Ongaria e migranti clandestini e iregołari

Re: Ongaria e migranti clandestini e iregołari

Messaggioda Berto » mar mar 07, 2017 10:10 pm

Ungheria, stretta su migranti: detenzione in campi al confine per tutti i richiedenti asilo
La decisione del Parlamento nazionale magiaro che ha accolto una proposta del premier nazionalconservatore Viktor Orbàn: "Misura è contraria al diritto europeo, ma siamo assediati e dobbiamo difenderci"
di ANDREA TARQUINI
07 marzo 2017

http://www.repubblica.it/esteri/2017/03 ... -159959469

DETENZIONE automatica per tutti i migranti attualmente presenti in Ungheria e loro concentramento in centri di raccolta costruiti in corsa. Sono villaggi recintati, costruiti con tanti lunghi, grandi container abitativi a schiera. Lo ha deciso come previsto stamane lo Orszaghàz, il Parlamento nazionale magiaro, seguendo una proposta del popolare premier nazionalconservatore Viktor Orbàn e del suo governo, al potere dalle libere elezioni dell'aprile 2010 e riconfermato quattro anni dopo. "I migranti ci assediano, hanno cinto d'assedio la nostra patria, e l'interruzione o forte calo degli arrivi è temporaneo, temiamo presto nuovi grande ondate", ha detto il capo del governo esponendo ai legislatori e all'opinione pubblica la proposta ora divenuta operativa.

In precedenti dichiarazioni citate dalle agenzie di stampa internazionali, Orbàn aveva affermato: "Prendiamo una misura contro l'Unione europea, lo so bene". La nuova legge, votata da 138 deputati contro 6 no e 22 astensioni, restaura le norme che erano in vigore nel paese magiaro fino al 2013, quando erano state soppresse su richiesta dell'Unione europea, della Corte europea dei diritti umani e dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr).

I migranti saranno sistematicamente portati tutti in questi centri di raccolta/concentramento denominati ufficialmente 'zone di transito' e là dovranno restare, senza permessi né libere uscite, finché la loro domanda di asilo o immigrazione verrà esaminata e riceverà una risposta negativa o positiva.

"So che la misura è contraria al diritto europeo, ma siamo assediati dai migranti e difenderci è nostro diritto ed esigenza nazionale", ha affermato il presidente del Consiglio. Nel 2016 oltre 29mila migranti arrivati in Ungheria vi avevano presentato richiesta di asilo politico come Paese d'ingresso nell'area europea senza frontiere di Schengen, ma nella maggior parte dei casi con l'intenzione di proseguire verso Germania o Svezia. Di questi oltre 29mila, appena 425 hanno ottenuto asilo.

In questi giorni è iniziata al confine con la Serbia la costruzione di una barriera bis, o 'barriera intelligente', alle spalle di quella edificata nel 2015. La nuova 'barriera difensiva contro la marea di clandestini' è definita intelligente perché dispone di sensori avvistapersone uno ogni 15 centimetri.

Nei giorni scorsi fonti della Ong Human rights watch, citando testimonianze di migranti, ma senza produrre prove concrete come foto dei presunti fatti, avevano accusato soldati e guardie di frontiera ungheresi di aver pestato brutalmente migranti, scattando poi selfies con i loro smartphones. Nessuna di queste presunte immagini è però mai stata vista, né in Rete né sui social forum né altrove. Le nuove leggi riducono i diritti dei migranti e facilitano il loro respingimento verso la Serbia.


Corte Ue: Stati non obbligati a dare visti umanitari. L’Ungheria dà il via libera detenzione sistematica per i migranti
paolo levi
2017/03/07

http://www.lastampa.it/2017/03/07/ester ... agina.html

«Gli Stati membri non sono tenuti, in forza del diritto dell’Unione, a concedere un visto umanitario» ai profughi che «intendono recarsi nel loro territorio con l’intenzione di chiedere asilo, ma restano liberi di farlo sulla base del rispettivo diritto nazionale». Così una sentenza della Corte Ue, secondo cui «il diritto Ue stabilisce solo le procedure e i requisiti per il rilascio dei visti di transito o per soggiorni previsti sul territorio degli Stati membri della durata massima di 90 giorni».

