Ecco l'Italia demente complice del nazismo maomettano

Re: Ecco l'Italia demente complice del nazismo maomettano

Messaggioda Berto » gio mag 28, 2020 8:27 pm

14)
Contrastiamo ovunque con la critica e con i simboli religiosi cristiani ed ebrei l'ostentazione religiosa nazi maomettana fatta con gli abiti che le sono propri.

L'uomo di buona volontà areligioso, agnostico, ateo o aidolo dovrebbe, in ogni dove e in ogni momento, denunciare pubblicamente l'Islam come nazismo maomettano e come idolatria e Maometto come assassino e criminale simile a Hitler e il Corano come un testo mostruoso pari se non peggio del Mein Kampf che incita al razzismo, alla discriminazione, alla persecuzione e all'omicidio.
I cristiani dovrebbero indossare ogni giorno fuori di casa, un gilet rifrangente come quello che si adopera lungo le strade in caso di guasto o fermo macchina o come quello della croce rossa, con sul davanti e sul dietro un grande croce per segnalare la loro appertenenza religiosa, anche gli ebrei dovrebbero fare altrettanto, così da contrastare l'ostentazione pubblica e senza scrupoli degli islamici o nazi maomettani.




Il nulla e l'Islam
Claudio Chianese


https://www.lintellettualedissidente.it ... -e-lislam/

Convertirsi per sfuggire al vuoto pneumatico che chiamiamo civiltà occidentale.

Poitiers, Lepanto, Vienna: le battaglie che di norma si evocano come emblema dello scontro di civiltà perpetuo fra Occidente cristiano e Oriente islamico. Tutto sbagliato. Perché uno dei contendenti, l’Europa cristiana di Carlo Martello e Giovanni Sobieski, non è solo storicamente scomparso, ma è anche divenuto impensabile: e, se esistesse ancora, assomiglierebbe più a loro che a noi. C’è, invece, un altro luogo che esemplifica il conflitto attuale: Masada. Nell’anno 73 i Vangeli non sono ancora stati scritti, Maometto abita cinque secoli nel futuro, e un gruppo di ribelli giudei, i sicarii, è asserragliato senza speranza, con mogli e bambini, nella fortezza di Masada. Pur di non cadere prigionieri degli assedianti romani, gli ebrei decidono di uccidere i propri familiari e se stessi – tralasciamo, per amor di brevità, le controversie storiografiche in merito, e prendiamo per buono il resoconto di Giuseppe Flavio:

Eleazar […] raccolse i più animosi fra i suoi uomini e prese a spronarli con tali parole: “Da gran tempo noi avevamo deciso, o miei valorosi, di non riconoscere come nostri padroni né i romani né alcun altro all’infuori di Dio, perché egli solo è il vero e giusto signore degli uomini; ed ecco che ora è arrivato il momento di confermare con i fatti quei propositi. […]” Alla fine nessuno di loro non si rivelò all’altezza di un’impresa così coraggiosa, ma tutti uccisero l’uno sull’altro i loro cari.

Nella vicenda non compaiono né cristiani né musulmani, eppure il paragone è suggestivo: da una parte c’è l’impero più potente del mondo, tollerante per indifferenza e brutale quando serve, fondato tanto sulla sovranità della legge quanto sul saccheggio sistematico; dall’altra pochi fanatici, terroristi, che oppongono all’invincibilità romana sul piano materiale una risposta trascendente, e quindi assurda – Giuseppe descrive poco dopo l’incredulità dei legionari di fronte alla strage. Questo stupore attraversa la storia, ed emerge ogni volta che un occidentale si trova davanti l’Islam nelle sue declinazioni più radicali.

Alessandro Sallusti lo dichiara esplicitamente, nel suo commento alla conversione di Silvia Romano: “non capisco, non capirò mai” – parole sue. Sgombriamo, innanzitutto, il campo da un equivoco: noi non sappiamo se Silvia Romano si sia convertita liberamente o per forza e, in un certo senso, non può saperlo nemmeno lei. La domanda è ingenua, perché libertà e coercizione non si separano col coltello. Un principio che, ad esempio, la Consulta abbracciava l’anno scorso, sentenziando che la prostituzione non è mai un atto davvero libero: se il diritto positivo ha provato a stabilire, di solito fallendo, fattispecie di plagio e manipolazione psicologica, non c’è comunque modo di quantificare l’enorme potere coercitivo esercitato da pressioni sociali, egemonie culturali, influenze mediatiche. Se Aisha è stata costretta a convertirsi all’Islam dall’esperienza vissuta in Somalia, allo stesso modo Silvia è stata costretta dalle esperienze precedenti al ruolo di ragazza occidentale: un discorso di lana caprina, e per giunta irrispettoso – perché quanto al “guazzabuglio del cuore umano” si possono scrivere romanzi, non certo articoli di opinione politica.

Ribadire che Sallusti, Sgarbi e affini non sanno o rifiutano di sapere quanto sia complesso l’Islam è ormai un’ovvietà, inutile al dibattito: del resto, potremmo dire lo stesso dei militanti di Daesh o Al Shabaab – rozzi legulei del Corano nemmeno lontani parenti di Mawlana Rumi o Averroè. L’errore di Sallusti, e di tutti gli indignati scopertisi improvvisamente cavalieri crociati, è piuttosto un errore di categoria: la scelta fra le due alternative – fumose, imprecise, approssimative, ma comunque identificabili – che sono Occidente e Islam non è una scelta simmetrica. Semplicemente, perché l’Occidente è un sistema socioculturale e l’Islam è una religione. Altre sono le conversioni simmetriche: il feldmaresciallo Paulus che, tanto per restare nell’ambito evocato da Sallusti, durante la prigionia da nazista diventa filo-sovietico; Vitichindo che, pur costretto dalla spada di Carlomagno, riceve il battesimo. Per la cooperante italiana, invece, l’Islam riempie un vuoto, riguarda la dimensione del sacro che l’Occidente ha prima direttamente combattuto, e infine dimenticato. I segni esteriori – il velo invece dei capelli sciolti, Aisha invece di Silvia – fanno scalpore ma sono inessenziali, e fanno scalpore proprio perché la conversione come evento trascendente, incontro personale con Dio piuttosto che fenomeno sociale, non riusciamo nemmeno a immaginarla.

Proprio qui si realizza la frattura fra il pensiero di destra e una destra che pensa sempre meno. Delle reazioni che provengono dalle aree progressiste, intendiamoci, non serve parlare: parafrasando Montale, sono sicuramente inutili ma probabilmente innocue – la coppa della sgradevolezza la vince Mentana col suo pasticcio su Hitler cattolico. Che una certa sinistra non afferri il nucleo della questione è ovvio: se, invece, a partire per la tangente è pressoché tutta la destra italiana – con la nobile eccezione di Storace – bisogna farsi qualche domanda. E sono, in fondo, vecchie domande, quelle di Nietzsche: perché, di fronte all’annuncio epocale della morte di Dio, nessuno sembra preoccuparsi? L’Occidente è scristianizzato, e si è scristianizzato da solo – si è convertito al nulla, non all’Islam, e tutte le volte che l’Islam avanza in Occidente sta conquistando trincee già abbandonate: ma la destra non se n’è accorta. Salvini, Meloni, agitano un cattolicesimo kitsch fatto di agnelli pasquali e preghierine, più simile a una tradizione di famiglia che a una fede; Adinolfi, pietra di paragone del politico cattolico moderno, dal basso del suo zero virgola sbraita contro i gay, chiede soldi per le casalinghe con figli e ogni tanto mena qualche fendente alla legge 194. Campanilismo da pranzo della domenica oppure grottesco natalismo: c’è una sottospecie di dottrina sociale, non c’è Dio. Solo che in un mondo senza Dio né il crocifisso in aula, né l’opposizione all’aborto possono avere senso.

Allo stesso modo, senza Allah il velo di Silvia Romano sarebbe al meglio un vestito di carnevale, al peggio una divisa da terrorista: ci manca, come occidentali, un pezzo della storia, il pezzo centrale. Perciò Sallusti non capisce. Ha capito, invece, Benedetto XVI, che da due decenni denuncia il nichilismo dell’Occidente. Sottomissione, il romanzo, viene sovente citato come profezia che annuncia il pericolo islamico, ma Houellebecq è al suo meglio non mentre delinea la banale ucronia, ma proprio quando descrive il vuoto di senso dei personaggi occidentali, le relazioni senza sentimento e le vite senza ragione:

Per l’uomo, l’amore non è altro che gratitudine per il piacere dato, e nessuno mi aveva mai dato tanto piacere quanto Myriam. […] Ogni suo pompino avrebbe potuto giustificare in sé la vita di un uomo. […] avevo un po’ di voglia di scopare ma al tempo stesso anche un po’ di voglia di morire, insomma non avevo le idee molto chiare, cominciavo a sentir montare una leggera nausea.

Lo stupore di Sallusti andrebbe ribaltato: è perfettamente comprensibile che Silvia Romano sia diventata musulmana, quello che non si capisce è perché tutti gli altri non si convertano al Cristianesimo, all’Islam, alle religioni orientali, allo spiritismo – insomma qualsiasi cosa, discutibile, ridicola o persino pericolosa, offra una via d’uscita da questo nulla, dalla nausea. L’Occidente contemporaneo è la prima civiltà nella storia a risolversi del tutto in quella che Soren Kierkegaard chiama vita estetica: un sontuoso macchinario di scena che esiste solo per distrarre gli spettatori dall’angoscia. Ma, avverte il teologo danese, chi rifiuta l’infinito è destinato alla disperazione di fronte al dolore e alla morte: “essi si attaccano a questa vita di nulla, diventano un nulla”. Nell’inganno generale anche le destre più identitarie hanno il loro teatrino: quello in cui danzano gli scheletri di Poitiers, Lepanto e Vienna, mentre l’impero è “alla fine della decadenza” da un pezzo.

La battaglia di Lepanto, Giorgio Vasari

La nostra Silvia non è più nostra, quindi. Rimane un enigma perché, da una parte all’altra dello spettro politico, continuiamo a farci le domande sbagliate sull’Islam e sull’Occidente. Rimane un enigma perché dal nuovo nome, Aisha, emerge quell’identità spirituale che non pensiamo riguardi i giovani occidentali. Che servirà mai, a una bella ragazza laureata con una carriera davanti, credere in qualcosa? A destra non capiscono e berciano, a sinistra non capiscono e però festeggiano: nessuna differenza, se non di galateo. Nel mezzo delle batracomiomachie sulle unioni civili e l’interruzione di gravidanza non sembra ci sia tempo per leggere chi racconta la catastrofe: Spengler, Heidegger, Guénon. Soprattutto René Guénon, che si converte all’Islam e diventa Abdel Wahed Yahia – tutt’altra vicenda, sul piano intellettuale, rispetto a quella di Silvia Romano, ma, forse, la stessa storia dello spirito:

Va anzitutto osservato che il disprezzo e la repulsione che gli altri popoli – gli Orientali soprattutto – provano nei confronti degli Occidentali, provengono in gran parte dal fatto che questi ultimi gli appaiono in genere uomini senza tradizione, senza religione, ciò che ai loro occhi è una vera e propria mostruosità. […] Di fatto, si considera ora la religione un semplice fenomeno sociale; […] coloro stessi che credono di essere sinceramente religiosi non hanno per lo più, della religione, che un’idea assai indebolita […]. Praticamente, credenti e non credenti si comportano pressappoco nella stessa maniera.


Quante assurdità che scrive questo autore:


1) La civiltà occidentale non è il nulla e il vuoto peneumatico, essa oltre alle varietà delle tradizioni che si tramandano dalla preistoria e alle varietà della religosità cristiana e all'ebraismo è anche ateismo, agnosticismo, aidolismo con la sua spiritualità naturale e areligiosa, libero pensiero e scienza o conoscenza sperimentale, pienezza umana con il suo civismo e la sua partecipazione e responsabilità democratica.
L'occidente poi non è tanto e solo l'industrializzazione, la società dei consumi e di massa ma è amore per la propria terra, adattameno dell'uomo all'ambiente e dell'ambiente all'uomo, è ricerca di vivere nel modo migliore possibile.
2) Gli ebrei a Masada non hanno affermato tanto il loro Dio ma la loro dignità umana e la loro libertà politica, allo stesso modo che gli istri avevano fatto a Nesazio due secoli prima di Masada, scegliendo la morte piuttosto che la schiavitù romana, e anche gli istri a Nesazio avevano i loro dei e la loro religiosità.
3) L'islam è innanzi tutto Maometto e il suo Corano e non certo il poeta persiano islamico Rumi o il filosofo, medico e matematico Averroè, come sostiene l'articolista. Che poi il nazismo maomettano sia diversificato in sette come lo è il cristianismo non cambia il suo fondamento esclusivo costituito da Maometto e dal suo Corano.
4) L'Oriente è vasto e vario come l'Occidente se non di più e non può essere confuso e identificato con il piccolo Medioriente islamico o nazi maomettano, perché in questa porzione orientale vi è anche Israele faro di civiltà ebraico cristiana e occidentale; poi vi sono il continente indiano, quello cinese e il Giappone con le loro tradizioni, le loro culture e le loro religioni che nulla hanno a che spartire con l'Islam.

5) L'autore poi confonde la spiritualità umana che è una dotazione/facoltà naturale universale con la religiosità che è una sua manipolazione da parte delle religioni o ideologie religiose; confonde il sacro religioso con il sacro naturale e con quello civile; scambia per cultura e civiltà che promuove la vita, la libertà, la responsabilità e il rispetto con l'incultura e l'inciviltà che promuovono la morte, il disprezzo, la schiavitù, la discriminazione, il razzismo, la depredazione.

6) L'Islam o nazismo maomettano non è certo il regno ideale dello spiritualità umana universale, il sacro nell'Islam è connesso all'orrore e al terrore, il pieno dell'islam è il vuoto assoluto costituito da mille prescrizioni tutte ripetitive, ossessionanti, per imbrigliare gli esseri umani, la loro volontà, il loro pensiero, per deresponsabilizzarli, per impedire lo sviluppo della loro capacità critica, per sottometterli al totalitarismo assolutista teocratico.

7) Il credere religioso specialmente quello irragionevole, assolutista e totalitario che sottomette e deresponsabilizza




Niram Ferretti
14 maggio 2020

Nel 2016 intervistai Raymond Ibrahim, studioso americano-copto, profondo conoscitore dell'Islam e della sua storia, a cui ha dedicato diversi libri e centinaia di articoli.

Ibrahim appartiene a quella schiera di storici, studiosi e polemisti, che ci mostrano come il jihad sia sempre stato, fin dalle sue origini, uno dei capisaldi dell'apparato teopolitico fondato da Maometto a Medina nel VII secolo.

Questi studiosi, tra cui in Italia brilla per onestà intellettuale e pacata ma risoluta determinazione nel raccontare la verità, Magdi Allam, vengono tutti bollati come "islamofobi", lo stigma creato apposta per screditarli e marginalizzarli.

Fortunatamente non demordono e nonostante il tentativo di mettere loro la mordacchia, continuano a scrivere e a parlare, come Raymond Ibrahim.

"Per potersi adattare ai valori occidentali l’Islam dovrebbe cessare di essere l’Islam. Ci sono innumerevoli forme di comportamento prescritte dal Corano e indicate negli hadit che contraddicono i valori occidentali: morte agli apostati e ai blasfemi, la soggiogazione delle donne musulmane, la schiavitù sessuale per quelle non musulmane, la poligamia, il matrimonio con bambini, la proibizione e la distruzione dei luoghi di preghiera non islamici e dei loro testi sacri, l’inimicizia per i non musulmani. Tutto ciò non è meno islamico della preghiera e del digiuno.

Anche le atrocità commesse dallo Stato Islamico, come quella di esaltarsi con i corpi mutilati degli “infedeli” postando immagini in cui si brandiscono sorridenti le loro teste decapitate, trovano il loro sostegno nel Corano e nelle storie legate al profeta. Per comprendere quanto l’Islam contraddica i valori occidentali le consiglio un articolo in arabo scritto da Ibrahim Kadir. Elenca un numero di cose che i musulmani tradizionali approvano anche se sono in opposizione con i valori occidentali, come la richiesta di un califfato che governi secondo la sharia e si espanda all’interno del territorio “infedele” in virtù del jihad, la morte per chiunque sia apertamente critico di Maometto o dell’Islam, la persecuzione dei musulmani che desiderano lasciare l’Islam, il rifiuto di riconoscere l’eguaglianza per ebrei e cristiani in uno stato islamico parallelo al rifiuto del principio di eguaglianza tra uomo e donna.

Chiunque sappia cosa enuncia l’Islam sa che l’affermazione che è possibile essere un liberale occidentale e un musulmano di base, come ha recentemente dichiarato il sindaco musulmano di Londra, non è niente altro che un ossimoro grottesco. Equivale ad affermare che è possibile fare entrare un gancio quadrato dentro un buco rotondo. Non si può, a meno che non venga preso a colpi di martello per costringerlo ad entrare rompendo porzioni del gancio, sarebbe a dire il musulmano, o incrinando la superficie del buco, sarebbe a dire la società occidentale".

