I popoli d'Europa si rivoltano contro la violenza islamica

I popoli d'Europa si rivoltano contro la violenza islamica

Messaggioda Berto » sab dic 26, 2015 3:00 pm

I popoli d'Europa si rivoltano contro la violenza islamica - I popoli endexeni d'Ouropa łi scuminsia rivoltarse contro ła viołensa xlamega
viewtopic.php?f=188&t=2054

I popoli del mondo e i popoli nativi o indigeni d'Europa si rivoltano contro l'invasione e la violenza islamica e le demenziali e irresponsabili caste europee e mondiali che la promuovono e la sostengono.


Allah non è Dio, Allah è soltanto un idolo, l'ìdolo dell'orrore e del terrore di Maometto e del suo Corano

Maometto è stato il primo e più efferato terrorista mussulmano, il peggiore di tutti i criminali terroristi della storia, peggiore anche di Hitler e di Stalin.

La strage di mussulmani nelle moschee neozelandesi è una conseguenza storica, naturale e prevedibile del disumano imperialismo terrorista nazi-maomettano, iniziato dal criminale idolatra Maometto e portato avanti per 1400 anni dai suoi seguaci fino ai giorni nostri con le innumerevoli stragi di zoroastriani, ebrei, cristiani, indù, yazidi e di ogni altro diversamente religioso e pensante della terra.

Noi diversamente religiosi e non religiosi e diversamente pensanti della terra, di ogni paese, di ogni nazione e di ogni popolo, siamo stanchi di vivere minacciati, intimiditi, terrorizzati e uccisi dai nazi maomettani, da Maometto, dal loro idolo Allah e dal loro Corano. Sia bandito da tutta la terra il nazismo maomettano!
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » sab dic 26, 2015 3:01 pm

Una folla assalta sala di preghiera musulmana ad Ajaccio al grido di "Via gli Arabi dalla Corsica", "Arabi andate via" o "Questa e' la nostra terra"
Decine di copie del Corano raccolte per essere date alle fiamme
26 dicembre 2015

http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... da03d.html

Nel giorno di Natale che quest'anno ha coinciso con il Maulid (anniversario della nascita del Profeta Maometto), una sala da preghiere usata dalla comunita' musulmana di Ajaccio in Corsica e' stata semidistrutta nel corso di un attacco portato avanti da alcune decine di persone, che hanno anche tentato di dare alle fiamme copie del corano.

L'episodio di violenza ed intolleranza e' collegato all'attacco della sera della vigilia quando nella citta' natale di Napoleone Bonaparte un gruppo di giovani incappucciati ha teso un'imboscata attaccando e ferendo due vigili del fuoco ed un agente di polizia in uno dei quartieri piu' poveri della citta'.
Ieri circa 600 persone si erano raccolte davanti la prefettura di Ajaccio per manifestare solidarieta' alla polizia e ai pompieri quando un piccolo gruppo si e' stacato per dirigersi verso il luogo dell'aggressione, scandendo slogan contro i musulmani come "Arabi andate via" o "Questa e' la nostra terra". A quel punto una parte ha fatto irruzione nella sala di preghiera rompendo e lasciandosi andare ad atti vandalici.


Giovani di Ajaccio marciano su quartiere di immigrati: “Questa è casa nostra
26 dicembre 2015.

http://www.ilprimatonazionale.it/esteri ... rati-36926

Roma, 26 dic – “Fuori gli Arabi”, “Un popolo unito non sarà mai vinto”, “Questa è casa nostra”: sono questi gli slogan urlati dai manifestanti di Ajaccio che nelle scorse ore hanno dato vita a una serie di manifestazioni spontanee dopo l’agguato di giovedì notte ai danni di alcuni pompieri. Secondo le prime ricostruzioni, la notte della vigilia di Natale un incendio sarebbe stato appiccato volutamente per attirare i vigili del fuoco in un’imboscata: il loro veicolo è stato assaltato e due di loro sono stati feriti seriamente. Anche un poliziotto, intervenuto successivamente, è stato ferito.

Gli autori del gesto, secondo le autorità, sarebbero alcuni “giovani incappucciati”: elegante eufemismo per dire che si tratta molto probabilmente di persone di origine immigrata. Il giorno dopo, ovvero a Natale, circa 600 persone si sono radunate sotto la prefettura di Ajaccio in sostegno ai vigili del fuoco. Circa 300 di loro si sono poi diretti verso il quartiere dei Jardins de l’Empereur, la banlieue teatro dell’agguato. Una moschea è stata assaltata e saccheggiata.

