Immigrazione, l'Austria schiera esercito e mezzi corazzati al Brennero2017/07/04
http://www.ilfoglio.it/esteri/2017/07/0 ... ani-142905L'Italia aspetta notizie da Strasburgo. Oggi, la Commissione europea dovrebbe deliberare una serie di interventi a sostegno del nostro paese per gestire i flussi migratori. Il presidente Jean-Claude Juncker ha ribadito che l'obiettivo principale è quello di “restare solidali con l'Italia, che in materia migratoria dà prova di un atteggiamento eroico”. “La Commissione ha fatto molto - ha sottolineato -, ma la Commissione non ha potuto fare tutto quello che avrebbe voluto perché i nostri mezzi tecnici e
finanziari sono limitati. Ma proseguiremo nell'azione di solidarietà con l'Italia: viva l'Italia!”.
Insomma, la Commissione è pronta a fare la propria parte. Ma le divisioni tra gli stati membri non accennano a diminuire. Anzi. Questa mattina, ad esempio, il ministro della Difesa austriaco, Hans Peter Doskozil, parlando al quotidiano Krone, è tornato ad annunciare che “se non si ridurrà il flusso di migranti in arrivo sulle coste italiane, l'Austria imporrà molto presto controlli e dispiegherà soldati al confine con l'Italia”. Quattro mezzi corazzati Pandur sono già stati inviati al Brennero nel fine settimana scorso, ha detto Doskozil, mentre 750 soldati sarebbero pronti a partire. L'Agi, dalla frontiera italo-austriaca del Brennero, registra invece che al momento non ci sono mezzi blindati dell'esercito austriaco. Dopo le dichiarazioni di Doskozil, il segretario generale del ministero degli Esteri, Elisabetta Belloni, ha convocato alla Farnesina l'ambasciatore a Roma, Rene Pollitzer. Sulla scelta di Vienna, quasi sicuramente, pesa il fatto che ad ottobre si svolgeranno le elezioni politiche e il leader del partito popolare e attuale ministro degli Esteri austriaco, Sebastian Kurz, sta provando a togliere voti all'estrema destra (i nazionalisti dell'FPÖ) utilizzando la “linea dura”.
La denuncia di Muscat. Nel frattempo, sempre a Strasburgo, il premier Joseph Muscat, intervenendo per illustrare il bilancio della presidenza maltese del Consiglio Ue, ha attaccato: “Sulle migrazioni, con tutte le buone intenzioni e le dichiarazioni, quando si tratta di una solidarietà effettiva, noi, gli Stati membri dell'Ue, dovremmo vergognarci tutti di quello che abbiamo fatto. Paesi come l'Italia hanno visto centinaia di migliaia di bambini, donne e uomini raggiungere le sue coste: guardiamo a questa Europa che, su questo argomento, è un fallimento”.
Il suo intervento è stato anche l'occasione per una discussione piuttosto accesa tra il presidente del Parlamento Antonio Tajani e quello della Commissione Jean Claude Juncker. Quest'ultimo, infatti, prendendo la parola, ha stigmatizzato il fatto che in Aula fossero presenti solo una trentina di eurodeputati: “Il Parlamento Ue è ridicolo!”. Immediata la reazione di Tajani che lo ha invitato ad usare un linguaggio più consono. Ma Juncker ha insistito: “Se Muscat fosse la signora Merkel o il signor Macron, avremmo avuto un'aula piena”. E alla fine dopo aver reso omaggio al lavoro fatto dalla presidenza maltese, si è rimesso seduto.
I numeri dell'Oim. Intanto secondo l'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), il numero totale di migranti e rifugiati arrivati in Europa da gennaio, ha superato quota 100mila. Tra questi 85.183 hanno raggiunto l'Italia e solo 9.290 la Grecia (anche a causa della chiusura della rotta balcanica in seguito agli accordi tra Ue e Turchia). 6.464 sono invece arrivati in Spagna, 273 a Cipro, mentre 2.247 sarebbero morti in mare.
???
