Nella cultura islamica il vero peccato è amare la vitaKaren Rubin - Sab, 27/04/2019
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 85220.html Quella di Mohammed Yusuf Ibrahim e i suoi figli era una famiglia cui non mancava nulla.
Ricchi, potenti, istruiti nelle migliori università occidentali, sposati e con bambini a cui dare e da cui ricevere amore. Eppure si sono fatti esplodere in due grandi hotel di Colombo con lo scopo di seminare morte e terrore in nome della jihad, superando quella paura primordiale che ci tiene legati alla vita.
Non solo lo sterminio dei cristiani a Colombo ma anche la condanna in Iran di Narsin Sotoudeh a 38 anni di carcere e 148 frustrate. La donna, famosa avvocatessa e attivista per i diritti umani, difendeva nei processi le iraniane condannate anche a 20 anni di carcere se non indossano il velo come prescrive la sharia. Il sultano del Brunei con un nuovo codice penale ha stabilito che per adulteri e omosessuali sarà prevista la lapidazione. Con una lettera ha spiegato al Parlamento europeo che esige rispetto e comprensione per una normativa che difende la sacralità della discendenza famigliare e del matrimonio. In 12 paesi musulmani l'apostasia è ancora un peccato capitale e si può essere condannati a morte per aver pronunciato una frase che denota ateismo o agnosticismo. Tranne che nel primo caso non si tratta soltanto dell'islam radicale, ma di un fanatismo che appartiene alla maggior parte dei regimi in cui la politica viene esercitata attraverso l'uso della religione musulmana. Fanatismo fondato su una credenza per cui l'uomo e la sua sopravvivenza non sono più il fine ultimo ma lo è la fedeltà a un ideale assoluto per cui si è disposti a morire.
Nella storia di tutti i popoli è sempre affiorata una distruttività a carattere biologico ma la modalità in cui emerge dipende soprattutto dalla cultura che la costruisce e in cui si manifesta. In quella occidentale il marito che uccide la moglie e i figli e poi si uccide lo fa per se stesso. L'abbandono da parte di lei è una ferita narcisistica intollerabile. Il kamikaze non uccide per sé ma per una credenza che lo spinge ad odiare l'altro diverso da sé. Una differenza generata dalla cultura di appartenenza. Quella islamica costringe l'individuo ad una scissione e una negazione del valore del suo corpo e dei suoi istinti vitali, che sono costantemente repressi, mentre a quelli mortali, da cui scaturisce la distruttività, viene autorizzato il libero sfogo. L'islamico non può possedere quel narcisismo necessario per cui in primis c'è l'amore e il rispetto di sé e dei propri figli.
Il senso di identità è legato a una religione che permea tutti gli aspetti dell'esistenza. In un momento di crisi personale, quando riemergono desideri rimossi si crea un conflitto con la realtà. Il kamikaze deve scegliere se soddisfare il suo anelito ai sensi e alla libertà o confermare la sua appartenenza a una cultura che impedendogli la realizzazione personale si trasforma in un persecutore interno. La contrapposizione, impossibile da conciliare, genera un delirio mistico in cui l'aggressività che si vorrebbe scaricare su chi impone i divieti viene proiettata su altri, innocenti. Si crea una nuova delirante e aberrante realtà: uccidere e uccidersi in nome di Allah è l'unica via da perseguire per affermare se stessi e dominare l'altro.
Alberto Pento
Io più che cultura la chiamerei incultura e inciviltà, poiché solo ciò che genere, tutela e promuove la vita è degno di essere considerato cultura e civiltà, ciò che invece promuove e genera la morte può essere solo in cultura e inciviltà.
Maometto, il Corano, Allah e i maomettani cos'hanno di buono? Nulla!Ma cosa mai hanno da rivelare, insegnare e da trasmettere di buono, di vero, di giusto e di bello Maometto, il Corano, Allah e i maomettani, all'umanità intera e ai non maomettani? Nulla assolutamente nulla!
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 6123975281 viewtopic.php?f=188&t=2850 Prendo lo spunto da questa frase attribuita all'imperatore bizantino Manuele II Paleologo del 14° secolo:
"Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava"
Il fascino perverso e mortale del nazismo maomettanoviewtopic.php?f=201&t=2828