I popoli del mondo si rivoltano contro il nazismo maomettano

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Messaggioda Berto » mar nov 21, 2017 9:26 pm

Europa e i diritti negati e calpestati dei cittadini nativi europei
viewtopic.php?f=92&t=2682



Giulio Meotti sull'invasione dell'Europa

https://www.facebook.com/daniel.karmeli ... 7285224456

Dopo che la Germania ha aperto le frontiere a un milione di profughi provenienti dal Medio Oriente, quel deplorevole di premier ungherese "Viktator" Orbán disse che la crisi migratoria "destabilizzerà le democrazie". E fu etichettato come demagogo e xenofobo. Da allora, l'immigrazione ha destabilizzato tutta l'Europa. L'ultima è la Germania, dove oggi per la prima volta dal 1949 non si è riusciti a formare un governo. Le vittorie di Kurz e Babis hanno scosso Austria e Repubblica Ceca. La crisi migratoria ha portato al dominio in Europa del turco Erdogan che oggi ricatta i paesi europei, minacciando che se non gli saranno elargiti miliardi e fatte concessioni politiche aprirà le frontiere turche per lasciare entrare milioni di migranti in Europa. Erdogan non ha soltanto chiesto all'Europa di arrestare scrittori e giornalisti, ha cercato di influenzare le elezioni nei Paesi Bassi e in Germania facendo appello ai suoi elettori turchi. L'Est Europa, Visegrad, i nuovi arrivati nella UE, oggi è un blocco contro Bruxelles. Come ha dichiarato al Corriere della Sera lo storico britannico Niall Ferguson, anche la ragione principale della Brexit è stata l'immigrazione: "Molta gente nel Regno Unito guardava alla crisi dei rifugiati in Europa e pensava: se questi prendono il passaporto tedesco verranno in Gran Bretagna e non saremo in grado di fermarli. Questo era un tema fondamentale per gli elettori, e legittimamente, perché i tedeschi avevano aperto le porte a un vasto afflusso dal mondo musulmano. Se guardavi queste cose dal Regno Unito la reazione era: aspetta un attimo, che succede se arrivano qui?". Il multiculturalismo e l'immigrazione incontrollata, non il "populismo" e il razzismo che sono pericolose conseguenze delle prime, hanno destabilizzato la nostra povera bellissima Europa.
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Messaggioda Berto » mar nov 21, 2017 9:35 pm

La Francia contro i musulmani: "Fermare preghiere in strada"
Luca Romano - Lun, 20/11/2017

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/fra ... 65376.html

Da mesi la situazione è tesa alla periferia di Parigi. E ora interviene il governo

Nelle settimane è cresciuta la tensione alla periferia di Parigi, nella zona di Clichy-la-Garenne, dove le autorità sono ai ferri corti con i musulmani della comunità locale, che per protestare in seguito alla chiusura di una moschea, trasformata in una biblioteca, hanno iniziato a tenere in strada le preghiere rituali.

Da marzo i fedeli hanno spostato i propri tappettini per le vie di Clichy e nelle ultime settimane i residenti della zona, estremamente multietnica, hanno iniziato a protestare.

Se da un lato la comunità musulmana dice che non ci sono abbastanza moschee perché tutti possano assolvere ai propri doveri religiosi, e accusano le autorità di non voler collaborare a trovare una soluzione, dall'altra il ministro dell'Interno Gerard Collomb ha messo in chiaro: "Non pregheranno in strada, lo impediremo".

"I musulmani devono avere un posto dove pregare", ha però convenuto, promettendo di risolvere la situazione entro qualche settimana.



Preghiere islamiche contro i non islamici
viewtopic.php?f=188&t=2502

Preghiere che insultano, ingiuriano offendono tutti i non islamici diversamente religiosi;
chiare espressioni del razzismo proprio del nazismo maomettano o Islam con la sua "pura razza dell'umma mussulmana".
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Messaggioda Berto » lun nov 27, 2017 9:37 pm

Le autorità francesi bloccano manifestazione contro il terrorismo islamico
24 novembre 2017

https://secolo-trentino.com/europa-2/le ... o-islamico

La mobilitazione identitaria per la manifestazione “Difendere l’Europa di fronte agli islamisti” prevista per questo sabato è stata bloccata dalle autorità di Parigi. A renderlo noto Generazione Identitaria, principale promotrice dell’evento. “La nostra manifestazione è stata organizzata in cooperazione con le autorità già da lungo tempo. Nonostante ciò la prefettura parigina ha emesso ieri sera un decreto di divieto. La prefettura ha quindi ceduto alle intimidazioni dell’estrema sinistra che non sopporta la vista della gioventù che si schiera contro l’islamismo, responsabile di così tanti morti in Europa”, affermano questi.

Intanto gli avvocati di Génération Identitaire hanno immediatamente contestato la decisione davanti al tribunale amministrativo e sono fiduciosi quanto all’esito della procedura. Forse verrà data l’autorizzazione per manifestare, si aspetta la risposta ufficiale per domani mattina.

La manifestazione era nata per ricordare i 321 morti dal 13 novembre 2015: un atto ritenuto da quelli di Generazione Identitaria come una dichiarazione di guerra alla nostra civiltà ed i loro obiettivi sono chiari. Durante la manifestazione si volevano ricordare le vittime dell’eccidio.