E quelli dell'Inps. Secondo il presidente dell'Inps, Tito Boeri, se i flussi in entrata di contribuenti extracomunitari dovessero azzerarsi, in 22 anni, avremmo 73 miliardi in meno di entrate contributive e 35 miliardi in meno di prestazioni sociali destinati a immigrati, “con un saldo netto negativo di 38 miliardi” per le casse dell'istituto.
Che bugiardi a confondere i clandestini, i rifugiati con i migranti regolari che hanno un lavopro e pagano le tasse e i contributi.
Migranti: il piano Ue, centro di coordinamento in Libia. L'Austria blinda il Brennero e Roma convoca l'ambasciatoreIl ministro degli esteri Kurz: 'Pronti a difendere i nostri confini'
04 luglio 2017
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca ... 00c89.htmlTensione in Europa sui migranti, con i governi di Francia e Spagna contrari all'idea di permettere lo sbarco delle persone soccorse nel Mediterraneo centrale nei loro porti e l'Austria che minaccia di schierare l'esercito al Brennero se "l'afflusso di migranti dall'Italia non diminuirà". Il ministro della Difesa austriaco Hans Peter Doskozil ha annunciato che "molto presto saranno attivati controlli alle frontiere e ci sarà bisogno di un dispiegamento dell'esercito fino a 750 uomini - indispensabile se l'afflusso di migranti dall'Italia non diminuisce".
In quest'ambito, sono già stati portati al Brennero quattro mezzi corazzati Pandur delle Forze armate austriache che potrebbero essere impiegati nelle operazioni di controllo sull'immigrazione. Come scrive l'agenzia austriaca Apa, il dispositivo potrebbe essere attivato nel giro di tre giorni e comprende 750 militari, 450 dei quali saranno messi a disposizione da reparti stanziati nella regione del Tirolo, mentre i restanti verrebbero dal comando militare della Carinzia.
Il ministro degli esteri austriaco Kurz chiarisce: "I preparativi per i controlli alla frontiera con l'Italia non sono solo giusti ma anche necessari. Noi ci prepariamo e difenderemo il nostro confine del Brennero
se ciò sarà necessario". In dichiarazioni riportate dall'agenzia austriaca Apa l'atteggiamento dell'Austria viene definito da Kurz un chiaro messaggio nei confronti di Bruxelles e di Roma sul fatto che nessuno può rivolgere accuse all'Austria: "Abbiamo accolto più persone di quanto non abbiano fatto gli altri stati europei". Secondo Kurz, l'Unione Europea deve chiarire che un soccorso attuato nel Mediterraneo non è un ticket per l'Europa e i profughi vanno respinti, oppure vanno fermati alle frontiere esterne e vanno portati su isole come Lampedusa.
La Farnesina convoca l'ambasciatore austriaco - "A seguito delle dichiarazioni del governo austriaco circa lo schieramento di truppe al Brennero, il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale, Amb. Elisabetta Belloni, ha convocato stamane alla Farnesina l'Ambasciatore austriaco a Roma, René Pollitzer", comunica il ministero degli Esteri in una nota.
Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, alla seduta plenaria del Parlamento europeo, ha sottolineato che con quanto la Commissione europea delibererà oggi in materia di migrazioni "dimostreremo con i fatti che vogliamo rimanere solidali, soprattutto con l'Italia che dimostra un atteggiamento eroico. La solidarietà è d'obbligo".
La Commissione Ue presenta il piano d'azione per alleviare la pressione dei migranti sull'Italia: impegno per un centro di coordinamento in Libia, richiesta di un codice di condotta per le ong, aree di salvataggio in Tunisia e Libia, più rimpatri dall'Italia, che però deve accelerare sulle procedure. Si impegna a sostenere "l'organizzazione di un Centro di coordinamento per i salvataggi in mare pienamente operativo in Libia": si legge nel piano d'azione per alleviare la pressione migratoria sull'Italia. L'Italia dovrebbe preparare, in consultazione con la Commissione, e sulla base di un dialogo con le organizzazioni non governative, un codice di condotta per le ong che effettuano attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. La Commissione Ue invita Tunisia e Libia a dichiarare le rispettive aree di ricerca e salvataggio (Sar) e a istituire un centro ufficiale di coordinamento e soccorso marittimo. Si legge nel piano d'azione presentato dalla Commissione Ue per alleviare la pressione migratoria sulle coste italiane. I due Paesi non hanno mai istituito le loro Sar, che servono a delimitare l'area di mare per cui sono competenti per le operazioni di 'search and rescue'.