Niram Ferretti, "La volontà di potenza dell'Islam", intervista a Raymond Ibrahim, L'Informale, ottobre 2016.

La volontà di potenza dell’Islam: Intervista a Raymond Ibrahim
Niram Ferretti
18 Ottobre 2016

http://www.linformale.eu/la-volonta-pot ... d-ibrahim/

Di genitori copti egiziani, Raymond Ibrahim, alla pari di Robert Spencer e David Horowitz, non ha timore di dire pane al pane vino al vino, una boccata di aria fresca in questi nostri tempi ammorbati dal politicamente corretto. Non parlerà dell’Islam come della “religione della pace” fingendo che sia qualcosa che non è mai stata. Al contrario, sottolineerà che i jihadisti attuali seguono semplicemente il Corano in modo rigoroso applicando al testo il criterio della sola scriptura similmente ai protestanti.

La principale differenza è che quest’ultimi, in genere, non si fanno saltare per aria, decapitano gli “infedeli” o sono votati a un conflitto permanente con l’Occidente. La ragione è che nel Corano il jihad è prescrittivo e Maometto, l’esempio perfetto per ogni musulmano, era un profeta ma anche un signore della guerra.

Collaboratore abituale al David Horowitz Freedom Center, Ibrahim è stato precedentemente direttore associato del Middle East Forum. E’ autore di Crucified Again: Exposing Islam’s New War on Christians ed editore del seminale The Al Qaeda Reader: The Essential Texts of Osama Bin Laden’s Terrorist Organization,

Il primo argomento di cui vorrei parlare con lei riguarda l’idea diffusa che l’ISIS sia di fatto un prodotto dell’intervento degli Stati Uniti in Iraq. L’implicazione è molto chiara. Se gli Stati Uniti non avessero invaso l’Iraq non ci sarebbe alcun ISIS nei paraggi. Qual è la sua opinione?

I fatti sono fatti. Prima che gli Stati Unit invadessero l’Iraq Saddam Hussein era noto per sopprimere i movimenti islamisti. Una delle ragioni per la sua reputazione successiva di abusare dei diritti umani era di avere brutalmente schiacciato i jihadisti. Un decennio dopo che Saddam è stato rimosso e gli Stati Uniti hanno proclamato la vittoria per avere portato in Iraq “la libertà e la democrazia” tutto quello che possiamo mostrare è l’emergere dell’ISIS, il quale, quando si tratta di abusi di diritti umani, fa sembrare Saddam come Babbo Natale.

Di solito guardo alla situazione delle minoranze cristiane nei paesi musulmani per capire la natura di chi comanda. Sotto Saddam i cristiani venivano protetti insieme alle loro chiese; l’anno che gli Stati Uniti portarono “la libertà e la democrazia” i cristiani vennero perseguitati selvaggiamente e dozzine delle loro chiese vennero bombardate. Tra l’altro, non è soltanto in Iraq che l’intervento americano ha permesso all’ISIS di sorgere. La Libia e la Siria fanno anch’essi parte del califfato dell’ISIS, ancora grazie agli Stati Uniti che gli hanno spianato la strada estromettendo Gheddafi e cercando poi di estromettere Assad. Non pretendo di conoscere la ragione dietro a questo fenomeno, ma i fatti parlano da soli: quando gli Stati Uniti estromettono i dittatori arabi secolaristi, i cui abusi dei diritti umani avvenivano frequentemente nel contesto di combattere sopraffattori jihadisti ancora peggiori di loro, l’ISIS fa poi la sua comparsa.

L’antiamericanismo è ancora forte tra la sinistra sia in Europa che negli Stati uniti. Personaggi come Noam Chomsky hanno diffuso il concetto che gli USA sono il diavolo incarnato insieme a Israele presentato come il suo delegato in Medio Oriente. Quali sono secondo lei i principali fattori che motivano questo atteggiamento?

Fondamentalmente credo che questi punti di vista siano basati meno su fatti oggettivi e più su distorsioni soggettive della storia. Il punto di vista egemone oggi è che almeno storicamente, i cristiani bianchi siano la fonte di ogni male sulla terra, quindi il minimo che possano fare per risarcire è di essere passivi lasciando i musulmani e altri esponenti del Terzo Mondo come testimoni dei loro spasmi mentre sottopongono i non musulmani, inclusi gli occidentali, alle loro atrocità. Quindi quando gli Stati Uniti o Israele fanno qualcosa nel proprio interesse e per la propria sicurezza, cosa che sarebbe considerata del tutto normale e regolare per altri, specialmente per le nazioni non occidentali, la sinistra urla che è scellerato, razzista, ecc.

Gli apologeti dell’Islam ci dicono che l’Islam è parte integrante dell’Occidente in quanto, quando era ancora un impero ha aiutato a formare la nostra cultura con le sue innovazioni. Qui in Italia un noto storico, Franco Cardini, recentemente ha affermato che “l’Islam è alla base della modernità”. Qual è il suo punto di vista?

Questa visione è solo un altro esempio di come la vera storia dell’Islam e dell’Europa sia stata meticolosamente distorta e deformata in modo da glorificare l’Islam e umiliare quella che è stata l’Europa cristiana.

La realtà e la storia, documentate dai più celebri storici dell’Islam, ci raccontano qualcosa di molto diverso, ben noto ai bambini europei di una volta, ma che adesso è diventato un tabu riconoscere. La guerra o il jihad contro l’Europa è la vera storia dell’Islam e dell’Occidente. Solo un decennio dopo la nascita dell’Islam nel settimo secolo il jihad detonò dall’Arabia. Due terzi di quella che allora era la cristianità venne conquistata permanentemente e molta della sua popolazione passata a fil di spada o costretta a convertirsi, così che oggi quasi nessuno si rende conto che la Siria, l’Egitto e tutto il Nord Africa una volta erano i centri del cristianesimo.

Poi ci fu il turno dell’Europa. Tra le nazioni e i territori che vennero attaccati o finirono sotto il dominio musulmano ci furono il Portogallo, la Spagna, la Francia, l’Italia, la Svizzera, l’Austria, l’Ungheria, la Grecia, la Russia, la Polonia, la Bulgaria, Cipro, la Croazia, la Lituania, la Romania, l’Albania, la Serbia, l’Armenia, ecc. Nel 846 Roma venne saccheggiata e il Vaticano venne dissacrato da razziatori arabi musulmani. Circa seicento anni dopo, nel 1453, l’altra grande basilica della cristianità, Santa Sofia venne conquistata definitivamente dai turchi musulmani.

Le poche regioni europee che fuggirono dall’occupazione musulmana in virtù della loro lontananza a settentrione includono la Gran Bretagna, la Scandinavia e la Germania. Ciò non significa, ovviamente, che non furono attaccate dall’Islam. Infatti, all’estremo nord dell’Europa, in Islanda, i cristiani usavano pregare Dio che li salvasse dal “terrore turco”. Nel 1627 i corsari musulmani razziarono l’isola cristiana catturando quattrocento prigionieri per poi venderli come schiavi nei mercati di Algeri. Nemmeno l’America riuscì a fuggire. Alcuni anni dopo la formazione degli Stati Uniti, nel 1800, le navi mercantili americane nel Mediterraneo vennero saccheggiate e i marinai fatti schiavi dai corsari musulmani. L’ambasciatore di Tripoli spiegò a Thomas Jefferson che per un musulmano era un diritto e un dovere fare la guerra ai non musulmani ovunque si trovassero e di schiavizzarne quanti potevano prenderne prigionieri.

In breve, per circa un millennio, l’Islam ha posto nei confronti dell’Europa cristiana e per estensione alla civiltà occidentale, una minaccia esistenziale quotidiana. In questo contesto quale è l’utilità nel sottolineare le anomalie? Anche quella eccezione periferica che gli accademici occidentali cercano di trasformare nella regola, la Spagna islamizzata, è stata recentemente smascherata da Dario Fernández Morera nel suo “Il Mito del Paradiso Andalusiano”.

L’Islam si presenta come la religione vera e definitiva dell’umanità. L’ebraismo e il cristianesimo secondo il punto di vista islamico sono profondamente manchevoli e imperfetti. Infatti per l’Islam il profeta musulmano Gesù verrà il giorno del Giudizio per distruggere tutte le croci e per rivelare la falsità del cristianesimo stesso. Malgrado questo, il Papa continua a definire l’Islam una religione di pace e lo presenta unicamente in una luce favorevole. Secondo lei si tratta di prudenza politica o qualcos’altro?

Questa papa si autointerpreta più come un diplomatico e un politico che come un leader spirituale e sicuramente non come un difensore dei cristiani. E’ un vero peccato, perché tra tutti gli europei sono stati proprio i papi cattolici coloro i quali hanno compreso maggiormente i pericoli dell’Islam, fisici e spirituali, specialmente per i cristiani. Malgrado ciò, il papa si rifiuta perseverantemente di associare l’Islam con la violenza. Anche quando un giornalista gli ha chiesto se il prete francese ottantacinquenne sgozzato recentemente fosse stato ucciso in nome dell’Islam, Francesco ha dissentito in modo irremovibile. Ha affermato che in Italia i cristiani commettono tutti i giorni delle violenze. “Se si parla di violenza islamica” ha affermato, “Bisogna parlare anche di violenza cattolica”. Sembra che, per papa Francesco, la violenza perpetrata seguendo i comandi di Allah non sia più preoccupante di quella perpetrata in contraddizione con i comandamenti del Dio ebraico-cristiano.

Pope Francis leaves after laying a wreath at the grave site of the Turkish republic founder, Mustafa Kemal Ataturk, inside the Ataturk Mausoleum in Ankara, Friday, Nov. 28, 2014. Pope Francis arrived in Turkey on Friday at a sensitive moment for the Muslim nation, as it cares for 1.6 million refugees and weighs how to deal with the Islamic State group as its fighters grab chunks of Syria and Iraq across Turkey's southern border. (AP Photo/Markus Schreiber)

Secondo questa logica perversa, se incolpiamo l’Islam allo stesso modo dobbiamo incolpare il cristianesimo, senza tenere in conto che l’Islam giustifica la violenza mentre il cristianesimo la condanna. E quando si è incontrato con i parenti in lutto delle vittime dell’attentato a Nizza, un altro attacco islamico che ha causato la morte di 86 persone ferendone un centinaio, ha detto loro che era necessario cominciare un dialogo fraterno con tutti specialmente con coloro i quali credono in un unico Dio misericordioso. Un chiaro riferimento ai musulmani. Come si possono avere delle relazioni fraterne con gli aderenti a una religione che invita i propri adepti a odiare tutti i non musulmani? Il versetto 6:40 chiede ai musulmani di nutrire un “odio eterno” per chi non abbraccia la fede coranica.

Crede che ci sia qualche possibilità che l’Islam possa adattarsi ai valori occidentali, e se questo è possibile su quali basi?

Per potersi adattare ai valori occidentali l’Islam dovrebbe cessare di essere l’Islam. Ci sono innumerevoli forme di comportamento prescritte dal Corano e indicate negli hadit che contraddicono i valori occidentali: morte agli apostati e ai blasfemi, la soggiogazione delle donne musulmane, la schiavitù sessuale per quelle non musulmane, la poligamia, il matrimonio con bambini, la proibizione e la distruzione dei luoghi di preghiera non islamici e dei loro testi sacri, l’inimicizia per i non musulmani. Tutto ciò non è meno islamico della preghiera e del digiuno.

Anche le atrocità commesse dallo Stato Islamico, come quella di esaltarsi con i corpi mutilati degli “infedeli” postando immagini in cui si brandiscono sorridenti le loro teste decapitate, trovano il loro sostegno nel Corano e nelle storie legate al profeta. Per comprendere quanto l’Islam contraddica i valori occidentali le consiglio un articolo in arabo scritto da Ibrahim Kadir. Elenca un numero di cose che i musulmani tradizionali approvano anche se sono in opposizione con i valori occidentali, come la richiesta di un califfato che governi secondo la sharia e si espanda all’interno del territorio “infedele” in virtù del jihad, la morte per chiunque sia apertamente critico di Maometto o dell’Islam, la persecuzione dei musulmani che desiderano lasciare l’Islam, il rifiuto di riconoscere l’eguaglianza per ebrei e cristiani in uno stato islamico parallelo al rifiuto del principio di eguaglianza tra uomo e donna.

Chiunque sappia cosa enuncia l’Islam sa che l’affermazione che è possibile essere un liberale occidentale e un musulmano di base, come ha recentemente dichiarato il sindaco musulmano di Londra, non è niente altro che un ossimoro grottesco. Equivale ad affermare che è possibile fare entrare un gancio quadrato dentro un buco rotondo. Non si può, a meno che non venga preso a colpi di martello per costringerlo ad entrare rompendo porzioni del gancio, sarebbe a dire il musulmano, o incrinando la superficie del buco, sarebbe a dire la società occidentale.

L’Islam è un sistema teopolitico fin dalla sua origine. Sottoscriverebbe il punto di vista che in realtà si tratta di una ideologia con un rivestimento religioso, o ritiene vi sia in esso qualcosa di autenticamente religioso. Sto pensando ai mistici islamici e ai sufi per esempio?

Alla fine dei conti non ha alcuna importanza. Anche se ha un rivestimento religioso si tratta sicuramente di una ideologia politica, soprattutto relativamente alle sue origini. E’ del tutto chiaro semplicemente dando un’occhiata alla vita del suo fondatore, il profeta Maometto. Quando era soltanto un predicatore senza potere alla Mecca aveva solo un piccolo seguito, poi andò a Medina e diventò un signore della guerra e un brigante da strada, e quando i suoi seguaci iniziarono ad arricchirsi in virtù dei saccheggi perpetrati al suo seguito, le sue schiere si ingrossarono.

Sono molte le ricompense terrene, gli incentivi e i privilegi, per non dire nulla delle ricompense “terrene” nell’aldilà, nel diventare un musulmano se combatti per conferire potere all’Islam contro i non musulmani e menti, inganni, uccidi, rubi, schiavizzi e violenti. Sono innumerevoli i musulmani del passato e del presente che si sono aggregati alla causa islamica precisamente per queste prerogative. Detto questo, credo che ci siano dei musulmani che cercano di trasformare l’Islam in una realtà più spirituale, ma ciò nulla toglie al fatto che gli altri lo usino per il suo scopo originario di conquista e di saccheggio.

Una delle affermazioni più ricorrenti sul terrorismo islamico è che sia la conseguenza di un gruppo di fanatici. La maggioranza dei musulmani sono moderati e non andrebbero mai in giro a decapitare la gente o a farsi esplodere. Tutto ciò è plausibile?

Sì e no. Può essere vero che molti musulmani non vorrebbero decapitare le persone o farsi esplodere, ma questo è dovuto al fatto che il loro coinvolgimento con l’Islam non va al di là delle più semplici ragioni di sopravvivenza. Tuttavia è errato pensare che il terrorismo islamico sia il prodotto di vari gruppi di fanatici. Il terrorismo è di fatto un prodotto del Corano e dell’esempio del profeta, due delle cose che tutti i musulmani sono chiamati a seguire. E fintanto che questi due pilastri dell’Islam permangono avranno proseliti, anche se una maggioranza di musulmani nominali, che non osano fare apostasia sotto minaccia della pena di morte, non seguono le loro orme.

L’Islam è stato profondamente diviso in se stesso dalla morte di Maometto nel 632. Sembra che la guerra e il conflitto siano connaturati al mondo islamico. E’ d’accordo ?

Sì. Forse l’aspetto più specifico dell’Islam è la sua ricerca del potere assoluto, il potere sopra tutti gli altri, siano essi infedeli, donne, tipi diversi di musulmani, ad infinitum. Detto questo e nonostante il fatto che vi siano alcune ingiunzioni contro l’uccisione di musulmani da parte di altri musulmani, essi hanno continuato a massacrarsi tra di loro in nome dell’Islam.

Possiamo affermare che il wahabismo sia al centro del jihadismo islamico contemporaneo?

Possiamo dirlo, ma sarebbe molto più appropriato dire che al centro del jihadismo islamico contemporaneo c’è una lettura letteralista dei testi, Dopotutto cè quello che è il wahabismo nella sua essenza. Tra l’altro nessun wahabita si autodefinisce in questo modo, si tratta di una definizione usata spesso dall’Occidente per distanziare l’Islam dalla violenza e dall’intolleranza. Un wahabita si definisce semplicemente come un musulmano il quale orienta la propria vita sulla base degli insegnamenti di Maometto e del Corano.

Qual’ la sua opinione sulla lunga alleanza tra gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita che è tra i paesi wahabiti più rigorosi. La realpolitik giustifica tutto?

Penso che si tratti di una alleanza nauseante e scandalosa che trasforma tutto quello che fanno gli Stati Uniti in una barzelletta. La realpolitik non è la sua fonte. Dopotutto gli Stati Uniti e l’intero mondo libero potrebbero mettere facilmente l’Arabia Saudita in ginocchio e obbligarla a riformarsi. Il suo petrolio potrebbe essere requisito e dovrebbe esserlo, visto che con i suoi introiti l’Arabia Saudita spende 100 miliardi di dollari all’anno per radicalizzare i musulmani in giro per il mondo, come fanno con il frutto del loro ingegno, l’Isis. E’ il motivo per il quale l’Arabia Saudita elargisce molti milioni ai politici occidentali e ad altri, i quali, in cambio, si riferiscono all’Arabia Saudita come a un “alleato devoto” il cui aiuto per “combattere il terrorismo è indispensabile”.

