Religione e religiosità come ossessione

Re: Religione e religiosità come ossessione

Messaggioda Berto » gio mag 25, 2017 8:58 pm

Neonazista si converte all'islam e uccide i suoi due coinquilini
In Florida un neonazista convertito all’Islam ha ucciso i due coinquilini, anche loro fedeli di Hitler, perché non rispettavano la sua scelta
Angelo Scarano - Mer, 24/05/2017

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/neo ... 01563.html


Un neonazista convertito all’Islam ha ucciso i due coinquilini, anche loro fedeli di Hitler, perché non rispettavano la sua scelta.

È accaduto in Florida e l’autore dell’omicidio è Devon Arthurs, 18 anni, finito in arresto dopo aver rivelato alla polizia di Tampa il luogo in cui aveva nascosto i corpi dei compagni con cui divideva l'appartamento. Le vittime, secondo quanto riporta il New York Daily News, sono Jeremy Himmelman, di 22 anni, e Andrew Oneschuk, di 18, e sono morte per ferite da arma da fuoco riportate alla testa e al torace.

Messo sotto torchio dalla polizia, Arthurs ha raccontato di essersi sentito preso in giro e stufo di un anti-islamismo così diffuso in Occidente. Gli agenti non sono ancora in grado di determinare per quanto tempo i tre abbiano vissuto insieme dal momento della conversione alla religione musulmana di Devon.

Ma non è tutto. sembrerebbe che lo stesso giorno in cui ha ucciso i coinquilini, il giovane abbia preso in ostaggio due clienti del "Grow shop Green Planet Smoke", un locale specializzato nel consumo di marijuana. All’accusa di duplice omicidio, dunque, se ne aggiungono due per aggressione aggravata e tre per sequestro.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Religione e religiosità come ossessione

Messaggioda Berto » mer mag 31, 2017 1:00 pm

Canada - Preghiera islamica contro tutti gli ebrei e i cristiani
https://www.youtube.com/watch?v=bE_e3K- ... e=youtu.be


Preghiere xlameghe (islamiche) contro i non islamici
viewtopic.php?f=188&t=2502
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Re: Religione e religiosità come ossessione

Messaggioda Berto » gio giu 01, 2017 6:02 am

Ma quali sono i valori spirituali e umani dell'Islam?
viewtopic.php?f=188&t=2580
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Re: Religione e religiosità come ossessione

Messaggioda Berto » lun giu 05, 2017 8:54 am

Nigeria, 27 bambini usati da Boko Haram come kamikaze in tre mesi
maggio 29, 2017
Secondo l’Unicef, nei primi tre mesi del 2017 il numero di minorenni utilizzati in attacchi suicidi è salito a 27 rispetto ai 9 casi registrati nello stesso periodo del 2016

http://www.tempi.it/nigeria-27-bambini- ... TT_jMb-ujJ

L’uso di minori per compiere attentati suicidi è solo l’ultimo di una lunga fila di orrori perpetrati dai jihadisti nigeriani di Boko Haram, il gruppo terrorista responsabile, tra le tante inaudite violenze, del rapimento avvenuto tre anni fa di oltre duecento ragazze di Chibok.

Secondo un rapporto dell’Unicef, il fondo della Nazioni Unite per l’infanzia, nei primi tre mesi del 2017 il numero di minorenni utilizzati in attacchi suicidi nella regione del Lago Ciad — che oltre alla Nigeria comprende Niger, Ciad, e Camerun — è salito a 27 rispetto ai 9 casi registrati nello stesso periodo dell’anno scorso. Questo incremento — si sottolinea nel rapporto dell’istituzione internazionale — è una ulteriore conferma della strategia che l’organizzazione terroristica ha scelto per compiere le sue azioni. Dal 2014 a oggi sono 117 i bambini utilizzati per portare a termine attacchi suicidi con bombe in luoghi pubblici in Nigeria, Ciad, Niger e Camerun: 4 nel 2014, 56 nel 2015, 30 nel 2016 e, come detto, 27 solo nei primi tre mesi di quest’anno.

