Ła łejenda de l'anxoło nero e antre fołe sol scoacamin

Re: Ła łejenda de l'anxoło nero e antre fołe sol scoacamin

Messaggioda Sixara » ven mar 14, 2014 7:10 pm

Eh scuxème a gò n debole pa Blake. :)
Vojo dire ca me tegno a raxonevole distanza da le so poexie ma ogni tanto a ghe vago darente. :D e me bruxo senpre.
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Re: Ła łejenda de l'anxoło nero e antre fołe sol scoacamin

Messaggioda Sixara » ven mar 14, 2014 7:31 pm

Logica Talmudica : la storiela de i 2 spasacamìn

Ma come spiegare la logica talmudica se non con una storiella? :D
Un uomo va da un rabbino e gli chiede di spiegargli cosa è il Talmud. “Bene.”, dice il rabbino, “Ma prima rispondimi a questa domanda: se due uomini salgono dentro un caminetto e uno viene fuori pulito e l’altro sporco, chi dei due si laverà?” “Quello sporco” risponde l’uomo. E il rabbino: No, perché uno vede l’altro: quello sporco guardando il compagno penserà di essere pulito, mentre quello pulito guarderà il compagno, lo vedrà sporco e correrà a lavarsi”. Ed ora un’altra domanda: “Se due uomini salgono dentro un caminetto e uno viene fuori pulito e l’altro sporco, chi dei due si laverà?” L’uomo sorride e risponde: “Ma me lo hai appena detto tu: l’uomo che è pulito si laverà perché pensa di essere sporco”. “No,” dice il rabbino, “Se l’uomo che è rimasto pulito si guarda, saprà che non si deve lavare, analogamente l’uomo pieno di fuliggine guarderà se stesso e si laverà!”. Ed ora un’altra domanda. “Se due uomini salgono dentro un caminetto e uno viene fuori pulito e l’altro sporco, chi dei due si laverà?”. E l’uomo risponde: Ma, non so, rabbino, dipende dal punto di vista. Potrebbe essere sia l’uno che l’altro. E il rabbino: “Come potrebbero due spazzacamini salire in un comignolo e scendere uno pulito e uno sporco? Entrambi sarebbero sporchi e entrambi dovrebbero lavarsi!”. L’uomo ormai piuttosto confuso dice: “Ma rabbino mi hai fatto tre domande uguali e mi hai fornito tre diverse risposte! Cosa è una specie di barzelletta?” E il rabbino: Figlio mio, no, non è una barzelletta. Questo è il Talmud!”.
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Re: Ła łejenda de l'anxoło nero e antre fołe sol scoacamin

Messaggioda Berto » ven mar 14, 2014 11:20 pm

Sixara ha scritto:Logica Talmudica : la storiela de i 2 spasacamìn

Ma come spiegare la logica talmudica se non con una storiella? :D
Un uomo va da un rabbino e gli chiede di spiegargli cosa è il Talmud. “Bene.”, dice il rabbino, “Ma prima rispondimi a questa domanda: se due uomini salgono dentro un caminetto e uno viene fuori pulito e l’altro sporco, chi dei due si laverà?” “Quello sporco” risponde l’uomo. E il rabbino: No, perché uno vede l’altro: quello sporco guardando il compagno penserà di essere pulito, mentre quello pulito guarderà il compagno, lo vedrà sporco e correrà a lavarsi”. Ed ora un’altra domanda: “Se due uomini salgono dentro un caminetto e uno viene fuori pulito e l’altro sporco, chi dei due si laverà?” L’uomo sorride e risponde: “Ma me lo hai appena detto tu: l’uomo che è pulito si laverà perché pensa di essere sporco”. “No,” dice il rabbino, “Se l’uomo che è rimasto pulito si guarda, saprà che non si deve lavare, analogamente l’uomo pieno di fuliggine guarderà se stesso e si laverà!”. Ed ora un’altra domanda. “Se due uomini salgono dentro un caminetto e uno viene fuori pulito e l’altro sporco, chi dei due si laverà?”. E l’uomo risponde: Ma, non so, rabbino, dipende dal punto di vista. Potrebbe essere sia l’uno che l’altro. E il rabbino: “Come potrebbero due spazzacamini salire in un comignolo e scendere uno pulito e uno sporco? Entrambi sarebbero sporchi e entrambi dovrebbero lavarsi!”. L’uomo ormai piuttosto confuso dice: “Ma rabbino mi hai fatto tre domande uguali e mi hai fornito tre diverse risposte! Cosa è una specie di barzelletta?” E il rabbino: Figlio mio, no, non è una barzelletta. Questo è il Talmud!”.
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Li ebrei li xe forti, dapò i veneti li xe tra i omani pì entelixenti.

Mi doparando sta lojega de fero del Talmud e del rabin talmudian o talmudego a go descoverto la falbetà de la teoria romansa e de coela endouropea.
El me xe asè senpatego, anca a mi, Blake.
Sixara se da bruxà a te se bon parfumo, bruxate pur.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Ła łejenda de l'anxoło nero e antre fołe sol scoacamin

Messaggioda Sixara » dom mar 16, 2014 9:33 am

Berto ha scritto:Sixara se da bruxà a te se bon parfumo, bruxate pur.

Gràsie : senpre cortexe ti. :D
Nò nò vàra, mi dal fògo ghe jro a la larga ben puìto.. a ne go mìa intension de fare la fine de i fioli de Aròne.. nò.
O de la signora cuà a dx. Sylvia la poetesa.
Xe mejo ke la poexia i la scriva i òmeni, ke i lo faga lori l Autodafé. :D

(Sylvia Plath, poetesa americana : la se ga copà col gas, metendo la testa drento al forno. Autodafé : a la letara Atto di fede, a i tenpi de l Inquisizione n Spagna)
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Re: Ła łejenda de l'anxoło nero e antre fołe sol scoacamin

Messaggioda Berto » lun giu 20, 2016 2:50 pm

http://invenessian.blogspot.it/2010/12/anonimo.html

EL SCOACAMIN

Son qua, putazze care,
el Scoacamin ve preme,
son lesto, comandème,
son qua, ve voi servir;
se ‘l camin sporco avessi
go qua la scoa de rusco,
v’obedirò con gusto,
e spero de sortir.
Benchè i vostri camini
no li ò provai gnancora,
lassè che vegna sora,
e a mi lasseme far;
benchè la scoa sia frusta
el manego xe niovo,
vardèlo, e se ve giovo
prinçipiè a comandar.
De vu altre chi è la prima
che brama el camin neto?
A vu, caro viseto,
ve lo vorìa scoar;
donème sto contento,
ve lo scoerò per gnente:
xelo questo qua arente
che lo tendè a vardar?
Su, risolve per tempo,
no fè che perda el gusto,
che qua l’ordegno è frusto,
e gnente no farò;
ve pentirè, po, quando
no ghe sarà più tempo;
o ben demoghe drento,
o pur che via anderò.
Se ‘l ve chiapasse fuogo
imbestialìe saressi,
e presto chiameressi
quelo che scoa ‘l camin;
alora de l’afronto
çerto vorìa refarme,
e sì vorìa ingrassarme
col vostro bruseghin.
Tegnì pur muso duro
che a mi m’importa poco;
tratème pur da aloco
e avanti lassè andar;
pien de scarpìe e scoazze,
e pien de petoloni,
che scoe, che manegoni
che ghe vorìa a netar!

Vittorio Malamani, “Il settecento a Venezia - Vol. II, La musa popolare”, L. Roux e C. Editori, 1892
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