Ixlam e ixlameghi

Re: Ixlam e ixlameghi

Messaggioda Berto » ven mag 29, 2015 3:04 pm

Buongiorno amici. Pensate che la lista d'attesa dell'Isis per morire da "martiri", cioè farsi esplodere con una cintura imbottita o a bordo di un'auto-bomba, è talmente lunga che bisogna essere raccomandati per riuscire a realizzare il traguardo suicida-omicida.

https://www.facebook.com/MagdiCristianoAllam?fref=ts

Buongiorno amici. Pensate che la lista d'attesa dell'Isis per morire da "martiri", cioè farsi esplodere con una cintura imbottita o a bordo di un'auto-bomba, è talmente lunga che bisogna essere raccomandati per riuscire a realizzare il traguardo suicida-omicida.

Il quotidiano inglese Indipendent rivela che in queste liste d'attesa ci sono anche molti occidentali desiderosi di farsi esplodere.

In un sito ritenuto vicino ai miliziani dello Stato Islamico, è stato riportato un articolo scritto da un combattente e predicatore ceceno dell'Isis, Kamil Abu Sultan Al-Daghestani, in cui il terrorista si lamenta di atti di nepotismo compiuti dai miliziani sauditi. Morire nel nome di Allah, infatti, è considerato un privilegio. Molto più onorevole di trovare la morte in battaglia, magari colpiti dal nemico. Per questo le "liste d'attesa" sarebbero incredibilmente affollate, così tanto che riuscire ad arrivare "in cima" può essere complesso. Soprattutto, denuncia nell'articolo Abu Sultan, se si è ceceni: i sauditi, infatti, piloterebbero le liste dando priorità e favorendo amici e parenti.

Per supportare la denuncia, il terrorista porta ad esempio la storia di un commilitone partito per l'Iraq per scalare una lista che in Siria sarebbe risultata insormontabile: "I Sauditi controllano tutto - si era lamentato con Abu Sultan - non permettono a nessuno di andare in prima linea. Favoriscono i propri parenti in battaglia". Tanto da far dire ai ceceni che solo con contatti personali è possibile ridurre l'attesa.

Il terrorismo suicida-omicida è legittimato da Allah nel Corano: "Allah ha comprato le vite e i beni dei credenti, dando loro in cambio il Paradiso, perché combattono sul sentiero di Allah, uccidono e sono uccisi" (9, 111). Ad accogliere i "martiri" in Paradiso, che avranno il privilegio di incontrare subito Allah, Maometto, i profeti e i santi, ci saranno 72 vergini che li alletteranno per l'eternità. Che cosa si può chiedere di meglio? Svegliamoci!
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Re: Ixlam e ixlameghi

Messaggioda Berto » lun giu 01, 2015 9:46 am

Anche Marine Le Pen si sottomette all'islamicamente corretto

http://www.ioamolitalia.it/editoriale/a ... retto.html

(Il Giornale) - Che errore e che delusione la mia amica Marine Le Pen! Per scrollarsi di dosso l’accusa di essere anti-islamica, è andata al Cairo per farsi assolvere dal "papa" dell’islam sunnita, il grande imam dell'Università islamica di Al Azhar, Ahmad Al Tayeb, che le ha ingiunto di "rivedere e correggere le opinioni sull’islam" del Fronte Nazionale. È lei l'ha subito accontentato sostenendo che non bisogna "confondere l’islam con gli atti violenti commessi in nome della religione".

La Le Pen ha così fatta propria la tesi accreditata dai governi occidentali secondo cui l’islam sarebbe una religione di pace, mentre i terroristi islamici sarebbero un manipolo di pazzi che tradirebbero il “vero islam”.

Per lo sceicco Al Tayeb non siamo noi a doverci preoccupare del terrorismo islamico e della strategia di islamizzazione dell'Europa, ma è lui a nutrire "preoccupazioni serie" per il crescente "razzismo ed estremismo di cui sono vittima i musulmani in Europa", "in un momento in cui nella società occidentale sono in crescita le manifestazioni di odio e di paura nei confronti dell'islam e dei musulmani, soprattutto a causa della confusione tra gli insegnamenti di tolleranza dell'islam e i comportamenti individuali".

