Stue ke sciòpa

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Messaggioda Berto » gio dic 24, 2015 2:15 pm

Stue ke sciòpa
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Pellet o petołe en lengoa veneta
https://it.wikipedia.org/wiki/Pellet_%28combustibile%29
Il legno in pellet è un combustibile ricavato dalla segatura essiccata. La norma UNI EN 14588 lo definisce come "biocombustibile addensato, generalmente in forma cilindrica, di lunghezza casuale tipicamente tra 5 mm e 30 mm, e con estremità interrotte, prodotto da biomassa polverizzata con o senza additivi di pressatura".
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Re: Stue ke sciopa

Messaggioda Berto » gio dic 24, 2015 2:16 pm

Dramma a Rovigo: scoppia la stufa in casa, donna abortisce per lo choc
Il drammatico incidente è avvenuto in un’abitazione a Lendinara dove una donna era appena arrivata insieme al marito e alla suocera per trascorrere le vacanze di Natale. A causa dello choc riportato per l’esplosione ha perso il figlio che aveva in grembo da tre mesi.
Cronaca
22 dicembre 2015 16:34
di S. P.
http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/ROVI ... 9462.shtml

Lo scoppio di una stufa a legna ha provocato una tragedia in una abitazione di Lendinara, nella provincia di Rovigo. Una donna tedesca di 36 anni incinta di pochi mesi era appena arrivata nella casa, di proprietà della suocera 57enne, per trascorrere insieme ai suoi familiari le festività natalizie quando si è verificato l’incidente. Un incidente che in particolare per la 36enne ha avuto gravissime conseguenze personali: la donna, a causa dello choc riportato per l’esplosione della stufa, ha infatti perso il figlio che aveva in grembo da tre mesi. L’incidente si è verificato sabato scorso: la donna, suo marito e la suocera erano da pochi minuti arrivati nell’abitazione di Lendinara e stavano accendendo il riscaldamento quando improvvisamente la stufa a legna è esplosa.
La donna ha abortito – La violenta deflagrazione ha gettato a terra i tre e lo spavento è stato fatale, appunto, per la donna incinta, costretta ad abortire. Il marito e la suocera della donna, anche loro accompagnati al pronto soccorso, se la sono cavata con poche ferite. Nell’abitazione di Lendinara sono intervenuti i Vigili del Fuoco e i carabinieri della Compagnia di Rovigo. La procura ha aperto un fascicolo per lesioni contro ignoti e si appresta a disporre una consulenza per stabilire cosa abbia prodotto l’esplosione.
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Re: Stue ke sciopa

Messaggioda Berto » gio dic 24, 2015 2:17 pm

La stufa le esplose in faccia Condannati i costruttori
La 44enne di Strambino fu investita dalle schegge di vetro del finestrino frontale Ha subito danni permanenti al viso e non si è mai ripresa del tutto dallo choc di Vincenzo Iorio
01 ottobre 2014

http://lasentinella.gelocal.it/ivrea/cr ... 1.10048833

La sua stufa a pellet che si era accidentalmente spenta. Si è piegata sulle gambe e ha avvicinato il viso al piccolo quadrato in vetro. Un attimo e all’interno della stufa c’è stata un’esplosione che ha investito in pieno la donna, causandole un danno estetico permanente.

Nei giorni scorsi il giudice di pace Rosa Sollo ha condannato a 500 euro i costruttori di quella stufa. Si tratta di Bruno Rossi, presidente del consiglio di amministrazione, e Fabio Rossi, con delega al settore tecnico e produttivo, della Metrate srl (già Thermorossi spa), con sede a Thiene, in provincia di Vicenza, specializzata nella costruzione e vendita di caldaie. L’accusa nei loro confronti, sostenuta dal pubblico ministero Roberta Bianco, era di lesioni personali colpose. Il giudice non ha concesso una provvisionale (somma di denaro a favore della parte danneggiata come anticipo di quanto gli spetterà definitivamente), ma ha rinviato tutto in sede civile.

Rosalba Chiochetto, 44 anni, di Strambino, era rappresentata in aula dall’avvocato Maria Luisa Rossetti. Un lungo processo con tanto di consulenza tecnica del giudice che ha accertato la sottovalutazione dei rischi da parte dei costruttori della stufa a pellet.

