premier Renzi "è la strada giusta" anche per Alfano: "se c'è cittadinanza europea e libera circolazione ci deve essere il diritto di asilo europeo che non si regala a nessuno che non lo meriti. L'obiettivo è quello di impedire ai profughi di scegliersi il Paese dove andare". Intercettato gommone con 120 persone a bordo Intorno alle 10 è stato intercettato un gommone con circa 120 migranti a 38 miglia nautiche a nord-est di Tripoli. Si tratta di un gommone da cui è partita una telefonata di richiesta di aiuto poco prima delle 8 di questa mattina. Il primo a raccogliere la richiesta di soccorso è stato il rimorchiatore Dignity I di Medici senza Frontiere, che al momento della chiamata era il più vicino, cui ora si è affiancato il pattugliatore d'altura Comandate Cigala Fulgosi della marina militare italiana che ha assunto il ruolo di coordinatore della scena d'azione, mentre i migranti vengono trasferiti sul Dignity I. E' segnalato un migrante ferito lieve.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam

Messaggioda Berto » lun ago 31, 2015 12:26 pm

Matteo Salvini: “Migranti, solo l’Italia non aumenta i controlli. E i prefetti li smistano come se fosse Risiko”

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08 ... ko/1995404

L'INTERVISTA - Il leader della Lega Nord insiste sull'emergenza profughi e sulla necessità di allestire centri di identificazione nei Paesi africani "stabili". Non esclude un eventuale avvicinamento in chiave elettorale a Forza Italia e attacca la classe politica del Sud
di Alessandro Madron | 31 agosto 2015

Il problema dei migranti è “reale” e l’Europa e Renzi devono “svegliarsi”. Non esclude una futura partnership politica con il partito di Berlusconi e insiste sull’emergenza profughi, in arrivo dal Mediterraneo e dai Balcani. E accantona, almeno per ora, l’ipotesi di candidarsi alle comunali milanesi. Matteo Salvini da tempo studia da capo del centrodestra e con lui la Lega è arrivata ad essere la prima forza di un raggruppamento politico più ampio – da Forza Italia a Ncd – in cerca di una nuova identità.

Se domani si svegliasse Presidente del Consiglio cosa farebbe per risolvere il problema dei migranti?
Senza bacchette magiche, copiando quello che stanno facendo e proponendo gli altri. Ormai ci si sta avvicinando anche quello sveglione di Renzi. E quindi allestire centri di identificazione, soccorso e smistamenti in nord Africa, quanto meno nei paesi stabili. Quindi, se non in Libia, nei paesi vicini. Affondando i barconi e arrestando gli scafisti. E costringendo l’Europa a fare l’Europa, visto che è da un anno che se ne frega.

L’Europa sembra essersi accorta del problema, l’atteggiamento di Angela Merkel è cambiato nelle ultime settimane e anche dagli Usa arrivano appelli ad affrontare il tema.
Per il momento sono solo parole, ma le navi di mezzo mondo che stanno navigando nel Mediterraneo continuano a scaricare migranti solo in Italia. Per quanto riguarda gli americani: Obama ha sulla coscienza metà dei problemi del mondo, l’ultimo che può pontificare e insegnare qualcosa è proprio lui.

Adesso l’emergenza coinvolge tutti. Stiamo assistendo ai flussi della rotta balcanica e i 71 migranti trovati morti in un tir in Austria sono solo uno degli ultimi episodi di una situazione a cui trovare una soluzione.
Il problema è che gli altri paesi europei stanno aumentando difese e controlli, gli unici che non stanno facendo un accidente siamo noi. Non abbiamo visto un respingimento, un’espulsione, i tempi di identificazione non si sono accorciati. Io vedo solo i prefetti che smistano come sul Risiko gli emigrati in mezza Italia.

Dal punto di vista elettorale questa situazione le fa gioco.
Preferirei occuparmi di altro, non essere chiamato notte e giorno da sindaci, amministratori, madri e padri che chiamano preoccupati perché non se ne può più.