La Commissione Ue, inoltre, sollecita gli Stati membri a contribuire maggiormente al Fondo per l'Africa, per completare il contributo da 2,6miliardi di euro dal budget europeo - riporta ancora il piano d'azione presentato dalla Commissione europea per alleviare la pressione migratoria sulle coste italiane -; accelerare i ricollocamenti dall'Italia; ad andare avanti sulla riforma del regolamento di Dublino; oltre a mobilitare le loro capacità per sostenere i rimpatri dei migranti irregolari dall'Italia.
In arrivo da Bruxelles un nuovo esborso da 35 milioni di euro per la gestione della migrazione in Italia, si legge ancora nel piano d'azione. La Commissione europea si impegna ad un rafforzamento ulteriore della capacità delle autorità libiche con un progetto da 46 milioni di euro preparato in modo congiunto con l'Italia.
E lo stesso Juncker ha avuto uno scontro con il presidente del Parlamento europeo Tajani, a causa delle poche presenze in aula di europarlamentari. "Siete ridicoli", ha attaccato Juncker, subito ripreso da Tajani. "Moderi i termini - l'ha interrotto - è la Commissione sotto il controllo del Parlamento non il contrario".
"Il fatto che c'è solo una trentina di deputati presenti dimostra che il Parlamento europeo non è serio. Se ci fossero stati Angela Merkel o Macron e non un piccolo Paese come Malta non sarebbe stato così. Non parteciperò più a riunioni di questo tipo", ha detto ancora Juncker prima di interrompere bruscamente il suo intervento con un brevissimo ringraziamento al premier maltese Joseph Muscat per il suo lavoro durante la presidenza di turno del Consiglio. Tajani l'ha ripreso per una seconda volta. Poi il dibattito è proseguito con gli interventi degli eurodeputati. Tajani e Juncker si sono poi incontrati per un chiarimento dopo l'acceso scambio in plenaria. Lo rende noto il portavoce di Tajani: "Juncker ha detto di essere dispiaciuto per le parole utilizzate durante il dibattito, per Tajani l'incidente è chiuso". Il presidente dell'Eurocamera ha quindi sottolineato "l'importanza della cooperazione tra le istituzioni europee a favore dei cittadini".
Oim, 101.000 arrivi via mare in Europa, 2.247 morti - Il numero di migranti e rifugiati giunti in Europa via mare dall'inizio dell'anno ha superato la soglia dei 100 mila, come ha riferito l'Organizzazione
internazionale per le migrazioni (Oim). Dall'inizio del 2017 al 3 luglio scorso, un totale di 101.210 migranti e rifugiati ha attraversato il Mediterraneo, quasi l'85% è giunto in Italia (85.183), mentre il resto degli arrivi è suddiviso tra Grecia (9.290), Cipro (273) e Spagna (6.464). L'Oim stima a 2.247 il numero di persone morte in mare nello stesso periodo.
10mila salvati dai Guardacoste della Libia - "La Guardia costiera libica ha salvato 10mila migranti. Se non ci fosse stato il loro intervento il numero dei morti sarebbe stato maggiore. Certo non siamo all'ottimale, ci sono molti difetti, ma è quanto abbiamo al momento. E l'addestramento è l'unico modo in cui si può cercare di raggiungere un miglioramento. Sostenerli è l'unica scelta possibile, ma non è un assegno in bianco, perché" c'è un monitoraggio". Così Eugenio Ambrosi, direttore regionale dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni.
