Professore decapitato vicino a Parigi, aveva mostrato in classe le caricature di Maometto L'aggressore, armato di coltello, è stato intercettato e ucciso dalla polizia. Si indaga per terrorismo. La vittima aveva recentemente tenuto una lezione ai suoi studenti sulla libertà di espressione e aveva mostrato le vignette pubblicate da "Charlie Hebdo"
ANAIS GINORI
16 ottobre 2020
https://www.repubblica.it/esteri/2020/1 ... P1-S1.8-T1 PARIGI - A poche ore dall'inizio del coprifuoco in Francia, un uomo è stato decapitato vicino a una scuola media del comune di Conflans-Sainte-Honorine, a nordovest di Parigi. La vittima è un professore di storia che, all'inizio di ottobre, aveva fatto una lezione ai suoi alunni a proposito del dibattito che si è aperto dopo la ripubblicazione delle vignette di Maometto qualche settimana fa sul giornale Charlie Hebdo. Alcuni genitori se ne erano lamentati, creando un caso sulla scelta del professore.
L'attacco è avvenuto poco prima delle 17, in concomitanza con la fine delle lezioni. L'aggressore, ucciso dalla polizia municipale allertata da alcuni testimoni, ha urlato “Allah Akbar” prima di compiere il suo massacro. Le immagini dell'insegnante decapitato sono poi state postate sul profilo Twitter dell'aggressore con un messaggio di rivendicazione: “Allah, ho ucciso un cane dell'Inferno che ha osato infangare il tuo nome”.
La procura antiterrorismo ha preso la guida delle indagini. L'assalitore aveva 18 anni, non si sa ancora se avesse frequentato l'istituto o se fosse schedato per radicalismo islamico. Accanto al cadavere dell'uomo, abbattuto nel vicino Comune di Erigny, è stato trovato un lungo coltello da cucina. La polizia ha fatto anche venire degli artificieri per verificare che il ragazzo non indossasse un giubbotto esplosivo.
La zona intorno alla scuola è stata chiusa dalle forze dell'ordine e gli abitanti sono stati invitati a restare a casa. Il sindaco di Erigny, Thibault Humbert, ha dato ai media le prime informazioni sull'attacco. “Sono sconvolto, siamo una città tranquilla - ha detto Humbert - non avrei mai pensato che un atto così barbaro potesse accadere proprio qui”.
Il ministro dell’Interno Gérard Darmanin, in visita in Marocco, ha anticipato il suo ritorno in Francia. Tre settimane fa, un giovane pachistano aveva aggredito con una mannaia due persone a Parigi, davanti all'ex sede di Charlie Hebdo. Il ragazzo, fermato qualche ora dopo, aveva rivendicato l'aggressione sostenendo di “non aver sopportato” le vignette di Maometto. Charlie Hebdo ha deciso a inizio settembre la ripubblicazione delle caricature nel momento in cui si apriva il processo, tuttora in corso, sugli attentati del 2015.
Parigi, insegnante decapitato al grido di "Allah Akbar": in classe aveva mostrato caricature di Maometto. Killer ucciso dalla polizia 16 ottobre 2020
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/1 ... 1602869646 La procura antiterrorismo ha aperto un’inchiesta per "omicidio in relazione con un’azione terroristica". L'assassino, prima di venire ucciso dalla polizia con dieci colpi d'arma da fuoco, ha fatto in tempo a pubblicare su Twitter le immagini della sua azione. L'attentatore è un ceceno nato a Mosca. Macron sul luogo dell'attacco: "Faremo quadrato, uniti contro il terrorismo"
Aveva 18 anni il killer che ha decapitato un professore di storia in una banlieue di Parigi. Nato a Mosca, era di origine cecena ed era sconosciuto ai servizi di informazione francesi come possibile musulmano a rischio radicalizzazione. Gli unici suoi precedenti sono per reati comuni. L'aggressore avrebbe urlato 'Allah akbar'. L'uomo avrebbe avuto un giubbetto esplosivo e - con il coltello ancora in mano dopo la decapitazione - si sarebbe diretto verso i poliziotti, minacciandoli. Gli agenti gli hanno intimato di fermarsi, inutilmente, poi hanno aperto il fuoco, uccidendolo.
