Migranti, clandestini e envaxori

Re: Migranti, clandestini e envaxori

Messaggioda Berto » ven ago 07, 2015 3:59 pm

Papa Francesco sui migranti: "Respingerli è un atto di guerra"

Il Pontefice ai ragazzi del Movimento Eucaristico Giovanile: "Soltanto col rispetto dell'identità dell'altro si risolve il conflitto". Poi ha ammonito: "Una famiglia e una società senza conflitto sarebbero un cimitero" e ha spronato i presenti: "Un giovane senza coraggio è un giovane vecchio"


http://www.repubblica.it/vaticano/2015/ ... refresh_ce

CITTA' DEL VATICANO - Respingere i migranti che arrivano dal mare, come avviene ai Rohingya, popolazione musulmana in fuga dal Myanmar nell'Oceano Indiano, è "guerra", "violenza", "uccidere". Non usa mezzi termini Papa Francesco per rinnovare l'invito all'accoglienza di chi fugge dal proprio Paese e contrastare la scelta di chi pensa di risolvere il problema respingendoli: "E' un atto di guerra", sottolinea Bergoglio, parlando a braccio con i ragazzi del Movimento Eucaristico Giovanile in occasione del centenario della sua fondazione.

"Se ti uccido è finito il conflitto. Ma non è il cammino", ha detto ai 1500 ragazzi che lo ascoltavano nell'aula Paolo VI. Per il Pontefice "quando identità diverse vivono insieme, sempre ci saranno i conflitti, ma - ha scandito - soltanto col rispetto dell'identità dell'altro si risolve il conflitto. Le tensioni si risolvono nel dialogo, i veri conflitti sociali e culturali si risolvono col dialogo ma prima con il rispetto dell'identità dell'altra persona".

Me despiaxe tant ma mi no la penso cofà ti, ti no te si el vicario de Dio!



Migranti, Salvini attacca il Papa: “Respingerli è crimine? No, un dovere”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08 ... re/1942331

Matteo Salvini attacca ancora Papa Francesco. E ancora una volta lo fa sul tema dei migranti. “Respingere i clandestini un crimine? No, un dovere. Sbaglio?” così scrive il segretario della Lega Nord sulla sua pagina Facebook in polemica con il pontefice. Bergoglio ha incontrato in Vaticano 1500 ragazzi del Movimento eucaristico giovanile in Vaticano. Parlando del popolo musulmano dei Rohingya in fuga dalla Birmania in Oceano Indiano ha colto l’occasione per condannare chi respinge i migranti: “Questo è un atto di guerra, questo si chiama violenza, si chiama uccidere”.

“I Rohingya – ha ricordato Papa Francesco – sono stati cacciati da un paese, poi da un altro, poi da un altro ancora e vanno sul mare. Quando arrivano in un porto o in una spiaggia, danno loro un po’ d’acqua e un po’ di cibo e li ricacciano via, sul mare. Questo è l’esempio di un conflitto non risolto, questa è guerra, questa si chiama violenza omicida”.

Non è la prima volta che il segretario del Carroccio critica le parole di Papa Francesco. A giugno, il pontefice si limitò “a chiedere perdono per le persone e le istituzioni che chiudono la porta a questa gente che cerca vita, una famiglia, che cerca di essere custodita”. Un appello pronunciato davanti a 15mila persone che si trovavano in piazza San Pietro in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. Ma Salvini si sentì chiamato in causa e rispose piccato ai microfoni di Radio Padania: “Quanti rifugiati ci sono in Vaticano? Il problema è che i rifugiati sono un quarto di quelli che arrivano, noi non abbiamo bisogno di essere perdonati”.

Un mese dopo, espresse il proprio disgusto non per le parole ma per un gesto di Bergoglio. L’oggetto del contendere quella volta era il crocefisso su falce e martello donato dal presidente Evo Morales al Papa durante il viaggio nel suo Sud America fra Ecuador, Bolivia e Paraguay. “Io non sono rimasto incuriosito, sono rimasto schifato”, commentò Salvini: “Adesso va bene tutto, però sorridere, rivendicare, me lo porto a casa è un’offesa a chi in nome di quel simbolo ci ha lasciato la vita”.

Mentre per Papa Francesco non c’era niente di vergognoso in quella scultura: “Per me non è stata un’offesa, lo porto con me”, disse durante il viaggio di ritorno in aereo. Perché Bergoglio conosce bene la storia di quel Cristo, disegnato da padre Luis Espinal Camps, gesuita ucciso il 22 marzo 1980 durante la dittatura nel Paese e a cui il Papa ha voluto rendere omaggio proprio durante la sua tappa in Bolivia.