Ma il problema è reale?
Sì. Queste persone rappresentano una spesa inimmaginabile che potrebbe essere utilizzata in maniera fruttuosa in Africa. Poi la cronaca è piena di episodi che coinvolgono questi richiedenti asilo.

In tema di costi, i respingimenti non permetterebbero certo di risparmiare. L’Australia, ad esempio, mette in campo cifre ben superiori a quelle dell’Italia.
Sarebbero comunque soldi meglio spesi, preferisco respingere che accogliere a tempo indefinito.

Cosa pensa di fronte alle immagini dei morti e della sofferenza?
Mi incazzo perché sono morti che si dovrebbero evitare. E pesano sulle coscienze di questi che non stanno muovendo un dito contro questo esodo. Ad esempio, basta guardare il tasso di natalità, visto che ci sono vescovi che hanno passato l’estate a pontificare, ci sono alcuni paesi africani – penso a Nigeria e Niger – che hanno tasso di natalità di 4 o 5 volte superiore a quello europeo. Ora se non si interviene da questo punto di vista è come svuotare il mare con un cucchiaino.

Cioè?
Bisogna intervenire sulla natalità. Ci sono paesi teoricamente poveri, come la Nigeria, che è il secondo paese per richieste d’asilo in Italia, che ha un tasso di natalità più di quattro volte superiore al nostro. Quindi o si interviene con politiche che riguardano anche natalità ed educazione, oppure fra 20 anni…

Fra 20 anni saremmo senza braccianti.
Tranquillo che lo fanno normalmente pagati gli italiani, senza essere sottopagati a raccogliere i pomodori oppure alla vendemmia. Certo che se ci sono quelli che sono disposti a farsi sfruttare a 3 euro l’ora, per gli italiani il lavoro non ci sarà mai.

Le vostre posizioni su migranti e accoglienza sono spesso estreme. Qualche sera fa lei se l’è presa con Piero Pelù, colpevole di averla criticata prima di un concerto. Se non diamo dei ‘fascisti’ a voi, oggi chi si merita questo appellativo?
Piero Pelù mi ha dato del ‘neonazista’ e le parole hanno un peso. Va bene tutto, uno può insultarmi e non essere d’accordo con me, ma il nazismo è una cosa perversa e negativa, e di questa affermazione ne risponderà in tribunale. Fascismo e comunismo appartengono al passato, non ha senso oggi etichettare qualcuno con quegli appellativi, la storia non si mai ripete uguale a se stessa.

La storia non si ripete uguale, ma certe nostalgie, emergono ascoltando le vostre piazze e leggendo i commenti sui social network, soprattutto sul tema migranti. Come comunicatore politico non sente la responsabilità di alimentare questo odio?
E’ un problema di chi ha portato a tutto questo. Se ci fosse rispetto delle regole, certezza della pena, pulizia e ordine non ci si sarebbero queste ‘voglie’. Se ci sono certi fenomeni si devono ai Renzi e alle Boldrini di turno che fanno finta che nulla stia succedendo.

Voltiamo pagina, nel 2016 si vota per il sindaco di Milano. Mi faccia un nome. Chi vorrebbe come candidato?
Più che chi, cosa. Sono tanti i temi sul tavolo. Chiunque lo faccia avrà belle sfide di fronte: il dopo Expo, lo spostamento del carcere di San Vittore, le periferie che rispetto a 5 anni fa non sono progredite di un centimetro.

Un nome.
No, ci sono idee ma non mi piace il gioco giornalistico delle nomination.

Lei è fuori dalla partita?
A me ha fatto piacere che in tanti me lo abbiano chiesto e me lo chiedano, ma al momento sto facendo altro.

L’elezione milanese favorirà un riavvicinamento con Berlusconi?
Ma anche qua, dipende tutto dalla sintonia sulle cose da fare. La mia in generale è una proposta a tutti quelli che sono all’opposizione di Renzi. A partire da Forza Italia, sicuramente. Le distanze però sono ancora lì, soprattutto sui temi relativi all’Europa. Quello che fa, che vota e che pensa la maggioranza di Forza Italia non è per niente in linea con il pensiero della Lega.