Gli attentati, avvenuti il giorno dopo la presunta morte del boia Jihadi John ad opera di un drone americano (notizia poi confermata dallo stesso Stato Islamico il 19 gennaio 2016), sono stati compiuti da almeno dieci persone fra uomini e donne, responsabili di tre esplosioni nei pressi dello stadio e di sei sparatorie in diversi luoghi pubblici della capitale francese, fra le quali la più sanguinosa è avvenuta presso il teatro Bataclan, dove sono rimaste uccise 90 persone. Si è trattato della più cruenta aggressione in territorio francese dalla seconda guerra mondiale e del secondo più grave atto terroristico nei confini dell’Unione europea dopo gli attentati dell’11 marzo 2004 a Madrid.
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Messaggioda Berto » mar dic 19, 2017 7:49 pm

Da ITALIA OGGI del 19/12/2017, riprendiamo a pag.14, con il titolo
"Quali sono le paure della Germania?"
Roberto Giardina.

http://www.informazionecorretta.com/mai ... I.facebook

Quali sono le paure dei tedeschi alla vigilia di Natale? L'aumento del costo della vita, al 66%, al primo posto. Poi, le catastrofi naturali, con il 59, quindi l'assistenza agli anziani non autosufficienti, con il 53, mi informa il Thgesschau, il telegiornale dell'Ard, il primo canale pubblico, che seguo distrattamente. Banale e scontato, penso, e anche un po' strano. L'inflazione di questi tempi è quasi a zero, ma sullo schermo appare il grafico delle ansie teutoniche e capisco il mio errore. Lo speaker sta ricordando i timori del 2007, per fare un confronto con il presente.
Oggi i tedeschi hanno paura nell'ordine del terrorismo, al 71%, dell'estremismo politico al 62, delle tensioni provocate dall'arrivo sempre più massiccio di stranieri, al 61. Tre paure strettamente collegate.


L'islamizzazione della Germania

Dieci anni, e la Germania appare un paese completamene diverso. Bisogna subito precisare che i dati dell'Ad sono di solito seri. Prevengo la solita obiezione. Si tratta di timori avvertiti, come le temperature, che non hanno riscontro con la reale situazione. Ma se qualcuno sente freddo è inutile spiegargli che si sbaglia, perché il termometro è ancora sopra lo zero, o rimproverarlo perché da qualche altra parte fa più freddo e nessuno osa lamentarsi. Dieci anni fa, eravamo all'inizio dell'éra Merkel, con il paese in ripresa, anche grazie alle riforme volute dal predecessore Schröder, che le aveva pagate con la sconfitta. I disoccupati diminuivano, la guerra nei Balcani finita, i rapporti con la Russia sempre più normali. L'anno seguente arriva la grande crisi internazionale, partita dagli Stati Uniti, ancora un anno e diventa presidente Obama, Nobel per la pace sulla fiducia, che sconvolgerà il Mediterraneo, interrompendo anche il processo di distensione con Mosca. L'Europa comincerà a essere invasa da un popolo di disperati. Per la prima volta, con le ultime elezioni, un partito dell'estrema destra, l'AfD, è entrato al Bundestag, ed è la terza forza politica, rendendo problematico, quasi impossibile, formare una coalizione di governo stabile. Oggi ricorre l'anniversario della strage al mercato di Natale a Berlino provocato da un profugo tunisino giunto in Europa passando dall'Italia (12 morti, tra cui un'italiana, 56 feriti). E per assicurare un Capodanno sicuro, in Nord Renana Westfalia vengono mobilitati 5.700 poliziotti e militari. Due anni fa, la notte di San Silvestro a Colonia, duemila giovani arabi aggredirono circa 900 donne. Si è riusciti a identificare una dozzina di aggressori, nessuno è stato espulso.
Domenica 10 dicembre, circa duemila musulmani hanno marciato per il centro di Berlino bruciando le bandiere di Israele innanzi al Bundestag. L'antisemitismo ritorna massiccio in Germania a oltre 70 anni dalla fine del III Reich. Agli ebrei si consiglia di non farsi riconoscere come tali per strada. Gli studenti ebrei sono costretti a cambiare scuola. «E' intollerabile» ha ammonito Frau Angela, ma appare smarrita, non sa bene come reagire. Alla manifestazione lo Spiegel nell'ultimo numero dedica un lungo articolo dal semplice titolo: Angst, qualcosa più di paura, ma la traduzione esatta è approssimativa. Jens Spahn, membro del presidio della Cdu ha dichiarato alla rivista: «Non dobbiamo permettere simili dimostrazioni, bisogna disperderle subito con gli idranti».
Bene, ma l'antisemitismo d'importazione resterebbe, obietta lo Spiegel. Occorre un processo di informazione e di educazione, ammette Spahn, ma sarà lento, almeno tre generazioni. I tedeschi sono pessimisti e non si fidano. Due anni fa, per cinque giorni, tv e giornali non riferirono le violenze di Colonia, per timore di favorire i movimenti populisti. Le aggressioni contro gli ebrei sono raddoppiate nel 2017, forse 1200 o 1800, dati confusi, sicuramente sono molto di più. Nelle denunce la polizia omette l'etnia dei colpevoli e delle vittime. E chi denuncia le conseguenze di un'immigrazione massiccia, viene accusato di razzismo. Paradossale, che in Germania in conseguenza del passato, si finisca per tutelare gli aggressori e non proteggere gli ebrei. Non capire le paure, avvertite o reali, non fa che aumentare i voti dell'estrema destra a cui si lascia in modo irresponsabile la possibilità di manipolare e sedurre cittadini inquieti, non tutti razzisti.
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Messaggioda Berto » gio dic 21, 2017 8:52 am