Migranti, Austria: "Soldati e corazzati per difendere la frontiera del Brennero". L'ira di Minniti: "Iniziativa ingiustificata"di F. Q. | 4 luglio 2017
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07 ... ia/3705039L’Austria mette in campo l’esercito contro i migranti. “Mi aspetto che molto presto saranno attivati controlli alle frontiere e che sarà richiesto un dispiegamento di militari“, ha annunciato il ministro della Difesa Hans Peter Doskozil. In un’intervista all’edizione online del Kronen Zeitung, il ministro ha chiarito che Vienna rafforzerà “molto presto” i controlli al Brennero se non rallenterà il flusso di migranti nel Mediterraneo. Dopo la chiusura dei porti di Francia e Spagna alle navi delle ong, un nuovo messaggio per il governo italiano che sta affrontando da solo i flussi migratori provenienti dalla Libia. Una mossa dal chiaro sapore elettorale, visto che il Paese che tornerà alle urne il 15 ottobre per le elezioni legislative.
La Farnesina ha convocato l’ambasciatore austriaco a Roma, René Pollitzer e il ministro dell’Interno Marco Minniti si è detto “sorpreso. Come risulta evidente non c’è alcuna emergenza al valico del Brennero e i rapporti di cooperazione con la polizia austriaca funzionano perfettamente”, ha detto il ministro dell’Interno, definendo “una iniziativa ingiustificata e senza precedenti” quella di Vienna. Se la decisione non sarà “immediatamente corretta”, ha fatto sapere ancora il Viminale, essa “comporterà inevitabili ripercussioni nella cooperazione in campo di sicurezza tra due Paesi che hanno fatto dell’amicizia e delle positive relazioni transfrontaliere un elemento fondamentale dei loro rapporti”.
“I preparativi per i controlli alla frontiera con l’Italia non sono solo giusti ma anche necessari. Noi ci prepariamo e difenderemo il nostro confine del Brennero se ciò sarà necessario”, ha detto il ministro degli Esteri Sebastian Kurz. Un chiaro messaggio nei confronti di Bruxelles e di Roma sul fatto che nessuno può rivolgere accuse a Vienna: “Abbiamo accolto più persone di quanto non abbiano fatto gli altri stati europei”, ha specifica il neo-leader dei popolari, che a maggio aveva chiesto il ritorno alle urne dopo la fine dell’esperienza di Große Koalition tra socialdemocratici (SPÖ) e popolari (ÖVP). L’Unione Europea, ha specificato Kurz, deve chiarire che un soccorso attuato nel Mediterraneo non è un ticket per l’Europa: i profughi vanno respinti, oppure vanno fermati alle frontiere esterne e vanno portati su isole come Lampedusa.
L’agenzia austriaca Apa ha fatto sapere che sono già stati portati al Brennero quattro mezzi corrazzati Pandur delle Forze armate austriache che potrebbero essere impiegati nelle operazioni di controllo sull’immigrazione annunciate dal ministro Doskozil. Secondo l’agenzia, il dispositivo potrebbe essere attivato nel giro di tre giorni e comprende 750 militari, 450 dei quali saranno messi a disposizione da reparti stanziati nella regione del Tirolo, mentre i restanti verrebbero dal comando militare della Carinzia. Una mossa dal chiaro sapore elettorale quella del leader dell’ÖVP, tesa ad anticipare e pescare dallo stesso bacino di voti cui attinge il Partito della Libertà, formazione di ultradestra che sfiorò la vittoria alle presidenziali del maggio 2016 con Norbert Hofer.
La situazione sul lato italiano, infatti, appare tranquilla: al valico dei mezzi blindati non c’è traccia. Come dicono gli Alpini, chiamati a rafforzare la sicurezza alla frontiera, negli ultimi tempi si nota una rafforzamento dei controlli a campione che le autorità austriache eseguono sulle auto in transito e specialmente sui tir. E’ anche inattivo il grande capannone allestito nell’inverno da Vienna a ridosso del confine e dove era stato minacciato che sarebbe stato deviato il traffico in casa di necessità. “Non vedo al momento nessuna emergenza – racconta il sindaco di Brennero, Franz Kompatscher – ci sono pochissimi profughi, abbiamo vissuto altri tempi emergenziali, al momento quello che dicono mi sembra esagerato. La situazione è tranquilla e non è possibile passare il confine facilmente: i migranti sanno che ci sono controlli sia sulla parte italiana che su quella austriaca e quindi neppure cercano la strada per il Brennero”. Per il primo cittadino quella dell’Austria è una mossa elettorale: “In Austria sono a pochi mesi dalle elezioni – osserva Kompatscher – ora chiaramente qualcuno mostra i muscoli“.
