Veło e Ixlam

Re: Veło e Ixlam

Messaggioda Berto » mer mar 21, 2018 9:00 pm

Quel velo che divide Roma da Berlino
9 marzo 2018
Roberto Giardina

http://www.italiaisraeletoday.it/quel-v ... da-berlino

In gennaio, un giudice in un’udienza al Tar di Bologna allontanò un’avvocatessa di origine marocchina perché aveva il capo coperto dal velo islamico. Poi, all’italiana, il presidente del Tar riammise la dottoressa Asmae Belfakir, 25 anni, praticante dell’ufficio legale dell’Università di Reggio Emilia e di Modena. La legge prescrive che in tribunale si entri a capo scoperto (uomini e donne), secondo l’articolo 129 del codice di procedura civile.

Oppure no? Il giudice avrebbe preteso solo il «rispetto della nostra cultura»? Domande scomode, perché a criticare la giovane Belfakir si precipitò subito Salvini. Qualunque cosa sostieni, o il contrario, in Italia vieni subito messo in questa o quell’altra squadra. Senza timori di politically correct e di opportunità politica, in Baviera hanno deciso che il Kopftuch, il velo islamico appunto, in tribunale rimane tabù.

Vietato perché non rispetta la Costituzione tedesca, che sancisce la parità tra uomo e donna. Una vertenza che risale alla metà del 1916. Ad Augsburg, la nostra Augusta, i giudici avevano dato il via libera al velo, come aveva chiesto una praticante, una collega dell’avvocatessa Belfakir. Una scelta che aveva suscitato clamore in tutto il paese, dividendo sostenitori e contrari. Questa settimana il tribunale amministrativo di Colonia ha annullato la sentenza di Augsburg. In tribunale non ci si presenta con il Kopftuch. E la decisione di mercoledì scorso non è appellabile.

In Germania si può porre un limite ai ricorsi, magari fino in Cassazione. I bavaresi cattolici e reazionari? Se fossero italiani, tutti elettori di Salvini? In questo caso no. In Germania si è in realtà liberali: ognuno vada vestito come gli pare. La Berlino dove vivo è una metropoli multiculturale, ma in tanti anni ho incontrato solo una signora in burka, un paio in chador.

Berlino è anche la più grande città turca del continente, con circa 250 mila immigrati dal Bosforo, e per strada o in metropolitana è normale vedere ragazze con il Kopftuch. Ed è strano, o forse no. Un quarto di secolo fa, le loro madri giravano senza velo e in minigonna. Le loro figlie hanno riscoperto la tradizione.

Il velo è un segno di sottomissione femminile? Molte giovani turche rispondono di no. Per loro è un segno di identità nazionale. Ho i miei dubbi, ma non importa. Molte ragazze, come protestano quando possono, sono obbligate a vestirsi come pretende il padre. Però, i tedeschi proibiscono alle dipendenti pubbliche (alle insegnanti, alle impiegate, o alle poliziotte) di sfoggiare il velo.

Siete funzionarie statali, e quindi rappresentate la Costituzione. Poi, finito l’orario di lavoro, la professoressa o la postina possono tornare a casa anche in burka.

Ma anche se non ci fosse una legge a vietare il Kopftuch, non si dovrebbe neanche protestare perché si vuol far rispettare la cultura del paese ospitante, come si indigna la praticante di Bologna. Una banca può anche obbligare i suoi cassieri uomini a indossare giacca e cravatta, non sfoggiare tatuaggi e piercing, come hanno più volte confermato diverse sentenze. In passato le decisioni sono state contraddittorie, anche perché la Germania è un paese federale, e ogni Land può decidere altrimenti. Anni fa, una grande società di cosmetici aveva assunto per una sua filiale una bellissima commessa di origine magrebina.

La ragazza a un tratto riscoprì le sue radici, e pretese di servire le clienti con il Kopftuch. Venne licenziata, ma i giudici le diedero ragione. Anche perché una commessa non è una funzionaria pubblica, e una boutique non è un’aula di tribunale. Il risultato è che per prudenza si evita di assumere le giovani musulmane, anche se laiche. Non si sa mai.
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Re: Veło e Ixlam

Messaggioda Berto » ven mar 23, 2018 11:04 pm

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Re: Veło e Ixlam

Messaggioda Berto » gio apr 05, 2018 8:24 pm

Austria, verso il divieto del velo: "In difesa delle bimbe a scuola"
Luca Romano - Mer, 04/04/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/aus ... 12109.html

L'Austria ha annunciato di volere vietare l'uso del velo islamico per le bambine negli asili e nelle scuole elementari.

