Nazismo maomettano e hitleriano, il caso afgano

Re: Nazismo maomettano e hitleriano, il caso afgano

Messaggioda Berto » dom set 26, 2021 8:13 pm

11)
I buoni afgani





Sei anni per lo stupro e il pestaggio in via Galatti
Gianpaolo Sarti
25 settembre 2021

https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cr ... 1.40740279

Il palazzo abbandonato in via Galatti teatro della violenza (Foto Lasorte)

Il giovane si era appartato con la vittima in uno stabile abbandonato per venderle dello stupefacente. Poi la violenza

TRIESTE. Sei anni di carcere per il ventottenne che lo scorso dicembre aveva violentato una ragazza in uno stabile abbandonato di via Galatti 14.

Inayatullah Akhonzada, questo il nome del condannato, è un richiedente asilo di origini afghane – un ex militare – che all’epoca dei fatti era ospite di una struttura di accoglienza cittadina. L’uomo si era appartato con la vittima, una coetanea conosciuta a Trieste, con il pretesto di venderle dello stupefacente.

La sentenza di condanna è stata pronunciata dal gup Luigi Dainotti. Akhonzada è stato giudicato in primo grado con il rito abbreviato. Il magistrato titolare dell’indagine, il pubblico ministero Matteo Tripani, aveva chiesto 6 anni e 4 mesi. L’uomo ora è in carcere a Pordenone.

Erano stati i carabinieri del Nucleo investigativo di Trieste a occuparsi dell’inchiesta. C’erano volute due settimane per rintracciare il ricercato; quando l’uomo era stato fermato dai militari dell’Arma non aveva opposto resistenza. Il pm Tripani aveva disposto lo stato di fermo e l’indagato era stato subito portato in carcere con l’accusa di violenza sessuale, lesioni e cessione di stupefacenti.

Il gip Massimo Tomassini aveva applicato la misura cautelare ritenendo sussistente il rischio che l’afghano potesse commettere reati analoghi. L’uomo, in effetti, aveva alle spalle vari procedimenti penali.

Gli investigatori avevano ricostruito con esattezza l’episodio, grazie soprattutto alla testimonianza della vittima e ad alcune immagini registrate dalle telecamere della zona che avevano ripreso i due coetanei in quell’area del centro. Altre sequenze video li avevano immortalati mentre si allontanavano dall’edificio in momenti distinti.

È il tardo pomeriggio del 27 dicembre quando si consuma la violenza. Il ventottenne ha un appuntamento con la coetanea al civico 14 di via Galatti, a un passo da largo Panfili. Si tratta di un edificio disabitato da tempo, luogo di ritrovo di perdigiorno e sbandati che fanno uso di droghe.

La ragazza intendeva acquistare qualche grammo di erba: i due si erano messi d’accordo. Non era la prima volta che accadeva.

Ma non appena sono rimasti soli, il ventottenne si è scagliato improvvisamente sulla vittima, afferrandole il collo con una mano. «I kill you», le ha urlato, per colpirla con un pugno alla mandibola. Poi l’uomo ha abusato ripetutamente di lei.

Dopo la querela della ragazza, che non conosceva il nome dell’aggressore (lo aveva incontrato soltanto una volta alcuni giorni prima del fatto), i militari dell’Arma avevano iniziato una non semplice attività investigativa. Gli investigatori avevano in mano una descrizione sommaria del violentatore, supportata dalle immagini delle telecamere.

La ragazza era stata visitata al Burlo: il personale sanitario aveva confermato l’atto sessuale. Sul corpo erano stati rinvenuti anche i segni del pestaggio.





Quattro donne uccise a Mazar-i-Sharif, tra loro l'attivista Frozan Safi

6 novembre 2021

https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo ... hp&pc=U531

Dopo un periodo di relativa tregua, è riesplosa la violenza contro le donne. A Mazar-i-Sharif, città nel nord dell'Afghanistan tornata sotto controllo dei taleban, in una casa sono stati ritrovati i corpi di quattro donne. La conferma è arrivata dal portavoce del ministero degli Interni, Qari Sayed Khosti, in una dichiarazione video. Il portavoce non ha identificato le donne, ma ha aggiunto qualche dettaglio sull'omicidio: due persone sono state arrestate e hanno ammesso di aver invitato le quattro donne a casa. "Sono in corso ulteriori indagini e il caso è stato deferito al tribunale", ha detto.

Khosti non ha identificato le vittime, ma una fonte a Mazar-i-Sharif ha detto che almeno una delle vittime era un'attivista per i diritti delle donne, Frozan Safi. La Bbc riferisce, citando una fonte, che le quattro donne erano amiche e colleghe: probabilmente sono state ingannate dai loro assassini, che le hanno attirate con la falsa promessa di portarle all'aeroporto per fuggire dal Paese dopo avere ricevuto minacce.