«La stufa si era spenta e la mia cliente l’ha riavviata - spiega l’avvocato Rossetti -. Quando si è abbassata per controllare che all’interno ci fosse combustione, c’è stata l’esplosione. Le schegge di vetro l’hanno investita in pieno, procurandole danni estetici al volto. La mia assistita dovrebbe ancora sottoporsi a interventi chirurgici per estrarre le ultime schegge e da quel giorno la sua vita non è stata più la stessa. Quando la sentenza sarà passata in giudicato avvieremo la causa civile per il risarcimento danni».

Per il pm la stufa in questione sarebbe stata costruita priva dei requisiti essenziali di sicurezza. In particolare, l’apparecchio non era dotato di sistemi di controllo (valvole o sportelli di sfogo) che consentissero di eliminare o ridurre le conseguenze di possibili esplosioni all’interno della camera di combustione. Non solo la stufa sarebbe stata realizzata con materiali non idonei a ridurre i danni derivanti da scoppi.

Non c’erano infatti nè vetri anti scoppio nè griglie di protezione.
L’esplosione che quel giorno ha investito Rosalba Ciochetto sarebbe da attribuirsi alla combustione di gas sprigionatosi all’interno della stufa, la cui forte pressione avrebbe determinato lo scoppio del vetro frontale.


Strambino - 16 giu 2015

http://12alle12.it/strambino-la-stufa-a ... ori-151013

Travolta dalle schegge dello sportello della sua stufa a pellet. Rosalba Ciocchetto, 45enne di Strambino, fu travolta dall’esplosione, avvenuta nella sua abitazione, riportando danni permanenti al volto ed un grave choc. Per quei fatti, risalenti al 10 ottobre del 2007, il Giudice di Pace Rosa Sollo di Strambino aveva condannato i costruttori, per il reato di lesioni personali colpose, al pagamento di 500 euro, con sentenza pronunciata nell’autunno 2014. Aveva però rinviato la definizione del risarcimento danni in sede civile. Era seguito il ricorso in Appello, da parte dei due responsabili, Bruno Rossi, presidente del consiglio di amministrazione, e Fabio Rossi, con delega al settore tecnico e produttivo, della Metrate srl (già Thermorossi spa), con sede a Thiene, in provincia di Vicenza, specializzata nella costruzione e vendita di caldaie. Il giudice Ombretta Vanini del Tribunale di Ivrea ha dichiarato il reato prescritto ma ha confermato la condanna al risarcimento da liquidarsi in separata sede.
Secondo l’accusa, i costruttori aveva sottovalutato i rischi della stufa a pellet, sprovvista dei requisiti di sicurezza richiesti dalla normativa europea. L’apparecchio, infatti, non era dotato di valvole o sportelli di sfogo che consentissero lo scarico dei gas, al fine di evitare possibili esplosioni all’interno della camera di combustione. Il Pm Roberta Bianco ha anche sostenuto che la stufa fosse realizzata con materiali idonei ed era priva di vetri anti scoppio nè griglie di protezione. Diversa è stata la versione della difesa. L’avvocato dei vertici della Thermo Rossi ha asserito, nella sua arringa, che la stufa fosse stata costruita secondo i crismi. “L’esplosione – ha cercato di convincere il giudice – fu un evento unico e anomalo nella storia di questa azienda, non determinata da difetti di fabbricazione ma da gravi mancanze nella sua manutenzione: il braciere doveva essere pulito quotidianamente”. Asserzioni che hanno provocato grande fastidio alla Ciocchetto, seduta in aula, costituitasi parte civile con l’avvocato Maria Luisa Rossett.
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Re: Stue ke sciopa

