Nazi maomettani e animali impuri (per loro)

Nazi maomettani e animali impuri (per loro)

Messaggioda Berto » sab dic 28, 2019 8:40 pm

Nazi maomettani e animali impuri (per loro)
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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Nazi maomettani e animali impuri (per loro)

Messaggioda Berto » sab dic 28, 2019 8:41 pm

"No ai cani nei luoghi pubblici: sono impuri e contaminano i musulmani"
Anna Rossi - Gio, 14/07/2016

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 84170.html

Una comunità musulmana di Manchester ha diffuso per tutta la città volantini per spiegare che i cani non sono alla loro altezza e quindi non possono viverci assieme

"Non vogliamo i cani nei luoghi pubblici perché sono impuri e non possono vivere con noi": questo è il succo di una campagna promossa da alcuni musulmani.

Sono considerati non-puri e quindi non all'altezza di vivere nello stesso spazio delle famiglie musulmane. Ora, gli islamici si attaccano anche ai nostri amici a quattro zampe e stanno cercando il modo di limitarne i loro spazi vitali. Così un gruppo di musulmani di Machester ha dato vita ad una campagna "anti-cani" per preservare la purezza della loro civiltà.

L'iniziativa è stata pubblicizzata distribuendo moltissimi volantini per la città, in particolare dove vivono famiglie non musulmane che hanno cani. Ma cosa c'è scritto nel volantino? "Questa zona è sede di una grande comunità musulmana. Si prega di avere rispetto per noi e per i nostri figli e di limitare la presenza di cani nella sfera pubblica. Manteniamo la purezza dello spazio pubblico dove vivono i musulmani: tutto deve rimanere incontaminato e senza macchia" - si legge su quel pezzo di carta che ha subito sollevato un mare di polemiche.

Come riporta Leggo, questa campagna ha scaldato gli animi di tutti i cittadini di Manchester e anche di qualche musulmano. "Io credo che questo volantino non si possa prendere seriamente - ha confessato Fayyaz Ali, un uomo musulmano di 39 anni che vive già da diverso tempo a Manchester -. Sono un musulmano e la legge islamica dice che se si vive in un Paese non musulmano, come l'Inghilterra, bisogna rispettare la legge di quella terra. La legge islamica non si deve applicare in nessun altro Paese".




"I cani sono immondi". In Iran 74 frustate a chi li porta a spasso
Gaia Cesare - Ven, 07/11/2014

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 65697.html

Il disegno di legge prevede anche multe fino a 3mila dollari contro chi vende e compra i quattrozampe. Salvi i gatti

Niente cani, siamo iraniani. Il miglior amico dell'uomo è il peggior nemico dei cittadini della Repubblica islamica dell'Iran.

L'ultima conferma arriva da un disegno di legge messo a punto da 32 deputati del Majlis, il Parlamento iraniano. E prevede pene severissime, nello stile della dittatura teocratica di Teheran, contro i proprietari di cani e scimmie sorpresi in pubblico con i loro amici oppure impegnati nell'acquisto o nella vendita di animali domestici. «Chiunque porti in pubblico un animale domestico come una scimmia o un cane e danneggi la cultura islamica o la salute e la tranquillità della gente - in particolare di donne o bambini - oppure tenti di acquistare o vendere (animali domestici, ndr) e non ascolti gli ammonimenti della polizia riceverà una multa da 10 a 100 milioni di rial (da 300 a 3mila dollari) o 74 frustate, inoltre i cani saranno sequestrati», è scritto nel disegno di legge, stando a quanto riportato da Al-Arabiya . Frustate per gli uomini e il trasferimento negli zoo pubblici o nel deserto per gli animali, spiega il disegno di legge in cui viene precisato che saranno esentati dal divieto gli agenti di polizia, i proprietari di fattorie, pastori e pescatori.

Sono anni che gli ultraconservatori nella Repubblica islamica si battono contro il «miglior amico dell'uomo». Sulla base di un precetto islamico che definisce «impuro» il cane, alcuni religiosi hanno emesso fatwe che autorizzano le forze dell'ordine a multare chiunque si faccia vedere per la strada con l'animale domestico. La questione era tornata all'attenzione dei media alcuni anni fa, quando l'allora presidente, Mahmoud Ahmadinejad, ordinò l'acquisto di quattro cani da guardia dalla Germania per la sua sicurezza. L'episodio scatenò polemiche e si dovettero scomodare addirittura gli ayatollah della città santa di Qom per giustificare l'acquisto. I religiosi decretarono che l'utilizzo di un cane, «se ha solo l'obiettivo di garantire la sicurezza degli uomini, non infrange alcuna regola religiosa».

Eppure qualche tempo fa il grande ayatollah Nasser Makarem Shirazi ha emesso una fatwa contro i Fido di Iran. Il cane, secondo gli hadith (i detti del profeta Maometto), è da considerarsi un animale impuro, il cui possesso è peccato e viene invece ammesso esclusivamente per attività come la caccia o la pastorizia. Il grande ayatollah ha sentenziato che il cane è «indubbiamente» un «animale immondo» e pur ammettendo che il Corano non dice nulla in proposito la guida spirituale ha sostenuto che «i rapporti amichevoli con i cani sono una cieca imitazione dei costumi occidentali, che amano i propri cani più delle mogli e dei bambini».

Esibire un quattrozampe in Iran è dunque il segnale di una sfida aperta al regime. Secondo le ordinanze emesse tre anni fa, chi porta a spasso il proprio cane rischia il sequestro dell'animale da parte delle autorità, oltre che una pesante multa. Eppure non sempre le regole vengono fatte rispettare in maniera categorica e la rigidità o la maggiore apertura con cui le autorità supervisionano la questione dà agli iraniani il polso di come si stiano muovendo le libertà nel Paese. Non a caso i cani sono diventati abbastanza diffusi nell'upper class delle città iraniane. I gatti invece, amati da Maometto come attestato dal Corano, godono di migliore considerazione in Iran e altri paesi islamici, dove la loro indipendenza e fierezza viene contrapposta alla servile ubbidienza dei cani.


Il cane di Maometto
Marco Bongi

https://www.europacristiana.com/il-cane-di-maometto

Il 5 marzo 2019 sarà probabilmente ricordato come il giorno del primo episodio italiano di intolleranza islamica nei confronti di un cane guida per ciechi. Il fatto si è verificato vicino a Torino, su un autobus di linea diretto nel capoluogo subalpino. La vittima è stata una signora pensionata, che si è sentita pesantemente insultare e minacciare da un individuo di origine magrebina: «Quel cane deve scendere, altrimenti lo butto fuori io, io ho il sangue rosso arabo…».