Austria: Un nuovo governo per opporsi "all'islamizzazione"
Soeren Kern

https://it.gatestoneinstitute.org/11589 ... mizzazione

Il Partito popolare austriaco contrario all'immigrazione e il Partito della Libertà austriaco anti-establishment hanno raggiunto un accordo per formare una nuova coalizione di governo che guiderà l'Austria per i prossimi cinque anni. Questa alleanza politica innovativa, che si è insediata ufficialmente il 18 dicembre, è pronta a catapultare l'Austria in prima linea nell'ambito della resistenza opposta dai paesi dell'Europa occidentale all'immigrazione di massa dal mondo musulmano.

Il cancelliere eletto Sebastian Kurz, 31 anni, vincitore delle elezioni in Austria del 15 ottobre dopo aver incentrato la sua campagna elettorale sulla promessa di fermare l'immigrazione illegale, governerà con Heinz-Christian Strache, 48 anni, il leader del Partito della Libertà che ha avvertito che l'immigrazione di massa sta "islamizzando" l'Austria. In base all'accordo, Strache diventerà il vice-cancelliere; il Partito della Libertà assumerà anche il controllo del ministero della Difesa, dell'Interno e degli Affari Esteri.

Il cancelliere austriaco eletto Sebastian Kurz (nella foto), vincitore delle elezioni in Austria dopo aver incentrato la sua campagna elettorale sulla promessa di fermare l'immigrazione illegale, governerà con Heinz-Christian Strache, 48 anni, il leader del Partito della Libertà che ha avvertito che l'immigrazione di massa sta "islamizzando" l'Austria. (Fonte dell'immagine: Raul Mee/EU2017EE/Flickr)

Kurz si è detto fermamente contrario alla politica migratoria delle porte aperte adottata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha consentito a più di un milione di migranti per lo più maschi e provenienti dall'Africa, dall'Asia e dal Medio Oriente di entrare nel paese negli ultimi due anni.

Durante il suo mandato di ministro degli Esteri, Kurz è stato determinante nell'ottenere l'approvazione parlamentare di una nuova legge innovativa che regola l'integrazione degli immigrati. La cosiddetta Legge sull'integrazione – che vieta il velo integrale islamico negli spazi pubblici e proibisce ai radicali islamici di distribuire copie del Corano – stabilisce regole chiare e fissa i doveri dei richiedenti asilo e dei rifugiati riconosciuti che hanno ottenuto la residenza legale nel Paese.

La nuova legge richiede anche ai migranti provenienti da paesi non membri dell'UE di firmare un "contratto di integrazione" che li obblighi a imparare a parlare e scrivere in lingua tedesca e a iscriversi a dei corsi sui "valori fondanti dell'ordinamento giuridico e sociale austriaco". Ai migranti viene inoltre chiesto di "acquisire conoscenza dell'ordine democratico e dei principi fondamentali che ne derivano".

In precedenza, Kurz aveva contribuito a riformare la secolare legge sull'Islam (Islamgesetz), che disciplinava lo status dei musulmani nel paese. La nuova legge, approvata nel febbraio 2015, mira a integrare i musulmani e a combattere il radicalismo islamico promuovendo un "Islam a carattere austriaco". Essa sottolinea anche che la legislazione nazionale deve avere la precedenza sulla legge islamica della sharia per i musulmani che vivono nel paese.

Secondo i dati raccolti dall'Università di Vienna, la popolazione islamica austriaca supera ormai le 700 mila unità (pari a circa l'8 per cento della popolazione totale), in crescita rispetto alle 340 mila unità (il 4,25 per cento) del 2001 e le 150 mila (il 2 per cento) del 1990.

Il massiccio mutamento demografico e religioso in atto in Austria, che tradizionalmente è un Paese cattolico romano, sembra irreversibile. A Vienna, dove la popolazione musulmana supera ormai il 12,5 per cento, gli studenti musulmani sono già più numerosi degli studenti cattolici nelle scuole medie e superiori. Gli studenti musulmani stanno anche per superare i cattolici nelle scuole elementari viennesi.

Allo stesso tempo, l'Austria è diventata una base importante per l'Islam radicale. Un recente rapporto dell'Ufficio federale per la tutela della Costituzione e la lotta al terrorismo (BVT) ha messo in guardia dalla "radicalizzazione esplosiva della scena salafita, in Austria". Il salafismo è un'ideologia anti-occidentale che cerca di imporre la sharia, la legge islamica.

"Negli ultimi anni l'immigrazione sta cambiando il nostro Paese non in modo positivo, ma negativo", ha dichiarato Kurz, che ha condotto una campagna elettorale con un programma incentrato sulla questione "dell'ordine pubblico": "L'immigrazione incontrollata distrugge l'ordine in un paese".

Strache, un sostenitore di Israele che ha tenuto lontano il suo partito dalla retorica dell'estrema destra austriaca, ribadisce che non c'è spazio per l'antisemitismo nel suo partito e ha esortato a un fronte comune contro gli islamisti. Si è anche impegnato ad "assicurare che i boicottaggi [dei prodotti israeliani] saranno eliminati dall'ordine del giorno".

