Migranti, clandestini e envaxori

Re: Migranti

Messaggioda Berto » sab lug 18, 2015 3:34 pm

Don Mazzi: “In Vaticano c’è il diavolo. Dice di accogliere immigrati e tiene conventi chiusi”

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/07/ ... usi/395398

“In Vaticano c’è il codino e anche qualcosa di più del diavolo. In Vaticano girano troppi soldi, viene esibita una ricchezza vergognosa.
Quando sarà più povero sarà anche più vero e autentico e anche i più giovani e i meno giovani crederanno di più. E’ comodo dire agli italiani di aprire le loro case quando ci sono conventi vuoti che potrebbero diventare luoghi di ospitalità anche belli. Apriamoli per ospitare i migranti e i profughi”. Sono le parole di don Antonio Mazzi, ospite di “Ecg Regione Lazio”, su Radio Cusano Campus. Il fondatore della comunità Exodus si esprime con toni critici anche sul Giubileo straordinario, indetto da papa Francesco: “Francesco è bravo, ma bisognerebbe parlare prima del Giubileo della giustizia che di quello della misericordia. Forse bisognerebbe mettere insieme entrambe le cose. Saltare la giustizia per arrivare alla misericordia è un salto troppo lungo, fermarsi ad una giustizia come quella che vediamo oggi in Italia mi pare sia una grettezza e un segno di poca democrazia e maturità di questo popolo“. Tranchant la sua opinione sulla legalizzazione delle droghe leggere: “In campo educativo su questi temi non devono esserci mezze misure. Il mio è un no secco. La droga leggera non esiste, c’era forse negli anni settanta quando sono arrivato a Milano. Oggi non esiste più, esistono sostanze che cambiano ogni giorno e non riusciamo più a decifrarle e a conoscerle. La mafia è sempre più avanti”. E aggiunge: “Salvini vuole la legalizzazione della prostituzione? Quando sento quel nome mi viene il mal di pancia“. Inevitabile il riferimento a Fabrizio Corona, ospite della sua comunità: “Le porte sono aperte a tutti, oggi le apro al disperato del parco Lambro, alla prostituta della stazione centrale e ad altri personaggi che bussano. Negli anni ho ospitato tante persone, da Erika a Corona. Corona è come gli altri, ma se riesce a cambiare può diventare un simbolo. Un esempio. Un messaggio“ di Gisella Ruccia


Poro Don Màsi!

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Re: Migranti

Messaggioda Berto » sab lug 18, 2015 3:38 pm

Papa Francesco: “Dare i conventi chiusi ai rifugiati”

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09 ... ati/707814

Il pontefice, in un incontro al centro Astalli, ha sostenuto l'idea di riutilizzare i monasteri non più in uso per ospitare i profughi in cerca di un riparo. Queste strutture, ha aggiunto Bergoglio, non servono alla Chiesa per essere trasformate in alberghi e per guadagnare altri soldi
di RQuotidiano | 10 settembre 2013

“A cosa servono alla Chiesa i conventi chiusi? I conventi dovrebbero servire alla carne di Cristo e i rifugiati sono la carne di Cristo“. A dirlo è papa Francesco, durante il suo discorso nel centro Astalli, gestito dai Gesuiti per ospitare i migranti. “I conventi vuoti non servono alla Chiesa per trasformarli in alberghi e guadagnare i soldi”, ha aggiunto il pontefice.

La visita al centro, dove Francesco è arrivato senza scorta, si è svolta in forma riservata, senza la presenza di cameramen e giornalisti. Dopo avere salutato i presenti alla mensa, papa Bergoglio ha incontrato una rappresentanza degli ospiti del centro, acuin ha rivolto un personale ringraziamento: “Grazie, perché difendete la vostra e la nostra dignità umana” . “I conventi vuoti non sono nostri”, ha poi aggiunto, “sono per la carne di Cristo che sono i rifugiati”. “Il Signore chiama a vivere con generosità e coraggio la accoglienza nei conventi vuoti” ha proseguito Francesco. “Certo non è qualcosa di semplice, ci vogliono criterio, responsabilità, ma ci vuole anche coraggio”. Il pontefice ha voluto insistere sullo spirito di povertà della Chiesa che sta caratterizzando il suo mandato: “Facciamo tanto, forse siamo chiamati a fare di più, accogliendo e condividendo con decisione ciò che la Provvidenza ci ha donato per servire”.