Professore decapitato vicino a Parigi: aveva mostrato caricature di Maometto in classe 16 ottobre 2020
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/ ... 3e59f.htmlQuattro persone tra cui un minorenne sono state prese in custodia dalla polizia stanotte, dopo la decapitazione di un professore di Storia vicino al liceo di Conflans-Sainte-Honorine, nella periferia occidentale di Parigi. I quattro sarebbero tutte persone provenienti dalla cerchia familiare dell'aggressore ucciso dalla polizia, secondo fonti giudiziarie.
Aveva 18 anni il killer che ha decapitato un professore di storia in una banlieue di Parigi. Nato a Mosca, era di origine cecena ed era sconosciuto ai servizi di informazione francesi come possibile musulmano a rischio radicalizzazione. Gli unici suoi precedenti sono per reati comuni. L'aggressore avrebbe urlato 'Allah akbar'. L'uomo avrebbe avuto un giubbetto esplosivo e - con il coltello ancora in mano dopo la decapitazione - si sarebbe diretto verso i poliziotti, minacciandoli. Gli agenti gli hanno intimato di fermarsi, inutilmente, poi hanno aperto il fuoco, uccidendolo.
L'uomo decapitato era un professore di Storia del liceo del Bois d'Aulne, di Conflans-Saint-Honorine. Nei giorni scorsi avrebbe mostrato in classe agli studenti le caricature di Maometto, probabilmente durante un corso sulla libertà d'espressione, scrive Le Monde. Alcuni genitori il 5 ottobre avevano segnalato nei giorni scorsi alla scuola il professore. Stando a fonti di stampa, l'aggressore potrebbe essere un genitore.
L'uomo che ha decapitato il professore ha fatto a tempo a pubblicare le immagini del suo atto su Twitter prima di essere abbattuto dalla polizia. La procura antiterrorismo ha aperto un'inchiesta.
Il presidente della Repubblica Emmanuel Macron si è recato sul luogo dell'attacco: "Voglio dire a tutti gli insegnanti di Francia, che siamo con loro, la nazione tutta intera sarà al loro fianco oggi e domani per proteggerli, per permettere loro di fare il loro mestiere che è il più bello che esista". "Il terrorista ha voluto abbattere la Repubblica nei suoi valori, i Lumi, la possibilità di fare dei nostri figli dei cittadini liberi". "Faremo quadrato, non passeranno, l'oscurantismo e la violenza non trionferanno, non ci divideranno", ha assicurato il presidente lanciando un fortissimo appello all'unità della nazione e promettendo "atti di fermezza" contro il terrorismo.
"Un nostro connazionale - ha detto Macron - è stato assassinato perché insegnava, perché ha predicato a degli allievi la libertà d'espressione, la libertà di credere e quella di non credere. Il nostro connazionale - ha detto Macron, visibilmente emozionato - è stato vigliaccamente attaccato, è stato la vittima di un chiaro attentato terrorista islamico".
Gino QuareloFinché lo facciamo singolarmente siamo tutti esposti, ricattati e impauriti, ma se lo facciamo in tanti e sempre e ogni giorno e non ci raccontiamo la storiella che esiste un Islam buono e che non tutti i mussulmani sono nazi maomettani assassini, che esiste un Islam spirituale e mistico, che Maometto era un santo e che Allah è Dio ... saremo sempre in queste condizioni se non peggio.
Dovremmo farlo in massa nelle piazze di ogni nostra città e di ogni nostro paese e dire a gran voce che Allah non è Dio ma solo l'idolo mostruoso dell'assassino idolatra Maometto che non era certo profeta di Dio e che il Corano è solo la voce di questo idolo mostruoso elaborato da Maometto.Ecco un demenziale mussulmano cosa scrive:Mosbah Mednini
Giorgio Crisanti
L'uomo non è stato creato invano e non è stato lasciato trascurato, e la saggezza del Creatore, l'Onnipotente e la sua assoluta giustizia richiedono che una persona abbia un conto e una punizione per le azioni che viene e compie nei suoi obblighi, sia nell'ambito delle sue relazioni umane e sociali, sia nell'ambito della sua relazione con il suo Signore e Creatore, c'è una promessa. E una promessa in questo mondo e nell'aldilà. Pertanto era necessario che la vera religione stabilisse il principio dell'equità della ricompensa e della punizione, la ricompensa per coloro che obbedivano agli ordini del Creatore e poneva fine a ciò che egli proibiva e la punizione per coloro che disobbedivano a ciò e insistevano sul peccato. L'Islam è l'unica religione che è giusta, giusta, equilibrata e chiara nel principio di ricompensa e punizione. Il riassunto di ciò è venuto nelle parole del Creatore, l'Onnipotente: Chi fa il peso di un atomo di bene lo vedrà (7) e chi fa il peso di un atomo.