E intanto proprio oggi arriva il via libera a grande maggioranza da parte del Parlamento ungherese alla reintroduzione della detenzione sistematica per i migranti che giungono nel paese. La misura era stata soppressa nel 2013 per le pressioni dell’Unione europea e dell’alto Commissariato Onu per i rifugiati (UNHCR). La legge è stata adottata con 138 voti a favore, 6 contrari e 22 astenuti. La norma prevede che i migranti vengano collocati in «zone di transito» alle frontiere con la Serbia e la Croazia, dove saranno detenuti in attesa dell’esame della domanda di asilo.

«Siamo in stato d’assedio - ha detto il premier ungherese, Viktor Orban -. La tempesta migratoria non è finita, si è soltanto provvisoriamente calmata». Budapest è decisamente contraria alla politica Ue di ricollocazione dei migranti nei diversi paesi dell’Unione e Orban ha definito l’immigrazione «un veleno» e «un cavallo di Troia per il terrorismo».

Le nuove misure si applicheranno non soltanto a chi arriverà prossimamente nel paese, ma anche a quanti già vi si trovano e che a febbraio risultavano essere 586. I migranti verranno alloggiati in container, che potranno lasciare soltanto se decideranno di fare ritorno al loro paese d’origine.

Nel 2016 circa 30 mila migranti hanno fatto richiesta d’asilo dopo il loro arrivo in Ungheria. La maggior parte però ha proseguito il viaggio verso altri paesi europei e soltanto 425 hanno ottenuto asilo. L’Ungheria sta costruendo la seconda barriera anti-migranti alla frontiera con la Serbia, equipaggiata con telecamere di sorveglianza e rilevatori termici d’allarme.

Dura la presa di posizione dell’UNHCR, secondo cui la nuova legge «viola gli obblighi dell’Ungheria di fronte alle leggi europee e internazionali. In pratica - si rileva - i richiedenti asilo, bambini compresi, saranno detenuti anche per lunghi periodi in container in campi presso la frontiera circondati dal filo spinato».
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Messaggioda Berto » lun giu 12, 2017 9:03 pm

LA UE SI SPACCA SUI MIGRANTI: POLONIA, UNGHERIA, SLOVACCHIA E REPUBBLICA CECA SI ALLEANO CONTRO LE MINACCE DI BRUXELLES
lunedì 12 giugno 2017

http://www.ilnord.it/c-5317_LA_UE_SI_SP ... _BRUXELLES

Il ministro dell'Interno polacco, Mariusz Blaszczak, ha annunciato che i governi di Polonia, repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria, hanno rifiutato qualsiasi sanzione imposta da Bruxelles ai Paesi che non accetano i rifugiati - ovvero i richiedenti asilo che a orde di decine di migliaia al mese stanno invadendo ad esempio l'Italia - e ha insistito che il sistema di ricollocamenti dei richiedenti asilo ha un effetto 'chiamata' invogliando trafficanti e masse di africani senza alcun diritto d'accoglienza in Europa a continuare a invaderla.

"Crediamo che il ricollocameno di rifugiati abbia un effetto 'chiamata' e servirà solo ad attirare nuovi flussi di migranti in Europa", ha ribadito Blaszczak a seguito di una riunione con gli omologhi del gruppo di Visegrad, alleanza tra Slovacchia, repubblica Ceca, Ungheria e Polonia.

"Stiamo parlando con un'unica voce", per quanto riguarda l'emergenza migranti in Europa: "affronteremo in modo solidale a qualsiasi sanzione che possa arrivare dall'Unione europea come rappresaglia per non voler accogliere parte dei richiedenti asilo arrivati sulle coste di Italia e Grecia negli ultimi anni", ha concluso il ministro Polacco.

"Siamo coscienti che la Commissione europea preveda minacce contro i nostri Paesi ma siamo solidali tra noi", ha aggiunto.

Inoltre, Blaszczak ritiene "privi di fondamento e infondati" ogni tentativo di punire le nazioni del Gruppo di Visegrad per il loro rifiuto ad accettare i rifugiati, "dato che la politica di sicurezza è di competenza nazionale e non comunitaria". E come ministro della Polonia, la sua missione è quella di evitare una situazione di insicurezza causata dagli attacchi terroristici come quelli avvenuti in Francia, Germania o in Belgio.