President Barack Obama with Saudi Arabian King Salman.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ecco l'Italia demente complice del nazismo maomettano

Messaggioda Berto » gio mag 28, 2020 8:27 pm

Discussione


Chiara Cavalieri
Qualsiasi autore italiano del duecento e del trecento considerava l islamismo un apostasia del cristianesimo. Se prendi Dante Alighieri colloca Maometto nei seminatori di Discordia proprio per avere separato la comunità umana. Nel canto si legge bene come anche per Dante Maometto fosse visto più come un eretico che non un pagano.
E il fondamentalismo nacque negli anni 20 in Egitto.
L islam ha prodotto figure come Rumi Averroe', Ibn Arabi , Omar Khayyam.
Ha influenzato Dante e San Benedetto dalla Croce.
Non si può ridurre tutto a terroristi

Niram Ferretti
In realtà in Egitto nacque nel 1928 la Fratellanza Musulmana, che rimise al centro della predicazione il jihad, ma esso è stato ed è all'origine dell'Islam.

Chiara Cavalieri
Niram Ferretti esatto 1928


Paolo Verni
Aggiungo:
L'ideologia per un ordine mondiale islamico e gli sforzi di jihad deriva principalmente dal lavoro degli studiosi Maududi, al-Banna e Qutb. Il nuovo pensiero islamista iniziò in Egitto e in India / Pakistan negli anni '20. Sayyid Abul Ala Maududi (1903 - 1979) propaga lo Stato islamico come obiettivo. Il mezzo fondamentale per ottenerlo è il jihad violento, che esorta i musulmani a combattere. Hassan al-Banna (1906-1949), fondatore dei fratelli musulmani egiziani, insegnò che la morte nel "Jihad of the Sword" era la più alta forma di martirio. Con un saggio sul jihad ampiamente diffuso e seguito, Al-Banna ha creato una delle basi ideologiche dell'uso della violenza. Il jihadismo nella sua forma attuale ha ricevuto il suo orientamento e la sua qualità solo attraverso il lavoro di base dell'insegnante e teologo egiziano Sayyid Qutb (1906-1966), che ha assunto un ruolo di primo piano nella Fratellanza Musulmana egiziana a partire dagli anni '50. Qutb ha propagato una lotta contro i propri governi negli stati musulmani e l' Occidente che supportava quelle dittature. I suoi scritti sono ancora considerati in tutto il mondo tra le fondamenta intellettuali di spicco dei mujahiddin (combattenti della jihad). Dagli anni '70 in poi, l'ideologia del jihad di base di Qutb è stata perfezionata dai pensatori, in particolare il fratello musulmano palestinese Abdullah Azzam, che era anche il mentore e insegnante di Osama bin Laden.


Chiara Cavalieri
E qui siamo d accordo.
Ma nel giugno2013 musulmani e copti insieme sono scesi nelle piazze di tutte le città d Egitto e davanti alle ambasciate in Europa , per chiedere a El Sisi che allora era ministro della difesa ,di deporre quel porco islamista di Morsi e la Fratellanza .
La mia amica Maryan somala e Musulmana, ha avuto il fratello ammazzato da Al Shabab, lo stesso movimento foraggiato dal governo italiano.
Musulmani per bene ci sono e lottano, ma non fanno notizia.
Se ben guardate , Israele e Egitto vengono continuamente attaccati dal mainstream dominante occidentale, lo stesso che però favorisce la propaganda salafita e ha parecchi terroristi in seno che applicano la Shari'a.
Ecco perché ci tengo che le cose siano chiare ;primo per la stima immensa nei confronti di El Sisi ,secondo perché conosco personalmente musulmani per bene ,che ci mettono la faccia nella lotta contro gli oscurantisti sanguinari


Dragor Alphan
Se sono per bene, sono eretici. Non si puo' essere musulm@ni e "per bene" dal punto di vista di un non musulm@no.

Niram Ferretti
Chiara Cavalieri nessuno qui pensa che non esistano musulmani per bene, ma vede, la questione è un pochino più complessa di così. L'Islam è composto per la stragrande maggioranza da musulmani che non praticano il jihad, ma non perchè il jihad non sia musulmano, lo è fin dalle sue origini, semplicemente perchè non ritengono di farlo. Quanti di costoro però lo approvino, non è dato esattamente saperlo. Quando ci fu l'11 settembre, milioni du musulmani esultarono ovunque. Jihadisti? Noooo!. Simpatizzanti? Sìììì!. Vede, chi pratica il jihad, Hamas, Boko Haram, Al Shabaab, Al Qaida, l'ISIS, ecc, è musulmano esattamente come chi non lo pratica. Punto. L'Islam può essere agito anche in forma mistica e pietistica, come tutte le religioni, ma non è mistica e pietistica la sua vocazione originaria. Quindi, su questo, dobbiamo intenderci bene. Oggi, l'Islam, dopo 1400 anni, si basa ancora sulla Ijma, non so se lei sa cosa sia. E' il consenso. Maometto ha detto, "La mia comunità non si accorderà su un errore". Malauguratamente gli insegnamenti in base ai quali la comunità musulmana deve intraprendere il jihad contro i non musulmani in modo da imporre loro la legge islamica sono condivisi dalle quattro principali scuole di giurisprudenza islamica, la hanafita, la malichita, la shafi’ita, la hanbalita. Temo che Maryan Ismail anche se animata da tanta buona volontà, possa fare poco in questo senso.

Daniel Sher
Niram Ferretti Solo per correggere un tuo lapsus a proposito dell'11 settembre: milioni di musulmani (centinaia di migliaia solo a Gaza City).

Niram Ferretti
Daniel Sher giusto.


Leopoldo Della Ciana
Chiara Cavalieri infatti anche il povero Ibn alRushd, in arte Averroè fu perseguitato dai musulmani “standard” come eretico.

Leopoldo Della Ciana
Chiara Cavalieri a me non piace per niente neanche io cristianesimo. E non credo affatto che Yeshua sarebbe considerato un buon cristiano.


Giancarlo Gimini
Daniel Sher ricordate la piazza di Ramallah piena di donne e bambini festanti?


Niram Ferretti
Leopoldo Della Ciana Gesù non sarebbe un buon cristiano? E' la prima volta che sento dire una cosa simile. Abbastanza sconcertante.

Leopoldo Della Ciana
Niram Ferretti Sono uno scienziato, amante del paradosso creativo. La componente “Cristo” ( posto che sia esistito) rappresenta meno del 10% di quello che chiamiamo cristianesimo. Ergo...


Niram Ferretti
Leopoldo Della Ciana sul fatto che Gesù sia esistito non ci sono dubbi. Sappiamo sicuramente più di lui storicamente che di tutti i patriarchi ebraici e di Budda. "Cristo" come lei sa è la grecizzazione di "Meshiah", è il titolo regale attribuitogli da chi, i nazareni, poi trasformati in cristiani, ha riconosciuto in lui il Messia di Israele. Quindi, affermare che questo titolo rappresenti meno del 10% del cristianesimo non ha molto senso. E' infatti, il "combinato disposto" dei due nomi, Gesù e Cristo, che definisce la specificità di colui che la Chiesa considera Dio incarnato.

Giancarlo Gimini
Leopoldo Della Ciana non mi sembra che venga messa in dubbio la verita' storica di decine di figure contemporanee, da Pilato a Vitellio, Nicodemo, Claudio. Le fonti son le stesse, non capisco perche discriminare sulla esistenza di Gesu.
Sulla sua divinita' posso capire, ma...


Chiara Cavalieri
Leopoldo della Ciana ,

Faresti quindi saltare per aria il Duomo, la Cappella Sistina, Giotto, bruceresti la Trinità di Andrej Rublëv, daresti alle fiamme Il Cantico di Frate Sole e la Divina Commedia?…Altro...


Leopoldo Della Ciana
Giancarlo Gimini gli unici passi di Giuseppe Flavio che citano Gesù sono un falso medievale.


Chiara Cavalieri
Leopoldo Un meraviglioso excursus delle testimonianze extrabibliche della sua esistenza ci sono eccome: dalla I lettera ai Corinzi di San Paolo, passando da Michail Bulkagov ,dove nel Maestro e Margherita e' il diavolo stesso a dare testimonianza dell…Altro...


Leopoldo Della Ciana
Chiara Cavalieri Senza Paolo di Tarso e Costantino non esisterebbe né Cristo né tantomeno il Cristianesimo. Il passo di Flavio è un noto tarocco e gli altri testi sono troppo vaghi, o molto tardi. In quel periodo c’erano Messia in ogni angolo. Gli Ebrei poi sosteneva che Yehoshua era figlio di un certo Ben Pantera. Hai mai sentito parlare di Apollonio di Tiana?

Chiara Cavalieri
"Gesù" (ישעיה) era un nome molto comune
Se uno sfoglia la Guerra Giudaica di Flavio Giuseppe trova un ribelle antiromano di nome Gesù ben Anania. E nella stessa Bibbia troviamo altri due Gesù: l'autore del libro del Siracide indicato come Gesù ben Sir…Altro...


Giancarlo Gimini
Leopoldo Della Ciana io non ho la fortuna di " avere la fede", ma sono molti di piu gli storici che non dubitano della esistenza di un uomo chiamato Gesu di Nazaret.
Le fonti comprendono anche i vangeli apocrifi, oltre a uelli canonici.

Niram Ferretti
Leopoldo Della Ciana non esiste uno storico del cristianesimo o di storia antica, UNO, che reputi, sulla base delle fonti a disposizione, che Gesù non sia esitito. Questa disputa è risolta in modo definitivo dalle fonti storiche non solo specificamente…Altro...

Niram Ferretti
Leopoldo Della Ciana la prego. Apollonio di Tiana con Gesù non c'entra un fico secco, era un filosofo itinerante sul quale Flavio Filostrato ha creato una biografia del tutto inventata. La prego non continui a farsi del male...

Niram Ferretti
Leopoldo Della Ciana, il passo sulla nascita di Gesù da parte di Ben Pantera è un passo polemico contenuto nel Toledot Jeshu che si trova nel Talmud e che fa riferimento a una ipotesi assolutamente controversa basata sul fatto che secondo Celso, in ape…Altro...

Leopoldo Della Ciana
Niram Ferretti c’entra eccome, perché rende molto bene l’idea dei tempi. Del resto se taroccavano la biografia di Apollonio, perché non quella di Cristo? Noto anche che Lei, di solito molto lucido, su questi argomenti cambia registro mentale. Ho notato spesso questo fenomeno con gli storici italiani. Molto meno negli storici di altri Paesi, tranne forse quelli dell’America Latina.


Niram Ferretti
Leopoldo Della Ciana la storia non si fa con le ipotesi, si fa sulle fonti, si fa sui testi, si fa sulla conoscenza. Lei di conoscenza di storia antica mi sembra ne abbia assai poca e scarsissima sulle origini del cristianesimo. La biografia di Apollon…Altro...


Giancarlo Gimini
Leopoldo Della Ciana andando sullo scivoloso campo della interpretazione dello stato d' animo di chi interloquisce, mi permetto di azzardare una mia sensazione ( discutibilissima). Essendo Lei persona di scienza, potrebbe, come molti ( ma certamente no…Altro...


Leopoldo Della Ciana
Giancarlo Gimini la scienza è solo un metodo, non una filosofia. Non ha la pretesa di spiegare “tutto”. E la scienza sperimentale, come raccontava meravigliosamente Primo Levi nel Sistema Periodico, insegna l’umiltà quotidianamente. La religione invece richiede un “atto di fede” e una sospensione del giudizio, che non posso accettare.


Niram Ferretti
Leopoldo Della Ciana la religione chiede una adesione di fede. Indubbiamente, ed fondamentale che sia così. Come scrive l'autore della Lettera agli Ebrei, "La fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono". Per lei è vero solo ciò che può vedere e dimostrare e la realtà tutta si esaurisce lì? Nessun problema. Se per lei è comodo vivere così e le da soddisfazione non vedo perchè dovrebbe modificare la sua visione delle cose. Tuttavia, le faccio presente che ci sono stati e ci sono eminenti scienziati che erano e sono uomini di fede, perchè la scienza può solo farci conoscere ciò che si trova in natura e che è sottoponibile ai metodo empirco e alla verifica ma non può assolutamente affermare che ciò di cui essa si occupa esaurisca il campo della realtà e del conoscibile. Se lo fa, diventa una religione secolare che si chiama "scientismo", ma questo le è certamente noto.


Giancarlo Gimini
Leopoldo Della Ciana il sistema periodico, Ferro il mio racconto preferito.
Non discuto sulla richiesta sospensione di giudizio, infatti, come detto, non l' ho applicata.
Ma la risposta religiosa ha, ai miei occhi, assoluta rispettabilita' che le viene conferita proprio dalla totale incapacita' della scienza di dare una risposta piu convincente.
Io mi baso anche sulla mia personale esperienza di vita, la dove ho molti amici molto piu preparati di me, due giri di amici diversissimi, una partr convintamente e preparatamente credenti, altri convintamente atei e in buona parte anticlericali.
Li stimo per ragioni diverse e non posso dire che una parte sia piu intelligente di un' altra.
Al massimo a volte trovo un po' di senso di superiorita' tra i non credenti che me li fa amare un poco meno.

Gino Quarelo
L'Islam non è né il poeta persiano islamico Rumi né il filosofo, medico e matematico islamico Averroè, l'Islam è esclusivamente Maometto e il suo Corano.

Anna Alcini Rigato
Niram Ferretti L'islam non era così ai tempi di Maometto, fino ai tempi di Dante? E come mai hanno conquistato tutto il Nord Africa, i Balcani, la Spagna e la Sicilia, passando a fil di spada gli abitanti che non volevano convertirsi, fatto incursioni sulle coste calabresi e pugliesi dove hanno fatto massacri indescrivibili (Otranto!)? Erano proprio così, se non peggio. Sono stati i popoli conquistati e sottomessi a civilizzarli, ai quali hanno anche rubato arti e saperi , tutto quel che permette a Cardini di parlare di debito culturale verso l'islam.


Nicoletta Levis
Non esiste islam moderato. Va fermato in tutti i modi

Chiara Cavalieri
Quanto a Magdi Allam , che per me e'alquanto ipocrita ,non ha mai accettato un sereno confronto con i musulmani laici e progressisti.
Alla mia domanda su cosa ne pensasse del suo presidente Abdel Fattah el Sisi, che combatte senza se e senza ma il terrorismo islamico e restaura con fondi pubblici chiese e sinagoghe , manco mi ha fatto parlare.
El Sisi e'musulmano e alleato di Israele nel combattere la Fratellanza Musulmana e Isis nel Sinai

Niram Ferretti
Non sono affatto d'accordo. Conosco Magdi Allam, ed è sempre stato disponibile a interloquire con i riformisti islamici. Quanto alla sua domanda rivoltagli su Al Sisi non posso commentare perchè non ero presente.


Chiara Cavalieri
Niram Ferretti non ha mai accettato un sereno confronto manco con Maryan Ismail e Il Movimento Musulmani laici e progressisti che conosce bene pure Giulio Terzi.

Non si può tacciare di terrorismo un miliardo e mezzo di musulmani.
In Egitto la lotta al terrorismo e'senza pari e Al Sisi conduce la sua personale battaglia anche contro Erdogan

Chiara Cavalieri
Mentre noi scarceriamo mafiosi lui ha ammazzato 128 appartenenti alla Fratellanza


Alberto Fiorelli
esistono anche i musulmani laici e progressisti?non mi risulta ,

Niram Ferretti
Chiara Cavalieri, Magdi Cristiano Allam no è un deficiente, di lui lei può dire quello che crede ma non questo. E solo un deficiente può tacciare di terrorismo un miliardo e mezzo di musulmani, cosa che Magdi Allam, che ha un pensiero un po' più sofisticato di quello che lei vorrebbe attribuirgli, non lo ha mai scritto nè detto. Quanto allo specifico di Maryan Ismail la quale ci spiega da anni che tutti i gruppi jihadisti non sarebbero musulmani ma una deviazione dall'Islam buono e pacifico, le ragioni per le quali Magdi Allam non desideri un confronto con lei non le conosco nè conosco le ragioni di una sua mancata interlocuzione con il gruppo a cui fa riferimento lei. E' lui e non io, se lo crede, eventualmente, a doverlo motivare.


Chiara Cavalieri
Niram Ferretti be' certo mica lo chiedo a lei.
Queste sono domande che gli ho rivolto io personalmente a cui lui non ha mai dato risposta evitando pure di farmi parlare.
Avendolo sentito personalmente, mi pare che inciti un po troppo all odio parlando di non far costruire moschee e scagliandosi pure contro l islam in genere.
In fondo manco credo che i genitori fossero così fondamentalisti dato che ha studiato dai preti ( mi pare di ricordare gesuiti).