Me toca esar d'acordo co Salvini anca sel me sta so le bale!
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Re: Migranti, clandestini e envaxori

Messaggioda Berto » ven ago 07, 2015 7:48 pm

Invasione di clandestini senza precedenti ma per il Papa respingerli è un atto di guerra
di Magdi Cristiano Allam 07/08/2015
http://www.ioamolitalia.it/blogs/verita ... uerra.html

Cari amici, l’Italia e ancor di più la Grecia sono invasi dai clandestini, ma il Papa dice che respingerli è un atto di guerra.

Secondo l'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, oltre 225mila migranti e rifugiati sono arrivati quest'anno in Europa attraversando il Mar Mediterraneo, quasi la metà di loro è sbarcata in Grecia, in Italia sono finora arrivati circa 80 mila. Nel 2014 circa 3.419 clandestini sono morti annegati o vittime di violenze durante la traversata nel Mediterraneo, mentre sono circa 2.000 i morti dall’inizio del 2015.

Cifre raccapriccianti che dovrebbero indurci a porre subito fine a questo traffico di esseri umani gestito dalla criminalità organizzata.

Ma per Papa Francesco "respingere in mare gli immigrati è un atto di guerra". Lo ha affermato questa mattina nel dialogo a braccio con i ragazzi del Movimento Eucaristico Giovanile, prendendo spunto dal dramma che si sta consumando in Asia dove i "boat people" in fuga dal Myanmar sono respinti nell’Oceano.
"Pensiamo - ha detto il Papa - a quei fratelli nostri Rohingya che sono stati cacciati via da un paese ad un altro e vanno sul mare e quando arrivano su un porto danno loro da mangiare e li cacciano di nuovo. È un conflitto non risolto: è guerra, si chiama violenza, è uccidere. Se ti uccido è finito il conflitto. Ma non è il cammino".

Possibile che al Papa non passi per la mente che queste invasioni di clandestini non si risolvono costringendo altri stati a farsi invadere ma impegnandosi tutti nel creare delle condizioni di vita dignitose nei paesi d’origine di questi clandestini?
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Re: Migranti, clandestini e envaxori

Messaggioda Berto » ven ago 07, 2015 7:55 pm

Rohingya

https://it.wikipedia.org/wiki/Rohingya

I Rohingya sono un gruppo etnico, di religione islamica, che parla il rohingya, una lingua indoeuropea dal ramo delle lingue indoarie, strettamente legata alla lingua chittagong e più lontanamente alla lingua bengalese. La loro origine è molto discussa: alcuni dicono che essi siano indigeni dello stato di Rakhine (noto anche come Arakan o Rohang in lingua Rohingya) in Birmania, mentre altri sostengono che siano immigrati musulmani che originariamente vivevano in Bangladeshe che, in seguito, si siano spostati in Birmania durante il periodo del dominio britannico.

I Rohingya sono linguisticamente legati alle parlate degli Indo-Ariani di India e Bangladesh, in contrapposizione alle lingue principalmente sino-tibetane del Myanmar. A partire dal 2012, circa 800 000 Rohingya vivono in Myanmar. Secondo i rapporti delle Nazioni Unite essi sono una delle minoranze più perseguitate nel mondo. Molti Rohingya sono stati relegati in ghetti o sono fuggiti in campi profughi in Bangladesh e sulla zona di confine tra Thailandia e Myanmar. Più di 100 000 Rohingya vivono in campi per sfollati, anche perché le autorità hanno proibito loro di lasciarli. I Rohingya hanno catturato l'attenzione internazionale sulla scia di alcune rivolte svoltesi nel 2012.

I Rohingya sono stati descritti come "il popolo meno voluto al mondo" e "una delle minoranze più perseguitate al mondo".[64] Per una legge sulla concessione della cittadinanza del 1982, essi non possono prendere la cittadinanza birmana.[65] Non è consentito ai Rohingya di viaggiare senza un permesso ufficiale, di possedere terreni e, inoltre, sono tenuti a firmare un impegno a non avere più di due figli.[65]

Secondo Amnesty International, la popolazione musulmana Rohingya continua a soffrire per violazioni dei diritti umani da parte della dittatura militare birmana dal 1978, di conseguenza molti sono fuggiti nel vicino Bangladesh.
« La libertà di movimento dei Rohingya è fortemente limitata e alla maggior parte di loro è stata negata la cittadinanza birmana. Essi sono anche sottoposti a varie forme di estorsione e di tassazione arbitraria; confisca delle terre; sfratto e distruzione delle loro abitazioni; e restrizioni finanziarie sui matrimoni. I Rohingya continuano ad essere utilizzati come lavoratori-schiavi sulle strade e nei campi militari, anche se la quantità di lavoro forzato nel nord dello stato Rakhine è diminuita negli ultimi dieci anni. [...]