Le tiepide reazioni degli organi di informazione, contrariamente a quanto solitamente avviene in situazioni analoghe in cui siano coinvolti albergatori, ristoratori o anche sacerdoti, ci fanno nettamente percepire l’obbligatorietà, in certi ambienti politicamente corretti, di un atteggiamento, quanto meno indulgente, verso i seguaci dell’Islam. Fa, dunque, piacere sapere di essere finalmente in Europa e di essere riusciti a recuperare il tempo perduto.

Già… perché episodi simili si sono verificati da parecchio tempo in Paesi più “evoluti” come Gran Bretagna o Scandinavia (qui). Anzi, a Londra, dove operano da tempo molti conducenti di mezzi pubblici stranieri, non è normalmente possibile, come, invece, è avvenuto a Torino, neppure cercare aiuto e protezione negli autisti. I disabili sono spesso spaventati da certe reazioni e, non di rado, sono portati a rinunciare al cane, un prezioso ausilio alla loro mobilità autonoma.

Ma cosa pensa davvero l’Islam dei cani?

Questi animali sono considerati impuri dalla maggioranza dei “teologi”[1] mussulmani. In realtà, tale convinzione non deriva direttamente dal testo coranico, quanto piuttosto dalla tradizione orale degli “hadith” del Profeta, raccolti nella Sunna, il secondo libro sacro dell’Islam.

Risulta di uso corrente, tanto per fare un esempio, l’espressione «cani infedeli», rivolta ai seguaci di altre religioni. Chi entra in contatto con questi animali, poi, dovrà, sempre secondo le prescrizioni del Profeta, purificarsi e lavare più volte gli oggetti da loro toccati. Non siamo, dunque, probabilmente ai livelli di impurità attribuiti ai maiali ma, in ogni caso, il contatto con i cani deve essere limitato o, meglio, evitato del tutto (cfr, ad esempio, qui).

Per fortuna, non tutti gli immigrati arabi residenti in Italia si dimostrano rigorosi su questo punto. L’esperienza quotidiana vissuta, però, nella mia Associazione[2] ci conferma un atteggiamento di diffusa diffidenza e paura, anche da parte dei medesimi non vedenti mussulmani, nei confronti dell’animale solitamente considerato il più fedele amico dell’uomo. Costoro, normalmente, omettono di far riferimento ad argomenti di natura religiosa, ma tendono, comunque, ad accampare piuttosto ragioni di ordine sanitario, igienico o vagamente di insofferenza personale.

Certo non stiamo, dunque, parlando del problema più grande relativo alla forzata convivenza fra cristiani e mussulmani in Occidente, ma anche questi aspetti, apparentemente secondari, accanto a molti altri, hanno un loro oggettivo valore e meriterebbero di essere approfonditi, in quanto capaci di far meglio comprendere la questione, poiché, uniti agli altri, contribuiscono ad illuminare il quadro d’insieme.

[1] Il termine «teologo» viene qui usato in modo analogico, nel senso di «esegeta del Corano», di «giurisperito islamico» e, più in generale, di «cultore del “pensiero” musulmano», poiché, stricto jure, almeno per quanto concerne l’Islam sunnita e buona parte quello sciita, la teologia (dal greco Θεός [Theòs] = Dio e λόγος [logos] = parola, discorso, ragionamento), nel senso di indagine razionale su Dio, è rigorosamente vietata, come l’atto di presunzione dell’uomo che voglia comprendere l’infinità di Dio; per l’Islam, l’essenza e la natura divine sono e debbono rimanere una parete nera, poiché di Dio si può conoscere solo quanto Egli ci comanda: di fatto, la religione di Maometto è, unicamente, un insieme di precetti.

[2] L’Autore è Presidente dell’Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti (A.P.R.I.-onlus). www.ipovedenti.it – Tel. 360 77.19.93. NdR.
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Re: Nazi maomettani e animali impuri (per loro)

Messaggioda Berto » sab dic 28, 2019 8:42 pm

Musulmani contro le gite in fattoria: "Cani e maiali sono animali impuri"
Michelangelo Bonessa - Gio, 04/09/2014

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 48951.html

Persino una escursione didattica si è trasformata in un affronto culturale

Milano - Una gita didattica diventa un affronto culturale. Anzi un'offesa ai musulmani. Mentre si continua a invocare, se non pretendere, tolleranza per gli islamici che si trasferiscono in Italia, loro si offendono perché un'associazione animalista chiede alle istituzioni di inserire nei programmi scolastici una visita alle fattorie didattiche e ai canili. E non solo: intimano di non portare i propri figli in questi luoghi sacrileghi, dove i pargoli potrebbero venire a contatto con maiali e cani. Entrambi gli animali sono infatti considerati impuri: ad esempio, chi tocca quello che in Italia è considerato «il miglior amico dell'uomo» è poi costretto a lavarsi diverse volte.

L'Associazione italiana difesa animali ed ambiente, tramite il suo blog, ha lanciato un appello «al ministro dell'Istruzione, agli assessori regionali alla Scuola e agli assessori comunali alla Pubblica istruzione. Oltre ovviamente ai provveditori regionali delle scuole ed ai presidi affinché nel programma scolastico vengano inserite almeno due visite in una fattoria didattica e in un canile o rifugio in modo che si possa introdurre il rispetto per la vita ed i diritti degli animali nella cultura scolastica italiana». Non l'avessero mai fatto: «Due giorni fa mi sono arrivate delle lettere di madri islamiche che mi intimavano di non portare i loro figli nelle fattorie didattiche o nei canili - racconta esterrefatto Lorenzo Croce, presidente dell'associazione - e questo perché cani e maiali sono impuri secondo la loro religione: noi però come non accettiamo che i maiali vengano portati in giro per provocazione, non accettiamo nemmeno questo».

Croce, in accordo con tutti i responsabili dell'associazione, ha intenzione di lanciare una campagna per far scoprire il buono dei maiali e il bello dei cani: «Vogliamo che tutti i bambini, compresi quelli musulmani, possano conoscere tutti gli animali - spiega Croce - ma come siamo contrari al cibo halal perché gli animali non vanno sgozzati, così dobbiamo impegnarci anche in questa battaglia di principio e invitiamo tutti i musulmani che sono contrari a discuterne con noi».

