Bandire l'Islam prima che distrugga l'Europa

Re: Bandire l'Islam prima che distrugga l'Europa

Messaggioda Berto » dom dic 08, 2019 9:37 am

"Non do la mano alle donne". Cacciato il militare convertitosi all'islam
Pina Francone - Ven, 06/12/2019

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/non ... N7FKc556qs

Licenziato in tronco dall'Esercito Tedesco il soldato che convertitosi alla religione islamica non voleva più stringere la mano alle colleghe

"Io la mano alle colleghe donne non la stringo". È stato licenziato in tronco dall'Esercito tedesco il militare che si era convertito all'Islam e che per questo, negli ultimi tempi, non aveva più alcuna intenzione di salutare le sue colleghe con una stretta di mano.

Una presa di posizione assurda, pur di rispettare le rigidità della fede islamica, che gli è costata il posto di lavoro. In quello che, peraltro, è uno degli eserciti più democratici del mondo. Già, perché come scrive Italia Oggi, il generale Wolf Baudissin (deceduto nel 1993) fece introdurre la cosiddetta "Innere Führung", una sorta di guida interiore e "libero arbitrio" che permette a ogni soldato delle forze armate teutoniche di poter disobbedire a un ordine considerato non giusto.

Quindi, un soldato dell'esercito della Germania – qualora lo ritenesse opportuno – può rispondere "picche" al proprio comandante, ma non può assolutamente rifiutarsi di salutare con una stretta di mano una donna, che sia o meno in tenuta militare.

È esattamente quello che è successo a un soldato del Bundeswehr della Repubblica Federale Tedesca che, dopo essersi convertito convintamente all'Islam (ed essersi radicalizzato), si era fatto crescere una lunga barba – tratto comune della religione salafita – e si era messo di fatto a osteggiare le donne sue colleghe. Inoltre, scrive sempre Italia Oggi "ha cominciato a pulirsi i denti con una bacchetta, come è costume dei musulmani, a rifiutarsi di mangiare carne di maiale alla mensa, e ha rinunciato a bere vino o birra". Ma non è tutto, perché avrebbe pure "preteso di andare in ferie durante il Ramadam, e meditava di chiedere il congedo di un anno, da passare in Turchia".

Secondo gli esperti del Mad, il Militärisher Abschirmdienst, il servizio segreto per il controllo dell'esercito, nel militare in questione si poteva notare una forte radicalizzazione religiosa, che lasciava sospettare tendenze estremiste, potenzialmente pericolose. E quando ha dichiarato "dare la mano a una donna oppure non è affare mio" ha fatto traboccare il vaso. Inutili le proteste e il ricorso in Appello: la Corte Costituzionale militare gli ha dato torto, in toto.

Come si può leggere nel testo di motivazione della sentenza, "il suo comportamento dimostra una intollerabile mancanza di rispetto nei confronti delle colleghe, che rende impossibile il lavoro in comune". Ed è stato giustamente cacciato.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Bandire l'Islam prima che distrugga l'Europa

Messaggioda Berto » ven gen 10, 2020 7:39 am

Sale sull'altare e bestemmia: immigrato scatena il panico in chiesa a Milano
Sergio Rame - Mar, 07/01/2020

http://www.ilgiornale.it/news/milano/sa ... aHGAbZmIeM

Paura durante la Messa dell'Epifania. Dopo essere salito sull'altare, l'immigrato ha danneggiato il leggio del parroco. Se l'è cavata con 102 euro di multa

Momenti di paura durante la Santa Messa dell'Epifania in una chiesa di Milano. Un immigrato egiziano di 21 anni è salito sull'altare e ha urlato una bestemmia, poi ha danneggiato il leggio dal quale il parroco stava svolgendo la funzione.

Dopo l'arresto se l'è cavata con una multa da 102 euro per il reato di bestemmia, previsto dall'articolo 724 del codice penale. "È questa l'integrazione modello-Milano? È questo il rispetto per la nostra cultura?", chiede ora il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Lombardia, Franco Lucente.

Il blitz nella parrocchia della Beata Vergine Immacolata e di Sant'Antonio in viale Corsica è scattato ieri. Erano da poco passate le sei di sera quando, a funzione già inoltrata, l'egiziano è entrato in chiesa di Milano e, dopo essere salito sull'altare, ha lanciato una bestemmia gelando il sangue dei presenti. Poi si è fiondato contro il leggio da cui il parroco stava svolgendo la funzione. I fedeli hanno immediatamente chiamato la polizia e, quando le volanti sono arrivate sul posto, hanno ammanettato il 21enne che è apparso agli agenti particolarmente agitato. Una volta portato fuori dalla chiesa, lo hanno arrestato per resistenza e denunciato per le bestemmie proferite. "Alla fine se la cava con appena cento euro di multa per aver offeso la nostra religione...", commenta il deputato leghista Paolo Grimoldi. "Siamo in Italia e a questo egiziano è andata bene - continua l'esponente del Carroccio - se un cristiano in uno Stato islamico avesse bestemmiato contro Allah in una moschea sarebbe stato linciato subito dai fedeli o giustiziato dalle autorità. Altro che multa da cento euro".

Nelle tasche dell'immigrato i poliziotti hanno trovato diversi grammi di droga e per questo è stato anche accusato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Da Fratelli d'Italia fanno sapere che da parte del sindaco di Milano Beppe Sala non è arrivata "neanche una parola" mentre "da parte di tutti i buonisti da salotto" solo una "alzata di spalle". "Questo è il valore delle nostre tradizioni, che possono essere calpestate da tutti?", si è chiesto Lucente. "Se fosse stato un cristiano a bestemmiare in una moschea di Milano - ha rimarcato l'assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato - oltre alle reazioni violente dei musulmani, avremmo dovuto assistere a chissà quanti strepiti della sinistra, che invece è sempre silenziosa quando a essere insultata è la religione cristiana, usando due pesi e due misure".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Bandire l'Islam prima che distrugga l'Europa

Messaggioda Berto » dom apr 12, 2020 7:46 pm

IMAM ITALIANI ARRABBIATI CON SALVINI
20-01-2020
Giacomo Kahn

https://www.shalom.it/blog/news-in-ital ... euImRkQ0xM

Ha lasciato il segno l’intervista pubblicata nell'edizione online di Israel Hayom, quotidiano israeliano, del leader della Lega Matteo Salvini che commentava l’aumento dell’antisemitismo in Italia, dicendo: “La presenza massiccia in Europa di migranti provenienti da paesi musulmani, compresi molti fanatici che ottengono totale sostegno da alcuni intellettuali porta alla diffusione dell'antisemitismo, anche in Italia". Secondo il leader del Carroccio si tratterebbe di un fenomeno "collegato al fatto che alcuni, tra accademici e media, si siano mobilitati contro Israele e alimentino odio nei confronti di Israele per giustificare l'antisemitismo".