Il ministro dell'Istruzione, Heinz Fassmann, ha dichiarato che il disegno di legge sarà pronto per l'estate e che si tratterà di una misura "simbolica", che prescinde da quante bambine saranno effettivamente coinvolte. Per Heinz-Christian Strache, vice cancelliere ed esponente del partito di estrema destra Fpo, "le bambine sotto i dieci anni devo essere protette" e aver la possibilità di "integrarsi e svilupparsi liberamente".

Il cancelliere Sebastian Kurz, del partito Oevp, ha detto alla radio Oe1: "Vogliamo che tutte le bambine in Austria abbiano le stesse opportunità", evitando che si sviluppino "società parallele". Il giornale austriaco Kurier ha sottolineato come né il ministro dell'Istruzione, né altri esperti interpellati, hanno fornito dati sul numero di bambine che indossano il velo negli asili e nella scuola primaria. Carla Amina Baghajati, portavoce della comunità islamica austriaca, ha definito il dibattito sul velo "una questione marginale" su cui si concentra un'attenzione esagerata. Il dibattito sull'immigrazione è stato centrale nella campagna elettorale del 2017, che ha visto Kurz diventare cancelliere dopo aver siglato una coalizione con il Fpo. Dopo la crisi dei migranti del 2015, l'Austria ha ricevuto 150mila domande d'asilo, che equivalgono a circa il 2% della popolazione totale di 8.7 milioni.


Austria, il governo Kurz vuole vietare il velo nelle scuole elementari
La misura, se approvata, si applicherebbe anche agli asili. "Per le bambine piccole il velo è qualcosa che non dovrebbe assolutamente avere spazio nel nostro Paese”, ha dichiarato il giovane cancelliere conservatore
dalla nostra corrispondente TONIA MASTROBUONI
04 aprile 2018

http://www.repubblica.it/esteri/2018/04 ... -192965187

BERLINO - Sebastian Kurz la vuole chiamare “Legge a protezione dei bambini” ma è molto meno innocua di quanto non suggerisca il titolo. Entro l’estate il cancelliere austriaco intende approvare il divieto del velo negli asili e nelle scuole elementari. “Il velo per le bambine piccole è qualcosa che non dovrebbe assolutamente avere spazio, nel nostro Paese”, sostiene il cancelliere conservatore, costretto a rincorrere continuamente la destra populista con cui governa dallo scorso anno.

Secondo il leader dei popolari austriaci, a tutti i bambini andrebbero garantite le stesse possibilità, “inoltre bisogna fare in modo che non ci siano discriminazioni in quella tenera età. Tutti i bambini devono essere uguali, maschi e femmine”. Commovente che un cancelliere che non ha fatto che aizzare gli austriaci contro i profughi negli ultimi due anni, si preoccupi delle pari opportunità delle bambine musulmane.

Intanto
c’è un primo bilancio della recente legge che vieta il burqa, il niqab e in generale i veli che coprano in parte o del tutto il viso nei luoghi pubblici. In sei mesi ci sono state cinquanta denunce. Le multe possono arrivare a 150 euro.
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Re: Veło e Ixlam

Messaggioda Berto » mer mag 09, 2018 8:17 pm

Giudice tedesco vieta alla maestra di insegnare con il velo
Lucio Di Marzo
09/05/2018

https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo ... yO?ocid=sf

Non può insegnare con in testa il velo che molte donne musulmane indossano come simbolo evidente della propria fede. Lo ha deciso un tribunale del lavoro tedesco, dove una giovane maestra aveva fatto ricorso dopo che una scuola elementare l'aveva allontanata per via della sua scelta.

La città Stato di Berlino, difesa dalla nota avvocata femminista Seyran Ateş, ha puntato sul "principio di neutralità" previsto dalle legge per spiegare il perché del licenziamento della maestra musulmana. Insegnanti, poliziotti e in generale quanti in Germania svolgono una funzione pubblica, non possono farlo indossando simboli visibili legati alla religione che osservano, siano essi la croce, una kippah, o un velo islamico come in questo caso.