Per vincere, però, non potete prescindere da un’alleanza più ampia col centrodestra.
Lo abbiamo già fatto in passato: tutti insieme per avere un voto in più e vincere. E abbiamo già pagato in passato con i Fini, i Follini, con i Casini, con gli Alfani. Non mi interessa mettere insieme tutti pur di vincere.

Quindi la prospettiva di un Alfano definitivamente legato al Pd non crede sia un problema per il centro destra?
Alfano è come la Peppa Tencia, la donna nera (è la carta della donna di picche che i giocatori non devono avere in mano per vincere al gioco di carte della Peppa, detto anche Chat Noir o Hearts, ndr) lo lascio volentieri in mano agli altri.

L’esperienza di Noi Con Salvini procede? Non se ne sente più parlare.
Continua, accelera, ci stiamo strutturando, paese per paese. Sempre di più.

Noi Con Salvini è stato presentato come il grimaldello per conquistare il Sud. Recentemente si è parlato dei dati economici del Sud Italia: negli ultimi 10 anni il Pil è cresciuto metà di quello della Grecia. La Sicilia se fosse uno Stato autonomo sarebbe da tempo in default.
Il problema è la classe politica del sud. Anche per questo oggi molti danno ragione alla Lega. Rispetto a 20 anni fa, l’Italia o cresce tutta oppure è problema per tutti. Se non si cresce a Lamezia Terme è un problema anche a Treviso. La mia scommessa è far ripartire lavoro ed economia da nord a sud. Poi rimango convintamente autonomista e federalista.

E la secessione?
Io sono ancora convinto che i popoli debbano poter scegliere da chi farsi governare, come, quante tasse raccogliere, dove mandarle. L’indipendenza non nasce con Salvini o con la Lega, nasce con l’uomo. In questo momento però o l’Italia riparte o affonda tutta assieme.

Insomma, non c’è più spazio per quello che era il sogno di Bossi.
In questo momento l’emergenza è da Nord a Sud, a Trento come a Bari.

Se l’Italia fosse divisa in due proporreste un muro anti-immigrati come sta facendo Orban in Ungheria?
Non mi esaltano i muri. Ammiro l’Ungheria, ma non penso che la risposta stia nel filo spinato. Il confine in questo momento non è tra nord e sud.

Dov’è?
Mi basterebbe che fosse al limite delle acque territoriali. Siamo diventati un raccoglitore di ogni genere di umanità. Di disperati nella migliore delle ipotesi e delinquenti nella peggiore. Non ci sta l’Africa in Italia e neanche in Europa. Lo dicono i numeri e la fisica. Quindi è meglio aiutare l’Africa a crescere in Africa e non in Valtellina.

Ma i flussi migratori sono destinati ad aumentare.
La questione va risolta a monte. Io non ho ancora capito dai “buoni” quali sono i limiti e le regole, qual è il numero massimo di persone che possono entrare: limiti e regole ormai li chiedono tutti. Se quelli che arrivano finiscono in albergo anche se non hanno alcun diritto di venire qua, perché dovrebbero fermarsi? Io li vedo: altro che profughi. Più di metà della gente non ha nulla del profugo, vogliono solo piazzarsi altrove a spese altrui.

E le responsabilità dell’occidente?
Sono indubbie. Ma sta andando tutto avanti, oggi metà dell’Africa è in mano a cinesi, tedeschi, inglesi. Non è che possiamo scontare noi gli errori degli altri.

Nel centrodestra chi la imbarazza di più? Buonanno o Razzi?
Ho finito di imbarazzarmi tanto tempo fa. Ognuno fa i suoi errori, con i pregi e i difetti. Io per primo. Buonanno a volte esagera, ma come Razzi gioca con il suo personaggio, penso che nessuno dei due è come vuole farsi apparire

Una petizione chiede anche l’espulsione di Buonanno dal Parlamento Europeo.
Queste cose mi mettono tristezza, l’Europa ha bisogno di ben altri cambiamenti piuttosto che espellere tizio o caio. Se si divertono così, buon per loro.