Giancarlo Gimini
Chiara Cavalieri diciamo anche , pero', che e' lui che deve vivere sotto scorta per proteggersi dall' odio musulmano, non viceversa.
Secondo quella meravigliosa e lungimirante religione, Allam, essendosi convertito, dovrebbe essere messo a morte.

Gazment Giovanni Gripshi
Chiara Cavalieri...dire "non facciamo costruire luoghi di indottrinamento per nazisti" vorrebe dire incitare l'odio?!Capisco perché Magdi non si cura di lei....lei è ignorante come una capra per quanto riguarda l'Islam e vorrebbe ergersi a musa redentrice per una religione fondata sull'odio per cristiani e giudei..nelle moschee, tutte e nessuna esclusa, si predica l'odio verso i cristiani....e quindi il suo buonismo relativistico è dannosissimo per le società libere come la nostra..!


Chiara Cavalieri
Gazment Giovanni Gripshi Credo che il 90% degli italiani abbia ormai capito che il buon Magdi Talebano Allam ha sposato, da tempo ormai, posizioni totalmente in contrasto con le regole minime del buon senso e della civiltà, al punto che definirle in linea con quelle dei fondamentalisti islamici è già un complimento. Un personaggio screditato, insomma. Tant'è vero che i suoi libri ormai non li pubblica con la Mondadori come un tempo ma con una "MCA comunicazione" dove credo MCA stia per Magdi Cristiano Allam. Eppure qualcuno lo invita ancora per sentire proposte strampalate come "mettere l'Islam fuorilegge".


Gazment Giovanni Gripshi
Chiara Cavalieri....cara Chiara tu saresti disposta ad avere colloqui cordiali e costruttivi con i nazisti laici e progressisti?! Un si o un no sarebbero esaustivi....


Chiara Cavalieri
Gazment Giovanni Gripshi io ho ottimi amici musulmani che ci mettono la faccia contro il fondamentalismo.
Sherif El Sebaie, Marwa Khalifa, Maryan Ismail, Souad Sbai e molti altri.
Ho ottimi rapporti con l Egitto e stimo El Sisi perché combatte i terroristi.
So abbastanza di storia per conoscere l alleanza tra Hitler e Hamin el Husseini, e so pure che i musulmani che conosco io , lo chiamano nazi islamismo.
Parlo e sono amica con persone equilibrata di tutte le nazionalità, una volta per aver detto che Moscev Dayan era un genio militare ,per poco non sollevo un orda di egiziani incazzati neri per i bambini morti nelle scuole durante il suo attacco.
Parliamoci chiaro...io sono cristiana e non vivo in medio oriente, dove sia ebrei che musulmani probabilmente sentono le cose in maniera giustamente più forte e senza grigi.
La risposta alla sua domanda e' no, anche perché Hitler era un pazzo...semmai l unica figura che ho stimato e'Rommel.
Ma l'arte.
L arte e la poesia quella non si tocca signori...cosi come il cristianesimo ci ha dato un patrimonio immenso ,l arte arabo islamica e' meravigliosa.
Ogni martedì mi incanto ad ascoltare le lezioni sulle Mille e una notte e il vino a fiumi alle corti di Sherazade. ..sui gioielli dell India dei Mughal...del mio amico esperto di arte e che collabora col Mao e il Museo Egizio.
E seguo da anni le vicende politiche dell Egitto e degli sforzi che sta facendo il suo presidente anche per rimodernare Al Shazar e i suoi Shaykh.
Tutto ciò non può essere rovinato da quelle bestie islamiste


Gazment Giovanni Gripshi
Chiara CavalieriCavalieri....vedi come sei ignorante come una capra, come avevo detto?!
Non c'è arte nell'Islam se non quella della scrittura teologica resa più "pittoresca" nel tentativo di rendere interessante il suo contenuto brutto....e Le mille e una notte niente hanno a che vedere con l'Islam cosi come i numeri che usiamo, ma con l'India..e l'arte egizia lo stesso, nulla ha a che fare coll'Islam....
Ora, tu ti rifiuti di colloquiare cordialmente e costruttivamente con i nazisti(anche con quelli come Oscar Schindler per dire) con l'obiezione che Hitler era un pazzo?! E Maometto cos'era?!
Come chiami uno che stermina gli ebrei e cristiani, stupra bambine e schiave bottino delle sue razzie, tortura i suoi prigionieri con chiodi infuocati negli occhi e li fa a pezzi attaccati ai cavalli, consiglia urina di cammello come medicina e h a come lascito la guerra contro tutti quelli che non credono in lui e nelle sue visioni da epilettico suicida?!
A confronto, Hitler e una Cenerentola...vegetariano, monogamo, eroe decorato di guerra, astemio e socialista eletto in votazioni libere e osannato dal popolo.... e ovviamente criminale per aver avuto l'idea e il consiglio di Amin al Husseini di finire l'opera del profeta islamico nello sterminio degli ebrei.....
Vedi cara Chiara, tu e quelli come te siete l'erba che nasconde dalla nostra vista la serpe velenosa chiamata Islam! Inconsapevolmente siete l'alleato migliore dei Fratelli mussulmani e ISIS....


Chiara Cavalieri
Guardi può essere che io sia ignorante...d altronde leggo e studio e mi confronto per accrescermi.
Che io sia l alleato dell Isis , quando partecipo pure attivamente per aiutare donne e sostenere un governo che lotta contro, mi pare offensivo.
Solo per le mie amicizie ?
Io per uno Sherif e le sue posizioni, metterei tutte e due le mani sul fuoco ,dato che vedo da anni certe posizioni.
Comunque ci sono anche Imam Tawhidi e Imam Hassen Chalghoumi che sono contro il terrorismo e pure pro israele.
Ignorante forse si , ma pro terroristi proprio no.
Mica sono una delle femministe occidentali che si dichiara a favore del burkini


Niram Ferretti
Gazment Giovanni Gripshi, ti chiedo il rispetto dell'interlocutore, in questo caso Chiara Cavalieri. Cerchiamo di confrontarci sulle idee senza insultare, ma argomentando, se no l'atmosfera diventa irrespirabile. Grazie.

Chiara Cavalieri
Niram Ferretti grazie mille

Gino Quarelo
Magdi Allam è come Oriana Fallaci e Bat Ye'or e molti altri, fulgide e consapevoli intelligenze umane puntate contro il nazismo maomettano, il criminale Maometto e il suo idolo Allah e le sue orrende prescrizioni coraniche.
Magdi Allam distingue nei mussulmani l'essere umano nei suoi aspetti naturali, universali e civili che se rispettoso merita rispetto, dall'essere umano invasato religioso che manca di rispetto e portatore di una ideologia razzista, nazista e di morte come lo era Maometto e come è prescritto nel Corano.


Niram Ferretti
Gino Quarelo si fa un errore quando si associa l'Islam al nazismo o al fascismo, o al nazifascismo e questo perchè si offre un'arma a coloro i quali hanno buon gioco a dire, "Questo non è l'Islam, questo è nazismo. Questi sono degli islamisti, il vero Islam è un altro". Gli "islamisti" non esistono. Esistono seguaci dell'Islam che, in ossequio al dettato coranico, praticano il jihad così come è stato praticato per secoli dall'Islam. C'è un Islam sostanzialmente non belligerante, che non aderisce al jihad ma non si espone mai en masse per disapprovarlo, e c'è un Islam che agisce aggressivamente contro i cosiddetti infedeli. I secondi non sono nazisti, sono musulmani esattamente come gli altri.


Gino Quarelo

L'Islam non belligerante (apparentemente non belligerante) è quello più pericoloso, perché si tratta solo di una finzione di pura convenienza, perché serve come copertura al vero islam che è quello belligerante e integrale o islamista, proprio come era Maometto e come è prescritto dal Corano.
Se tu accetti il primo hai accettato anche il secondo decretando la tua dhimmitudine.
Non vi sono vie di mezzo o Maometto era un criminale o era un Santo, e Allah o è un idolo mostruoso o è Dio.


Essere mussulmani è essere presi da un'ideologia politico religiosa e comportarsi secondo


La questione si risolve facilmente evidenziando quanto detto e fatto da Maometto e quanto prescritto nel Corano, l'associazione tra Maometto e Hitlere e tra il Corano e il Mein Kampf.
L'equivalenza suprematista e razista tra il maomettismo e il nazismo dell'Umma con il suprematismo ariano e il nazismo hitleriano.

Anna Alcini Rigato
Molti islamici, a contatto con la società occidentale hanno attenuato la carica aggressiva dell'islam perché si trovano bene, fanno una miglior vita, guadagnano bene e godono di molti vantaggi. Ma il seme germoglia di nuovo nei figli e abbiamo terroristi di "seconda generazione" che leggono il Corano e lo capiscono!




Antonio Melai
Antonio Melai A sostegno del fatto che islam e società occidentale non sono compatibili c'è anche il fatto che dal punto di vista giuridico l'islam non è religione riconosciuta dallo stato italiano
https://m.facebook.com/story.php?story_ ... 0174664512



Chiara Cavalieri
Anna Alcini Rigato l islam come tutte le civiltà ha avuto i suoi splendori e le sue violenze.
Va detto che i turchi erano più cattivi degli arabi.
Marrakesh Abu 'l-Walid Muhammad ibn Ahmad ibn Rushd meglio noto in Occidente col nome latinizzato di Averroé (Aven Roshd) era forse il più grande "falasifa" (filosofo) arabo, o quantomeno il più noto.
Averroé era un arabo andaluso, nativo di Cordova (come Seneca). Fu anche medico (come l'altro grande filosofo musulmano Avicenna) e anche giurisperito. In filosofia fu un aristotelico puro (mentre altri filosofi arabi mescolavano spesso aristotelismo e platonismo) e fu soprattutto grazie alla sua opera che l'Occidente conobbe Aristotele. San Tommaso D'Aquino, che aveva intenzione di combattere l'averroismo, ne fu profondamente influenzato.
La dottrina di Averroé sosteneva che non vi era contraddizione tra Aristotele e il Corano, solo che il Corano era adatto ai semplici (essendo religione e avendo quindi la necessitá di farsi capire da tutti) mentre Aristotele era adatto ai dotti.
La sua dottrina venne fraintesa. Al Ghazali scrisse un'opera intitolata "La distruzione dei filosofi" cui Averroé rispose con "la distruzione della distruzione dei filosofi".
Ma non ebbe solo polemiche intellettuali. I fondamentalisti arrivarono a minacciarlo fisicamente: Averroé dovette lasciare l'Andalusia e riparare in Marocco, dove operò come medico.
In Occidente ebbe molta diffusione la sua opera, anche qui fraintesa con la dottrina della "doppia verità": gli averroisti erano spesso atei, come Cavalcanti.
Chi aveva capito la sua opera fu Dante, che ebbe sempre grande deferenza verso il pensatore musulmano: lo pose tra gli spiriti magni del Limbo e pose Sigieri di Brabante, averroista assassinato in circostanze non chiare a Parigi, in Paradiso.
E Dante non era ateo (anzi gli atei li sbatte in tombe di fuoco).
Solo conosceva molto profondamente il mondo islamico e la sua filosofia.
Averroé è protagonista del racconto di Jorge Luis Borges "la ricerca di Averroé" dove non riesce a tradurre la Poetica di Aristotele per la presenza dei termini "commedia" e "tragedia" ignoti al mondo arabo, e del film egiziano "Al massir" (il Destino) di Youssef Chahine, dove si narra la sua persecuzione da parte degli integralisti.


Niram Ferretti
Chiara Cavalieri il problema è che quelli che lei chiama "integralisti" sono i pii musulmani di ogni epoca, che piamente praticavano il jihad. Al Ghazali (sufi) ebbe la meglio su Averroè. I risultati si vedono, purtroppo, fino ai nostri giorni.


Leopoldo Della Ciana
Giancarlo Gimini Non sono certo il tipo di non credente con senso di superiorità. Sono convinto peraltro che le religioni inizialmente abbiano svolto un ruolo essenziale nello sviluppo della civiltà umana. Probabilmente se fossi nato in Egitto nel 3000 BCE sarei stato un sacerdote. Tuttavia la nascita delle religioni monoteistiche universali grazie a due generali-politici, Costantino e Maometto, si assiste ad un involuzione nella storia del pensiero che ancora continua nell’Islam.


Chiara Cavalieri
Niram Ferretti mi può togliere una curiosità? Tempo fa chiacchierando con Michael Sfaradi, mi raccontò a proposito di Moscev Dayan ,che si rifiutò di eseguire l ordine di radere al suolo le moschee a Gerusalemme.
Non ho trovato fonti storiche però


Niram Ferretti
Chiara Cavalieri sì, Michael Sfaradi ha ragione. https://www.facebook.com/permalink.php...


Niram Ferretti
Non era però un ordine, fu un consiglio che gli venne dato.



Anna Alcini Rigato
Molti islamici, a contatto con la società occidentale hanno attenuato la carica aggressiva dell'islam perché si trovano bene, fanno una miglior vita, guadagnano bene e godono di molti vantaggi. Ma il seme germoglia di nuovo nei figli e abbiamo terroristi di "seconda generazione" che leggono il Corano e lo capiscono!

Niram Ferretti
Anna Alcini Rigato come postilla di quanto hai scritto ti posto quello che mi disse Mordechai Kedar: Sì. "Facciamo l’esempio di un musulmano nato in Italia, dove, generalmente parlando, le persone sono moderate, il quale assorba la cultura moderata del paese in cui vive. Sarà più probabile per questo musulmano fare riferimento a quei versetti coranici in linea con questo approccio e lo stesso avverrà con gli hadith e con la Sira di Maometto. Un altro musulmano nato in Libia, dove le persone non hanno fatto altro che uccidersi continuamente, assorbirà la cultura della Libia, e probabilmente citerà quei versetti del Corano che invitano a uccidere gli infedeli. Dagli hadith prenderà quei detti che riflettono la natura violenta di Maometto, mentre dalla Sira prenderà tutti quegli episodi che mostrano quanto fosse crudele. Quindi quello che abbiamo non è l’Islam moderato contro l’Islam radicale, ma musulmani moderati contro musulmani radicali".


Gino Quarelo
Santificare Maometto, il suo Corano e l'Islam come sottomissione a questi, significa/comporta/implica riconoscere che quanto detto e fatto da Maometto e prescritto nel suo Corano è cosa buona e giusta e che quindi i non mussulmani come gli ebrei, i cristiani e tutti gli altri diversamente religiosi e pensanti erano e sono ancora in errore e dalla parte del male e che Maometto ha fatto bene a criticarli, ad accusarli, a discriminarli, a perseguitarli, a minacciarli, a far loro la guerra, a depredarli, a schiavizzarli, a ucciderli e a sterminarli in quanto non solo non si volevano sottomettere al bene costituito da Maometto e dal Corano riconoscendoli come tale, appunto come il bene, il buono e il giusto, come il profeta ultimo di Dio e come parola di Dio ma si opponevano e contrastavano Maometto e il suo bene religioso e politico con la politica e con le armi.
E ciò vale sia per ieri al tempo di Maometto che per oggi al tempo di Al Qaeda, dell'ISIS, di Al-Shabaab, di Boko Haram, dei Fratelli mussulmani.
Santificare Maometto, il suo Corano e l'Islam come sottomissione a questi significa/comporta/implica il mettersi dalla loro parte, dalla parte del male, farsi complici del nazismo maomettano in tutto e per tutto.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ecco l'Italia demente complice del nazismo maomettano

Messaggioda Berto » gio mag 28, 2020 8:28 pm

.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ecco l'Italia demente complice del nazismo maomettano

Messaggioda Berto » gio mag 28, 2020 8:28 pm

15)

Non vi è altro Islam che quello di Maometto e del suo Corano.
Santificare Maometto, il suo Corano e l'Islam come sottomissione a questi, significa/comporta/implica riconoscere che quanto detto e fatto da Maometto e prescritto nel suo Corano è cosa buona e giusta e che quindi i non mussulmani come gli ebrei, i cristiani e tutti gli altri diversamente religiosi e pensanti erano e sono ancora in errore e dalla parte del male e che Maometto ha fatto bene a criticarli, ad accusarli, a discriminarli, a perseguitarli, a minacciarli, a far loro la guerra, a depredarli, a schiavizzarli, a ucciderli e a sterminarli in quanto non solo non si volevano sottomettere al bene costituito da Maometto e dal Corano riconoscendoli come tale, appunto come il bene, il buono e il giusto, come il profeta ultimo di Dio e come parola di Dio ma si opponevano e contrastavano Maometto e il suo bene religioso e politico con la politica e con le armi.
E ciò vale sia per ieri al tempo di Maometto che per oggi al tempo di Al Qaeda, dell'ISIS, di Al-Shabaab, di Boko Haram, dei Fratelli mussulmani, di Hamas.
Santificare Maometto, il suo Corano e l'Islam come sottomissione a questi significa/comporta/implica il mettersi dalla loro parte, dalla parte del male, farsi complici del nazismo maomettano in tutto e per tutto.
Non ci sono alternative o accetti l'islam come il bene o lo contrasti e combatti come il male, non vi possono essere vie di mezzo.
Anche inventarsi un altro Islam non più Islam diverso da quello di Maometto e del suo Corano implica negare l'Islam e promuovere un'eresia politico religiosa non più islamica, non più mussulmana, non più maomettana che richiede/comporta necessariamente la sua imposizione con la forza.