Già a maggio 2016, la tensione tra Italia e Austria era salita proprio a causa del controllo del passo alpino. A criticare le misure imposte da Roma era stato il governatore del Tirolo Günther Platter, che accusò Roma di non aver mantenuto i patti sull’intensificazione dei controlli ai migranti senza documenti che cercano di raggiungere il nord Europa. “Non accetterò che gli italiani distribuiscano inefficaci tranquillanti su presunte verifiche. Da noi il numero di ingressi illegali aumenta nuovamente”, aveva detto il presidente del land che imputava al governo italiano di avere fatto “melina” per dissuadere l’Austria dall’intento di bloccare il passo di frontiera: “Fino a poco fa questi controlli hanno dato i loro frutti e il numero di chi varcava il confine in modo illegale era diminuito. Ora però sempre più spesso vengono osservati gruppi di profughi che raggiungono Gries am Brenner (primo paese in Austria, ndr) a piedi”.
E martedì mattina è arrivato anche un nuovo giro di vite dalla Svizzera che si prepara a rafforzare il dispositivo lungo le frontiere. Il governo federale ha annunciato che molti agenti dei corpi di polizia sosterranno i colleghi in Ticino, Grigioni, Vallese, al confine con Piemonte e Lombardia. Già nel 2015 le autorità elvetiche avevano messo a punto un piano di migranti con l’impiego di 800 militari dell’esercito alle frontiere, previsto soltanto in caso di emergenza.
Il numero di migranti e rifugiati giunti in Europa via mare dall’inizio dell’anno ha superato la soglia dei 100 mila, ha riferito oggi a Ginevra l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). Dall’inizio del 2017 al 3 luglio , un totale di 101.210 migranti e rifugiati ha attraversato il Mediterraneo, quasi l’85% è giunto in Italia(85.183), mentre il resto degli arrivi è suddiviso tra Grecia (9.290), Cipro (273) e Spagna (6.464). L’Oim stima a 2.247 il numero di persone morte in mare nello stesso periodo.
Migranti, Juncker parla al Parlamento Ue semideserto. Austria minaccia blindati al Brennerodi PAOLO GALLORI
04 luglio 2017
http://www.repubblica.it/esteri/2017/07 ... -169915783Il presidente della Commissione relaziona sugli sbarchi in una seduta plenaria semideserta: "Siete ridicoli". Tajani, presidente dell'assemblea: "Moderi i termini". Minniti: "Al confine austriaco nessuna emergenza, iniziativa ingiustificata" e Roma convoca l'ambasciatore Pollitzer. Malta: "Solidarietà, fallimento Ue". Francia: "Aiutare sì, subire mai". Oim: da inizio anno oltre 100mila arrivi dal Mediterraneo, 85mila su coste italiane. Il Papa: "Immigrazione opportunità di crescita umana"
L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) aggiorna i numeri sugli arrivi in Europa dal Mediterraneo nel 2017, segnalando lo sfondamento della soglia dei 100mila. Dallo scorso gennaio al 3 luglio, il totale è di 101.210. Quasi l'85% è giunto in Italia (85.183), mentre il resto è suddiviso tra Grecia (9.290), Cipro (273) e Spagna (6.464). Le acque hanno inghiottito 2247 persone, ma i morti sarebbero stati di più se la guardia costiera libica non avesse salvato 10mila migranti, sottolinea Eugenio Ambrosi, direttore regionale dell'Oim. Proprio le motovedette libiche, accusate di aver sparato sui migranti e di aver provocato naufragi. "Ci sono molti difetti - ammette Ambrosi -, ma è quanto abbiamo al momento. L'addestramento è l'unico modo per migliorarlo. Sostenerli è l'unica scelta possibile, ma non è un assegno in bianco, c'è un monitoraggio".
??? Il Papa irresponsabile e demente ???