Il papa ha poi invitato i presenti ad andare oltre alla semplice elemosina: non basta garantire a ciascuno “un panino”, ma occorre accompagnare con gesti concreti il percorso di integrazione di immigrati, profughi e rifugiati. “Per tutta la Chiesa è importante che l’accoglienza del povero e la promozione della giustizia non vengano affidate solo a degli specialisti” ha spiegato Bergoglio, per cui una particolare attenzione nei confronti dell’indigenza dovrebbe essere propria di “tutta la pastorale, della formazione dei futuri sacerdoti e religiosi, dell’impegno normale di tutte le parrocchie, i movimenti e le aggregazioni ecclesiali”.

Ma cogna mantegnerli anca!
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Re: Migranti

Messaggioda Berto » sab lug 18, 2015 4:03 pm

Treviso, vince la protesta dei residenti: i 101 migranti lasciano Quinto

Nei giorni scorsi momenti di tensione per la scelta del prefetto. I profughi sono stati portati in una ex caserma al confine tra Casier e Treviso". Protesta analoga a Roma. Maroni: "Governo sbaglia, temo disordini"
17 luglio 2015
http://www.repubblica.it/cronaca/2015/0 ... -119267200

QUINTO ( TREVISO) - La protesta dei residenti di Quinto di Treviso ha avuto successo: come annunciato dal sindaco della cittadina Mauro Dal Zilio, i 101 migranti ospitati in un ex residence della cittadina veneta sono stati trasferiti all'ex caserma 'Serena', a cavallo dei comuni di Treviso e Casier.
Sgomberati i profughi di Treviso: nel residence restano solo materassi e brandine

L'arrivo dei migranti aveva scatenato le proteste della popolazione locale con momenti di tensione nella notte tra mercoledì e giovedì. Resta l'incognita sulla destinazione degli altri 63 profughi che la Prefettura di Treviso ha annunciato arriveranno in zona tra oggi e domani. Una analoga protesta anti-profughi è in corso a Roma, nella zona di Casale San Nicola sulla Cassia, dove residenti ed esponenti di Casapound hanno bloccato la strada per impedire l'arrivo di alcuni migranti in una ex scuola.

Si tratta di una struttura vuota, non utilizzata dai militari e dotata di tutte le condizioni per poter accogliere i profughi. Nel residence di Quinto è giunto in mattinata anche il presidente del Veneto Luca Zaia, che ieri aveva criticato la scelta del governo e del prefetto e aveva parlato di "africanizzazione" della Regione.

La scorsa notte ad accrescere la tensione ci ha pensato un blitz di alcuni aderenti a Forza Nuova che si sono introdotti dentro un appartamento e portato via alcuni oggetti destinati alle abitazioni dei migranti, quello che hanno definito "un bottino di guerra da consegnare ai veneti colpiti dalla tromba d'aria". Tensione invece di segno opposto questa mattina davanti alla prefettura di Treviso per una manifestazione promossa da aderenti ai centri sociali per protestare contro la gestione dei profughi. Ci sono stati contatti tra le forze dell'ordine e i manifestanti. Sembra siano 38 i fermi effettuati dalla polizia. La manifestazione era finalizzata a chiedere le dimissioni del prefetto di Treviso, in particolare per aver cambiato posizione sulla collocazione dei migranti di Quinto.

Di fronte alla struttura è stato issato un cartello con la scritta "Benvenuti a tutti e grazie per il supporto che ci date. Questa non è una sagra ma siamo qui per una lotta che unisce tutti gli italiani per far sì che questa manifestazione vada per il verso giusto rispettando tutti".
Treviso, migranti in residence a Quinto: la rivolta dei residenti

Monta la polemica politica, con la Lega Nord in prima linea contro le scelte dei prefetti e del governo. Anche il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, non ha risparmiato critiche alla gestione dell'emergenza da parte dell'esecutivo: "Se il governo continuerà così a gestire l'emergenza immigrazione sarà un crescendo di tensioni che culminerà, temo, anche con qualche disordine sociale che vogliamo evitare". Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti secondo il quale "l'emergenza profughi può scatenare tensioni sociali in tutta Italia: ciò che sta accadendo in Veneto, può accadere ovunque". Più diretto, come spesso accade, il segretario della Lega Nord Matteo Salvini: "Invece di rompere le palle ai sindaci e ai cittadini (italiani e immigrati regolari) che protestano, che i prefetti facciano il loro lavoro e la smettano di coccolare migliaia di clandestini".

