Bandire l’islam è un dovere che tutti i Governi Europei dovrebbero urgentemente adottare per garantire la sicurezza ed un futuro da uomini liberi agli occidentali
2018/03/25
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L’Isis ha rivendicato il massacro in Francia.
Non è compito nostro scoprire le motivazioni del gesto criminale. Limitiamoci a dire che da qualche anno, da quando i musulmani hanno preso in mano il pallino, degli eccidi non si finisce più di contare i morti.
L’Europa è piena di islamici che comprano chiese cristiane e le trasformano in moschee, impongono le loro regole e trascurano quelle dei Paesi di cui sono ospiti, crudeli e spietati. Se ne infischiano delle leggi democratiche e obbediscono a quelle coraniche. Si comportano da padroni, mentre noi subiamo senza reagire m. Siamo solo capaci di predicare l’accoglienza e non osiamo respingerli perché politicamente scorretto. La Francia e il Belgio, ormai sono schiavi degli islamici. L’Inghilterra è schiava della mezzaluna. E l’Italia è avviata ad essere una colonia marcia degli adoratori di Allah. Non parliamo del Canada, ormai sotto il tallone di Maometto. Gli Stati Uniti da anni sprofondano nell’incubo di estremisti di vario tipo.
Le ideologie politiche da quando sono scomparse hanno lasciato spazio alla religione, peggio della quale c’è soltanto la fede. Certi popoli sono talmente ignoranti ed esaltati da credere alle proprie fantasie sull’ aldilà e da trascurare l’aldiqua.
Aspettando la vita eterna, stroncano quella terrena di coloro che la pensano diversamente. Assurdo ma reale. L’idiozia si sta divorando interi continenti tra l’indifferenza delle nazioni democratiche, convinte erroneamente di riuscire prima o poi a convincere i fanatici che la conquista del paradiso è un affare privato e non un obbligo dell’umanità. In effetti gli assassini seriali che infestano il mondo e trucidano i nostri concittadini agiscono in nome di un Dio ovviamente astratto, al quale si attribuiscono pensieri e intenzioni da capobanda.
Se questa non è una guerra di religione cos’è? Non vogliamo impedire ai mediorientali e agli africani catechizzati di sperare in una esistenza ultraterrena. Ma pretendiamo di rifiutare la conversione alle loro farneticazioni.
Amano Allah al punto da sacrificarsi per lui? Si accomodino. Ma non vengano qui a fare i bulli con l’ambizione di aggregare proseliti. E non si capisce perché i governanti nostrani non si decidano a impedire l’immigrazione in massa di tanti sbandati. Rispediamoli nelle loro tende, nei loro deserti, tra i loro cammelli. La fabbrica dei maledetti terroristi è stata inventata da quelli dell’ Isis e non dagli svizzeri. Smettiamola di candidarci a vittime di questa marmaglia che punta a distruggerci nelle nostre belle città. Che appartengono a noi e non a loro, abituati a campare nella cacca spruzzata di petrolio.
Pochi giorni fa a Trebes, nel Sud della Francia, c’è stato l’ennesimo attentato terroristico islamico. Il bilancio è di 4 morti e 15 feriti. Tra le vittime spicca il Tenente colonnello dei gendarmi Arnaud Beltrame 45 anni, che si era offerto come ostaggio in cambio del rilascio di una donna. È morto per le ferite riportate.
Il terrorista islamico, anche lui ucciso, si chiamava Redouane Lakdim, 26 anni, marocchino con documenti francesi, noto alle forze dell’ordine. Era un pregiudicato per reati comuni e stupefacenti, ed era schedato come “radicalizzato”, ovvero come potenziale terrorista islamico. Nel 2011 era stato arrestato per porto d’armi senza autorizzazione; nell’agosto 2016 si fece un mese di carcere per uso di stupefacenti e resistenza pubblico ufficiale. “Non c’erano però elementi premonitori di un suo passaggio all’azione”, ha detto ieri sera il Procuratore Francois Molins.
L’altro ieri mattina all’improvviso Lakdim ha rubato un’auto, ucciso il passeggero, ha sparato a un gruppo di poliziotti, ha fatto irruzione in un supermercato al grido di “Allah Akhbar”, Allah è il più grande, sostenendo di essere un “soldato dell’Isis”, “pronto a sacrificarsi da martire per la Siria”, ha sparato e ucciso due clienti, ha gravemente ferito il Tenente colonnello Beltrame che è morto poco dopo, infine è stato ucciso dalle teste di cuoio francesi. Poco dopo è arrivata la rivendicazione dell’Isis, la centrale del terrorismo islamico globalizzato.
In Francia ci sono circa 15.000 “radicalizzati” come Lakdim, potenziali terroristi islamici che potrebbero all’improvviso uscire di casa e perpetrare una strage. Tutti noti alle forze dell’ordine. Qualora lo Stato, per prevenire gli attentati, dovesse decidere di farli controllare 24 ore su 24, considerando che ci vorrebbero 4 agenti delle forze dell’ordine per ciascun potenziale terrorista e che i turni di lavoro sono di 6 /8 ore ciascuno, significa che per tenere sotto controllo un potenziale terrorista ci vorrebbero quotidianamente più di un 10 agenti delle forze dell’ordine, mentre per 15.000 potenziali terroristi ci vorrebbero circa 240.000 agenti delle forze dell’ordine. Ebbene nessuno Stato al mondo potrebbe permettersi di tenere mobilitati 240.000 agenti delle forze dell’ordine con l’unico obiettivo di prevenire gli attentati da parte di 15.000 potenziali terroristi islamici. Personalmente penso proprio di no.
L’Europa potrà vincere la guerra scatenata dal terrorismo islamico, ma soprattutto potrà liberarsi della minaccia seria di finire comunque sottomessa all’islam a causa della decadenza della propria civiltà, del tracollo demografico e della proliferazione delle moschee, soltanto prendendo atto che si tratta di un terrorismo islamico autoctono ed endogeno, che la stessa Europa è diventata una “fabbrica del terrorismo islamico”, perché è in Europa che si pratica il lavaggio di cervello che trasforma le persone in robot della morte. La sfida epocale è di prendere atto che il nemico da combattere e sconfiggere non sono singoli potenziali terroristi islamici, che rappresentano solo la punta dell’iceberg, ma è il lavaggio di cervello che attinge a piene mani dall’islam, da ciò che Allah prescrive nel Corano e da ciò che ha detto e ha fatto Maometto.
La vittoria dell’Europa ci sarà solo se si avrà l’onestà intellettuale e il coraggio umano di eliminare il male, cioè l’islam, mettendo fuorilegge l’islam in quanto incompatibile con le leggi laiche dello Stato, con le regole su cui si fonda la civile convivenza, con i valori che sostanziano la nostra civiltà. L’Europa ripristinerebbe così la realtà che c’è stata per 1400 anni, in cui l’islam era il nemico da combattere ed era vietato al proprio interno, mentre con i musulmani come persone sussistevano rapporti basati sul reciproco interesse. La Storia ci insegna che con i musulmani come persone possiamo dialogare e convivere se rispettano le nostre leggi e se ottemperano alle nostre regole, ma che l’islam come religione è del tutto incompatibile con la nostra civiltà.