Iresponsabiłi defensori de l'Ixlam połedego rełijoxo

Re: Iresponsabiłi defensori de l'Ixlam połedego rełijoxo

Messaggioda Berto » sab mar 09, 2019 4:48 pm

"La trattativa Stato-Islam": come e perché in Europa è vietato disturbare l'islamizzazione
Adriano Angelini Sut
9 Mar 2019

http://www.atlanticoquotidiano.it/quoti ... mizzazione

Esce in questi giorni in libreria il bel libro della giornalista del quotidiano Il Tempo Francesca Musacchio, “La trattativa Stato-Islam” (Curcio Editore). Un saggio inchiesta coraggioso che dice cose che si pensano un po’ ovunque ma non si ha il coraggio di dire apertamente. Come fu negli anni 70, quando, a detta di Francesco Cossiga, il governo italiano fu costretto a concedere una sorta di lasciapassare ai terroristi palestinesi su suolo italiano (in un accordo chiamato Lodo Moro), in cambio di una specie di salvacondotto sugli attentati, anche in questi anni potrebbe essere successa una dinamica simile. Non scritta, né detta. Ma tacita. L’Isis, che ha insanguinato mezza Europa coi suoi attentati barbari e disumani, ha risparmiato l’Italia. Solo un caso? Secondo Francesca Musacchio ovviamente no. E però, c’è stato un prezzo da pagare. L’Islam salafita e sunnita, quello più pericoloso, quello legato all’estremismo wahabita, sembra godere in questo paese di una sorta di immunità. Chi vive nelle grandi città, a Roma per esempio, come il sottoscritto, non può non aver notato la trasformazione (per quanto mi riguarda respingente) che alcuni quartieri hanno subito negli ultimi anni. Nella capitale, in particolare, due dell’area est: Tor Pignattara e il Pigneto. Intere strade assomigliano sempre più a Riad che a Roma. E gli odori (per quel che mi riguarda nauseabondi) della cucina medio orientale riempiono l’aria (fortissimi ad esempio nei pressi del mercato coperto di piazza Vittorio) e ci proiettano in un altro luogo. Se si trattasse di semplice esotismo estetico, di folklore, il cittadino medio (non consultato da nessuno rispetto a questa invasione pianificata di interi quartieri) potrebbe pure assuefarsi. Purtroppo il prezzo da pagare è e sarà diverso e sempre più terribile. Lo dico da anni ormai, ne va delle nostre libertà personali, faticosamente conquistate in anni e anni di battaglie laiche. L’Islam, lo insegna la Storia, ma purtroppo gli ignoranti o quelli in malafede oggi sono tanti, non si è mai accontentato di uno spazietto dove risiedere. L’Islam è una religione tutt’altro che di pace; è conquista e sottomissione, lo dice la parola stessa. Le sue mire in Europa, e non solo, sono talmente evidenti che solo uno stupido potrebbe non accorgersene. Uno stupido o, lo ripeto, qualcuno (e forse più di qualcuno fra i nostri conterranei) in perfetta malafede. Con buona pace degli intellettuali convertiti.

ADRIANO ANGELINI SUT: Partiamo dalle leggi vigenti in Italia. Lei nel libro dice: “Ciò che incuriosisce, però, sono alcuni provvedimenti non presi dai vari governi italiani nel corso di questi anni, come per esempio non sono mai state regolarizzate le posizioni delle moschee illegali o clandestine. La legge sul divieto di portare il burqa in pubblico è stata affossata ancor prima che potesse vedere la luce. Non risultano inchieste giudiziarie sui finanziamenti alle moschee che arrivano, come è noto, da Iran, Qatar, Arabia Saudita e altri Stati della Lega araba e che approdano, in Italia, attraverso un giro di banche che coinvolge tutta
l’Europa”. Sembra davvero poco una svista burocratica. Il governo del cambiamento potrebbe invertire il trend?

FRANCESCA MUSACCHIO: Ogni governo potrebbe invertire la rotta di questo sistema se solo lo volesse. Intervenire su questo tema, però, richiede competenza e soprattutto consapevolezza. Consapevolezza di un problema che esiste e che per troppi anni si è fatto finta di non vedere. La presenza dell’Islam in Italia è un tema scottante e qualunque politico o governo decida di affrontarlo sarà costretto a mettere le mani in una vicenda che ha molteplici connivenze.

AAS: Lei ha avuto modo di confrontarsi con autorevoli esponenti dell’intelligence che per ovvie ragioni non ha citato, e il quadro della presenza islamica e del pericolo terrorismo anche sul nostro territorio che le hanno fatto non è dei più rosei, sembra. Ci vuole spiegare?

FM: Nel mondo dell’intelligence e delle investigazioni in genere sull’Islam, esiste molta consapevolezza del problema. I nostri servizi segreti, così come le forze dell’ordine, monitorano costantemente e in modo incessante la realtà della presenza musulmana in Italia, soprattutto dopo la comparsa dell’Isis. Nessuno ha mai sminuito l’entità del problema, anzi. Purtroppo, però, la politica decide e governa e quindi certe “operazioni” non vengono autorizzate. E così si fa di necessità virtù e si aprono “collaborazioni” con la realtà islamica per carpire quante più informazioni possibili che possano aiutare nell’intercettazione di soggetti a rischio. Il sistema di propaganda online dell’Isis, inoltre, ha dato paradossalmente agli investigatori un aiuto insperato con la possibilità di scovare individui anche insospettabili che altrimenti sarebbe stato quasi impossibile trovare.

AAS: Mi ha colpito molto questa sua affermazione che faccio totalmente mia: “Tra non molto potrebbe comparire un nuovo gruppo, da qualche parte in Medio Oriente, che non si chiamerà Isis o Al Qaeda, ma che avrà gli stessi obiettivi. È nel DNA di una religione che non ha nessuna voglia di evolvere. Forse tra duecento anni, l’illuminismo attraverserà le menti di questa gente. Nel frattempo, l’Occidente e l’Italia saranno destinati a soccombere, sì, perché certe trattative non possono andare avanti per sempre”. Ecco, siamo stupidi, impotenti o in malafede?

FM: Siamo vittime inconsapevoli di un sistema che impone un pensiero dominante. La politica (anche quella internazionale, e quindi non solo quella nostrana) non racconta la verità. Per giustificare i suoi “affari” ci ha fatto credere che deve per forza esistere un mondo globalizzato in cui il sistema di democrazia è unico. Ma questa è una perversione che causa guerre. Il terrorismo di matrice islamista non verrà sconfitto a breve, anzi. Nella vocazione della jihad, il fine ultimo è la conquista e la conversione dell’Occidente infedele al volere di Allah. E non si fermeranno, perché il problema non è rappresentato solo dai miliziani che imbracciano un kalashnikov o dal martire che si fa esplodere. Il vero vulnus è l’islamizzazione dal basso messa in campo da Paesi come il Qatar che con ingenti somme di denaro finanziano l’invasione in Occidente, sotto ogni aspetto.