Il giudice ha dato ragione all'istituzione, specificando che la maestra non è stata vittima di discriminazione per via della sua scelta e che il principio invocato dal Comune è conforme a quanto previsto dalla Costituzione. "La libertà di religione della donna non dovrebbe avere la precedenza sull"interesse della Regione di Berlino nell"organizzare le scuole primarie secondo il principio della neutralità religiosa", ha detto.

La maestra era stata assunta dalla città di Berlino, ma sospesa dopo il primo giorno di lavoro, e poi spostata in una scuola professionale con il compito di insegnare in una "classe d'accoglienza" riservata ai bambini rifugiati. Attualmente in congedo parentale, spetterà a lei e a chi la difende decidere se fare ora ricorso e arrivare a un secondo grado d'appello.
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Re: Veło e Ixlam

Messaggioda Berto » mer mag 09, 2018 8:17 pm

Notte di guerriglia a Tolosa dopo il fermo di una donna velata
Scontri iniziati domenica
Nella città francese gruppi organizzati si sono opposti alla polizia, arrestate 18 persone e bruciate 24 auto, le violenze proseguono da due giorni
17 aprile 2018

http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 19e72.html

Diciotto persone sono state arrestate a seguito degli scontri scoppiati questa notte nel distretto di Mirail a Tolosa, dopo le violenze che si erano già registrate domenica: lo ha annunciato la prefettura dell'Occitania, precisando che 24 auto sono state date alle fiamme. Le proteste violente fanno seguito alla tensione che è montata domenica pomeriggio, dopo il fermo di una donna con il velo che si era rifiutata di sottoporsi ai controlli di polizia. La donna, secondo una fonte giudiziaria, è detenuta per ribellione e oltraggio ad autorità pubblica.

"La polizia è stata impegnata tutta stanotte ed ha compiuto 18 arresti per atti di violenza, distruzione di proprietà con il fuoco e oltraggio", ha riferito questa mattina il prefetto Pascal Mailhos. I distretti di Reynerie e Bellefontaine, entrambi classificati come zona di sicurezza prioritaria (Zsp) e situati nel Grand Mirail, sono stati il teatro degli scontri tra gruppi di giovani e forze dell'ordine.

I tafferugli sono iniziati alle 20:40 di ieri alla Reynerie. La polizia sarebbe stata fatta oggetto di colpi di mortaio da parte di gruppi organizzati, composti da 30-40 persone ciascuno. La polizia ha risposto con gas lacrimogeni. Un elicottero della gendarmeria nazionale è arrivato sul posto per assistere gli uomini sul terreno.
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Re: Veło e Ixlam

Messaggioda Berto » gio mag 31, 2018 7:08 pm

La Danimarca vieta il burqa in pubblico
2018/05/31

http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews ... a0544.html

(ANSA) - COPENAGHEN, 31 MAG - La Danimarca vieta di indossare in pubblico gli indumenti che coprono il viso, come il niqab ed il burqa. Il parlamento oggi ha approvato con 75 voti a favore e 30 contrari una legge presentata dal governo di centrodestra. Lo stesso governo ha assicurato che il provvedimento non prende di mira alcuna religione perché non bandisce foulard, turbanti o tradizionali copricapo ebraici. Tuttavia la legge, conosciuta come 'Burqa ban', di fatto imporrà restrizioni all'abbigliamento soprattutto delle donne musulmane più conservatrici, che comunque sono in poche in Danimarca.
La violazione della legge, che entrerà in vigore il primo agosto, costerà circa 150 dollari, e la reiterazione fino a sei mesi di carcere. Chiunque costringerà una persona a indossare indumenti che coprono il viso rischierà fino a due anni di carcere. Austria, Belgio e Francia hanno legislazioni simili.
La legge consente alle persone di coprirsi il volto per un "motivo chiaro", come ad esempio il freddo, oltre ai caschi i motociclisti.
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Re: Veło e Ixlam

Messaggioda Berto » gio giu 28, 2018 7:25 am

L’Olanda vieta il burqa nei luoghi pubblici
La Camera Alta del Parlamento olandese ha approvato un divieto parziale di portare indumenti che coprono il volto nei luoghi pubblici. A seguito di questa decisione saranno vietati il burqa, il velo islamico ed il niqab così come caschi integrali e passamontagna. Il governo parla di decisione neutrale ai fini della religione
Gabriele Laganà - Mer, 27/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/isl ... 45532.html

I tempi cambiano ed ora anche la sempre tollerante Olanda prende posizione sul tipo di abiti indossati dalle donne islamiche più osservanti.