Durante una visita del 26 aprile 2016 allo Yad Vashem, di Gerusalemme, l'Ente nazionale israeliano per la Memoria della Shoah, su invito del Likud, il partito del premier israeliano Benjamin Netanyahu, Strache ha dichiarato:

"Per noi, è importante agire contro l'antisemitismo e anche contro l'islamismo e il terrorismo, e discutere le questioni che abbiamo in comune. L'antisemitismo spesso emerge di nuovo dall'islamismo e dalla sinistra.

"Abbiamo molto in comune [con Israele]. Dico sempre che, se si definisce l'Occidente come giudaico-cristiano, allora Israele rappresenta una sorta di confine. Se Israele fallisce, anche l'Europa fallisce. E se fallisce l'Europa, fallisce Israele."

Strache ha definito la Merkel "la donna più pericolosa in Europa" a causa delle sue politiche migratorie e ha ripetutamente detto che l'Islam "non fa parte" dell'Austria. Strache ha inoltre asserito che il "flusso incontrollato di migranti estranei alla nostra cultura, che sfruttano il nostro welfare (...) rende non improbabile a medio termine una guerra civile". Da euroscettico, Strache rappresenta l'Unione Europea come un "mostro burocratico" e sostiene che la Gran Bretagna "probabilmente starà meglio dopo la Brexit".

Su insistenza di Strache, Karin Kneissl, una indipendente esperta di Medio Oriente che parla otto lingue, tra cui l'arabo e l'ebraico, sarà la titolare del ministero degli Esteri austriaco. La Kneissl ha criticato a gran voce il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, da lei definito il "Cesare di Bruxelles". Ha inoltre stigmatizzato la politica migratoria della Merkel come "gravemente negligente".

Secondo la Kneissl, la maggior parte dei "profughi" che arrivano in Europa sono prevalentemente giovani maschi di età compresa tra i 20 e i 30 anni che "sono migranti economici dominati dal testosterone". In un'intervista alla televisione austriaca, la Kneissl ha detto che uno dei motivi principali delle rivolte nel mondo arabo è che "molti giovani arabi non riescono più a trovare moglie perché non hanno un lavoro né una casa propria, e pertanto non riescono ad acquisire lo status di uomo in una società tradizionale".

Il presidente del Partito della Libertà, Herbert Kickl, autore dei discorsi di Jörg Haider e stretto confidente di Strache, diventerà ministro dell'Interno, una posizione chiave per la sicurezza interna e il controllo delle frontiere, mentre Mario Kunasek, un ufficiale dell'esercito, dirigerà il ministero della Difesa. Dei 16 futuri ministri, solo Kurz non è alla prima esperienza di governo.

Un documento di 180 pagine illustra il programma del nuovo governo da qui al 2022 e promette di colpire duramente l'Islam politico e l'immigrazione illegale; di accelerare le decisioni in materia di asilo nonché di promuovere un vertice dell'Unione Europea sull'immigrazione, quando l'Austria avrà la presidenza di turno dell'UE nella seconda metà del 2018.

Il documento si impegna anche ad offrire agli austriaci maggiori opportunità di voto nei referendum – ma un referendum sulla permanenza del paese nell'UE è esplicitamente escluso.

Inoltre, il documento promette di esigere che i migranti imparino il tedesco; che i figli dei migranti che frequentano la scuola materna e che non hanno una sufficiente conoscenza della lingua tedesca non possano essere iscritti al primo anno della scuola primaria; di rendere più severe le sanzioni penali per i crimini sessuali; di rafforzare la difesa austriaca; di assumere più agenti di polizia; di snellire la burocrazia e di non aumentare le tasse.

Al contempo, tuttavia, il documento ribadisce il chiaro impegno a far parte dell'UE: "Solo in un'Europa forte può esserci un'Austria forte in cui possiamo cogliere le opportunità del XXI secolo".

Alcuni osservatori hanno affermato che il sedicente impegno espresso da Kurz nei confronti dell'Unione Europea mira a quietare le preoccupazioni in Europa riguardo agli obiettivi della politica euroscettica e contraria alla islamizzazione del Partito della Libertà. Altri hanno definito Kurz un pragmatico "che è al contempo contrario al sistema e il sistema stesso".

Kurz si è però impegnato a non accettare la quota obbligatoria di migranti fissata dall'UE. "Cercherò di cambiare questa erronea politica sui rifugiati", egli ha detto. "Senza un'adeguata protezione delle frontiere esterne dell'Unione Europea, non affronteremo il problema dell'immigrazione illegale".

Soeren Kern è senior fellow al Gatestone Institute di New York.
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Messaggioda Berto » sab dic 23, 2017 9:04 am

Giulio Meotti - Ho rilasciato una lunga intervista apparsa questa...
22/12/2017

https://www.facebook.com/giulio.meotti/ ... 7288605869

Ho rilasciato una lunga intervista apparsa questa settimana sul settimanale ungherese Hetek. Si parla di Gerusalemme, di Europa e di tanto altro. Qui la traduzione

1. L'annuncio di Trump ha scatenato una grande tempesta nelle ultime settimane, da quando ha riconosciuto Gerusalemme come capitale d'Israele e ha ordinato il trasferimento dell'ambasciata americana. Come vedi questa decisione?