Con l'eccezione dell'Islam, le religioni, le credenze distorte e la noia umana sono tutte chiaramente disturbate e contraddittorie al principio di giustizia in materia di ricompensa e punizione. Ad esempio, il giudaismo ha negato al Dio di Dio l'Onnipotente l'attributo della giustizia, l'Onnipotente Dio su una tale altezza, e quindi mina il principio di giustizia in ricompensa e punizione dalle sue fondamenta. Piuttosto, gli ebrei credono di essere i figli di Dio e solo i suoi amati, e che Dio è solo il Dio dei figli di Israele, e che il Signore è solo il Signore dei figli di Israele senza il resto degli esseri umani, e che le varie nazioni e popoli diversi dalla loro razza ebraica non hanno speranza nell'Iddio del Signore, gloria a Lui. Che tutte le nazioni e i popoli siano rigettati da lui. E poiché il Dio degli ebrei non accetta gli altri e non accetta l'adorazione tranne che da loro, allora non c'è speranza per tutte le nazioni e i popoli di adorazione e vicinanza a quel Dio Signore che li ha creati e li ha creati dal nulla, e poi cercano un altro dio che gli piacciono e li accetta! Quindi Dio Onnipotente è esaltato in ciò che il giudaismo gli ha grandemente attribuito. Il giudaismo abbonda di altre cose, il che è impossibile per una persona sana di mente con un istinto puro e un'anima pura di accettarlo.
Per quanto riguarda i cristiani, credono che Cristo sia stato ucciso e crocifisso, e che attraverso la crocifissione di Cristo i peccati dell'umanità siano stati espiati, quindi dobbiamo santificare la croce, e dopo ciò facciamo quello che vogliamo, perché Cristo è morto per noi e ci ha tolto il nostro fardello, e viviamo una vita senza restrizioni, e facciamo ciò che desideriamo finché Cristo ha È stato torturato per toglierci i peccati. Secondo questo concetto cristiano, tutti entreranno in Paradiso, i giusti e i malfattori, e non importa quello che fai finché Cristo ti ha tolto i peccati. Dove sarebbe la misericordia e dove sarebbe la giustizia se una persona pura e innocente fosse crocifissa come espiazione per il peccato di un'altra persona che indulge nei peccati ?! Dio Onnipotente ha bisogno della croce per perdonare i peccati umani?! In che modo il Signore sacrifica il suo unico figlio per espiare i peccati delle persone?! Il Signore è incapace di perdonare i peccati umani senza questo misero gioco ?! Un dio incapace di proteggersi dai suoi nemici e un Signore che non può perdonare i peccati umani se non versando sangue e sacrificando suo figlio! Sfortunatamente, questo è ciò in cui credono i cristiani nel loro vangelo: “Egli stesso portò i nostri peccati nel suo corpo sull'albero, così che noi morissimo ai peccati e vivessimo per la giustizia, dal quale foste guariti”; Il Nuovo Testamento (1 Pietro, 24: 2).
Che bugiardi!Sulla sua pagina Facebook ufficiale, Al-Azhar ha condannato l'incidente, descrivendo l'autore come un "estremista", e ha chiesto la necessità di dimostrare la morale e gli insegnamenti delle religioni che affermano il rispetto per le credenze degli altri.https://www.facebook.com/permalink.php? ... y_index=98 Al-Azhar ha confermato in una dichiarazione sulla sua pagina Facebook ufficiale che l'omicidio è un crimine che non può essere giustificato in alcun modo. Nella sua dichiarazione, ha ribadito il suo costante appello a rifiutare l'incitamento all'odio e la violenza, qualunque sia la sua forma, fonte o causa, con la necessità di rispettare le sacralità e i simboli religiosi, ed evitare di suscitare odio insultando le religioni, chiedendo allo stesso tempo la necessità di adottare una legislazione globale che criminalizzi L'insulto alle religioni ei loro simboli sacri.