Frozan Safi aveva 29 anni, era scomparsa da circa due settimane, e secondo il Guardian è stata uccisa a colpi di arma da fuoco, e il suo corpo era sfigurato. La giovane era un'attivista e docente di economia

Secondo il Guardian si tratta del primo difensore dei diritti delle donne.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Nazismo maomettano e hitleriano, il caso afgano

Messaggioda Berto » dom set 26, 2021 8:13 pm

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Nazismo maomettano e hitleriano, il caso afgano

Messaggioda Berto » dom set 26, 2021 8:13 pm

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Re: Nazismo maomettano e hitleriano, il caso afgano

Messaggioda Berto » mar dic 21, 2021 8:19 am

12)
L'Afganistan alla fame



La disperazione dell’Afghanistan in preda alla fame: bimbi venduti in cambio di cibo
Antonio Palma
26 Novembre 2021
https://www.fanpage.it/esteri/la-disper ... o-di-cibo/
L’Afghanistan sta vivendo una carestia senza precedenti dove metà della popolazione soffre di fame acuta. Le famiglie sono costrette a vendere tutto, compresi alcuni dei propri figli, in particolare le bimbe.

La situazione in Afghanistan si fa sempre più drammatica dopo la presa del potere dei talebani, il Paese sta vivendo una carestia senza precedenti dove metà della popolazione soffre di fame acuta e le famiglie sono costrette a vendere tutto, compresi alcuni dei propri figli, per sfamare gli altri. Secondo l'ultimo rapporto dell'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura, le conseguenze sommate di siccità, conflitto armato, COVID-19 e crisi economica, hanno colpito duramente le vite degli afghani e i loro mezzi di sussistenza tanto che ormai per molti di loro l’accesso al cibo è diventato scarnissimo. Secondo un calcolo della Fao, quasi 23 milioni di persone soffriranno di fame in Afghanistan durante la stagione meno produttiva che andrà da novembre a marzo del prossimo anno, con conseguente necessità di interventi umanitari urgenti per soddisfare le esigenze alimentari di base e prevenire una catastrofe umanitaria.

Si tratta del dato più alto mai registrato in Afghanistan negli ultimi dieci anni tanto che attualmente a livello mondiale, in Afghanistan si trova una delle maggiori comunità di persone colpite da insicurezza alimentare acuta, sia in termini assoluti che relativi. In un paese dove i prezzi del cibo sono alle stelle, le banche stanno finendo i soldi e i lavoratori non vengono pagati, più di 3 milioni di bambini sotto i 5 anni dovranno affrontare la malnutrizione nei prossimi mesi. Una situazione che sta spingendo molte famiglie a disfarsi dei propri figli che non si riescono a mantenere, in particolare le bimbe. Nell'ultimo periodo infatti purtroppo è aumentato di nuovo il fenomeno delle spose bambine. Come sottolinea un rapporto Unicef, in Afghanistan i matrimoni precoci sono in netto aumento nonostante la legge vieti di sposare minori sotto i 15 anni.

Purtroppo spesso dietro matrimoni concordati si nascondono vere e proprie trattative economiche dove le bimbe vengono letteralmente vendute a uomini adulti devastando per sempre la loro vita. "Giorno dopo giorno, aumenta il numero delle famiglie che vendono i propri figli", ha affermato alla Cnn Mohammad Naiem Nazem, attivista per i diritti umani a Badghis ricordando che per "Mancanza di cibo, mancanza di lavoro, le famiglie sentono di doverlo fare". Le cronache locali parlano di bambina di appena 6 anni cedute per poche migliaia di dollari spesso pagati sotto forma di animali, ma anche bimbi piccoli venduti come forza lavoro. “L’Afghanistan è, oggi, teatro di una delle peggiori crisi umanitarie mondiali, se non la peggiore in assoluto. Questo inverno, milioni di afghani saranno costretti a scegliere fra migrare e morire di fame, a meno che non riusciamo ad accelerare i nostri aiuti, che possono salvare vite, o a meno di assistere a una rinascita dell’economia. Siamo al conto alla rovescia di una catastrofe e se non interveniamo adesso, si prospetta un disastro totale” ha afferma David Beasley, Direttore Esecutivo del Direttore Esecutivo del World Food Programme.