È una decisione storica, giusta e coraggiosa. Gerusalemme è la capitale di Israele da settant'anni e la culla del giudaismo da 3000 anni. Solo tra il 1948 e il 1967 la città santa fu divisa da filo spinato e campi minati sotto il dominio giordano e non a un singolo ebreo fu permesso di vivere nella città vecchia o di pregare al Muro occidentale. Gerusalemme divenne di fatto una città islamica. Gerusalemme deve essere tenuta unita sotto la sovranità israeliana e la decisione degli Stati Uniti va in quella direzione. L'Europa dovrebbe seguire la decisione degli Stati Uniti e riconoscere Gerusalemme come capitale dello stato di Israele e del popolo ebraico. Le altre religioni, l'islam e il cristianesimo, godono già della totale libertà di culto.

2. Che cosa pensi, quanto è fattibile la soluzione a due stati?

Oggi è totalmente irrealistica. E si è rivelata anche un'utopia sanguinaria. Nessun leader palestinese firmerà un accordo di pace basato sulla realtà e tutti si rifiutano di riconoscere Israele come uno stato ebraico in confini difendibili. I palestinesi sono contro la soluzione dei due stati: vogliono lo "Stato della Palestina" lungo un Israele non ebraico. Inoltre, ogni volta che Israele ha abbandonato la terra, è stata rilevata dai jihadisti: Gaza, Libano, Cisgiordania. Questa è la lezione di Gaza: invece della pace, Israele ha avuto la guerra. La formula dovrebbe essere la pace per la pace, non la terra per la pace.

3. Come vede l'atteggiamento del Vaticano nei confronti del processo di pace in Medio Oriente, l'opposizione israelo-palestinese, lo status di Gerusalemme?

Trovo vergognosa la politica pro araba del Vaticano. Israele è l'unico paese dal Marocco all'Iran dove i cristiani crescono e le chiese sono protette.

4. Una parte significativa delle sue pubblicazioni affronta la questione dell'immigrazione di massa e dell'islamizzazione dell'Europa. Qual è la tua posizione sulla crisi migratoria da qui a due anni? L'Europa ha fallito l'esame?

Abbiamo fallito. Non solo nella protezione dei confini dell'Europa, ma abbiamo fallito anche nella protezione della nostra cultura. Non è una coincidenza che l'Europa sia caduta vittima di un attacco jihadista durante la crisi migratoria. Perché stiamo vivendo una crisi esistenziale. L'Europa è stanca e annoiata, pacifista e invecchiata.

5. Quale potrebbe essere la soluzione per la crisi dei migranti nel tuo parere?

Il modello australiano. Non c'è via di mezzo. O apri i confini o li intendi come un limes, una frontiera di civiltà.

7. Come residente in un paese in cui l'islamismo e una grande minoranza musulmana non esistono realmente, è difficile comprendere completamente la posizione dell'Occidente. Con che tipo di esempi pratici potresti descrivere cosa cambia con la percentuale di musulmani in aumento?

La libertà di espressione sta morendo e ogni critica all'Islam è seguita da minacce di morte o processi (non è stato disegnato una sola vignetta di Maometto dopo il massacro di Charlie Hebdo). Lo stato di diritto sta scomparendo da molte aree europee, le 'no go zones'. A causa della debolezza delle nostre femministe e dei multiculturalisti, l'uguaglianza tra uomini e donne come libertà di coscienza è imposta solo per i nativi europei, mentre i migranti mediorientali vivono in una società parallela antieuropea. L'antisemitismo dilaga ovunque, gli ebrei fuggono. Attacchi terroristici sono comparsi in qualsiasi grande città europea. Avresti potuto immaginare tutto questo 15 anni fa? E cosa sarà tra 15 anni?

8. Non c'è consenso tra la stampa conservatrice e liberal sull'esistenza delle zone no-go. Come lo vedi?

Bruxelles, Malmo, Birmingham, Saint-Denis .... Ci sono centinaia di queste aree in Europa, dove dominano la delinquenza e la sharia. Negarlo è un segno di cecità.

9. Un recente sondaggio di Pew Research ha dipinto un quadro drammatico dell'islamizzazione dell'Occidente, principalmente dei paesi scandinavi. Come vedi il futuro?

La Svezia è persa. Essa avrà tra il 20 e il 30 percento della popolazione musulmana. La battaglia è finita lì. Negli ultimi giorni, le bombe sono state gettate nelle sinagoghe ebraiche, le bandiere israeliane sono state bruciate e "la morte agli ebrei" è stata scandita nelle città svedesi. La Francia sarà il test più importante in Europa con un 18 percento della popolazione islamica. Vedo il futuro dell'Europa come una decadenza che vivrà una crescente islamizzazione. La maggior parte delle città avrà enormi maggioranze o minoranze musulmane. L'Europa come la conosciamo cesserà di esistere. Le persone delle classi più basse saranno le più colpite. I ricchi vivranno tra di loro in una specie di bolla protetta dalle conseguenze dell'immigrazione di massa.

10. Come vede l'atteggiamento dell'Europa nei confronti delle sue radici ebraico-cristiane? Sembra che il continente rinunci sempre più ai suoi valori. Cosa ne pensi, questo processo è reversibile?