L’islam sarebbe tollerante? Probabilmente la mia amica Le Pen non sa che il 4 aprile 2002 Al Tayeb, che all’epoca era il Mufti d’Egitto (massimo giureconsulto islamico), legittimò il terrorismo suicida affermando: “La soluzione al terrore israeliano risiede nella proliferazione degli attacchi suicidi che diffondono terrore nel cuore dei nemici di Allah. I paesi, governanti e sovrani islamici devono sostenere questi attacchi di martirio”. E nel 2003 Al Tayeb confermò che “le operazioni di martirio in cui i palestinesi si fanno esplodere sono permesse al cento per cento secondo la legge islamica”.

Quindi se in un suo tweet Marine Le Pen, dopo l’incontro con Al Tayeb si rallegra della "forte convergenza nella lotta contro l’estremismo", sappia che lei ha stretto la mano a un apologeta del terrorismo islamico, e si è a tal punto sottomessa che ha subito sostituito il termine "terrorismo islamico" con il vago concetto di "estremismo".

È un prezzo da pagare per riscuotere maggiori consensi alle Presidenziali del 2017? La legittimazione dell’islam a prescindere dal fatto che sia un'ideologia violenta è la condizione indispensabile per poter essere accettata nell’Olimpo dei potenti della Terra? Ebbene dobbiamo prendere atto che anche la leader più potente della destra in Europa si è sottomessa all’islamicamente corretto che ci impone di non dire e di non fare nulla che possa urtare la suscettibilità e gli interessi dei musulmani. Eppure è certo che noi potremo salvarci solo con un leader che incarni lo spirito del Benedetto XVI di Ratisbona, di Oriana Fallaci e Marco d’Aviano, riscattandoci dal relativismo religioso e liberandoci dalla dittatura islamica.


di Magdi Cristiano Allam 31/05/2015
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Re: Ixlam e ixlameghi

Messaggioda Berto » lun giu 01, 2015 6:29 pm

Bei "moderati" i musulmani che inneggiano al terrorismo mentre il nostro governo li favorisce

http://www.ioamolitalia.it/blogs/il-pol ... risce.html

Non tutti i musulmani sono terroristi. Ma la maggior parte dei terroristi oggi sono musulmani. Certo: i terroristi sono solo una minoranza, ma sono molti.

Domandiamoci: dove sono le manifestazioni di musulmani “veri” (?) che disapprovano la violenza commessa in nome dell’islam e del suo profeta? Io mai ne ho viste né sentite. Sbaglio? La maggioranza dei musulmani può non commettere atti di violenza, ma neanche si oppone a essi.

L’ennesima conferma giunge da un recentissimo sondaggio condotto dalla nota televisione araba Al Jazeera che ha rilevato che oltre l’80% dei suoi telespettatori musulmani arabi “approva l’operato dell’ISIS”. Chi l’avrebbe mai detto!… . Tutti islamici “moderati”?

Non possiamo restare indifferenti, come se questi fatti non esistessero.

Dobbiamo affrontare la realtà.

Anche nella Germania nazista, anche nell’Unione Sovietica, erano solo una minoranza coloro che commisero atrocità. Ma la maggioranza glielo permise.

Come disse Edmund Burke: "Sola cosa necessaria per il trionfo del male è che le persone buone facciano niente".

Quindi, questo è il primo passo per salvaguardare le nostre libertà: renderci conto dei fatti, affermare la verità, trarre le conclusioni e agire di conseguenza. Se non agiamo, saremo destinati a perdere.

In tempi come questi, quando i nostri capi politici e amministrativi chiudono gli occhi di fronte alla minaccia dell’islam totalitario, in tempi come questi, quando il compito di dare l’allarme spetta anche ai comuni cittadini, in tempi come questi la libertà di parola è più importante che mai.

George Orwell disse: "Quanto più una società si allontana dalla verità, tanto più odierà quelli che la dicono".

È necessario tutelare la libertà di parola di coloro che dicono la verità e sono odiati per questo.

Oggi, la “istigazione all’odio” ha un significato speciale. Viene considerato istigazione all’odio il criticare razionalmente l’islam. Si può esporre un crocefisso in un barattolo di urina. O insultare sacerdoti cristiani. O ridicolizzare il Capo della Chiesa cattolica. O rappresentare Israele come uno Stato nazista. Bene: questi non sono considerati atti di “istigazione all’odio”, bensì libere e legali manifestazioni ed espressioni.

Ma se si raffigura Maometto, si parla o scrive contro l’islamizzazione, si espone la verità sull’islam, allora si viene considerati “islamofobi”, estremisti, istigatori di odio, perfidi provocatori, da perseguire penalmente. E si rischiano anche aggressioni fisiche.