AAS: La sinistra, che pare abbia un filo diretto più privilegiato con l’Islam rispetto ad altre forze politiche, si diverte ad accusare di razzismo e xenofobia chi pone problemi di sicurezza, di legalità, chi vorrebbe giustamente porre un argine all’immigrazione e io sottolineo in particolare all’immigrazione dai paesi islamici. Ma non eravamo uno stato laico a detta proprio della sinistra? Non si doveva togliere il crocefisso dalle aule? E perché devo consentire a delle ragazzine che nemmeno sanno perché lo fanno di indossare il velo in classe, alle donne di girare coperte in segno di sottomissione al maschio, perché le femministe non si pronunciano mai su queste oscenità? Semplice calcolo politico elettoralistico o fa parte del patto?
FM: É molto più facile accusare qualcuno di razzismo e xenofobia piuttosto che affrontare i problemi e risolverli. Personalmente ritengo che la sinistra abbia sfruttato e alimentato il “patto” anche e, soprattutto, per un mero calcolo elettoralistico. Detto questo, a sinistra manca da parecchio un leader che possa avere una visione da statista, quindi di lungo periodo. In realtà questa figura è assente in generale dal panorama politico.

AAS: Parliamo dei predicatori. Dei predicatori di odio. È curioso sa, in Germania e in Inghilterra, ma pure in Svezia, in questo periodo si preoccupano tanto degli haters sui social, li multano, li puniscono, li vanno a visitare a casa addirittura con la polizia postale (come certe notizie di cronaca hanno dimostrato) non appena qualcuno dice qualcosa contrario al multiculturalismo, al meticciato, e in particolare sui musulmani, e invece si preoccupano molto meno dei veri haters, degli odiatori che dalle moschee arringano i loro poveri adepti che poi un giorno o l’altro si faranno esplodere in qualche centro commerciale o con l’auto uccideranno vite innocenti come a Barcellona, Nizza e via dicendo.
FM: Nei paesi europei, come in Italia, al momento ciò che domina è la paura. Siamo pieni di musulmani e il timore che uno di questi, perché magari si sente vessato in qualche modo, possa commettere atti ostili è davvero grande. Ecco allora che compare il “patto”: per non indispettire i musulmani si preferisce adottare una linea morbida nei confronti della loro presenza sul territorio europeo con moschee lasciate libere di proliferare (anche se in alcuni casi sono contro la legge), accettazione di stili di vita non conformi alla tanto invocata “democrazia” e tanto altro ancora. Persino gli imam salafiti, che nel periodo del Ramadan diffondono il loro credo travestiti da pacifici predicatori, i tabligh, vengono monitorati ma non disturbati.

AAS: Parliamo delle scuole italiane e della presenza degli immigrati e delle ragazze immigrate; degli immigrati in generale e di quelli di religione musulmana. Ci sono tabelle sintomatiche (del Ministero dell’istruzione) nel suo libro, tabelle che sbugiardano tutta la narrazione progressista sulla voglia di integrazione, sugli sforzi che in particolare la comunità musulmana starebbe facendo; una narrazione che smentisce i vari opinion maker lilli-gruberiani. Ce ne vuole parlare?
FM: Il tema delle bambine musulmane è davvero importante, ma non meno di quello dei coetanei maschi. L’integrazione dovrebbe passare, a mio avviso, soprattutto dalla scuola. Esistono, però, classi dove la presenza di bambini stranieri (di varie provenienze) supera la soglia prevista dal Miur. Accade così che la didattica subisce rallentamenti. Ma non solo. Le imposizioni della dottrina islamica prevedono che una bambina, una volta entrata fisicamente nell’età adolescenziale, si copra il capo con il velo e il corpo con abiti consoni ai dettami religiosi. Così facendo si creano disparità, rotture, diversità con le coetanee italiane. Mentre le nostre figlie si aprono ai vezzi femminili propri dell’età che vivono, le altre sono costrette alla mortificazione del proprio corpo. E questo non vuol dire autorizzare la “prostituzione” delle adolescenti. Bensì lasciare spazio alla crescita e al confronto con i propri coetanei. Le ragazze musulmane, dunque, da un certo punto in poi non possono fare certe cose, non possono vestire come le amichette di classe. Non possono, non possono, non possono… perchè Allah non vuole. Con quale stato d’animo possono mai crescere le seconde e terze generazioni? La scelta è tra il rifiuto della propria origine e l’allontanamento dalla famiglia, oppure l’esclusione sociale che certi divieti impongono. E guai ad innamorarsi di un cristiano (questo vale per maschi e femmine)…

AAS: Chiudiamo con la domanda che riporta al titolo del libro. Davvero possiamo parlare di un patto segreto fra Stato Italiano e Comunità Islamica, un patto di non aggressione, diciamo così, in nome di una convivenza che tutti noi sappiamo impossibile?
FM: Quando ho iniziato a scrivere il libro, per prima cosa ho cercato elementi che potessero smentire la mia tesi. Ma andando avanti con ricerche e interviste ho capito invece che qualcosa di vero nel mio “teorema” esiste. Vede, bisogna camminare per le strade delle nostre città per rendersi conto del cambiamento che il tessuto sociale sta subendo. Bisogna vivere nei quartieri dove la presenza islamica è più alta per sentire sulla propria pelle le concessioni di cui godono. Il grido di aiuto che arriva dai residenti che vivono nelle periferie e che devono accettare le moschee nei garage, è ignorato dalle istituzioni. Mi chiedo: come può uno Stato, che si definisce tale, permettere che esista una sacca di illegalità diffusa a scapito dei cittadini?
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Iresponsabiłi defensori de l'Ixlam połedego rełijoxo

Messaggioda Berto » lun giu 03, 2019 6:43 am

Una discussione con un sisnistro antisemita-antisionista filo nazimaomettano


L'ANOMALIA DEI CHAREDÌ. CHI SONO COSTORO?

Non è accettabile che ci sia un settore importante del paese che rifiuti di contribuire alla sicurezza comune. Questo non corrisponde neppure a principi religiosi, perché la Bibbia è piena di esempi di leader religiosi che accettano di combattere per difendere il proprio popolo, da Abramo a Giosuè ai giudici e ai re, e comunque vale il principio dell’obbedienza alla legge di ogni paese.

Dietro il rifiuto di contribuire alla leva militare non c’è solo una richiesta di veri e propri privilegi, inaccettabile dal punto di vista democratico, ma anche un mancato riconoscimento del loro Israele come lo stato del popolo ebraico e perfino come uno Stato qualunque, che può legalmente imporre sia tasse che obblighi di leva.

È un tema estremamente preoccupante nel momento in cui la comunità charedì cresce di numero e influenza. La scissione fra questo grande ambiente religioso e gli altri che invece sono impegnati nella difesa di Israele, è un problema veramente grave per il popolo ebraico.
...
[da pagine Fb, ItaliaIsraele]

https://www.facebook.com/zio.Ferdinando ... nt_mention


Ecco l'intervento rimosso del nazi comunista filo nazi maomettano

Gian Luca Tagliarini
Da quando esistono divinità si è ucciso in loro nome.
Non sia mai detto che qualcuno abbia la coscienza di rifiutare di farsi assassino per vantaggio di qualcun altro, che si rifiuti di assassinare chi nulla gli ha mai fatto per arrichire e rendere più potente qualcuno che di lui se ne ferga e che lo venderebbe volentieri per quattro spicci.
La sola cosa positiva del nostro paese e che un'istituto repellente come la leva militare è stato abolito, sempre troppo tardi, ma è stato abolito.
Fosse ancora vigente avrei imposto ai miei figli il servizio civile.
Se proprio devono esser costretti a buttare un anno della loro vita, meglio che lo spendano in qualcosa di utile, aiutare gli altri.


Gino Quarelo
Uccidere per legittima difesa è un dovere è un diritto, è una cosa giusta e non centra nulla Dio.