Ci stiamo suicidando e ci auto liquidiamo. Le chiese stanno chiudendo, sono demolite o convertite in moschee e ristoranti. La Francia ora parla di far pagare un biglietto per visitare le cattedrali. La correttezza politica ha contagiato la mente occidentale. L'isteria è dilagante. Il relativismo è un nuovo dogma, così ci vergogniamo di credere nella superiorità della nostra cultura, la migliore civiltà che l'umanità abbia mai conosciuto. I simboli islamici hanno sommerso la nostra immaginazione.

11. Le elezioni arriveranno in Italia il prossimo anno. Quale dei programmi dei tuoi candidati ritieni sia il più ottimale per la nazione?

L'Italia sta sperimentando un declino demografico e sociale di immense proporzioni. La nostra classe politica è lo specchio di questa crisi. Non vedo nessun candidato in grado di iniettare forza nel paese. Gestiremo solo la nostra irrilevanza.

12. Alla fine dell'anno, molte persone valuteranno l'anno passato e guarderanno al prossimo. Quale pensi che sia la più grande lezione del 2017 e quale ti aspetti sia la più grande sfida del 2018?

La lezione del 2017 è la destabilizzazione dell'Europa. La lezione del 2018 sarà il suo definitivo collasso o la sua salvezza. Il destino è nelle nostre mani.

13. Perché l'Europa occidentale considera la protezione dei musulmani e delle loro culture della massima importanza, ignorando la persecuzione dei cristiani?

Consideriamo i cristiani orientali come agenti del colonialismo invece di nativi di quelle aree. Li abbandonammo nell'ora del bisogno, come quando il Califfato li purificò da Mosul. Gli ebrei sono fuggiti negli anni '50, ora è il turno dei cristiani. L'Islam radicale sta crescendo ovunque. Nessuna minoranza potrà sopravvivere in questo ambiente di oppressione e "odium fidei", o odio religioso. La diplomazia europea, i media e le élite dedicano più tempo a discutere dei bagni transgender rispetto alla persecuzione dei loro stessi fratelli e sorelle in Medio Oriente.

14. Quali pericoli costituiscono l'infiltrazione (o piuttosto il ritorno) degli islamisti con la cittadinanza europea nel continente?

Il continente è disarmato. Migliaia di combattenti stranieri sono appena tornati dalla Siria e dall'Iraq come se nulla fosse accaduto negli ultimi due anni. La guerra è finita. Ma come se non ci fosse mai stata nessuna guerra. Non abbiamo mai combattuto. Raqqa è stata liberata dagli Stati Uniti e dai curdi.

15. L'islamizzazione dell'Europa può ancora essere prevenuta?

Se l'Europa gestirà i confini, avrà una possibilità. Altrimenti, l'Europa diventerà l'Eurabia. E anche nel primo scenario non sono sicuro che sia persa in ogni caso.

16. I media liberal occidentali sono pronti a fare scalpore su qualsiasi decisione che limiti l'islam o i musulmani, ma ogni volta che sentono parlare di tribunali della sharia, uccisioni d'onore e repressione delle donne, c'è il silenzio. Quale pensi sia la ragione di questo doppio standard?

Paura e autocensura. È un mix letale
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Messaggioda Berto » mar mar 13, 2018 5:23 pm

???

Germania | Terrorismo neonazista | Attacchi ai migranti
Andrea Affaticati
Sabato, 10 Marzo 2018

http://eastwest.eu/it/opinioni/european ... i-migranti

Le pene comminate mercoledì scorso dal tribunale di Dresda al gruppo di estrema destra Freital hanno una forza esemplare. Gli otto imputati tra cui una donna, di età tra i 20 e i 40 anni, hanno avuto condanne da quattro a dieci anni. E anche l’accusa, fino a ora mai pronunciata per questi reati, di terrorismo, vuole sottolineare la severità con la quale la giustizia tedesca intende trattare d’ora in poi certi reati contro la persona e al tempo stesso contro lo Stato, perché ne minano la sicurezza.

I fatti per i quali sono stati condannati i membri del gruppo risalgono al 2015. Allora gli otto avevano seminato il terrore nella città di Freital, non lontano da Dresda. Le loro azioni - attentati esplosivi, spedizioni intimidatorie, assalti con l’acido - erano indirizzate soprattutto contro i richiedenti asilo e coloro che davano loro aiuto. Tant’è che ne era stato vittima un esponente del partito di sinistra Die Linke. Tattiche, obiettivi e azioni, che la corte di Dresda ha classificato come guerriglia urbana pianificata e dunque terroristica, di chiaro stampo neonazista e xenofobo.

Si diceva che le condanne hanno voluto essere al tempo stesso anche pene esemplari. Intenzione che i giudici stessi hanno ricusato all’atto della lettura della sentenza e delle condanne, sottolineando, invece, che

Le pene inflitte sono in linea con la gravità dei reati commessi, che solo per puro caso non hanno causato vittime, hanno spiegato i giudici dando lettura della sentenza. E nel corso delle indagini, inoltre, si sono riscontrati elementi che lasciano pensare all’intenzione, da parte del gruppo di proseguire nel loro piano criminale.

La sentenza non ha convinto fino in fondo i media, molti dei quali collegano la severità delle pene a un altro, clamoroso fatto di cronaca neonazista, che aveva suscitato grande scalpore nell’opinione pubblica alcuni anni fa.