«La proposta dell'associazione animalista ed ambientalista prevede due gite di un giorno ciascuno presso una fattoria didattica dove gli animali vivono felici e liberi e di contro una in un canile dove invece decine di cani sono detenuti - spiegava il comunicato che ha causato la furia delle mamme islamiche - Aidaa nel corso del 2014 lancerà anche una campagna sempre rivolta alle scuole ed in particolare alle famiglie degli studenti delle scuole medie ed elementari per l'adozione di cani e gatti». Una proposta finita nel mirino delle fedeli di Maometto, che però sono un caso e non la regola: «Gli stessi amici musulmani con cui ero a cena quando ho ricevuto le mail di queste signore - specifica Croce - sono rimasti sorpresi da una presa di posizione del genere: noi pensavamo di fare un gesto che potesse piacere alle famiglie e invece». Recentemente vari servizi di giornali e periodici hanno mostrato come il rischio di avere a che fare con fondamentalisti anche in Lombardia, e in Italia, non è lontano. Anzi, vicinissimo. E quindi sembra quasi ovvio che delle mamme preoccupate prendano queste posizioni. Anche se contro l'iniziativa di una associazione che a Lampedusa si sta battendo per salvare gli amici a quattro zampe. Ma anche questa è la nuova Italia, dove anche una gita alla fattoria o al canile diventa materia di scontro religioso.MBon
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Re: Nazi maomettani e animali impuri (per loro)

Messaggioda Berto » sab dic 28, 2019 8:44 pm

I musulmani odiano i cani?
La verità!
Il Musulmano

https://ilmusulmano.it/perche-i-musulmani-odiano-i-cani


Compagni leali o animali impuri da evitare? I cani sono sempre stati oggetto di discussione nell’Islam. Vediamo di sfatare i miti e le false credenze sul loro rapporto con i musulmani.

i musulmani odiano i cani?, i cani nell'Islam, perché i musulmani odiano i cani?

L’Islam insegna ai propri seguaci ad essere misericordiosi verso tutte le creature e proibisce qualsiasi forma di crudeltà verso gli animali. Perché allora molti musulmani sembrano avere dei problemi con i cani?
I cani nei primi anni dell’Islam

I cani nell’Islam, così come nel nell’ebraismo rabbinico, sono convenzionalmente considerati ritualmente impuri. Quest’idea proviene da una lunga tradizione errata che attribuisce alla semplice vista di un cane durante la preghiera il potere di annullare le suppliche dei musulmani.

Simile a molti altri aspetti della storia islamica erroneamente visti, oggi sia la maggior parte dei musulmani che i non musulmani pensano che l’Islam e i cani “non vadano d’accordo”.

Esiste, tuttavia, un filone sconosciuto piuttosto diverso di pensare ai cani nell’Islam, una lunga storia di interazioni positive tra musulmani e cani che risalgono agli inizi della religione islamica.

Secondo diversi autorevoli racconti della sua vita e dei suoi insegnamenti, lo stesso Profeta Muhammad (saws) pregò in presenza di cani. Molti dei suoi cugini e compagni, i primi musulmani del mondo, allevarono cuccioli. Nella moschea del Profeta (saws) a Medina, il secondo luogo più sacro al mondo per i musulmani dopo la Ka’ba, i cani sccorrazzavano allegramente e regolarmente durante la vita del Profeta (saws) e per secoli anche dopo.

cane davanti a una moschea, i musulmani odiano i cani?, i cani nell'Islam, perché i musulmani odiano i cani?

Non sorprende il fatto che i primi musulmani avessero così tanti cani. La maggior parte di loro teneva greggi di pecore e capre, e i cani aiutavano a gestire e proteggere questi altri animali, impedendo loro di scappare e spaventare i potenziali ladri e predatori. Pecore e capre erano il cibo e il capitale dei primi musulmani e i cani contribuivano a proteggere questi “investimenti”.

I cani erano anche compagni cruciali durante le spedizioni di caccia. Molto prima dell’islam, i cani venivano raffigurati in sculture di pietra dell’antico Egitto e dell’Iraq in cui corrono a fianco dei loro proprietari umani.
Allora, perché i cani vengono considerati “impuri”?

Tutto ciò serve a spiegare che i musulmani erano in regolare contatto quotidiano con molti cani presenti in mezzo a loro. Essi riconoscevano che i cani erano utili come guardie e agenti di pulizia e possiamo solo presumere che riuscirono a sviluppare relazioni piuttosto intime ed amichevoli con loro costruite attorno a contatti regolari e quel tipo di affetto generato dalla codipendenza.

Detto questo, da dove deriva l’idea che l’Islam sia ostile verso i cani? La risposta breve è la peste ed altre malattie.

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Circa duecento anni fa, le idee sul contagio iniziarono a cambiare. Ancora molto lontani da ciò che oggi potremmo definire “teoria dei germi”, molte persone in Medio Oriente, Europa e altrove hanno iniziato a notare una correlazione tra epidemie di peste, colera e malaria e la prossimità fisica delle vittime in luoghi come cimiteri, cumuli di immondizie e laghi paludosi.

Gli urbanisti ed i governi in tutto il Medio Oriente iniziarono, quindi, ad espellere queste fonti di malattie dai quartieri sempre più affollati o metropoli in cui viveva la gente. Mentre raccoglievano e spingevano i rifiuti fuori dalle mura della città, rimossero involontariamente anche i cani che mangiavano questa spazzatura. I cani erano abituati a tenere pulite le strade. Ora se ne occupavano gli umani.

Si potrebbe sostenere che questo legame storico tra cani e immondizia non abbia giocato a loro favore. Non solo c’era semplicemente meno spazzatura nelle città, ma la spazzatura che rimaneva era vista come una minaccia per l’igiene pubblica e presto anche i suoi consumatori canini.

In effetti, in pochi decenni all’inizio del diciannovesimo secolo, i cani vennero considerati economicamente inutili e pericolosi per la salute pubblica. I risultati? Diverse campagne per l’eliminazione di cani su larga scala, molti meno cani nelle città mediorientali e un cambio di atteggiamento nei confronti dell’animale. Non più abitanti urbani utili e produttivi, i cani erano ora considerati pericolosi, portatori di malattie e sacrificabili.
I cani secondo la Sunnah

La maggior parte degli studiosi musulmani concordano sul fatto che nell’Islam la saliva di un cane sia ritualmente impura e si richiede che gli oggetti (o forse le persone) che entrano in contatto con la saliva di un cane vengano lavati sette volte. Tale regola viene dall’hadith del Profeta, pace e benedizioni su di lui:

“Quando un cane lecca un utensile, quest’ultimo va lavato sette volte con l’acqua e strofinato con la terra l’ottava volta”.

Va notato, tuttavia, che una delle principali scuole di pensiero islamiche (Maliki) indica che questa non è una questione di pulizia rituale, ma semplicemente un metodo di buonsenso per prevenire la diffusione delle malattie.