Dal rapporto emerge anche un altro elemento impressionante: per portare a termine i loro disegni criminali i terroristi sembrano preferire le ragazze ai ragazzi. In ogni caso «questi minori sono vittime, non colpevoli. Costringerli o raggirarli per utilizzarli in questo modo è riprovevole», ha dichiarato Marie-Pierre Poirier, direttrice dell’Unicef per l’Africa Centrale e Occidentale.

Le conseguenze della strategia di Boko Haram sono devastanti anche per i bambini che non sono coinvolti negli atti terroristici: nei pressi di mercati e check-point militari ragazze e ragazzi vengono visti con timore in quanto sospettati di trasportare materiale esplosivo. Ancora più dura è l’esperienza dei bambini liberati. Il loro reinserimento nelle comunità di origine, riferisce il rapporto, è estremamente difficile e spesso questi ragazzi vengono emarginati.
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Re: Religione e religiosità come ossessione

Messaggioda Berto » lun giu 05, 2017 3:41 pm

Musulmani ensemenii ke łi copa sigando Alà lè el pì grando!
viewtopic.php?f=188&t=2043

https://www.facebook.com/MagdiCristianoAllam
https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 6794715238

Cari amici. Che cosa attende il terrorista islamico suicida-omicida nel Paradiso di Allah?
Vi invito a vedere e commentare questo video di Domenico De Pasquale, in arte Mingo, che con Fabio De Nunzio partecipava a "Striscia la notizia" su Canale5, ed ora sono i protagonisti del programma "Luciano" su Telenorba.
Io l'ho trovato interessante, sincero, coraggioso e istruttivo.
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Re: Religione e religiosità come ossessione

Messaggioda Berto » mer giu 07, 2017 5:40 am

???

Attentato Londra, la madre di Youssef Zaghba: “Capisco gli imam che non vogliono celebrare il suo funerale”
In un'intervista esclusiva all'Espresso, Valeria Khadija Collina, italiana convertita all'Islam, racconta la sua ultima telefonata con il figlio e dà la colpa a Internet: "È da lì che arriva tutto". A Londra "aveva conosciuto le persone sbagliate"
6 giugno 2017

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06 ... le/3640552

“Io capisco gli imam che non vogliono celebrare il suo funerale e condivido la loro scelta, perché è necessario dare un forte segnale politico”. A parlare è Valeria Khadija Collina, madre di Youssef Zaghba, uno dei tre terroristi che la notte fra sabato e domenica hanno ucciso sette persone a Londra. Valeria, italiana convertita all’Islam da 26 anni, racconta in un’intervista esclusiva all’Espresso la perdita del figlio, ma anche la sua battaglia per “dare un messaggio ai familiari delle vittime e ai non musulmani”, anche se significa non celebrare i funerali del figlio. “Chiedere il perdono non vuol dire nulla, per questo io prometto che dedicherò la mia vita per fare in modo che non accada più”, ha detto la donna. Perciò Valeria intende aiutare altri genitori a “riempire il vuoto che possono incontrare i loro figli”, per evitare che si perdano, come è successo a Youssef, sedotto da Internet e dalle “persone sbagliate” incontrate a Londra.
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Re: Religione e religiosità come ossessione

Messaggioda Berto » ven giu 09, 2017 7:18 pm

Accettare il terrorismo islamico come la nuova normalità?
Nonie Darwish
09/06/2017

https://it.gatestoneinstitute.org/10505 ... -normalita

Dopo gli attentati terroristici, spesso ci sentiamo dire dai media e dai politici occidentali che dobbiamo accettare gli attacchi terroristici come la "nuova normalità".

Per i cittadini occidentali, questa espressione è pericolosa.

La dottrina islamica del jihad, della conquista e della dawah (la propaganda islamica, il proselitismo) dipende fortemente dal terrore e dalla seduzione. Targhib wal tarhib è una dottrina islamica che significa "sedurre (adescare) e terrorizzare", come strumento della dawah per conquistare le nazioni e costringere le loro popolazioni a sottomettersi alla legge islamica della sharia. Il suo obiettivo è quello di manipolare le parti istintive del cervello esercitando pressioni contrarie che alternano piacere e dolore – ricompensa e poi punizione – al fine di indottrinare la gente al rispetto dell'Islam.