Gian Luca Tagliarini
Gino Quarelo
Qiundi i palestinesi che si difendono da segregazione e bombardamenti militari sono pienamente giustificati


Gino Quarelo
No no, sono gli ebrei israeliani che si difendono, i nazi maomettani palestinesi sono i carnefici.


Gian Luca Tagliarini
Gino Quarelo
Davvero, lo stato di israele è nato per diritto divino da un giorno all'altro senza costare la vita a nessun civile palestinese indifeso?
I bambini morti a gaza per le granate dei tank palestinesi non contano?
Le persone di etnia palestinese cacciate con la violenza dall'esercito israeliano per far posto ai coloni israeliani avrebbero dovuto lasciare le loro case buoni e tranwuilli perche il popolo eletto aveva deciso così?
Ma lo sterminio del popolo ebraico da parte della feccia nazista non ha insegnato loro nulla?
Cosa li fa sentire autorizzati a comportarsi come i loro persecutori?


Gino Quarelo
Israele è terra ebraica da almeno 3500 anni. Gli arabi nazi maomettani sono invasori come lo furono i romani che hanno assassinato l'ebreo Gesù Cristo. La sua è una falsificazione della realtà delle cose e della storia tipica degli antisemiti/antisionisti nazi fascisti e nazi comunisti, tutti filo nazi maomettani un mondo orrendo.

Calunnie e falsità nazi-palestinesi contro Israele e gli ebrei
viewtopic.php?f=196&t=2824


Gian Luca Tagliarini
Gino Quarelo
Spiacente di doverle insegnare la storia.
Gli ebrei invasero la palestina circa 1450 anni prima di cristo, si impossessarono di quei territori cancellando popoli che vivevano in quei territori in precedenza (come i mohabiti ed i filistei, come anche il vecchio testamento riporta).
Ricorda la presa di gerico, la città che fu distrutta e la cui popolazione fu trucidata e ridotta in schiavitù?
Poi, quando i romani invasero israele con la complicità del re di israele erode il grande, cambiarono idea contro le invasioni e pensarono di avere il diritto di autodeterminarsi diversamente da quanto pensavano quando gli invasori erano loro.
Dopo aver insistito per motivi politici con il governatore romano ponzio pilato perché eliminasse quello che vedevano come una minaccia politica furono cosi brillanti da sfidare l'impero romano che, notoriamente , non aveva molta pazienza con chi ne contestava l'autorita' e che per reazione distrusse il tempio e deporto' la popolazione come schiavi.
Le popolazioni arabe che, in seguito, occuparono quei territori convissero pacificamente con i residui di popolazione ebraica che continuavano a vivere in quei territori, tanto che per secoli non ci furono conflitti fra le due etnie.
Col finire della seconda guerra mondiale gli inglesi, che avevano costituito in quei luoghi un protettorato della corona, insediarono li i fuoriusciti sopravvissuti ai pogrom russi e nazisti per toglierseli dalle scatole.
Ovviamente i palestinesi (si chiamano così perché abitanti della palestina, non di ibiza, della palestina!) non gradirono che i coloni ebrei li cacciassero, armi in pugno, dalle loro case ed iniziarono una resistenza disperata per tentare di non venire cacciati e sterminati.
Ovviamente i cattivi sono i palestinesi vhe non vogliono subire e non gli israeliani che intendono ripetere i genocidi delle loro origini.


Gino Quarelo
Storia di Israele di Luciano Tas: 21 domande e risposte
viewtopic.php?f=197&t=2765


Gino Quarelo
Amare e rispettare gli ebrei e Israele è una gioia, una necessità, un dovere, fondamento di umanità, di civiltà e di libertà
viewtopic.php?f=131&t=2785

Chi non ama e non rispetta gli ebrei e Israele è molto più disumano di chi non ama e non rispetta gli animali.
Amare e rispettare gli ebrei e Israele che sono uno dei popoli e dei paesi più umani, civili e democratici della terra, è indice e garanzia di umanità, di civiltà e democraticità come null'altro al mondo.

Io sono veneto e non ho e non trovo alcuna ragione per non amare e rispettare gli ebrei e Israele che è il loro paese come il nostro è il Veneto.
Noi veneti abbiamo avuto secoli di esperienza con gli ebrei e abbiamo potuto verificare personalmente e quotidianamente che sono tra gli uomini e i popoli più umani e civili della terra, lo sono stati anche come operatori economici e banchieri, prima come non cittadini segregati nei ghetti e poi come liberi cittadini in mezzo a noi.
Noi veneti non abbiamo memoria alcuna che gli ebrei ci abbiano mai fatto in qualche modo del male come invece ci hanno fatto abbondantemente molti altri tra cui i cristiani, gli zingari e i nazi maomettani:

gli ebrei non ci hanno mai aggredito militarmente;
non ci hanno mai ostacolato politicamente e come tanti altri veneti hanno appoggiato le istanze di evoluzione democratica;
non ci hanno mai derubato e imbrogliato come singoli e come banchieri, non hanno mai praticato tassi di usura come quelli dei banchieri cristiani;
mai nessun ebreo ci ha rapinato, truffato, stuprato, schiavizzato, ucciso, ..., non si trova alcuna traccia in tal senso, nelle cronache giudiziarie delle nostre città.

I cristiani che si scagliano contro gli ebrei per la loro ragionevole religione e che invece solidarizzano con i nazi maomettani e la loro idotratia islamica dell'orrore e del terrore che ha seminato e semina ogni giorno morte in tutto il mondo non si accorgono che in tal modo fanno un gran male a se stessi e a tutta l'umanità.
Così è anche per coloro che si scagliano contro Israele e appoggiano i nazi maomettani palestinesi, siriani, libanesi, iraniani, ... e tutti coloro che vivono in Europa e in America, che assediano e aggrediscono quotidianamente Israele, gli israeliani e gli ebrei dei mondo che desiderano solo poter vivere in pace al loro paese e altrove nel mondo come lo desidera ogni buon uomo della terra.

Israele è un dei pochi paesi/stati al mondo che non ha mai fatto guerre imperialiste di espansione, coloniali e predatorie ma solo guerre per legittima difesa dall'aggressione dei vicini nazi maomettani che vorrebbero la sua distruzione.

Israele non ha nulla contro i veneti e il Veneto e nemmeno avrebbe da ridire se i veneti esprimessero a maggioranza una volontà d'indipendenza visibile al mondo; non mi è mai capitato di sentire qualche ebreo israeliano che si esprimesse contro i veneti e il loro desiderio minoritario di indipendenza dallo stato italiano; il fatto è che la volontà indipendentista è talmente minoritaria che non può essere presa in considerazione da Israele come da qualsiasi altro stato del mondo.
Che poi vi siano degli ebrei italiani che allo stesso modo di tanti veneti italiani e cristiani italiani siano contro l'indipendenza dei veneti questo è vero come è vero che vi sono ebrei italiani, cristiani italiani e veneti che sono contro Israele e che demenzialmente sostengono i nazi maomettani palestinesi, siriani e iraniani.

Per me gli ebrei e Israele in Medio oriente sono il bene e i nazi maomettani palestinesi, siriani, giordani, iraniani, iracheni, egiziani, ..., che vorrebbero distruggere Israele e sterminare gli ebrei e, perseguitare-cacciare o uccidere ogni diversamente religioso e pensante sono il male, il male assoluto.
Per me difendere Israele i suoi ebrei equivale a difendere i valori/i doveri/i diritti umani universali, la cultura e la civiltà del rispetto per la diversità, dell'amore per la libertà e la responsabilità umane, della vita.