Inoltre, ci sono molti altri hadith che avvisano delle conseguenze del tenere cani in casa come animali da compagnia. Riguardo a ciò, il Profeta (saws) disse:

“Chi tiene un cane in casa, le sue buone azioni diminuiranno ogni giorno di un qeeraat [unità di misura], a meno che non sia un cane da caccia o protezione”.

[Riportato da Al-Bukhaari (2145)]

In un altro hadith ancora, il Profeta Muhammad (saws) disse:

“Chiunque tenga un cane che non è un cane da caccia o per la protezione del bestiame o del raccolto, due qeeraat saranno detratti dal suo premio ogni giorno”.

[Riportato da Muslim (2978)]

Il Profeta, pace e benedizioni su di lui, disse:

“Gli angeli non entrano in una casa dove c’è un cane o un’immagine animata”.

[Riportato da Ibn Maajah (3640)]

Molti musulmani si basano su tali hadith per quanto concerne il divieto di tenere un cane nelle proprie case, eccetto che per il caso di cani da caccia o protezione.

Pertanto questi ahaadeeth ci indicano chiaramente che è haram tenere un cane in casa, eccetto che per gli scopi che sono stati elencati dal Messaggero (pace e benedizioni di Allah su di lui). Alcuni ritengono, addirittura, che i cani siano simili (in quanto a impurità) ai maiali che, come tutti sanno, vengono definiti animali impuri dai musulmani che evitano, dunque, di consumarne la carne.
I cani possono essere animali da compagnia?
i musulmani odiano i cani?, i cani nell'Islam, perché i musulmani odiano i cani?,
cani disponibili per l’adozione in un canile di Abu Dhabi

Molti altri musulmani sostengono che i cani sono creature leali che meritano la nostra cura e compagnia. A supporto di questa affermazione, essi citano la storia menzionata nel Corano nella Surah Al-Kahf su un gruppo di credenti che cercarono riparo in una grotta e furono protetti da un compagno canino che era “disteso in mezzo a loro”.

“Avresti creduto che fossero svegli e invece dormivano. Li giravamo sul lato destro e su quello sinistro, mentre il loro cane era sulla soglia, le zampe distese. Se li avessi scorti saresti certamente fuggito volgendo le spalle e certo saresti stato preso dal terrore vedendoli.”

[Al-Qur’an XVIII: XVIII – Surah Al-Kahf versetto N. 18]

Inoltre, nel Corano, è specificamente menzionato che qualsiasi preda catturata dai cani da caccia può essere consumata, senza bisogno di ulteriori purificazioni. Naturalmente, la preda di un cane da caccia entra in contatto con la saliva del cane; tuttavia, ciò non rende la carne “impura”. È sufficiente lavare la carne prima di consumarla.

“Ti chiederanno quello che è loro permesso. Di’: “Vi sono permesse tutte le cose buone e quello che cacceranno gli animali che avete addestrato per la caccia, nel modo che Allah vi ha insegnato. Mangiate dunque quello che cacciano per voi e menzionatevi il nome di Allah”.

[Al-Qur’an V: IV – Surah Al-Mâ’ida versetto N. 4]
Racconti di misericordia verso i cani nella storia islamica

Ci sono anche storie nella tradizione islamica che raccontano di persone che sono state perdonate per i loro peccati passati attraverso la misericordia che hanno mostrato nei confronti di un cane. Ve ne elenchiamo alcune di seguito. Il Profeta, pace e benedizioni su di lui, disse:

“Una prostituta fu perdonata da Allah, perché, passando accanto a un cane ansimante vicino a un pozzo e vedendo che il cane stava per morire di sete, si tolse la scarpa e legandola con il suo velo tirò fuori un po’ d’acqua per poi dissetarlo. Quindi, Allah le perdonò i peccati a causa di ciò”.

In un’altra narrazione, il Profeta, pace e benedizioni su di lui, disse:

“Un uomo ebbe molta sete mentre era in viaggio, lì incontrò un pozzo, scese nel pozzo, placò la sua sete e ne uscì. Nel frattempo vide un cane che ansimava e leccava il fango a causa dell’eccessiva sete. Perciò disse a sé stesso: “Questo cane sta morendo di sete proprio come me poco prima”. Così, scese di nuovo nel pozzo, riempì la sua scarpa con dell’acqua e la diede da bere al cane. Allah lo ringraziò per quell’azione e lo perdonò”.

In un altro punto della storia islamica, l’esercito musulmano incontrò un cane femmina e i suoi cuccioli mentre era in marcia. Il Profeta invitò un soldato a stare a protezione sia della madre che dei cuccioli per assicurarsi che non venissero feriti o disturbati.

Sulla base di questi insegnamenti, molte persone ritengono che sia una questione di fede essere gentili con i cani e credono che i cani possano persino essere utili nella vita degli esseri umani.

I cani da assistenza, come i cani guida, sono compagni importanti per i musulmani con disabilità. Gli animali da lavoro, come i cani da guardia, i cani da caccia o per la protezione del gregge sono animali utili e laboriosi che hanno guadagnato il loro posto a fianco dei loro proprietari.
Cosa ne pensano i musulmani oggi?

È un principio fondamentale dell’Islam che tutto sia lecito (halal), tranne quelle poche cose che sono state esplicitamente vietate. Sulla base di ciò, la maggior parte dei musulmani è d’accordo sul fatto che sia permesso avere un cane a scopo di sicurezza, caccia o aiuto a persone disabili.

Molti musulmani hanno pareri contrastanti quando si tratta del migliore amico dell’uomo. Eccezion fatta per gli scopi sopra elencati, essi insistono sul fatto che gli animali non dovrebbero occupare lo spazio abitativo insieme agli esseri umani.

i musulmani odiano i cani?, i cani nell'Islam, perché i musulmani odiano i cani?

Molti tengono il cane all’aperto il più possibile e evitano che possa accedere alle zone della casa dove i musulmani, di solito, pregano. Per motivi igienici, quando un individuo entra in contatto con la saliva del cane, il lavaggio è essenziale.

Possedere un animale domestico è una grande responsabilità di cui i musulmani dovranno rispondere nel Giorno del Giudizio. Coloro che scelgono di possedere un cane devono riconoscere i propri doveri da padroni, ovvero: fornire cibo, alloggio, allenamento, esercizio fisico e cure mediche per l’animale.

Detto questo, la maggior parte dei musulmani riconosce che gli animali domestici non sono “bambini”, né sono umani. I musulmani, in genere, non trattano i cani come membri della famiglia, a differenza dei non musulmani presenti nella società occidentale.
Non è odio, ma semplicemente poca familiarità

Le persone che non crescono intorno ai cani possono sviluppare una paura naturale per loro. Non hanno familiarità con i segnali e i comportamenti di un cane, quindi un animale turbolento che corre verso di loro è visto come aggressivo, non giocoso.

i musulmani odiano i cani?, i cani nell'Islam, perché i musulmani odiano i cani?

