Cristo anseme co Maometo, ke oror!

Re: Cristo anseme co Maometo, ke oror!

Messaggioda Berto » mar dic 22, 2015 7:39 pm

Ke oror!

Buongiorno amici. Dodici "preti di frontiera" hanno firmato un appello in cui dicono "Non solo il crocifisso, a scuola anche simboli islamici". Sono 12 sacerdoti friulani che chiedono che presepe e simboli del Ramadan convivano sui muri delle aule scolastiche "per difendere laicità e pluralismo culturale".

https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 5955497869

Riuniti sotto l'emblematico nome di "preti di frontiera", i 12 religiosi hanno presentato la lettera ieri al Centro Balducci di Zugliano, nell'Udinese, in occasione dell'edizione 2015 della kermesse intitolata proprio "preti di frontiera" e dedicata al tema della misericordia. Vi si legge: "Si sono accese di recente polemiche sulla presenza di simboli religiosi nelle scuole. Noi esprimiamo la convinzione dell’importanza di affermare la laicità, come dimensione di partenza per tutte le persone nelle scuole, nella politica, nelle istituzioni. I simboli e i canti religiosi delle diverse culture e fedi possono quindi diventare un’educazione continua. Avvertiamo tutto il resto come povertà culturale e spirituale e anche come grossolana strumentalità".
"Sì al crocifisso nelle aule e sì al presepe a Natale - specifica don Pierluigi Di Piazza al Messaggero Veneto - ma diciamo di sì nel contempo ai simboli del Ramadan o di altre importanti ricorrenze di diverse religioni."
Cari amici, questi "preti di frontiera" odiano se stessi, si vergognano della verità in Cristo, non comprendono che se si crede in Gesù come Sigillo della Profezia non possono in alcun modo legittimare l'islam, Allah, il Corano e Maometto. Questi "preti di frontiera" dovrebbero rimettere saldamente testa e piedi all'interno della casa comune che li ha generati fisicamente e spiritualmente, comprendendo che se percepiscono se stessi e noi tutti come una terra di nessuno, inesorabilmente finiremo per trasformarci in terra di conquista.



Comenti:

Cristina Iahnel
e perché non affiancarci anche quelli del buddismo, dello scintoismo, dell'induismo, dell'arianesimo, delle varie correnti del protestantesimo, quelli delle religioni animiste, neo zoroastriani, ortodossi, caldei, copti, avventisti del settimo giorno, collezionisti di scatole di fiammiferi, di figurine varie etc. etc.? anche per questi ultimi è come una religione...


Alberto Pento
Ma bisognerà pur entrare nel merito dei comportamenti dei fondatori e della loro storia personale, della storia delle singole religioni, della condizione umana prevista dalle varie religioni.
Bisognerà pur raccontare che Maometto era un assassino terrorista e che l'uomo nell'islam è schiavo di un idolo terrorizzante assetato di sangue. O si inventeranno un'altra storia e che tutti i diversamente religiosi non islamici se la sono meritata perché cattivi, di essere sterminati dai buoni mussulmani; così come capita anche oggi per cui i buoni mussulmani sono costretti a uccidere i cattivi non mussulmani o altro religiosi e non religiosi: ebrei, cristiani, yazidi, zoroastriani, indù, buddisti, ... atei, aidoli.

Io mi domando se c'è differenza tra l'omaggiare il terrorista assassino Maometto mettendolo assieme al buon Cristo con l'omaggiare con l'inchino i capiclan mafiosi durante le processioni nelle feste religiose di paese o di quartiere:
Mafia, la processione si inchina ancora una volta al boss
A Paternò (Catania) l'omaggio dei portantini al figlio di un esponente di spicco del clan Santapaola. Il questore blocca gli organizzatori
4 dicembre 2015
http://www.panorama.it/news/cronaca/pro ... chino-boss
È successo ancora. Una processione religiosa che passa davanti alla casa del boss mafioso, con i portantini che fanno inchinare la statua, in segno di omaggio. Questa volta "l'omaggio" è arrivato nel corso della processione a Paternò, comune della provincia di Catania. In centinaia per le strade stavano festeggiando la patrona, Santa Barbara, quando davanti alla casa di un noto esponente del clan Santapaola, attualmente detenuto, si è consumato il doppio "inchino".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Cristo anseme co Maometo, ke oror!

Messaggioda Berto » mar dic 22, 2015 8:44 pm

Per una carta universale dei diritti religiosi e spirituali

viewtopic.php?f=24&t=1788
https://www.facebook.com/minoghecredo/p ... 2349278361

1
Tutti gli uomini hanno diritto alla spiritualità e a Dio.

2
Ogni religione deve avere come fondamento e principio il rispetto dei Diritti Umani Universali sia nella sua dottrina che nelle sue pratiche religiose e cultuali. La vita umana è il supremo valore per ogni religione.

3
Nessuna religione può sostenere che il suo Dio è quello vero, buono e giusto e che quello degli altri è falso e cattivo.

4
Nessuna religione può dare del miscredente, dell'infedele, del kafir agli altro credenti, ai non credenti e ai non più credenti; nessuna religione può discriminare e perseguitare gli altro credenti, i non più credenti e i non credenti.

5
Ogni uomo ha il diritto a non credere nelle religioni e a esprimere la sua non credenza e le sue critiche alle religioni.

6
Nessuna religione ha il monopolio di Dio, della spiritualità e della religiosità.

7
Nessun uomo può essere Dio o il suo portavoce o il suo vicario in terra.

8
Nessuna fede o credo o dottrina religosa può essere assunta a giustificazione della violazione dei Diritti Umani Universali.