Secondo il gruppo di Visegrad, il meccanismo di ricollocamenti progettato da Bruxelles "non funziona", perché si prevede la divisione tra i paesi dell'UE di 160mila persone e alla fine dello scorso maggio ne erano state trasferite solo 20mila, il che dimostra che non solo i paesi del Gruppo di Visegrad e l'Austria non hanno accolto i richiedenti asilo, ma anche tutti gli altri stati Ue.

Il politico polacco ha difeso l'opportunità di "aumentare gli sforzi" per assistere le vittime dei conflitti nei paesi limitrofi e non all'interno del territorio europeo.
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Re: Ongaria e migranti clandestini e iregołari

Messaggioda Berto » gio giu 15, 2017 7:38 am

Ungheria, Parlamento approva legge anti-Soros contro le Ong
Il governo del premier Orban ha varato un provvedimento per imporre rigide regole alle Organizzazioni non governative finanziate dall'estero. Coinvolta anche l'Università di Soros
Gianni Carotenuto - Mar, 13/06/2017

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ung ... 08978.html

Il parlamento ungherese ha approvato a larga maggioranza una legge che impone rigide regole alle Ong finanziate dall'estero, pena la loro chiusura.

Approvato con 130 voti contro 44, il provvedimento è stato soprannominato "anti-Soros" in quanto sembra studiato per prendere principalmente di mira le attività del miliardario americano di origine magiara George Soros e la prestigiosa Central European University, da lui fondata a Budapest per promuovere una società aperta e liberale.

In base al provvedimento, le Ong che ricevono più di 24 mila euro dall'estero - tra cui molte finanziate dallo stesso Soros - dovranno essere registrate come "organizzazioni sostenute dall'estero". Della lista fa parte anche l'ateneo fondato dal noto filantropo di origini ungheresi e residente da tempo negli Stati Uniti.

Secondo il primo ministro locale Viktor Orban, la legge appena approvata "promuove la trasparenza e contrastare riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo". Ma per l'organizzazione per i diritti umani Amnesty International si tratta invece di "deliberato attacco alla società civile".

Nelle scorse settimane, la notizia della possibile approvazione della legge anti-Ong (che alcuni ritengono essere una norma "contra personam") aveva scatenato la reazione del mondo delle università e dell'associazionismo. Migliaia di persone erano scese in piazza a Budapest, nella capitale del Paese, per scongiurare il varo di queste norme. Norme che secondo i critici servirebbero a rendere ancora più oppressivo il governo del primo ministro Orban, già accusato di avere accentrato su di sè alcuni poteri costituzionali.

Orban, nel mirino di alcuni leader europei per i suoi comportamenti nazionalistici, ha risposto così: "L'Ungheria non è e non è mai stata antieuropea. Al contrario, il governo rappresenta una vera posizione europea, protegge l'attuale trattato europeo, compresa la ripartizione originaria delle competenze tra gli Stati membri e Bruxelles".

Durissime le parole di Orban su Soros, da lui definito uno "speculatore finanziario" che detta le linee guida di Bruxelles e decide in che direzione dovrebbe muoversi l'Europa, mentre i leader istituzionali di Bruxelles "si inchinano" dinanzi a lui.

Soros, 86 anni, dispone di un patrimonio personale di alcuni miliardi di dollari, guadagnati tra anni Ottanta e Novanta grazie ad attività speculative sulla sterlina e sulla lira. Una grande quantità di denaro che, secondo i "teorici del complotto", utilizza in tutto il mondo per finanziare società, gruppi politici e associazioni per la realizzazione di una società mista tra autoctoni e migranti, da lui considerati "una ricchezza".
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Re: Ongaria e migranti clandestini e iregołari

Messaggioda Berto » mer set 20, 2017 8:04 pm

ORBAN: “RESISTEREMO CON TUTTE LE NOSTRE FORZE AL PIANO UE-SOROS.”
19/09/2017

http://www.stopeuro.org/orban-resistere ... o-ue-soros

“Il progetto di sostituire etnicamente le popolazioni europee è una follia. Anche qui da noi arriverebbe il terrorismo, non sarebbe possibile difendere i confini”

“Il Governo magiaro è pronto a difendere il futuro dell’Ungheria cristiana” ha affermato sabato il primo ministro Viktor Orbán, nel Parlamento di Budapest, in occasione del 9° congresso dell’Associazione degli Intellettuali Cristiani. “Dobbiamo imporci contro il progetto di Soros che vuole trasformare i Paesi dell’Europa Centrale in centri di accoglienza multiculturali per immigrati”.