Molti musulmani che sembrano “odiare” i cani hanno semplicemente paura di loro a causa della mancanza di familiarità. Possono scusarsi (“Sono allergico”) o enfatizzare “l’impurità” religiosa dei cani semplicemente per evitare di interagire con loro.

Per quelli di noi – musulmani e non – il cui contatto più regolare con un essere vivente non umano è quello con un cane, la storia dei cani nell’Islam offre un’altra lezione.

Quel che bisogna capire è che gli umani non sempre hanno tenuto i cani come animali domestici per affetto o amore. Per la maggior parte della storia dell’umanità, i cani non erano considerati animali domestici. Erano lavoratori, necessità economiche, cacciatori e spazzini.

Ad eccezione dei cani antidroga, cani guida, o cani poliziotto, pochissimi di noi oggi vivono i cani come qualcosa di diverso dal fido che lecca la nostra faccia al mattino.

Tuttavia, nel corso della storia sono stati molto di più. Conoscere questo passato non solo ci dà un quadro più completo del migliore amico dell’uomo che accogliamo in mezzo a noi, ma ci aiuta anche a capire come le storie con altri animali nel corso della storia abbiano plasmato il nostro mondo attuale.
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Re: Nazi maomettani e animali impuri (per loro)

Messaggioda Berto » sab dic 28, 2019 8:44 pm

A Londra i maomettani protestano contro che porta a spasso i cani
https://www.facebook.com/dailykenncom/v ... 2060338684





L'Inghilterra nega i cani ai non vedenti per assecondare l'islam
Giuseppe Aloisi - Ven, 27/12/2019

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/uk- ... uEWkzXm_Us

Nel Regno Unito si fa strada la consuetudine islamica: i cani non possono salire sui bus. Ma a volte gli animali sono necessari per gli ipovedenti

Dalle piscine riservate ai musulmani alle prescrizioni riguardanti i cani-guida, che servono ai non vedenti: Londra, come molti commentatori usano dire da anni, è ormai la patria del politicamente corretto.

O della "sottomissione", usando un'espressione cara a Michel Houllebecq, all'islam? La domanda sta diventando sempre più attuale.

Ma la premessa al discorso è di tipo confessionale. Non è vero che tutti i musulmani reputano i cani alla stregua di "animali impuri". Ma è vero però che molti musulmani pensano che i cani siano tra gli animali più impuri presenti in natura. Anzi, per alcuni sono i più impuri in assoluto. E questo assunto genera una serie di conseguenze sul piano pratico. Tanto per i cittadini di religione islamica, quanto per quelli che islamici non lo sono affatto. Nel 2016 avevamo già parlato di un gruppo di musulmani residenti a Manchester e della loro personalissima battaglia: ""Non vogliamo i cani nei luoghi pubblici perché sono impuri e non possono vivere con noi", avevano scritto nero su bianco. Agli occidentali può apparire come una richiesta assurda, ma vale la pena rimarcare come istanze di questo tipo, a volte, abbiano la meglio. Poi, nel corso del tempo e nonostante gli esiti delle elezioni più recenti, Londra si è presa lo scettro di città adagiata sui diktat di certe comunità musulmane, che sembrano addirittura possedere un'opinione vincolante su come debbano essere esposti certi dipinti. E il caso di Manchester è passato un po' in secondo piano. Del resto proprio il referendum sulla Brexit e le scorse elezioni parlamentari hanno dimostrato l'esistenza di un certo scollamento tra i grandi centri britannici e le cosiddette periferie. Ma questo può essere un altro discorso.

Il tema centrale è relativo ai nuovi divieti che stanno spuntando a macchia d'olio nella capitale britannica. L'edizione odierna de La Verità, in un articolo scritto e firmato dalla dottoressa Silvana De Mari, ripercorre una serie di episodi, che hanno riguardato sia i cani sia i loro padroni, sino a segnalare come le forze dell'ordine deputate a garantire la pubblica sicurezza siano oggi dotate di un particolare tipo di tuta, che va in qualche modo offerta alle persone musulmane, nel momento in cui ci si appresta a controllarle mediante i cani poliziotto. Storie di "sottomissione", dicevamo. Ma esistono, e vengono riportati, anche casi in cui i cani non hanno incontrato il favour degli autisti degli autobus pubblici. E queste circostanze possono interessare anche gli animali utilizzati dai ciechi e dagli ipovedenti per farsi strada nel complesso sistema reticolare delle città contemporanee. Ma alle amministrazioni sembra importate sino a un certo punto. Perché la consuetudine islamica sta prendendo piede, scavalcando il buon senso e il mos maiorum di quella che una volta si chiamava "civiltà occidentale".
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Re: Nazi maomettani e animali impuri (per loro)

Messaggioda Berto » sab dic 28, 2019 8:47 pm

Maometto, il Corano, Allah e i maomettani cos'hanno di buono? Nulla!
Ma cosa mai hanno da rivelare, insegnare e da trasmettere di buono, di vero, di giusto e di bello Maometto, il Corano, Allah e i maomettani, all'umanità intera e ai non maomettani? Nulla assolutamente nulla!
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 6123975281
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 188&t=2850

Prendo lo spunto da questa frase attribuita all'imperatore bizantino Manuele II Paleologo del 14° secolo:
"Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava"


Ma quali mai sarebbero i valori spirituali e religiosi, umani e sociali ispirati, rivelati, praticati e trasmessi dal dio/idolo Allah, dal suo profeta Maometto, dalla sua parola scritta nel Corano, dai fedeli maomettani e dalla loro storia lungo 1400 anni?

1
Non certo l'amore e il rispetto dello Spirito Santo Universale o di Dio poiché nessuna religione che presuntuosamente scambi la sua interpretazione del divino o dello Spirito Santo per Dio stesso e pretenda di imporla all'umanità intera con la prepotenza, la violenza e la minaccia, puo essere una buona religione e il suo dio può essere il vero Dio universale; una religione così non può essere altro che una idolatria blasfema e una ideologia politico religiosa disumana e istigando e praticando la violenza anche criminale, da bandire nel modo più assoluto per il bene dell'umanità.