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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 7enbre.jpg
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Re: Cristo anseme co Maometo, ke oror!

Messaggioda Berto » mer dic 23, 2015 4:11 am

???

L'appello dei 'preti di frontiera': "Non solo il crocifisso, a scuola anche simboli islamici"

Dodici sacerdoti friulani chiedono che presepe e simboli del Ramadan convivano sui muri delle aule scolastiche "per difendere laicità e pluralismo culturale"
Ivan Francese - Mar, 22/12/2015

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 06979.html
Non solo il crocifisso: nelle scuole vanno esposti anche i simboli religiosi dell'islam.
A dirlo è un gruppo di sacerdoti cattolici friulani, riuniti sotto l'emblematico nome di "preti di frontiera".
Dodici i religiosi firmatari di una lettera presentata ieri al Centro Balducci di Zugliano, nell'Udinese, in occasione dell'edizione 2015 della kermesse intitolata proprio "preti di frontiera" e dedicata al tema della misericordia. I dodici si sono espressi a favore della presenza del presepe e dell'albero di Natale nelle scuole, ma anche dei simboli delle altre religioni, nel nome di un'autentica laicità vissuta all'insegna della convivenza di molte fedi.
"Si sono accese di recente polemiche sulla presenza di simboli religiosi nelle scuole. Noi esprimiamo la convinzione dell’importanza di affermare la laicità, come dimensione di partenza per tutte le persone nelle scuole, nella politica, nelle istituzioni. I simboli e i canti religiosi delle diverse culture e fedi possono quindi diventare un’educazione continua. Avvertiamo tutto il resto come povertà culturale e spirituale e anche come grossolana strumentalità".
"Sì al crocifisso nelle aule e sì al presepe a Natale - specifica don Pierluigi Di Piazza secondo quanto riporta il Messaggero Veneto - ma diciamo di sì nel contempo ai simboli del Ramadan o di altre importanti ricorrenze di diverse religioni."
I preti hanno colto l'occasione anche per gettare luce sull'emergenza profughi - che vede il Friuli-Venezia Giulia tra le Regioni più coinvolte: "Si deve evidenziare con tristezza - si legge nella lettera - la scarsa disponibilità all’accoglienza dei Comuni del Friuli Venezia Giulia: pare proprio che la memoria storica dell’emigrazione poco o nulla insegni e neanche l’esperienza di solidarietà nel periodo successivo al terremoto del 1976"
Più sfumata, però, la posizione sullo sforzo di accoglienza fatto dalle parrocchie: "Non entriamo nel merito se e come le comunità parrocchiali della nostra regione abbiano accolto l’invito di papa Francesco rivolto a tutte quelle dell’Europa. Ciascuna, a cominciare da quelle in cui viviamo come preti, risponderà al Vangelo di Gesù: 'Ero forestiero e mi avete, o non mi avete accolto'."


Vicenza, il vescovo apre al ramadan: "Venga insegnato a scuola agli studenti cristiani"
Monsignor Beniamino Pizziol: "I musulmani studino il presepe, noi il Ramadan: questa è la mia idea di laicità, inclusiva e non divisiva sul modello francese"
Ivan Francese - Mar, 22/12/2015

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 07011.html

È un'idea che fa discutere, quella del vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol.

Che nel messaggio alla stampa in occasione del Natale ha colto l'occasione per parlare di integrazione con fedeli di altre religioni. E ha lanciato una proposta che non tutti hanno accolto benissimo.

"Agli studenti cattolici - ipotizza Sua Eccellenza - va spiegato il Ramadan e ai musulmani il significato del presepe. Tutte le espressioni religiose devono avere diritto di cittadinanza a scuola e in qualsiasi istituzione pubblica. È questa la mia visione di laicità, che non è quella francese che impedisce ai simboli religiosi di entrare nelle istituzioni pubbliche."

Un suggerimento che va insomma nella direzione dell'integrazione e dell'arricchimento culturale, senza peraltro intenzione di fare proselitismo religioso.

"Serve - conclude il vescovo Pizziol - disarmare il cuore dell’odio e della violenza a partire dalle scuole, educando i ragazzi alla pace e non all’idea di vendetta che i fatti di Parigi avrebbero potuto suggerire...occorre guardare al mondo con atteggiamento di accoglienza, facendo proprio il valore della misericordia che accomuna tutte le grandi religioni monoteiste"



"I musulmani preghino in chiesa, ma i cristiani tolgano i crocifissi"
Fa discutere la proposta della vescova di Stoccolma: sala di preghiera comune per i fedeli di tutte le religioni e niente simboli
Ivan Francese - Lun, 05/10/2015 - 15:13

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/i-m ... 79317.html

Croci in chiesa no grazie. Questa la singolare proposta del vescovo di Stoccolma, della Chiesa di Svezia.
Che poi è una vescova, donna e lesbica. Eva Brunne, nominata a capo della diocesi della capitale svedese nel 2009, ha proposto la creazione di una sala di preghiera comune all'interno della chiesa, per accogliere fedeli di tutte le religioni.
Per non turbare la coscienza dei non cristiani, dunque, via le croci e gli altri simboli religiosi. Via libera, invece, all'indicazione della direzione della Mecca, essenziale per la preghiera degli islamici.
L'iniziativa del vescovo, però, non è sembrata molto gradita ai fedeli: su Internet e in particolare sui social network la Brunne è stata duramente attaccata, con tanto di minacce di morte.
Lei però non si fa intimidire e anzi contrattacca: "Nessuna minaccia potrà fermarmi: c'è solo una via ed è la via dell'amore". Non sono solo i fedeli, però, a guardare con perplessità alla decisione del vescovo.
Patrick Petterson, parrocco a Stoccolma, commenta scettico: "Non ho nessun problema se fedeli di altre religioni vengono a pregare in chiesa. Ma credo che come cristiani dovremmo mantenere i nostri simboli."