A protestare contro l’accusa di alimentare l’antisemitismo sono state subito praticamente tutte le comunità musulmane italiane. Foad Aodi, fondatore della Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-Mai), lo ha invitato a "essere più responsabile e rispettoso". L'Unione delle comunità islamiche d'Italia (Ucoii) ha espresso "sconcerto" e ha denunciato le "discriminazioni" perpetrate ai danni dei musulmani, "sia a livello di privazione di diritti che a livello di parità di trattamento in ambiti lavorativi". "Basti ricordare le donne musulmane che indossano il hijab, il velo non integrale, che troppo spesso si trovano rifiutate proprio per questa loro libera scelta nei posti di lavoro", si legge nel commento diffuso ieri in cui, invocando "il diritto al culto garantito dalla nostra Costituzione", si chiede l'apertura di "centri di culto dignitosi" per gli islamici.

Critiche sono poi giunte da diversi imam. Per Sami Sale, imam della moschea della Magliana, nella Capitale, Salvini ha voluto solo "creare divisioni". L'imam di Firenze Elzir Izzeddin, lo ha accusato di usare "il discorso dell'odio per ottenere consenso elettorale" e lo ha invitato a partecipare agli "incontri di dialogo interreligioso", organizzati dall'Ucoii, per "comprendere meglio la nostra realtà". Per Kheit Abdelhafid, imam della moschea di Catania, presidente della Comunità islamica in Sicilia nonchè vice presidente dell'Ucoi i leghisti "sono 'fomentatori d'odio per un voto in più', con un cavallo di battaglia: cercare e creare il nemico”.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Bandire l'Islam prima che distrugga l'Europa

Messaggioda Berto » dom apr 12, 2020 7:46 pm

EX-MUSULMANA: "GLI SVEDESI PERDERANNO LA SVEZIA ENTRO 50 ANNI"

https://www.facebook.com/andrserra/post ... 2601857620


Mona Walter è una donna somala venuta in Svezia negli anni '90. In Somalia non era mai stata religiosa, ma in Svezia era più o meno costretta ad andare in moschea e a indossare un hijab .

Dopo un paio d'anni si ribellò, lasciò l'islam e diventò atea. Alla fine arrivò a credere in Gesù e si convertì al cristianesimo.

"Per molti anni ho cercato di convincere gli svedesi a capire qual è l'obiettivo dell'islam: prendere il controllo del tuo Paese. La prima cosa che faranno è richiedere i tribunali della sharia, proprio come nel Regno Unito", dice.

Ma i media mainstream non vogliono ascoltare Mona Walter. La chiamano controversa e la maggior parte degli svedesi si allontana dal suo avvertimento, che percepiscono come troppo orribile, secondo il blog di notizie Ingrid e Maria .

"Gli svedesi sono convinti che le leggi svedesi si applicheranno sempre nel loro Paese. Ma chiedi a un inglese se 30 anni fa avrebbe creduto che la Gran Bretagna avrebbe avuto i tribunali della sharia legali nel 2019. Nessuno avrebbe pensato che fosse stato possibile."

"Se la Svezia riconosce i tribunali della Sharia, i musulmani faranno nuove richieste, come il permesso di governare le proprie enclave senza interferenze da parte della società svedese. L'obiettivo finale è che la Sharia acquisti il dominio di tutta la Svezia".

"Se là sotto, per caso, ci saranno degli svedesi con gli occhi azzurri e i capelli biondi, non importa – saranno tutti dietro niqab e burqa in quel momento", afferma Mona.

"Ciò che i politici musulmani vogliono è cambiare le leggi in modo che i musulmani in Svezia ottengano il permesso di vivere secondo la legge della Sharia. Vogliono governare le proprie aree senza dover obbedire alle leggi della Svezia".

"Questo è l'obiettivo a lungo termine e l'islam ha molta pazienza. Come si suol dire: "Tu hai gli orologi, ma noi abbiamo il tempo", continua.

Prima delle elezioni del 9 settembre dello scorso anno la maggior parte dei giornalisti svedesi era isterica per il movimento di resistenza nordica del partito di estrema destra. Hanno ottenuto 2106 voti, dimostrando chiaramente che gli svedesi non sono interessati al socialismo nazionale.

Ma nessuno sembra spaventato dal fatto che la Svezia ora abbia circa un milione di musulmani nel Paese, molti dei quali si sono infiltrati nei partiti politici per promuovere i propri interessi. La domanda è quando i musulmani formeranno il loro partito in Svezia.

In Belgio il Partito Islamico ha avuto molto successo negli ultimi anni, con obiettivi politici come rendere il Paese uno "Stato islamico al 100%" e introdurre la legge della Sharia. Dicono che il Belgio avrà una maggioranza musulmana in soli 12 anni.

"L'unica soluzione per la Svezia è iniziare un rimpatrio di massa di persone che pensano che qui tutto sia "haram" (non giusto), che non vogliono entrare a far parte della società che si rifiutano di assimilare".

"Se non lo facciamo, l'islam prenderà il controllo entro 50 anni. La demografia è molto chiara: in 100 anni è finita", conclude Mona.

https://voiceofeurope.com/2019/04/ex-mu ... -50-years/

Fonte:
https://m.facebook.com/story.php?story_ ... 4046771528



https://www.youtube.com/watch?v=CD1D9Cv-iR8
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Bandire l'Islam prima che distrugga l'Europa

Messaggioda Berto » ven mag 29, 2020 7:49 am

Criticare l'Islam è una necessità vitale primaria, un dovere civile universale prima ancora che un diritto umano;
poiché l'Islam è il nazismo maomettano.