Cosa vi è di più assurdo della demenza dei cristiani che odiano gli ebrei e Israele che a loro fanno unicamente del bene e che amano i nazi maomettani che invece li perseguitano e uccidono in tutti i paesi a dominio islamico e anche in Occidente dove predominano i cristiani?


Gian Luca
Tagliarini Gino Quarelo
C'è un fraintendimento non da poco, personalmente non ho nulla contro il popolo ebraico, anzi.
Detesto chi approfitta della propria potenza militare per schiacciare e sottomettere, che si tratti dei nazisti che sterminano gli ebrei o degli ebrei che sterminano i palestinesi.
Chi ha conosciuto la sopraffazione e la discriminazione non dovrebbe comportarsi come chi ha streminato e oppresso il suo popolo.
I palestinesi devono avere lo stesso diritto di vivere che gli israeliani reclamano per se.


Gino Quarelo
I nazi maomettani detti impropriamente palestinesi vogliono sterminare gli ebrei e distruggere Israele quindi hanno solo quello che meritano.
Inoltre come nazi maomettani non solo vogliono sterminare gli ebrei ma anche tutti i diversamente religiosi e pensanti che non si sottomettono al loro mostruoso idolo Allah e al loro criminale assassino profeta Maometto.


Gian Luca Tagliarini
Gino Quarelo
Forse se noi europei non avessimo impiegato tante energie, a partire dalla prima crociata in poi, a chiamare gli islamici feccia infedele ed a tentare di distruggere una delle religioni originariamente più tolleranti o a sottomettreli durante il colionalismo, ora non avrebbero motivo di odiarci tanto.


Gian Luca Tagliarini
Gino Quarelo
Sorvolando che allah, geova e javeh sono la stessa creatura immaginaria, lei ha mai letto il corano?


Gino Quarelo
No no è tutto il contrario sono i nazi maomttani a chiamare scimmie e maiali, infedeli e miscredenti, indegni ... tutti gli altri, i non maomettani.

I nazi maomettani sono sempre stati i carnefici e non le vittime, da Maometto in poi.


Gino Quarelo
No no Geova o Yavhè (e Cristo suo figlio per i cristiani) e Allah non sono la stessa cosa.
Io non sono cristiano, sono aidolo.
Il Corano è un libro mostruoso, illeggibile, demenziale, peggio del Mein Kampf.


Gian Luca Tagliarini
Gino Quarelo
Forse dall'impero ottomano in poi.
La conquista islamica che porto i maomettani a conquistare i territori compresi fra l'india e la spagna fu uno dei più fecondi crogiuoli di cultura sapienza e tolleranza mai visti nella storia.


Gino Quarelo
Il mito della tolleranza islamica
viewtopic.php?f=188&t=2646


Gino Quarelo
Scienza e tecnica islamiche (di area islamica)
viewtopic.php?f=188&t=2016

Gino Quarelo
Il Corano e la scienza
viewtopic.php?f=188&t=2188


Gian Luca Tagliarini
Gino Quarelo
Ma che stronzata, sa che per l'islam abramo e Gesù sono secondi come imoprtanza solo a maometto?
Sa che la religione islamica ha le stesse origini di quella ebraica e cristiana e ne condivide le radici ed i luogji sacri?
Ho come l'impressione che lei abbia immense lacune in merito e che stia trattando argomenti di cui ignora quasi tutto.


Gian Luca
Tagliarini Gino Quarelo lo ha mai letto?


Gino Quarelo
Il Corano è un libro mostruoso, illeggibile, demenziale, peggio del Mein Kampf.


Gian Luca
Tagliarini Gino Quarelo
Ho capito, non lo ha mai letto e pretende di dissertare di cio di cui ignora tutto.
Ignora che il corano esalta la figura della donna come tramite con il divino, ignora che il corano impone la carità e la tolleranza verso chiunque e che impone ai fedeli di aiutare i bisognosi, ignora che per l'islam sia vietato uccidere o perseguitare i non credenti.
Lei, come tanti altri, parla della sharia come se fosse il corano laddove la sharia è una raccolta di leggi tradizionali tribali che col corano non ha nulla in comune.
Sarebbe come dire che i vangeli sono mostruosi e devianti senza averli mai letti solo in base al comportamento della santa inquisizione.
Vista l'assoluta ignoranza da lei dimostrata in merito mi rifiuto di avere ulteriormente a che fare con ulteriori suoi post, almeno fino a quando non avrà ampliato la sue conoscenza e le sue vedute


Gino Quarelo
Lei è soltanto un bugiardo come lo era Maometto che era un invasato, razziatore, assassino e idolatra. Lei è complice dei nazi maomettani e dei loro crimini.
Hitler, Stalin e Maometto: chi è stato il peggior idolatra e criminale?
viewtopic.php?f=188&t=2659

Gino Quarelo
Allah non è Dio e Maometto non è un profeta di Dio
viewtopic.php?f=188&t=2815

Gino Quarelo
Il maomettismo o nazismo maomettano e i maomettani o l''Islam e gli islamici sono una minaccia, una offesa, un'ingiuria, un pericolo per l'umanità intera
viewtopic.php?f=188&t=2667
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 5512703312

Gino Quarelo
I tre libri e la violenza
viewtopic.php?f=201&t=2671

Gino Quarelo
Ecco la lista degli assassini ordinati e compiuti da Maometto
http://wikiislam.net/.../Lista_degli_as ... compiuti...


Gian Luca Tagliarini
Gino Quarelo
Lei è un deficente.
Come promesso questa è la mia ultima risposta ad un cretino razzista ignorante ed islamofobico.
Addio, povero idiota ottuso.


Fascisti e antifascisti, nazisti, comunisti, maomettisti, la loro disumanità e inciviltà
viewtopic.php?f=205&t=2731

Bandire e combattere l'Islam come nazismo maomettano, prima che distrugga l'Europa e il Mondo
viewtopic.php?f=188&t=2374
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Re: Iresponsabiłi defensori de l'Ixlam połedego rełijoxo

Messaggioda Berto » sab giu 08, 2019 8:20 pm

Il vescovo svedese afferma di avere "più in comune con i musulmani" che con i "cristiani di destra"

https://www.islamnograzie.com/il-vescov ... xyi9-ROgMc


Il discutibile vescovo di Stoccolma, Eva Brunne, ha rivelato che non solo ha un disgusto per i cristiani di destra, ma afferma di avere più cose in comune con i musulmani.

Il vescovo della Chiesa di Svezia ha fatto questa settimana i suoi commenti sul programma People and Faith trasmesso su Sveriges Radio, affermando che crede che il tema dei valori cristiani sia stato in gran parte ripreso dai populisti di destra.

“Tutti dobbiamo pensare a quali persone siamo e con chi stiamo vivendo. E infatti, abbiamo tutti lo stesso valore. Anche se non parliamo la stessa lingua o preghiamo Dio allo stesso modo, abbiamo lo stesso valore, e abbiamo gli stessi diritti “.

“Dico che a volte ho più cose in comune con i musulmani, quelli che incontro, che con i cristiani di destra“, ha detto, aggiungendo che i cristiani hanno i loro estremismi, menzionando le crociate e gli incendi delle streghe che hanno avuto luogo centinaia di anni fa.

“Sentiamo parlare molto del terrorismo e pensiamo che siano i musulmani a praticarlo, è vero, ma è comunque una piccola, piccola minoranza di tutti i musulmani che conosciamo“, ha aggiunto.