L’ideologia dei “Paesi per l’immigrazione” è sostenuta dal liberalismo, mentre l’ideologia dei “Paesi contro l’immigrazione” coincide con la sovranità nazionale e con l’insegnamento sociale cristiano, ha spiegato premier. Ha inoltre specificato che l’accoglimento del liberalismo nell’odierna Europa Occidentale “significherebbe semplicemente il suicidio intellettuale e alla fine entro breve tempo anche noi diventeremmo un Paese di immigrati con delle culture miste. Anche da noi arriverebbe il terrorismo, non sarebbe più possibile difendere i confini e al posto degli aiuti alle famiglie, l’importazione di popoli causerebbe una decadenza demografica degli ungheresi”.

“Il progetto di sostituire etnicamente le popolazioni europee con gli immigrati è una follia che nel linguaggio comune viene definita piano Soros, e si tratta di un programma di azione che descrive nei dettagli come e in che modo bisogna trasformare i Paesi dell’Europa centrale – che si oppongono – in Paesi di immigrati” ha detto il capo del governo. Secondo Viktor Orbán “non bisogna aprire crepe nel muro”, ma è necessario resistere fino alle prossime elezioni, perché il governo è pronto a difendere il futuro dell’Ungheria cristiana. “Tutti, anche Bruxelles, devono rassegnarsi ad accettare che noi non saremo mai un Paese di immigrati” ha sottolineato.

Il primo ministro ha spiegato che oggi è ancora tabù nella politica europea dire che esiste una tensione tra i Paesi pro immigrazione e quelli contro l’immigrazione e che la sfida storica dei leader europei è cercare una convivenza tra questi gruppi di Paesi. “Se non ci riescono, allora questa tensione può creare un distacco ancor più forte di quello odierno, un distacco definitivo nella storia della politica europea”. Secondo il punto di vista dell’Ungheria – ha continuato – i Paesi pro immigrazione svolgono una politica estera sbagliata, hanno perso il controllo sui propri confini e senza difendersi da una migrazione dell’epoca moderna hanno scelto una nuovissima direzione di sviluppo.

Orbán ha aggiunto inoltre che in Occidente i diritti civili degli immigrati hanno una priorità maggiore rispetto alla volontà dei cittadini europei che non vogliono farli entrare come clandestini illegali. Secondo il premier magiaro i “Paesi pro immigrazione” costituiscono l’insidia maggiore per i valori europei, perché sono in pericolo la libertà di religione, la parità tra uomini e donne, e anche la lotta contro l’antisemitismo perché degli immigrati nell’Europa Occidentale possiamo dire che “non sono per niente allineati con il popolo dell’Antico Testamento”.

“Noi seguiamo la vecchia legge secondo la quale un Paese senza confini è come un uovo senza guscio – ha detto spiegando che l’Ungheria non dimentica che durante la costruzione del “muro” i tedeschi, gli austriaci e i media occidentali “ci giudicavano con arroganza e a livello mondiale hanno diffuso delle calunnie, che non erano altro che una campagna ordinata a livello centrale, contro il nostro Paese“. Viktor Orbán ha sottolineato: “Il nostro governo vuole un’Ungheria ungherese e un’Europa europea, il che è possibile solo se continueremo ad impegnarci pretendendo un’Ungheria cristiana in un’Europa cristiana, perché solo questo può garantirci un futuro.

Il leader magiaro ha inoltre chiarito il suo punto di vista, secondo il quale nel caso di una migrazione, “i Paesi in difficoltà vanno aiutati là dove sussiste il problema ma non ha senso trasferire i clandestini qui da noi, perché in quel modo ci porteremmo qui anche i problemi”. Ha ricordato che proprio a causa di una sciagurata decisione dei grandi Paesi europei è stata bombardata la Libia che fino ad allora tratteneva l’ondata degli immigrati e anche la Siria è stata rovinata grazie all’intervento occidentale.