La protesta dei cittadini di Quinto è partita mercoledì quando i 101 profughi hanno fatto il loro ingresso nelle due palazzine a loro destinate in via Legnago. Dopo ore di tensione gli abitanti hanno deciso di dormire fuori dalle loro case in segno di protesta: nella notte tra mercoledì e giovedì sono stati appiccati diversi roghi fuori dalle palazzine.

Li ciama rasixmo coel ke rasixmo no xe
viewtopic.php?f=25&t=1755
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Re: Migranti

Messaggioda Berto » mar lug 21, 2015 7:03 am

Idee ensensà!

Del Bono (Pd): «Profughi al lavoro gratis in cambio dell’ospitalità»
Il sindaco di Brescia: «Impieghiamoli in lavori socialmente utili» L’esperimento della Loggia non basta: «Servono una norma nazionale e un tavolo in prefettura»
di PIETRO GORLANI

http://brescia.corriere.it/notizie/cron ... F020103COR

«I profughi che arrivano nel Bresciano devono lavorare gratuitamente per la collettività, in cambio dell’ospitalità». È la netta presa di posizione del sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, che ha chiesto al nuovo prefetto di prevedere un protocollo speciale «affinché si faccia carico, insieme all’Asl e all’Ispettorato del lavoro, di una serie di indirizzi basilari a cui tutti i Comuni, che volessero impiegare i profughi per lavori socialmente utili, possono guardare». L’appello è stato accolto positivamente dal prefetto. Ma il primo cittadino, ex deputato del Pd, lo rivolge anche ai colleghi parlamentari: «che venga fatta una norma speciale a livello nazionale se serve».

Il lavoro come contropartita al vitto e all’alloggio

Le leggi nazionali di certo non aiutano, anche se sono state recentemente modificate, come ricorda Gabriele Zanni, sindaco di Palazzolo sull’Oglio e presidente dell’Associazione comuni bresciani: «Prima i profughi non potevano lavorare per i primi sei mesi, adesso questa soglia è stata abbassata a sessanta giorni. Ma possono lavorare solo su base volontaria». Del Bono critica proprio questi tempi lunghi: «Una volta che arrivano a Brescia e nei comuni della provincia i richiedenti asilo sono già stati tutti identificati. Non possono restare settimane senza fare nulla in attesa del giudizio della commissione che stabilisce lo status di profugo». Non pretende di portare i richiedenti asilo in fabbrica o nei campi: «Possono però svolgere lavori di pubblica utilità e a basso rischio, compatibili con l’assenza di una formazione specifica e sotto la supervisione di responsabili delle associazioni del terzo settore, delle cooperative sociali. Noi in città l’abbiamo già fatto, impiegandone una quindicina nella pulizia del cimitero Vantiniano. Io li ho incontrati, erano orgogliosi di quello che stavano facendo, dell’opportunità che gli era stata data». Un cambio di passo servirebbe a «mitigare» le reazioni ostili di buona parte della cittadinanza, che interpreta l’accoglienza dei profughi come un «depauperamento» delle risorse pubbliche locali(Il sindaco di Ghedi ha scritto agli albergatori sconsigliando di accogliere i richiedenti asilo) , anche se i costi di mantenimento sono per il 70 per cento a carico dell’Ue, il resto dello Stato. I profughi non dovrebbero essere pagati però. Il loro lavoro dovrebbe essere la contropartita al vitto e all’alloggio (costano in media 32,5 euro al giorno) ai quali si aggiungono i 2,5 euro al giorno che ricevono per le loro spese personali.


