Lume
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Pensè valtri a la nostra parola lume (lumin, luminaria, lumignolo, luminoxo) ca ghè anca ente altre lenghe cofà el tajan, el latin ma ke se cata anca entel sumero lum (spenxor, splendor, splendare).
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lume,
s. m. ‘apparecchio per illuminare’ (1313-19, Dante), est. ‘stella, astro’ (sec. XIV, P. degli Ugurgieri), ‘chiarore’ (sec. XIII, C. Davanzati; e nelle Glosse cass., lo lume, in opposizione alle tenebre; in Leonardo, av. 1519, è t. pittorico contrapponibile a ombra: LN XIII, 1952, 67), est. fig. ‘facoltà visiva’ (sec. XIV, Mazzeo Bellebuoni), ‘ciò che illumina l'intelletto; l'anima’ (av. 1406, F. Buti), lett. ‘luminare, persona celebre’ (1374, F. Petrarca).
Locuzioni:
chiedere lumi ‘chiarimenti, consigli’ (1855, Ugol. con la “cattiva frase”: “Avrò bisogno in questo affare de' vostri lumi”; ricercare lume ha N. da Ponte, 1556, e per aver lumi il Metastasio, av. 1782),
far lume ‘guidare con la luce’ (av. 1375, G. Boccaccio),
il secolo dei lumi ‘il Settecento illuminista’ (av. 1769, A. Genovesi: “il secolo dei lumi, in cui siamo”, cit., senza altre indicazioni, in “Belfagor” I, 1946, 605; nel 1891, Petr. annota: “scherz. Il sècolo dei lumi. Il nóstro”),
perdere il lume degli occhi, fig. ‘lasciarsi trasportare dalla passione’ (1336 ca., G. Boccaccio).
Derivati:
lumaio,
s. m. ‘chi fa, vende, ripara lumi’ (1808, F. Pananti), ‘l'addetto ad accendere lumi’ (1836, Giusti Poesie),
lumeggiare,
v. tr. ‘dare rilievo, per mezzo di colori più chiari, alle parti luminose di un quadro, affresco e sim.’ (1550, G. Vasari), fig. ‘far risaltare per mezzo della parola’ (av. 1685, D. Bartoli), ‘illuminare’ (1568, G. Vasari),
lumicino,
s. m. ‘dim. di lume’ (1530-33, L. Ariosto; av. 1535, F. Berni),
cercare q.c. col lumicino, fig. ‘con grande diligenza, di cose difficili da trovare’ (1851, G. Carducci),
essere al lumicino ‘alla fine di q.c., spec. in fin di vita’ (av. 1665, L. Lippi),
lumiera,
s. f. ‘lampadario da soffitto a più luci’ (av. 1566, A. Caro; inequivocabilmente nel 1668, Magalotti Rel. 173), ‘candelabro infisso sulla facciata di palazzi’ (1550, G. Vasari), ant. ‘lume, lucerna’ (av. 1250, Giacomo da Lentini),
luminare,
s. m. ‘persona insigne per dottrina’ (sec. XIV, S. Bernardo volgar.),
luminaria,
s. f. ‘illuminazione pubblica in occasione di feste o ricorrenze particolari’ (1340, Capitoli della Compagnia della Madonna dell'Impruneta; come ‘lumi accesi ad un altare’ lumenaria è attest. a Venezia dal 1307: Stussi), est. ‘grande quantità di luci accesi’ (sec. XIII, Fatti di Cesare, Ritmo cassinese),
luminello 1,
s. m. ‘barbaglio di luce che le superfici lucide colpite dal sole rimandano sugli altri oggetti’ (sec. XV, G. Sermini; corrisponderebbe a gibigianna (V.) ed è stato proposto come suo sostituto: Migl. St. lin. 726),
luminello 1,
s. m. ‘barbaglio di luce che le superfici lucide colpite dal sole rimandano sugli altri oggetti’ (sec. XV, G. Sermini; corrisponderebbe a gibigianna (V.) ed è stato proposto come suo sostituto: Migl. St. lin. 726),
luminello 2,
s. m. ‘cilindretto forato avvitato sul focone delle armi da fuoco ad avancarica e a percussione’ (1853, Carena II 219), ‘piccolo anello in cui si infila il lucignolo, nel becco della lucerna’ (av. 1607, S. Maria Maddalena de' Pazzi),
luminismo,
s. m. ‘tecnica pittorica fondata su un impiego rigorosamente delineato della luce’ (1960, E. Cecchi),
luminista,
s. m. e f. ‘artista che segue il luminismo’ (1942, Migl. App.), anche ‘l'addetto agli apparecchi di illuminazione in cinema e teatri’ (1942, Migl. App.),
luministica,
s. f. ‘parte della messinscena che si occupa della disposizione della luce nello spettacolo teatrale’ (1963, Migl. App.),
luministico,
agg. ‘del luminismo, dei luministi’ (1935, Panz. Diz. [App.]),
lumino,
s. m. ‘dim. di lume’ (1726, A. M. Salvini), ‘piccola lampada a olio con lucignolo galleggiante’ (av. 1562, P. Fortini), ‘basso cilindro di cera con stoppino, che si accende su tombe o dinanzi a immagini sacre, spec. entro un bicchierino’ (1931, B. Cicognani; ma a Roma usati fin dal Berneri – fine del XVII sec. – nelle pubbliche luminarie: Chiappini),
luminosità,
s. f. ‘l'essere luminoso’ (luminositade: 1304-08, Dante),
luminoso,
agg. ‘che emette luce’ (1300-13, Dante; corpo luminoso ‘che invia luce propria’: 1304-08, Dante), ‘che è pieno di luce’ (1304-08, Dante), fig. ‘chiaro, evidente’ (1723, L. A. Muratori).