I musulmani normali in genere non sono a conoscenza di questa dottrina, ma sono stati scritti dei libri islamici su questo argomento. Predicatori di spicco come Salman Al Awda ne hanno discusso su Al Jazeera. In un programma dal titolo "La sharia e la vita", Al Awda ha raccomandato di ricorrere a misure estreme "per ingigantire (...) la ricompensa e la punizione, moralmente e materialmente (...) in entrambe le direzioni". "Secondo questa dottrina," egli ha detto, "l'uso del terrore è un obbligo disciplinato dalla sharia".

Gli occidentali credono che i jihadisti islamici perpetrino la violenza terroristica sui non musulmani e in genere è così. Ma il terrore è anche il mezzo per garantirne il rispetto in seno all'Islam. Secondo la legge islamica, i jihadisti che si sottraggono al jihad devono essere uccisi. Il terrore è pertanto la minaccia che induce i jihadisti a compiere le missioni e che costringe gli altri musulmani a rispettare la sharia.

Un corso online per reclutare jihadisti contiene questa descrizione:

"La Dawa individuale presuppone che si suscitino reazioni emotive nelle reclute (e che si costruisca un rapporto personale). L'approccio di Abu 'Amr illustra un concetto di reclutamento chiamato al-targhib wa'l-tarhib, che è la tecnica della carota e del bastone che esalta i meriti dell'azione, spiegando al contempo le terribili conseguenze della mancanza di azione. Il concetto è stato introdotto nel Corano ed è stato oggetto di discussioni da parte di numerosi pensatori islamici per stabilire quale fosse il modo migliore per far sì che la gente si avvicini all'Islam (molti studiosi hanno scritto libri dal titolo al-targhib wa'l-tarhib). Secondo Abu 'Amr, i reclutatori dovrebbero applicare il concetto durante il processo di reclutamento, sottolineando i benefici dell'azione nella fase iniziale del processo e le conseguenze della mancanza di azione nella fase successiva".

In altre parole, i reclutatori di jihadisti devono iniziare con l'evidenziare dapprima "le cose buone", "l'esca" – la gloria futura, la supremazia e l'appagamento di desideri lascivi, come le vergini in paradiso. Successivamente, essi devono minacciare le reclute, azionando le leve del "terrore" e della vergogna, come conseguenze della mancata partecipazione al jihad.

Il tarhib o le azioni volte a "terrorizzare" auspica punizioni esemplari contro coloro che non adempiono ai dettami dell'Islam. Ecco perché paesi musulmani come l'Arabia Saudita e l'Iran, ed entità come l'Isis, eseguono volutamente decapitazioni, flagellazioni e amputazioni in piazza come fossero cerimonie. Paesi come l'Egitto, la Giordania e la Turchia sono più discreti, ma tollerano e avallano i delitti d'onore; l'uccisione degli apostati, le violenze alle donne e ai bambini, le torture e gli omicidi nelle loro prigioni. La dottrina del targhib e tarhib è viva e vegeta, non solo nelle teocrazie islamiche, ma anche nei cosiddetti paesi musulmani "moderati".

L'Islam fin dagli albori ha utilizzato queste tecniche di lavaggio del cervello che alternano "piacere e dolore" e le punizioni pubbliche crudeli e spettacolari. Se la Bibbia – la tradizione giudaico-cristiana occidentale – è in armonia con la natura umana e nutre buoni sentimenti, l'Islam fa il contrario: utilizza gli istinti umani di autoconservazione e sopravvivenza per piegare la volontà della gente e indottrinarla all'obbedienza servile.

Quando vivevo in Egitto, non ero a conoscenza – come la maggioranza dei musulmani – di questa dottrina islamica. Ma ho avvertito l'impatto di questa dottrina nella mia vita, perché permea ogni aspetto della cultura islamica: la predicazione, le relazioni familiari, il funzionamento dei governi e il modo in cui le autorità trattano le loro popolazioni.

La dottrina islamica basata sulla "seduzione e il terrore" ha generato una cultura degli estremi tossici: la diffidenza e la paura, l'orgoglio e la vergogna, l'autorizzazione a mentire ("taqiyya") e il rifiuto di assumersi la responsabilità delle proprie azioni.