Il presidente locale del servizio anti-incendio, Charles Voglimacci, ha scritto in un comunicato, rivolgendosi agli autori dell’agguato contro i pompieri: “Voglio dire a questi individui, a questi pseudo-coraggiosi, che qui non siamo in certi quartieri del continente in cui regna il terrore e il caos. Questa è Ajaccio e noi non lasceremo che qualcuno venga a dettare le proprie regole, imporre la paura e conquistare un quartiere della nostra città. Se questo li indispone, sono liberi di andarsene”.
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Messaggioda Berto » sab dic 26, 2015 3:12 pm

Ajaccio, attacco contro moschea: "Via i musulmani da casa nostra"
Manifestanti si scagliano contro una moschea ad Ajaccio pe vendicare un agguato contro le forze dell'ordine durante la vigilia di Natale
Gabriele Bertocchi - Sab, 26/12/2015 - 12:34

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/aja ... 07741.html

Seicento persone contro una sala di preghiera musulamana per vendicare un agguato contro due pompieri e un poliziotto avvenuto alla vigilia di Natale.

I manifestanti si sono trovati davanti al centro musulmano ad Ajaccio, in corsica, armati di ferocia hanno messo a soqquadro la sala, altri hanno strappato diverse pagine delle copie del Corano, tentando di bruciarle. Nonostante le forze dell'ordine fossero dispiegate a protezione della struttura, alcuni protestanti sono riusciti a far breccia all'interno del luogo di preghiera. In dialetto locale gridavano: "Arabi Fora!", fuori gli arabi. Altri invece gridavano "Questa è casa nostra".

Nella protesta è stato colpito anche un ristorante kebab. A far scoppiare la violenta protesta secondo la ricostruzione del sotto-prefetto François Lalanne sarebbe stato :"Un incendio appiccato volontariamente", appiccato nella notte tra giovedì e venerdì all'interno del complesso di appartamenti Jardin de l'Empereur, "per attirare le forze dell'ordine e i pompieri in un agguato". L'attacco incendiario ha ferito gravemente due vigili del fuoco. Molti giovani incappucciati hanno aggredito fisicamente agenti e forze dell'ordine, alcuni hanno poi attaccato un camion dei pompieri.

Il premier Manuel Valls ha subito commentato l'accaduto su Twitter: "Corsica: dopo l'aggressione intollerabile ai pompieri, una profanazione inaccettabile di un luogo di preghiera musulmana. Va difeso il rispetto della legge repubblicana".

No xe ła lej repiovegana ke ła va defexa ma xe ła xente a caxa sua, ebete!

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -ixlam.jpg


Corse: nouvelle manifestation aux cris de "Arabes dehors"
26 décembre 201
http://www.lalibre.be/actu/internationa ... 8a57d142cd

Une centaine de personnes, scandant "Arabes dehors! " et "On est chez nous! ", ont de nouveau manifesté samedi à Ajaccio, sur l'île française de Corse, dans un quartier populaire où une salle de prière musulmane avait été saccagée la veille en marge d'un premier rassemblement. Le rassemblement de samedi a été émaillé d'un bref incident, quand un homme a brisé à coups de pierres les portes vitrées de trois halls d'entrée, a constaté une correspondante de l'AFP. Encadré par des forces de l'ordre en nombre, il s'est cependant dispersé sans autre incident en fin de journée.
Les manifestants, comme ceux de la veille, étaient venus dans cette cité populaire des hauteurs d'Ajaccio à la suite d'une agression qui y avait été commise dans la nuit de jeudi à vendredi par des jeunes encagoulés contre des policiers et pompiers appelés pour un feu.
L'agression qui a fait trois blessés -- deux pompiers et un policier-- a été menée par "une vingtaine de personnes", selon des pompiers qui la décrivent comme un "guet-apens" d'une grande violence, à coup de battes de baseball et de barres de fer.
Les centaines de manifestants venus dans la cité vendredi affirmaient vouloir en rechercher les auteurs, mais un groupe d'environ 300 personnes s'était finalement détaché et avait saccagé une salle de prière, tentant notamment de brûler des exemplaires du Coran. Un restaurant kebab avait également été endommagé.
Ces incidents surviennent dans un climat de tension en France après les attentats jihadistes qui ont fait 130 morts à Paris le 13 novembre, ainsi qu'après la victoire de nationalistes corses aux élections régionales qui ont également vu la poussée de l'extrême droite dans le reste de la France.
Le Premier ministre Manuel Valls, tout en dénonçant l'"agression intolérable" commise dans la cité d'Ajaccio contre les pompiers, a également dénoncé vendredi la "profanation inacceptable d'un lieu de prière musulman".
Le ministre de l'Intérieur, Bernard Cazeneuve a fustigé "(des) exactions intolérables, aux relents de racisme et de xénophobie".
Le président du Conseil français du culte musulman (CFCM), Anouar Kbibech, a appelé "l'ensemble de nos concitoyens au calme et à la sérénité", dans un communiqué. L'Union des mosquées de France (UMF) a appelé les pouvoirs publics à "renforcer les moyens de protection" autour des lieux de culte "et les musulmans de France à la vigilance et à la sérénité face à toutes les provocations".
Le Front national (extrême droite) a quant à lui estimé que "quand les citoyens ont le sentiment légitime que l'Etat ne fait plus régner l'ordre républicain (...) il y a le risque évident qu'ils veuillent se faire justice eux-mêmes (...)".