Non va solo criticato ma denunciato, contrastato, perseguito e bandito.
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 188&t=2811

La blasfemia vera è quella che sta alla base delle religioni, ossia la presunzione sacrilega di detenere il monopolio di Dio, dello Spirito Universale;
questa blasfemia è la fonte di ogni male, specialmente laddove questa presunzione demenziale si accompagna alla mostruosa e disumana violenza coercitiva.
L'odio e la violenza sono intrinsici all'Islam, a Maometto e al Corano, vanno denuciati, perseguiti e banditi come il male assoluto.
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 6248299139
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Bandire l'Islam prima che distrugga l'Europa

Messaggioda Berto » gio giu 18, 2020 8:11 am

Per la prima volta, Israele prende posizione contro il matrimonio islamico secondo la sharia, e sporge denuncia contro delle coppie che hanno fatto sposare le proprie figlie in età fra gli 11 ed i 14 anni!!

Israel, in a first, files charges against Muslim parents for underage sharia marriage
Christine Douglass-Williams
Jun 17, 2020

https://www.jihadwatch.org/2020/06/isra ... a-marriage

In a first and a precedent-setting move, Israel has filed charges against Muslim parents for marrying off their underage children. The prosecution handed down “indictments against three fathers and one couple for facilitating the underage marriage of their daughters aged from 11 to 14 years of age.”

They were operating according to the norms of the Sharia. Muhammad married Aisha when she was six years old and consummated the marriage when she was nine. (Sahih al-Bukhari, 7:62:64)

Bedouin girls marry young and there are high birth rates among Bedouin communities; it is not
uncommon for a woman to have six to ten children.

“Israel indicts Bedouin parents for marrying off underage daughters” by Riki Carmi, YNet News, June 15, 2020:

The prosecution has handed down for the first time indictments against three fathers and one couple for facilitating the underage marriage of their daughters aged from 11 to 14 years of age.

a 1950 law that was never enforced in the Bedouin community, allows marriage from the age of 18 unless sanctioned by family court.

According to the charges, the accused arranged for their daughters to marry men that in some cases were much older than the young girls with the content of the Sharia court…..
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Bandire l'Islam prima che distrugga l'Europa

Messaggioda Berto » gio giu 18, 2020 8:12 am

Germania: i clan arabi dichiarano il distretto di Duisburg di Marxloh una zona della Sharia e vietano a tutti i Kafir di entrarvi
Gli arabi minacciano di usare armi militari contro gli infedeli e agenti di polizia

17 Giugno 2020

https://www.islamnograzie.com/germania- ... -entrarvi/


Kaiser-Friedrich-Strae nel distretto di Duisburg di Marxloh è una delle strade che è saldamente nelle mani dei clan arabi.
La polizia pattuglia spesso la zona pedonale, di solito è tranquilla, e gli ufficiali a volte strizzano l’occhio ai numerosi bambini che giocano.

La situazione era simile la sera del 17 maggio: alle 18:07, un equipaggio di pattuglia in moto in uniforme.
Due agenti di polizia arrestano un tedesco-libanese S., è un trasgressore seriale di 18 anni e membro di una famiglia allargata libanese.
Si tratta di un arresto importante che porterà a una riapertura pubblica dei conflitti nel nord di Duisburg e farà notizia a livello nazionale nei giorni successivi. (Vedi per questo il seguente Tweet:)

Dall’arresto di S. “il conflitto sembra essere di nuovo bollente a Marxloh e nella zona circostante”, secondo gli inquirenti.
La tattica di polizia della tolleranza zero, che è stata applicata nella zona per diversi anni, sta effettivamente funzionando.
Dal 2017 con 24 “situazioni di tumulto”, il numero è stato ridotto a undici nel 2018 e a quattro l’anno scorso, secondo l’attuale fascicolo d’inchiesta.
Ma nei giorni successivi all’arresto, ci sono state altre due situazioni di tumulto nel nord di Duisburg, il 19 e 28 maggio.

Il 22 maggio, secondo il fascicolo, il quartier generale della polizia di Duisburg riceve una e-mail con una minaccia di attacco e l’avvertimento di ritirarsi da Marxloh:

La lettera dice:

“Oggetto: Allahu Akbar. Duisburg-Marxloh è il nostro distretto. (…) Vietiamo a tutti i miscredenti di entrare nel nostro distretto. Espelleremo o uccideremo tutti i poliziotti, i giornalisti e gli altri miscredenti con la forza delle armi. Qui si applica solo la Sharia radicale, ci siamo procurati 2000 fucili d’assalto AK-47 con sufficienti munizioni dalla Turchia e dalla Russia. Allahu Akbar, uccidi tutti gli infedeli.”

L’indirizzo e-mail del mittente appartiene a una piattaforma che nasconde gli indirizzi e-mail e le identità. Sembra che le autorità inquirenti prendano sul serio le minacce. Il fascicolo della polizia dice che l’ufficio del pubblico ministero vede questo come un primo tentativo di disturbare la pace pubblica minacciando di commettere crimini.


Gino Quarelo

La Germania non può permettere ciò, dovrebbe mobilitare la polizia e l'esercito, dichiarare lo stato di emergenza e il coprifuoco e perquisire tutti gli edifici alla ricerca delle armi da guerra arrestando tutti i responsabili possessori di armi illegali, espellendo gli stranieri colpevoli e togliendo la cittadinanza tedesca a tutti gli altri trovati con le armi in casa o nella loro proprietà.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Bandire l'Islam prima che distrugga l'Europa

Messaggioda Berto » sab lug 18, 2020 7:32 pm

L'islamismo politico si infiltra alle amministrative francesi
Autore Giovanni Giacalone
28 giugno 2020

https://it.insideover.com/politica/lisl ... ncesi.html

Domenica 28 giugno la Francia è chiamata al voto per le amministrative con 4820 seggi aperti, tra cui in grandi città come Lione, Marsiglia, Montpellier, Le Havre e Tolosa ed è proprio in quest’ultima, quarta città francese, che la coalizione di sinistra “Archipel Citoyen”, guidata dall’ecologista Antoine Maurice, si è alleata con un partito islamista, l’Union des démocrates musulmans français–Udmf, indicato come legato ai Fratelli Musulmani, con l’obiettivo di sconfiggere il sindaco uscente repubblicano Jean-Luc Moudenc, in carica dal 2014, cattolico praticante e noto per aver votato contro i matrimoni omosessuali.