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Re: Cristo anseme co Maometo, ke oror!

Messaggioda Berto » mer dic 23, 2015 12:01 pm

La prof. sospesa per un disaccordo teologico e il cortocircuito del pol. corr.
Larycia Hawkins s’è trovata sospesa dalle autorità universitarie per aver violato lo statuto per la sua decisione di indossare il velo in una manifestazione di solidarietà per i musulmani
di Mattia Ferraresi | 20 Dicembre 2015

http://www.ilfoglio.it/articoli/2015/12 ... e_c156.htm

Roma. In un paradossale cortocircuito fra la logica e i tic ideologici che dominano l’accademia americana, la professoressa Larycia Hawkins s’è trovata sospesa dalle autorità universitarie per aver violato lo statuto, i conservatori hanno contestato la sua decisione di indossare il velo in una manifestazione di solidarietà per i musulmani, i progressisti hanno fatto lo stesso, ma per ragioni diverse. Alle manifestazioni studentesche per chiedere il reintegro, i ragazzi agitavano cartelli con la scritta #BlackProfsMatter, anche se il razzismo non c’entrava nulla. E’ diventata una vittima nella lotta per la libertà religiosa e alternativamente una usurpatrice indebita delle usanze altrui. Un bel pasticcio. Ma andiamo con ordine. Hawkins insegna al Wheaton College, una delle principali università evangeliche d’America, dov’è diventata la prima afroamericana a essere inclusa nel corpo docenti. Di recente ha indossato l’hijab per manifestare solidarietà con i musulmani americani finiti al centro del dibattito dopo la stralunata proposta di Donald Trump di chiudere le frontiere americane a tutti i musulmani. La professoressa ha diffuso sue foto con il velo sui social e ha dichiarato: “Manifesto solidarietà ai musulmani perché, come me, una cristiana, sono gente del libro. E come ha detto la settimana scorsa Papa Francesco, adoriamo lo stesso Dio”.

I vertici di Wheaton hanno deciso di metterla in aspettativa (pagata) e in un primo momento la versione che si è diffusa era che il peccato imperdonabile di Hawkins quello di avere indossato il velo in pubblico, atto simbolico di subordinazione all’universo islamico inaccettabile per una rigida istituzione evangelica. Per qualcuno l’atto era effettivamente inaccettabile, ma le critiche venivano dal mondo accademico di scuola liberal, che giudica il gesto come un atto di “appropriazione culturale”, uno dei peccati capitali della religione del politicamente corretto. Il bianco che si comporta da nero commette un atto di “appropriazione culturale”, gesto violento che è perfino più grave delle “microaggressioni” che scandiscono la vita delle minoranza. Hawkins dice che si è consultata con il Cair, la principale associazione islamica americana, per valutare se l’idea fosse offensiva, e ha ricevuto il permesso.

In realtà, Wheaton ha sospeso la professoressa per concederle “tempo per esplorare le implicazioni teologiche delle sue recenti dichiarazioni sul cristianesimo e l’islam”. E’ stata l’affermazione che “adoriamo lo stesso Dio” a far storcere il naso a Wheaton. Nel documento fondativo dell’università, a cui professori e studenti devono aderire per essere ammessi, si legge: “Crediamo in un Dio sovrano, che esiste in eterno in tre persone, il padre, il suo figlio unigenito Gesù Cristo nostro Signore e lo Spirito Santo, che dà la vita”. Ed è qui che la coincidenza storica fra l’unico Dio adorato da cristiani e musulmani fa attrito con la sostanza teologica di una divinità trinitaria, inaccettabile per l’islam. Il college evangelico non prende alla leggera certe cose. Ha licenziato un professore perché si è convertito al cattolicesimo, e il presidente dell’ateneo nel 2008 ha ritirato la sua firma da un appello pubblico in cui la solidarietà verso leader musulmani attaccati in pubblico poteva suggerire l’impressione di aderire all’idea dell’“unico Dio”. Il credo degli evangelici dell’università dell’Illinois non potrebbe essere espresso più chiaramente e la sospensione di Hawkins “non è in alcun modo legata alla razza, al genere o alla decisione di indossare il velo”, come ha scritto l’università, ma tutta questa chiarezza teologica non s’accorda con la versione culturale dominante, che cerca un movente razziale o una discriminazione di qualche natura sotto ogni possibile disaccordo. Se non la trova, la inventa.

Li ga fato benon a pararła fora!
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Re: Cristo anseme co Maometo, ke oror!

Messaggioda Berto » mer dic 23, 2015 2:53 pm

Una interessante proposta per capire chi è davvero mussulmano non violento
venerdì 5 dicembre 2014
http://cultura-cristiana.blogspot.it/20 ... apire.html

"Secondo voi possiamo fermare o addirittura sconfiggere il terrorismo islamico promuovendo e investendo nel dialogo tra cristiani e musulmani? È possibile che i cosiddetti musulmani "moderati" sottoscrivano non solo la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'uomo delle Nazioni Unite - a cui finora non ha aderito nessuno Stato islamico - ma si spingano fino a prendere le distanze dai versetti del Corano in cui Allah ordina di uccidere gli ebrei, i cristiani, gli infedeli e gli apostati?
Sam Salomon, musulmano convertito al cristianesimo, ha elaborato una "Proposta per una Carta di Intesa dei Musulmani a pro dei Non-Musulmani", estremamente dettagliata sul piano dei contenuti e vincolante sul piano delle responsabilità. Ve la presento lasciando a voi il giudizio. E soprattutto sarà determinante la verifica dell'eventuale adesione dei musulmani.