Il fatto è che più islam abbiamo, meno libera diventa la nostra società. Nel corso degli ultimi due decenni, i nostri politicanti hanno permesso a milioni di musulmani di stabilirsi entro i nostri confini. Sono arrivati con la loro mentalità e la loro legge. E ora, cercano di imporle a noi. Invece di dire: “Se vieni nel nostro Paese ti devi adattare a noi”, molti nostri capi politici e amministrativi hanno detto: “Noi rispettiamo l’islam”, inducendo nella mentalità di certi islamici aggressori la aspettativa di una loro crescente influenza su di noi. Raramente è stato richiesto DAVVERO a tali immigrati di integrarsi (cioè di cessare di essere…quel che sono).

Si sente gridare al “crimine razzista” quando persone che amano la libertà non accettano tabù o aberrazioni degli islamici e ne segnalano il pericolo che rappresentano. Ma che c’entra il razzismo con l’islam? Non solo dobbiamo affrontare l’islamizzazione, ma anche la follia del relativismo culturale e la debole mentalità di molti nostri politicanti. Questa loro codardia deve finire. Se questa situazione continuerà, ci porterà alla catastrofe.

di Giancarlo Matta 01/06/2015
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Re: Ixlam e ixlameghi

Messaggioda Berto » sab lug 11, 2015 9:28 am

La lezione del prof Sartori: "Nell'islam vince chi odia"

Il politologo: "I musulmani che contano sono quelli che rigettano l'Occidente"
Vittorio Feltri - Ven, 03/07/2015

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 47947.html

Scrivere l'elogio di Giovanni Sartori, fiorentino, politologo, editorialista del Corriere della Sera , grandissimo professore, sarebbe un esercizio superfluo.

Tutti sanno che è un uomo di sconfinata cultura, dotto e saggio, e forse per questo inascoltato, specialmente dai mestieranti della politica che non si preoccupano affatto di servire il Paese, ma soltanto dei risultati delle prossime elezioni nella speranza di non perdere il lavoro, consistente nel rimanere seduti in Parlamento. Mi fermo, perché quanto ho detto è bastevole a procurarmi una cospicua dose di insulti: il più gentile dei quali sarà populista, sinonimo alla moda di qualunquista, fascista e pure cornuto.

La dote più importante di Sartori è la sapienza unita alla capacità, più unica che rara, di trasferirla in modo comprensibile (anche a chi ha difficoltà a capire l'orario delle Ferrovie) nella sua prosa limpida. Cosicché lo studioso è in grado di spiegare bene persino agli ignoranti ciò che a loro sembra inspiegabile. Tutta la sua produzione saggistica dimostra acume e lucidità. Ma l'ultimo suo libro, che affronta temi attuali, è un distillato di intelligenza. Titolo: La corsa verso il nulla . Dal quale si evince che l'umanità non si ferma mai, ma non sa dove andrà, probabilmente nella tomba.

L'opera (105 pagine, editore Mondadori, 15 euro) si beve in alcune ore. Leggerla non comporta il rischio di sbronzarsi di parolone, ma quello - assai più insidioso - di diventare sobri e di cominciare a ragionare con la propria testa, anziché con quella degli intellettuali privi di intelletto. Ovviamente, ne consiglio la lettura, peraltro gradevole. In particolare raccomando un capitolo, il quinto, dedicato a un argomento scottante: cristianesimo e islam, laicismo e religione, 12 pagine illuminanti che andrebbero imparate a memoria allo scopo di mondare le discussioni televisive dalle troppe stupidaggini che le caratterizzano. Qui Sartori ha compiuto un miracolo, raccontando col supporto delle proprie conoscenze storiche, le differenze (e le iniziali analogie) fra le due religioni in questione, nonché i motivi per cui l'Occidente si è laicizzato, mentre il Medio Oriente e altri Paesi (non solo africani) non distinguono nettamente i testi sacri da quelli che costituiscono le norme statali.

Mi scuso per la sintesi semplicistica e brutale, e per riparare almeno in parte al mio pressappochismo propongo un brevissimo brano del professore: «Paradossalmente, noi cristiani siamo stati laicizzati dalle ferocissime guerre di religione interne tra cattolici e protestanti... L'Europa ne uscì stremata. Chiese e impose la tolleranza. L'islam non ha mai conosciuto guerre di religione interne paragonabili alle nostre. Wahabiti, sunniti e sciiti si scannano tra di loro, ma sporadicamente e su piccola scala... Il diritto canonico è un diritto interno alla Chiesa, mentre il diritto della società europea è sempre stato il diritto romano (???) e, quindi, un diritto autonomo. Invece il diritto islamico si deve sempre confrontare e ricondurre al suo diritto religioso».