Cosa può portare un partito islamista a schierarsi assieme alla laica sinistra? Plausibilmente il tentativo di raccogliere più voti possibile, visto che a destra non ne racimolerebbero molti. Esaminando idee e proposte dell’Udmf, la prospettiva sembra chiara e ben poco laica: divulgazione dell’Islam, insegnamento della lingua araba, sviluppo della finanza islamica e dell’alimentazione halal, lotta alla cosiddetta “islamofobia” (che rischia però di diventare lotta contro chiunque osi criticare l’Islam) con tanto di richiesta di formazione di un direttivo europeo con l’obiettivo di monitorare ed eventualmente far chiudere di tutti i gruppi e media “islamofobi”. L’Udmf è ovviamente contraria alla legge anti-velo del 2004 e a favore dell’uscita della Francia dalla Nato.

Oltre ad aver proposto di conferire il diritto di voto anche agli stranieri, l’Udmf porta avanti pure un discorso che la giornalista Judith Waintraub ha definito “vittimistico, con l’intento di sedurre l’elettorato musulmano”; una retorica anti-imperialista che enfatizza il vittimismo ricollegato alla colonizzazione francese.

Un aspetto che sinistra e Udmf possono chiaramente condividere è l’anti-sionismo e non a caso il collettivo “Palestine Vaincra” (legata alla Bds- Boycott, disinvestment and sanctions) si era mobilitata già ad inizio anno a Tolosa per accusare il candidato repubblicano Moudenc di essere “fedelissimo di Israele” e contestando il gemellaggio tra la città francese e Tel Aviv.
Il “cavallo di Troia” islamista verso la politica francese

Il partito Udmf veniva fondato nel novembre del 2012 dal franco-marocchino Nagib Azergui, con l’obiettivo di “permettere ai musulmani di creare alternative all’interno della società francese”, un’affermazione che dice tutto.

Eloquente anche la dichiarazione del rappresentante dell’Udmf a Tolosa, Mhamdi Taoufik, che ha invitato i musulmani “che hanno a cuore la Repubblica e la religione” di recarsi a votare (per Antoine Maurice) in modo da sbarrare la strada a Moudenc. Un chiaro utilizzo della religione per fini politici.

La pagina Facebook di Taoufik non lascia dubbi sul suo sostegno all’islamismo politico, ai Fratelli Musulmani e al sentimento anti-israeliano, sentimento che sembra condiviso anche dal candidato di sinistra Antoine Maurice, visto che l’immagine del profilo di Taoufik mostra la sua foto con tanto di scritta “no all’annessione della Cisgiordania! Palestina libera! Antoine Maurice, Archipel Citoyen”. Nel giugno del 2019 Taoufik pubblicava invece la foto dell’ex presidente islamista egiziano Mohamed Morsy, legato ai Fratelli Musulmani, definendolo “coraggioso e determinato” ed invitando gli altri utenti a condividerne la foto. Vale la pena ricordare che la Arabic Network for Human Rights Information denunciò il triste record dell’”epoca Morsi” per quanto riguardava i provvedimenti legali nei confronti di giornalisti e personaggi legati ai media. Secondo tale rapporto il numero di denunce sarebbe di quattro volte maggiore rispetto all’era Mubarak e ventiquattro volte più grande rispetto a quella di Sadat (Mubarak rimase al potere per trent’anni, Sadat per undici anni e Morsi soltanto per un anno).

Nel febbraio del 2018 Taoufik prendeva invece le difese di Tariq Ramadan, intellettuale islamista nipote del fondatore dei Fratelli Musulmani, arrestato con l’accusa di aver stuprato diverse donne tra cui una disabile e con nuove accuse nei suoi confronti emerse a inizio 2020.

Nel novembre del 2015 invece Taoufik pubblicava un post dal titolo “urgente urgente urgente” dove lamentava una “visita” a casa sua di una cinquantina di uomini del Raid, le forze d’intervento speciale della polizia francese e chiedeva consigli per un buon avvocato. Interessante anche la bandiera nera con la shahada (testimonianza di fede islamica), frequentemente utilizzata anche dai jihadisti.

L’imprenditore franco-tunisino Jean-Pierre Marongiu conosce molto bene l’islamismo ed anche uno dei suoi Paesi sponsor, il Qatar ed ha definito l’Udmf come “cavallo di Troia per la propagazione dell’islamismo in territorio francese”; una strategia messa in atto anche in altri Paesi come Gran Bretagna, Stati Uniti ed anche in Italia.

L’islamismo radicale punta così ad infiltrarsi nel sistema politico-istituzionale sfruttando i meccanismi democratici dei Paesi occidentali per poi apportare cambiamenti che vanno contro i principi di libertà e democrazia, come ad esempio la censura mediatica con la scusa dell’islamofobia.

Del resto due esempi chiari di islamismo politico (in salsa Fratelli Musulmani) sono l’anno di governo Morsy in Egitto e la Turchia di Erdogan, che non ha certo bisogno di presentazioni. Entrambi sono andati al potere con meccanismi vagamente democratici ed entrambi hanno mostrato ben poco di democratico. E’ bene tener presente i punti di riferimento di questi esponenti islamisti che si insediano all’interno dei meccanismi europei, perchè una volta all’opera, seguiranno le stesse orme.