Si tratta di una serie di dieci omicidi che il gruppo neonazista Nsu (Nationalsozialistischer Untergrund) aveva commesso in tutta la Germania nell’arco di dieci anni, dal 2000 al 2010. Uwe Böhnhardt e Uwe Mundlos, i sicari del gruppo, si spostavano, insieme a Beate Zschäpe su un pulmino Fiat bianco. E uccidevano. Tra le vittime, otto erano turche, una greca e una tedesca, una polizioota. Il gruppo è inoltre sospettato di aver compiuto numerose rapine in banca e un paio di attentati con esplosivi.

Le forze di sicurezza e gli inquirenti per anni non avevano visto (o non avevano voluto vedere, sospetta una parte dell’opinione pubblica) il disegno criminale che collegava i diversi omicidi. E avevano seguito invece la pista di presunti regolamenti di conti interni alle varie comunità straniere.

Solo la morte della poliziotta tedesca e una rapina in banca li avevano finalmente avvicinati alla verità. Ma sono arrivati tardi. I due uomini, sentendosi ormai braccati, una mattina di novembre del 2011, si sono suicidati. Beate Zschäpe invece dopo un breve tentativo di fuga, si è consegnata alla polizia. Il processo contro di lei e due altri affiliati al Nsu è iniziato nel maggio del 2013 e ed è tutt’ora in corso. Tra un paio di settimane dovrebbero cominciare le arringhe dei difensori.

L’indignazione generata dal caso era dovuta anche al sospetto che le forze dell’ordine avessero indagato dolosamente con superficialità. Nel corso delle indagini, si era inoltre scoperto che alcuni faldoni sui singoli omicidi erano incompleti o mancavano del tutto.

Sono sospetti che nel caso del gruppo di Freital si è voluto immediatamente fugare, lanciando al tempo stesso un segnale inequivocabile. Anche perché, dopo l’ondata di migranti giunti nell’estate del 2015 in Germania, le aggressioni nei confronti di richiedenti asilo e stranieri sono aumentate. Stando ai dati del ministero degli Interni nel 2017 sono stati più di 2000, e i feriti 300.


https://it.wikipedia.org/wiki/Freital
https://it.wikipedia.org/wiki/Circondar ... ra_Sassone


Germania: arriva al verdetto il processo al "gruppo di Freital"
https://www.agenzianova.com/a/0/1837852 ... di-freital
Berlino, 05 mar 10:08 - (Agenzia Nova) - Michael Richter, assistente sociale di Freital, in Sassonia, nel 2015 subì l'incendio della propria auto da parte del "gruppo di Freital" che ha terrorizzato i rifugiati e i loro sostenitori. Ora l'ufficio del procuratore federale ha chiesto la reclusione fino a undici anni per i colpevoli, per appartenenza a gruppo terroristico e tentato omicidio. Mercoledì prossimo è atteso il verdetto. Molte sono le storie che vedono coinvolto il "gruppo di Freital". Michael Richter ha lasciato Freital per minacce e ora vive in Baviera. Da quando arrivarono i primi rifugiati nel 2015, nella cittadina di 40 mila abitanti si è creato uno stato di emergenza. Molti i messaggi di minaccia su Facebook che sono rivolti contro i profughi e chi li sostiene. Minimizza il sindaco della città, il cristiano democratico Uwe Rumberg (Cdu), ma la maggior parte dei richiedenti asilo si è allontanata.


https://www.agenzianova.com/a/0/1841103 ... di-freital


Nationalsozialistischer Untergrund, o NSU (Clandestinità Nazionalsocialista, in italiano)
https://it.wikipedia.org/wiki/Nationals ... Untergrund
Nationalsozialistischer Untergrund, o NSU (Clandestinità Nazionalsocialista, in italiano), è una cellula terroristica tedesca di matrice neonazista attiva tra il 1997 e il 2011. Sarebbe responsabile di diversi reati tra cui: una serie di omicidi a sfondo razziale i cosiddetti Delitti del kebab, l'esplosione di una pipe-bomb in un quartiere multietnico di Colonia nel 2004, l'omicidio di un agente di polizia ad Heilbronn e 15 rapine bancarie. La procura generale tedesca ha ribattezzato l'NSU un "gruppo di estrema destra" con il proposito di "uccidere, per xenofobia e sentimenti anti-statali, tutti i cittadini di origine straniera".
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I popoli del mondo si rivoltano contro il nazismo maomettano

Messaggioda Berto » mar mar 13, 2018 5:29 pm

Europa e i diritti negati e calpestati dei cittadini nativi europei
viewtopic.php?f=92&t=2682

Nazionalismi europei antisemiti e antisionisti
viewtopic.php?f=197&t=2468

Il sano nazionalismo è un valore/diritto umano fondamentale
viewtopic.php?f=205&t=2721
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I popoli del mondo si rivoltano contro il nazismo maomettano

Messaggioda Berto » sab mar 17, 2018 5:47 am

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I popoli del mondo si rivoltano contro il nazismo maomettano

Messaggioda Berto » sab mar 17, 2018 5:48 am

Il neo ministro imbarazza la Merkel: "L'islam non è parte del Paese"
Sergio Rame - Ven, 16/03/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/neo ... 06018.html

Scontro a distanza nel neo nato governo tedesco. Il ministro degli Interni: "L'islam non fa parte del Paese". Ma la Merkel: "Ci appartiene"

A Berlino c'è un nuovo ministro degli Interni. Appena insediato Horst Seehofer si è subito messo in aperto contrasto con Angela Merkel.