Il precedente di Calvagese della Riviera

Un precedente importante già c’è: è la convenzione stipulata l’ 8 giugno dal comune di Calvagese della Riviera e l’associazione Puerto Escondido per l’impiego di 16 migranti da destinare a pulizia di giardini pubblici e strade. Convenzione presa a modello dallo stesso prefetto Valerio Valenti, che l’ha proposta anche agli altri 33 comuni ospitanti. La convenzione prevede che i lavori siano su base «volontaria e gratuita». E che venga sottoscritta un’adeguata copertura finanziaria. «Anche a Brescia potrebbero essere utilizzati per la cura del verde pubblico e la pulizia delle strade» aggiunge Del Bono, che aggiunge un distinguo importante: «le convenzioni devono essere coordinate dalle associazioni del terzo settore. I profughi non dovrebbero essere ospitati negli alberghi» (A Brescia gli albergatori lamentano che non vengono pagati da marzo e l’ultimo bando è andato semi deserto). Il sindaco esprime anche la sua comprensione ai sindaci del Pd (Chiari, Desenzano, Leno) che non hanno messo a disposizione strutture per l’accoglienza: «Noi sindaci siamo sotto pressione e capisco quando temono problemi di tenuta sociale». La stessa Loggia ha detto basta ai profughi: «È stato raggiunto il limite di 300 e non possiamo più accoglierne. La città ha già un tasso molto elevato di immigrazione e sufficiente disagio». E torna anche sull’accoglienza all’ex ospedale Sant’Orsola: «durerà fino all’autunno. Quella struttura è in vendita e il comune realizzerà dei poliambulatori. Non potrà accogliere profughi che per altri pochi mesi». Infine l’invito alla commissione che rilascia lo status di rifugiati (il quale va solo a 3 su dieci richiedenti) ad accelerare le pratiche: «Le verifiche devono essere snellite e i clandestini rimpatriati». L’Italia però non ha accordi bilaterali con molti paesi dell’Africa subsahariana: «Vanno fatti. Il governo non può più perdere tempo».
18 luglio 2015


E le imprese con tutti i loro dipendenti che svolgevano questi lavori, che ora saranno svolti dagli "ospiti migranti" cosa faranno? Chiuderanno e lascieranno a casa disoccupati tutti i loro dipendenti "italiani" che saranno più che legittimati a dire che i migranti rubano loro il lavoro.
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Re: Migranti

Messaggioda Berto » ven lug 24, 2015 9:59 am

Lo sapete che anche nei centri di accoglienza in Italia i cristiani sono perseguitati dai musulmani?

http://www.ioamolitalia.it/blogs/verita ... lmani.html

Il 16 aprile 2015 ha destato scalpore la notizia dei cristiani assassinati sui barconi in quanto cristiani. La signora Boldrini ci ha informato che le sembra improbabile che su un barcone si facessero discussioni teologiche, deve quindi essere rimasta convinta che gli uccisi siano stati soppressi per altri motivi che non la loro fede religiosa. Quello che pensiamo della signora Boldrini lo abbiamo già scritto, quindi per questa volta saltiamo un giro.

A nessuno è venuto in mente che l’assassinio, sempre, è solo la punta di un iceberg, la parte più clamorosa di una tragedia fatta di vessazioni e intimidazioni e ovviamente stupri. Siamo assolutamente certi che non tutti gli islamici siano violenti, ma sicuramente quelli che non lo sono si guardano bene dall’intervenire e dal denunciare.

Le violenze della maggioranza islamica contro la minoranza cristiana continuano nei centri di accoglienza, continuano nell’indifferenza generale.

Amici cristiani pachistani ci hanno segnalato il clima di intimidazione che i cristiani subiscono all’interno dei centri di accoglienza, dove molti di loro celano la loro fede.

È indispensabile che venga immediatamente riconosciuto lo stato di rifugiato politico a tutti i cristiani in fuga dai paesi islamici, sia da parte dell’Italia che dell’Europa, in maniera da levarli dai centri di accoglienza e dalla presenza dei loro persecutori. I cristiani in fuga dagli inferni islamici sono fratelli perseguitati, che hanno rischiato tutto per raggiungere l’Italia e l’Europa, nella speranza di libertà e giustizia, per trovarsi in centri di accoglienza dove, di nuovo, per loro regna la paura, quella paura che da sempre li accompagna, come la loro ombra...


di Silvana De Mari 23/07/2015 19:24:29
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Re: Migranti