L'analisi è perfetta e può entrare anche nei crani vuoti oltre che in quelli pieni di pregiudizi e idee sbagliate. Non la tengo lunga perché desidero dare ancora un po' di spazio alla penna dell'illustre docente: «Comunque, il punto concreto è quale sia oggi, l'islam vincente. Che è, temo, l'islam estremista e fondamentalista (checché ne dicano gli intellettuali occidentalizzati). Nella storia gli assenti, e in questo caso gli islamici dormienti che non sono raggiunti dal bombardamento delle comunicazioni di massa, non contano, sono cancellati. Gli islamici che contano sono quelli risvegliati dal messaggio dell'odio e del rigetto dell'Occidente. Perché si tratta proprio di rigetto».

Seguono altre riflessioni meritevoli di essere scolpite nel marmo. Ne scelgo una, conclusiva: «I cosiddetti Stati moderati islamici non sono la salvezza dell'Occidente, ma piuttosto Stati da salvare». Gli illusi militanti del buonismo nazionale ne prendano atto. Informarsi e aggiornarsi fa bene all'anima anche di chi non ce l'ha. Segnalo, per terminare, altri capitoli che mi hanno appassionato: Rivoluzioni vere e rivoluzioni false; Il sistema elettorale perfetto esiste; Guerra terroristica e guerra al terrorismo; Integrazione, assimilazione e rifiuto.

Nel suo complesso, La corsa verso il nulla , è un manuale di sopravvivenza tra le fole che ci vengono propinate dalla pubblicistica in voga, densa di luoghi comuni fuorvianti. In sostanza, come recita il sommario, si tratta di «dieci lezioni sulla nostra società in pericolo». Vietato snobbarle. A Sartori i miei complimenti personali. Il vecchio professore (91 anni) ha ancora molto da insegnarci.


Sartori, ma coalo dirito romano!
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Re: Ixlam e ixlameghi

Messaggioda Berto » mer ago 05, 2015 9:41 pm

La verità dell'ex jihadista: "Grazie al buonismo odio predicato in classe"

Maajid Nawaz svela: "Non ci dicevano nulla per paura di apparire razzisti". Ora a Londra giro di vite sulle scuole
Gaia Cesare - Mar, 03/03/2015

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 01011.html

«Mano sul cuore, tutto ciò che posso dire è che non eravamo assolutamente a conoscenza della sua radicalizzazione». Tocca alla ex preside della Quintin Kynaston Academy, il liceo a nord di Londra frequentato da «John il jihadista» quando era ancora quattordicenne nel 2002, difendersi dai sospetti di essere all'origine del percorso che lo vede oggi, identificato col nome di Mohammed Emwazi, simbolo della ferocia islamista.
Studentesse musulmane

Mentre la madre del tagliagole inglese racconta di averlo riconosciuto dalla voce nel video in cui sgozza il giornalista James Foley - «Quello è mio figlio» ha urlato davanti alla tv, senza poi avvertire le autorità - il governo apre in queste ore un'inchiesta sull'istituto, frequentato al 70% da musulmani, dopo aver scoperto che tra i suoi banchi hanno studiato anche altri due terroristi: Choukri Ellekhlifi, 22 anni, partito per combattere in Siria e ucciso nel 2013 e Mohammed Sakr, 27 anni, morto in battaglia in Somalia al fianco del gruppo Al-Shabaab. Ormai sono decine le scuole secondarie londinesi nel mirino dell'esecutivo e diverse anche le università sospettate di tollerare la presenza o la diffusione di messaggi di gruppi o studenti estremisti. A spiegare alla perfezione nella sua autobiografia Radical come l'islam radicale si insinui nei licei e nei college inglesi è Maajid Nawaz, ex fondamentalista britannico che per anni è stato incaricato di diffondere l'islam politico nel Regno Unito e all'estero per conto del gruppo integralista Hizb al-Tahrir.
«Mascheravamo i nostri discorsi per l'islam politico dietro al velo del multiculturalismo e tacciavamo ogni obiezione come forma di razzismo o bigottismo», spiega Nawaz, oggi co-fondatore, insieme con l'altro pentito dell'islamismo Ed Husain, del gruppo Quilliam che si batte contro l'estremismo. «Ridevamo degli attivisti democratici», «sapevamo che se fosse stato qualche gruppo di estrema destra come il Bnp a parlare le autorità lo avrebbero impedito, invece «a causa del discorso religioso contenuto nel nostro messaggio ci lasciavano fare per paura di offendere la nostra sensibilità religiosa».