PREFAZIONE
Il modo europeo occidentale di vedere la religione, raggiunto dopo secoli di spargimenti di sangue, conflitti e divisioni, intende la religione come una questione privata di fede e coscienza. I fondamentalisti islamici non condividono questo punto di vista. Non credono in uno stato nazione, nella democrazia, nell’eguaglianza delle donne o nella tolleranza. Credono nella teocrazia islamica, in una società universale musulmana, la Umma, basata sulle regole politiche in accordo con il Corano e la Sunna.
Questi punti di vista sono semplicemente incompatibili con la democrazia liberale occidentale, e abbiamo visto dove possono portare queste interpretazioni religiose estremiste, basti l'esempio dell'ISIS. L’occidente è stato estremamente lassista nel riconoscere la minaccia posta alla sua sicurezza, libertà, valori e alla compattezza della società da parte del fondamentalismo islamico. Le atrocità commesse ripetutamente dai terroristi sia del passato ed in corso (Boko Haram, ISIS, Al Qaeda e altri) hanno mostrato quanto pericoloso possa essere questo credo.
I fondamentalisti islamici comunque hanno guadagnato molto nella propaganda di guerra convincendo molti non-musulmani che loro sono i veri rappresentanti dell’Islam, mentre altre voci dei musulmani moderati inseguono lo slogan che questi terroristi non lo sono affatto, perfino ribadito per bocca del Presidente Barack Obama, poi dal Primo Ministro Britannico Cameron e, recentemente in Italia, per bocca della Onorevole Laura Boldrini.
La vasta maggioranza dei musulmani - che i cosiddetti “non-musulmani” incontrano nella vita di ogni giorno - sono persone comuni, rispettabili, rispettosi della legge e grandi lavoratori. I governi e le società occidentali devono offrire loro sostegno, e contemporaneamente mantenere una posizione ferma contro l'estremismo islamico.
Un grosso passo verso questo processo è questa “Proposta per una Carta di intesa con i musulmani. La Carta permette ai musulmani di tutte le convinzioni di spiegare chiaramente che rigettano le interpretazioni estremiste dei loro testi religiosi dove si promuove o si giustifica la violenza e si porta l’Islam in conflitto con il mondo moderno. La Carta afferma che vogliono godere le libertà dell’Occidente e vivere da persone che rispettano la legge e che amano la pace. Spero caldamente che questi gruppi che dichiarano di rappresentare i musulmani decideranno di firmare e abbracciare questo documento.

INTRODUZIONE
Se l’islam è una religione di pace, come viene assicurato dalla comunità musulmana e dal suo clero, gli atti di terrorismo commessi in suo nome sono gli atti di pochi individui deviati che hanno frainteso e mal interpretato i suoi insegnamenti; in tal caso l’Islam è del tutto innocente rispetto alla violenza e al terrorismo che ogni tanto gli viene attribuito.
Di conseguenza, da questa premessa, ci si dovrebbe aspettare che alla luce delle attuali minacce terroristiche perpetrate da parte di alcuni nel nome dell’Islam, i fedeli e gli studiosi più autorevoli convochino una conferenza generale dei suoi ulema, gli studiosi piú preparati, per discutere le dichiarazioni presentate in questa Carta. Essi non dovrebbero avere obiezioni a firmare questo documento e a sostenerne il suo contenuto, sia nella lettera che nello spirito, nel nome dell’Islam e per il benessere delle società che li ospitano e, piú in generale, dell’umanità.
Facciamo appello alle organizzazioni che rappresentano la religione islamica come il Consiglio europeo della Fatwa (European Council of Fatwa), Consiglio islamico britannico (Muslim Council of Britain), Al-Aghar, l’Organisation of Islamic Conference, la Lega Mondiale musulmana (Muslim World League) e tutti i suoi affiliati, corpi islamici nazionali e internazionali, per sottoscrivere e firmare questa proposta Carta come esempio per tutti i musulmani europei.
Ci si augura che i leader musulmani siano d’accordo sul fatto che chiunque devii dal percorso di questa Carta venga considerato su un percorso non-islamico e quindi venga considerato come emarginato dalla religione islamica, e quindi un non-musulmano.
Si auspica che almeno tutti i leader musulmani europei e le loro istituzioni, sia nazionali, che europee, firmeranno questa Carta come prima espressione del loro desiderio di vivere in pace con i paesi che li ospitano, come comunità rispettose della legge, amanti e promotori della pace, insieme ai loro vicini non- musulmani.
Qualunque tipo di rimostranza, reale o percepita, dovrà essere affrontata attraverso i canali adatti e non attraverso la violenza e il terrorismo.

Proposta per una Carta di intesa da noi Musulmani a pro dei Non-Musulmani
Preambolo
Noi sottoscritti, come rappresentanti delle comunità musulmane, nella nostra qualità di leader a vari livelli come mufti, ulema, imam, responsabili di comunità, capi di madrasse islamiche, muezzin, e tutti gli altri rilevanti incarichi, inclusi i liberi pensatori e leader delle organizzazioni non governative, così come quelli delle organizzazioni non a scopo di lucro, leader di giovani, leader di donne a tutti i livelli delle istituzioni islamiche, ci impegniamo a sostenere, promuovere diffondere e rispettare nella lettera e nello spirito, gli articoli di questa Carta.
Ci impegniamo all’affidamento e alla promozione di una coesistenza pacifica in tutta Europa nello spirito di una fratellanza estesa a tutta l’umanità, trattando tutti da uguali in accordo con i principi proclamati nella Carta delle Nazioni Unite, dalla Dichiarazione universale dei Diritti umani delle Nazioni Unite (Assemblea Generale risoluzione 217-III del 1948), e dell’Accordo Internazionale sui Diritti Civili e Politici (1966).
Chiunque violi qualunque di questi articoli dichiarati e dettagliati di seguito verrà considerato come una persona estranea alla Casa dell’Islam, verrà denunciato come non- musulmano, e non troverà protezione nella comunità musulmana.