Nel 1978 oltre 200 000 Rohingya sono fuggiti in Bangladesh, in seguito all'operazione Nagamin (Re Drago) dell'esercito birmano. Ufficialmente questa campagna aveva lo scopo di "controllare ogni individuo vivente nello stato, distinguere i cittadini e gli stranieri in conformità con la legge e intraprendere azioni contro gli stranieri che si sono infiltrati nel paese illegalmente." Questa campagna militare era mirata direttamente contro i civili e ha portato a omicidi diffusi, stupri e distruzione di moschee e ad ulteriori persecuzioni religiose. [...]

Durante il 1991 e il 1992 una nuova ondata, di oltre un quarto di milione di Rohingya, è fuggita in Bangladesh. Hanno riferito che spesso erano costretti a sopportare il lavoro forzato, ma anche esecuzioni sommarie, torture, e stupri. I Rohingya sono stati costretti a lavorare senza paga da parte dell'esercito birmano su progetti infrastrutturali ed economici, spesso in condizioni difficili. Molte altre violazioni dei diritti umani sono state commesse dalle forze di sicurezza riguardo al lavoro forzato di civili Rohingya. »
(Rapporto di Amnesty International del 2004)
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Re: Migranti, clandestini e envaxori

Messaggioda Berto » sab ago 08, 2015 6:00 am

Medighi Sensa Frontiere - Salvatajo en mar
https://www.facebook.com/msf.italiano/v ... nref=story

https://www.facebook.com/john.l.rakas?f ... hc.friends
....io vedo mia madre... mio padre.... mio figlio.... mia figlia... mia moglie..... vedo fratelli.......

Alberto Pento
Si si, anca a mi ste robe łe me toca, ma mi no vedo fradei, vedo altri esari omàni ke łi xe fradei lomè par via de i nostri paremare comuni come Luçy, miłioni de ani endrio, ma ła xe na fraternansa de longa distansa. Caro Luca se te łi vedi come to mare, to pare, to fioła, to mojer coanti ti neto portà caxa findeso? Mi faria come ke ła ga fato l'Aostralia e come ke ła fa ła Spagna, o łi rancuraria e ghe łi portaria endrio en Libia co ła forsa a costo de sparar co i canoni. En Afrega łi ga da far manco fiołi, coà da naltri a ghin femo poki parké a xe fadiga de vivar e cusì co sta nova połedega de deportasion, envaxion e mistura etnega de màsa naltri a dovarismo vivar e laorar par mantegner i fiołi de łi altri? No no me despiaxe tanto, ma nò. Manco fiołi łi ga da far en Afrega, no ghemo da mantegnerghełi naltri. Daromai no łi me fa gnanca pì pena, ma lomè ke fastidio. Li portaria tuti da Françesco kel se łi mantegna lù en Vatican, kel ga da ła sua l Cristo dei miracołi, kisà se łi disepołi romani łi xe ancora boni de molteplegar el pan e el pese. A Roma de mafia capital łi xe boni de far de tuto par enbrojar su e farse mantegner! Obiesion de cosiensa a ła rancuransa obligatoria! Se se ga e se ghè ła posebełetà se ga da aiarli a caxa sua, naltri no semo responsabiłi de tute łe dexgràsie ka ghè e ke capita al mondo e sora tuto no podemo farse cargo de aiar tuti łi òmani del mondo.
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Re: Migranti, clandestini e envaxori

Messaggioda Berto » sab ago 08, 2015 9:25 am

La buxiara de ła tałiana Boldrini (a mi ła me fa skifo come na parsona sensa creansa e na bronsa cuerta) ła conta ke ła Jordania, ke ła ga suxo 6 miłioni de abitanti ła ghe da ospedansa a 4 miłioni de profughi siriani ma no xe purpio cusì parké sti profughi no łi xe ospetà ente łi paexi e łe çita jordane ma ente łi canpi profughi entel dexerto, canpi de tende a spexe de łe organixasion enternasionałi, da endoe ke łi profughi no łi pol tanto movarse e łi xe controłà da l'exerçito e da ła połisia.