Circa i partiti ispirati dal cristianesimo il primo ministro ha detto: “Il compito della politica cristiana non è la difesa del cristianesimo bensì la difesa delle forme di vita umana da esso derivanti, come per esempio la dignità umana, la famiglia, la nazione e le chiese“. Questo rende possibile che i partiti di ispirazione cristiana ottengano più voti del numero dei fedeli nella società. “È una legge millenaria che l’Ungheria non può esistere senza dignità umana, senza famiglie sane, senza forti legami nazionali e senza solidi legami di fede” ha detto, spiegando: “il governo è convinto che ciò che è buono per i cristiani ungheresi sia buono anche per l’Ungheria”.

Per quanto riguarda gli intellettuali cristiani, Viktor Orbán ha detto: “Noi siamo quella parte della società ungherese che si immedesima in ciò che Dio ha creato ed il nostro interesse non è opporci alla volontà del Creatore, ma contrariamente, è nostro dovere osservare i suoi precisi insegnamenti”. Il cristianesimo è l’eredità dell’Europa di cui bisogna fare tesoro – ha detto alla conferenza Péter Erdő Cardinale, Primate, Arcivescovo di Esztergom-Budapest, sottolineando che quest’eredità può essere sprecata “come fa il discendente stupido con l’eredità preziosa dei nonni”, ma può anche essere rispettata e messa al centro della nostra vita sotto una “nuova luce”.

János Latorcai, vicepresidente del Parlamento, ha chiosato: “L’Ungheria è diventata di nuovo paese di frontiera. La questione dei prossimi decenni sarà se se cadere e affondare nelle onde della migrazione della nuova era, oppure riuscire a costruire delle fortezze che non verranno trasportate dalla corrente”.
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Re: Ongaria e migranti clandestini e iregołari

Messaggioda Berto » mer giu 20, 2018 9:11 pm

Ouropa e migranti-refuxanti
viewtopic.php?f=194&t=1440

Basta migranti, basta islamici
https://www.facebook.com/groups/altridi ... 8469520831

EUROPA IPOCRITA E CRIMINALE, FOMENTA LE GUERRE, "CREA" I PROFUGHI, SI FA AUTO-INVADERE
https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 35225619:0

(Il mio editoriale su Il Giornale) - Mentre i terroristi dello “Stato islamico” dell’Isis sono a 8 chilometri dal centro di Damasco, pronti a dare la spallata finale al regime laico di Assad e prossimi a perpetrare il genocidio di cristiani, alauiti e curdi, l’Unione Europea, da un lato, fa finta di niente per non inimicarsi la Turchia, dall’altro sembra essersi rassegnata ad accogliere decine di migliaia di siriani in fuga dalla guerra.
Da una guerra che è stata voluta nel 2012 da Unione Europea, Stati Uniti, Turchia, Qatar, Arabia Saudita e Kuwait, nel culmine del fervore per la menzogna mediatica della “Primavera araba”, che ha disintegrato il territorio della Siria, posto fine ad uno Stato sovrano, provocato finora oltre 215.000 morti.

Il comportamento dell’Unione Europea non è solo ipocrita, ma è criminale. Perché dopo aver sostenuto non solo politicamente, ma anche finanziariamente e militarmente, una coalizione di terroristi islamici che hanno scatenato la sanguinosissima guerra civile, tra cui ci sono i Fratelli Musulmani, il Fronte Al Nusra (alleato di Al Qaeda, da cui è sorto prima lo “Stato islamico dell’Iraq” nel 2006, poi l’Isis nel 2013 e infine lo “Stato islamico” nel 2014), l’Esercito dei Mujahidin, il Fronte islamico, la Brigata Ahfad al Rasul (Discendenti di Maometto), ebbene l’Unione Europea continua a perseguire lo stesso obiettivo dei terroristi islamici, Isis compreso, ossia la caduta del regime laico di Assad.
Ci rendiamo conto che, se oggi quest’Europa si divide sull’accoglienza di decine di migliaia di siriani, cosa accadrà quando diventeranno centinaia di migliaia e poi milioni, nel momento in cui l’Isis controllerà tutta la Siria e poi l’Iraq, con il proliferare delle teste mozzate e il fuggi fuggi generale?