Articolo 1
Rispetteremo tutte le altre religioni non-musulmane in parola e in azioni, emettendo una chiara fatwa a effetto immediato che proibisce:
a) L’uso della forza e della violenza di qualunque tipo contro i seguaci di qualunque religione non-musulmana.
b) Le minacce tramite fatwa religiosa contro le istituzioni, o l'assassinio di individui o gruppi e seguaci di altre religioni che possono essere domiciliati nelle nostre località o in qualunque altro paese, sia esso a maggioranza musulmana o no.
c) L’uso di ogni tipo di forza in qualunque forma per qualunque rimostranza percepita o reale.
d) Proibire l'omicidio o attentato a qualunque civile o istituzione civile in paesi islamici e non-islamici come modo e mezzo di soluzione di qualunque nostra rimostranza.
Articolo 2
Rispetteremo e onoreremo tutte le civiltà, culture e tradizioni di altre nazioni e genti indipendentemente dalla loro origine etnica o religiosa.
Questo verrà raggiunto introducendo un chiaro programma educativo attraverso tutte le istituzioni e le realtà islamiche, così come organizzando speciali incontri per indirizzare i giovani:
a) Promuovendo la fratellanza di tutto il genere umano senza nessuna discriminazione o differenziazione etnica o religiosa.
b) Dichiarando l’eguaglianza di tutti gli uomini e donne e la profanità di nessuno di essi.
c) Promuovendo la validità e la viabilità della legge nazionale alla quale si aderirà in modo completo e che avrà precedenza sulla Sharia.
Articolo 3
Nello spirito del detto, “Non c’é costrizione nella religione” (Sura 2:256), ci impegniamo a sostenere il valore della libertà, e in particolare della libertà di religione e di espressione. I firmatari in calce dichiarano che la religione è una questione di scelta privata e personale. Non è né nel diritto di una comunità, né nel diritto di uno stato dettare o interferire in una personale scelta di fede.
a) Di conseguenza non ci saranno recriminazioni contro qualunque musulmano o non-musulmano che sceglie di cambiare, rifiutare o adottare un’altra fede sia all’interno della Casa dell’islam (House of Islam) di qualunque denominazione, sia di un’altra religione o fede non-islamica.
b) Questo concetto verrà riproposto come aspetto vincolante su tutta l’Europa e offerto per pubblicazione su giornali locali e nazionali in modo da evitare qualunque interpretazione scorretta.
Articolo 4
La base della legittimità degli atti islamici di terrore e della loro perpetuata violenza è l’autorità che ottengono dall’essere approvati dai leader religiosi. Queste dichiarazioni di approvazione sono conosciute come fatwe. Questa situazione è ora in fase di revisione in molte nazioni islamiche.
Coloro che violano questo regolamento sono passibili di severe sanzioni. Anche l’Arabia Saudita ha messo sul tavolo alcune proposte a questo scopo, e altri governi arabi islamici hanno commissionato uno studio riguardo a questo argomento. Gli stati nazionali devono considerare questo tipo di misura come una salvaguardia dalle strumentalizzazioni opportunistiche a danno del Corano e conseguentemente a danno dell’immagine dell’Islam nel mondo.
A seguito di questi articoli, i firmatari di questa Carta condannano e revocano il diritto di emettere qualunque fatwa che provocherebbe violenza contro individui non-musulmani o istituzioni.
a) Qualunque fatwa sarà nulla o annullata.
b) Il diritto di emettere una fatwa verrà limitata a uno specifico organismo, e soltanto " quell'organismo avrà il diritto di emettere fatwe religiose rilevanti.
c) Le fatwe emesse da qualunque altro organismo (sia individuale,sia istituzionale) al di là dell'organismo autorizzato verrà invalidata e non avrà effetto.
d) Nel caso che qualcun altro al di là dello specificato organismo emetta una fatwa, questa verrà considerata illegale e sarà responsabilità delle autorità governative consegnare il/la/i responsabili alla giustizia.
e) I firmatari di questa Carta coopereranno in modo completo con la polizia e le forze di sicurezza nel consegnare alla giustizia il/la/i responsabili, incluse eventuali misure di coercizione, quando risultino opportune.
Articolo 5
In qualità di persone che amano e promuovono la pace in Europa, e credendo unanimemente che l’Islam sia una religione di pace che promuove la cooperazione e la collaborazione di tutte le persone, indipendentemente dalla loro religione o origine, etnia o genere:
a) La nozione e tutti gli insegnamenti della jihad fisica violenta sono da considerarsi non validi, inopportuni e irrilevanti, e quindi inapplicabili.
b) Di conseguenza tutti i versetti della jihad coranica che incoraggiano la violenza fisica, sia implicita o esplicita, o qualunque altra citazione di qualunque fonte islamica, sia della Sunna, sia dei detti del Profeta o degli studiosi più autorevoli, o dei leader della jihad, in qualunque momento o luogo, sono da considerarsi come inapplicabili, non validi e contrari all'islam.
c) Tutti i versetti coranici che potrebbero essere di natura provocatoria,sul piano religioso, etnico o discriminatorio riguardo al genere [maschile/femminile] sono da considerarsi solamente di valore storico e verranno considerati come non efficaci per il mondo di oggi.
d) Questi versetti verranno differiti o sospesi fino a che gli esperti non troveranno una soluzione per la loro interpretazione.
Articolo 6
Basandosi sull’accettazione dell'eguaglianza di tutto il genere umano, della fratellanza di tutti e della libertà e sacralità di ogni vita umana, in base al principio che "chiunque uccida una persona è come se avesse ucciso tutta l’umanità”, tutti gli atti di terrorismo contro soggetti non-musulmani sono proibiti, evitati e fuorilegge.
a) Non è giustificata alcuna missione suicida per nessuna ragione.
b) Nessuna operazione di jihad fisica violenta verrà considerata come sacra.
c) Nessuno che sceglie di morire in tale operazione verrà considerato un martire.
Articolo 7
Insieme combatteremo il terrorismo e faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per sradicarlo dalle nostre istituzioni attraverso:
a) Una piena cooperazione al nostro interno e con tutte le principali autorità, incluse quelle della Polizia e dei servizi di sicurezza.
b) Osservando e monitorando i sermoni delle moschee e altri programmi di insegnamento delle moschee per verificare l'esistenza di (eventuali) messaggi non in accordo con questa Carta.