Le préfet de Corse prend un arrêté d'interdiction de manifester

Après deux jours de manifestations et de dérapages racistes notamment dans le quartier populaire des Jardins de l'Empereur à Ajaccio, le préfet de Corse Christophe Mirmand a annoncé samedi qu'il allait prendre "dans la soirée" un arrêté d'interdiction de manifester dans ce quartier.

"J'ai reçu une délégation pour leur demander de cesser ces mouvements et cette démonstration qui donne un image désastreuse de la Corse", a déclaré M. Mirmand au cours d'un point presse à l'issue d'une rencontre avec des manifestants. Il a ensuite précisé sur BFMTV qu'il allait également prendre un arrêté préfectoral pour interdire les manifestations "dans le périmètre des Jardins de l'Empereur afin d'y rétablir la sérénité qui a manqué ces derniers temps".

De leur côté, les membres de la délégation se sont dit satisfaits des engagements du représentant de l'Etat, qui a déclaré que "des policiers seraient présents dans tous les quartiers", ont-ils dit. "Nous on a fait ce que l'on avait à faire dans les quartiers. Maintenant on a donné le bébé au préfet", a ainsi déclaré Antoine, l'un des représentants des manifestants.


France: manifestations interdites dans une ville de Corse après des dérapages racistes
27 décembre 2015

http://www.lalibre.be/actu/internationa ... um=twitter


Le préfet de Corse a pris dans la nuit un arrêté interdisant les manifestations dans un quartier populaire d'Ajaccio, au sud-ouest de l'île française, après deux jours de protestations et dérapages racistes.

L'arrêté, qui prend effet ce dimanche, "durera jusqu'au 4 janvier au moins" et "concerne toutes les manifestations et les rassemblements", a précisé le préfet Christophe Mirmand à l'AFP.

Pour la deuxième journée consécutive, des centaines de manifestants avaient défilé samedi dans plusieurs quartiers populaires d'Ajaccio, aux cris de "On est chez nous", "Arabes dehors".

Les incidents avaient débuté après une violente agression dans la nuit de jeudi à vendredi contre des policiers et pompiers appelés pour un feu dans le quartier populaire des Jardins de l'Empereur.

Le lendemain, plusieurs centaines de manifestants étaient venus rechercher les auteurs de l'agression avant qu'un groupe se mette à saccager une salle de prière musulmane du quartier.

Ces incidents surviennent dans un climat de tension en France après les attentats jihadistes qui ont fait 130 morts à Paris le 13 novembre.

Les élections régionales de la mi-décembre ont donné lieu à une poussée historique de l'extrême droite. En Corse, les nationalistes l'ont emporté, prenant pour la première fois la tête de l'exécutif de cette île méditerranéenne rattachée à la France depuis 1768.

"Il faut que ces comportements cessent, ils altèrent l'image de la Corse", a déclaré dimanche le préfet de l'île, pointant "des propos choquants et inacceptable qui sont successibles de tomber sous le coup d'incrimination d'incitation à la haine à la xénophobie".

Dimanche matin, le calme était revenu dans ce quartier de quelque 450 logements, qui abrite 1.700 personnes, a constaté un journaliste de l'AFP.

Mais les habitants craignaient de nouvelles manifestations, alors que bruissait la rumeur d'un nouveau rassemblement en début d'après-midi, malgré l'interdiction préfectorale.
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Messaggioda Berto » dom dic 27, 2015 7:44 pm

Semo ancora kì, sta kì lè caxa nostra! I siga a raxon i corsi.