Avendo vissuto gran parte della mia vita sotto un regime islamico, mi duole dire che coloro che l'Occidente chiama "musulmani moderati" sono spesso dei cittadini che hanno imparato a convivere con il terrorismo e ad accettarlo come normale. Per secoli, molti hanno giustificato il terrorismo, condannato le vittime del terrore, sono rimasti in silenzio o hanno mantenuto una posizione ambigua, e si sono perfino compromessi con i terroristi per sopravvivere. La cultura e la società islamica in cui ho vissuto facevano finta di non vedere quando le donne erano picchiate. Se le donne venivano assassinate in nome dell'onore, la domanda era "che cosa ha fatto?" e non "come è potuto accadere?" Quando i cristiani venivano uccisi e perseguitati dai musulmani, erano numerosi quelli che addossavano ai cristiani la colpa delle loro stesse persecuzioni ad opera dei musulmani. La normale risposta islamica al terrore è diventata: "Non sono fatti miei".

E adesso la dottrina islamica del Targhib wal Tarhib si è spostata in Occidente e mira a cambiare la cultura umanistica occidentale. Il rispetto dei diritti umani, la solidarietà verso gli altri, i valori della libertà e della pace devono essere rimpiazzati da altri valori come la schiavitù. il terrore, la tirannia e la paura.

Nei territori conquistati, il jihad islamico conta sul fatto che le popolazioni finiscono per arrendersi, rassegnarsi e accettare il terrorismo come parte della vita, come se fosse una catastrofe naturale simile a un terremoto o a un'alluvione.

La dottrina islamica del Targhib wal Tarhib non ci ha messo molto ad agire sulla psiche dei leader e dei media occidentali, che ora ci dicono di convivere con il terrorismo e accettarlo come un fatto di "nuova normalità". L'Islam conta di trasformare tutti in musulmani "moderati" che finiranno per fare finta di niente quando il terrorismo colpirà le persone che hanno accanto.

La nuova normalità? La polizia aiuta i sopravvissuti dell'attacco terroristico a London Bridge del 3 giugno 2017 (Foto di Carl Court/Getty Images)
Nonie Darwish, nata e cresciuta in Egitto, è l'autrice di "Wholly Different: Why I Chose Biblical Values over Islamic Values



Islam, Maometto, Allah, Corano e Sharia sono orrore e terrore
viewtopic.php?f=188&t=2644
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Re: Religione e religiosità come ossessione

Messaggioda Berto » dom giu 11, 2017 9:36 am

2.51 L’Islam è compatibile con la democrazia?

2083 Una dichiarazione di indipendenza europea – Libro 2.51 –
L’Islam è compatibile con la democrazia? – Emigrante e Bestemmiante

http://emigrantebestemmiante.com/porcod ... democrazia

E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: “Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi! – Corano, 8.12[1]

L’Apostolo di Allah disse: “Sono stato reso vincitore dal terrore inflitto al cuore del nemico” – Hadith Bukhari[2], Volume 4, Libro 52, Numero 220

“Colui che semina il terrore negli altri vive egli stesso continuamente nella paura.” – Claudiano, poeta latino

A volte sono infastidito dal dovere passare un sacco di tempo a confutare l’Islam, un’ideologia malata fino al midollo che dovrebbe essere irrilevante nel ventunesimo secolo. Però c’è un lato positivo: il confronto con l’Islam ci costringe ad affrontare i difetti della nostra stessa società. Ad esempio, ci ha fatto notare come il nostro sistema educativo e i nostri media siano pieni di odio anti occidentale e di idiozie ideologiche, lasciti della rivoluzione culturale degli anni ’60 e ’70[3], che ci hanno reso incapaci di percepire l’Islam come la minaccia che è. Quindi, prima di chiederci se l’Islam sia compatibile con la democrazia, dobbiamo chiederci quali siano le condizioni per fare funzionare un sistema democratico.

...
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Re: Religione e religiosità come ossessione

Messaggioda Berto » lun giu 19, 2017 2:03 pm

"No ai cani nei luoghi pubblici: sono impuri e contaminano i musulmani"
Una comunità musulmana di Manchester ha diffuso per tutta la città volantini per spiegare che i cani non sono alla loro altezza e quindi non possono viverci assieme
Anna Rossi - Gio, 14/07/2017

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 84170.html

"Non vogliamo i cani nei luoghi pubblici perché sono impuri e non possono vivere con noi": questo è il succo di una campagna promossa da alcuni musulmani.