c) Assicurandoci che vengano proclamate,in tutte le riunioni religiose e le conferenze, la cooperazione dei giovani e l’esistenza pacifica con i non-musulmani e che l’ideologia dell’odio venga sradicata.
d) Riferendo qualunque riunione sospetta o segreta di giovani cellule in qualunque delle nostre istituzioni.
e) Monitorando il web, tutte le pubblicazioni, inclusi i libri, CD, DVD, e tutti gli altri media, che servono alla causa di militanti islamici.
f) Assicurando la trasparenza e il pieno accesso alle autorità per verificare l'applicazione di questa Carta.
Articolo 8
Adotteremo una pacifica relazione con i non-musulmani e promuoveremo la pace:
a) Emettendo regolari fatwe che promuovono la pace e la fratellanza tra i musulmani e i non-musulmani come fondamentale insegnamento dell’Islam.
b) Producendo un chiaro programma che promuove la pace e il perdono tra tutti i gruppi di persone, indipendentemente dalla loro origine religiosa, culturale, linguistica o etnica.
c) Provvedendo a una chiara azione attraverso la promulgazione di leggi per espellere qualunque ufficiale musulmano o personale d’ufficio di qualunque livello che sia implicato o promuova qualunque insegnamento o attività non in accordo con questa Carta.
d) Proibendo qualunque preghiera anti-ebraica o anti-cristiana in qualunque momento, particolarmente in momenti di preghiera e altre riunioni religiose.
CONCLUSIONE:
*I versetti del Corano che le organizzazioni islamiche dovrebbero dichiarare di mero valore storico e oggi inefficaci, proprio per preservarlo e difenderlo da strumentalizzazioni da parte di coloro che si rendono colpevoli di una lettura impropria, distorta, bigotta, letteralista e criminosa per motivi personali e opportunistici e, tutto questo, a danno dei musulmani nel mondo, dei non-musulmani e della pace:
8.65 O Profeta, incita i credenti alla lotta. Venti di voi, pazienti, ne domineranno duecento e cento di voi avranno il sopravvento su mille miscredenti. Ché in verità è gente che nulla comprende.
8. 39 Combatteteli finché non ci sia più politeismo , e la religione sia tutta per Allah. Se poi smettono?ebbene, Allah ben osserva quello che fanno.
4. 47 O voi che avete ricevuto la Scrittura, credete in quello che abbiamo fatto scendere a conferma di ciò che già avevate, prima che cancelliamo i volti e li rivoltiamo completamente e li malediciamo come abbiamo maledetto i violatori del Sabato. La decisione di Allah è sempre eseguita.
4.74 Combattano dunque sul sentiero di Allah, coloro che barattano la vita terrena con l'altra. A chi combatte per la causa di Allah, sia ucciso o vittorioso,daremo presto ricompensa immensa.
4. 76 Coloro che credono combattono per la causa di Allah, mentre i miscredenti combattono per la causa degli idoli. Combattete gli alleati di Satana. Deboli sono le astuzie di Satana.
8.60 Preparate, contro di loro, tutte le forze che potrete [raccogliere] e i cavalli addestrati per terrorizzare il nemico di Allah e il vostro e altri ancora che voi non conoscete, ma che Allah conosce. Tutto quello che spenderete per la causa di Allah vi sarà restituito e non sarete danneggiati.
8. 12 E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: « Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi!
2. 191 Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell'omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti.
9.5 Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati . Se poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima , lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso.
9.29 Combattete coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati.
5. 33 La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso. La morte vi coglierà ovunque sarete, foss'anche in torri fortificate".
3.151 Ben presto getteremo lo sgomento nei cuori dei miscredenti, perché hanno associato ad Allah esseri ai quali Egli non ha dato autorità alcuna. Il Fuoco sarà il loro rifugio. Sarà atroce l'asilo degli empi.
5. 51 O voi che credete, non sceglietevi per alleati i giudei e i nazareni, sono alleati gli uni degli altri. E chi li sceglie come alleati è uno di loro . In verità Allah non guida un popolo di ingiusti.
5. 72 Sono certamente miscredenti quelli che dicono: « Allah è il Messia, figlio di Maria! ». Mentre il Messia disse: « O Figli di Israele, adorate Allah, mio Signore e vostro Signore». Quanto a chi attribuisce consimili ad Allah, Allah gli preclude il Paradiso, il suo rifugio sarà il Fuoco. Gli ingiusti non avranno chi li soccorra!
5. 73 Sono certamente miscredenti quelli che dicono: « In verità Allah è il terzo di tre». Mentre non c'è dio all'infuori del Dio Unico!
8.60 Preparate, contro di loro, tutte le forze che potrete [raccogliere] e i cavalli addestrati per terrorizzare il nemico di Allah e il vostro e altri ancora che voi non conoscete, ma che Allah conosce . Tutto quello che spenderete per la causa di Allah vi sarà restituito e non sarete danneggiati.
9.29 Combattete coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati.
*Testo del Corano, estratto dall’Edizione dell’UCOII a cura di Hamza Roberto Piccardo
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IMPEGNO PERSONALE
Io, sottoscrivo, come persona fisica, o come rappresentate ufficiale di un organizzazione, ad accettare di principio, la necessità di ri-esaminare e definire il significato e le applicazioni conseguenti di certi testi islamici e dottrine; e, mentre i contenuti riportati nella presente Carta “Proposta Carta di Intesa con i Musulmani” presuppone la necessità di ulteriori chiarimenti nelle nostre sedi più opportune e quando successivamente protocollate presso le sedi internazionali, fare rendere pubbliche attraverso i media a garanzia del nostro impegno.
Io affermo la mia credenza nel:
1. L’uguaglianza di tutti gli esseri umani davanti a Dio e alla legge.
2. Parità di diritti per le donne, in principio e pratica.
3. Rigettare la pratica della coercizione, intimidazione e violenza nel nome della religione.
4. Garantire libertà di qualsiasi religione e rigettare la pratica della persecuzione per coloro che si convertono da una fede ad un altra.
5. Tollerare tutte le religioni, e i loro aderenti oltre a rigettare tutti gli insegnamenti religiosi volti a discriminare i non-musulmani sulla base delle loro credenze religiose.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Cristo anseme co Maometo, ke oror!