Al-Azhar condanna attacco Parigi, ma punire blasfemia17 ottobre 2020
https://www.ansa.it/sito/notizie/topnew ... a72d1.html(ANSA) - IL CAIRO, 17 OTT - Al-Azhar, il più influente centro teologico e universitario dell'islam sunnita, ha sottolineato il proprio rifiuto dell'"abominevole attacco" compiuto con la decapitazione di un professore alla periferia di Parigi ma ha anche affermato "la necessità di adottare una legislazione internazionale che criminalizzi l'attentato contro le religioni e i loro simboli". Lo scrive l'agenzia egiziana Mena sintetizzando una dichiarazione dell'istituzione basata al Cairo. (ANSA).
Alberto PentoChe bugiardi questi teologi islamici o nazi maomettani!
Al-Azhar ci dovrebbe spiegare allora gli omicidi, le stragi e gli stermini di Maometto e le prescrizioni del Corano ad uccidere e sterminare gli infedeli, i miscredenti, gli ebrei, i cristiani e ogni diversamente religioso, non religioso e pensante che si opponga all'Islam, che critichi l'Islam e degli apostati mussulmani.
Ci dovrebbe spiegare perché non condanna anche Maometto e il Corano.Magdi Cristiano Allam17 ottobre 2020
https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 2040186358 Il giovane terrorista islamico che ha decapitato un professore condannato a morte per aver mostrato le vignette di Maometto, ha obbedito ad Allah e a Maometto
Cari amici, Aboulakh A. il terrorista islamico ceceno diciottenne che ieri ha decapitato Samuel Paty, 47 anni, professore liceale di Storia, Geografia e Educazione civica a Conflans-Saint-Honorine nei pressi di Parigi, condannato a morte per aver mostrato ai suoi studenti nell’ambito di una lezione sulla libertà d’espressione le vignette su Maometto pubblicate dal settimanale satirico Charlie Hebdo, ha ottemperato letteralmente e integralmente a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto.
L’islam vieta categoricamente la rappresentazione di qualsiasi essere vivente perché corrisponderebbe a voler emulare Allah. Ancor di più sanziona come blasfemia la rappresentazione di Allah, di Maometto e dei suoi familiari. Alla luce di ciò la condanna a morte di chiunque irrida, denigri e offenda Allah, Maometto, i suoi familiari, i suoi discepoli ma anche il Corano, non solo è legittimata dalla sharia, la legge islamica, ma è doverosa, nel senso che qualsiasi musulmano ovunque si trovi ha il dovere di uccidere il “nemico dell’islam”.
Ecco perché Aboulakh A. secondo l’ortodossia islamica è un “martire” dell’islam, che ha sacrificato la sua vita per sanzionare con la condanna a morte il miscredente blasfemo che ha offeso Maometto. Ed ecco perché tutti i suoi familiari erano d’accordo sul fatto che il professore avesse commesso un crimine imperdonabile. Già in precedenza il 7 gennaio del 2015, quando due terroristi islamici perpetrarono la strage dei vignettisti di Charlie Hebdo, tutti i musulmani condannarono la pubblicazione delle vignette pur dissociandosi formalmente dalla strage dei vignettisti.
Sbaglia il Presidente Emmanuel Macron a denunciare un “attentato terroristico islamista”, dove per “islamista” si intende una strumentalizzazione ideologica dell’islam, quindi il criminale avrebbe distorto il vero messaggio dell’islam che viene assolto da qualsiasi collusione con il terrorismo. Si tratta invece di un “attentato terroristico islamico”, perpetrato nel nome dell’islam.
Si spiega così il fatto che dopo aver decapitato il professore urlando “Allah è il più grande”, Aboulakh A. ha voluto pubblicare sul suo profilo Twitter la foto della testa decapitata con questo messaggio: “In nome di Allah": "da Abdullah, servitore di Allah, a Macron, dirigente degli infedeli, ho giustiziato uno dei tuoi cani dell'inferno che ha osato offendere Maometto. Calma i suoi simili prima che non vi venga inflitto un duro castigo". Aboulakh A. ha rivendicato orgogliosamente quello che secondo l’islam è il “duro castigo” ai miscredenti blasfemi, così come ha successivamente ricercato la morte affrontando con il coltello i poliziotti al grido di “Allah Akbar”, certo che come ricompensa Allah l’accoglierà nel Paradiso dei “martiri” dove godrà dei piaceri di 72 fanciulle eternamente vergini.