Messaggioda Berto » gio dic 24, 2015 2:18 pm

Stufa a pellet esplode facendo saltare il vetro
23/02/2015

http://www.ecopellet.com/news/20150223_ ... _vetro.php

Questo articolo tenta di far luce sulla questione del rischio di esplosione di una stufa o caldaia a pellet. Un consumatore lamenta la qualità del pellet dicendo che in fase di accensione produce molto fumo bianco e la combustione non avviene. Allega anche un video che rappresenta molto bene la situazione.
E’ proprio questo video che ci spinge a redigere questo articolo informativo. Sono molti, infatti, i casi riportati nei quotidiani e sul web di stufe a pellet esplose, vetri di stufe e camini a pellet in frantumi e tanto spavento. Con ogni probabilità, e fatta salva la licenza poetica ed i ricami dei giornalisti, sono tutti casi realmente accaduti. Ebbene si, una stufa a pellet può anche provocare una mini-esplosione, un leggero scoppio, per lo più innocuo. Per capire l’entità del fenomeno si visualizzi il video in fondo alla pagina.

Perché avvengono queste mini-esplosioni?
Il fenomeno che conosciamo come combustione in realtà si compone di differenti processi ben distinti. Il pellet viene riscaldato da una candeletta, ovvero una resistenza elettrica. Grazie a questo calore inizia a perdere l’acqua residua (circa il 7% in peso) e subito dopo a gassificare (sarebbe forse più corretto dire piro-gassificare) ovvero a produrre una miscela di gas fra cui CO, Idrogeno e Metano. Questo processo avviene in DIFETTO di ossigeno, pertanto, se il settaggio non corretto della stufa provoca uno sbilanciamento grave fra combustibile (pellet) e comburente (ossia l’ossigeno fornito dalla ventola dell’aria) a favore del primo elemento allora il processo di gassificazione prenderà il sopravvento. La camera di combustione si saturerà di gas infiammabili sottoforma di denso fumo bianco, la carenza di ossigeno ritarderà la comparsa della fiamma fino a che le alte temperature o l’ossigeno stesso non innescheranno una mini detonazione.

E’ realmente pericoloso, ci si può far male?
Generalmente si tratta di piccolissime esplosioni tuttavia in funzione del modello di stufa o caldaia a pellet e dei settaggi effettuati dal tecnico le esplosioni potrebbero anche essere in grado di mandare in frantumi il vetro della camera di combustione (fenomeno rarissimo). Se in quel momento qualcuno si trovasse proprio con il viso di fronte al vetro nel tentativo di capire cosa sta succedendo all’interno della stufa allora potrebbe anche diventare pericoloso.

Di chi è la colpa? E come evitare il rischio
Oggi si trovano sul mercato una molteplicità di produttori di stufe e caldaie a pellet ma la qualità fra loro può essere anche molto distante. Si raccomanda di affidarsi a quei produttori che hanno puntato sullo sviluppo tecnologico delle proprie realizzazioni, applicando dei sistemi di sicurezza volti a gestire il rischio di esplosione come la ventola di estrazione dei fumi o vetri particolarmente resistenti. Inoltre, un centro di assistenza specifico per quella marca di stufa ed un tecnico altamente specializzato nelle vicinanze sono un grande valore aggiunto cui molti consumatori spesso non danno il giusto peso.

Consigli pratici
E’ fondamentale affidarsi a costruttori che offrono servizio di installazione e di prima accensione attraverso centri di assistenza localizzati in tutto il territorio nazionale. E’ altresì importante che il tecnico, effettuata una corretta installazione della stufa e la prima accensione, educhi l’utente alla gestione della stessa. Nella fattispecie ciascun utente dovrebbe saper modificare almeno il parametro dell’alimentazione e della ventilazione, responsabili rispettivamente della quantità di pellet e di aria/ossigeno forniti alla camera di combustione. Infine, se non si dovesse vedere comparire la fiamma, contestualmente alla saturazione della camera di combustione con denso fumo bianco, non stare con il viso di fronte al vetro e consultare il tecnico di fiducia.
Eco Pellet Group S.p.A.
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Re: Stue ke sciopa

Messaggioda Berto » gio dic 24, 2015 2:35 pm

DPR 74/13: obblighi per stufe a pellet e legna
by Orlando Belletti in Pellet e legna
25 ottobre 2014

http://www.dittabelletti.it/2014/10/25/ ... et-e-legna

Il DPR 74/13 introduce nuovi obblighi per gli impianti sia termici che di climatizzazione. In questo articolo farò il punto della situazione per quanto riguarda i prodotti a biomassa (pellet, legna, cippato, mais ecc.) sull’attuazione del Decreto da parte della Regione Veneto come esplicitato anche negli ultimi incontri effettuati con la categoria.