2
Non certo la fraternità umana e la pace fra gli uomini e le loro comunità sociali e politiche.

3
Non certo il rispetto della donna, dei bambini, dei deboli e delle diversità umane.

4
Non certo il rispetto e l'amore per gli animali.

5
Non certo il rispetto della libertà e della responsabilità umane dei singoli e delle loro comunità.

6
Non certo il rispetto delle diversità religiose e culturali e della varietà delle tradizioni dei popoli della terra.

7
Non certo la tolleranza, la comprensione, la compassione, la pietà e la misericordia.

8
Non certo il rispetto e l'amore per la conoscenza, la scienza, la sperimentazione, il progresso scientifico e tecnico, per l'impresa e il lavoro.

9
Non certo il rispetto per i valori umani, naturali e civili universali contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, della non riduzione in schiavitù della donna, dei lavoratori, dei non mussulmani.

10
Non certo il rispetto dei paesi altrui, della democrazia, della sovranità politica dei paesi ospitanti, ... .
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Nazi maomettani e animali impuri (per loro)

Messaggioda Berto » sab dic 28, 2019 8:48 pm

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Re: Nazi maomettani e animali impuri (per loro)

Messaggioda Berto » sab set 12, 2020 7:10 am

Rifugio per il massacro? 24 Animali trovati picchiati a morte nel rifugio tunisino
giovedì 23 luglio

https://www.islamnograzie.com/rifugio-p ... -tunisino/


Tunisia ; 24 cani sono stati uccisi dopo che tre uomini li avevano torturato e gli avevano fatto bere con la forza candeggina.

– Fotografie e video, scattate da Tiziana Gamannossi, mostrano cani sdraiati in pozze di sangue dopo essere stati picchiati a morte con bastoni sull’isola di Djerba.

Un cane, che si stava riprendendo da un incidente d’auto, aveva un chiodo infilzatogli negli occhi durante la notte di tortura.

Tiziana, di origine italiana, aveva accolto i cani randagi in una spiaggia vicino alla casa presa in affitto sull’isola – una popolare destinazione turistica – dove dava loro cibo e li curava.

Aveva 120 cani prima dell’attacco, ma la maggior parte è scappato quando una folla inferocita armata di ‘asce e bastoni e armi’ si è presentata al rifugio.

Secondo gli attivisti, le persone tra la folla minacciavano di uccidere o stuprare i volontari se non se ne fossero andati.

Il gruppo di oltre 100 persone ha voluto ‘finire il lavoro’ dei tre uomini che hanno effettuato l’attacco notturno, Florence Heath, co-fondatrice di Rescue Animal North Africa (RANA). Fonte: MailOnline.

Venti cuccioli e quattro cani sono stati uccisi. Circa 100 sopravvissuti sono sparsi per il rifugio e alcuni sono fuggiti attraverso un cancello aperto.

La signora Heath ha detto: “I volontari sono scesi da Tunisi per aiutare i cani rimasti, così gli abitanti del villaggio hanno pensato “hey andiamo a mostrare loro che cosa intendiamo fare”.

‘Gli uomini sono stati arrestati il pomeriggio dopo l’attacco.

Secondo la sig.ra Heath, la stazione di polizia locale è stata “violentata” dai manifestanti e gli agenti sopraffatti sono stati costretti a rilasciare i sospetti, che si erano vantati di aver ucciso gli animali online.

Ha detto che i cani randagi erano un “pest” per alcuni tunisini e i video della tortura dei cani venivano spesso postati online.
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Re: Nazi maomettani e animali impuri (per loro)

Messaggioda Berto » sab set 12, 2020 7:12 am

Macellazione rituale religiosa e altre amenità
https://www.facebook.com/groups/2902168 ... 896375366/



Halal, così macellano gli animali gli islamici
Francesco Specchia
12 ottobre 2014

https://www.liberoquotidiano.it/video/g ... Q.facebook

Animal Equality rende pubblica un'investigazione sotto copertura all'interno di una delle circa 200 strutture italiane in cui è permessa la macellazione rituale (halal e kosher). Le immagini raccolte denunciano la violenza nella fasi di macellazione ‘halal' inferta a centinaia di montoni, durante la Festa del Sacrificio (o di Aid al Ahda). Gli animali vengono percossi e sbattuti contro delle grate, legati e costretti a vedere i propri simili barbaramente uccisi, sgozzati senza stordimento, come prevede la macellazione rituale. In Europa il dibattito sul tema ha già portato alcuni stati, come Norvegia, Svezia, Islanda e Liechtenstein, a porre forti limitazioni alla macellazione rituale religiosa, e al suo totale divieto in due stati membri dell'Unione, la Polonia e la Danimarca, oltre che in alcuni stati federali dell'Austria e nell'intera Svizzera. Animal Equality lancia, sulla base delle immagini raccolte, una nuova campagna per ottenere il completo divieto anche in Italia.



Carne "halal": animali sgozzati coscienti, morti per dissanguamento
29 Settembre 2019

https://www.ilgazzettino.it/nordest/ven ... 65808.html

MESTRE - Genitori islamici integralisti chiedono che nella mensa scolastica della primaria Cesare Battisti di Mestre sia introdotto il cibo "halal": niente carne suina e le altre carni devono provenire da animali macellati secondo la tradizione islamica. Ma cos'è la macellazione islamica?

«Cibatevi delle cose lecite e buone che la provvidenza di Dio vi ha donato, e siate riconoscenti. Dio vi probisce gli animali morti, e il sangue, e la carne di porco». Così recita la Sura 16 del Corano. Nella tradizione islamica più integralista, seguita in quasi tutti i Paesi musulmani, la carne halal, cioè “lecita”, deve provenire da animali che devono essere coscienti al momento dell’uccisione e devono morire per dissanguamento, provocato recidendo la trachea e l’esofago. Una morte orribile, che procura inutili e atroci sofferenze all’animale, ed è per questo vietata in alcuni Paesi europei. Molti Paesi la consentono solo se l’animale viene prima sedato. Mentre in Italia, Germania e Francia è consentita, e senza sedazione: le norme che vietano di maltrattare gli animali sono considerate “derogabili” per motivi religiosi.