Messaggioda Berto » dom dic 27, 2015 6:54 pm

La Chiesa che a Natale festeggia la nascita di Maometto ha scelto l'eutanasia
di Magdi Cristiano Allam 27/12/2015

http://www.magdicristianoallam.it/edito ... nasia.html

Per la prima volta da 457 anni la notte tra il 24 e il 25 dicembre ha visto coincidere la ricorrenza della nascita di Gesù e di Maometto. Ma è in assoluto la prima volta che, questa coincidenza, viene colta dalla Chiesa cattolica come un “segno di Dio” per legittimare Maometto e l'islam.
La precedente coincidenza delle due date, nel 1558, era contrassegnata dalla realtà che ha storicamente caratterizzato il rapporto tra cristianesimo e islam, ossia dello scontro, culminato all'epoca nella battaglia di Lepanto il 7 ottobre 1571, con la netta vittoria della flotta cristiana della Lega Santa su quella musulmana dell'Impero Ottomano.
Padre Vincent Feroldi, responsabile delle relazioni con i musulmani della Conferenza Episcopale Francese, ha scritto: “Comunità cristiane e musulmane avranno il cuore in festa. Renderanno grazie a Dio, ciascuna nella propria tradizione, per questa buona novella che è la nascita di Gesù o di Maometto, nascite che saranno fonte di incontro tra uomini e donne credenti e Colui che è fonte di vita, fonte della vita. In tale unità di data rarissima molti vogliono vedervi un segno di Dio”.
Don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per l’ecumenismo e il dialogo, ha detto: “È indubbio che quest’anno musulmani e cristiani si trovano a celebrare nello stesso giorno la nascita di due figure imprescindibili e preziose della storia. Come nessun cristiano può prescindere dal confronto con Cristo, Figlio di Dio fatto uomo, così nessun musulmano può prescindere dal confronto con Maometto, il Profeta della rivelazione coranica”.

Ebbene è arrivato il momento che la Chiesa sappia che se Maometto fosse vissuto oggi e avesse personalmente decapitato 600 o 900 ebrei maschi adulti così come fece nel 627 a Medina eliminando fisicamente la tribù ebraica dei Banu Qurayza, se oggi Maometto avesse ridotto in stato di schiavitù centinaia di donne e bambini da sfruttare e vendere come oggetto di prestazioni sessuali o lavorative, per depredare i loro beni e imporre ovunque la sua autorità e il culto esclusivo del dio Allah, senza alcun dubbio che sarebbe stato arrestato e condannato alla pena capitale perpetua per crimini contro l’umanità.

C'è qualcuno nella Chiesa che è al corrente che Allah nel Corano ha condannato l'ebraismo e il cristianesimo come miscredenza e che tutti i non musulmani devono essere annientati?
«Dicono i giudei: “Esdra è figlio di Allah”; e i nazareni dicono: “Il Messia è figlio di Allah”. Questo è ciò che esce dalle loro bocche. Ripetono le parole di quanti già prima di loro furono miscredenti. Li annienti Allah (…)”. (9, 30)
Rispetto a 457 anni fa la Chiesa e l'Occidente stanno subendo la guerra scatenata dal terrorismo islamico di chi taglia le teste sia fisicamente sia allegoricamente, sottomettendoci comunque all'islam. All'epoca la Cristianità insorse, combatté e sconfisse l'islam. Oggi ci stiamo arrendendo persino dentro casa nostra, scegliendo l'eutanasia e affidando all'islam carnefice il compito di staccare la spina.
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Re: Cristo anseme co Maometo, ke oror!