Gino Quarelo
Non ci sono alternative o accetti l'islam come il bene o lo contrasti e combatti come il male, non vi possono essere vie di mezzo.
Anche inventarsi un altro Islam non più Islam diverso da quello di Maometto e del suo Corano implica negare l'Islam e promuovere un'eresia politico religiosa non più islamica, non più mussulmana, non più maomettana che richiede/comporta necessariamente la sua imposizione con la forza.

Chi sostiene che possa esistere un Islam diverso da quello di Maometto e del Corano, sostiene il falso poiché esso non sarebbe più Islam ma un'altra fede o ideologia politico religiosa.
Chi sostiene che possa esistere un Islam buono non basato sull'esempio di Maometto e sulle prescrizioni del Corano e cita i casi di Mohamed Taha, di Shaikh Mohammad Tawhidi, sostiene il falso perché tutti costoro erano e sono non islamici eretici o apostati, Mohamed Taha fu un mussulmano non mussulmano che rinnegò l'Islam o nazismo maomettano (Maometto e il Corano) e divenne un apotasta e per questo fu giustiziato, Shaikh Mohammad Tawhidi vivente anche se si dice mussulmano di fatto rinnega l'esempio di Maometto e le prescrizioni del Corano e i 1400 anni di storia islamica vissuta dai mussulmani sull'esempio di Maometto e seguendo il Corano ponendosi di fatto sulla scia dell'eresia e dell'apostasia.
Anche Averroè è un mussulmano che non pone la fede in Maometto e nel Corano sopra ogni cosa, infatti affermò che tra religione e filosofia non vi è alcuna conflittualità, ...sono ... due strade per raggiungere la stessa verità: quella religiosa si basa sulla fede, non può essere dimostrata e non richiede una particolare formazione per capirla, mentre quella filosofica è riservata a una élite di pochi intellettuali, capaci di approfondire studi difficili.

Mohamed Taha
https://it.wikipedia.org/wiki/Mahmud_Muhammad_Taha
L'accusa di apostata dell'Islam si basava sulle affermazioni di Taha, secondo cui era necessaria la separazione tra religione e Stato, oltre al fatto che le sure medinesi, le più politiche del Corano, corrispondevano ai quadri mentali e psicologici di una società operante nel VII secolo e, per questo, modificabili in funzione delle dinamiche storiche: tesi questa condivisa d'altronde da vari autorevoli studiosi, anche musulmani.

Shaikh Mohammad Tawhidi
https://www.youtube.com/watch?v=mmcCmjhO8KQ

Averroè
https://it.wikipedia.org/wiki/Averro%C3%A8
Averroè affermò che tra religione e filosofia non vi è alcuna conflittualità, poiché le eventuali divergenze sono riconducibili solo a differenze d'interpretazione, o meglio le due discipline perseguono due strade per raggiungere la stessa verità: quella religiosa si basa sulla fede, non può essere dimostrata e non richiede una particolare formazione per capirla, mentre quella filosofica è riservata a una élite di pochi intellettuali, capaci di approfondire studi difficili.




Non si può stare con il male e con il bene al contempo, bisogna scegliere, se non si sceglie è facile che prevalga il male e che faccia tanto danno prima che il bene riesca a riprendersi.

Apostati dell'Islam, eroi dell'umanità e della libertà e tra questi vi è anche Magdi Allam
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 188&t=1922



LA FAVOLA E LA REALTA'
Niram Ferretti
12 maggio 2020

Maryan Ismail scrive una lettera a Silvia Romano animata da un condivisibile afflato partecipativo. Nella lettera sottolinea che la scelta della giovane cooperante di diventare musulmana non sia una scelta libera. E su questo si può probabilmente convenire. Meno su un punto fondamentale, ovvero sul pezzo forte di tutti coloro, musulmani e non, che ci spiegano che l'Islam che pratica la violenza non sarebbe Islam, che l'Islam vero è gioia, pace, angelelogia, ecc.

È un refrain continuo, ma purtroppo è falso.

Al Shabaab il gruppo jihadista somalo che si è fatto pagare il riscatto per la liberazione della Romano, è un gruppo di formazione rigorista salafita, come Al Qaeda, come l'ISIS. Hamas e la Jihad islamica sono gruppi rigoristi per i quali la Sharia è impositiva e il jihad prescrittivo. Diversi altri esempi potrebbero essere fatti.

Come mi disse tre anni fa Robert Spencer durante una intervista.

"L’Islam considera l’esempio di Maometto come quello sommo. Il Corano afferma al capitolo 33, versetto 21, che Maometto è l’esempio eccellente per i credenti, il che viene interpretato dagli studiosi islamici in un senso assoluto. Se lo ha fatto Maometto è un bene ed è giusto, e i musulmani dovrebbero farlo a loro volta. E dunque siccome Maometto ha proclamato il jihad, il Corano raccomanda il jihad. Tutto ciò è centrale, non si può avere l’Islam senza il jihad. Non è mai esistito un Islam senza jihad".

In un'altra intervista, questa volta con Magdi Cristiano Allam, lo studioso e saggista egiziano, evidenziò perentoriamente questo aspetto:

"Il Corano è pieno di versetti che fanno riferimento al jihad e il jihad è inteso in modo inequivocabile come guerra santa, perché in modo inequivocabile fu praticato da Maometto come guerra santa. Da quando, nel 622, fu cacciato dalla Mecca alla sua morte nel 632, tra razzie nei confronti di carovane di commercianti della Mecca e vere e proprie guerre, sia nei confronti di tribù arabe pagane che con la violenza furono obbligate a convertirsi all'Islam...Maometto, negli ultimi dieci anni della sua vita è stato predone del deserto e ha personalmente combattuto, ha personalmente ucciso, ha personalmente sgozzato e decapitato i suoi nemici. Quindi il jihad è nella vita di Maometto e Maometto, per i musulmani, è l’esempio da emulare. Nessun musulmano contraddice ciò che ha fatto o detto Maometto perché questo significherebbe sconfessare le fondamenta stesse dell’Islam".

Questo non significa, naturalmente, che tutti i musulmani praticano il jihad o lo approvino, ma che esso è costitutivo dell'Islam in quanto tale. Al Shabab, Boko Haram, Al Qaeda, l'Isis, Hamas, e altri gruppi terroristici sono assolutamente e inequivocabilmente parte dell'Islam e islamici, con buona pace di Maryan Ismail.

https://www.facebook.com/permalink.php? ... ment_reply

Maryan Ismail
Niram Ferretti è corretto, come ho scritto nella lettera a Silvia Romano, affermare che Al Shabab (e tutte le sigle da te citate) NON sono assolutamente e inequivocabilmente parte dell'Islam e chi professa la loro ideologia violenta NON è mussulmano. Il Corano cita espressamente nella sura 2 Al Baqara , versetto 190: -" in verità Dio non ama coloro che eccedono".
Prendendo spunto da questo passaggio, chiunque affermi il contrario è da considerarsi al di fuori della religione islamica. Quindi ben consapevole della mia onestà intellettuale e della mia preparazione in merito , posso affermare che altro è il jihad, (che significa sforzo, mentre harb e qitaal indicano il vero significato della battaglia religiosa o non ) da attuare per difendersi se si è attaccati. È considerato come "piccolo jihad" (jihad al Saghiir). Molta più importanza hail "grande jihad" (jhad al Kabiir) quale sforzo interiore da attuare per risultare migliori come persone di fede. Con altrettanta onestà intellettuale riconosco tutte le colpe e le manipolazioni dell'Islam politico fin dall'Egira e dalla morte del Profeta che certamente non sono "gioia, pace, angelelogia", così come riconosco l'esistenza di un Islam moderato e pacifico, composto da persone perbene. Non sono una sognatrice, bensì persona che con realismo si batte per una soluzione apocatastica positiva del dialogo interreligioso e sociale. Continuare oggi ad incatenare un miliardo e mezzo di persone alla sola interpretazione guerrofondaia dell'Islam, non solo fomenta un perenne cortocircuito di sangue e odio, ma ci rende poco lucidi nella strategia contro i jihadisti. Strategia che ha invece bisogno di menti lucide e alleanze di ferro. Vogliamo davvero perdere questa partita? Io non credo, altrimenti ci rendiamo complici del loro disegno di morte. Sta a te scegliere da che parte stare.



Niram Ferretti
Maryan Ismail ti ringrazio per il tuo intervento. Tuttavia ribadisco che Al Shabbab, Al Qaida, Hamas, l'ISIS, Boko Haram, sono inequivocabilmente musulmani come lo sono tutti i musulmani, la maggioranza, che non praticano il jihad. Il jihad offensivo è stato per secoli uno dei capisaldi dell'Islam.
Tu citi la Sura 2 Al Baqara, e io ti cito la Sura 9, successiva, e che dunque abroga la Sura precedente. Secondo il Sahih di al Bukhari, hadith n. 4329, fu l'ultima a essere rivelata al Profeta. La sura, come tu non puoi non sapere inizia con l'abrogazione unilaterale di tutti gli accordi di pace stipulati precedentemente con i miscredenti.
A chi non era attivamente coinvolto nella lotta contro Maometto e i suoi seguaci viene concesso solo un breve periodo di grazia. Al termine dei mesi sacri, Maometto e i suoi avrebbero dovuto uccidere tutti gli infedeli. Maometto è per i fedeli musulmani l'esempio perfetto da seguire, e Maometto ha ucciso, decapitato, saccheggiato, incoraggiato e praticato la schiavitù sessuale. Parlare di "manipolazioni" da parte dell'Islam politico non ha alcun senso.
L'Islam nasce politico a Medina, non religioso alla Mecca. Nasce come assetto rigorosamente teopolitico quando Maometto inizia da acquisire il potere armato che gli consente di imporsi come capo popolo. Dunque sarebbe lui che avrebbe manipolato se stesso?
Se tu mi dici che questo non è vero, e che i gruppi jihadisti non interpretano il Corano sulla base di questa legittima interpretazione e non tengono la Sira come ulteriore fonte di ispirazione e anche gli hadit, affermi il falso.
L'onestà intellettuale dovrebbe basarsi sul riconoscimento che sì, purtroppo i jihadisti sono musulmani esattamente quanto lo sono coloro che non praticano il jihad, e lo sono sulla base del Corano e sulla base delle gesta emblematiche del Profeta.
Dire come fai tu che essi sarebbero "nazisti" non rende un buon servizio all'Islam perchè disconosce un aspetto altamente problematico di questa religione. Si può riformare solo se si sa cosa riformare, non si riforma dicendo che coloro che praticano la violenza in nome di Allah non sono musulmani, perchè se no cosa ci sarebbe mai da riformare?
Come mi disse anni fa Mordechai Kedar, "I musulmani sono teoricamente divisi in due categorie: coloro i quali credono nell’Islam e lo agiscono su se stessi e coloro i quali cercano di farlo agire sugli altri, imponendoglielo. I primi sono compatibili con le nostre società, i secondi non lo sono, ma entrambi, lo ripeto, fanno riferimento a un’unica tradizione testuale, a un unico testo".
Non sono io che devo stare da una parte, io sto infatti dalla parte di chi, come Magdi Allam, Raymond Ibrahim, Mordechai Kedar, Bat Ye'or, Robert Spencer, Ayan Hirsi Alì, Hamed Abdel Samed e altri, tutti considerati islamofobi, sa indicare esattamente cosa non funziona nell'Islam senza affermare che ciò che non funziona sarebbe frutto di manipolazione o di deviazione o di perversione, come era chiaro al Mohamed Taha, che addirittura arrivò a parlare di due messaggi dell'Islam, ritenendo che per una sua riforma fosse necessario tornare alle sure meccanesi perchè sapeva perfettamente che quelle successive, le sure medinesi erano e sono un enorme problema. Non gli andò molto bene, visto che venne giustiziato.




Gino Quarelo
Maryan Ismail, questa cosa della necessaria evoluzione e del necessario cambiamento è un problema di ardua soluzione di quella parte dei mussulmani che sentono di dover cambiare e che vogliono cambiare e al contempo continuare ad essere mussulmani, ma non si sa come.
Poi si deve fare chiarezza nel Mondo intero che l'Islam non è tanto e solo un culto religioso ma che è sopratutto una ideologia e una pratica politica razzista e criminale simile e peggiore del nazismo ariano hitleriano e che come tale va trattata e affrontata in sede civile, di ordine pubblico, giuridica, militare e politica.
Per quanto riguarda i non mussulmani diversamente religiosi, areligiosi, non religiosi, atei, agnostici e aidoli come me, il problema è innanzi tutto quello di difendersi dall'aggressione criminale islamica, e poi contrastare e combattere il male costituito dall'Islam (inteso come nazismo maomettano e non come altro e distinto da questo), prima denunciandolo pubblicamente in ogni sede come tale, criticandolo in tutti i suoi aspetti ideoteologici, religiosi e cultuali, giuridici e politici eppoi mettendo in atto ogni possibile politica culturale, di polizia e giudiziaria, militare e politica per prevenire, contenere e neutralizzare il suo portato maligno sopratutto in Italia, in Europa, nel Mondo occidentale e infine in tutto il Mondo.


Maryan Ismail
Gino Quarelo tutte le religioni nei secoli hanno subito importanti cambiamenti per adeguarsi ai mutamenti epocali.
Ciononostante non si è meno credenti.
Vale lo stesso x l'Islam (che deve cambiare la sua esegesi non più applicabile alla contemporaneità).
Altrimenti non avremmo avuto (e non avremmo) molteplici scissioni, più scuole giuridiche e infinite guerre e contrapposizioni in seno a questa religione.
Poi, è leggittimo pensarla come si vuole in materia.
L'importante è cambiare le cose in positivo.


Gino Quarelo
Le sure meccanesi nessuno le aveva prese sul serio, non vi è in esse alcun contenuto innovativo e migliorativo delle tradizioni ebraica, cristiana, zoroastriana, ecc. e tutti le trovano insensate e dannose quindi Maometto è stato allontanato come persona molesta e dannosa e questi ha dovuto inventarsi le sure medinesi e imporle usando la violenza nazi maomettana.
Non ha alcun senso tornare alle sure meccanesi abolendo quelle medinesi. La sola senzatezza possibile è la fine dell'Islam.

Gino Quarelo
Certo che in origine alla Mecca non aveva il potere e siccome era molesto con la sua presunzione religiosa e voleva averlo a tutti i costi ma non riusciva a convincere che pochi allora i meccani l'hanno costretto all'esilio a Medina dove poi sfortunatamente per noi si è fatto forte.
Il potere politico lui lo voleva già alla Mecca prima di doversene andare a Medina ma non è riuscito ad averlo con le sole parole così poi è tornato con le armi da Medina dove invece era riuscito a convincere e conquistarsi una schiera di seguaci ed era diventato religiosamente, politicamente e militarmente potente.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ecco l'Italia demente complice del nazismo maomettano

Messaggioda Berto » gio mag 28, 2020 8:29 pm

CONFRONTO
Niram Ferretti
15 maggio 2020

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Ringrazio Maryan Ismail per essere intervenuta nel dibattito suscitato dal mio post, in cui, riferendomi alla lettera da lei scritta a Silvia Romano, indicavo come, in quella lettera, ci fosse un aspetto da contestare. Ed è là dove Maryan Ismail sottolinea che il gruppo rigorista salafita somalo Al Shaabab a causa delle sue azioni jihadiste non sarebbe compatibile con l'Islam. Io affermo esattamente il contrario, ribadendo che tutti i gruppi jihadisti sono compatibili con l'Islam, così come sono compatibili con l'Islam tutti i musulmani, la vasta maggioranza, che non pratica il jihad.

Pubblico qui l'intervento di Maryan Ismail e la mia risposta al suo intervento e invito tutti i commentatori di questa bacheca, se vorrano, a commentare ma facendolo sempre con il rispetto che si deve garantire a chi abbia una posizione diversa dalla nostra quando è espressa in modo civile.

Maryan Ismail: Niram Ferretti è corretto, come ho scritto nella lettera a Silvia Romano, affermare che Al Shabab (e tutte le sigle da te citate) NON sono assolutamente e inequivocabilmente parte dell'Islam e chi professa la loro ideologia violenta NON è mussulmano. Il Corano cita espressamente nella sura 2 Al Baqara , versetto 190: -" in verità Dio non ama coloro che eccedeno".
Prendendo spunto da questo passaggio, chiunque affermi il contrario è da considerarsi al di fuori della religione islamica. Quindi ben consapevole della mia onestà intellettuale e della mia preparazione in merito , posso affermare che altro è il jihad, (che significa sforzo, mentre harb e qitaal indicano il vero significato della battaglia religiosa o non ) da attuare per difendersi se si è attaccati. E' considerato come "piccolo jihad" (jihad al Saghiir). Molta più importanza hail "grande jihad" (jhad al Kabiir) quale sforzo interiore da attuare per risultare migliori come persone di fede. Con altrettanta onestà intellettuale riconosco tutte le colpe e le manipolazioni dell'Islam politico fin dall'Egira e dalla morte del Profeta che certamente non sono "gioia, pace, angelelogia", così come riconosco l'esistenza di un Islam moderato e pacifico, composto da persone perbene.