???
Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ldrini.jpg
???
Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... mmensa.jpg

La ogneversedà ła Sapiensa de Roma lè statal o piovega e no privada
https://it.wikipedia.org/wiki/Laura_Boldrini


https://it.wikipedia.org/wiki/Giordania
La Giordania ha una popolazione di circa 5,9 milioni di abitanti, di cui il 95% è composto da arabi, che vengono distinti in arabi giordani (55% circa della popolazione) e "arabi palestinesi" (circa il 40%), arrivati in Giordania in conseguenza delle guerre arabo-israeliane del 1948 e del 1967.
Il restante 5% della popolazione è composto principalmente da circassi, armeni, ceceni, dom[4] e curdi.
Non è ancora stato stabilito con chiarezza il numero di libanesi arrivati in Giordania durante e dopo la guerra del 2006.

http://it.wfp.org/content/crisi-in-siria
Il conflitto in Siria ha costretto milioni di persone a fuggire dalle loro case. In questa crisi umanitaria il cibo è una priorità assoluta. Il WFP prevede di fornire assistenza alimentare a 6,5 milioni di siriani tra ora e la fine dell'anno. Si tratterà di assistere 4 milioni di persone all'interno della Siria e 2,5 milioni di rifugiati nei paesi limitrofi. Il WFP fornisce ai rifugiati nella regione assistenza soprattutto attraverso buoni alimentari. A settembre 2013 il WFP ha iniziato la distribuzione dei buoni alimentari anche ai rifugiati siriani al campo di Zaatari, in Giordania. Ad ottobre 2013, è invece stato lanciato un innovativo piano di voucher elettronici in Libano, che consentirà a centinaia di migliaia di rifugiati siriani di avere uno strumento per rispondere ai propri bisogni alimentari e che aiuterà a stimolare l’economia locale.

Come ka se pol vedar i canpi profughi en Siria łi xe fora da łe çità, entel dexerto e çircondà da na reçinsion de rete col fiło spinà e controło miłitar e de połisia. El mantegnemento lè a cargo de łe organixasion enternasionałi.
Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... %C3%A0.jpg

http://archivio.internazionale.it/immag ... oto-217051
http://www.sirialibano.com/siria-2/gior ... atari.html


Giordania, Il Campo profughi Zaatari
Di redazione
– 28 luglio 2013Postato in: Confini, GALLERIE, Rivolta 15 marzo, SIRIA

Ha fatto il giro del mondo questa foto aerea del campo Zaatari in Giordania, scattata dal fotografo Mandel Ngan (AFP/Getty Images). Aperto nel luglio 2012, nel giro di un anno è diventato uno dei più grandi campi profughi al mondo e ospita – stando alle ultime statistiche dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati – oltre 130.000 siriani fuggiti dal loro Paese.
Forse come tanti altri campi del Medio oriente si trasformerà fino a diventare una città o un quartiere/sobborgo depresso vicino a un’altra città, Mafraq, in questo caso, che si trova a meno di 10 km.

http://www.corriere.it/foto-gallery/est ... resh_ce-cp

http://www.unicef.it/doc/4943/zaatari-g ... -mondo.htm




Anca en Lebano lè ła mema storia:

https://it.wikipedia.org/wiki/Libano
La superficie del Libano è di 10.452 km². La capitale è Beirut. Le attività economiche principali sono i servizi bancari e finanziari, tradizionalmente sostenuti da un regime economico libero-scambista e competitivo, e il turismo.
Abitanti 4.227.597
I residenti in Libano sono stati stimati in 3.577.000 nel 2005 (densità: 344 ab/km²) e in 3.925.502 nel luglio 2007.
En libano al di de ancó ła majoransa lè musulmana suxo 60%. el resto cristian.

https://it.wikipedia.org/wiki/Campi-pro ... alestinesi
I campi-profughi palestinesi furono creati dopo il 1948 per accogliere i rifugiati palestinesi. La coalizione araba che attaccò Israele, aveva infatti promesso di "ricacciare a mare tutti gli ebrei" per restituire quel territorio ai palestinesi.
Il problema attuale della mancata integrazione del popolo palestinese in Israele, perciò, è inesistente, mentre riguarda l'intolleranza da sempre dimostrata dalle altre nazioni arabe verso gli arabi di Palestina.
Il numero complessivo di rifugiati registrati è di 409.714.