Messaggioda Berto » ven lug 31, 2015 4:32 pm

I vescovi trevigiani: «I profughi vanno accolti o non siete cristiani»
Appello congiunto di monsignor Gianfranco Agostino Gardin e monsignor Corrado Pizziolo: «La Chiesa non specula sugli immigrati»

http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/TREV ... 1683.shtml

Giovedì 30 Luglio 2015

TREVISO - Di fronte al dovere cristiano di cogliere i profughi «non rispondiamo come Caino: sono forse io il custode di mio fratello?».
È il forte appello lanciato dal vescovo di Treviso, monsignor Gianfranco Agostino Gardin e del vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Corrado Pizziolo ai trevigiani, dopo le proteste dei giorni scorsi contro gli immigrati.
«Dobbiamo confessare che rimaniamo sconcertati - sottolineano i vescovi sulle pagine dei settimanali diocesani oggi in edicola - di fronte alla deformazione di un cristianesimo professato a gran voce, e magari difeso con decisione nelle sue tradizioni e nei suoi simboli, ma svuotato dell'attenzione ai poveri, agli ultimi: dunque svuotato del Vangelo, dunque svuotato di Cristo».
I vescovi scrivono di «decisioni improvvide» per quanto riguarda le soluzioni di ospitalità come quella che ha portato alla rivolta di Quinto, a Treviso e fanno sapere che, «c'è chi interviene con generosità ma è costretto a sfidare anche, purtroppo, l'ostilità di alcuni».
I vescovi li ringraziano «di cuore» e, subito dopo, respingono con energia chi accusa anche settori della Chiesa di speculazione: «Si dice che vi sia chi specula sull'accoglienza: è possibile, ma ci dispiace che questo giudizio talora sia espresso, indiscriminatamente su tutti, non esclusa la Caritas. Non vorremmo che fosse un modo ignobile di cercare scuse alla propria grettezza».
«Come comunità cristiane - sottolineano i due vescovi - non dobbiamo rinunciare a fare la nostra parte per quello che possiamo, senza rifugiarci dietro la vastità del fenomeno e la sua infelice gestione a livello alto».

Mi no so creistian e no credo ke Cristo el sipie Dio.
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Re: Migranti

Messaggioda Berto » sab ago 01, 2015 10:21 am

Migranti, lo ‘scandalo’ del cibo rifiutato
di Iside Gjergji | 29 luglio 2015

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... to/1918018

Leggere oggi sui quotidiani del Nordest pagine intere dedicate alla ‘notizia’ che alcuni profughi dislocati in Veneto e in Friuli abbiano rifiutato, gentilmente e pacatamente, di mangiare la pasta col sugo o, come accaduto a Udine, qualche giorno prima, ‘perfino’ la pizza al forno (che, come ci segnala ansioso un giornalista, emanava profumo di pomodoro e origano, come a dire “ma come si può mai rifiutare una tale bontà?”) non solo fa indignare per l’ennesima manifestazione di odio, di rifiuto e di razzismo nei confronti dei profughi da parte dei media e dei politici col braccio destro perennemente teso, ma fa anche sganasciare dalle risate.

Che si tratti di una campagna razzista senza precedenti se ne sono accorti anche su Kepler-438b, a distanza di milioni di anni luce dal Veneto e dal Friuli. Ma non mi dilungherò molto a spiegare il carattere razzista della “notizia” riportata e commentata da politici, operatori caritatevoli e “cittadini indignati”, non perché l’argomento non meriti di essere trattato adeguatamente, ma perché ritengo molto più divertente soffermarmi sul complicatissimo rapporto degli italiani con il cibo.

Sul carattere razzista della notizia, fondata sostanzialmente sul principio “e noi paghiamo!” . In primo luogo, – e mi diverte molto in questo momento frantumare i luoghi comuni razzisti che albergano nelle teste dei più -, non sono gli italiani a pagare per l’accoglienza dei profughi, né di questi di oggi, né di quelli di ieri. Ma come, direte, ci sono i militanti dal braccio teso e dal misto accento padano-romano, che ci hanno spiegato che quei soldi li tolgono ai pensionati e ai disoccupati italiani per darli ai “negri”. Non è vero! E’ banale, ma è così.

