In Belgio è vietato criticare l'Islam
Giulio Meotti
25 marzo 2021
https://meotti.substack.com/p/in-belgio ... are-lislam
Pauvre Belgique, povero Belgio, lamentava Charles Baudelaire…
Come è possibile che in un paese che in questi giorni ricorda i cinque anni degli attentati terroristici nella sua capitale si arrivi a riscrivere letteralmente un capolavoro della letteratura universale come la Divina Commedia per non “offendere l’Islam?” Una nuova traduzione fiamminga dell’Inferno di Dante, a opera di Lies Lavrijsen, ha appena rimosso Maometto (che Dante aveva inserito nel girone dei creatori di discordia) per non essere “inutilmenti offensivi”, ha detto l’editore Blossom Books.
Un rapido sguardo allo stato culturale del paese dimostra che la sottomissione è ormai di default.
Una settimana dopo che Samuel Paty è stato decapitato in Francia, un insegnante è stato sospeso a Bruxelles per aver mostrato ai suoi studenti una vignetta pubblicata da Charlie Hebdo e che mostrava Maometto. Un semplice post pubblicato su Facebook intitolato “Je suis Samuel Paty”, il giorno dopo l'assassinio, e un’altra professoressa di Bruxelles di nome Nadia Geerts è finita in congedo per malattia lontano e dice di non voler tornare a insegnare. A L'Écho racconta le minacce di morte ricevute. Alcuni studenti si preoccupano e la avvertono: “stai attenta”. La sua foto è nei social.
Associazioni studentesche belghe hanno protestato per l’arrivo nella capitale del direttore di Charlie Hebdo, “Riss”, uscito in fin di vita dalla strage nella sua redazione.
La libreria Filigranes di Bruxelles, la più grande del paese, ha annullato un incontro con il giornalista Eric Zemmour per “ragioni di sicurezza”. Erano previste manifestazioni contro l'autore e un “Collettivo contro l'islamofobia” aveva sporto denuncia. La stessa libreria aveva censurato la vendita di un libro di Richard Millet, l’editor della casa editrice Gallimard critico del multiculturalismo.
Il Museo Hergé ha rinunciato al suo tributo a Charlie Hebdo, autocensurandosi. Una mostra cancellata “per motivi di sicurezza”.
E’ a Bruxelles che Michel Houellebecq celebra la conversione all’Islam di uno dei protagonisti del suo romanzo Sottomissione, Robert Rediger, che dal bar Metropolis, capolavoro dell’art nouveau a Bruxelles, dichiara: “E’ stato in quel preciso momento che ho capito, l’Europa aveva già commesso il proprio suicidio”.
Come si è arrivato a questo tsunami di sottomissione? Come spiegai nel 2016 in un articolo su Il Foglio, il Belgio negli anni Settanta strinse un patto scellerato con l’Arabia Saudita: “petrolio in cambio di Islam”. Hanno consentito che il proprio paese venisse sommerso di moschee, Corani, predicatori, imam…C’era la crisi energetica e chiusero più di un occhio. Nel 1974, il governo belga riconobbe ufficialmente la religione islamica. Il primo risultato di questo riconoscimento fu l’approvazione, nel 1975, dell’inserimento della religione islamica nel curriculum scolastico. Nella capitale belga l’Islam è già oggi la prima religione, nel paese è nato un “Partito Islamico” (non ha avuto molta fortuna perché i musulmani tendono a votare massicciamente per il Partito Socialista), sono sorte organizzazioni che si chiamano “Sharia per il Belgio” e nelle scuole di Bruxelles l’insegnamento della religione musulmana ha superato per numero di studenti quello della religione cattolica. Lo dice il Centro di ricerca e informazione sociopolitica. E se Maometto è il nome più usato a Bruxelles e Nour quello per le donne, il sindaco della capitale, Yvan Mayeur, ha detto: “Tutti sanno che tutte le moschee di Bruxelles sono nelle mani dei salafiti”, ovvero dell’islam più radicale.
C’è stato un momento in cui la quantità è diventata qualità e il Belgio è diventato Belgistan, Bruxellistan, Mollenbeekistan…E’ così che si è arrivati a riscrivere la Divina Commedia per “non offendere”.
Eliminato Maometto dall’Inferno di Dante
Giulio Meotti
24 marzo 2021
https://meotti.substack.com/p/eliminato ... inferno-di
Una nuova traduzione dell’Inferno della Divinia Commedia di Dante, tradotta in fiammingo da Lies Lavrijsen, ha rimosso Maometto per non essere “inutilmenti offensivi”, ha detto l’editore Blossom Books. Il traduttore di Anversa Lies Lavrijsen ha rimosso le parole su Maometto. “In Dante, Maometto subisce un destino crudo e umiliante, solo perché è il precursore dell'Islam", dice l’editore Myrthe Spiteri. “I ladri o gli assassini nell'inferno di Dante hanno commesso errori reali, mentre creare una religione non può essere riprovevole”.
Dante raffigurò Maometto nel girone degli scismatici come un fantoccio spaccato a metà. “Rotto dal mento infin dove si trulla”, vale a dire dal mento al deretano. E quella celebre terzina: “Tra le gambe pendevan le minugia, la corata pareva, e il tristo sacco che merda fa di quel che si trangugia”.
Davvero eccessivamente “islamofobo” e poco “inclusivo” questo Dante. Se sono arrivati a riscrivere la più grande opera mai scritta in lingua italiana ci obbligheranno presto a prostrarci verso la Mecca.