Lat. lumen, dalla rad. indeur. *luc- (???) ‘splendere, brillare’ che nel lat. dei Vangeli si pone come sin. di ‘luce’ (AGI XXI, 1927, 79). Alcuni esiti dial. it. presuppongono anche un f. illa lumen (G. Rohlfs, in Studi Schiaffini II 945). Nel secolo dei lumi si vede chiaramente il calco dal fr. siècle des lumières, ma anche in altri impieghi lume, pur ant. parola it., rispecchia l'uso settecentesco fr. (cfr. un paio d'es. nel Magalotti Rel. 47 e 250; V. anche Serianni Norma 182). Lumiera (anche lumera ‘luce’ nella Scuola poetica sic.: BCSFLS II, 1954, 100-101) risale pure al lat. luminare, passando, però, attrav. il fr. lumière (provz. ant. lumera) ‘lampada a mano, candeliere’, ‘luce’ (dal sec. XII). Luminare è dell'antichità class. col senso di ‘apertura per far luce’ e come ‘abbaino’ s'incontra spesso nei dial. it. sett. (ID XIII, 1937, 80 n. 1 e 124), mentre nel lat. della Chiesa ha sviluppato il sign. di ‘astro’, usato anche dai poeti it. del sec. XIII, come B. Latini e C. Davanzati (Zürcher 183). Il collettivo luminaria è già doc. col lat. mediev. (700 ca.) nel sign. di ‘luci portate nella processione di un santo’. Per essere al lumicino V. la spiegaz. tradiz. ss. vv. allampanato e candela (ripetuta anche da Fanf. Tosc. e già proposta nelle Note al Malmantile (1688): “Essere al lumicino. Vuol dire esser in estremo di vita; e viene dall'uso, che è nello Spedale di S. Maria Nuova di mettere un piccolo lume a un Crocifisso al letto di coloro, che sono agonizzanti. Si dice ancora: esser alla candela”. Si può ricordare anche l'altra spiegaz.: “chi assisteva il moribondo, per sincerarsi se era morto o viveva ancora, gli accostava un lume o una candela alla bocca per vedere se respirava, nel qual caso il respiro faceva tremare la fiamma”, C. Lapucci, ‘Per modo di dire’, Firenze, 1969, p. 169). Però, a favore della precedente spiegaz. si può ricordare il lucchese essere al lumen Christi ‘in fin di vita’, dove lumen Christi è la ‘candelina benedetta che si accende nell'agonia’ (I. Nieri, Scritti linguistici, Torino, 1944, p. 402).
luce,
s. f. ‘forma di energia causa della sensazione della vista’ (1786-1803, Lo spettacolo della natura: luce elettrica ‘ottenuta mediante lampade elettriche’: 1840, Stampa milan.; luce fredda ‘non accompagnata da emissione di calore, come nella fluorescenza’: 1927, Panz. Diz.), ‘raggi del sole’ (sec. XIII, Maestro Francesco), ‘qualsiasi sorgente luminosa’ (1313-19, Dante), ‘ogni apparecchio, e relativo impianto, utilizzato per l'illuminazione artificiale’ (con luzi impizadi in man: 1533, M. Sanudo; la luce de' fari: av. 1829, M. Gioia), ‘nei veicoli, faro, fanale, fanalino’ (1957, Diz. enc.; luci d'arresto ‘fanalini rossi posteriori che si accendono nella frenata’: 1970, Zing.; luci di direzione ‘fanalini anteriori bianchi, e posteriori gialli lampeggianti per indicare la direzione verso cui volge il veicolo’: 1973, Zing. min.; luci di posizione ‘fanalini anteriori bianchi e posteriori rossi’: 1957, Diz. enc.), est. ‘l'energia elettrica, in quanto fornisce l'illuminazione artificiale’ (1957, Diz. enc.), ‘superficie riflettente’ (1869, TB; armadio a tre luci ‘a tre specchi’: 1939-40, Palazzi), est. ‘riflesso emanato da una pietra preziosa’ (1970, Zing.), ‘occhi’ (1374, F. Petrarca), ‘vano di finestra’ (1803, D'Alb.), ‘apertura attraverso cui defluisce un liquido’ (1945, Migliorini-Cappuccini).
...
Lat. luce(m) ‘luce’, e, più intensamente, la ‘luce del giorno’ e il ‘giorno’ stesso di amplissima estensione indeur. col sign. primitivo di ‘brillare’. Molti allargamenti semantici sono di epoca ant., altri mod. e contemporanei. “Invece la metonimia luci: occhi ..., sebbene usata spesso dal Petrarca, risale fino al latino ed era nel volgare piuttosto comune tanto da trovarsi anche nelle poesie popolareggianti dello stesso Poliziano” (Poliziano Stanze 118).
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