Come sta andando la vostra iniziativa per la regolamentazione della prostituzione?
Si stanno contando le firme ma, visto che l’abbiamo fatta da soli, credo che difficilmente arriveremo alle 500mila. Se ci sono bene, se non ci sono sarà una delle prime cose che faremo quando andremo al governo.

Prostituzione si e droghe leggere no?
No, come ho già detto. Il sesso fa bene, la droga no.

Quando si esagera anche alcool e tabacco fanno male, eppure sono legali.
Non potendo e non volendo vietare vino e tabacco, l’ultima delle cose che farei è liberalizzare la droga leggera, non voglio lo Stato spacciatore.

Ma il principio di base, che si tratti di prostituzione o droghe leggere, è lo stesso: meno delinquenza, più sicurezza, più soldi allo Stato. Ormai lo fanno anche negli Usa.
Non do giudizi, so che il dibattito è aperto, anche dal punto di vista scientifico. Ma in attesa che la scienza chiarisca, dico di no.
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Re: Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam

Messaggioda Berto » lun ago 31, 2015 12:47 pm

Emergenza migranti, vertice straordinario il 14 settembre

Germania, Francia e Gran Bretagna hanno chiesto un summit urgente dell'Unione europea per individuare "misure immediate". Ma c'è da fare i conti con la riluttanza di molti paesi del Nord Europa

31 agosto 2015

http://www.repubblica.it/esteri/2015/08 ... -121922001

ROMA - L'emergenza migranti sarà al centro di un vertice straordinario dell'Unione europea il prossimo 14 settembre. La riunione straordinaria era stata sollecitata ieri dai governi di Francia, Gran Bretagna e Germania dopo le nuove tragedie in mare e sui Tir. Al tavolo si parlerà probabilmente anche dell'esigenza di superare il tratatto Dublino, come chiesto nei giorni scorsi anche dal premier italiano Matteo Renzi. Nei giorni scorsi il governo della cancelliera tedesca Angela Merkel aveva aperto le porte ai profughi siriani sottolineando la gravità della situazione. Ieri alla Germania si sono affiancati Francia e Gran Bretagna, che insieme a Berlino hanno chiesto una riunione urgente dei responsabili dell'Ue per individuare "misure immediate". Il presidente JUncker l'ha convocata a stretto giro, il 14 settembre a Bruxelles, dove si incontreranno i membri del Consiglio ministeriale di Giustizia e Interni. Sempre per parlare dell'emergenza migranti, il premier spagnolo, Mariano Rajoy, vola oggi in Germania per incontrare Merkel. L'incontro si terrà nel castello di Meseberg, a 70 chilometri da Berlino. Venerdì prossimo a Madrid Rajoy incontrerà anche il premier britannico Cameron.

Ma la strada rimane tutta in salita, vista la riluttanza di molti governi, specie del nord Europa, ad avviare una politica veramente comune. Il 25 agosto, sfruttando la cosiddetta clausola di sovranità del regolamento di Dublino III, Angela Merkel ha deciso di non rimandare indietro al primo paese Ue d'ingresso i profughi siriani che giungono in Germania. Il regolamento di Dublino III sul diritto d'asilo, in vigore dal primo gennaio 2014, stabilisce infatti che "una domanda d'asilo è esaminata da un solo Stato membro, che è quello individuato come Stato competente in base ai criteri enunciati al capo III" del regolamento stesso. Salvo eccezioni, si tratta del paese di accesso nell'Unione europea.
Migranti, tutti i numeri del grande esodo

Renzi sostiene che non esiste una vera e propria politica integrata europea sull'immigrazione, e ancora meno un diritto di asilo europeo. Francia, Germania e Gb, oltre agli 'hot spot' in Italia e Grecia per identificare i richiedenti asilo, chiedono misure immediate come una lista dei "paesi d'origine sicuri", ma si tratta di passi avanti ancora timidi.