Il primo vescovo apertamente lesbico in Svezia, Brunne, ha causato polemiche in passato quando ha assegnato spazi di preghiera musulmana nelle chiese svedesi nel 2015, chiedendo di rimuovere anche le croci e altri simboli cristiani. Brunne ha difeso la sua decisione confrontando gli spazi con le sale di preghiera multi-religiose trovate negli aeroporti o negli ospedali.

Il vescovo di Stoccolma non è l’unico membro della chiesa di Svezia ad aver espresso una predilezione per l’Islam. L’anno scorso, i musulmani nella città di Växjö hanno esercitato pressioni sul governo locale per consentire la trasmissione pubblica della chiamata islamica alla preghiera.

Mentre molti hanno respinto l’idea, il vescovo Fredrik Modeus ha annunciato il suo sostegno dicendo: “Accolgo con favore l’applicazione e non vedo l’ora di sentire sia le campane della chiesa che gli annunci di preghiera nella nostra città“.
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Messaggioda Berto » ven giu 14, 2019 8:29 pm

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Re: Iresponsabiłi defensori de l'Ixlam połedego rełijoxo

Messaggioda Berto » ven giu 14, 2019 8:29 pm

Avvenire promuove la "Guida all'islam per persone pensanti"
Francesco Boezi - Mer, 12/06/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... oyxJbushy0

Sulla prima pagina di Avvenire spunta la promozione di un libro del principe giordano Gazi Bin Muhammad: "L'essenza dell'islam in 12 versetti del Corano"

La dialettica interreligiosa scandisce i nostri tempi: cattolicesimo e islam, soprattutto, non hanno mai dialogato in maniera così assidua e sostanziale.

Perché Avvenire, il quotidiano dei vescovi, dovrebbe fare eccezione? "Guida all'islam per persone pensanti. L'essenza dell'islam in 12 versetti del Corano" può finire in prima pagina, in basso a destra.

Del resto alcune comunità islamiche del Belpaese, per l'ultima festività di Eid, che coincide con il termine del Ramadan, hanno scelto una dedica speciale: Papa Francesco come artefice principale di una rinnovata fase di confronto. C'è una parte di Chiesa, quella chiamata "tradizionalista", che insiste nel sostenere come le due confessioni non possano essere equiparate da un punto di vista teologico-gerarchico. Il cardinal Raymond Leo Burke, il cardinal Pujats e altri lo hanno specificato di nuovo per il tramite di una "dichiarazione", ma forse poco importa: l'autore del libro segnalato in bella vista dal quotidiano della Conferenza episcopale italiana è il principe giordano Gazi Bin Muhammad, che fece parte dei trentotto sottoscrittori di una lettera inviata a Benedetto XVI dopo il celebre discorso di Ratisbona, come si può approfondire in questo articolo di Sandro Magister.

Non si trattò di una missiva critica, ma certo rispetto ai tempi di Joseph Ratzinger oggi è possibile segnalare almeno un'accelerata tesa alla sincronia tra le parti. Pure Benedetto XVI era un universalista dedito al dialogo - capiamoci - , ma forse non avrebbe mai firmato in modo congiunto il "Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune" con il grande imam di Al Azhar, che si era distinto per non aver troppo apprezzato la pronuncia riguardante pure alcuni aspetti della religione musulmana dell'allora pontefice regnante nella città bavarese.

Non si tratta di essere teorici dello "scontro di civiltà", ma di appurare, come fece notare in questa intervista il professor Alberto Ventura, l'esistenza di un diverso approccio, quello portato avanti dal pontefice argentino, che sembra ricercare "in un’altra visione religiosa un potenziale alleato per contrastare la secolarizzazione selvaggia del pianeta". Come se cattolicesimo e islam potessero, insomma, allearsi in nome dell'anti-relativismo, dell'anti-capitalismo esasperato e dell'anti-globalismo, superando così gran parte degli steccati dottrinali.



Il Papa bugiardo e l'infernale alleanza con l'Islam
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Re: Iresponsabiłi defensori de l'Ixlam połedego rełijoxo

Messaggioda Berto » sab giu 22, 2019 7:49 am

A Napoli Papa Francesco ha chiuso definitivamente l'incidente di Ratisbona
2019-06-21

https://www.agi.it/blog-italia/il-papa- ... 2019-06-21

“... Mostrami quello che Mohammed ha portato di nuovo, e lì troverai cose solo malvagie e inumane ...”. Dopo questa incauta affermazione fatta da Papa Ratzinger all'Università di Ratisbona, dove nel 2006, citando Manuele Paleologo, l'imperatore d'oriente incoronato nel 1391 ma oggi ricordato piuttosto per la frase incendiaria del Papa tedesco in una lectio magistralis di alto valore scientifico ma poco attenta alle possibili ricadute pastorali e sociali delle parole che vi erano contenute, in un'analoga sede accademica, la Facoltà di Teologia di Napoli, Papa Francesco ha finalmente ristabilito una lettura equilibrata (e serenamente cristiana) dell'Islam.

“Occorre rileggere la storia – ha spiegato – servendosi dell’interdisciplinarità e della trans-disciplinarità. “Mi riferisco in particolare a tutti gli atteggiamenti aggressivi e guerreschi – ha sottolineato il Papa nel suo discorso alla Facoltà teologica, a Napoli – che hanno segnato il modo di abitare lo spazio mediterraneo di popoli che si dicevano cristiani. Qui vanno annoverati sia gli atteggiamenti e le prassi coloniali che tanto hanno plasmato l’immaginario e le politiche di tali popoli, sia le giustificazioni di ogni genere di guerre, sia tutte le persecuzioni compiute in nome di una religione o di una pretesa purezza razziale o dottrinale”.

“Queste persecuzioni anche noi le abbiamo fatte, erano in fila e potevano scegliere o il battesimo o li mandava o a un’altra vita”, ha ribadito il Papa riferendosi alle aggressioni dei cristiani contro i musulmani nella storia.


Il mare del meticciato


A Napoli, “città dove non ci sono solo episodi di violenza, ma che conserva tante tradizioni e tanti esempi di santità, oltre a un capolavoro di Caravaggio sulle opere di misericordia e la testimonianza del santo medico Giuseppe Moscati”, Papa Francesco ha affermato: “il Mediterraneo è il mare del meticciato, un mare geograficamente chiuso rispetto agli oceani, ma culturalmente sempre aperto all’incontro, al dialogo e alla reciproca inculturazione”.



Il Papa a Napoli: "Dialogare con Islam ed ebraismo per convivenza pacifica"
2019-06-21

https://www.lapresse.it/vaticano/napoli ... 2019-06-21

L'intervento del Pontefice alla Facoltà di Teologia: "Costruire nella pace una società inclusiva e fraterna. Mediterraneo matrice di accoglienza". Bergoglio parla anche della città: "Non è solo violenza, qui tanti esempi di santità"

Napoli abbraccia Papa Francesco. Il Pontefice è giunto alla Pontificia Facoltà di Teologia dell'Italia Meridionale dove è relatore e ha chiuso i lavori del convegno di due giorni 'La Teologia dopo Veritatis gaudium nel contesto del Mediterraneo'. Ad accoglierlo c'era il cardinale Crescenzio Sepe. Nel suo intervento Bergoglio ha messo l'accento sulla necessità del dialogo interreligioso: "Con i musulmani siamo chiamati a dialogare per costruire il futuro delle nostre società e delle nostre città; siamo chiamati a considerarli partner per costruire una convivenza pacifica, anche quando si verificano episodi sconvolgenti ad opera di gruppi fanatici nemici del dialogo, come la tragedia della scorsa Pasqua nello Sri Lanka", le parole del Papa. "Gli studenti di teologia dovrebbero essere educati al dialogo con l'Ebraismo e con l'Islam per comprendere le radici comuni e le differenze delle nostre identità religiose, e contribuire così più efficacemente all'edificazione di una società che apprezza la diversità e favorisce il rispetto, la fratellanza e la convivenza pacifica", ha proseguito Francesco.