Polemiche. Fa discutere in Olanda l'omissione di Maometto dall'Inferno di Dante
Alessandro Zaccuri
mercoledì 24 marzo 2021
https://www.avvenire.it/agora/pagine/fa ... o-di-dante
Una versione della prima cantica destinata ai ragazzi evita di riprodurre il nome del Profeta dell'islam
Nella nuova versione olandese dell’Inferno dantesco, pubblicata di recente da Blossom Books e destinata ai lettori più giovani, è stato omesso il nome di Maometto, che Dante, com’è noto, elenca tra i dannati di Malebolge. La traduttrice Lies Lavrijsen ha preferito ricorrere a questa soluzione per evitare che l’episodio risultasse «inutilmente offensivo per un pubblico di lettori che è una parte così ampia della società olandese e fiamminga», secondo quanto dichiarato da Myrthe Spiteri, amministratrice delegata della casa editrice. Nei Paesi Bassi la presenza musulmana equivale al 5% della popolazione, a fronte del 30% di cristiani di denominazioni differenti (i cattolici rappresentano il 24%; la Chiesa protestante, nella quale confluiscono luterani e calvinisti, si assesta attorno al 6%).
La sorte ultraterrena di Maometto, descritta nel canto XXVIII, rappresenta un elemento testuale particolarmente delicato, sia per la destinazione infernale del Profeta – che, in quanto scismatico, risulta in qualche modo assimilato al cristianesimo – sia per le mutilazioni infertegli per punizione, in quello che per l’islam è un intollerabile oltraggio all’integrità del corpo. La posizione di Dante nei confronti della cultura arabo-musulmana è molto complessa e comporta una fitta serie di scambi, come ha documentato fin dal 1919 lo studioso e sacerdote spagnolo Miguel Asín y Palacios nel classico L’escatologia musulmana nella “Divina Commedia”.
Dante, la critica del Frankfurter Rundschau: 'Arrivista e plagiatore'
25 marzo 2021
https://tg24.sky.it/mondo/2021/03/25/da ... _link_null
Il quotidiano tedesco stronca il Sommo Poeta ("un arrogante dotato di immenso ego") e la sua opera principale ("una fabbrica di versi"). Per il giornalista Arno Widmann, Dante "non ha inventato l'italiano" e "Shakespeare era meglio"
Un bluff, sopravvalutato e plagiatore. Nel giorno in cui l'Italia celebra col Dantedì i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, scegliendo come data quella dell'inizio del suo viaggio tra Inferno, Purgatorio e Paradiso, la Germania attacca duramente il grande poeta fiorentino. A farlo è la Frankfurter Rundschau, autorevole quotidiano tedesco, che non ha problemi a definire Dante un arrogante "dotato di un immenso ego". L'articolo è titolato "I buoni nel vasino, i cattivi nel pozzo", ed è firmato da Arno Widmann, già fondatore della Tageszeitung (Taz).
"Una fabbrica di versi"
Secondo il giornalista tedesco, la Divina Commedia è "una fabbrica di versi", nella quale "ogni volta è chiaro se fai parte dei buoni o dei cattivi", laddove l'Alighieri è mosso soprattutto "dalla voglia al giudicare e al condannare". Quanta presunzione, dice Widmann: "Gli oltre 14mila versi sono intesi a gettare un ponte lungo oltre 1300 anni sull'Eneide di Virgilio: una tale opera abbisogna di un ego immenso". Per la verità, l'articolo è percorso da uno spirito ai limiti del satirico, di cui appare evidente l'intento provocatorio: nondimeno Widmann - che nel 1987 alimentà il mito dell'Aids creata in un laboratorio militare americano con un'intervista da lui commissionata - irride all'Italia che loda Dante "come uno di coloro che hanno portato l'idioma del Paese alle altezze della grande letteratura".
"Non ha inventato la lingua italiana"
In realtà, secondo l'autore, l'Alighieri "in un certo senso avrebbe creato la lingua per la sua opera, e questa lingua divenne quella dei suoi lettori e poi quella dell'Italia...", ma è semplicemente quello "che fino a 60 anni fa si raccontava ad ogni scolaro italiano, nessuno lo direbbe anche oggi". Come se son bastasse, le prime liriche in volgare furono scritte "in provenzale", certo non nell'italico idioma dantesco: in pratica, la maggiore invenzione di Dante, ossia di aver portato il volgare nell'alveo dell'arte letteraria, non è una vera invenzione. Pure l'aldilà dantesco "è un mondo ben strano", insiste Widmann, dove "non cresce nessun albero", praticamente "un paesaggio da uffici", se non fosse "per qualche creatura mitologica e gli angeli caduti e risaliti".
Anche Beatrice nell'occhio del ciclone
Il tedesco trova da ridire anche sul rapporto con Beatrice: "Per la scoperta della vita nuziale come una delle vie alla beatitudine bisognerà attendere Martin Lutero e la Riforma". Poi Widmann si lancia in un paragone con Shakespeare, definendo l'autore inglese "più moderno anni luce rispetto agli sforzi di Dante di aver un'opinione su tutto, di trascinare tutto davanti alla poltrona da giudice della sua Morale. Tutta questa immensa opera serve solo per permettere al Poeta di anticipare il Giorno del Giudizio, mettere lui in pratica l'Opera di Dio e di spingere i buoni nel vasetto e i cattivi nel pozzo".