Papa Francesco all'Ansa: "La presenza di tanti fratelli e sorelle che vivono la tragedia dell'immigrazione è un'opportunità di crescita umana, di incontro e di dialogo tra le culture, in vista della promozione della pace e della fraternità tra i popoli". In troppi, nell'Unione europea, non colgono l'opportunità di crescita. Quanto alla pace e alla fraternità, l'Austria minaccia di schierare l'esercito al Brennero, dove vengono avvistati quattro blindati. E la Farnesina convoca l'ambasciatore di Vienna a Roma, Renè Pollitzer. A parte i "simpatici" scambi con i frontalieri, l'aggravarsi dell'emergenza migranti in Italia, con il conseguente richiamo del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni a una concreta dimostrazione di solidarietà da parte degli Stati membri della Ue, scarica anche sulle istituzioni europee una pressione senza precedenti. Come spiega bene un episodio avvenuto questa mattina, durante l'assemblea plenaria all'Europarlamento di Strasburgo.
Il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, chiamato a relazionare sui risultati del semestre di presidenza maltese della Ue e della crisi migratoria, ha polemicamente preso atto che ad ascoltarlo sono stati ben pochi parlamentari. "Saluto i deputati che si sono presi la pena di essere presenti, ma il fatto che siano una trentina (su 751, ndr) dimostra a sufficienza che il Parlamento non è serio". Poi, Juncker è andato giù duro: "Siete ridicoli, il Parlamento europeo è ridicolo". Parole inaccettabili per il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, che non ha esitato a interrompere Juncker: "Moderi i termini, signor presidente, può criticare il Parlamento, ma le ricordo che non è la Commissione a controllare il Parlamento, ma il contrario". Al che Juncker ha replicato con una ironica e velenosa constatazione: "In questa plenaria solo pochi deputati controllano la Commissione". Quindi, la promessa di non mettere più piede "a riunioni di questo genere".
Il portavoce di Antonio Tajani, Carlo Corazza, fa sapere in una nota che il presidente del Parlamento Ue si è successivamente incontrato con Juncker, che si è scusato per i termini utilizzati. "Per Tajani l'incidente è chiuso" sottolinea il portavoce, ricordando come lo stesso presidente del Parlamento Ue abbia sollevato "il tema della presenza degli europarlamentari in Aula durante determinati dibattiti alcune settimane fa, durante la Conferenza dei Presidenti".
La Commissione Europea discute e presenta oggi a Strasburgo anche le misure in sostegno dell'Italia, che dovrebbero formare la base per la discussione nel prossimo Consiglio Affari Interni informale di Tallin. Da Strasburgo, Juncker ha promesso: "Con quanto la Commissione europea delibererà oggi dimostreremo con i fatti che vogliamo rimanere solidali, soprattutto con l'Italia che dimostra un atteggiamento eroico. La solidarietà è d'obbligo. Non abbiamo diritto di perderci negli egoismi nazionali. La Commissione ha fatto molto ma non tutto quanto avrebbe dovuto fare perché i nostri mezzi tecnici e finanziari sono limitati". Quindi il presidente della Commissione ha concluso il suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo con un emblematico: "Viva l'Italia".
Gli ampi vuoti tra i banchi dell'Europarlamento sono la plastica rappresentazione di quella sensazione di disinteresse per i problemi italiani che persiste nell'azione, e soprattutto nella non azione, di molti Stati membri. Francia e Spagna hanno lasciato intendere di essere pronte ad accogliere richiedenti asilo, non ad alleggerire l'Italia del peso dei migranti cosiddetti economici, che poi sono la stragrande maggioranza di quanti sbarcano nei porti italiani provenienti dall'Africa attraverso l' "hub" libico. Il premier francese Edouard Philippe, in particolare, parlando della crisi dei migranti nel suo primo intervento davanti al Parlamento riunito in seduta solenne a Parigi, ha motivato la linea: "Accogliere, sì, aiutare sì, subire no, mai".