Oggi sotto accusa a Londra c'è la Westminster University, dove il tagliagole Emwazi ha proseguito i suoi studi e che ha cancellato il 26 febbraio, sull'onda della notizia dell'identificazione di «Jihadi John», il discorso dell'imam radicale Haitham al-Haddad, considerato uno dei predicatori dell'odio per i suoi discorsi contro omosessualità e apostasia (rinnegare l'Islam è «un crimine») ma già invitato a parlare nell'ateneo due anni fa, con un blitz improvvisato al posto di un oratore moderato. D'ora in poi, fa sapere il governo, qualsiasi istituto i cui studenti hanno legami accertati con il terrorismo finirà sotto inchiesta, così come sta già accadendo alla Bethnal Green Academy, la scuola nell'est di Londra frequentata dalle tre adolescenti fuggite di casa per unirsi alla battaglia dell'Isis.

L'allarme è serio. Proprio nell'est della capitale, la zona a più alta presenza islamica, l'Ofsted ha già segnalato a fine novembre, dopo una serie di ispezioni d'emergenza, i gravi pericoli di radicalizzazione in almeno sei scuole private islamiche dove «il benessere fisico e l'istruzione degli studenti sono «seriamente compromessi» a causa di insegnamenti «incentrati esclusivamente» su temi islamici. Centinaia di ragazzi non hanno chiara la differenza fra la shari'a - la legge islamica, cioè il complesso di norme fondate sul Corano - e la Common Law, l'ordinamento giuridico che vige in Gran Bretagna. Molti allievi hanno risposto che il lavoro delle donne è «stare a casa, pulire, e badare ai bambini». «La maggior parte delle lezioni è incentrata su studi arabi o islamici - spiegano gli ispettori - e la comprensione dei valori fondamentali britannici di democrazia, libertà individuali, rispetto reciproco e tolleranza inadeguata».

Un fenomeno che non riguarda solo Londra. Pochi mesi fa a Birmingham una commissione d'inchiesta ha indagato, dietro segnalazione, sul cosiddetto «cavallo di Troia», un presunto piano degli estremisti islamici per indottrinare bambini e giovani all'islam radicale».
Ha fotografato un sistema in cui maschi e femmine sono separati, la musica e le festività cristiane vietate.
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Re: Ixlam e ixlameghi

Messaggioda Berto » mar ago 18, 2015 9:44 pm

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Re: Ixlam e ixlameghi

Messaggioda Berto » ven set 11, 2015 8:31 pm

Magdi Cristiano Allam

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https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 08292555:0

Cari amici, 14 anni dopo l’abbattimento delle Due Torri Gemelle, dobbiamo prendere atto che il terrorismo islamico è molto più forte ed aggressivo, non solo di fronte a casa nostra, ma anche dentro casa nostra.

Immaginavamo che l'11 settembre del 2001 fosse l'apice della capacità offensiva di Al Qaeda colpendo al cuore la superpotenza mondiale. Oggi dobbiamo ricrederci assistendo alla rapida ascesa e diffusione della più micidiale rete del terrorismo islamico globalizzato in Siria, Iraq, Nigeria, Yemen, Libia, Algeria, Territori palestinesi, Pakistan, Afghanistan, Indonesia, Somalia, Sudan. Parallelamente altre forze radicali islamiche legate ai Fratelli Musulmani o alla galassia dei Salafiti insidiano dall’interno il potere in Egitto, Marocco, Tunisia, Libano.

Se nel 2001 il terrorismo islamico disponeva soltanto dell'Afghanistan come base sicura in virtù dell'alleanza strategica di Al Qaeda con i Taliban, mentre l'insieme degli attentati perpetrati nei Paesi islamici e all'interno all'Occidente erano affidati a cellule che operavano segretamente, oggi i terroristi islamici controllano direttamente dei territori e li gestiscono alla stregua di autorità governativa nello “Stato islamico”, sorto a cavallo tra la Siria e l’Iraq, in Somalia, Mali, Yemen e Nigeria, così come è in grado di far pesare la sua presenza con l'arma del terrorismo in Afghanistan, Pakistan, Iraq, Libia, Siria, Egitto, Algeria e Indonesia.