La Camera Alta del Parlamento a L'Aja ha approvato un divieto, anche se solo parziale, di portare indumenti che coprono il volto in luoghi pubblici. A seguito di questa decisione, oltre al già tanto chiacchierato burqa, saranno vietati anche il velo islamico ed il niqab. Invece sarà consentito l’uso dell’hijab, che cela solo i capelli.

Una vittoria, questa, da attribuire soprattutto a Geert Wilders, leader del partito anti- islamico ed euroscettico PVV, che da oltre 10 anni è impegnato in prima linea per l’introduzione di questa normativa.

Il governo olandese, però, vuole al contempo rassicurare la comunità islamica dichiarando che tale disposizione è assolutamente "neutrale" ai fini della religione spiegando, inoltre, che la norma non va oltre i divieti che sono già presenti in Francia e Belgio.

Il bando al viso coperto include anche accessori come caschi integrali, maschere o passamontagna e scatterà su tutti i trasporti pubblici, nelle scuole, negli ospedali e nei palazzi del governo.

Secondo alcune statistiche, ad oggi nel Paese sono solo poche centinaia le donne che indossano niqab o burqa. L’Olanda è solo l’ultimo Paese europeo a varare una normativa simile.

Lo scorso 31 maggio anche il Parlamento della Danimarca, guidato da una coalizione di centro- destra, ha approvato una legge, conosciuta come“Burqa ban“, che vieta di indossare in pubblico gli indumenti come appunto il burqa ed il niqab che coprono il volto.

La norma entrerà in vigore il primo agosto: in caso di violazione sono previsti una multa di circa 140 euro. La cifra potrà salire fino a 1300 circa nel caso in cui la stessa persona venga sorpresa per più di 4 volte ad infrangere la legge.
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Re: Veło e Ixlam

Messaggioda Berto » ven lug 06, 2018 5:52 am

Islam, Sesto San Giovanni vieta il burqa negli uffici pubblici
Alberto Giannoni - Gio, 05/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 49450.html

Il sindaco Di Stefano: "D'ora in poi, negli edifici pubblici, è vietato l'ingresso col volto coperto". Niente burqa e nijab per le islamiche

Sesto San Giovanni vieta i veli più pesanti negli uffici pubblici. «D'ora in poi, negli edifici pubblici, è vietato l'ingresso col volto coperto - ha annunciato ieri il sindaco, Roberto Di Stefano (Forza Italia) - La norma è contenuta nel nuovo regolamento di polizia urbana e segue la legge regionale sul tema.

Vietato, negli uffici comunali, l'accesso a chi porta il casco, passamontagna, burqa e nijab».

Da oggi, quindi, nel popoloso Comune del Nord Milano non si potrà più entrare in uno sportello comunale con un velo che copra il volto, mentre non viene vietato - a quando risulta - il più discreto «hijab», il velo che più frequentemente viene utilizzato nelle strade e nei quartieri più densamente abitati da residenti arabo-musulmani. Con questa norma regolamentare l’amministrazione comunale di Sesto, secondo Comune del Milanese per numero di abitanti, segue le disposizioni adottate due anni e mezzo fa dalla giunta di Regione Lombardia. Era il 2 gennaio 2016 quando comparvero negli ospedali lombardi i primi cartelli esplicativi del divieto: «Per ragioni di sicurezza - si leggeva - è vietato l’ingresso con volto coperto». E il messaggio era tradotto in inglese, francese e arabo, con tre immagini esplicative: un burqa, un niqab e un casco integrale con una «X» sopra. Anche il divieto di Sesto fa riferimento alla sicurezza: «Un'altra decisione per la sicurezza dei cittadini» ha detto proprio il sindaco, pubblicando una foto che lo ritrae insieme al capo dei vigili e all’assessore alla Sicurezza Claudio D’Amico.