Magdi Cristiano Allam
2 agosto 2020

https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... __tn__=K-R

Ha sbagliato la Diocesi di Bergamo a chiedere ai parroci di condividere la «Festa del Sacrificio» islamica e a pregare per i credenti musulmani. La «Festa del Sacrificio» è un rito di estrema crudeltà nei confronti degli animali. È un errore accreditare come veritiero il racconto islamico che contrasta con il racconto della Bibbia secondo cui Abramo era intenzionato a sacrificare il figlio Ismaele anziché Isacco. Allah è un dio pagano e non è lo stesso Dio unico dell'ebraismo né il Dio uno e trino del cristianesimo. L'Abramo coranico non ha nulla a che fare con l'Abramo biblico, è un profeta musulmano e sarebbe il fondatore dell'islam. Maometto non ha nulla a che spartire con Gesù, è stato un criminale che ha personalmente combattuto, ucciso, sgozzato e decapitato i suoi nemici. L'islam, all'opposto del cristianesimo, ordina di discriminare, odiare e uccidere i «miscredenti», tutti i non musulmani. Gesù ci ordina di amare anche il musulmano come persona ma non a legittimare l'islam come religione. La Chiesa cattolica che legittima l'islam tradisce Gesù e delegittima il cristianesimo

Buona domenica amici. Non potevo non intervenire dopo aver letto l’appello di Don Patrizio Rota Scalabrini, Direttore dell’Ufficio Dialogo Interreligioso della Diocesi di Bergamo, a tutti i parroci per condividere la «Festa del Sacrificio» islamica e di pregare per i credenti musulmani.
In allegato potete leggere il testo dell’appello.
In questo mio intervento spiego perché la Chiesa cattolica che legittima l'islam sta tradendo Gesù e delegittimando il cristianesimo.
Cominciamo con il chiarire che la «Festa del Sacrificio» è un rito di estrema crudeltà nei confronti degli animali. Ogni anno alla fine del pellegrinaggio alla Mecca, i musulmani celebrano la «Festa del sacrificio» o la «Festa dello sgozzamento», nel ricordo del sacrificio di un montone da parte di Abramo in sostituzione del figlio Ismaele, così come gli aveva prescritto Allah. Ebbene ai musulmani è prescritto lo sgozzamento di un montone che deve essere cosciente, affilando il coltello, facendo stendere l'animale sul suo lato sinistro orientandolo verso la Mecca, e dopo aver pronunciato «Nel nome di Allah» e «Allah è il più grande», si recide con il coltello la faringe, la via respiratoria, l’esofago, la via alimentare, e le arterie carotide fino al suo totale dissanguamento. Maometto lo definì «il giorno più sacro per Allah». Lo sgozzamento dei montoni viene spesso effettuato individualmente nelle abitazioni o nelle strade pubbliche, anche all'interno dell'Europa. Questa pratica islamica contrasta con le nostre leggi e le nostre regole preposte al trattamento degli animali e alla macellazione.
Sempre al riguardo, sottolineo che nel suo appello Don Patrizio Rota Scalabrini scrivendo «In tale festa si ricorda Abramo che rigetta il demonio e sacrifica a Dio un montone al posto del figlio Ismaele», accredita come veritiero il racconto islamico che contrasta con il racconto della Bibbia secondo cui Abramo era intenzionato a sacrificare il figlio Isacco, avuto in tarda età dalla moglie anche lei anziana Sara, mentre Ismaele era il primogenito avuto dalla schiava Agar.
A questo punto chiarisco che è totalmente infondato e sbagliato l'accostamento del cristianesimo all'islam. L'Allah del Corano è un dio pagano preesistente all'islam, era uno dei 360 idoli venerati in un Pantheon politeista arabo, paragonabile a Giove nel Pantheon politeista romano o a Zeus nel Pantheon politeista greco. Allah è un dio violento che ordina di discriminare, odiare e uccidere i «miscredenti», ossia tutti i non musulmani. Allah non è lo stesso Dio unico dell'ebraismo né il Dio uno e trino del cristianesimo.
Chiarisco anche che è totalmente infondato e sbagliato concepire il cristianesimo e l'islam come religioni «abramitiche». L'Abramo coranico non ha nulla a che fare con l'Abramo biblico. L'Abramo coranico, al pari di tutti i profeti menzionati nel Corano, è un profeta musulmano che vive e vaga nel deserto dell'Arabia insieme a Agar e a Ismaele, e sarebbe stato l'Abramo coranico il fondatore dell'islam come «monoteismo puro», a avrebbe lui costruito l'edificio cubico denominato in arabo «Kaaba», nel punto sulla terra che corrisponde al trono di Allah nei Cieli, che sorge al centro della Grande Moschea della Mecca ed è il principale luogo di culto sacro dell'islam, dopo essere stato precedentemente il principale luogo di culto sacro del paganesimo arabo.
Chiarisco infine che, mentre è indubbiamente doveroso per il cristiano amare il musulmano come persona, ricercando quindi l'opportunità del dialogo e della pacifica convivenza, è assolutamente sbagliato legittimare l'islam come religione. Il cristiano è tenuto ad amare anche il musulmano come persona ma senza legittimare l'islam come religione. Perché o si crede nel Dio Padre e in Gesù Cristo vero Dio e vero uomo, o si crede in Allah e in Maometto. E a proposito di Maometto colgo l'occasione per chiarire che non ha nulla a che fare con Gesù, perché Maometto è stato un criminale che ha personalmente combattuto, ucciso, sgozzato e decapitato i suoi nemici, così come fece con la strage degli ebrei della tribù dei Banu Qurayza nel 627 a Medina. Gesù non ha mai ucciso nessuno, non ha mai ordinato di uccidere nessuno, non si è mai compiaciuto dell'uccisione di nessuno, ma ha all'opposto donato la sua vita per redimere l'umanità. La conclusione è che o si è cristiani o si è musulmani, non si può essere cristiani e legittimare l'islam come religione.
Cari amici, mi rendo disponibile a fare in modo assolutamente volontario un corso di formazione specifico sull'islam a Don Patrizio Rota Scalabrini, al Vescovo di Bergamo Francesco Bessi, a tutti i fedeli della Diocesi di Bergamo interessati a conoscere la verità sull'islam e disponibili ad affermare la verità in libertà, conformemente all'esortazione evangelica «sia il vostro linguaggio sì sì, no no, il superfluo procede dal maligno» (Mt 5,36 -37) e «conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8,31- 42). Andiamo avanti forti di verità e con il coraggio della libertà. Insieme ce la faremo.