Se nel 2001 l’Occidente, nel bene e nel male, sosteneva sulla sponda meridionale e orientale del Mediterraneo dei regimi autocratici sostanzialmente laici, oggi l'Occidente è ovunque schierato al fianco dei Fratelli Musulmani, nemici giurati della laicità e della democrazia sostanziale. Quei popoli, che vivevano in condizioni disagiate per il fallimento di un modello di sviluppo scimmiottato dai Paesi industrializzati, finendo per consolidare il ruolo delle moschee come vera forza di opposizione al potere delle caserme, oggi sono sprofondati in una crisi peggiore e senza speranza. L’obiettivo strategico degli islamici che assumono il potere non è il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione, ma l'imposizione della sharia costi quel che costi, demonizzando i laici, sottomettendo le donne, perseguitando i cristiani e le minoranze islamiche “eretiche”, scatenando la guerra contro Israele finalizzata all'annientamento fisico degli ebrei perché prescritto dal Corano e praticato da Maometto.

Mentre nel 2001 fu l'Occidente a promuovere l'offensiva contro Al Qaeda dopo la tragedia delle Due Torri Gemelle, oggi assistiamo alla sconvolgente alleanza tra l'Occidente e il radicalismo islamico, che ha assunto il volto suadente dei Fratelli Musulmani, finendo per tradursi nella convergenza dell'interesse dei fautori della guerra santa islamica e della guerra finanziaria globalizzata. Questa alleanza la tocchiamo con mano ad esempio in Siria, dove le milizie islamiche dei Fratelli Musulmani, dei Salafiti, di Al Qaeda e persino dello “Stato islamico” dell’Isis sono sostenuti sia da Turchia, Arabia Saudita e Qatar sia da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania; così come constatiamo l'alleanza finanziaria tra le banche d'affari internazionali, gli istituti centrali di credito occidentali e i Fondi sovrani islamici nelle acquisizioni del patrimonio produttivo e immobiliare occidentale, dopo aver ridotto al lastrico gli imprenditori e gli Stati.

Contemporaneamente, dentro casa nostra, ovunque in Occidente, la presenza del radicalismo islamico cresce giorno dopo giorno tramite la fitta rete di moschee, scuole coraniche, enti assistenziali e finanziari islamici, tribunali sharaitici. E' questa la realtà dell'iceberg, della struttura sotterranea che alimenta una filiera dove, a partire dalla predicazione dell'odio, della violenza e della morte contro ebrei, cristiani, infedeli ed apostati, si culmina prima o dopo nell'eliminazione fisica del nemico di Allah o nella sua sottomissione all'islam.

(Queste mie riflessioni sono tratte dal mio nuovo libro “Islam. Siamo in guerra”, che uscirà sabato 19 settembre in edicola allegato al Giornale e in libreria)


Magdi Cristiano Allam l'apostata
viewtopic.php?f=188&t=1854
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Re: Ixlam e ixlameghi

Messaggioda Berto » dom set 13, 2015 8:08 pm

Sydney , Australia - Muslim Riots against police
https://www.facebook.com/jeafis/videos/1487617978230003
Sydney, Australia: MIGLIAIA DI MUSULMANI SVENTOLANDO BANDIERE ISIS.
Making rivolte contro le autorità e la polizia!!
E' così che vuoi il tuo quartiere tra pochi anni???
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Re: Ixlam e ixlameghi

Messaggioda Berto » dom set 27, 2015 2:49 pm

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Re: Ixlam e ixlameghi

Messaggioda Berto » mar ott 20, 2015 10:18 pm

Islam religione di pace ?

Quando nel mondo un uomo potrà dire senza essere discriminato, perseguitato, frustato e ucciso che Allah il Dio dell'islam è un idolo, che il Corano non contiene la voce vera di Dio, che Maometto non è il messaggero di Dio, che l'Islam non ha il monopolio di Dio perché Dio parla al cuore di tutti gli uomini e di tutte le sue creature, con la sua lingua universale senza parole e non ha preferenze linguistiche (aramaico, ebraico, arabo, latino, greco, ... ) e che Allah non è il padrone degli uomini e che gli uomini non sono suoi schiavi e che Dio non ha bisogno che gli uomini si prostino e striscino a terra per adorarlo (invocarlo) come un idolo qualsiasi ... allora e soltanto allora potremmo dire che l'Islam è religione di pace e non di guerra e di violenza.

https://www.facebook.com/groups/rasixmo ... 8600022573
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