La Turchia è lo specchio fedele dell’ipocrisia e del crimine. Erdogan è il grande burattinaio del terrorismo islamico dei tagliagole dell’Isis e dei taglialingue dei Fratelli Musulmani. Lo “Stato islamico” dell’Isis non potrebbe sopravvivere 24 ore senza la disponibilità della Turchia ad acquistare il suo greggio, a fornirgli armi e a far transitare decine di migliaia di terroristi islamici lungo la propria frontiera. Al tempo stesso la Turchia è diventata la roccaforte dei Fratelli Musulmani, ancor prima che venissero estromessi dal potere nel 2013 in Egitto, dove nacquero nel 1928.

Ebbene, è un dato di fatto che non solo l’Unione Europea ma anche gli Stati Uniti, sono sottomessi alla strategia della Turchia. Che, da un lato, sostiene i terroristi islamici e obbliga i siriani a fuggire, dall’altro favorisce l’invasione della Grecia, il nemico storico, da parte di decine di migliaia di siriani a partire dalle proprie coste.

Quest’Europa ipocrita e criminale ha l’ultima opportunità per impedire la caduta di Damasco e la fine del regime laico di Assad. Solo un’aspirante suicida può continuare a sostenere e condividere la strategia dei terroristi islamici e favorire la propria invasione da parte di milioni di persone in fuga da Siria e Iraq. Svegliamoci!


Połedega
viewtopic.php?f=92&t=312
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Re: Ongaria e migranti clandestini e iregołari

Messaggioda Berto » mer giu 20, 2018 9:12 pm

Ungheria, Orbán vince le elezioni con quasi il 50 per cento dei voti
Orbán, al potere dalla vittoria elettorale dell'aprile 2010, si afferma alle legislative, conquistando il terzo mandato consecutivo. "Ora difenderemo la madrepatria", dice subito dopo il risultato
di ANDREA TARQUINI
08 aprile 2018

http://www.repubblica.it/esteri/2018/04 ... -193304539

BUDAPEST - Alla fine Viktor Orbán ce l'ha fatta. Il popolare, carismatico premier nazionalconservatore e sovranista ungherese, secondo i dati provvisori delle elezioni legislative svoltesi questa domenica nel paese magiaro, conquista il 49,5 per cento dei voti. Tradotto in seggi, è maggioranza assoluta ma forse non la maggioranza di due terzi necessaria per continuare a sviluppare il suo progetto di "democrazia illiberale" che si ispira apertamente ai presidenti russo e turco, Putin ed Erdogan. "Questa è una vittoria decisiva, in futuro saremo in grado di difendere la nostra madrepatria", ha commentato subito dopo il risultato.

Guadagnano molti consensi salendo al 20 per cento i suoi rivali di Jobbik, partito trasformatosi da ultradestra xenofoba e antisemita in centrodestra presentabile. I socialisti (ex comunisti) sono all'11,85 per cento che arriva al 12 per cento sommando i piccoli alleati verdi. Secondo gli osservatori difficilmente i voti dall'estero (gli expats ungheresi a Berlino Londra Parigi eccetera, e i membri delle minoranze ungheresi in Slovacchia Romania Serbia Ucraina) potranno cambiare in modo essenziale questi risultati provvisori.

Orbán dunque ce l'ha fatta ancora una volta. Ha conquistato un terzo mandato (è al potere dalla vittoria elettorale dell'aprile 20110 e riconfermato nell'aprile 2014) e potrà continuare nella sua dura politica di no all'immigrazione e ai presunti diktat dell'Unione europea da cui pure Budapest riceve ingenti aiuti coi fondi di coesione. Il successo del leader magiaro è importante per i sovranisti in tutta la Ue.

Gli avversari lo avevano accusato di casi di corruzione, di controllo di istituzioni e media, di malversazione del 30 per cento degli aiuti europei, di amicizia con Putin incompatibile con le strategie di Ue e Nato, di connivenza con gli oligarchi. Ma la sua campagna concentrata sul no ai migranti e sull'accusa (nome per nome) a tutti gli oppositori di essere agenti stranieri al servizio della presunta congiura del tycoon americano di origini ebree ungheresi Soros, per islamizzare l'Europa favorendo le ondate migratorie, sembra aver convinto.

Sotto Orbán l'Ungheria ha vissuto e vive una delle crescite economiche più robuste della Ue, ampi investimenti industriali di alta tecnologia, bassa disoccupazione e conti sovrani sotto controllo.