Cari amici, l’atroce decapitazione di un professore nella Francia laica e liberale, condannato a morte da un giovane terrorista islamico che ha ottemperato letteralmente e integralmente a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto, ci fa toccare con mano che la radice del male non sono i terroristi islamici o gli estremisti islamici ma è l’islam, non sono le persone ma è una religione che legittima e ordina di discriminare, odiare, fare violenza e uccidere i non musulmani, con il fine esplicito di imporre l’islam come unica vera religione all’intera umanità ovunque nel mondo. Ecco perché, nel più assoluto rispetto dei musulmani che ci rispettano, se vogliamo salvaguardare la nostra civiltà che si fonda e legittima la sacralità della vita, la pari dignità tra le persone, la libertà di scelta individuale, dobbiamo avere l’onestà intellettuale e il coraggio umano di mettere fuori legge l’islam come religione dentro casa nostra. L’Europa torni a rimettere fuori legge l’islam all’interno dei propri confini come ha fatto per 1400 anni, se non vuole ritrovarsi a essere sottomessa all’islam.
Gino QuareloL'idolatria islamica o nazi maomettana è la più orrenda tra tutte le idolatrie religiose, essa si condensa nel demenziale e ossessivo grido "Allahu Akbar = Allah è il più grande" che implicitamente afferma che Allah è il più grande tra gli dei, tra gli idoli, tra le divinità religiose.
Dio non ha bisogno di tutto ciò, di affermarsi in tale senso, è l'uomo che si vuol imporre sugli altri uomini a manipolare Dio e a farne un idolo suprematista ideologico-teologico-religioso e politico.
Dice bene Magdi Allam quando critica Macron per aver affermato " attentato terroristico islamista " anziché "attentato terroristico islamico" ma sbaglia anche Magdi Allam quando dà la colpa all'Islam e non alle persone, ai mussulmani come se le persone, i fedeli mussulmani, fossero separate e altro dalle loro idee; infatti l'Islam è una fede e un sistema ideologico politico religioso ideato, concepito dall'uomo Maometto e adottato e diffuso dai suoi seguaci; le idee e le persone sono la stessa cosa perché non esistomo le idee senza le persone che danno loro vita, le idee nascono dagli uomini, si diffondono e si affermano attraverso gli uomini, con gli uomini e per gli uomini. Il male è costituito dalle persone che abbracciano queste idee malvage e si comportano di conseguenza.
Francia, la guerra al separatismo islamista è già iniziata?Autore Emanuel Pietrobon
17 ottobre 2020
https://it.insideover.com/politica/fran ... ziata.html Sullo sfondo dell’ultimo e sanguinoso attentato di stampo islamista che ha sconvolto la quotidianità francese, portando alla decapitazione di un insegnante nei pressi di Parigi, nel Paese stanno aumentando le retate nelle moschee e nei centri culturali e gli arresti di personaggi ritenuti potenzialmente pericolosi per la sicurezza nazionale. In breve, anche se l’ambizioso progetto di legge di riforma dell’islam proposto da Emmanuel Macron è ancora lontano dall’arrivare in sede parlamentare, la lotta al separatismo islamista sembra essere già cominciata.
Gli arresti e le retate
Il 14 ottobre è stato tratto in arresto dalle forze dell’ordine francesi un noto personaggio della comunità islamica d’Oltralpe: Idriss Sihamedi, il fondatore e il direttore di BarakaCity, un’organizzazione non governativa impegnata in attività culturali e sociali a favore dei musulmani. L’operazione, durante la quale sono stati anche perquisiti gli uffici dell’ente e sequestrati computer, documenti cartacei e libri, è stata motivata dal presunto supporto morale di Sihamedi al terrorismo islamista ed è soltanto l’ultima di una lunga serie.