Francia, Anne Hidalgo riconquista Parigi. Vittorie dei Verdi in diverse città, ma è astensione record alle amministrative
29 giugno 2020

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/0 ... a/5850722/


Il primo ministro vince nel suo comune in Normandia. Ma è soprattutto la bassissima affluenza alle urne a sollevare preoccupazioni, dopo il rinvio del turno elettorale inizialmente previsto il 22 marzo

I verdi conquistano la Francia, dove si è votato per il ballottaggio in 4820 comuni ieri, dopo il rinvio da marzo a causa dell’emergenza coronavirus. Gli ecologisti vincono a Lione, Marsiglia, Bordeaux e altre città e Anne Hidalgo riconquista Parigi. Sconfitto su tutti i fronti En Marche, il partito di Macron. A trionfare, solitario, è Edouard Philippe a Le Havre. Ma a vincere è stata soprattutto l’astensione, arrivata al livello di record del 60%: un secondo turno voluto a tutti i costi dalla Francia dopo che il primo – il 15 marzo – aveva sollevato una bufera di polemiche per la decisione del governo di confermarlo a due giorni dal lockdown. Il ballottaggio paga, in termini di partecipazione, la demotivazione di chi ha visto eliminare il proprio candidato al primo turno ma la cifra record è tale da provocare nel presidente Emmanuel Macron “preoccupazione”. A contare, è stato anche il clima molto caldo e l’evidente rifiuto di molti di recarsi alle urne con mascherine e precauzioni anti-pandemia.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Bandire l'Islam prima che distrugga l'Europa

Messaggioda Berto » sab lug 18, 2020 7:32 pm

A scuola di distopia dalla Francia
17 luglio 2020

https://geopoliticalnewspr.news/2020/07 ... a-francia/

Vi spieghiamo perché abbiamo deciso di parlare della morte orribile di Philippe Monguillot e del perché i media stanno commettendo un gravissimo errore ad oscurare la nazionalità (vera) dei suoi assassini.

Bayonne (Francia), venerdì 10 luglio 2020. Quella che per Philippe Monguillot, autista di bus 59enne, inizia come un’ordinaria giornata di lavoro terminerà con un epilogo tragico e sanguinoso. Ad una fermata dei mezzi pubblici staziona un gruppo di quattro giovani, tutti magrebini (ma che i media continuano a descrivere come francesi, e vi spiegheremo poco più avanti il motivo e perché non dovrebbero), in attesa dell’arrivo di un bus.

Il bus arriva, guidato da Monguillot, ma non possono salire: non indossano le maschere protettive che sono propedeutiche all’accesso sui mezzi pubblici in base alla normativa vigente per la pandemia. Inoltre, anche se Monguillot avesse voluto fare uno strappo alla regola, non avrebbe comunque potuto: erano anche senza biglietto e non avevano intenzione di farlo. La decisione di impedire loro di salire sul mezzo si rivelerà fatale: i quattro lo trascinano via dalla cabina dell’autista e iniziano a picchiarlo selvaggiamente sul marciapiede. I passeggeri guardano, ma non intervengono; sicuramente erano spaventati e il panico ha avuto il sopravvento.

Monguillot viene tramortito a causa dei ripetuti e violentissimi calci in testa, la sua testa viene presa e sbattuta più volte contro il marciapiede. Smette di reagire quasi subito, poiché svenuto, ma gli aggressori scapperanno soltanto dopo diversi minuti di pestaggio. Vano ogni soccorso: Monguillot muore.

I quattro vengono arrestati molto rapidamente grazie alla descrizione dei testimoni e all’utilizzo delle telecamere urbane. I media li dipingono come francesi, ma non lo sono e le generalità parlano da sé: Mohamed C., Mohamed A., Selim Z., Moussa B. Adesso, è chiaro che i media abbiano voluto dipingere gli assassini come francesi in virtù della loro cittadinanza. In Francia, infatti, vige lo ius soli e chiunque nasca sul territorio – al di là della cittadinanza dei genitori – acquisisce automaticamente la cittadinanza francese. A ciò si sommi una legislazione molto elastica che facilita l’acquisizione della cittadinanza per gli abitanti delle ex colonie ed il gioco è fatto.
Bayonne: circa 6mila persone marciano in memoria di Philippe Monguillot. In testa al corteo, la moglie e le figlie.

Ma c’è un problema: non si è saputo gestire l’immigrazione di massa, persone alla ricerca di una vita migliore sono state gettate in giganteschi quartieri-dormitorio costruito a qualche chilometro di distanza dalle grandi città e la mobilità sociale continua a restare un appannaggio per chiunque non abbia una fisionomia europea. Questi fattori contribuiscono, in parte, a capire il fallimento del modello d’integrazione d’Oltralpe ma non giustificano assolutamente chi, perché avendo difficoltà ad integrarsi, sceglie la strada della criminalità e del terrorismo.

Periodicamente le banlieu esplodono, un controllo dei documenti in un quartiere “sbagliato” può fungere da elemento detonante per lo scoppio di guerriglie urbane che possono durare da poche ore a giorni interi, i francesi autoctoni decidono di spostarsi altrove per via dell’insicurezza e così interi quartieri – ed anche città – si trasformano in ghetti a cielo aperto abitati da persone con cittadinanza francese, ma che di francese non hanno nient’altro. Da Parigi a Marsiglia, le tensioni interrazziali dilagano così come dilagano gli attentati e i crimini violenti: è tutto collegato.

Poche settimane abbiamo dato ampia copertura agli scontri di Digione: la comunità cecena è insorta dopo che alcuni spacciatori di origine magrebina avrebbero aggredito un loro giovane connazionale perché si era trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Assistere ad un affare di droga può rivelarsi fatale in Francia allo stesso modo in cui può esserlo chiedere un biglietto del bus alla persona sbagliata. Il ceceno se l’era cavata con qualche punto di sutura, ma la violenza insensata commessa da alcuni adulti nei confronti di un ragazzino che si trovava lì di passaggio ha spinto i ceceni ad insorgere, chiamando a raccolta i connazionali da ogni città. Furgoni e macchine sono partite in direzione di Digione, con a bordo ceceni armati di bastoni, pistole e mitragliatrici e aventi un solo obiettivo: caccia all’uomo.

La città è stata messa a ferro e fuoco per più di quattro giorni e le forze dell’ordine hanno tratto in arresto soltanto i ceceni coinvolti nell’opera discutibile di giustizia privata. Eloquentemente, i residenti francesi si erano rivolti alla stampa per mostrare il loro supporto alla comunità cecena, denunciando come Digione sia diventata un ghetto invivibile dove a regnare sovrana non è la legge della repubblica ma quella delle bande.