Non sono molti i casi di simili divieti, anche perché la normativa legislativa nazionale in materia lascia dei margini di discrezionalità, tant’è vero che nel 2016, poco dopo l’entrata in vigore delle norme lombarde, l’allora governatore Roberto Maroni invitava ad «applicare in tutte le Regioni» il divieto introdotto in Lombardia.

Il caso di Sesto è particolarmente interessante non solo perché Di Stefano, un anno fa, ha strappato al Pd un Comune che fin dal dopoguerra era in mano alla sinistra, ma anche perché a Sesto, e precisamente in via Luini, era prevista l’edificazione della moschea più grande della Lombardia - o forse del Nord Italia - secondo un progetto che il sindaco di Forza Italia ha fatto bloccare per ragioni tecniche, fra le proteste della sinistra e i ricorsi del centro islamico locale.
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Re: Veło e Ixlam

Messaggioda Berto » mar lug 10, 2018 7:24 pm

Venticinque anni di carcere per un soffio di libertà
10 luglio 2018
Eduardo Palumbo

http://www.italiaisraeletoday.it/ventic ... di-liberta

Venticinque anni di carcere ad un sogno. Ad una speranza. Venticinque anni per aver strappato via un velo. Per guardare a testa alta e a faccia nuda il mondo. Per inseguire un soffio di libertà. Condannata a 25 anni di prigione la ragazza iraniana che lo scorso dicembre si tolse il velo e sventolò una bandiera bianca in segno di pace in una via di Teheran.

La chiamarono la rivolta di Capodanno: la generazione di Facebook in strada per urlare la propria rabbia, la voglia di indipendenza, di futuro. Un sentimento represso soltanto con l’intervento dei Guardiani della Rivoluzione, i pasdaran del regime: 40 morti, centinaia di feriti, migliaia di prigionieri. Un urlo soffocato, non vinto. L’Iran ha già perso.
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Re: Veło e Ixlam

Messaggioda Berto » dom set 23, 2018 9:15 pm

Islam, nuova stretta in Svizzera: un altro Cantone vieta il burqa in pubblico
Sergio Rame - Dom, 23/09/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/isl ... 79463.html

Dopo la stretta del Canton Ticino, anche il Canton San Gallo ha messo al bando nei luoghi pubblici il burqa

Il divieto del burqa continua a guadagnare consensi in Svizzera. Dopo la stretta del Canton Ticino, anche il Canton San Gallo ha infatti messo al bando nei luoghi pubblici il velo islamico femminile che copre completamente il volto alle donne.

Quasi il 67% dei residenti del cantone nel Nord Est del Paese si è espresso a favore della misura che apre così la strada per seguire l'esempio del Canton Ticino che due anni fa ha introdotto una legge per vietare il burqa in pubblico.

Il San Gallo sarà il secondo cantone dopo il Ticino a introdurre il divieto di dissimulare il volto nei luoghi pubblici. La norma anti burqa è stata nettamente accolta oggi dai sangallesi con 83.830 voti contro 36.948. Nella maggior parte dei Comuni il consenso ha spesso superato la soglia del 70%. La revisione della legge sulle contravvenzioni era stata approvata di misura dal parlamento cantonale a fine 2017, grazie al sostegno dei partiti della destra estrema e di centro, ma è stata subito combattuta dalle sezioni giovani di Socialisti, Verdi e Verdi liberali che hanno fatto indire un referendum.

Il testo adottato dal legislativo cantonale, che si ispira all'articolo costituzionale già in vigore in Ticino, prevede che chiunque si copra il volto in pubblico sia punibile se "minaccia o mette in pericolo la sicurezza pubblica o la pace sociale o religiosa". L'esistenza di un pericolo in tal senso deve essere valutato caso per caso. La legge sangallese già prevede un divieto di dissimulare il volto, ma limitatamente agli assembramenti che necessitano di autorizzazione, alle manifestazioni e agli eventi sportivi.

Lo scorso anno il governo svizzero si era opposto a una norma che vieto il burqa a livello nazionale. "Spetta alle regioni valutare se tale misura sia appropriata", era stata la risposta dell'esecutivo. Gli elettori svizzeri, però, saranno chiamati a esprimersi sulla questione l'anno prossimo, dopo che il Partito del popolo ha raccolto le 100mila firme necessarie a indire il referendum.
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