La mia stufa a pellet è soggetta a controlli?
Il decreto individua come impianto termico le stufe (a biomassa) solo quando queste sono fisse (allacciate -obbligatoriamente- ad un camino) e superano la potenza di 5kW individuali. Pertanto rimangono fuori le stufette catalitiche, i dispositivi a bioetanolo che non necessitano di evacuazione fumi, ecc. Per questi impianti vigono i controlli di sicurezza prescritti dall’installatore (o dal manutentore) e tutte le verifiche sul consumo di combustibile. Non sono obbligatori gli invii del controllo di efficienza energetica al catasto regionale veneto in quanto dispositivi alimentati esclusivamente a biomasse.

E il mio caminetto aperto?
Non è considerato impianto termico ma “dispositivo di cottura”. Se invece si converte il caminetto in “inserto camino” questo (rispettando di requisiti sopraesposti) sarà soggetto a tutti i controlli obbligatori.

Cosa devo fare adesso?
Chiamare il manutentore della stufa, far verificare i requisiti, e quindi il rilascio del libretto e della sua compilazione. Questo obbligo spetta al “Responsabile dell’impianto” che è individuato come il proprietario o l’occupante dell’abitazione dove è installata la stufa. Se non lo si fa, in caso di controllo, si rischia una sanzione che va da € 500,00 ad € 3.000,00.

Cosa farà il manutentore della stufa?
Verificato che la stufa sia stata correttamente installata (ricordo che lo “scarico in facciata” è fuori norma, oltre che pericolosissimo), procederà alla compilazione del libretto indicando nella scheda 11.0.1 le operazioni da effettuare e la loro frequenza. Ovviamente queste indicazioni sono da rispettare tassativamente al fine di garantire il corretto funzionamento dell’impianto e la sicurezza degli utilizzatori dello stesso. Procederà quindi all’esecuzione delle operazioni di manutenzione e al rilascio dell’allegato di Tipo 1 relativo alle verifiche effettuate con eventuali annotazioni e consigli per migliorare efficienza e sicurezza dell’impianto.

D’accordo, ma alla fine tanto non mi controllano. Vero?
Falso. L’obiettivo della Regione è quello di formare un Catasto Elettronico degli impianti e di sostituire col tempo il libretto cartaceo. Tutto ciò al fine di conseguire il risultato regionale di contenimento delle emissioni e nel contempo avere il polso sulla quantità di energia da biomassa sviluppato.

Va bene, ma come faranno a sapere che ho una stufa/caldaia a pellet/legna?
Incrociando i dati di vendita dei combustibili (la legge obbliga i venditori di combustibile a segnalare i dati dei compratori), i dati forniti da coloro che hanno utilizzato il Conto Termico come incentivo all’installazione della caldaia/stufa a biomassa, verificando tutti i contatori del gas per cui non sia stata fatta la registrazione di un impianto termico. Ci sono molti meccanismi a disposizione della Regione Veneto per attuare le ispezioni sugli impianti non censiti, pertanto la probabilità di essere oggetto di ispezione sarà molto alta anche in caso di riscaldamento esclusivo da fonte rinnovabile.

Ricordo che le sanzioni in caso di inadempienza da parte dell’utente vanno da € 500,00 a € 3.000,00, mentre per l’installatore che non avesse ottemperato al rilascio dell’apposita documentazione e alla trasmissione al catalogo telematico vanno da € 1.000,00 ad € 6.000,00. È evidente che per la vostra sicurezza e tranquillità dobbiate rivolgervi ad installatori e manutentori abilitati ai sensi del D.M. 37/08 che possano garantire uno standard di servizio in linea con la legge. La nostra azienda, ovviamente, è a vostra disposizione per consulenze e manutenzioni a stufe a pellet e legna.

Ringrazio Trivenetafumi per l’ospitalità e per aver organizzato un corso di assoluta qualità; ringrazio inoltre la docente Nadia Pozzato che ha saputo spiegare in maniera chiara e professionale i vari punti critici dell’attuazione del decreto.
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