Non sono una sognatrice, bensì persona che con realismo si batte per una soluzione apocatastica positiva del dialogo interreligioso e sociale. Continuare oggi ad incatenare un miliardo e mezzo di persone alla sola interpretazione guerrofondaia dell'Islam, non solo fomenta un perenne cortocircuito di sangue e odio, ma ci rende poco lucidi nella strategia contro i jihadisti. Strategia che ha invece bisogno di menti lucide e alleanze di ferro. Vogliamo davvero perdere questa partita? Io non credo, altrimenti ci rendiamo complici del loro disegno di morte. Sta a te scegliere da che parte stare.

Niram Ferretti: Maryan Ismail ti ringrazio per il tuo intervento. Tuttavia ribadisco con fermezza che Al Shaabab, Al Qaida, Hamas, l'ISIS, Boko Haram, sono inequivocabilmente musulmani come lo sono tutti i musulmani, la maggioranza, che non praticano il jihad. Il jihad offensivo è stato per secoli uno dei capisaldi dell'Islam. Tu citi la Sura 2 Al Baqara, e io ti cito la Sura 9, successiva, e che dunque abroga la Sura precedente. Secondo il Sahih di al Bukhari, hadith n. 4329, fu l'ultima a essere rivelata al Profeta.

La sura, come tu non puoi non sapere, inizia con l'abrogazione unilaterale di tutti gli accordi di pace stipulati precedentemente con i miscredenti. A chi non era attivamente coinvolto nella lotta contro Maometto e i suoi seguaci viene concesso solo un breve periodo di grazia. Al termine dei mesi sacri, Maometto e i suoi avrebbero dovuto uccidere tutti gli infedeli. Maometto è per i fedeli musulmani l'esempio perfetto da seguire, e Maometto ha ucciso, decapitato, saccheggiato, incoraggiato e praticato la schiavitù sessuale. Parlare di "manipolazioni" da parte dell'Islam politico non ha alcun senso.

L'Islam nasce politico a Medina, non religioso alla Mecca. Nasce come assetto rigorosamente teopolitico quando Maometto inizia da acquisire il potere armato che gli consente di imporsi come capo popolo. Dunque sarebbe lui che avrebbe manipolato se stesso? Se tu mi dici che questo non è vero, e che i gruppi jihadisti non interpretano il Corano sulla base di questa legittima interpretazione e non tengono la Sira come ulteriore fonte di ispirazione e anche gli hadit, affermi il falso. L'onestà intellettuale dovrebbe basarsi sul riconoscimento che sì, purtroppo, i jihadisti sono musulmani esattamente quanto lo sono coloro che non praticano il jihad, e lo sono sulla base del Corano e sulla base delle gesta emblematiche del Profeta. Dire, come fai tu, che essi sarebbero "nazisti" non rende un buon servizio all'Islam perchè disconosce un aspetto altamente problematico di questa religione. Si può riformare solo se si sa cosa riformare, non si riforma dicendo che coloro che praticano la violenza in nome di Allah non sono musulmani, perchè se no cosa ci sarebbe mai da riformare?

Come mi disse anni fa Mordechai Kedar, "I musulmani sono teoricamente divisi in due categorie: coloro i quali credono nell’Islam e lo agiscono su se stessi e coloro i quali cercano di farlo agire sugli altri, imponendoglielo. I primi sono compatibili con le nostre società, i secondi non lo sono, ma entrambi, lo ripeto, fanno riferimento a un’unica tradizione testuale, a un unico testo". Non sono io che devo stare da una parte, io sto infatti dalla parte di chi, come Magdi Allam, Raymond Ibrahim, Mordechai Kedar, Bat Ye'or, Robert Spencer, Ayan Hirsi Alì, Hamed Abdel Samed e altri, tutti considerati islamofobi, sa indicare esattamente cosa non funziona nell'Islam senza affermare che ciò che non funziona sarebbe frutto di manipolazione o di deviazione o di perversione, come era chiaro al Mohamed Taha, che addirittura arrivò a parlare di due messaggi dell'Islam, ritenendo che per una sua riforma fosse necessario tornare alle sure meccanesi perchè sapeva perfettamente che quelle successive, le sure medinesi erano e sono un enorme problema. Non gli andò molto bene, visto che venne giustiziato.


Fabio Giuseppe Corinto
Ottimo, davvero ottimo, caro Niram. Soprattutto, a mio parere sono stati dirimenti questi due punti: il primo dal punto di vista storico-giustifico (visto che l'islam è intrinsecamente politico) e il secondo dal punto di vista logico-filosofico, evidenziando la contraddizione di quanto affermato da Maryam (secondo me in buona fede, ma con un tot di illusione).
"Tu citi la Sura 2 Al Baqara, e io ti cito la Sura 9, successiva, e che dunque abroga la Sura precedente. Secondo il Sahih di al Bukhari, hadith n. 4329, fu l'ultima a essere rivelata al Profeta."

"Dire, come fai tu, che essi sarebbero "nazisti" non rende un buon servizio all'Islam perchè disconosce un aspetto altamente problematico di questa religione. Si può riformare solo se si sa cosa riformare, non si riforma dicendo che coloro che praticano la violenza in nome di Allah non sono musulmani, perchè se no cosa ci sarebbe mai da riformare?"

Sublime, poi, la domanda retorica su Maometto che dunque avrebbe manipolato se stesso
Che dire, dunque?


Gino Quarelo
Credo che a casa nostra e nei nostri paesi, siamo noi con i nostri criteri tradizionali, culturali, laici e civili a stabilire cos'è il bene e cos'è il male, cosa sia lecito fare e non fare.

Certamente non lo possono decidere i mussulmani ospiti o cittadini italiani sulla base della loro lettura e interpretazione del Corano e di altri testi della loro fede politico religiosa, ci mancherebbe altro.

Nel Corano può essere scritto qualsiasi cosa ma a noi non deve assolutamente interessare e riguardare, perché per noi il Corano e gli altri testi islamici, non hanno alcun valore tradizionale, culturale, giuridico, politico, religioso e a ben leggerli nemmeno alcuna rilevanza positiva, considerando i valori umani naturali, universali e civili in esso contenuti.

Mettersi a discutere sulla corretta lettura e interpretazione del Corano mi sembra un non senso e una debolezza morale e politica, poiché si dà l'impressione che anche per noi il Corano abbia una importanza da considerare nelle nostre scelte su ciò che è bene e su ciò che è male.
A casa nostra decidiamo noi e non gli islamici, Maometto e il suo Corano che per noi sono solo fonte di errore, terrore, orrore, inciviltà, disumanità, conflitti e morte.


Ecco, anche la Treccani santifica Maometto e il naziamo maomettano e implicitamente demonizza gli ebrei, i cristiani e tutti gli altri diversamente religiosi e pensanti,
Secondo la Treccani Maometto era un uomo meraviglioso che voleva la fraternità e l'uguaglianza degli uomini e che ha dovuto scontrarsi con la malvagità egoista degli uomini economicamente potenti dell'Arabia di allora che erano prevalentemente cristiani ed ebrei i quali per miserabili interessi economici egoisti si rifiutavano di accettare la nuova parola di Dio con la sua innovazione religiosa e la sua fraternità sociale.

Maométto nell'Enciclopedia Treccani

http://www.treccani.it/enciclopedia/maometto/

Maométto (arabo Muḥammad "il Lodato"). - Fondatore della religione islamica (La Mecca 570 circa - Medina 632). È considerato dai musulmani il sigillo dei profeti, cioè colui che ha concluso il ciclo della rivelazione iniziata da Adamo. M., figura chiave dell'Islam, è il messaggero di Dio (rasūl Allāh), ma nonostante l'importanza fondamentale che riveste la sua figura, essendo colui che ha rivelato il Corano, l'ortodossia islamica insiste sul carattere esclusivamente umano della sua persona. Fonti principali della vita di M. sono innanzitutto il Corano, la biografia canonica (sīra) e le raccolte di Ibn Isḥāq e Ibn Hishām: secondo queste, rimasto orfano in tenera età, M. crebbe in condizioni disagiate fino al matrimonio con la ricca vedova Khadīgia. Dal politeismo patrio, attraverso una profonda crisi spirituale, passò a una ferma fede monoteistica, che cominciò a predicare intorno all'età di 40 anni (610 circa) tra i suoi concittadini: questi mostrarono dapprima indifferenza, poi ostilità, vedendo nella nuova dottrina, basata sull'uguaglianza, un pericolo per i proprî interessi economici. Capisaldi di tale religione erano: fede in un Dio unico creatore onnipotente, cui gli uomini debbono totale sottomissione (islām) attraverso la conduzione di una vita casta e l'osservanza dei precetti islamici (preghiera, digiuno, ecc.); aiuto verso il prossimo, soprattutto se indigente; prossima fine del mondo, giudizio universale e retribuzione in bene e in male delle azioni umane, con paradiso, inferno, resurrezione dei corpi, ecc. Nelle teorie religiose di M. convergevano molti elementi già presenti nella religione ebraica e cristiana, primo fra tutti quello del monoteismo, ma anche credenze pagane, come, per es., quella riconducibile al pellegrinaggio alla Ka῾ba (v.). La predicazione di M. riuscì a formare alla Mecca una piccola comunità comprendente suoi familiari e membri della borghesia, e soprattutto umili e schiavi; ma l'ostilità delle classi dirigenti, come già detto dovuta per lo più a motivi sociali ed economici, rese la vita difficile al profeta e ai suoi seguaci, tanto da indurlo a cercare un appoggio e un campo d'azione fuori della città natale. Dopo un tentativo fallito a Ṭā'if, un accordo fu da lui stretto con elementi di Medina, e in questa città M. si recò nell'autunno del 622, con quella egira, o migrazione, che segnò poi l'inizio dell'era musulmana. Pochi anni dopo l'egira morì Khadīgia, che aveva dato quattro figlie a M.; in seguito questi ebbe altre mogli, tra cui la sua preferita ῾Ā'isha (v.). Era questo un modo per ottenere con diplomazia l'appoggio di varî clan tribali o di rinforzarne i legami. A Medina M. divenne non solo capo religioso ma anche politico, e seppe abilmente estendere il suo potere passando da ospite alleato e paciere di quella divisa comunità pagana, a vero arbitro e guida. Circondato dai fidi Compagni (Ṣaḥāba), tra i meccani con lui migrati (Muhāgirūn) e i nuovi ausiliarî (Anṣār) medinesi, egli organizzò rapidamente la comunità musulmana (umma/">umma), opponendosi agli elementi ostili di Medina, ebrei e cristiani, dapprima consenzienti al monoteismo islamico. È in questi anni (624) che M. sostituì la direzione della preghiera (qibla) dall'originaria Gerusalemme alla Ka῾ba. Le tappe della vittoriosa affermazione di M. a Medina furono la vittoria di Badr (624) sui meccani, non invalidata dal susseguente passeggero scacco di Uḥud; la resistenza all'assedio di Medina invano tentato (627) dai meccani; la tregua decennale con La Mecca, stretta (628) col patto di Ḥudaibiya, denunciato poco più di un anno dopo; la marcia sulla Mecca e la sua occupazione quasi senza colpo ferire (630). Ma residenza del profeta restò sempre Medina, donde egli aveva via via eliminato, con esilî e aspre battaglie, le dissidenti tribù ebraiche, e che quindi restava cittadella della nuova fede e capitale del nuovo stato teocratico, che abbracciava ormai, attraverso la sottomissione delle tribù beduine, buona parte d'Arabia. Dopo un solenne pellegrinaggio d'addio alla città natale, il cui culto della Ka῾ba era stato da M. inserito e armonizzato nell'Islam, il profeta morì a Medina in seguito a breve malattia, lasciando la sua comunità senza capo designato, ma con una cerchia di uomini d'alto valore religioso e civile (Abū Bakr, ῾Omar, ecc.), che continuarono in parte, come califfi, l'opera del fondatore. Il giudizio storico sulla figura di M., a lungo offuscato da parzialità e ostilità confessionali, riconosce in lui una personalità eccezionale, di indubbia sincerità nella sua fede e nella sua missione, un abile politico, fondatore di una religione e di uno stato, un uomo votato con ogni energia a un'opera che egli sentì trascendere la sua persona, e destinata a segnare una traccia indelebile nella storia. Alla figura di M. sono ispirate alcune opere letterarie, tra le quali Le fanatisme ou Mahomet le prophète di Voltaire (1741) e il frammento drammatico Mahomet di W. Goethe (1772 circa).




Dopo Robert Spencer e Raymond Ibrahim è ora il turno di Mordechai Kedar che intervistai nel luglio del 2017
a Herzliya.
Intervista a Mordechai Kedar: Strappare le maschere ai fatti, L'Informale, 2017
Niram Ferretti
14 maggio 2020
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

"L’Islam senza il jihad è come un gatto senza baffi.
Ovviamente ci sono anche altri comandi prescrittivi ma il jihad è il modo in cui si mettono gli altri nelle condizioni di accettare l’Islam. Il jihad può essere pacifico, la parola significa infatti sforzo e lo sforzo può essere di natura pacifica. Si può essere benevoli nei confronti degli altri convincendoli, come nel caso del jihad attraverso la dawa, in altre parole del jihad che chiama i non musulmani all’Islam, attraverso la persuasione, l’indottrinamento, la benevolenza.
Quindi si tratta di una pratica intesa a promuovere l’Islam, tuttavia, se si rifiuta o si agisce contro l’Islam allora il jihad può trasformarsi nel “jihad el kitai”, il jihad della guerra, e qui tutto è permesso. Per esempio, le terre degli infedeli possono essere loro sottratte insieme alle loro mogli e così via. Una volta che l’Islam ha messo in atto questo mezzo attraverso cui diffondersi, il jihad è diventato di fatto la modalità con cui l’Islam opera quando si tratta degli altri.
Internamente ci sono mezzi diversi al suo operare, come i califfi, i capi, ma quando si tratta degli infedeli, gli ebrei, i cristiani, i buddisti, ecc. allora c’è il jihad.
Il Jihad è l’anima dell’Islam fin dalla sua origine, dai tempi di Maometto".



Gino Quarelo
L'Islam politico molesto nasce con Maometto già alla Mecca e si fa violento dopo a Medina sempre con Maometto che prima di morire fa in tempo a compiere un lungo elenco di crimini contro l'umanità.

Niram Ferretti
Gino Quarelo ti devo correggere. L'Islam nasce a Medina. Politico, anzi, teopolitico. Nei dodici anni di predicazione alla Mecca, Maometto non aveva alcun autorità e potere politico.

Gino Quarelo
Certo che in origine alla Mecca non aveva il potere e siccome era molesto con la sua presunzione religiosa e voleva averlo a tutti i costi ma non riusciva a convincere che pochi allora i meccani l'hanno costretto all'esilio a Medina dove poi sfortunatamente per noi si è fatto forte.
Il potere politico lui lo voleva già alla Mecca prima di doversene andare a Medina ma non è riuscito ad averlo con le sole parole così poi è tornato con le armi da Medina dove invece era riuscito a convincere e conquistarsi una schiera di seguaci ed era diventato religiosamente, politicamente e militarmente potente.

O la borsa o la vita!
Alla Mecca per i primi 12 anni Maometto ha praticato il jihad pacifico o dawa, attraverso la persuasione, l’indottrinamento, la benevolenza ma non avendo ottenuto alcun risultato se non quello di rendersi molesto e antipatico al punto da doversene andare a Medina è passato allo jihad el kitai, quello violento e della guerra, o con le buone o con le cattive che è la pratica islamica o nazi maomettana da sempre.

Intervista a Mordechai Kedar: Strappare le maschere ai fatti, L'Informale, 2017
Niram Ferretti
14 maggio 2020
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

"L’Islam senza il jihad è come un gatto senza baffi.
Ovviamente ci sono anche altri comandi prescrittivi ma il jihad è il modo in cui si mettono gli altri nelle condizioni di accettare l’Islam. Il jihad può essere pacifico, la parola significa infatti sforzo e lo sforzo può essere di natura pacifica. Si può essere benevoli nei confronti degli altri convincendoli, come nel caso del jihad attraverso la dawa, in altre parole del jihad che chiama i non musulmani all’Islam, attraverso la persuasione, l’indottrinamento, la benevolenza.
Quindi si tratta di una pratica intesa a promuovere l’Islam, tuttavia, se si rifiuta o si agisce contro l’Islam allora il jihad può trasformarsi nel “jihad el kitai”, il jihad della guerra, e qui tutto è permesso. Per esempio, le terre degli infedeli possono essere loro sottratte insieme alle loro mogli e così via. Una volta che l’Islam ha messo in atto questo mezzo attraverso cui diffondersi, il jihad è diventato di fatto la modalità con cui l’Islam opera quando si tratta degli altri.
Internamente ci sono mezzi diversi al suo operare, come i califfi, i capi, ma quando si tratta degli infedeli, gli ebrei, i cristiani, i buddisti, ecc. allora c’è il jihad.
Il Jihad è l’anima dell’Islam fin dalla sua origine, dai tempi di Maometto".


Ariel Akiva
Gino Quarelo quindi l'islam è politico e molesto in sintesi!