Elezioni in Ungheria, Orban vince ancora
2018/04/08

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2 ... ca078.html

Il premier ungherese Viktor Orban ha vinto in maniera schiacciante le elezioni, conquistando il suo terzo mandato consecutivo dal 2010 in un voto che ha visto nel Paese un'affluenza record. Il partito di governo Fidesz, secondo i risultati diffusi quando lo spoglio era ormai oltre l'80%, conserva la maggioranza assoluta nel parlamento con il 49% dei consensi. Secondo è il partito Jobbik con il 20%, terza l'alleanza socialisti-verdi con 12%. Per tutto il giorno si sono registrate lunghe code davanti ai seggi elettorali, un'affluenza mai vista nel Paese. Una grande partecipazione che aveva fatto ipotizzare agli analisti la possibilità di una buona affermazione delle opposizioni che avrebbero potuto far perdere la maggioranza assoluta a Fidesz. Cosa che non è avvenuta.

Fino alla chiusura dei seggi, alle 19, circa 5,5 milioni di elettori sono andati alle urne, il 70%, contro un affluenza del 61,73% nel 2014. Circa 1547 i candidati in lizza per i 199 seggi del parlamento. Fidesz e il suo alleato il partito cristiano democratico avrebbero ne avrebbero conquistati 133. Il secondo posto alle elezioni è andato a Jobbik di Gabor Vona, partito conservatore nazionalista, ma non più euroscettico, che aveva promesso una lotta contro la corruzione generalizzata attribuita a Orban. A seguire l'alleanza socialista-verde (Mszp-P) e le altre formazioni politiche.

La vittoria - sono state le prime parole di Orban che ha festeggiato il risultato con i suoi sostenitori - è un'opportunità "per difendere l'Ungheria". A premiarlo, secondo gli osservatori, è stato soprattutto il martellamento andato avanti per mesi, anche attraverso i media pubblici da lui controllati, circa il "pericolo mortale" che starebbe minacciando gli ungheresi: l'arrivo di migliaia di migranti musulmani, con il ricollocamento obbligatorio voluto dall'Ue. "Dobbiamo decidere bene, perché sbagliando non ci sarà più modo di riparare, rischiamo di perdere il nostro Paese, che diventerà un Paese di immigrati", aveva detto ancora il giorno delle elezioni. Un messaggio che ha evidentemente raccolto il favore dell'elettorato.



Ecco cosa scriveva prima delle elezioni il giornalaccio bugiardo della Repubblica

Ungheria, Agnes Heller: "Cittadini stanchi di Orbán, corruzione e totalitarismo"
08 Aprile 2018
La filosofa parla delle elezioni, "le più importanti da 24 anni", mai così incerte
di ANDREA TARQUINI

https://rep.repubblica.it/pwa/intervist ... -193299935

"Gli ungheresi sono stanchi di Orbán, di corruzione e onnipresenza totalitaria, ma può vincere indebolito e divenire più duro contro tutti". Ce lo dice Agnes Heller. Orbán ce la farà? "Sono le elezioni piú importanti da 24 anni. Mai prima tanta incertezza. La gente è stanca di Orbán, non sa piú lanciare messaggi oltre slogan nazionalisti o antimigranti. È diventato noioso. Il problema non è la sua de...


Ungheria, Osce: 'Voto minato da faziosità, xenofobia dei media e finanziamenti opachi alla campagna elettorale'
9 aprile 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... le/4282062

Viktor Orban ha vinto le lelezioni politiche in Ungheria, conquistando il terzo mandato alla guida del governo di Budapest, ma la possibilità degli elettori di esprimere alle urne un voto pienamente informato è stata minata dalla retorica xenofoba e dalla faziosità dei media, che hanno limitato il vero dibattito politico. Ad affermarlo sono gli osservatori dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

“Gli elettori hanno avuto un’ampia rosa di opzioni politiche – è l’analisi dell’Osce – ma intimidazione e retorica xenofoba, faziosità dei media e finanziamenti opachi alla campagna elettorale hanno ridotto lo spazio per il genuino dibattito politico, intralciando la possibilità degli elettori di esprimere una scelta pienamente informata”.