Nei giorni precedenti al blitz, Sihamedi aveva utilizzato i canali mediatici della sua organizzazione non governativa per invitare i musulmani francesi “a rispondere in maniera unita ai tentativi di Macron di controllare le loro convinzioni personali e la loro vita pubblica”. Il suo arresto ha provocato un’ondata di oltraggio e indignazione sia in Francia che all’estero, in primis in Turchia, perché è avvenuto in diretta: Sihamedi, infatti, stava registrando una puntata per gli ascoltatori della radio di BarakaCity.
Secondo i dati del Ministero degli Interni, fra gennaio e ottobre di quest’anno, la “lotta contro la radicalizzazione” ha condotto alla chiusura di 73 enti, tra moschee, scuole private, centri culturali, attività commerciali e organizzazioni non governative; una cifra elevata e in crescita rispetto agli anni recenti che si inquadra e si spiega nell’ambito dell’agenda anti-islamista della presidenza Macron. Per comprendere la rilevanza di questi numeri si pensi al fatto che dal 2015 al 2017 le moschee chiuse dalle autorità nell’ambito della stessa lotta erano state 19.
Ma a risaltare, oltre al numero dei luoghi di ritrovo sui quali sono stati messi i sigilli, è la loro natura. L’attenzione delle autorità non è più rivolta esclusivamente ai locali tradizionali, come sono ad esempio le moschee, ma anche ai ristoranti, ai bar e ai centri ricreativi, luoghi apparentemente irrilevanti eppure estremamente importanti perché potrebbero essere utilizzati come dei punti d’incontro da reclutatori, imam radicali e terroristi.
Il progetto di legge
L’idea di Macron è radicale nel senso originale del termine: non propone una soluzione palliativa, anela a risolvere l’annoso fascicolo dell’islam radicale in Francia andando ad agire a livello di radici. Il primo passo, fondamentale, sarà la riforma della legge sulla separazione tra Stato e Chiesa del 1905, il cardine del regime laicista francese, per permetterne l’estensione e l’applicazione anche alle relazioni con l’islam.
Sarà soltanto a partire da quella legge che il presidente francese potrà realizzare gli altri punti del piano: la stretta sulle moschee e sulle scuole religiose, la regolamentazione degli affari islamici a livello di politica locale in accordo con l’interesse pubblico, il potenziamento dello stato sociale per ridurre gli spazi di manovra alle associazioni caritatevoli islamiche, la formazione degli imam in Francia, la fine dell’istruzione a domicilio.
Inoltre, nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado potrebbe essere l’introdotto l’insegnamento della lingua araba con l’obiettivo di sottrarne il monopolio agli imam fai da te e facilitare il dialogo interculturale. Si tratta di uno dei paragrafi-chiave dell’intera proposta macroniana perché, se approvato, consacrerebbe la fine del modello assimilazionista che ha storicamente il modus operandi di Parigi nei riguardi dell’integrazione.
Ultimo ma non meno importante, il presidente francese ha auspicato la creazione di un istituto nazionale di islamologia avente l’obiettivo di “riformare l’islam”, ossia di privarlo di quei caratteri teologici e dottrinali ritenuti contrari ai valori della Repubblica e fonte potenziale di problemi, in quanto tradizionalmente sfruttati dai predicatori estremisti per giustificare il terrorismo e il jihad armato.
Maria Laura Buzolichhttps://www.facebook.com/franco.leonard ... 5871324165 Dopo la decapitazione di Samuel Paty, il Generale francese Pierre de Villiers, invita il Governo a passare dalle parole ai fatti. Notoriamente ostile alla Presidenza Macron, il Generale propone di chiudere le moschee islamiste, di espellere gli imam radicali e di riprendere il controllo delle frontiere nazionali.
Pensando di farvi cosa gradita, ho tradotto il discorso del Generale. Averne in Italia di personalità così!
I fatti sono gravi e la decapitazione di questo professore a Conflans Sainte Honorine costituisce una tappa in più dello sfaldamento del nostro Paese. Che un professore possa essere assassinato così, a sangue freddo, all’uscita della sua scuola, sul nostro territorio, in nome dell’Islam non è più solo un assassinio, è un attacco all’esistenza stessa della nostra nazione, della nostra civiltà.