MEDICO ISRAELIANO ESTRAE UNA PALLOTTOLA DAL CERVELLO DI UN BAMBINO ARABO ASSONNATO
https://www.facebook.com/simona.piazzao ... 0887855686

Un neurochirurgo israeliano di Gerusalemme ha estratto una pallottola dal cervello di un bambino arabo di nove anni senza riportare danni celebrali. I genitori, residenti di un villaggio palestinese vicino, lo avevano portato al pronto soccorso perché non sapevano per quale ragione loro figlio fosse sempre assonnato e stesse perdendo del sangue dalla testa. Il medico, il dottor Guy Elor, che stava tornando a casa per la cena dello Shabbat, è subito tornato indietro quando ha visto il risultato della TAC dall’ospedale Hadassah. La pallottola era entrata dal lato destro della testa e si era fermata nella parte posteriore del cranio ma una volta in sala operatoria ha visto che la pallottola si era spostata nel lato sinistro del cervello. L’operazione è andata perfettamente, il bambino è stato molto fortunato perché – come ha spiegato Elor – durante il suo spostamento la pallottola avrebbe potuto arrecare danni neurologici irreparabili. Oggi il bambino sta benissimo, è ancora ricoverato in via precauzionale ma a breve lascerà l’ospedale. Intanto la polizia sta indagando sulla possibilità che il bambino sia stato colpito alla testa durante i festeggiamenti della festa musulmana Id al-adha che si celebra in questi giorni.
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Re: Nazi maomettani e animali impuri (per loro)

Messaggioda Berto » sab set 12, 2020 7:14 am

Macellazione senza stordimento: perché non si possono vietare i riti ebraici e islamici
Redazione Bruxelles
10 settembre 2020

https://www.agrifoodtoday.it/attualita/ ... islam.html

Abbattere gli animali senza stordimento causa “sofferenze evitabili” nel contesto della macellazione rituale. Ciononostante, gli Stati non possono vietare l’usanza delle religioni islamica ed ebraica alla luce delle “garanzie concernenti la libertà di religione contenute nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”. A mettere nero su bianco la difficile ammissione è Gerard Hogan, avvocato generale della Corte di giustizia dell’Unione europea, a seguito dell’ennesima battaglia legale delle associazioni religiose volta a difendere l’abbattimento tradizionale, secondo il quale l'animale deve restare cosciente fino al decesso.

Nel 2017, una legge della Regione delle Fiandre (in Belgio) ha vietato la macellazione degli animali mediante riti tradizionali ebraici e islamici e imposto lo stordimento dei capi prima della macellazione, al fine di ridurre le loro sofferenze. In tale contesto, varie associazioni ebraiche e islamiche hanno impugnato il decreto, al fine di ottenerne l’annullamento totale o parziale.

Nelle sue conclusioni presentate oggi, Hogan suggerisce alla Corte di rimettere in chiaro il principio che “gli Stati membri non possono adottare norme che prevedano, da un lato, un divieto di macellazione di animali senza stordimento che si applichi anche alla macellazione effettuata nell’ambito di un rito religioso” ma nemmeno l’obbligo di attenersi a “un procedimento di stordimento alternativo per la macellazione” effettuata secondo la tradizione islamica o ebraica.

Ma l’avvocato generale ammette: “Non si può negare il fatto che, spesso, la preservazione della macellazione rituale degli animali mal si concilia con le moderne concezioni del benessere degli animali”. Ma nonostante la sensibilità mostrata da Hogan, la deroga ‘religiosa’ alle regole generali, che prevedono lo stordimento prima della macellazione “costituisce una scelta politica che il legislatore dell’Unione era certamente legittimato a compiere”. E fino a quando non cambierà la norma a livello Ue i giudici avranno le mani legate. “La Corte - scrive l’avvocato generale - non può ammettere che tale scelta politica specifica sia svuotata del suo contenuto da singoli Stati membri”. Seppure non vincolante, il parere dell’avvocato generale spiana la strada a una ennesima vittoria delle associazioni religiose, determinate a difendere la tradizione nonostante la crescente attenzione dell’opinione pubblica per i diritti e il benessere degli animali.


Alberto Pento
Il diritto religioso non è un diritto assoluto ed è subordinato al rispetto dei valori, dei doveri e dei diritti umani e animali naturali e universali.
Se una religione prevede il rito del cannibalismo e del sacrificio umano, il diritto religioso non andrebbe rispettato, allo stesso modo l'uccisione degli animali anche religiosa deve rispettare il diritto dell'animale ad una morte gentile con la minor sofferenza possibile.


Il diritto religioso è un diritto primario e intoccabile solo laddove è compatibile con i valori, i doveri e i diritti umani e animali naturali e universali; va rispettato solo ciò che li rispetta.
Chi vuole uccidere gli animali senza prima anestetizzarli/stordirli deve accettare lo stesso trattamento in caso di malattia, di cure e di terapie invasive e di fine vita, niente anestetici e niente antidolorifici.







Corte Ue: non è bio la carne da macellazione rituale senza stordimento
febbraio 2029

https://www.cambialaterra.it/2019/02/co ... ordimento/


È una pratica che non rispetta il benessere animale e quindi non è compatibile col biologico

Nessun bollino bio per la carne macellata senza stordimento degli animali. Lo dice la Corte di Giustizia europea. Secondo i giudici, non può essere concessa l’apposizione del logo di produzione biologica dell’Unione europea se non viene rispettato il benessere animale, principio cardine dell’allevamento bio. La sentenza segna così un confine netto in tema di macellazione e libertà religiosa: argomenti cari ai consumatori europei.


L’importanza dello stordimento durante la macellazione

La Corte ricorda che “taluni studi scientifici hanno dimostrato che lo stordimento costituisce la tecnica meno lesiva del benessere degli animali al momento della macellazione”. Dunque, sottolineano ancora i giudizi nella loro sentenza, “la pratica della macellazione rituale, nel corso della quale l’animale può essere messo a morte senza previo stordimento, che è autorizzata a titolo derogatorio nell’Unione e solo al fine di garantire il rispetto della libertà di religione, non è tale da attenuare del tutto il dolore, la paura o la sofferenza degli animali in modo tanto efficace quanto la macellazione preceduta da stordimento”. Lo stordimento, infatti, è necessario per indurre nell’animale “uno stato di incoscienza e di perdita di sensibilità tale da ridurre considerevolmente la sua sofferenza”.

La pratica religiosa non elimina la sofferenza

Nella sentenza, la Corte ammette che effettivamente nella macellazione rituale si procede con un taglio preciso della gola con un coltello affilato al fine di ridurre il più possibile le sofferenze dell’animale. Eppure, “l’impiego di una tecnica siffatta non consente di ridurre al minimo le sofferenze dell’animale”.

La Corte conclude, pertanto, che “i metodi particolari di macellazione prescritti da riti religiosi, che sono eseguiti senza previo stordimento, non equivalgono, in termini di garanzia di un livello elevato di benessere degli animali al momento del loro abbattimento, al metodo della macellazione con stordimento previo, in linea di principio imposto dal diritto dell’Unione”. L’obiettivo delle norme Ue in fatto di etichettatura bio è chiaro e consiste nel “tutelare e giustificare la fiducia del consumatore nei prodotti etichettati come biologici”. Per questo è “importante vigilare affinché ai consumatori sia garantito che i prodotti che recano il logo di produzione biologica dell’Unione europea” siano stati “effettivamente ottenuti nel rispetto delle norme più elevate, segnatamente in materia di benessere degli animali”.
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