Il gettito fiscale e contributivo riconducibile alla presenza straniera in Italia supera i 16,5 miliardi di euro. Mentre la spesa pubblica complessivamente rivolta agli immigrati è stata stimata in 12,5 miliardi di euro. Dunque, vi è un saldo positivo nazionale di circa 4 miliardi di euro. Cioè, per parlare più chiaro, ci sono circa 4 miliardi di euro che lo Stato italiano prende, attraverso la tassazione nazionale e locale, agli immigrati e che non spende per loro. Ecco, quindi archiviamo questa balla gigantesca secondo cui sarebbero gli italiani a pagare per l’accoglienza. Semmai, sono gli immigrati che vivono in questo paese a pagare per i servizi (pensioni, sanità, ecc.) degli italiani (o anche a salvare le banche italiane). E non aggiungo qui i fondi europei per l’accoglienza di cui da anni usufruisce l’Italia, perché credo basti la forza dei numeri citati sopra per chiudere serenamente la discussione. E non sto neanche ribadendo il fatto che si tratta sempre di soldi che alimentano e mantengono in vita il terzo settore (mafioso e non) in Italia e che di certo non finiscono nelle tasche degli immigrati, i quali, il più delle volte, scappano – non lo si deve dimenticare mai – da guerre innescate, volute, alimentate o combattute da questa parte del mondo.

Ma c’è un altro sottotesto negli articoli dedicati a questo “scandaloso” rifiuto del cibo da parte dei profughi, che è il seguente: “come osano questi a rifiutare il nostro cibo, il miglior cibo del mondo, ingrati!”. Ecco, sulla questione del cibo, come sulla mamma, l’italiano medio si offende, si indigna, e persino capace di fare rivolte e di ribellarsi. Senza mai considerare che le abitudini alimentari sono il tratto più importante della cultura d’origine anche degli altri. Spogliarsi di questo elemento profondo della propria cultura, cioè del proprio cibo, nella fase dello choc dell’immigrazione, ovvero nei primissimi tempi, quando si è sopraffatti dalla malinconia incolmabile di un ritorno impossibile, significa spogliarsi dell’identità individuale e collettiva, significa entrare in una fase di alienazione. Gli studiosi hanno paragonato le abitudini alimentari alle lingue materne, perché sono i primissimi elementi attraverso cui ci relazioniamo con il mondo. E proprio per questo motivo sono difficili da abbandonare. Sarebbe come pretendere che qualcuno, di colpo, non parli più la lingua madre. Gli italiani, del resto, sanno bene di cosa parlo, visto che, più di altri popoli, preferiscono ordinare la pasta o la pizza all’estero, invece che assaggiare altri piatti. C’è una scena molto bella del film Bianco rosso verdone che descrive molto bene questo problematicissimo rapporto degli italiani con il cibo. Di fronte alla colazione a base di wurstel e uova fritte preparata dalla moglie tedesca (“mangia ora, che chissà che ti fanno mangiare in Italia”), Pasquale Ametrano di Matera non pronuncia alcuna parola, ma la sua faccia eloquente ha già detto tutto.

Degli immigrati italiani negli Stati Uniti, agli albori del ‘900, diversi giornali dicevano che puzzavano d’aglio, stigmatizzando in questo modo le loro abitudini alimentari. Continuare a mangiare italiano, rifiutando di mangiare altri cibi locali, significava allora per gli italiani emigrati affermare la propria identità, il proprio legame con il passato, con la famiglia, con gli affetti abbandonati. Quante storie, tra l’altro, si raccontano in Friuli su certi traffici di vero e proprio contrabbando di salumi (di San Daniele, ecc.) in Nord America, da mandare agli emigrati italiano.

Il rifiuto del cibo, del resto, è anticamente descritto, in diversi testi, come un momento di affermazione e dell’orgoglio dei soggetti. Anche Achille, nell’Iliade, saputo della morte di Patroclo e delle resistenze di Ulisse e degli altri nell’attaccare Agamennone, si rifiuta di mangiare con gli altri, cioè rifiuta il cibo per rendere noto agli altri la sua anima ferita e la sua non accettazione del mondo che lo circondava.

Insomma, visto che i soldi sono degli immigrati e visto che non sono desiderosi di alienarsi, perché non chiedere a loro cosa preferiscono mangiare? Senza offendersi per la pasta, per il sugo, per le polpette e per l’origano profumante non apprezzato.