Gino Quarelo
Se tu togli la violenza, il terrore, l'orrore, il ricatto, la minaccia, l'intimidazione, ... l'Islam crolla come un castello di carte quando togli la prima carta.

A Cristo, stando ai vangeli, sono bastati 3 anni di predicazione perché poi il cristianismo nei primi secoli si espandesse in tutto l'Impero romano e anche oltre sia in Asia che in Africa, solo con la parola, con la persuasione, con l'esempio, con la fraternità e l'amore cristiano, con la favola della salvezza cristiana;

a Maometto non sono bastati i primi 12 anni di predicazione alla Mecca per risuscire a convincere e a persuadere con la parola che poche persone. È stato solo poi, a partire da Medina, dove gli era riuscito di radunare e mettere in piedi una banda consistente di seguaci, però usando la pratica mafiosa della violenza, e della razzia, e da Medina ha successivamente espanso il suo potere politico-religioso anche alla Mecca e altrove ma sempre usando l'intimidazione, la minaccia, la predazione, il ricatto, l'estorsione, il tradimento, la violenza, la guerra, l'omicidio e lo sterminio; e così poi hanno sempre fatto i suoi seguaci.

Alla Mecca Maometto ha predicato 12 anni senza combinare nulla poi ha combinato solo con la violenza e la costrizione. Questa logica la si può vedere ovunque sia nella vita di Maometto, sia lungo i 1400 anni di storia maomettana, sia oggi nei paesi mussulmani che ovunque l'Islam sia presente come minoranza consistente.



Gino Quarelo
Raccontare che esistono due Islam, uno buono e pacifico e uno cattivo e violento è raccontare il falso e ingannare il prossimo e l'umanità intera, poiché esiste solo un Islam quello rappresentato da Maometto, dalle sue parole e dalle sue azioni e prescritto nel Corano, non ve ne sono altri.
Maometto è stato un uomo irrispettoso delle diversità religiose, discriminatore, razzista, cattivo, violento, predatore, schiavizzatore, omicida e sterminatore proprio come gli islamisti.
Maometto era il contrario di Gesù Cristo ed era un islamico islamista a tutto tondo.





16)

I martiri della libertà che hanno abbandonato l'Islam come apostati, o che hanno difeso la loro dignità e la loro fede e che si sono opposti all'Islam e alla conversione forzata imposta dal nazismo maomettano con la minaccia di morte.


Apostati dell'Islam, eroi dell'umanità
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 188&t=1922




La “scelta” di quelle che non si sono convertite all'Islam. Asia, Saima, Mariam, Leah e le altre cristiane perseguitate per non avere voluto abiurare alla loro fede
Giulio Meotti
13 maggio 2020

https://www.facebook.com/giulio.meotti/ ... 8522422270

Saima Sardar, un’infermiera cristiana di Faisalabad, in Pakistan, è stata uccisa dall’ex fidanzato perché si era rifiutata di sposarlo e convertirsi all’islam. “Se non rifiuti la tua fede, non ti converti e non ti sposi con me, morirai”, le aveva detto l’uomo. Anche Binish Paul è stata buttata giù da un palazzo perché si era rifiutata di convertirsi all’islam, sempre in Pakistan. Mariam Yehya Ibrahim Ishag, una dottoressa in Sudan, ha deciso di rimanere cristiana ed è stata condannata a morte. “Ti abbiamo concesso tre giorni per abiurare, ma hai deciso di non riconvertirti all’islam. Ti condanno alla morte per impiccagione”, le ha detto il giudice Abbas Mohammed al-Khalifa. Dopo la mobilitazione internazionale, Mariam è riuscita ad andare a vivere nel New Hampshire. Sarebbe durato molto meno il calvario di Asia Bibi, la cristiana pakistana oggi esule in Canada, se si fosse convertita all’islam.
Il litigio nel suo villaggio scoppiò quando Bibi andò a prendere un po’ d’acqua in un secchio e le altre donne si rifiutarono di berne dopo che gli fu detto che era “haram”, vietato dal Corano.
Allora le donne hanno intimato che Bibi avrebbe dovuto convertirsi all’islam. Cinque giorni dopo, una folla di duecento persone la circondò mentre Bibi era fuori a raccogliere frutta e la accusò di avere insultato il profeta Maometto. Le dissero nuovamente di convertirsi all’islam o di morire. Una “scelta” cui è stata posta di fronte anche in carcere, dove Bibi ha trascorso dieci anni prima di riuscire a raggiungere all’estero la sua famiglia.

Prosegue la mobilitazione della famiglia e di qualche organizzazione cristiana per Leah Sharibu, da due anni prigioniera di Boko Haram, l’unica ragazza cristiana tra le scolare di Dapchi rapite che, nonostante avesse potuto essere liberata insieme alle compagne di scuola, ha rifiutato di convertirsi. Le ragazze che erano con lei hanno raccontato: “Boko Haram disse a Leah di accettare l’islam e lei rifiutò. Quindi dissero che non sarebbe venuta con noi e che sarebbe dovuta tornare a sedersi con altre tre ragazze che avevano lì. L’abbiamo supplicata di recitare la dichiarazione islamica, di mettere l’hijab e salire sul veicolo, ma lei ha detto che non era la sua fede, quindi perché avrebbe dovuto dirlo? Se vogliono ucciderla, possono andare avanti, ma lei non dirà che è musulmana”. Anche il padre della studentessa, Nathan Sharibu, si è detto fiero del coraggio con cui Leah ha rifiutato di abbracciare la fede islamica. Lo ha rivelato anche Muhammadu Buhari, il presidente della Nigeria: “Leah è ancora nelle mani dei terroristi perché, a loro dire, non ha abiurato la sua fede cristiana. Ma noi, in quanto rappresentanti del governo di e per tutti i nigeriani, affermiamo che nessuno ha il diritto di costringere un’altra persona a cambiare la sua fede contro la sua volontà e che ogni vita è sacra. Faremo di tutto per liberare lei e gli altri rapiti, a prescindere dalla loro fede religiosa”. Stessa sorte per Grace Taku, l’operatrice umanitaria mai rilasciata per il suo rifiuto alla conversione.
Sarà perché non sono post cristiane occidentali andate in missione umanitaria, ma cristiane indigene la cui umanità è stata sradicata in anni di oppressioni; sarà perché sono le figlie di un cristianesimo che si trovava in quelle terre da prima che nascesse l’islam; sarà infine perché non si sono convertite inverando un ecumenismo che si porta moltissimo sui media, che parlano di “scelta” e mai di “sottomissione”. Ma le loro storie, il loro martirio, a parte qualche hashtag, non hanno trovato ancora una parte sul set cinematografico della cattiva coscienza occidentale.

Magdi Cristiano Allam l'apostata, un eroe dell'umanità
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 188&t=1854



Je suis Asia Bibi - Je suis Mila - Je suis Theo van Gogh - Je suis Charlie Hebdo - Je suis Magdi Allam
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ecco l'Italia demente complice del nazismo maomettano

Messaggioda Berto » gio mag 28, 2020 8:30 pm

SILVIA, LA CONTABILITÀ, GILAD E LE FAC NIU
Josef Jossy Jonas
15 maggio 2020

Ho letto i commenti sulla liberazione della Romano: da vergognarsi.
è sempre bene domandarsi dove e perché nasce l’odio, perché la vicenda di Silvia ha molti lati oscuri.
Sii doveva pagare un riscatto di 4 milioni, ma anche di 40 o 400 miliardi pur di salvare una vita, ma non era meglio non farla partire? Non sarebbe stato più economicamente conveniente? È una questione molto semplice: costi e benefici. I costi di certe operazioni sono superiori ai benefici e non parlo del riscatto pagato.

Silvia è entrata in kenya con un visto turistico e quindi non poteva lavorare.
La Onlus per la quale lavorava si chiama Africa Milele, con sede a Fano, in Italia.
La società ha incassati tra donazioni ed altro, lo scorso anno, 55.629 euro, ne ha spesi 55.955 registrando un disavanzo di 326 euro. Tra le spese dichiarate, la voce di maggior rilievo è di 45.975 euro, attribuiti al “Sostegno progetti e attività”. Quali “progetti” e quali “attività”? Sarebbe davvero interessante conoscerne i dettagli, visto che a Chakama di “realizzato” risulta ben poco, per non dire nulla. Tale somma, a conti fatti, costituisce un’entrata di circa € 4.000,00 mensili, che se non destinati al sostegno di progetti in favore dei bambini risultano una buona entrata per la sopravvivenza di chi afferma di fare opere che invece non fa.
Il dirigente della Africa Milele in loco, è il fidanzato della titolare della Onlus, tale Joseph. Joseph percepisce uno stipendio di 400 euro al mese, non si sa bene cosa faccia ma secondo Payscale.com un impegato in Kenya guadagna 129 euro, il signor Joseph che, ripeto, è il fidanzato della titolare della Onlus, guadagna quasi quattro volte tanto.

Sempre secondo il sito Payscale ma anche secondo guidestar.com, lo stipendio di un titolare di Onlus parte da 45.000 dollari minimo, per superare i 120.00 dollari, su base annua. Ciò significa che un titolare di onlus marcia minimo sui 3.500 euro al mese, un cooperante (sempre secondo i dati ufficiali di Payscale) guadagna minimo 41.000- MINIMO- 80.000 dollari l’anno, cioè circa 3.000 euro al mese, se va proprio male.

Solo in Sudafrica ci sono 100.000 ONG, in tutto il mondo sono 1.200.000, in pratica in Kenya ne hanno una ogni 80 abitanti poveri, non sono tante?
Come sono spesi i soldi? Quali sono i progetti presentati e quali quelli realizzati?
insomma, chi ci guadagna?

Lo scopo della missione di Silvia era far giocare i bambini del villaggio, cosa davvero nobile, ma davvero così indispensabile? Così costosa?

Ci sono operazioni economicamente sconvenienti: come mettere su una ONG che spende tutto quello che ha senza lasciar traccia delle spese, una missione che in caso di pericolo debba essere coperta dai soldi dei contribuenti.
Sarebbe forse più conveniente trovare gente del posto, pagarla, farsi rilasciare ricevute delle spese, vedere il progetto preventivo, valutare il consuntivo e verificare i risultati?

E ora? Ora con i soldi di quel riscatto quante armi ed esplosivo si potranno comprare? Quanti morti si potranno fare? Quante donne si potranno rapire e schiavizzare?

Se poi qualcuno si stupisce dei commenti feroci verso la cooperante (e che anche a me sono sembrati vergognosi) vorrei chiedergli di fare un passo indietro, di mettersi nei panni di chi e’ furioso. Se sei un professionista, se sei un dipendente statale, se vivi una condizione economica agiata, allora questa storia e l'eventuale riscatto non ti hanno tolto nulla e puoi commuoverti nel vedere Silvia libera. Se Invece sei un invalido totale che vive con 285 euro annue ( quest'anno 286, un euro in più, che vergogna: un euro in più) beh prova a metterti nei suoi panni, prova a immaginare quanta rabbia nel vedere soldi così mal spesi, soldi che finiranno per finanziare il terrore e la morte e magari avrebbero potuto essere investiti meglio. E lasciamo perdere gli invalidi, che ci importa? Mancano poveri in Italia? Mancano persone alle quali quei soldi avrebbero fatto molto comodo o magari salvato la vita oppure in italia e scoppiata la ricchezza? Bastava gestire meglio le cose, sono state gestite male e continuano ad essere gestite male; ciò che stupisce e che c'è chi approva. Misteri della Repubblica. Italiani cuore grande, si sa, cuore si, ragione no.

I villaggi sono posti fantastici per fare volontariato, ci si conosce tutti, c'è un'atmosfera familiare e tanta sicurezza, si vive in contatto con la natura, insomma una bella esperienza da mettere sul curriculum. Ma è a pochi chilometri da Nairobi, o nei sobborghi di qualsiasi città africana che si vive davvero l'emergenza tragica e infernale delle bidonville. Su tg3 (sta su youtube) una giornalista tempo fa intervistò una ragazza costretta a vivere nella bidonville: case di lamiera con le stanze divise da pareti di cartone. Una povertà infernale; la ragazza racconta che tornando a casa una sera scoprì che le avevano rubato la forchetta ed il cucchiaio...la forchetta. Rubare una forchetta: si riesce ad immaginare tanta miseria?
Racconta che lì le ragazze si lasciano violentare senza far resistenza per non essere picchiate, per non essere uccise. Racconta, la ragazza, delle immondizie lasciate davanti uscio di casa, delle fogne inesistenti e dei liquami e deiezioni che scorrono davanti alle loro case ed i bambini li giocano. Giocano… Fatela li la ludoteca.
La missione della società di Silvia era di far giocare i bambini. Fare una ludoteca.

Andate li a far del bene, a lavare i bambini prima che a farli giocare, a disinfettarli, a curare le loro ferite, a proteggerli dalla violenza, a dargli da mangiare, a giocare ci penseranno quando saranno guariti e nutriti, non ora, ci sono altre priorità’.


SILVIA, LA CONTABILITÀ, GILAD E LE FAC NIU
Josef Jossy Jonas
15 maggio 2020

GILAD
Qui in Israele ci sono villaggi e zone pericolose da visitare per un israeliano ma per chiunque.
il sottoscritto, anni fa decise di entrare a Hebron ( città israeliane, su suolo israeliano). Un soldato mi ferma prima dell'ingresso nella città e mi chiese se fossi conscio dei rischi che avrei corso; me lo chiese in maniera garbata ed educata : “Vuoi entrare ad Hebron? Ma sei scemo?” Così mi disse. Io però entrai e lui mi disse che lo facevo a MIO rischio e pericolo.

Ecco, qui funziona cosi’: se ti rapiscono lo stato non paga, viene a prenderti con la forza se ci riesce, ma non paga, non ha pagato mai per non creare un precedente; in realtà ci fu una eccezione: Il soldato Gilad Shalit
Gilad fu rapito dai terroristi di Hamas nel 2006 e tenuto prigioniero in un sotterraneo per 5 anni (60 mesi) 60 mesi senza che gli fossero estratte le schegge della bomba che lo aveva colpito, nutrito di solo pane per le prime 4 settimane di prigionia, durante la quale perde 17 chili. Gilad veniva minacciato di morte in continuazione, non vide mai la luce del sole per 5 anni perché i satelliti israeliani lo avrebbero identificato e trovato.

Gilad visse sì una forte fortissima pressione psicologica, aveva solo 18 anni al momento del rapimento, e Hamas di gente e soldati israeliani ne aveva sgozzati diversi in passato.
Insomma un po’ di stress pure lui lo ebbe, eppure non chiese di leggere il Corano e non si convertì.

Gilad giunse in Israele vestito da soldato Israeliano, aveva davanti il nostro Leader Benjamin BIBI Netanyahu pronto ad abbracciarlo, Gilad sorrise, gli fece il saluto militare e poi svenne.

Si però pagammo un riscatto altissimo stavolta, per un solo soldato pagammo un riscatto storico: 1000 terroristi, alcuni colpevoli di omicidio e strage di civili. 1000 terroristi per un solo soldato indietro? In realtà svuotammo le nostre carceri. Ci siamo tolti 1000 criminali dalla galera che ci costavano 90 euro al giorno l’uno.
Abbiamo preso un soldato senza cacciare una breccola, anzi abbiamo risparmiato circa 8 miliardi di euro di costi carcerari che avremmo sostenuto solo nei prossimi 3 anni. Quello si che fu un buon affare.

Bisogna saper far di conto e basarsi sulla razione e non sull'emozione, fare i conti bene prima di parlare.

Gilad non ha mai visto la luce del sole per 5 anni, per evitare che i satelliti israeliani lo trovassero.
Gilad fu ferito nell’agguato e le schegge delle bombe gli rimasero nella carne per 5 anni, non avendo ricevuto alcuna cura medica e portandolo a soffrire atrocemente

Gilad viveva sotto la costante minaccia di morte.
Gliad era ostaggio di una organizzazione terrorista che si ispira alla religione della pace.

Ora:
Gilad al suo ritorno non sorrideva.
Gilad aveva perso 17 chili
Gilad la prima cosa che fa una volta sceso dall'aereo e stato il saluto militare al nostro primo ministro Benjamin netanyahu, con la divisa dello stato di israele, saluta e poi sviene

Gilad non si convertì a nessuna religione, eppure li si, forse lo avrebbe salvato.
Gilad ha sofferto.
Gilad sull’aereo che lo riportò a casa si cambiò e si mise l’uniforme del suo paese, ma sarebbe bastata pure una maglietta ed un paio di jeans, certo non con l'uniforme dei suoi carcerieri.



SILVIA, LA CONTABILITÀ, GILAD E LE FAC NIU
Josef Jossy Jonas
15 maggio 2020

A chi dice che Silvia è venuta vestita con abiti somali, invito a cercare su Google ‘Somali Clothes’ e non troverete nulla di simile a quello indossato da Silvia; piuttosto, la giornalista -Somala- Maryan Ismail, invece denuncia quella tunica e quel colore come l'abito indossato dalle donne sottomesse alla organizzazione integralista religiosa Shabab e denuncia sdegnosamente la passerella mediatica con il simbolo della sofferenza delle donne Somale, e ribadisce che di Somalo quell'abito non ha nulla, gli abiti delle donne Somale sono allegri e pieni di colore e non obbligano a tenere il cappuccio in testa, cercare su google, c'è tutto lì..