Secondo l’organizzazione la gestione tecnica dell’evento elettorale è stata “professionale e trasparente” e i diritti e le libertà fondamentali sono stati “nell’insieme rispettati, ma esercitati in un clima avverso“. L’accesso all’informazione, la libertà dei media e di associazione è stata “ristretta”, secondo gli osservatori, che hanno sottolineato una “pervasiva sovrapposizione tra risorse dello Stato e del partito al potere”.

“Per quanto il clima possa essere ostile, siamo determinati nel nostro impegno – ha dichiarato la direttrice di Amnesty International per l’Europa, Gauri van Gulik, commentando la vittoria di Fidesz, il partito di Orban – resisteremo all’offensiva contro i diritti umani in Ungheria per e con tutte le persone e i gruppi che combattono per i diritti e le libertà di tutti”.

“Continueremo a contrastare i tentativi di attizzare l’ostilità contro i migranti e i rifugiati – ha proseguito van Gulik – e continueremo a prendere la parola in favore di chi li sostiene e difende. Non ci faremo spaventare da coloro che cercano di ridurre al silenzio le voci critiche e di creare un’atmosfera di paura. Il legittimo lavoro delle organizzazioni che difendono i diritti umani in Ungheria è adesso più necessario che mai e più che mai siamo determinati a stare al loro fianco”.


Alberto Pento
I diritti e le libertà fondamentali sono stati "nell’insieme rispettati, ma esercitati in un clima avverso". Durante le elezioni il clima è sempre avverso, in tutti i paesi del mondo; gli avversari politici quando si confrontano nelle elezioni creano naturalmente un clima avverso, anche quelli che poi risultano perdenti alle elezioni. A casa propria tutti gli uomini della terra fanno entrare solo chi vogliono e che sono graditi, quindi anche gli ungheresi, è un loro diritto naturale, umano, civile, politico universale. Non è certo un diritto entrare in casa degli altri contro la volontà di chi vi abita. I diritti umani che vanno difesi in ogni paese sono innanzi tutto quelli dei cittadini di quei paesi.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Ongaria e migranti clandestini e iregołari

Messaggioda Berto » mer giu 20, 2018 9:12 pm

L'Ungheria cambia la costituzione: "Stop ai migranti economici"
Andrea Riva - Mer, 20/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/lun ... 43175.html

Approvata una modifica alla Costituzione: stretta sull'immigrazione. Non verranno più accolti i migranti economici

L'Ungheria è passata dalle parole ai fatti. E lo ha fatto a suo modo: con una maggioranza schiacciante.

160 voti a favore e 18 contrari. Il parlamento magiaro, infatti, ha approvato una modifca alla Costituzione per avviare una stretta sull'immigrazione e per bloccare i migranti economici. La notizia era già filtrata ieri e l'approvazione è stata quasi una semplice formalità, dato che Viktor Orban può contare su una maggioranza bulgara. Questa operazione rientra nel pacchetto di leggi che è stato ridefinito "Stop Soros", che, tra le altre cose, rende possibile perseguire penalmente l'aiuto dei migranti da parte delle Ong.

Il testo introduce una pena fino di un anno per chiunque fornisca assistenza a una persona entrata illegalmente in Ungheria da un Paese che non appartiene all'area Schengen.

Il governo ungherese ha affermato in una nota: "Rafforziamo la sovranità dell'Ungheria. Con questa modifica costituzionale impediamo che si stabiliscano in Ungheria delle popolazioni straniere. Questa protezione rafforzata è necessaria, perché la pressione migratoria che colpisce l'Europa è continua". La stessa nota prosegue poi così: "La politica di Bruxelles favorevole alla migrazione minaccia il nostro Paese di essere invaso dai migranti".


I motivi dietro la scelta dell'Ungheria

La decisione di Budapest non riguarda solamente la sicurezza del Paese, ma anche la guerra che da anni Orban porta avanti contro l'Unione europea. L'Ungheria infatti dovrebbe accogliere la propria quota di migranti, ma in questo modo si creerebbe un vero e proprio conflitto tra la Costituzione ungherese e gli accordi con Bruxelles. Insomma, Orban sfida ancora l'Europa. Consapevole del fatto che qualcosa nella gestione del fenomeno immigrazione è cambiato. In Italia può contare sull'appoggio di Matteo Salvini mentre in Austria sul cancelliere Sebastien Kurz che, proprio oggi, ha lanciato l'allarme parlando di una "catastrofe migratoria in arrivo".
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