La Commissione europea ha appena aperto la procedura d'infrazione contro Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca, tre dei quattro Paesi del gruppo di Visegrad che non hanno ricollocato al loro interno la quota di richiedenti asilo concordata a livello Ue nel 2015. Loro, non hanno fatto.
Sostenuti, nel condiviso atteggiamento di chiusura, da un'Austria che invece fa. Dopo il minacciato dispiego dell'esercito al confine da parte del ministro della Difesa, Hans Peter Doskozil, hanno anche annunciato l'arrivo di mezzi corazzati Pandur delle Forze armate austriache. Come scrive l'agenzia austriaca Apa, il dispositivo potrebbe essere attivato nel giro di tre giorni e comprende anche 750 militari, 450 dei quali da reparti stanziati nella regione del Tirolo, i restanti dal comando militare della Carinzia. Con il plauso del governatore della regione tirolese Günther Platter: "Occorre dare segnali inequivocabili nei confronti dell'Italia e dei profughi, che al Brennero non è possibile transitare. Se la situazione lo richiedesse, sono dell'avviso che non si debba tenere conto delle norme dell'Unione Europea". "Iniziativa ingiustificata e senza precedenti" la definisce il ministro dell'Interno, Marco Minniti , "come risulta evidente non c'è alcuna emergenza al valico del Brennero e i rapporti di cooperazione con la polizia austriaca funzionano perfettamente". E Roma convoca ambasciatore austriaco.
La solidarietà è un fallimento, denuncia laconicamente il primo ministro maltese Joseph Muscat, intervenendo nella plenaria dell'Europarlamento proprio per illustrare i risultati della presidenza maltese del Consiglio Ue, conclusasi il 30 giugno. "Sulle migrazioni, con tutte le buone intenzioni e le dichiarazioni, quando si tratta di una solidarietà effettiva, noi, gli Stati membri dell'Ue, dovremmo vergognarci tutti di quello che abbiamo fatto. Paesi come l'Italia hanno visto centinaia di migliaia di bambini, donne e uomini raggiungere le sue coste: guardiamo a questa Europa che, su questo argomento, è un fallimento".
Il Parlamento Ue, dove è in corso il lavoro dei gruppi parlamentari sulla proposta di riforma del Trattato di Dublino da negoziare con la Commissione e il Consiglio Ue, si aspettava un'accelerazione sulla via della responsabilizzazione collettiva con l'esordio del semestre di presidenza estone, dopo le delusioni della molle reggenza maltese. La doccia fredda è stata pressocché immediata, quando il ministro dell'Interno estone, Andres Anvelt, ha messo in chiaro che giovedì prossimo a Tallin, nell'attesissimo vertice con i suoi omologhi dell'Unione, si ascolteranno le argomentazioni italiane, ma non sarà adottata alcuna decisione per venirle incontro. Anche se la Commissione Europea incalza con le misure in sostegno dell'Italia, che dovrebbero formare la base per la discussione nel prossimo Consiglio Affari Interni informale di Tallin.
In un'intervista a Le Figaro, il commissario europeo per le migrazioni, Dimitri Avramopoulos, ha posto l'accento sulla necessità di un maggior impegno "collettivo" dei Paesi Ue sui rimpatrii dei migranti economici, aspetto di per sè indispensabile in una politica migratoria globale, ma che di fronte a una situazione "insostenibile" devono necessariamente aumentare. Dall'inizio dell'anno, ha spiegato il commissario Ue, l'agenzia Frontex ha organizzato 168 voli congiunti e favorito il rimpatrio di oltre 7.886 persone. I rimpatrii costano e presuppongono "condizioni umane" per chi viene rispedito a casa. Avramopoulos ha quindi ricordato come l'Italia abbia sbloccato un contributo da quattro milioni di euro per il Fondo per l'Africa, la Germania 50 milioni mentre la Francia appena tre: "Cifra è troppo bassa" per Avramopoulos, che ha invitato Parigi a "impegnarsi di più". "La principale sfida", ha sottolineato il commissario Ue, è "ottenere la cooperazione dei Paesi di origine perché accolgano i migranti" di ritorno. Ma in quei Paesi, ha deplorato Avramopoulos, "manca la volontà politica".