Si potrebbero fare altri esempi, si potrebbe parlare del terrorismo, ma tanto basta per capire perché i media, dettagliando la reale origine degli autori di certi gesti, non commetterebbero alcun crimine “populistico”, nessuno sciacallaggio alla Matteo Salvini. No. Si tratterebbe di spiegare all’opinione pubblica e alla politica che certi modelli non funzionano, che l’integrazione ha fallito, e che il futuro distopico che poco alla volta si sta materializzando a Parigi attenderà all’orizzonte tutti quei paesi che sceglieranno di seguire la via francese all’integrazione.

Scene dalla battaglia inter-etnica di Digione

Ora, ad una settimana esatta dalla morte di Monguillot, il governo ha annunciato che diventerà “un obiettivo entro la fine dell’estate” la formulazione e l’approvazione di una legge che risolva il “problema del separatismo islamico nei nostri territori” – dove per separatismo si intende l’esistenza di aree, come a Digione e a Bayonne, che sono fuori dal controllo dell’Eliseo e dove avvengono certi crimini efferati.

Non è stato fornito alcun dettaglio dall’esecutivo su come si tenterà di arginare il fenomeno, ma la situazione è veramente allarmante. Alcuni mesi fa fu proprio il presidente, Emmanuel Macron, a denunciare la situazione fuori controllo delle periferie francesi e dei suoi abitanti, tutti provenienti dalle ex colonie. E adesso, visto che se ne parla poco, vi spieghiamo noi qual è:

Stando ad un documento proveniente direttamente dagli uffici della Direction générale de la Sécurité intérieure (DGSI), i servizi segreti francesi per la sicurezza interna, che è stato reso noto al pubblico lo scorso gennaio, nel paese ci sarebbero attualmente ben 150 quartieri, prevalentemente banlieu, fuori dal controllo delle istituzioni e e i cui capi non sono i sindaci ma reti di potere legate al crimine organizzato, al jihadismo e all’islam radicale. Sono i quartieri di cui Macron ha paura, dove gente come Monguillot viene uccisa brutalmente e senza ragione, dove la shari’a ha già sostituito le leggi civili della repubblica, e dove l’assenza di prospettive di mobilità sociale e di reale integrazione ha creato delle bombe ad orologeria che periodicamente detonano, lasciando a terra morti e feriti.

Le 150 aree che si trovano sotto la lente degli investigatori sono spalmate nell’intero paese, da Parigi a Lione, passando per Marsiglia, Nizza e Tolosa, e il problema del separatismo si sta velocemente espandendo dalla Francia urbana alle aree rurali e periferiche, a causa della migrazione interna. Nei territori perduti, come sono stati chiamati, le forze dell’ordine intervengono con estrema cautela – se non paura – onde evitare di accendere le proteste degli abitanti che potrebbero dar luogo a guerre urbane come quelle del 2005 e del 2017. Come abbiamo visto, gli operatori della sanità e dei trasporti pubblici affrontano gli stessi problemi e non sono esenti da rischi. Altre volte, invece, sono le stesse autorità ad essere infiltrate: a maggio dell’anno scorso fece scalpore la notizia di un autista della Ratp, di fede salafita, che si era rifiutato di far salire una donna sul mezzo perché indossante una minigonna, mentre a ottobre dello stesso anno si è assistito ad un attentato in una questura parigina commesso da un dipendente di alto livello. Dipendente che poi si è scoperto aveva passato fascicoli d’indagine, nomi ed indirizzi di poliziotti e magistrati, ai suoi veri “colleghi”: i terroristi. Una falla enorme nel sistema di sicurezza francese.

Tornando ai territori perduti, sono le moschee e i centri culturali islamici i punti di riferimento della vita quotidiana e comunitaria di queste aree, e crescono in quantità anno dopo anno, creando delle reti di mutuo soccorso a base territoriale simili a quelli delle parrocchie cattoliche. Ecco qui alcuni esempi: Tolosa, quartiere Reynerie, 4 moschee in un’area di 2 chilometri quadrati; a Parigi, area di Saint-Denis, 7 moschee ufficialmente operative.

Èd e dai territori perduti che proviene la stragrande maggioranza degli oltre 2mila francesi arruolatisi nello Stato Islamico negli anni scorsi. 2mila, una cifra astronomica, che rende la Francia il paese dell’Europa occidentale più colpito dalla radicalizzazione religiosa, insieme a Belgio, Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Svezia.

Questi 2mila combattenti stranieri rappresentano soltanto la punta dell’iceberg, perché sotto la sorveglianza delle dei servizi segreti si trovano attualmente circa 15mila persone fra radicalizzati, terroristi comprovati o presunti, criminali vicino al terrorismo ed imam estremisti. Questo esercito invisibile, i cui soldati escono regolarmente dall’ombra per perpetrare attentati, abita l’intero territorio nazionale che, complessivamente, presenta 750 zone a rischio, ovvero aree sensibili e vulnerabili alla proliferazione del fondamentalismo islamico poiché caratterizzate da elevati tassi di criminalità, disoccupazione ed alti indicatori di degrado sociale.

Non è soltanto in base al terrorismo d’importazione che si giudica il successo di un modello di integrazione. La Francia ne è la prova e se paesi come l’Italia non appronteranno soluzioni lungimiranti, molto presto, attentati e omicidi in stile Monguillot potrebbero diventare la norma anche nelle loro strade.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Bandire l'Islam prima che distrugga l'Europa

Messaggioda Berto » sab lug 18, 2020 7:33 pm

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 18/07/2020 a pag.III, con il titolo "Il mea culpa senza perdono”, l'analisi di Giulio Meotti.