"La teologia, tenendo la mente e il cuore fissi sul 'Dio misericordioso e pietoso', può aiutare la Chiesa e la società civile a riprendere la strada in compagnia di tanti naufraghi, incoraggiando le popolazioni del Mediterraneo a rifiutare ogni tentazione di riconquista e di chiusura identitaria" , ha affermato in un altro passaggio il Santo Padre. Poi su Napoli: "non ci sono solo episodi di violenza, ma conserva tante tradizioni e tanti esempi di santità - oltre a un capolavoro di Caravaggio sulle opere di misericordia e la testimonianza del santo medico Giuseppe Moscati".




Bergoglio a Napoli: “musulmani partner per un futuro di pace”

venerdì, 21, giugno, 2019

https://www.imolaoggi.it/2019/06/21/ber ... ro-di-pace

Papa Francesco è tornato a Napoli, dopo quattro anni, per partecipare al convegno “La Teologia dopo Veritatis Gaudium (Costituzione Apostolica pubblicata nel gennaio 2018, ndr.) nel contesto del Mediterraneo”, organizzato dalla Pontificia Facoltà dell’Italia Meridionale – sezione San Luigi. Il convegno, il cui programma ha interessato anche la giornata di ieri, rientra in una serie di inziative atte ad elaborare una teologia capace di aprirsi ai segni dei tempi, in particolare all’interculturalità generata dalle migrazioni.

Per Francesco si deve “imprimere agli studi ecclesiastici quel rinnovamento sapiente e coraggioso che è richiesto dalla trasformazione missionaria di una Chiesa in uscita” che non può non guardare, ad esempio, alla sorte di profughi e rifugiati. In tal senso, al termine dell’intervento del Papa nella struttura universitaria di via Petrarca, è stato presentato anche il documento sulla “Fratellanza Umana”, firmato ad Abu Dhabi lo scorso 4 febbraio da Francesco e dal Grande Imam di al-Azhar Ahmad al-Tayyb, ma è stato anche letto un messaggio del Patriarca Bartolomeo I.

“Il dialogo – ha continuato Francesco – non è una formula magica”, ma gli studenti di teologia (così come tutti gli uomini) “dovrebbero essere educati al dialogo”, soprattutto con le altre fedi come l’Ebraismo e l’Islam. Questo per “comprendere le radici comuni e le differenze delle identità religiose” ed edificare “una società che apprezza le diversità”. “Con i musulmani – spiega il Papa – siamo chiamati a dialogare per costruire il futuro… siamo chiamati a considerarli partner per costruire una convivenza pacifica, anche quando si verificano episodi sconvolgenti ad opera di gruppi fanatici”.


Gino Quarelo
Quante menzogne racconta questo individuo!
In verità il mare è un luogo neutro dove possono passare tutti i buoni e i cattivi, i commerci e gli eserciti, i clandestini e i pirati, le buone e le cattive idee, l'umanità e la disumanità, chi porta del bene e chi porta del male.
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Re: Iresponsabiłi defensori de l'Ixlam połedego rełijoxo

Messaggioda Berto » gio gen 16, 2020 8:04 am

Rossobruno Cardiniano
Caratteri Liberi
di Niram Ferretti
13 maggio 2019

http://caratteriliberi.eu/2019/05/13/in ... jx2DCL6LNo

Nel mondo di cartapesta di Franco Cardini, fu medievalista e poi ideologo e fabbricatore di fiction in cui i fatti e la realtà si dissolvono per lasciare apparire al loro posto immagini tra l’onirico e il fantastico, c’è una costante che non delude mai i suoi lettori, il cattivo, infatti, è sempre l’Occidente e il buono è sempre ciò che ad esso si contrappone.

Nulla di che meravigliarsi, già ragazzo, Cardini venne folgorato dall’ex collaborazionista e ardente ammiratore del Terzo Reich, Jean Thiriart, fondatore dell’organizzazione Giovane Europa che aveva come finalità quella di sganciare il vecchio continente dagli Stati Uniti e dal Patto Atlantico. Da allora e forse anche prima, non è dato saperlo, gli USA, agli occhi di Cardini, come a quelli del suo assai più celebre omologo americano, Noam Chomsky, sono diventati come Mordor ne “Il Signore degli Anelli”.

Tutto è buono quando si tratta di resistere all’impero del denaro, all’arrembaggio del Weltmarket. Non importa se oggi l’ex Cina comunista vi si sia convertita, sono gli USA la minaccia maggiore alla sopravvivenza del pianeta. E Cardini, che, nella sua vita è stato uomo di intersecazioni, in modo particolare quella tra gli “ismi”, di cui, l’Islam è l’ultima folgorazione dopo le amorevoli inclinazioni fascio-catto-comuniste che lo hanno preceduto, ha trovato anche in esso un buon antidoto.

Lo si comprende. L’Islam è l’approdo di tutto ciò che sanamente si contrappone alla tabe occidentale, ed è, infondo, la soluzione ultima, anche se iniziale (essendo esso, per i suoi seguaci, la religione primigenia dell’umanità), a ogni alienazione.

Lo scrisse chiaramente un eroe cardiniano, l’ayatollah Khomeini a Gorbaciov, il 1 1°gennaio del 1989: “Dichiaro chiaramente che la Repubblica Islamica dell’Iran, che è il bastione più saldo dell’Islam nel mondo, può facilmente riempire il vuoto ideologico del vostro sistema”. Ed è davvero un peccato che Cardini non sia giunto prima di ora a queste stesse conclusioni, si sarebbe risparmiato molta fatica, deviazioni e strade senza uscita.

Leggerlo fa sempre gusto. Il campionario è vintage, ma come il classici non delude mai. Così, in una recente intervista concessa al sito, Osservatorio globalizzazione impariamo che:

“Il Patto di Varsavia, l’alleanza politico-militare tra URSS e i paesi suoi “satelliti”, è stata la necessaria risposta al patto NATO, a sua volta determinato dal fatto che gli statunitensi, rompendo una loro consuetudine politica che datava dalla cosiddetta “dottrina Monroe”, hanno preso a impegnarsi sempre di più come potenza egemone non solo sul Pacifico, ma anche sull’Atlantico. Una volta disintegrata l’Unione Sovietica, anche grazie all’impegno politico, diplomatico e culturale statunitense e allo strumento propagandistico degli ideali della “società del benessere”, vale a dire del consumismo, quella politica si è procurata altri nemici, sempre più agguerriti nella misura nella quale essa, provocando una sempre maggior concentrazione di ricchezza, determinava un generale impoverimento dei popoli”.

Nemmeno Gianni Minà o Lucio Manisco. L’URS virtuosa con i suoi alti ideali di eguaglianza e fraternità che ha dovuto soccombere contro il Weltmarket, il peggiore flagello che ha colpito l’umanità e di cui Adam Smith, Von Mises, Friederich Hayek sono stati i sacerdoti. Esemplare.