Messaggioda Berto » dom nov 19, 2017 6:42 pm

L’ultima ipocrisia dell’élite liberal
15 novembre 2017
di Giampaolo Rossi

http://www.italiaisraeletoday.it/lultim ... te-liberal

Raqa, i jihadisti hanno lapidato una donna accusata di adulterio lo ha denunciato l’Osservatorio siriano per i diritti umani

I media progressisti non cessano di stupire. La loro sottomissione ai dogmi del multiculturalismo è ormai da manuale psichiatrico. E all’interno di questa ottusità ideologica, intellettuali e politici continuano ad abbracciare un ecumenismo filo-islamico che è ormai una vera e propria patologia compulsiva di auto-distruzione.
L’ultima prova ce la offre The Indipendent, quotidiano britannico della sinistra pacifista ed eco-liberal. Nel pieno dello scandalo Weinstein ha ospitato un editoriale dal titolo emblematico: “Come l’Islam può aiutarci a prevenire gli abusi sessuali”.

L’autore si chiama Qasim Rashid ed è un importante avvocato americano impegnato in prima linea per i diritti civili dei musulmani e delle donne; Rashid membro di spicco della comunità Ahmadiyya e laureato alla Richmond School of Law (una delle più prestigiose istituzioni giuridiche d’America), è un perfetto esempio di islamico integrato che vorrebbe conciliare i valori occidentali con i dettami della sua fede religiosa.
Insomma, espressione di quel multiculturalismo globalista che dispensa visioni ireniche contro ogni realtà.

Nell’articolo afferma che la sua attività in difesa delle donne “è formata non solo dalla legge, ma anche dagli insegnamenti islamici e dall’esempio del profeta Maometto per prevenire gli abusi sessuali”.

Se vi siete persi qualcosa sull’Islam questo è il momento di rimediare perché Rashid è chiaro in questo: “le leggi degli Stati si limitano a punire l’autore solo una volta che l’atto è stato compiuto, ma non impediscono in primo luogo l’atto” mentre “gli insegnamenti islamici e l’esempio del Profeta Maometto forniscono una soluzione che nessuna legge può davvero dare (…) perché l’Islam prescrive un modello secolare consolidato”.

ISLAM E “UGUAGLIANZA DI GENERE” Non ci credete? Ve lo dimostra l’autore. Per esempio a differenza di quel testo misogino che è la Bibbia dove si dice che la donna è nata dalla costola di un uomo, il Corano afferma che uomini e donne sono stati creati da un’unica anima e “sono dello stesso genere e specie”. Quindi sono uguali (Sura 4, 2).

Rashid cita poi due altri versetti della Sura 4 (quella dedicata alle donne) in cui l’Islam impedisce agli uomini di agire contro la volontà di una donna “assicurando ad essa autonomia e autodeterminazione”; vietando agli uomini di causare danni fisici alle donne (ma quale religione o diritto secolare lo autorizza?); affermando che un uomo non deve forzare una donna; deve provvedere alle sue necessità economiche, accettando che “tutto ciò che una donna guadagna è suo”.

Insomma, l’Islam sarebbe “un ambiente di uguaglianza di genere”. Un delirio. Ovviamente nessun riferimento al modo in cui le donne vengono trattate nei paesi islamici, agli stupri religiosi, alla sottomissione in ogni aspetto della vita pubblica o sociale.
Al fatto che in quella stessa Sura che l’avvocato liberal cita come dimostrazione della modernità dell’Islam, Maometto preveda la pena di morte per le donne che commettono “impurità sessuali” (adulterio o fornicazione) a meno che “Allah non ordini qualche altra via” (Sura 4, 15); o che nel caso di stupro la donna deve avere la testimonianza a favore di quattro uomini maschi (testimonianze femminili non sono ammesse), altrimenti la sua accusa non vale; o che nel caso di eredità i figli maschi devono ricevere il doppio delle femmine (“al maschio va la parte di due femmine”, Sura 4, 12).

L’ADULTERA, MAOMETTO E GESÙ L’Islam è una realtà complessa e vitale, all’interno della quale si muovono fermenti integralisti ma anche sforzi di modernizzazione (per ora assolutamente minoritari).
Ma il fondamento islamico basato sulle legge coranica rimane del tutto incompatibile con i valori dell’Occidente.

Quando l’adultera andò da Maometto a confessarsi, il Profeta di Allah “fece una pronuncia su di lei e fu colpita a morte”.
Quando la folla stava per lapidare l’adultera, Gesù la disarmò: “chi è senza colpe scagli la prima pietra”; poi, come ricorda stupendamente S. Agostino, “relicti sunt duo, misera et misericordia”: rimasero loro due, la misera e la misericordia.

Maometto condanna a morte l’adultera; Gesù la salva dalla lapidazione. In questa differenza vive il conflitto irriducibile tra Islam, religione incompatibile con i nostri valori, e Cristianesimo, religione che è fondamento vivo della nostra civiltà dei diritti e dell’amore. No, le religioni non sono tutte uguali; con buona pace dell’élite liberal e dell’ipocrisia multiculturale.
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Re: Cristo anseme co Maometo, ke oror!

Messaggioda Berto » dom dic 30, 2018 3:26 am

Moamed del Coran e Cristo dei Vanxełi: do omani, do parołe, do livri a confronto.
viewtopic.php?f=24&t=1329

Ebraismo e Cristianesimo : violenti come l'islam? No!
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Maometto (santo o criminale terrorista ?) - Maometo (on santo o n criminal terorista ?)
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I tre libri e la violenza
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