Che l'argomento sia particolarmente sensibile e complicato lo confermano le difficoltà incontrate tra i governi dell'Unione sulle quote obbligatorie per i profughi in Italia e in Grecia da ricollocare, nonostante l'accordo raggiunto su un (macchinoso) meccanismo volontario. Entro ottobre 32.256 profughi dovrebbero essere ricollocati dopo il via libera - atteso a settembre - dell'Europarlamento. Entro dicembre il numero dovrebbe salire a 40mila, dopo una serie di verifiche.
Profughi, a 17 anni dal Kosovo all'Austria: "La mia odissea sui tir della morte"
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A luglio, nonostante il pressing di Commissione e presidenza di turno lussemburghese dell'Ue, era stato impossibile raggiungere il target dei 40mila (stabilito dal vertice dei leader Ue di fine giugno), a causa delle forti resistenze di vari Paesi, tra cui Spagna e Austria.
Migranti, decine trovati morti in un tir in Austria: "Asfissiati in un cassone"

Entro fine anno il commissario Ue all'immigrazione Dimitris Avramopoulos intende presentare una proposta legislativa per un meccanismo permanente per il ricollocamento su scala Ue, da attivare in situazioni di emergenza. Nei giorni scorsi, il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha accusato i governi europei di inattività in materia di immigrazione. "La Commissione ha presentato la sua Agenda sull'immigrazione a maggio - ha spiegato in un'intervista -. Alcuni ministri ci criticano per una nostra inattività. Ma sono critiche ingiustificate. La colpa va data a loro, non a noi".

Juncker, contrarissimo ad un'Europa "dei muri" e "degli egoismi", ha riconosciuto che "nessun paese può regolare le migrazioni efficacemente per suo conto. L'approccio deve essere più europeo e non c'è tempo da perdere". "La Commissione - ha ricordato - ha proposto un sistema per distribuire equamente in seno all'Ue una parte delle persone che arrivano in Italia e in Grecia e necessitano di tutela. Vogliamo essere ancor più incisivi creando un meccanismo stabile. L'esistenza di confini esterni comuni ci impone di non abbandonare al loro destino i paesi che si trovano in prima linea, bensì di affrontare le sfide delle migrazioni con spirito di solidarietà".
Immigrati, papa Francesco: "Basta stragi, offendono l'intera famiglia umana"

Intanto l'Ungheria respinge le accuse della Francia sulla gestione dell'emergenza immigrazione e annuncia la convocazione di un rappresentante diplomatico di Parigi a Budapest. Il capo della diplomazia francese, Laurent Fabius, ha definito "scandaloso" l'atteggiamento di alcuni Paesi dell'Est, riferendosi in particolare al muro di filo spinato tra l'Ungheria e la Serbia. "Invece di esprimere giudizi scioccanti e senza fondamento, bisognerebbe concentrarsi sul cercare soluzioni comuni per l'Europa", ha replicato il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, in un comunicato nel quale anticipa la convocazione di un rappresentante diplomatico di Parigi. Nonostante le proteste francesi, l'Ungheria ha completato nel fine settimana la costruzione del muro di filo spinato lungo 175 chilometri al confine con la Serbia ed ha avviato la costruzione di una seconda barriera, ancora più solida e alta quattro metri, che punta a completare entro novembre.
Immigrati, la proposta del governatore Christie: "Tracciamoli come pacchi FedEx"

La tensione in Ungheria, negli ultimi giorni, è salita alle stelle: le autorità ungheresi hanno intercettato 8.792 migranti tra venerdì e domenica, che hanno attraversato in modo illegale le frontiere. Negli ultimi tre giorni, 36 persone sono state arrestate per presunto traffico di esseri umani, ha fatto sapere il ministero dell'Interno ungherese. Ieri un centinaio di profughi ha protestato alla stazione ferroviaria di Keleti a Budapest, perché non veniva dato il permesso di salire sui treni diretti in Germania.
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