Permettetemi innanzitutto di rivolgere un pensiero alla sua famiglia, a chi gli era vicino, ai suoi colleghi, ai suoi studenti, a tutti coloro che conoscevano questo professore di storia e geografia. La notizia è terribile e il dolore inconsolabile. Io so per esperienza quanto sia difficile affrontare la morte quando ci colpisce così brutalmente, così selvaggiamente.
Permettetemi inoltre di rivolgere un incoraggiamento a tutti i nostri insegnanti, ovunque si trovino. Essi portano in sé l’avvenire della nostra gioventù, del nostro Paese. In nessun caso dobbiamo cedere a questa barbara intimidazione. La paura è cattiva consigliera.
E giunta l’ora di far seguire i fatti alle parole. Quante leggi, decreti, dichiarazioni, sono state proclamate dopo il 7 gennaio 2015, data della strage di Charlie Hebdo. Quanti piani sono stati annunciati, quante parole, quanti comunicati. Solo la forza fa arretrare la violenza. La lotta sarà lunga. Bisogna ancora iniziarla. L’urgenza è l’azione, non più le dichiarazioni.
E' giunto il momento di chiudere tutte le sale di preghiera islamiche non ufficiali e radicali. Io peso le mie parole. Noi sappiamo benissimo dove sono, essenzialmente nelle città nelle quali regna un tacito accordo tra i salafisti ed i capi delle comunità islamiche. La mia esperienza nelle periferie me lo conferma. Noi non possiamo più lasciar morire chi continua a battersi per aiutare la popolazione che per la maggioranza è di buona volontà.
È giunto il momento di rispedire senza indugio nel loro paese d’origine gli imam radicali che predicano ogni venerdì dei propositi inaccettabili e provocatori, portando ad odiare la Francia ed indottrinando i loro fedeli. Fino a quando dobbiamo sopportare tutto questo, prima che la popolazione francese non arriverà a cercare di farsi giustizia da sé? Il processo di espulsione di questi islamisti radicali è troppo timido e parziale. Bisogna assumersi i rischi.
È il momento di aiutare le comunità musulmane in Francia a formare gli imam come si fa altrove in altri paesi. Come in Mauritania ad esempio, dove si è riusciti a contenere il terrorismo. Bisogna accelerare le iniziative in questa direzione già adottate sul nostro territorio.
Anche l’Islam francese deve assumersi le sue responsabilità per affrontare il flagello del terrorismo in nome di questa religione. Appartiene alle autorità pubbliche la responsabilità di ricordarglielo iprima che sia troppo tardi. Solo l’inerzia è infamante.
E anche giunta l’ora di adeguare coerentemente la nostra politica estera con questa minaccia mondiale che è chiaramente sostenuta, finanziata ed organizzata da certi Stati benevolenti nei confronti dei movimenti terroristici, distanti da noi oltre che geograficamente anche ideologicamente.
È anche ora di capire che il primo dovere di uno Stato è quello di proteggere i suoi cittadini, dando a tutti coloro che ne hanno avuto l’incarico i mezzi e gli strumenti per poter svolgere la propria missione. Io penso in particolare ai servizi di intelligence, alle forze dell’ordine e a tutti coloro i quali direttamente o indirettamente contribuiscono all’educazione della nostra gioventù.
E infine giunto il momento di diventare padroni del nostro destino, affrontando i fenomeni mondiali delle migrazioni di massa con le quali ci stiamo confrontando.
L’Europa sicuramente ha una responsabilità maggiore sulle proprie spalle. Ma niente è meglio che proteggersi da soli. Noi non possiamo più accogliere sul nostro territorio “tutta la miseria del mondo” che rappresenta la prima preda degli islamici radicali. Noi dobbiamo rivedere la concezione delle nostre frontiere.
Nei miei ultimi dieci anni nelle Forze Armate io ho preso parte alla lotta contro il terrorismo islamico, questa ideologia che sostiene la barbarie dato che quest’ultima non è un suo mezzo, ma il suo fine. I nostri soldati di terra, di marina e di aeronautica contribuiscono in prima linea a questa nostra difesa in Africa ed in Medio Oriente. Essi meritano di essere ringraziati. Questa è una guerra mondiale che riguarda prioritariamente la Francia. Più che mai noi dobbiamo ritrovare la nostra unità riconciliandoci al di là delle nostre differenze. L’amore per la Francia è la nostra speranza.
Cit. Yuri Stefano Borghi