Sono considerati non-puri e quindi non all'altezza di vivere nello stesso spazio delle famiglie musulmane. Ora, gli islamici si attaccano anche ai nostri amici a quattro zampe e stanno cercando il modo di limitarne i loro spazi vitali. Così un gruppo di musulmani di Machester ha dato vita ad una campagna "anti-cani" per preservare la purezza della loro civiltà.

L'iniziativa è stata pubblicizzata distribuendo moltissimi volantini per la città, in particolare dove vivono famiglie non musulmane che hanno cani. Ma cosa c'è scritto nel volantino? "Questa zona è sede di una grande comunità musulmana. Si prega di avere rispetto per noi e per i nostri figli e di limitare la presenza di cani nella sfera pubblica. Manteniamo la purezza dello spazio pubblico dove vivono i musulmani: tutto deve rimanere incontaminato e senza macchia" - si legge su quel pezzo di carta che ha subito sollevato un mare di polemiche.

Come riporta Leggo, questa campagna ha scaldato gli animi di tutti i cittadini di Manchester e anche di qualche musulmano. "Io credo che questo volantino non si possa prendere seriamente - ha confessato Fayyaz Ali, un uomo musulmano di 39 anni che vive già da diverso tempo a Manchester -. Sono un musulmano e la legge islamica dice che se si vive in un Paese non musulmano, come l'Inghilterra, bisogna rispettare la legge di quella terra. La legge islamica non si deve applicare in nessun altro Paese".


Alberto Pento
Io preferisco di gran lunga la compagnia di un cane a quella di un mussulmano.
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Re: Religione e religiosità come ossessione

Messaggioda Berto » ven giu 23, 2017 6:17 am

Pellegrinaggio alla Mecca vietato ai giovani tagiki
22/06/2017

http://www.asianews.it/notizie-it/Dusha ... 41094.html


La motivazione ufficiale è favorire la partenza dei più anziani, ma in realtà la ragione è prevenire la radicalizzazione della gioventù. Il Paese a maggioranza islamica stringe i controlli sulla vita religiosa dei suoi cittadini.

Dushanbe (AsiaNews/RFE) – Le autorità tagike hanno vietato ai giovani al di sotto di 40 anni di partecipare al hajj (pellegrinaggio) alla Mecca. Secondo quanto riferito il 20 giugno dal Comitato tagiko per gli affari religiosi, la decisione è stata presa per permettere la partenza ai più anziani in considerazione della riduzione delle quote autorizzate dai sauditi.

Tuttavia, molte personalità locali sono convinte che il divieto sia un modo di combattere la radicalizzazione delle nuove generazioni. Il governo del presidente Emomali Rahmon ha spesso ribadito la necessità di rafforzare i principi laici del Paese e posto continue restrizioni sul pellegrinaggio dei musulmani, che sono la maggioranza della popolazione stimata a 8,5 milioni. Nel 2015, l’età minima per il pellegrinaggio era 35 anni.

Il controllo sulla vita religiosa dei tagiki si è intensificato dopo la notizia dell’adesione di molti cittadini a gruppi islamisti in Siria e Iraq. Le autorità tagike hanno vietato alle studentesse di portare il velo, bloccato l’ingresso alle moschee ai minori e costretto diversi studenti di scuole islamiche estere a tornare a casa. Il ministero della cultura ha annunciato ad aprile che nessun libro può entrare o uscire dal Paese senza un permesso scritto. Sebbene la ragione ufficiale sia impedire il contrabbando di manoscritti di valore, per alcuni il vero motivo è ostacolare la diffusione di materiale estremista.

Nel 1999 il Tajikistan è stato il primo e unico Paese dell’ex-Unione Sovietica a registrare in modo ufficiale un partito politico islamico. Tuttavia, nel 2015 il Partito del rinascimento islamico del Tajikistan è stato messo al bando e dichiarato organizzazione terroristica dalla Corte suprema del Paese.
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