Giulio Meotti

http://www.informazionecorretta.com/mai ... 0&id=78875

"La Francia ci deve ancora chiedere scusa", dichiara il presidente algerino Tebboune, dopo aver istituto per l'8 maggio la "giornata nazionale della memoria", in riferimento ai massacri dell'8 maggio 1945 perpetrati dall'esercito francese. Ma quale storia? Quale memoria? Sono le domande sollevate dallo scrittore algerino Boualem Sansal nel suo dialogo con Boris Cyrulnik, "France-Algérie: Résilience et réconciliation en Méditerranée", pubblicato da Odile Jacob. Secondo Sansal, l'obiettivo di questa richiesta di scuse del mondo arabo all'Europa è triplice: "Iscrivere la guerra di liberazione nella jihad globale della nazione araba e musulmana contro i crociati", "impedire che la conquista araba e il dominio ottomano venga considerate colonizzazione allo stesso modo di tutte le altre colonizzazioni", infine "oscurare il passato giudeo-cristiano prima dell'islam".
Di decolonizzazione si parla da oltre un mese in occidente, dalle statue abbattute ai curricula universitari rivisitati. "La guerra totale contro l'occidente bianco giudaico-cristiano continua, portando ogni giorno cose nuove", dice Boualem Sansal in questa intervista al Foglio. È l'autore di alcuni fra i romanzi più fortunati pubblicati in Francia negli ultimi anni, su tutti "2084". A ottobre, Sansal per Gallimard pubblicherà un nuovo lavoro, "Abraham: La cinquième alliance". "L'ultima novità è particolarmente feroce, si rivolge alle donne e agli uomini che hanno fatto la storia e la grandezza dell'occidente, a volte la sua vergogna. Denunciamo coloro che sono stati coinvolti nella colo "La visione razzista è sconfitta in occidente. Per gli islamisti c'è una sola razza, i musulmani, gli altri sono cani e maiali" "I leader occidentali non hanno mai capito l'islam né percepito le ossessioni e gli impulsi che influenzano la ummah nizzazione e nella schiavitù, domani inventeremo altre cose, come l'orientamento sessuale, l'appartenenza a determinati partiti, i precedenti penali. E a poco a poco l'occidente finirà per perdere la sua identità e la sua memoria e sarà un territorio morto. Se l'occidente cede su questo terreno, è morto senza appello".
Veniamo all'Algeria. "Il senso di colpa è naturale, possiamo ovviamente rimpiangere alcune delle nostre azioni e fare ammenda a chi ha sofferto. Ciò che è pericoloso è lasciarsi prendere dall'eccesso: più ci si pente, più si alimenta la domanda di pentimento e di riparazione. Le cose stanno così perché alla base c'è la paura del conflitto, e la mancanza di coraggio per mettere fine a questo gioco assurdo che infantilizza l'uno e rende l'altro più piccolo.

Se a Monaco di Baviera i francesi e gli inglesi avessero detto `stop', la Seconda guerra mondiale non ci sarebbe stata. La codardia è stata fatale per molti popoli nel corso della storia". Nella nuova decolonizzazione occidentale subentrano le grandi dittature e autocrazie, Turchia, Cina, Russia e Iran. "La ruota della storia sta girando", spiega Sansal. "La Turchia, la Cina, la Russia, la Russia, l'Iran, il mondo arabo-musulmano, erano imperi potenti che l'occidente ha sconfitto, smantellato e saccheggiato. Oggi si dice: dobbiamo distruggere Roma per ritrovare la grandezza del passato. L'occidente si è indebolito, non è più in grado di difendersi, è in procinto di essere sconfitto, smantellato e saccheggiato a sua volta, tale è il significato della storia che si sta scrivendo sotto i nostri occhi. La prossima tappa ci dirà chi vincerà, la Cina imperiale, la Russia degli Zar, l'impero persiano degli Ayatollah o l'impero dei Califfi e del Rais? Il mondo arabo-musulmano ha un vantaggio sugli altri, ha una religione potente che sa mobilitare i suoi seguaci fino al martirio, le comunità musulmane in tutto il mondo che si organizzano e si rafforzano. Di fronte a tali avversari, l'Europa divisa e pusillanime non sa cosa fare, se non procrastinare e finire sempre per cedere. I suoi leader non sono chiaramente all'altezza del compito e i suoi popoli non sono in grado di affrontare le sfide".
Da algerino, Sansal rifiuta il nuovo antirazzismo ideologico. "Mentre la visione razzista viene sconfitta in occidente, essa è molto attiva in molte parti del mondo. Per il conquistatore, l'altro, quello che viene a distruggere, è una razza vile. Per gli islamisti c'è una sola razza, i musulmani, gli altri sono cani e maiali". In Francia sul carro della guerra e della recriminazione razziale sono saliti subito gli islamisti. "Non ci dovrebbero essere dubbi, l'islamismo sta conducendo una guerra totale contro l'Europa e contro la Francia in particolare, la guerra razziale ne è un episodio, come lo è stata a lungo la guerra del velo o la guerra contro le discriminazioni miste, ecc". Si colpisce anche la grande letteratura. "Questo è il principio della guerra totale, non cessa mai e si combatte su tutti i fronti, secondo la regola del `sempre più alto, più forte, più veloce"'.