"L'islam non fa parte della Germania - ha scandito il leader dell'Unione cristiano sociale parlando con la Bild - la Germania è stata forgiata dalla cristianità e in questo rientrano le domeniche di festa, e i giorni di festa come Pasqua, la Pentecoste e Natale". Una dichiarazione che fa a pezzi con quanto sostenuto in questi anni dalla cancelliera. Tanto che quest'ultima si è sentita in dovere di intervenire per ribattere: "Sia i quattro milioni di musulmani che vivono nel Paese sia la loro religione, l'Islam, appartengono alla Germania".

Nell'inrtervista alla Bild, il neo ministro Seehofer ha spiegato che "i musulmani che vivono qui sono naturalmente parte della Germania, ma questo naturalmente non significa che a causa di qualche falsa ragione noi abbandoneremo le tradizioni ed i costumi del nostro Paese". Il titolare del ministero degli Interni ha, poi, annunciato di voler convocare una riunione con le associazioni musulmane per discutere dei problemi dell'integrazione. "Dobbiamo sederci intorno a un tavolo e cercare il dialogo e, quando necessario, ampliarlo", ha sostenuto l'ex premier della Baviera. "Il mio messaggio è - ha concluso - i musulmani devono vivere con noi, non vicino a noi o contro di noi. Per raggiungere questo obiettivo, servono una comprensione ed una considerazione reciproca. E possiamo ottenerla soltanto parlandoci l'un l'altro".

Il primo a dire che "l'islam è parte della Germania" fu, nel 2010, l'allora presidente tedesco Christian Wulff, ma la Merkel fece suo il concetto, ripetendolo in più occasioni. Anche oggi, dopo le dichiarazioni di Seehofer, la cancelliera ci ha tenuto a ribadire il concetto. E, sottolineando comunque il carattere del Paese fortemente segnato dal cristianesimo, ha ricordato che "quattro milioni di musulmani vi vivono, esercitando la loro religione in Germania". "Questi musulmani appartengono alla Germania e allo stesso modo la loro religione, l'islam, appartiene alla Germania", ha quindi concluso la cancelliera tedesca in difesa di "un islam coerente con i principi della Costituzione e della convivenza tra le religioni".




«L'islam n'a pas sa place en Allemagne» prévient le nouveau ministre allemand de l'Intérieur
16 mars 2018, 14:52

https://francais.rt.com/international/4 ... A.facebook

Le nouveau ministre allemand de l'Intérieur Horst Seehofer a déclaré ce 16 mars : «L'islam n'a pas sa place en Allemagne». Ces propos ont été prononcés deux jours après la réélection d'Angela Merkel pour un quatrième mandat.

Une sortie qui ne passe pas inaperçue en Allemagne. Le ministre allemand de l'Intérieur Horst Seehofer a estimé ce 16 mars que l'islam ne faisait pas partie de la société et de l'identité nationale allemande, prenant le contre-pied d'Angela Merkel, deux jours après l'investiture de son gouvernement constitué dans la douleur.

«Non. L'islam n'a pas sa place en Allemagne. L'Allemagne est marquée par le christianisme. Le dimanche chômé, les jours fériés chrétiens et les rituels comme Pâques, la Pentecôte ou Noël en font partie», a ainsi déclaré Horst Seehofer, patron de la très conservatrice Union chrétienne démocrate (CSU), alliée bavaroise de l'Union chrétienne-démocrate (CDU) d'Angela Merkel.

L'Allemagne est marquée par le christianisme

Dans un entretien au quotidien Bild, il estime ainsi que si les musulmans vivant dans le pays en «font évidemment partie», ils ne doivent pas vivre «à côté ou contre» les Allemands. Ces propos sont aux antipodes de ceux tenus par Angela Merkel qui, en 2015, avait estimé que «l'islam fai[sait] désormais partie de l'Allemagne», pensant trancher le débat dans un pays qui compte quatre millions de musulmans, en majorité des travailleurs immigrés, principalement d'origine turque. La prise de position de la chancelière intervenait aussi au moment de l'arrivée dans le pays d'importants flux migratoires..

«C'est le premier épisode d'une longue série avant les régionales bavaroises : Horst Seehofer lit le programme de l'AfD [Alternative pour l'Allemagne]», a réagi Beatrix von Storch, une des figures de la formation anti-immigration qui a obtenu un score historique aux dernières élections.

La position de Seehofer n'est néanmoins pas une surprise. Très hostile à la politique migratoire d'Angela Merkel qui a ouvert l'accès à l'Allemagne en 2015 et 2016 à plus d'un million de migrants, il a arraché dans le contrat de gouvernement actuel un plafond de 180 000 à 220 000 demandeurs d'asiles accueillis par an. En outre, sa formation politique a pâti, lors des dernières élections, de la politique migratoire mise en place par la CDU, son allié de toujours, et que les électeurs du parti bavarois jugeaient en grande majorité trop laxiste. Nombre d'entre eux s'étaient alors tourné vers l'AfD.

Polémique en Allemagne : un réfugié syrien polygame et sans travail remercie «Maman Merkel»
https://francais.rt.com/international/4 ... man-merkel
Merkel dans l'impasse ? Pour la première fois, un sondage donne l'AfD comme deuxième force politique
https://francais.rt.com/international/4 ... ieme-force
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