Blindati al confine del Brennero: la Farnesina convoca l'ambasciatore austriaco. Minniti avverte: "Ci saranno ripercussioni diplomatiche". Il ministro degli esteri Kurz: "Sui migranti abbiamo fatto più del dovuto"2017/07/04
http://www.huffingtonpost.it/2017/07/04 ... a_23015311L'Austria potrebbe attivare nelle prossime settimane controlli rafforzati al confine del Brennero con l'ausilio di 750 soldati, "se non rallenta il flusso di migranti dall'Italia". L'annuncio è stato dato dal ministro della Difesa austriaco, Hans Peter Doskozil. Ed è arrivata la conferma da parte del giovane ministro degli Esteri e leader del Partito Popolare Sebastian Kurz, che spedisce al mittente le accuse alla politica sui migranti dell'Austria: "Abbiamo accolto più persone di quanto non abbiano fatto gli altri stati europei". Secondo Kurz, "l'Unione Europea deve chiarire che un soccorso attuato nel Mediterraneo non è un ticket per l'Europa. I profughi vanno respinti, oppure vanno fermati alle frontiere esterne e vanno portati su isole come Lampedusa."
Sul fronte italiano, arriva la reazione della Farnesina, che ha deciso di convocare l'ambasciatore austriaco a Roma. Questa la nota pubblicata dal ministero: "A seguito delle dichiarazioni del governo austriaco circa lo schieramento di truppe al Brennero, il segretario generale del ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, amb. Elisabetta Belloni, ha convocato stamane alla Farnesina l'ambasciatore austriaco a Roma, dr. Renè Pollitzer". Arriva una dura presa di posizione anche dal ministro dell'Interno Minniti: "Sono francamente sorpreso per le dichiarazioni del Ministro della Difesa austriaco Doskozil. Come risulta evidente non c'è alcuna emergenza al valico del Brennero e i rapporti di cooperazione con la polizia austriaca funzionano perfettamente".
Inoltre, Minniti avverte che questa iniziativa da parte di Vienna potrebbe compromettere i rapporti tra Italia e Austria: "Si tratta, quindi, di una iniziativa ingiustificata e senza precedenti che se non immediatamente corretta comporterà inevitabili ripercussioni nella cooperazione in campo di sicurezza tra due Paesi che hanno fatto dell'amicizia e delle positive relazioni transfrontaliere un elemento fondamentale dei loro rapporti".
Secondo le indiscrezioni, il contingente militare austriaco sarà composto da 450 militari di stanza in Tirolo e 300 della Carinzia. Il quotidiano austriaco Kronen Zeitung, riporta che il governo domenica scorsa avrebbe già disposto il trasferimento dei primi armamenti pesanti in Tirolo, tra cui 4 blindati, per la chiusura della frontiera. Favorevole all'avvio dei controlli anche il governatore del Tirolo, Guenther Platter, del Partito popolare (Ovp).
Il 15 ottobre l'Austria dovrà affrontare le elezioni anticipate per eleggere nuovamente il parlamento, dopo che la grande coalizione tra socialdemocratici e popolari è naufragata. Secondo molti osservatori, il rafforzamento dei controlli al confine col Brennero rientra nella strategia elettorale del nuovo leader del centro destra Kurz di adottare una linea dura contro i migranti nella speranza di togliere voti all'estrema destra del partito della Libertà (Fpoe).
La scelta di Vienna non è piaciuta a tutti. Il sindaco di Brennero Franz Kompatscher sostiene che la decisione dei ministero non è giustificata dalle circostanze: "Non vedo, al momento nessuna emergenza. Ci sono pochissimi profughi, abbiamo vissuto altri tempi emergenziali, al momento quello che dicono mi sembra esagerato".
E aggiunge: "La situazione è tranquilla e non è possibile passare il confine facilmente: i migranti sanno che ci sono controlli sia sulla parte italiana che su quella austriaca e quindi neppure cercano la strada per il Brennero". Per il primo cittadino quella dell'Austria è una mossa elettorale: "In Austria sono a pochi mesi dalle elezioni. Ora chiaramente qualcuno mostra i muscoli".