La politica imperialista economica americana che impoverisce i popoli e arricchisce se stessa è filastrocca assai stantia, ma sempre efficace nonostante i fatti la smentiscano inesorabilmente. Basta guardare i dati concreti (ma gli ideologhi hanno sommo orrore della realtà) dal dopoguerra ad oggi per quanto riguarda il livello di povertà nel mondo. Come ha dichiarato recentemente il presidente del World Bank Group, Jim Yong Kim, “Negli ultimi 25 anni, più di un miliardo di persone sono uscite dall’estrema povertà e il livello globale della povertà è oggi inferiore a quello mai storicamente registrato. Questo è uno dei più grandi conseguimenti umani della nostra epoca ”. Ma non c’è nulla da fare, “I fatti non hanno accesso nel regno delle nostre fedi”, scriveva Marcel Proust. E la fede di Cardini è granitica, la sua ortodossia non ammette smagliature. Nella stessa intervista può infatti proclamare:

“Le potenze occidentali sottoposte all’egemonia statunitense hanno largamente provato di aver bisogno, per sopravvivere a se stesse conferendosi valori etici e culturali che evidentemente non sono più in grado di promuovere, di un “nemico metafisico”. L’Occidente contemporaneo, dopo aver battuto il “Male assoluto” nazista e l’”Impero del Male” comunista e sovietico (espressione coniata da Ronald Reagan nel 1983), aveva bisogno d’inventarsi un altro nemico, il “Terrore islamico”. Questa espressione si diffuse globalmente nel 2001, dopo l’11 settembre, e fu poi adottata dal governo di George W. Bush jr. a proposito del rais iracheno Saddam Hussein, precipitosamente derubricato da alleato nella tensione contro l’Iran a “nuovo Hitler” nella seconda guerra del Golfo.. L’adozione del passepartout ideologico costituito dal libro The clash of civilizations di Samuel Huntington e i movimenti neoconservative e theoconservative statunitensi, facilmente impiantati anche da noi, hanno fatto il resto, favorendo un ridicolo clima da “nuova crociata”.

È questo il feuiletton preferito del cantastorie rossobruno. Torvo, cupo. Un po’ Dumas, un po’ Eugène Sue. L’Occidente a traino americano che si inventa i mali, prima il nazismo, poi il comunismo, e poi, sì, poi, l’Islam nella forma del “terrore islamico”. Perché anche questa è una fola. Certo. Il jihad non fu mai praticato dai seguaci di Maometto se non come tenzone spirituale, è cosa nota. L’Islam è sempre stato pacifico e se, a volte, è stato guerriero, lo è sempre stato per reazione, per necessità, mai per vocazione. Fu solo e unicamente per reazione che nel settimo secolo il jihad detonò dall’Arabia. L’imperialismo islamico si impose solo per difesa, in Occidente come in Asia e in Africa. Certamente reazione fu, a chi non voleva e non vuole sottomettersi al Verbo del Profeta. Ma, per Cardini, le crociate sono solo state cristiane, e i cattivi da copione sono caucasici, europei in primis e poi, in seconda battuta, ameriKani. Quanto a Samuel Huntington è un vero villain, va bene per tutte le occasioni. I terzomondisti, o alterglobalisti, ne hanno fatto una caricatura, come gli atei militanti alla Hitchens e Dawkins l’hanno fatta dell’Altissimo. Colui che scrisse un libro rimasto negli annali della politologia della seconda metà de Novecento, ben sapeva che, “Fintanto che l’Islam resterà l’Islam (cosa che farà) e l’Occidente resterà l’Occidente (che è più dubbio) il fondamentale conflitto tra queste due civiltà e modi di vita continuerà a definire le loro relazioni nel futuro come le ha definite nel passato per quattordici secoli“. E a Bernard Lewis non pareva proprio che la violenza perpetrata in nome dell’Islam fosse una conseguenza della protervia occidentale, ma un dispositivo intrinseco alla sua stessa vocazione, quando scriveva: “La divisione tradizionale islamica del mondo in Casa dell’Islam e Casa della Guerra, due gruppi necessariamente opposti, dei quali il primo ha l’obbligo collettivo della lotta continua contro il secondo, ha ovvi paralleli con la visione comunista degli affari mondiali…il contenuto delle credenze è del tutto diverso, ma il fanatismo aggressivo del credente è il medesimo”.

Di nuovo nulla di tutto ciò nel dispositivo concettuale del burbanzoso fiorentino. L’Islam è solo palingenesi e umiliati e offesi, sublimi porte e angelologia. L’intervista in questione contiene altre perle.

“La grande crisi nasce nel 1979 dal susseguirsi di due eventi precisi e quasi contemporanei. Primo: l’impiantarsi in Iran della repubblica islamica nata coralmente da una grande rivoluzione di popolo contro la tirannia interna e l’umiliazione esterna imposta alla sua gente dallo shah Mohammed Reza Palhevi che aveva inaugurato un regime di dura repressione con introduzione coatta dei costumi occidentali in Iran e aveva nel contempo consentito agli statunitensi di spadroneggiare nel suo regno, provocando un sentimento di quasi unanime esasperata reazione dal quale fu cacciato a furor di popolo. Secondo: la necessità di cacciare i sovietici dall’Afghanistan e di metter fine all’esperimento socialista afghano, obiettivi che si sarebbero potuti ottenere in modo relativamente facile se gli afghani avessero accettato l’aiuto della repubblica islamica dell’Iran, vicina e disposta a muoversi (com’era nei voti del capo militare afghano comandante Massud, che pur era un musulmano sunnita mentre gli iraniani sono sciiti). Per “liberare” l’Afghanistan senza ricorrere agli iraniani, gli USA scelsero di appoggiarsi al loro principale alleato musulmano, il wahhabita re dell’Arabia saudita, che inviò in Afghanistan i suoi combattenti-missionari. Questi ultimi immisero in quel Paese un tipo d’Islam fanatico e retrivo, estraneo alle tradizioni afghane e tipico invece della setta wahhabita, fino ad allora confinata nel sud dell’Arabia. Da allora il wahhabismo ha innervato l’intero Islam, dilagando e distorcendone il carattere, fino a giungere al punto al quale siamo adesso: i wahhabiti, egemonizzati dal primo alleato degli USA nel mondo arabo, intendono egemonizzare a loro volta l’intero Islam sunnita sostenendo una guerra civile (fitna) contro gli sciiti in genere e gli iraniani in particolare. Tale guerra ha purtroppo il supporto sia degli USA, sia d’Israele, per ragioni e considerazioni di carattere politico-strategico che personalmente ritengo infauste”.