Afghanistan in ginocchio per la fame, i taleban: “Gli Usa sblocchino i fondi o sarà invasione di migranti”
I bimbi muoiono di stenti e 40 milioni di persone rischiano la carestia, mentre l’Occidente chiude gli occhi
Francesca Mannocchi
25 Novembre 2021

https://www.lastampa.it/esteri/2021/11/ ... i_-656936/

«Chiedo al governo degli Stati Uniti d’America di adottare misure responsabili, chiedo che i beni della Banca centrale afghana siano sbloccati e le sanzioni contro le nostre banche siano revocate. Se persiste questa situazione, il popolo afghano diventerà causa di migrazioni di massa nella regione e nel mondo» sono parole di Amir Khan Muttaqi, il ministro degli esteri taleban che la settimana scorsa ha scritto una lettera aperta al Congresso degli Stati Uniti.


Afghanistan, Msf:«Qui i bambini muoiono di fame»
Alessia Arcolaci
1 dicembre 2021

https://www.vanityfair.it/gallery/afgha ... no-di-fame

Sono trascorsi più di cento giorni dalla presa di Kabul da parte dei talebani. Poco più di tre mesi in cui l'Afghanistan è stato travolto da una crisi economica disastrosa che sta piegando la popolazione. Le Nazioni Unite l'hanno definita la «peggiore crisi umanitaria mai vista». Le persone hanno paura, hanno perso tutto, non intravedono nessun futuro.

Le banche sono chiuse, l'inflazione rende inaccessibili i beni di prima necessità soprattutto alle famiglie più vulnerabili, il sistema sanitario non esiste quasi più, piegato dalla mancanza di farmaci, forniture, macchinari e moneta con cui pagare gli stipendi al personale. Il prezzo più alto lo stanno pagando le donne e i bambini.

«La situazione economica in questo momento in Afghanistan è disastrosa», ci spiega Gaia Giletta, responsabile del centro nutrizionale di Medici Senza Frontiere ad Herat. «Lo vediamo ogni giorno con le nostre attività. In primis la situazione economica è stata aggravata dalle misure finanziare prese dai governi esterni nei confronti dell'Afghanistan che hanno creato una mancanza di moneta corrente e quindi un'inflazione che cresce di giorno in giorno e che porta i prezzi dei beni di consumo alle stelle. Inclusi i prezzi del cibo, che per adesso è ancora fisicamente disponibile ma soprattutto le persone più povere non hanno i mezzi per accedervi».

Ad Herat, Medici Senza Frontiere sta assistendo a un preoccupante aumento dei casi di malnutrizione, cresciuti del 40 per cento tra maggio e settembre rispetto allo stesso periodo del 2020.

«Il sistema sanitario, già debole, era completamento sostenuto dai donatori internazionali e dalle ong. Adesso che la maggior parte delle ong ha abbandonato il terreno e i fondi sono stati tagliati, diventa impossibile mandarlo avanti».

Il picco di malnutrizione nel 2021 ha superato i livelli abituali sia in termini di intensità che di durata, e a settembre si è registrato un ulteriore aumento invece della solita diminuzione dei casi. «Abbiamo un tasso di occupazione dei letti ben superiore al 100 per cento, facciamo 60 nuove ammissioni a settimana e purtroppo la mortalità di questi bambini è molto alta: 1 su 5 non sopravvive. Questo accade anche perché alcuni arrivano già in condizioni disperate poiché la rete sanitaria è inesistente e quindi noi siamo l'unico centro a cui i genitori possono rivolgersi, anche per i bambini che vengono da molto lontano. Spesso i genitori hanno bisogno di settimane, se non mesi, per mettersi da parte i soldi per affrontare il viaggio fino ad Herat».

L'ospedale regionale di Herat, dove MSF gestisce il centro nutrizionale, ha perso alcuni dei suoi collaboratori chiave, come il direttore e alcuni dei medici più esperti, fuggiti prima dell’arrivo al potere dei talebani. «È abbastanza insolito e preoccupante perché solitamente i bimbi più piccoli, che sono quelli allattati al seno, si salvano dalla malnutrizione perché possono bere il latte della mamma, invece qui in Afghanistan, la maggior parte dei nostri bambini sono sotto i due anni. Questo soprattutto perché le madri sono malnutrite quindi non riescono a produrre abbastanza latte per far crescere i loro bimbi. Un'altra grande causa di mortalità sono le patologie congenite che non vengono trattate e vanno a interferire con l'alimentazione».

I bambini muoiono anche per le patologie più banali tipiche dell'infanzia ma che non vengono curate, come la polmonite, la diarrea, il morbillo. «Noi accogliamo bimbi tra gli 0 ai 5 anni affetti da malnutrizione severa o acuta, con complicanze, quello che stiamo vedendo in questi mesi è davvero preoccupante, i bisogni sanitari della popolazione sono enormi. L'Afghanistan è ancora un posto in cui si muore di patologie che sono assolutamente curabili, il tasso di vaccinazione dei bimbi è estremamente basso e la popolazione non ha accesso praticamente a nessuna struttura sanitaria. C'è una mancanza totale di cure mediche per tutti».
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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