Ke ensemense, coanto gnorante, buxiara e rasista ke la xe sta jornalista!

Nell'articolo si legge:
... Il gettito fiscale e contributivo riconducibile alla presenza straniera in Italia supera i 16,5 miliardi di euro. Mentre la spesa pubblica complessivamente rivolta agli immigrati è stata stimata in 12,5 miliardi di euro. Dunque, vi è un saldo positivo nazionale di circa 4 miliardi di euro. Cioè, per parlare più chiaro, ci sono circa 4 miliardi di euro che lo Stato italiano prende, attraverso la tassazione nazionale e locale, agli immigrati e che non spende per loro. ...

I - questo riguarda gli immigrati regolari con o senza cittadinanza ma con permesso di soggiorno che risiedono e lavorano nel territorio dello stato italiano, immigrati che provengono da ogni dove: America, Giappone, Cina, India, Brasile, Europa comprese; nulla c'entrano tutti gli altri abitanti della terra che migrano o potrebbero migrare!
II - cosa dovremmo dire noi veneti che abbiamo un saldo attivo annuo di oltre 20 miliardi di euri che lo stato italiano ci ruba? Che lo stato italiano incominci a restituirci i 20 miliardi annui e tutti quelli che ci ha rubato dall'unità statuale italiana e poi che incominci a pagare i 70/90 miliardi di debito che ha con le imprese che hanno lavorato per l'"amministrazione pubblica" e che da anni aspettano, falliscono, si disperano e si ammazano.
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Re: Migranti

Messaggioda Berto » sab ago 01, 2015 4:16 pm

Fiuggi: tre clandestini devastano centro d’accoglienza e stuprano in gruppo un’operatrice
Francesco Meneguzzo il 1 agosto 2015
http://www.ilprimatonazionale.it/cronac ... rice-28392

Fiuggi, 1 ago – Inverosimile, eppure è successo anche questo: la sera del 30 luglio, giovedì, per qualche ragione distruggono tutti gli interni della casa famiglia per clandestini minorenni abbandonati, il giorno successivo – venerdì – violentano in gruppo un’operatrice dello stesso centro di accoglienza. Nel mezzo, un tentativo di omicidio ai danni del responsabile della struttura e la distruzione della sua auto.

Protagonisti di tanta giovanile esuberanza, degna delle migliori risorse che ogni giorno importiamo a migliaia, tre egiziani tra cui un sedicenne e due diciassettenni, arrestati dai Carabinieri con le accuse di minaccia, lesioni dolose, danneggiamento aggravato e violenza sessuale di gruppo più, per uno dei due egiziani di 17 anni, di tentato omicidio.

Ricostruiamo più in dettaglio cos’è accaduto nel corso della notte e del giorno di follia in cui i tre adolescenti egiziani presunti bisognosi di assistenza hanno infierito con pazzesca violenza sulla sede e le persone che per sei mesi si sono presi cura di loro.

Il prologo, si diceva, giovedì sera, quando la banda, per ragioni ancora ignote, hanno devastato gli arredi della struttura ospitante, aggredendo anche alcuni operatori della casa famiglia. A causa di lievi ferite, uno dei tre nord-africani e un addetto della struttura sono stati costretti a ricorrere alle cure mediche all’ospedale di Alatri.

Lo stesso egiziano minorenne ferito, mentre veniva gentilmente riaccompagnato in macchina a Fiuggi, con una stampella ha tentato di strangolare il responsabile della struttura d’accoglienza, che è finito al pronto soccorso dell’ospedale San Benedetto.

Non paghi dei danni inflitti alla struttura e del tentato omicidio, nella stessa nottata tra giovedì e venerdì i tre hanno pensato bene di distruggere la vettura dello stesso amministratore della casa famiglia.
E gli immigrati clandestini protestano pure…
Inspiegabilmente ancora a piede libero, il giorno dopo, venerdì, il drammatico epilogo: lo stupro di gruppo. La vittima sarebbe un’operatrice di 48 anni, che si trovava nel centro d’accoglienza della stazione termale quando i tre delinquenti, secondo una prima ricostruzione, l’hanno bloccata a terra e violentata, dopo aver malmenato e immobilizzato lo stesso amministratore della struttura vittima del tentato omicidio e dei danneggiamenti privati della notte precedente.