A fuoco il Corano, in Corsica è rivolta anti-Islam
PARIGI Un’aggressione. E poi la rivolta anti-Islam. Un centro di preghiere islamico è stato attaccato e vandalizzato ad Ajaccio, in Corsica da un gruppo di persone che si era distaccato da un...

http://www.iltempo.it/cronache/2015/12/ ... -1.1492471

PARIGI Un’aggressione. E poi la rivolta anti-Islam. Un centro di preghiere islamico è stato attaccato e vandalizzato ad Ajaccio, in Corsica da un gruppo di persone che si era distaccato da un corteo di protesta contro un precedente agguato in cui erano stati feriti due pompieri e un agente della polizia, chiamati in piena notte a domare un incendio nel quartiere dei Jardins de l'Empereur in quella che viene definita dalle autorità locali come una «trappola». Gli aggressori hanno urlato slogan come «fuori gli arabi» e cercato di dare fuoco a copie del corano. Libri di preghiere, una cinquantina, sono stati gettati per strada. Il premier Manuel Valls e il ministro degli Interni Bernard Cazeneuve hanno condannato l'attacco e l'agguato contro gli agenti. E comunque la tensione rimane alta. Circa 100 persone ieri sera hanno manifestato contro le autorità francesi, che avevano condannato con forza l'episodio, avvenuto per giunta nella ricorrenza che quest'anno coincide con il Maulid, l'anniversario della nascita del Profeta Maometto. «Siamo ancora qui, questa è la nostra casa - hanno urlato i manifestanti, controllati a vista dalla polizia, schierata in massa. L'episodio di violenza ed intolleranza avvenuto a Natale è collegato ai disordini della sera della vigilia, quando un gruppo di giovani incappucciati hanno ferito in una imboscata due vigili del fuoco ed un agente di polizia in uno dei quartieri più poveri della città».


A digo mi:

La Corsica non è l'Arabia; la Corsica è terra a tradizione cristiana e non islamica. Chi va in casa degli altri deve avere il massimo rispetto se nò va assolutamente e indiscutibilmente cacciato. Nei Diritti Umani Universali è prescritto che gli indigeni di ogni terra sono i titolari naturali del diritto di precedenza e di proprietà di quella terra. I Corsi hanno ogni diritto a difendersi da chi non li rispetta e mette in pericolo la loro stessa vita e la loro identità culturale, linguistica, religiosa e politica. Nel mondo intero gli islamici ovunque arrivano portano discordia, violenza, morte, terrore e guerra. Viva i corsi e viva Israele! E viva il Veneto libero! In Europa non c'è posto per gli eredi e i discepoli del guerrafondaio Maometto.
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Messaggioda Berto » mar gen 05, 2016 7:23 pm

???

I Forconi dichiarano guerra all'Isis e bruciano la bandiera nera
Il movimento dei Forconi ha diffuso un video online in cui avverte i terroristi: "Difenderemo la nostra Patria"
Giuseppe De Lorenzo - Mar, 05/01/2016 - 10:02

http://www.ilgiornale.it/news/i-forconi ... ok+Interna

Guerra al terrore, coi forconi e i trattori. Nell'Italia che si nasconde nella lotta contro l'Isis, il primo video di contro-propaganda nei confronti del proselitismo dello Stato Islamico viene dal Movimento dei Forconi.
Noti alla cronaca per le lunghe proteste di qualche anno fa. E che ora tornano alla ribalta con un breve filmato in cui incitano gli italiani a diffidare dai politici corrotti che mettono a repentaglio la sicurezza del Belpaese e a imbracciare armi (e strumenti da lavoro contundenti) contro la minaccia terroristica. (guarda il video)

"Siamo italiani, siamo il Movimento 9 dicembre-Forconi. - si sente nel video - Volevamo lanciare un messaggio ai terroristi dell'Isis: stateci bene ad ascoltare, non pensate di avere a che fare con i politici corrotti, collusi, traditori della nostra Repubblica e della nostra Patria. Che vi hanno ospitato, introdotto in Italia e che vi stanno nascondendo. No! Non metteremo a repentaglio la sicurezza delle nostre famiglie, quella dei nostri figli, della nostra Repubblica e della nostra Patria. Come cita l'articolo 52 della Costituzione, noi cittadini italiani abbiamo il dovere di difendere la nostra Patria. E questo è ciò che faremo. Dovrete vedervela con le nostre forze armate, con le nostre forze dell'ordine e con noi cittadini italiani. Avrete a che fare con noi forconi".
Ma la forza del messaggio ricade sull'ultima immagine, un gesto che riporta alla mente il fuoco che divampa inglobando i copri dei prigionieri dell'Isis arsi vivi nelle gabbie. Per la prima volta, in Italia, la bandiera nera dell'Isis è stata bruciata. Bruciata in un video sicuramente provocatorio, indubbiamente efficace. Mentre prende fuoco il drappo nero, copia (quasi) perfetta del vessillo di Al Baghdadi, tre forconi colpiscono il simbolo bianco racchiuso all'interno.
Si può criticare il movimento, se ne possono biasimare le proteste, i toni spesso troppo duri. Ma stavolta i Forconi hanno fatto centro. Dal loro punto di vista, perché il video sta facendo rapidamente il giro della rete. Nelle parole usate, perché è difficile non condividere l'invito - anche se un conflitto armato in Italia sembra ancora lontano - a difendere la propria (la nostra) Patria. E infine, nell'immagine conclusiva: perché in fondo veder bruciare il drappo nero, il simbolo del terrorismo che si è fatto Stato e che minaccia la nostra libertà, non può che far piacere.
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Messaggioda Berto » ven gen 08, 2016 10:35 pm

La Slovacchia è il primo Stato al mondo che vieta l'ingresso ai musulmani. Ma è l'islam che dovrebbe essere messo al bando

di Magdi Cristiano Allam 08/01/2016

http://www.magdicristianoallam.it/buong ... bando.html


Buongiorno amici, per la prima volta al mondo uno Stato, oltretutto membro dell'Unione Europea e della Nato, ha vietato l'ingresso dei musulmani. Si tratta della Slovacchia che conta circa 5 milioni di abitanti e teme per la salvaguardia della popolazione autoctona e della propria civiltà cristiana.

L'annuncio, di per sé storico, l'ha dato il primo ministro Robert Fico: "In Slovacchia non vogliamo niente di simile a quanto è accaduto in Germania la scorsa settimana", riferendosi alla violenza di massa a Colonia da parte di un migliaio di islamici contro almeno un'ottantina di donne tedesche che hanno finora denunciato violenze e molestie sessuali e fisiche nella notte di Capodanno. Secondo Fico, la Slovacchia deve essere messa al sicuro da minacce esterne e l'unico modo per minimizzare i rischi legati al terrorismo è quello di impedire la creazione di una comunità musulmana in Slovacchia.

Di fatto il capo del governo slovacco ha messo in pratica quello che il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, ha proposto negli Stati Uniti. E in qualche modo è quanto aveva suggerito nel 2000 l'allora arcivescovo di Bologna, il cardinale Giacomo Biffi, secondo cui il governo italiano avrebbe dovuto scegliere gli immigrati compatibili con la nostra civiltà, con il sottinteso che i musulmani non lo sono.

Cari amici, io penso che il problema sia l'islam. È l'islam che è incompatibile con la nostra civiltà ed è in contrasto con le nostre leggi. I musulmani vanno valutati singolarmente sulla base dei loro atti, conformemente allo stato di diritto che si fonda sulla responsabilità soggettiva. I musulmani che non rispettano le nostre leggi, che non ottemperano alle regole su cui si fonda la civile convivenza, che violano i valori che sostanziano la nostra civiltà, vanno sanzionati né più né meno al pari degli altri cittadini. È l'islam che va messo al bando. Il problema, pertanto, sono quei musulmani che antepongono Allah e Maometto alla ragione e al cuore. È questa la sfida epocale che abbiamo di fronte: solo rispettando i musulmani come persone e condannando l'islam come religione noi salvaguarderemo la nostra civiltà laica e liberale dalle radici ebraico-cristiane e garantiremo il nostro inalienabile diritto ad essere pienamente noi stessi a casa nostra.

Bravo!

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Messaggioda Berto » lun gen 11, 2016 5:24 pm

Dapò łe çentenara di viołense a łe done todeske, da parte de łi xlameghi e de łi "refuxanti"

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Ouropa e Ixlàm (Europa e Islàm)
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Colonia: caccia allo straniero. Le ronde degli hooligans
Colonia: hooligans, rocker e buttafuori lanciano la caccia allo straniero. Intanto aggrediti 6 pachistani e minacciate la comunità musulmana.
11 gennaio 2016
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-e ... ns-2356352
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-e ... egida_ansa

COLONIA – Caccia all’uomo a Colonia. Anzi, caccia all’immigrato, non importa se regolare, irregolare, di prima, seconda, terza generazione. Se richiedente asilo o clandestino. Dopo le violenze di gruppo denunciate da centinaia di donne la notte di Capodanno, gruppi di hooligans, rocker e buttafuori (in odore di estrema destra) hanno deciso di lanciare una “caccia all’uomo nel centro storico di Colonia”, come reazione alle violenze subite dalle donne a San Silvestro. L’iniziativa, di cui riferisce il Koelner Express, sarebbe nata su Facebook. La polizia sta indagando su eventuali collegamenti con attacchi avvenuti ieri sera. E già, perché prima dell’annuncio di questa iniziativa, vari gruppi di stranieri sono stati aggrediti nella città tedesca. Mentre le comunità musulmane sono state minacciate.
Sei pachistani sono stati attaccati nei pressi della stazione, da un gruppo di 20 persone. Lo riferisce la polizia, secondo cui due degli aggrediti, feriti, sono stati soccorsi in ospedale. Successivamente, anche un siriano di 39 anni è stato attaccato e lievemente ferito. La polizia indaga per lesioni corporali. Non è chiaro se vi sia un collegamento fra i due episodi, nella città al centro dell’attenzione internazionale in seguito alle violenze subite da centinaia di donne a San Silvestro. Tutto questo, ricordiamolo, è avvenuto nel giorno successivo alla duplice manifestazione che si è tenuta nella città tedesca: da un lato sono scese in piazza le donne per denunciare le violenze, dall’altro i neonazisti di Pegida (con forti sentimenti anti islamisti). Il corteo di questi ultimi è stato però interrotto dalla Polizia.
Ma l’onda emotiva non si ferma qui in tutto il Paese: dopo le violenze di San Silvestro, cresce l’ostilità nei confronti dei musulmani e degli stranieri in Germania, come dimostrano minacce, mail di insulti e provocazioni in rete registrate dal Consiglio centrale dei musulmani tedeschi. È quello che racconta il presidente dello stesso consiglio. “Viviamo una nuova dimensione di odio”, dice Aiman Mazyek al Koelner Stadt Anzeiger. Giovedì scorso, ha riferito, il telefono dell’associazione era diventato così ‘bollente’ da indurlo a straccare il telefono.
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Messaggioda Berto » mar gen 12, 2016 10:46 pm

La Merkel difende gli islamici: "Nulla giustifica ostilità"
In Germania monta l'odio contro gli stranieri. Ma il governo: "No al sospetto generalizzato contro i migranti"
Sergio Rame - Lun, 11/01/2016

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/mer ... 12093.html

In Germania è partita la caccia all'uomo. O meglio: all'immigrato. Membri di gruppi hooligan e rock si sono organizzati su Facebook per incontrarsi nel centro di Colonia e avviare una caccia agli stranieri che la notte di Capodanno hanno molestato, aggredito e stuprato centinaia di donne.
È il risultato di mesi di accoglienza indiscriminata. È la reazione alle politiche buoniste di Angela Merkel. È la risposta ai fallimenti dell'Unione europea.
Dopo le violenze di San Silvestro, cresce l'ostilità nei confronti dei musulmani e degli stranieri in Germania, come dimostrano minacce, mail di insulti e provocazioni in rete registrate dal Consiglio centrale dei musulmani tedeschi. "Viviamo una nuova dimensione di odio", dice Aiman Mazyek al Koelner Stadt Anzeiger che giovedì scorso si è visto costretto a staccare il telefono dell'associazione diventato "bollente". Perché, come denuncia il ministro dell'Interno del Nord Reno-Westfalia Ralf Jaeger, quasi tutti i sospetti delle violenze di Capodanno contro le donne a Colonia sono di "origine straniera". "I resoconti dei testimoni e il rapporto della polizia locale, così come i risultati della polizia federale - ha spiegato - indicano che quasi tutte le persone che hanno commesso questi crimini erano di origine straniera".
Le denunce presentate da donne per gli abusi subiti la notte del 31 dicembre a Colonia hanno ormai superato quota 500. Eppure il governo della Merkel non sembra disposto a fare un passo indietro rispetto alle politiche buoniste portate avanti in questi mesi. Secondo il ministro dell'Interno della Germania, Thomas de Maiziere, il fatto che dietro alle aggressioni della notte di Capodanno a Colonia ci siano stranieri non deve lasciare in silenzio ma non deve neanche portare a un sospetto generalizzato nei confronti di tutti i rifugiati e gli immigrati. Tanto che il ministro federale della Giustizia tedesco, Heiko Maas, ha lanciato un appello alla calma e alla moderazione per non fare il gioco dei neonazisti tedeschi e delle formazioni di destra come Alternative für Deutschland: "Non possiamo lasciare il campo libero ai sobillatori estremisti che stanno strumentalizzando quanto accaduto". E il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, ha poi voluto far un passo in più sottolineando che "nulla giustifica ostilità contro i musulmani".
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Messaggioda Berto » sab gen 16, 2016 5:16 pm

Merkel sotto accusa: aprire ai profughi è un abuso
Noam Benjamin - Ven, 15/01/2016

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... ok+Interna

Berlino - Prima gli elettori, poi i politici, infine i giudici costituzionali. Con la decisione della scorsa estate di trasformare la Germania in un porto sicuro per i profughi in fuga dal Medio Oriente, Angela Merkel si è conquistata una nuova categoria di avversari.
«La decisione in solitaria della cancelleria è stato un abuso di potere». Lo ha scritto senza tanti giri di parole Michael Bertrams, presidente dal 1994 al 2013 della Corte costituzionale del Nord Reno-Westfalia, il più grande dei 16 Länder tedeschi. In una lettera pubblicata dal Kölner Stadt-Anzeiger, il giudice mette in dubbio la legittimità della scelta di Merkel, orgogliosa di aver agito da sola.

Per Bertrams non è grave tanto l'isolamento della cancelliera in seno al governo, quanto il mancato coinvolgimento del Bundestag: «Nella nostra democrazia rappresentativa tutte le decisioni essenziali e in particolare quelli con un impatto sul bilancio dello Stato spettano ai deputati».

Quello del giudice non è un vezzo parlamentarista: «È stata la Corte costituzionale federale a stabilire che il Bundestag ha l'ultima parola, per esempio, sull'invio delle forze armate tedesche all'estero, e senza l'approvazione parlamentare queste missioni semplicemente non esistono. Se serve il consenso dei rappresentanti del popolo per inviare poche centinaia di soldati in Mali, tanto più ciò è necessario per accogliere centinaia di migliaia di profughi».

Il magistrato riconosce al governo «la potestà di agire da solo in caso di pericolo imminente», ferma restando la necessaria approvazione del Parlamento. Secondo Bertrams, quella della cancelliera «è una politica piena di empatia ma senza alcun piano» e la leader cristiano-democratica «ha compiuto un gesto di autoglorificazione». Gravi, poi, a livello europeo le conseguenze della politica dell'accoglienza: perché se Merkel aveva assicurato che avrebbe messo tutta l'Europa a lavorare sui rifugiati, argomenta il costituzionalista, «questo non è accaduto, e in assenza di una soluzione continentale ci saranno ricadute alle frontiere nazionali, come sta già accadendo fra Danimarca, Svezia, Germania e Austria», Paesi che a più riprese hanno ripristinato i controlli ai confini, sospendendo Schengen.
Insomma, la politica del governo «minaccia uno dei più grandi successi del processo di unificazione europea: la libertà di movimento».Anche l'ex membro della Corte costituzionale federale, Udi Di Fabio, ha sparato una bordata contro la cancelliera. In un parere reso commissionatogli dall'amministrazione statale bavarese, Di Fabio sostiene che Monaco ha in teoria il diritto di trascinare il governo federale in tribunale, ossia davanti alla Corte di Karlsruhe, per contestare la politica sui profughi. Accogliendogli a centinaia di migliaia (nel 2015 ne sono stati registrati 1,1 milioni), il potere centrale avrebbe mancato al proprio dovere di controllare le frontiere esterne della Repubblica federale.
La possibilità per la Baviera di adire la Corte costituzionale contro la politica di Merkel era stata ventilata lo scorso ottobre dal governatore Horst Seehofer: benché il partito cristiano sociale di Seehofer formi un gruppo unico al Bundestag con i cristiano-democratici della cancelleria, il governatore è stato fin da subito uno dei più fermi oppositori dell'accoglienza ai rifugiati.
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I popoli d'Europa si rivoltano contro la violenza islamica

Messaggioda Berto » mar gen 19, 2016 2:44 pm

«Crisi, disoccupazione, migranti: l’Europa è a un passo dalla rivolta»
Le destre sono forti e il fastidio per gli stranieri altrettanto. Il risultato? Disordini e proteste di piazza in molti paesi europei. Con ripercussioni catastrofiche sulla stessa Unione. Parola di Arnold Karskens, guru del giornalismo nordeuropeo
di Arianna Sgammotta
19 Gennaio 2016 - 08:15


http://www.linkiesta.it/it/article/2016 ... olta/28953

«Basterà una scintilla, un corteo in cui alcuni manifestanti vengano uccisi o feriti dalla polizia. L'onda di malcontento si propagherà nelle capitali europee e sarà l'inizio di anni bui per il continente». Non sono versi di un'apocalisse apocrifa, ma il pensiero coinciso e critico di Arnold Karskens. Giornalista olandese, reporter di guerra da oltre trent'anni, un uomo con pochi peli sulla lingua. Karskens non ha dubbi e a Linkiesta ammette: «Il 2016 sarà l'anno della Primavera Europea».

Dal rafforzarsi ovunque in Europa dei populismi, all'incapacità di trovare una soluzione alla crisi migratoria. Le possibili cause di un'ondata di proteste violente nei 28 Stati membri sono già sotto gli occhi di tutti. «Dopo 35 anni passati nei teatri di guerra, posso assicurarvi che l'Europa è a un passo dall'irreparabile» spiega Karskens «Il mio dovere è avvisare le persone, metterle a conoscenza di quanto appreso sul campo. Ogni guerra, ogni conflitto civile, ogni rivoluzione ha alcuni elementi che si ripetono».

Per prima cosa serve un controllo centrale, una leadership che dia avvio e al contempo incarnazione alle ragioni del malcontento» prosegue Karskens «Ogni Paese europeo, da questo punto di vista, sembra essere pronto. In quasi tutti e 28 gli Stati membri i movimenti di estrema destra, legali o illegali che siano, potenziano ogni giorno il loro ruolo, la loro immagine. Dalla Francia di Marine Le Pen, alla Germania di movimenti come Pegida, senza dimenticare anche l'Est, la Scandinavia e poi la Grecia. A questo si aggiungono le motivazioni: da un lato la permanente insoddisfazione delle condizioni economiche della popolazione. Il numero dei disoccupati greci resta altissimo e non scenderà nei prossimi mesi, come dimostra lo stato generale della congiuntura economica. A questo si deve aggiungere la questione migratoria».

Come in Medio Oriente e in Maghreb, la primavera europea coinvolgerà tutti i Paesi e sarà l'inizio di un lungo inverno.

La mancata soluzione europea alla crisi dei rifugiati e dei migranti, in corso ormai dal 2014 potrebbe riuscire laddove la Troika ha fallito: far implodere il continente e potenzialmente disintegrare l'Unione europea. «Con l'aumento delle temperature in primavera riprenderanno gli sbarchi, in Italia come in Grecia. Il numero degli arrivi in Paesi come la Macedonia, ma anche la Croazia tornerà a superare i tremila giornalieri. Con questi ritmi è impensabile che la popolazione mantenga la calma. Ci saranno manifestazioni e ci saranno gruppi di cittadini che si organizzeranno per fermare i migranti in arrivo, per respingerli oltre i confini nazionali. I Paesi europei torneranno a sospendere Schengen e non è impossibile ipotizzare il crearsi di fratture interne alla società europea. Per la comunità musulmana di alcuni Paesi europei il pugno duro contro i rifugiati e i migranti sarà letto come un attacco contro di loro. Ne nascerà una concatenazione di eventi nefasta per il Continente. Come in Medio Oriente e in Maghreb, la primavera europea coinvolgerà tutti i Paesi e sarà l'inizio di un lungo inverno».

Ma se tutto sembra così prevedibile è anche possibile prevenire uno scenario così catastrofico? «Certo» ammette Karskens «Però per riuscirci dovremmo licenziare da domattina persone come Jean Claude Juncker e Frans Timmermans. Questo a livello comunitario. Poi si dovrebbe agire a livello nazionale. Angela Merkel ha sbagliato. L'estate scorsa aprendo il Paese a migliaia di immigrati ha diffuso un messaggio errato. Non dico che i rifugiati non abbiano ragione a lasciare i loro Paesi, così come non si può non comprendere chi vivendo in situazioni disagiate cerchi una vita migliore. Il problema è vendere a queste persone delle illusioni. Come ha fatto Angela Merkel.

Quando queste si accorgeranno che l'Europa non è in grado di offrirgli quello che gli è stato promesso, come reagiranno? È su questa base che acquistano potere i movimenti di estrema destra. Ed è qui che sbagliano le élite europee. A livello nazionale siamo guidati ovunque da politiche di corto respiro, si è smesso di guardare al lungo termine. L'errore peggiore che possiamo fare è pensare che tutto resterà com'è, che niente e nessuno potrà cambiare lo status quo. Non è così».
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