Gli insulti verso Silvia restano un abominio, ma allora lo sono anche quelli rivolti ai Marò che poi sono risultati innocenti, anche quelli indirizzati durante certe manifestazioni, ai soldati morti in missione di pace:” 10-100-1000 Nassirya’’ si gridava nelle manifestazioni di una certa sinistra. Si insultava, si insultava gravemente, si insultavano i morti, Silvia e’ viva, grazie a dio.

LE FAC NIU:

Al suo rilascio Silvia ha detto di non aver subito alcuna violenza e di ciò non possiamo che essere felici, prima si parla di un fidanzato e di una eventuale gravidanza, tutto poi ritrattato.

Se si è fidanzata li, se ha fatto un figlio (e ha negato assolutamente di aver subito violenza) e se ha potuto studiare e convertirsi, non ci si vede una prigionia infernale, da cosa è stata liberata? insomma non sembra che abbia condotto la vita di schiava. Però potrebbero essere fac niu e si vedrà, comunque in caso, auguri al papà ed al nascituro.

La fac niu sulla gravidanza, spero sia vera e sarebbero affari suoi, perché i figli so piezz’ e core, ma non si fanno in cattività’, nei filmato si accarezza la pancia ed ha un gonfiore che fa sperare bene che sia un maschietto o ha solo mangiato troppi fagioli e salsicce in aereo, vedremo.

Tornare vestita da teletubby e dire che è un abito Somalo, è proprio una fac niu e non stupisce che lo abbia detto Miss Stupidaggia Lucarelli, alla quale forse il troppo silicone che ha in corpo gli è finito nel cervello. Cervello da portare in officina anche a chi la segue anyway.
Italiani sempre pronti a ringraziare i nostri carnefici, sempre pronti a farci invadere da tutti.
Sempre servi, schiavi o vassalli, mai altra sorte.

L'episodio di Silvia sarà una grossa molla per molti ad emularlo. Si fa presto a far soldi con gli italiani: vengono qui a far del bene, li rapiamo, ci facciamo dare un sacco di soldi e poi li facciamo tornare a casa con la nostra divisa così ci fanno un po di marketing pubblicitario, facendoci fare pure un figurone alla nostra causa: che paese fantastico l'italia.
L’italia storicamente è sempre stata invasa e conquistata da tutti : Barbari, Normanni, Arabi, Austriaci, Spagnoli, Tedeschi e pure quegli imbecilli che vanno in giro con la Baguette sotto l’ascella sudata in estate; tutti hanno reso serva l’Italia, solo san Marino non ci ha ancora provato, ma se continuiamo di questo passo…

Col lavoro che avevo in Italia ho avuto la possibilità di viaggiare tantissimo, in moltissime parti del mondo, e ovunque mi trovassi ero sempre accolto così: “Ah Italiano? Piza, Mozarela, Mandolinooo”’.
Beh ora le cose cambieranno, potranno dire: “Piza, mozarela, cretino”.

Le informazioni sulla Ong di Silvia me le ha fornite Franco Nofori, da 30 (trenta) anni residente in Kenya, consigliere dell'ambasciata Italiana in Kenya.
I dati sui salari dei volontari delle ONG li ho presi da Payscale.com e Guidestar.com
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ecco l'Italia demente complice del nazismo maomettano

Messaggioda Berto » gio mag 28, 2020 8:30 pm

SILVIA, LA CONTABILITÀ, GILAD E LE FAC NIU
Josef Jossy Jonas
15 maggio 2020

Ho letto i commenti sulla liberazione della Romano: da vergognarsi.
è sempre bene domandarsi dove e perché nasce l’odio, perché la vicenda di Silvia ha molti lati oscuri.
Sii doveva pagare un riscatto di 4 milioni, ma anche di 40 o 400 miliardi pur di salvare una vita, ma non era meglio non farla partire? Non sarebbe stato più economicamente conveniente? È una questione molto semplice: costi e benefici. I costi di certe operazioni sono superiori ai benefici e non parlo del riscatto pagato.

Silvia è entrata in kenya con un visto turistico e quindi non poteva lavorare.
La Onlus per la quale lavorava si chiama Africa Milele, con sede a Fano, in Italia.
La società ha incassati tra donazioni ed altro, lo scorso anno, 55.629 euro, ne ha spesi 55.955 registrando un disavanzo di 326 euro. Tra le spese dichiarate, la voce di maggior rilievo è di 45.975 euro, attribuiti al “Sostegno progetti e attività”. Quali “progetti” e quali “attività”? Sarebbe davvero interessante conoscerne i dettagli, visto che a Chakama di “realizzato” risulta ben poco, per non dire nulla. Tale somma, a conti fatti, costituisce un’entrata di circa € 4.000,00 mensili, che se non destinati al sostegno di progetti in favore dei bambini risultano una buona entrata per la sopravvivenza di chi afferma di fare opere che invece non fa.
Il dirigente della Africa Milele in loco, è il fidanzato della titolare della Onlus, tale Joseph. Joseph percepisce uno stipendio di 400 euro al mese, non si sa bene cosa faccia ma secondo Payscale.com un impegato in Kenya guadagna 129 euro, il signor Joseph che, ripeto, è il fidanzato della titolare della Onlus, guadagna quasi quattro volte tanto.

Sempre secondo il sito Payscale ma anche secondo guidestar.com, lo stipendio di un titolare di Onlus parte da 45.000 dollari minimo, per superare i 120.00 dollari, su base annua. Ciò significa che un titolare di onlus marcia minimo sui 3.500 euro al mese, un cooperante (sempre secondo i dati ufficiali di Payscale) guadagna minimo 41.000- MINIMO- 80.000 dollari l’anno, cioè circa 3.000 euro al mese, se va proprio male.

Solo in Sudafrica ci sono 100.000 ONG, in tutto il mondo sono 1.200.000, in pratica in Kenya ne hanno una ogni 80 abitanti poveri, non sono tante?
Come sono spesi i soldi? Quali sono i progetti presentati e quali quelli realizzati?
insomma, chi ci guadagna?

Lo scopo della missione di Silvia era far giocare i bambini del villaggio, cosa davvero nobile, ma davvero così indispensabile? Così costosa?

Ci sono operazioni economicamente sconvenienti: come mettere su una ONG che spende tutto quello che ha senza lasciar traccia delle spese, una missione che in caso di pericolo debba essere coperta dai soldi dei contribuenti.
Sarebbe forse più conveniente trovare gente del posto, pagarla, farsi rilasciare ricevute delle spese, vedere il progetto preventivo, valutare il consuntivo e verificare i risultati?

E ora? Ora con i soldi di quel riscatto quante armi ed esplosivo si potranno comprare? Quanti morti si potranno fare? Quante donne si potranno rapire e schiavizzare?

Se poi qualcuno si stupisce dei commenti feroci verso la cooperante (e che anche a me sono sembrati vergognosi) vorrei chiedergli di fare un passo indietro, di mettersi nei panni di chi e’ furioso. Se sei un professionista, se sei un dipendente statale, se vivi una condizione economica agiata, allora questa storia e l'eventuale riscatto non ti hanno tolto nulla e puoi commuoverti nel vedere Silvia libera. Se Invece sei un invalido totale che vive con 285 euro annue ( quest'anno 286, un euro in più, che vergogna: un euro in più) beh prova a metterti nei suoi panni, prova a immaginare quanta rabbia nel vedere soldi così mal spesi, soldi che finiranno per finanziare il terrore e la morte e magari avrebbero potuto essere investiti meglio. E lasciamo perdere gli invalidi, che ci importa? Mancano poveri in Italia? Mancano persone alle quali quei soldi avrebbero fatto molto comodo o magari salvato la vita oppure in italia e scoppiata la ricchezza? Bastava gestire meglio le cose, sono state gestite male e continuano ad essere gestite male; ciò che stupisce e che c'è chi approva. Misteri della Repubblica. Italiani cuore grande, si sa, cuore si, ragione no.

I villaggi sono posti fantastici per fare volontariato, ci si conosce tutti, c'è un'atmosfera familiare e tanta sicurezza, si vive in contatto con la natura, insomma una bella esperienza da mettere sul curriculum. Ma è a pochi chilometri da Nairobi, o nei sobborghi di qualsiasi città africana che si vive davvero l'emergenza tragica e infernale delle bidonville. Su tg3 (sta su youtube) una giornalista tempo fa intervistò una ragazza costretta a vivere nella bidonville: case di lamiera con le stanze divise da pareti di cartone. Una povertà infernale; la ragazza racconta che tornando a casa una sera scoprì che le avevano rubato la forchetta ed il cucchiaio...la forchetta. Rubare una forchetta: si riesce ad immaginare tanta miseria?
Racconta che lì le ragazze si lasciano violentare senza far resistenza per non essere picchiate, per non essere uccise. Racconta, la ragazza, delle immondizie lasciate davanti uscio di casa, delle fogne inesistenti e dei liquami e deiezioni che scorrono davanti alle loro case ed i bambini li giocano. Giocano… Fatela li la ludoteca.
La missione della società di Silvia era di far giocare i bambini. Fare una ludoteca.

Andate li a far del bene, a lavare i bambini prima che a farli giocare, a disinfettarli, a curare le loro ferite, a proteggerli dalla violenza, a dargli da mangiare, a giocare ci penseranno quando saranno guariti e nutriti, non ora, ci sono altre priorità’.


SILVIA, LA CONTABILITÀ, GILAD E LE FAC NIU
Josef Jossy Jonas
15 maggio 2020

GILAD
Qui in Israele ci sono villaggi e zone pericolose da visitare per un israeliano ma per chiunque.
il sottoscritto, anni fa decise di entrare a Hebron ( città israeliane, su suolo israeliano). Un soldato mi ferma prima dell'ingresso nella città e mi chiese se fossi conscio dei rischi che avrei corso; me lo chiese in maniera garbata ed educata : “Vuoi entrare ad Hebron? Ma sei scemo?” Così mi disse. Io però entrai e lui mi disse che lo facevo a MIO rischio e pericolo.

Ecco, qui funziona cosi’: se ti rapiscono lo stato non paga, viene a prenderti con la forza se ci riesce, ma non paga, non ha pagato mai per non creare un precedente; in realtà ci fu una eccezione: Il soldato Gilad Shalit
Gilad fu rapito dai terroristi di Hamas nel 2006 e tenuto prigioniero in un sotterraneo per 5 anni (60 mesi) 60 mesi senza che gli fossero estratte le schegge della bomba che lo aveva colpito, nutrito di solo pane per le prime 4 settimane di prigionia, durante la quale perde 17 chili. Gilad veniva minacciato di morte in continuazione, non vide mai la luce del sole per 5 anni perché i satelliti israeliani lo avrebbero identificato e trovato.

Gilad visse sì una forte fortissima pressione psicologica, aveva solo 18 anni al momento del rapimento, e Hamas di gente e soldati israeliani ne aveva sgozzati diversi in passato.
Insomma un po’ di stress pure lui lo ebbe, eppure non chiese di leggere il Corano e non si convertì.

Gilad giunse in Israele vestito da soldato Israeliano, aveva davanti il nostro Leader Benjamin BIBI Netanyahu pronto ad abbracciarlo, Gilad sorrise, gli fece il saluto militare e poi svenne.

Si però pagammo un riscatto altissimo stavolta, per un solo soldato pagammo un riscatto storico: 1000 terroristi, alcuni colpevoli di omicidio e strage di civili. 1000 terroristi per un solo soldato indietro? In realtà svuotammo le nostre carceri. Ci siamo tolti 1000 criminali dalla galera che ci costavano 90 euro al giorno l’uno.
Abbiamo preso un soldato senza cacciare una breccola, anzi abbiamo risparmiato circa 8 miliardi di euro di costi carcerari che avremmo sostenuto solo nei prossimi 3 anni. Quello si che fu un buon affare.

Bisogna saper far di conto e basarsi sulla razione e non sull'emozione, fare i conti bene prima di parlare.

Gilad non ha mai visto la luce del sole per 5 anni, per evitare che i satelliti israeliani lo trovassero.
Gilad fu ferito nell’agguato e le schegge delle bombe gli rimasero nella carne per 5 anni, non avendo ricevuto alcuna cura medica e portandolo a soffrire atrocemente

Gilad viveva sotto la costante minaccia di morte.
Gliad era ostaggio di una organizzazione terrorista che si ispira alla religione della pace.

Ora:
Gilad al suo ritorno non sorrideva.
Gilad aveva perso 17 chili
Gilad la prima cosa che fa una volta sceso dall'aereo e stato il saluto militare al nostro primo ministro Benjamin netanyahu, con la divisa dello stato di israele, saluta e poi sviene

Gilad non si convertì a nessuna religione, eppure li si, forse lo avrebbe salvato.
Gilad ha sofferto.
Gilad sull’aereo che lo riportò a casa si cambiò e si mise l’uniforme del suo paese, ma sarebbe bastata pure una maglietta ed un paio di jeans, certo non con l'uniforme dei suoi carcerieri.



SILVIA, LA CONTABILITÀ, GILAD E LE FAC NIU
Josef Jossy Jonas
15 maggio 2020

A chi dice che Silvia è venuta vestita con abiti somali, invito a cercare su Google ‘Somali Clothes’ e non troverete nulla di simile a quello indossato da Silvia; piuttosto, la giornalista -Somala- Maryan Ismail, invece denuncia quella tunica e quel colore come l'abito indossato dalle donne sottomesse alla organizzazione integralista religiosa Shabab e denuncia sdegnosamente la passerella mediatica con il simbolo della sofferenza delle donne Somale, e ribadisce che di Somalo quell'abito non ha nulla, gli abiti delle donne Somale sono allegri e pieni di colore e non obbligano a tenere il cappuccio in testa, cercare su google, c'è tutto lì..

Gli insulti verso Silvia restano un abominio, ma allora lo sono anche quelli rivolti ai Marò che poi sono risultati innocenti, anche quelli indirizzati durante certe manifestazioni, ai soldati morti in missione di pace:” 10-100-1000 Nassirya’’ si gridava nelle manifestazioni di una certa sinistra. Si insultava, si insultava gravemente, si insultavano i morti, Silvia e’ viva, grazie a dio.

LE FAC NIU:

Al suo rilascio Silvia ha detto di non aver subito alcuna violenza e di ciò non possiamo che essere felici, prima si parla di un fidanzato e di una eventuale gravidanza, tutto poi ritrattato.

Se si è fidanzata li, se ha fatto un figlio (e ha negato assolutamente di aver subito violenza) e se ha potuto studiare e convertirsi, non ci si vede una prigionia infernale, da cosa è stata liberata? insomma non sembra che abbia condotto la vita di schiava. Però potrebbero essere fac niu e si vedrà, comunque in caso, auguri al papà ed al nascituro.

La fac niu sulla gravidanza, spero sia vera e sarebbero affari suoi, perché i figli so piezz’ e core, ma non si fanno in cattività’, nei filmato si accarezza la pancia ed ha un gonfiore che fa sperare bene che sia un maschietto o ha solo mangiato troppi fagioli e salsicce in aereo, vedremo.

Tornare vestita da teletubby e dire che è un abito Somalo, è proprio una fac niu e non stupisce che lo abbia detto Miss Stupidaggia Lucarelli, alla quale forse il troppo silicone che ha in corpo gli è finito nel cervello. Cervello da portare in officina anche a chi la segue anyway.
Italiani sempre pronti a ringraziare i nostri carnefici, sempre pronti a farci invadere da tutti.
Sempre servi, schiavi o vassalli, mai altra sorte.

L'episodio di Silvia sarà una grossa molla per molti ad emularlo. Si fa presto a far soldi con gli italiani: vengono qui a far del bene, li rapiamo, ci facciamo dare un sacco di soldi e poi li facciamo tornare a casa con la nostra divisa così ci fanno un po di marketing pubblicitario, facendoci fare pure un figurone alla nostra causa: che paese fantastico l'italia.
L’italia storicamente è sempre stata invasa e conquistata da tutti : Barbari, Normanni, Arabi, Austriaci, Spagnoli, Tedeschi e pure quegli imbecilli che vanno in giro con la Baguette sotto l’ascella sudata in estate; tutti hanno reso serva l’Italia, solo san Marino non ci ha ancora provato, ma se continuiamo di questo passo…

Col lavoro che avevo in Italia ho avuto la possibilità di viaggiare tantissimo, in moltissime parti del mondo, e ovunque mi trovassi ero sempre accolto così: “Ah Italiano? Piza, Mozarela, Mandolinooo”’.
Beh ora le cose cambieranno, potranno dire: “Piza, mozarela, cretino”.

Le informazioni sulla Ong di Silvia me le ha fornite Franco Nofori, da 30 (trenta) anni residente in Kenya, consigliere dell'ambasciata Italiana in Kenya.
I dati sui salari dei volontari delle ONG li ho presi da Payscale.com e Guidestar.com
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ecco l'Italia demente complice del nazismo maomettano

Messaggioda Berto » gio mag 28, 2020 8:35 pm

.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Precedente

Torna a Islam

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

cron