Dopo l’arresto, per qualche ragione il gruppetto di egiziani minorenni sarebbe stato condotto non in carcere ma in un centro di prima accoglienza a Roma.

Facendo due conti, trascurando quanto abbiamo sborsato per recuperarli dal solito barcone, solo di contributi pro-immigrato questi tre efferati delinquenti ci sono costati almeno 20 mila euro, più luce, acqua, gas, rifiuti, danni alle strutture, assistenza sanitaria e chi sa quanto altro, e per un po’ saranno – forse – mantenuti a nostre spese nelle patrie galere. Mentre un terzo delle famiglie italiane vive con molto meno di 20 mila euro all’anno.

Tutto questo, per ritrovarsi in casa nostra tre individui della peggiore feccia, mille volte peggio dei maiali che almeno non sporcano la vasca in cui mangiano, che hanno violentato senza pietà una donna che per l’età poteva esserne la madre. Ne vale davvero la pena?
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Re: Migranti

Messaggioda Berto » mer ago 05, 2015 10:03 pm

Angola: polizia di frontiera espelle 435 clandestini del Congo
by francesco • 4 agosto 2015
http://www.notixweb.com/angola-polizia- ... -del-congo

La polizia di frontiera dell’Angola ha rimpatriato 435 cittadini della Repubblica democratica del Congo (el paexe de ła Kyenge), nello scorso fine settimana, che, secondo le autorità di frontiera risiedevano in Angola in maniera illegale. La notizia e’ stata diffusa dal portavoce della Polizia Nazionale, il commissario Aristoganes dos Santos, attraverso l’Agenzia di stampa angolana, Angop.
L’operazione ha avuto luogo lungo la frontiera tra Angola e Rdc nelle provincie di Cabinda, Uige, Lunda Norte e Zaire. Secondo il responsabile della Polizia Nazionale, hanno lasciato il paese in maniera volontaria altri 53 cittadini dell’Rdc. Le espulsioni avvengono nell’ambito dell’operazione denominata “intermittente”, iniziata da qualche mese con controlli costanti su tutto il territorio angolano, e non solo lungo le frontiere.
http://www.imolaoggi.it
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Re: Migranti

Messaggioda Berto » mer ago 05, 2015 10:32 pm

E’ INIZIATA LA RESISTENZA: CITTADINI DEVASTANO PALAZZINA DESTINATA AI “PROFUGHI”

5 agosto 2015

http://www.catenaumana.it/e-iniziata-la ... s=og.likes

FRASSINELLE (Rovigo) – Atto di resistenza all’invasione, stanotte, a Frassinelle, paese in provincia di Rovigo, dove una palazzina composta da 14 appartamenti in via Romana a Chiesa, frazione del Comune polesano, destinata all’accoglienza di una sessantina di clandestini, è stata ‘colpita preventivamente’.

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Nella notte, ‘ignoti’ hanno rotto le tubature dell’acqua, provocando un allagamento generalizzato ai 14 appartamenti e danni per circa 50.000 euro all’affarista che avrebbe incassato quasi 50 mila euro al mese con l’accoglienza.

La palazzina presa di mira, in origine destinata ai manager dell’Ikea che avrebbe dovuto insediarsi nella vicina macroarea di Arquà e Villamarzana e che poi ha abbandonato il progetto, ha a fianco uno stabile gemello.

Ma attenzione, perché anche il secondo stabile sarebbe pronto ad ospitare altre decine di clandestini: un vero e proprio business per l’affarista e imprenditore edile vicentino.

Sull’accaduto il sindaco di Frassinelle Ennio Pasqualin (Pd): «Escludo sia qualcuno dei miei 1.450 concittadini. Questo atto vandalico è di matrice politica, ed è riconducibile a sigle eversive di destra».

Si si, come no.

E’ inevitabile che i cittadini reagiscano in modo sempre più disperato, quando imponi loro presenza di ‘ospiti’ indesiderati. Alla dittatura, si risponde con la resistenza.

Non sarebbe più semplice chiedere ai cittadini se non sono d’accordo? Ah no, questa è democrazia.
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