Canpi profughi
viewtopic.php?f=144&t=1757

Libano. Sgomberati 6mila profughi, famiglie in strada
23 luglio 2015. -- Medio Oriente
http://spondasud.it/2015/07/libano-sgom ... trada-9334

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... milion.jpg

Più di 6mila profughi siriani, tra cui donne e bambini, da tempo ammassati in campi informali nel nord del Libano, sono stati investiti negli ultimi giorni da una campagna di sgombero forzato eseguita dall’esercito libanese e dalle forze di sicurezza. Lo hanno denunciato l’Onu e numerosi operatori umanitari internazionali presenti nell’area. Un’emergenza che ha spinto il presidente della delegazione italiana al Consiglio d’Europa, Michele Nicoletti, a presentare un’interpellanza urgente al ministro degli esteri Paolo Gentiloni. Nel testo si chiede di conoscere «quali iniziative il governo italiano intraprenderà sia in sede di Unione Europea che in sede di Nazioni Unite per garantire il rispetto dei diritti umani dei profughi della guerra civile in Siria e per sostenere lo Stato libanese nello sforzo di accoglienza e protezione».

Dal 30 giugno a oggi militari libanesi hanno sgomberato 95 campi in oltre 12 località sulla regione costiera a nord di Tripoli, a ridosso del confine con la Siria. Dal 2011 a oggi il numero di siriani rifugiatisi in Libano a causa delle violenze in corso nel loro Paese ha sfiorato quota un milione e 200mila persone, su una popolazione totale che non arriva a quattro milioni di persone. L’Onu ha interrotto l’opera di registrazione su pressione del governo di Beirut, che da gennaio ha di fatto chiuso i confini all’arrivo massiccio di profughi siriani e ha imposto norme molto restrittive al loro soggiorno nel Paese dei Cedri. Nei luoghi degli sgomberi delle tende e delle improvvisate strutture sanitarie dei campi rimangono soltanto le tracce e le persone evacuate sono lasciate a loro stesse. Tra gli oltre 6mila sfollati c’è chi non ha avuto altra alternativa che vivere in strada.

L’esercito libanese e le fonti governative interpellate non hanno voluto commentare ufficialmente la notizia. Non sono stati diffusi comunicati stampa sull’argomento e i media di Beirut non hanno finora dato ampio risalto alla vicenda. Il ministro degli esteri libanese Gibran Bassil aveva affermato nei giorni scorsi che «la presenza massiccia di profughi siriani in Libano rischia di distruggere l’equilibrio demografico del Paese». La maggior parte dei profughi siriani nel nord del Libano provengono da regioni siriane a maggioranza sunnita. Si tratta di rifugiati presenti in Libano ormai da almeno due anni. Circa gli sgomberi, i testimoni oculari affermano che l’esercito libanese e le forze di sicurezza hanno dato un preavviso di appena 48 ore.

In alcuni campi vivono alcune decine di persone ma nel caso di quello di Tel Abbas al Gharbi e di Qubbe Chamra, nella provincia di Akkar, gli agglomerati erano popolati, rispettivamente, da 750 e 500 persone. Come riferiscono gli operatori internazionali presenti nella zona, intere famiglie con bambini e anziani sopravvivono all’adiaccio, sotto il sole cocente e senza protezioni. Fino ad oggi sono stati sgomberati soprattutto campi situati vicini a grandi vie di comunicazione. «In Siria non possiamo tornare. In Libano non ci vogliono», hanno affermato alcuni siriani in un campo profughi dell’Akkar ancora non colpito dalla campagna di sgombero. «Non ci rimane che buttarci a mare», hanno aggiunto gli intervistati.

(fonte Ansamed)
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Re: Migranti, clandestini e envaxori

Messaggioda Sixara » sab ago 08, 2015 9:29 am

Berto ha scritto: Daromai no łi me fa gnanca pì pena, ma lomè ke fastidio

Lè on sentimento comune. I la ga studià 'posta - me digo - pa rivare a sti bèi rixultà cuà, ghe manca n onja e semo a l scontro sociale fra privati citadìni ke dopo i và te le rogne comuncue, ke on àto de vandalixmo el resta on reato, anca sa te pare de verghe raxon, anca sa te ghè raxon.
A la conoso la situa'zion, a la go davanti i òci ogni olta ca vago fòra de caxa : on stabile, de propietà de on privato, ke l òspita ( caxa soa, legalmente, co l aprova'zion de la prefetura , a pagamento) on grùpo de migranti. Coanti xeli? No lo sò, no pòso saverlo, nisùn me lo dixe e mi no pòso domandarghe conto de on bel gnente ke lè propietà privata. A vedo solo ke i vien tòrli, i li carga sol pulmin de na coperativa ( privata) e i li porta spasizare.
Anca kelatro caxo de CorteRomana a lo conoso : on paexin dexmentegà da dio, ke nisùn se ga mai ricordà de lori e lori i ga senpre fato sen'za e dèso i se cata te na gatejara anca lori : el solito privato co de i apartamenti vòdi da inpinire de ne-g-ri. Elora i è ndà de nòte e i ga spacà tuto : àti de vandalixmo co conseguen'ze ( anca gravi) penali.
No se pòe rivare fare ste robe cuà : el stato nol ga da metarne te ste condi'zion cuà da goera civile fra privati citadini, la ga da èsarghe na jestion governativa, còsa i paghemo fare a l parlamento e dopo, a scalare, n rejon, provincia e comune se dopo a go da ranjarme a risolvarlo da solo el problema? E pò ghe xela na solu'zion : i li spostarà da naltra parte, a caxa de cualke altro privato.
No se podarà miga senpre bruxare materàsi e spacare le tubature, mi digo, ca ghe vaga cuei de for'zanòva nò le persone par ben, fare ste robe.
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Re: Migranti, clandestini e envaxori

Messaggioda Berto » sab ago 08, 2015 6:43 pm

Basta farci del male: gli italiani hanno il diritto di conoscere tutta la verità sui crimini dei clandestini

http://www.ioamolitalia.it/editoriale/b ... stini.html

Leggiamo insieme i titoli di due fatti di cronaca di queste ultime ore. “Torpignattara. Aggredita sul pianerottolo mette in fuga lo stupratore. L’aggressore arrestato grazie all’identikit fornito dalla vittima”. Solo leggendo l’articolo scopriamo che la vittima è una ragazza italiana di 29 anni, mentre lo stupratore è un clandestino afghano di 24 anni”. “Fiuggi. Violenza di gruppo in casa famiglia. Arrestati un 16enne e due 17enni. Vittima un’operatrice della struttura”. Solo leggendo l’articolo scopriamo che la donna stuprata è un’italiana di 48 anni, mentre gli stupratori sono tre clandestini egiziani.
L’indicazione di non segnalare la nazionalità o la religione di chi delinque rientra nell’impegno sottoscritto dai giornalisti italiani (Federazione Nazionale della Stampa Italiana e Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti) nella “Carta di Roma”, firmata nel 2011, con una madrina d’eccezione, Laura Boldrini, all’epoca portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. È nella “Carta di Roma” che si accredita la mistificazione della realtà, vietando ad esempio di usare il termine “clandestino”, che giuridicamente connota lo specifico reato di chi si introduce illegalmente all’interno delle frontiere nazionali, e di sostituirlo con il termine neutro di “migrante” o “richiedente asilo”.

Ebbene questa pesantissima cappa di “politicamente corretto” nella trattazione della realtà degli immigrati, fa sì che agli italiani sia preclusa la conoscenza della verità, così come si impongono loro delle scelte in contrasto con i propri interessi. Quanti italiani sanno che rispetto ad una presenza complessiva di 5.364.000 immigrati in Italia, pari al 7,1% della popolazione residente, la presenza degli stranieri nelle nostre carceri è invece di circa 22 mila detenuti pari a circa il 35% della popolazione carceraria? Quanti italiani sanno che l’80% dei crimini commessi dagli stranieri a perpetrarli sono i clandestini o gli irregolari? Quanti italiani sanno che, considerando che per l’Osapp (Sindacato autonomo polizia penitenziaria), un carcerato costa quanto un deputato, ovvero 12 mila euro al mese, il costo complessivo dei detenuti stranieri ammonta a circa 264 milioni di euro al mese, ovvero 3 miliardi e 168 milioni di euro all’anno? Quanti italiani sanno che, anche limitandoci a considerare gli 80.000 clandestini ospitati nei centri di accoglienza a spese nostre, con un costo giornaliero pro-capite di circa 40 euro, significa che complessivamente noi spendiamo 3.200.000 euro al giorno, che al mese diventano 96 milioni di euro, che all’anno diventano 1 miliardo e 152 milioni di euro, solo per l’alloggio, il vitto, le sigarette e la ricarica telefonica? Quanti italiani sanno che considerando che nel 2014 sono sbarcati circa 180 mila clandestini e che nel 2015 ne sono già arrivati quasi 57 mila, complessivamente 237.000, e calcolando che nei centri di accoglienza ce ne sono 80.000, anche tralasciando le decine di migliaia di clandestini che sono sbarcati negli anni scorsi, significa che almeno 157.000 clandestini sono scomparsi nel nulla? Quanti italiani sanno che solo al 5% dei clandestini viene riconosciuto lo status di rifugiato, e ciò significa che il 95% dei clandestini che abbiamo generosamente accolto con i nostri soldi avremmo dovuto bloccarli alla frontiera?
Ebbene riscattiamo la verità prima che gli italiani insorgano legittimamente per questo crimine che stanno subendo. Chiamiamoli correttamente clandestini e dichiamo basta ai clandestini!

di Magdi Cristiano Allam 06/08/2015
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Re: Migranti, clandestini e envaxori

Messaggioda Berto » sab ago 08, 2015 10:41 pm

Castel Goffredo, sfrattato sequestra i padroni di casa, li cosparge di benzina e minaccia di incendiarli

Sfrattato perché da mesi non paga l'affitto convoca, con una scusa, i proprietari. Li chiude in casa e li cosparge di benzina e minaccia di bruciarli vivi. Li terrorizza per quasi mezzora e poi chiama i carabinieri e li denuncia per violazione di domicilio. In manette un tunisino 50enne

http://gazzettadimantova.gelocal.it/man ... 1.11899232

CASTEL GOFFREDO. Sfrattato perché da nove mesi non paga l'affitto, un tunisino di 50 anni, escogita un diabolico piano per vendicarsi. Con la scusa di una perdita alle tubature dell'acqua convoca i proprietari della villetta in cui vive - marito e moglie - li fa entrare in casa, chiude la porta e si mette la chiave in tasca. Poi cosparge i due di benzina. Sale i gradini di una scala e tira fuori l'accendino. "Ve la faccio pagare" urla.

Per quasi mezzora marito e moglie urlano per la paura. Dopo averli terrorizzati Ayari Abdellkader prende il telefonino e chiama lui stesso i carabinieri, denunciando i due coniugi per violazione di domicilio.

I due tentano di sottrarsi al posssibile drammatico gesto cercando di allontanarsi dal pavimento cosparso di benzina raggiungendo la porta di ingresso che però trovano chiusa e senza chiave. Sempre piu angosciati dalla situazione sfondano il vetro della porta cercando di attirare l’attenzione di qualche persona all’esterno.
Intanto sopraggiungono i carabinieri di Castel Goffredo,quali non solo sentono le urla all’interno dell’abitazione, ma vengono allrmati dal forte odore di benzina nell’aria. Immediatamente irrompono nell’abitazione attraverso una finestra e raggiungono l’uomo ancora in evidente stato di estrema agitazione.
Dopo qualche minuto di dialogo , i militari lo convincono finalmente a desistere dall’atteggiamento e a consegnarsi senza opporre resistenza.
Lo arrestano per sequestro di persona, calunnia e minaccia aggravata.
Questa mattina il processo per direttissima.I
l giudice ha convalidato l'arresto, disposto il divieto di avvicinamento alle due vittime e rinviato l'udienza al 6 ottobre.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Migranti, clandestini e envaxori

Messaggioda Berto » gio ago 13, 2015 7:18 am

Senegaleses agreden a policías y ciudadanos en Cataluña
Extranjeros africanos agreden a la policía y a varios ciudadanos españoles en Cataluña.

https://www.facebook.com/canariasidenti ... =2&theater

Cogna pestarli a sangoe e pararli via o butarli en mar.
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Re: Migranti, clandestini e envaxori

Messaggioda Berto » gio ago 13, 2015 7:28 pm

Barriere di separazione di Ceuta e Melilla

Immagine
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/ ... elilla.jpg


https://it.wikipedia.org/wiki/Barriere_ ... _e_Melilla

Le Barriere di separazione di Ceuta e Melilla (in spagnolo Valla de Ceuta y Melilla, in arabo سياج مليلية الحدودي) sono due distinte barriere fisiche di separazione tra il Marocco e le città autonome spagnole di Ceuta e Melilla (le due città distano fra loro in linea d'aria 225 km [1]). Il suo proposito è quello di ostacolare od impedire l'immigrazione illegale e il contrabbando.

Progettata e costruita dalla Spagna, è costituita da filo spinato. Il prezzo, di 30 milioni di euro, è stato pagato dalla Comunità Europea[2]. Consiste in barriere parallele di 3 metri di altezza, con posti di vigilanza alternati e camminamenti per il passaggio di veicoli adibiti alla sicurezza. Cavi posti sul terreno connettono una rete di sensori elettronici acustici e visivi. È dotata di un'illuminazione ad alta intensità, di un sistema di videocamere di vigilanza a circuito chiuso e strumenti per la visione notturna. Al momento, è in atto un'opera di ulteriore innalzamento della barriera, che la porterà fino a 6 metri di altezza, con il beneplacito dell'agenzia europea Frontex[3].

Nel settembre 2005, si registrò un tentativo massiccio di migrazione verso l'Europa, che causò la morte di molti immigranti sotto i colpi di arma da fuoco della polizia marocchina.

Il Marocco si è opposto alla costruzione della barriera, visto che considera Ceuta parte del proprio territorio occupato, motivo per il quale, dal 1975 ha richiesto la sua annessione. Coloro i quali si dichiarano contrari alla barriera denunciano che la sua esistenza ha provocato la morte di almeno 4.000 persone, annegate nel tentativo di attraversare lo Stretto di Gibilterra ed entrare illegalmente in Spagna.

La barriera è lunga 8 km a Ceuta e 12 km a Melilla.

Immagine



Ceuta e Melilla: inesorabilmente marocchine?
settembre 21, 2010 · di Paolo
https://myamazighen.wordpress.com/2010/ ... marocchine

L’invecchiamento della popolazione di Ceuta e Melilla, associato ad un tasso di fecondità eccezionale degli abitanti d’origine marocchina, sta creando un inversione di tendenza demografica nelle enclave spagnole nel nord del Marocco. Per la stampa spagnola si sta assistendo ad un fenomeno di “marocchinizzazione del paesaggio“. Mohammed è il nome più frequente a Melilla e a Ceuta. Le enclave spagnole situate al nord del Marocco sono un caso lampante di proliferazione marocchina e, sul totale della popolazione presente, più della metà è musulmana. Secondo gli studi dell’Istituto spagnolo di statistica (INE), nel 2008 il 34% dei nuovi nati a Melilla sono di madre marocchina. In parallelo la popolazione spagnola presente sul territorio è sempre più anziana. Nel 1975 la media dell’età degli spagnoli era di 33 anni arrivando a 41 anni nel 2009. Melilla sarà dunque la prima enclave minacciata dal “pericolo demografico marocchino”. Altri dati interessanti riguardano il tasso di fecondità che per gli abitanti di origine marocchina si attesta a 4,5 bambini per donna, sorpassando i dati del Marocco che sono di 2,5 bambini a donna. Gli spagnoli vedono in questa situazione una politica di popolamento quasi-volontaria. Forse più che una politica di ripopolamento bisognerebbe parlare di benessere generalizzato delle due enclave che ha di fatto permesso una crescita demografia importante. Una larga fetta di popolazione musulmana di Melilla preferisce sicuramente restare sotto la sovranità spagnola in quanto il livello della vita è sicuramente superiore a quella del Marocco. L’opinione pubblica spagnola delle enclave crede piuttosto ad una perdita dell’influenza cattolica a profitto dell’Islam e tutto questo influirà in maniera pesante sui futuri rapporti tra le forze politiche, con i molti elettori musulmani iscritti nelle liste elettorali delle due città. In effetti, l’aumento continuo degli abitanti originari del Marocco, creerà ovviamente un equilibrio politico e sociale in favore della maggioranza e si avrà dunque più rivendicazioni musulmane, più uomini politici di confessione islamica e quindi un governo del territorio a maggioranza musulmana. Il giro di boa, indiretto, di Melilla e Ceuta a maggioranza islamica, potrà accadere entro i prossimi dieci anni. Per la cronaca, la Spagna esercita il dominio su Mellilla dal 1496 e su Ceuta dal 1580. Considerate per i loro atouts geopolitici delle città autonome (Statuto che raggruppa 17 comunità autonome spagnole che possono essere considerate di fatto degli stati federali) dal 1995, queste due enclave sono la fonte costante di tensioni e diatribe tra il Marocco e la Spagna, in particolare sul grave problema dell’immigrazione che attanaglia le due città, circondate da muri, fili spinati e sofisticatissime apparecchiature radar, per bloccare il flusso di marocchini e nord-africani che, di fatto, entrerebbero in Europa restando in Marocco, senza dover affrontare i terribili viaggi sui barconi da Tangeri o dalla Libia. Potrà succedere che questa tendenza demografica finirà un giorno per mettere tutti gli attori di questo storico feuiletton finalmente d’accordo. Vero è, o perlomeno appare chiaro, che la Storia ha i suoi corsi e ricorsi.
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