E’ stato necessario riportarla tutta intera questa infilata esorbitante di grotesqueries. Per Cardini è irrilevante che la guerra fratricida tra sunniti e sciiti cominci con la morte stessa di Maometto e perduri fino ad oggi. La colpa dell’estremismo islamico sarebbe solo dei wahhabiti a seguito della guerra in Afghanistan. E, ovviamente, ça va sans dire, i mandanti sarebbero loro, gli Stati Uniti, promotori anche del terribile Scià di Persia. Il fatto che il jihad, nella sua versione moderna, nasca in Egitto nel 1928 grazie ad Hassan al Banna e alla Fratellanza Musulmana, è un altro di quei fatti scomodi, che vanno doviziosamente rimossi dalla scena onde possano intaccare la fiction cardiniana. Quanto ai missionari, chi fu più missionario dell’ayatollah Khomeini il quale innestò l’Islam sull’impianto ideologico rivoluzionario marxista, la cui ispirazione trovò in Alì Shariati?. Ce lo ricorda Melanie Phillips in The World Upside Down: The Global battle over God, Truth and Power:

“Ali Shariati, un prominente ideologo della rivoluzione islamica in Iran, era un islamo-marxista che si basò cospicuamente sull’estremista anticolonialista Franz Fanon e la sua concezione di creare ‘un uomo nuovo’. Shariati mutuò da Fanon la descrizione dei ‘diseredati della terra’ e la tradusse in persiano rivitalizzando il termine coranico, mostazafin, o ‘il diseredato’. Sotto l’influenza di Shariati, gli estremisti iraniani diventarono marxisti e lessero Che Guevara, Regis Debray e il terrorista della guerriglia urbana, Carlos Marighela…Sotto l’influenza di Shariati, l’ayatollah Khomeini introdusse nel pensiero islamico radicale il fondamentale concetto marxista del mondo diviso in oppressi e oppressori…Nel 1980 Khomeini aveva stabilito una ‘rivoluzione islamica’ culturale di stile comunista per purgare ogni traccia di influenza occidentale dai licei e dalle università”,

Ma guai a incolpare l’Islam sciita, così puro e nobile e soprattutto antagonista degli amerikani, mentre, come è noto, i sunniti, soprattutto la Casa di Saud, sono intrecciati agli USA dal 1945.

Occorre fermarsi. Prendere respiro. Gli ebrei sono alle porte, ma Cardini è scaltro, evita accuratamente di cadere in un antisemitismo troppo corrivo. Gli ebrei restano in filigrana, presunti e non desunti. E sempre nella medesima intervista, a un certo punto, ecco aprirsi l’uscio su Israele:

“L’alleanza statunitense-israeliana-saudita, alla quale si sono accodati tanto la NATO quanto paesi arabi quali Egitto e Giordania, sta seriamente minacciando la pace, nel Vicino Oriente e nel mondo…La lotta ai migranti dall’Africa condotta senza combattere le vere cause della migrazione, ovvero l’alleanza tra le lobbies multinazionali che depredano suolo e sottosuolo africano, i governi locali tirannici e corrotti loro complici e la copertura internazionale che Francia e Gran Bretagna forniscono loro utilizzando sistematicamente lo strumento del veto in sede di consiglio di sicurezza ONU a tutte le risoluzioni che potrebbero fornire qualche via d’uscita al problema continentale africano, è il secondo grande problema del nostro mondo. Politica degli USA ed egemonia delle lobbies finanziarie internazionali sono le prime responsabili della situazione internazionale odierna”.

Questo è il nadir. C’è tutto, ma proprio tutto l’armamentario. Le calcificazioni, le ossidazioni della mente. Israele, gli Usa, i sunniti, le lobbies delle multinazionali, gli immigrati africani. Mancano gli Illuminati, il gruppo Bilderberg, i Savi. Sono impliciti, dentro nell’impasto. I topoi sono vecchi, stantii, puzzano di muffa, ma Cardini non demorde. La pace nel mondo sarebbe a rischio a causa di Israele, gli USA e gli arabi sunniti. Attenzione all’incastro. Non è Israele da solo che mette a repentaglio la sicurezza mondiale, rodato paradigma di antisemiti e antisionisti pluridecorati, ma lo è insieme agli USA e alla Casa di Saud. Se voglio lanciare il sasso contro gli ebrei e gli israeliani, lo lancio contemporaneamente contro altri bersagli. Mi limitassi al solo Israele, si noterebbe troppo…

Il Medioriente non sarebbe in tensione perenne da settanta anni a causa delle opposte mire arabo-islamiche, delle lotte intestine e tribali per conseguire il basto del potere, unicamente convergenti e solidali quando si tratta di unirsi nel tentativo di distruggere Israele. Il problema attuale non sarebbe l’espansionismo neo-imperiale sciita che si protende sulla Siria, in Libano, in Iraq, in Yemen, con appendice a Gaza. Non sarebbe l’impulso millenarista della rivoluzione islamica congiunto alla dichiarata intenzione di volere distruggere Israele. No. Anche qui gli sciiti sono rimossi dalla scena. I puri buoni sciiti. L’ultima frase del pistolotto brilla di luce propria.

“Politica degli USA ed egemonia delle lobbies finanziarie internazionali sono le prime responsabili della situazione internazionale odierna”.

Sembra uscita da un comunicato radio di Berlino o di Roma degli anni Trenta. Chi c’è dietro le lobbies finanziare internazionali e la politica degli USA? Chi gobierna el mundo? Cardini non lo dice, anche se in un suo feuilleton sulla seconda guerra del Golfo, Astrea e i Titani, scriveva a proposito degli USA:

“Di quale potere sovrano esso è rappresentante, di quale sovrana volontà esso è l’esecutore, al di là delle forme giuridiche preposte a legittimarlo. E’ sua la detenzione del potere imperiale o dietro ad esso ed altre forze, attualmente ‘in presenza’ nel mondo, si cela un ‘impero invisibile’-nel senso etimologico del termine, che cioè non è responsabile, non deve rispondere alle sue azioni-dinanzi ai suoi sudditi, i quali neppure sanno-o almeno, non con chiarezza-di essere tali?“

Basta una leggera spinta, un tocco in più, ed ecco apparire I Protocolli.





"Gli intellettuali che, come degli utili idioti, marciano in questo sistema della vittimizzazione dell’islam e dell’emigrato, non si rendono conto del male che fanno, anzitutto ai musulmani che siano credenti praticanti o no, ed è chiaro che gli islamisti che hanno inventato di sana pianta la censura dell’islamofobia li manipolano. Procurarsi piacere con la masturbazione intellettuale, accontentarsi delle parole, affermare il proprio umanitarismo in contrasto con le realtà e i rischi dei dérapage totalitari dell’islamismo è incomprensibile.
Ma anche qui, bisogna guardare la storia, è oramai da diversi decenni che la funzione storica di controllo del pensiero dei partiti comunista e socialista è evaporata. I socialisti oggi non sanno più che cosa significa la parola società, lavorano solo per se stessi. Questa categoria che ha funzionato in un’ottica di potere attraverso un progetto filosofico e sociale potente è stata abbandonata da dopo l’aggiornamento dei crimini dello stalinismo e la fine dell’impero sovietico, da qui il suo spostamento verso un nuovo armento da guidare: l’immigrato e il musulmano in senso ampio. Per logica politica è divenuta una questione elettorale, dietro l’umanitarismo di facciata e il volto sofferente dell’immigrato, dell’ex colonizzato, c’è un voto nelle urne. Ma i musulmani, che hanno la loro fierezza, non sopportano il fatto di essere considerati dei menomati, delle vittime eterne, dei richiedenti di non si sa quale giustizia, e ancor meno da questi intellettuali che si comportano come dei commissari del pensiero. In realtà, per via di un gioco perverso, questi pensatori del politicamente corretto si ritrovano a essere gli alleati obiettivi degli islamisti contro gli stessi musulmani"

Boualem Sansal
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Re: Iresponsabiłi defensori de l'Ixlam połedego rełijoxo

Messaggioda Berto » gio gen 16, 2020 8:14 am

Caso Iran e i difensori della sua orrida dittatura teocratica nazi maomettana, demosinistri cristiani bergogliani e internazi comunisti, destrorsi fascisti e nazisti, antiamericani e antisraeliani (versione moderna dell'antisemitismo/antigiudaismo).


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