La libertà di parola sta declinando ovunque. "La libertà di espressione sta per scomparire completamente. La tragedia è che l'occidente si sta mettendo la museruola, mantenendo un profilo basso e imponendo il silenzio alle voci libere per non `far disperare Billancourt', come diceva Sartre. Oggi Billancourt è la periferia, roccaforte di comunità in aperta rivolta contro il sistema bianco. Il caos crea ordine. C'è uno slogan islamista: `provocate il caos, apparirà la luce"'. Julien Benda scrisse "Il tradimento dei chierici". "Ci sono tre tipi di tradimento oggi", ci spiega Sansal. "Il tradimento attivo dell'intellettuale che, affetto dalla sindrome di Stoccolma, sposa le idee dei suoi rapitori; il tradimento egoista, quello della sinistra, per esempio, che sta radunando gli islamisti per sostituire i lavoratori, e il tradimento passivo, quello della maggioranza, attraverso un pusillanime silenzio. Ahimè, sembra che oggi i traditori siano molto più numerosi delle persone oneste". Sansal è rimasto colpito dalla mancanza di reazione occidentale alla reislamizzazione di Santa Sofia da parte dei turchi. Necip Fazil Kisakurek, il più importante poeta e polemista islamista dell'epoca, il 29 dicembre 1965, durante una conferenza su Santa Sofia, disse che la decisione di convertire la struttura in un museo fu come "mettere lo spirito dei turchi all'interno di un museo". Riferendosi al governo di Ataturk come a una "cricca", Kisakurek li accusò di aver commesso un atto di indicibile autolesionismo. Il poeta in quel discorso del 1965 disse anche che la riconversione a moschea della Basilica di Santa Sofia era solo una questione di tempo. Al tempo, Erdogan era solo un ragazzo di undici anni nel quartiere religioso della classe operaia di Kasimpasa a Istanbul. Quando Erdogan si è rivolto alla Turchia il 10 luglio dopo la sentenza della corte, ha citato la conferenza del 1965 di Kisakurek. Venerdì 24 luglio due imam e quattro muezzin reciteranno a Istanbul la prima preghiera islamica nella nuova moschea di Santa Sofia. E' l'anniversario del Trattato di Losanna, che ha tracciato i confini della moderna Turchia. "Erdogan vuole che il mondo occidentale lo guardi da vicino", scrive Selim Koru sul New York Times. Il presentatore Fatin Dagistanli, che lavora per l'emittente governativa Akit Tv, ha dato voce durante un'intervista al sogno proibito di molti musulmani conservatori, fedeli elettori di Erdogan: "La riconversione di Santa Sofia manda un messaggio importante. Questa mossa dovrebbe essere seguita dalla rinascita del Califfato. Porterebbe vantaggi politici ed economici. Sarebbe molto importante anche per lo sviluppo della umma musulmana". E lo stesso Erdogan che su Santa Sofia ha detto che si tratta di un messaggio a tutte le città che furono sotto il dominio islamico, compresa l'Andalusia. "L'islam lo ordina e il Profeta Maometto lo ha costantemente ripetuto ai credenti: i musulmani devono vivere uniti sotto lo stendardo assolutista di un califfo, l'unico rappresentante di Allah sulla terra" prosegue Sansal al Foglio. "Lo hanno fatto per quattordici secoli, fino al Ventesimo, quando i paesi occidentali smantellarono l'Impero Ottomano e lavorarono per l'abolizione del Califfato, avvenuta il 3 marzo 1924. Creando la Turchia, una repubblica moderna, laica, aperta al mondo, volendo integrarla nell'Unione europea, e incoraggiando d'altra parte la primavera araba a spingere i Paesi arabi sulla stessa strada della Turchia kemalista, si è creduto di aver messo fine alle minacce che i successivi califfati (arabi poi ottomani) avevano posto per secoli sul mondo, sull'Europa e sul Mediterraneo in particolare. Dopo la vittoria dei cristiani, i musulmani sono tormentati dall'idea di un ritorno del califfato per uscire dalla povertà in cui sono sprofondati con le decolonizzazioni, per riconquistare il potere di un tempo che faceva tremare il mondo e per punire gli occidentali per i loro crimini contro l'islam. Questo è il quadro storico attraverso il quale va letta la storia del mondo musulmano. Questo sogno è stato portato dagli arabi che credevano di ricostruire il califfato arabo così com'era ai tempi di gloria a Damasco, Baghdad, Il Cairo, Andalusia. Nasser, Saddam, Boumediene, Al Saud, Gheddafi, ci hanno creduto e hanno fatto di tutto per avere successo, grazie soprattutto al potere che il petrolio ha dato loro. Alla fine hanno fallito tutti. Gli islamisti hanno preso la fiaccola e ci sono quasi riusciti con al Qaeda e l'Isis. L'intera politica dell'Arabia Saudita è quella di unire la ummah sotto la sua bandiera e far risorgere il califfato. Oggi è Erdogan che cerca di farlo. Finora è riuscito in molte imprese, affermandosi come il padrone assoluto della Turchia, ricostruendo il suo potere economico e militare, islamizzando profondamente la popolazione. Con la trasformazione di Santa Sofia in moschea, in un momento in cui si sta imponendo in Libia e minaccia gli europei in vari modi (migranti, aggressione di una nave da guerra francese), ha compiuto forti atti simbolici che nei mesi e negli anni a venire produrranno notevoli effetti. Istanbul diventerà il centro del mondo musulmano e Santa Sofia detronizzerà Al Azhar e infonderà nuova energia al mondo musulmano. In generale, i leader occidentali non hanno mai compreso appieno l'islam, né hanno percepito correttamente le ossessioni e gli impulsi che stanno influenzando profondamente la Ummah. Oggi nessun leader europeo è all'altezza di Erdogan, tutti lo temono e fanno di tutto per compiacerlo. Gli unici leader che possono contrastarlo (Putin e Xi Jinping) preferiscono lasciarlo continuare a indebolire e screditare i leader europei, che ogni giorno mostrano debolezza e persino codardia sulla scena mondiale. Erdogan tiene in mano l'Europa, ne precipiterà il declino". Ma cosa prenderà il suo posto, se dovesse cadere? "L'occidente è ovunque in declino", conclude Sansal. "La pandemia di coronavirus ha accelerato il movimento. E così che Roma finì, minacciata dai conquistatori del Nord, dell'Est e del Sud. Si è divisa in due imperi. Bisanzio e parte dell'Impero Romano d'Occidente furono rapidamente conquistati. La fine dell'Europa non fermerà il mondo, che continuerà a girare". Quella che il Papa umanista Enea Silvio Piccolomini chiamò "la seconda morte di Omero e di Platone", riferendosi alla caduta di Costantinopoli nel 1453, avrebbe cambiato tutto. Le frontiere dell'occidente furono battute da una guerra nuova. E fu proprio l'indifferenza occidentale per quanto avveniva a Costantinopoli a segnarne la sorte. Come dirà Ferdinand Braudel nel 1985 a Châteauvallon, in Provenza, in un incontro con Hélène Ahrweiler, bizantinista e rettore della Sorbona, "noi l'impero bizantino l'abbiamo smembrato da vivo, proprio come prescrivono i libri di cucina quando dicono: `Il coniglio deve essere spellato vivo'! Noi abbiamo pelato viva Bisanzio". Forse, come dimostra la clamorosa decisione turca su Santa Sofia, continuiamo a pagare tormentati per quel tradimento.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

PrecedenteProssimo

Torna a Islam

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti