Valeria, una veneziana al Bataclan - Il fidanzato: siamo scappati e l’ho persaLa giovane è dottoranda alla Sorbona. L’amica: «Le ho preso io la borsa». Un gruppo di veronesi la cerca negli ospedali. La mamma: «Non è tra le vittime»
14 novembre 2015
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... taclan.jpghttp://corrieredelveneto.corriere.it/ve ... 4619.shtmlPARIGI Le notizie arrivano a frammenti. La ricerca degli italiani coinvolti venerdì sera nella strage di Parigi è incessante. Tra i dispersi c’è Valeria Solesin, veneziana di 28 anni, dottoranda in Demografia all’università di Paris 1 che viveva a Parigi da sei anni.
Nel weekend lei e il fidanzato Alberto Ravagnani, trentino che da anni ha un negozio a Parigi, erano stati raggiunti dalla sorella di Alberto, Chiara Ravagnani e dal fidanzato di lei Stefano Peretti, veronese, entrambi appassionati di rock. Erano tutti e quattro dentro il locale «Bataclan» quando è cominciata la mattanza. Sono rimasti a lungo tra gli ostaggi, nascondendosi. In silenzio, per passare inosservati a quegli uomini che uccidevano chiunque capitasse loro a tiro.
Quando è iniziata la sparatoria, però, i tre hanno perso di vista Valeria che quella stessa giornata aveva perso i documenti. E non hanno più avuto sue notizie. Molte ore dopo sono stati liberati dalla polizia francese.
Da venerdì sera colleghe e amiche lanciano appelli su Twitter: «Cerco informazioni su Valeria Solesin, che era al Bataclan», scrive una di loro. E in molti ora la cercano in ospedale. A dare una possibile lettura dell’accaduto di anche il funzionario del Consolato generale d’Italia a Parigi, Sergio Fiocco, che ha dichiarato a Radio 24 :«Una ragazza italiana si trovava nella sala di concerti Bataclan con alcuni amici. Quando c’è stato l’attentato sono scappati tutti, la sua amica l’ha vista ferita, ha preso la borsa con il cellulare ed è scappata. Da quel momento di lei non sia hanno più notizie. È senza documenti perché la borsa l’aveva l’amica e si spera che sia stata solo ferita, non che sia fra le vittime. Ancora non c’è una lista di morti e feriti».
La famiglia non ha ancora notizie certe. In mattinata la radio pubblica francese ha diffuso la notizia che un gruppo di persone che durante l’attentato si sarebbe rifugiato nei bagni per sfuggire ai colpi. Una volta dentro avrebbe rotto il soffitto della stanza, arrampicandosi e nascondendosi nell’interstizio del sottotetto. Un’intercapedine molto bassa, nella quale sarebbero rimasti per tre o quattro ore. La radio riferisce che tra quelle persone ci sarebbe stata anche una giovane italiana. I parenti sperano sia lei.
Ma la mamma di Valeria continua a sperare. «Non abbiamo notizie di Valeria, sappiamo che non è nella lista dei deceduti, è un piccolo conforto. Speriamo sia tra i feriti, ma la Farnesina ci dice che gli ospedali parigini sono blindati ed è difficile accedere alle informazioni». Ha dichiarato all’Ansa Luciana Milani, mamma di Valeria Solesin. «La realtà - aggiunge la mamma- è che non sappiamo niente. Abbiamo sentito la Farnesina alcune volte, l’ultima un paio d’ore fa, ma hanno difficoltà ad avere informazioni dagli ospedali. La speranza - aggiunge - è che Valeria, che avrebbe perso documenti e telefono nel trambusto degli attacchi, possa essere stata ricoverata e non possa comunicare. «Le notizie o presunte tali su di lei che stanno girando sui social - conclude la mamma - sono datate o non hanno riscontri veri».
Il consolato italiano di Parigi questa notte ha telefonato alla famiglia Solesin per comunicare che la figlia Valeria, 28 anni «potrebbe essere tra le vittime» degli attentati in serie di venerdì. Il corpo della ragazza potrebbe essere stato identificato tra quelli ancora senza nome portati via dal luogo del massacro, il Bataclan. http://www.notiziedivertenti.info/artic ... iamato-211“Esiste ancora un margine di dubbio, siamo in cerca di conferme» fanno sapere dalla Farnesina. La giovane, dottoranda in Demografia all’Università Sorbona di Paris 1, viveva a Parigi da sei anni. Nel weekend lei e il fidanzato Andrea Ravagnani, trentino che da anni ha un negozio nella capitale francese, erano stati raggiunti dalla sorella di Andrea, Chiara, e dal fidanzato di lei, il veronese Stefano Peretti. Erano tutti e quattro dentro il Bataclan per il concerto degli Eagles of Death Metal. I quattro sono rimasti a lungo tra gli ostaggi ma erano riusciti a tenersi in disparte, nascondendosi in silenzio per passare inosservati agli assalitori che uccidevano chiunque capitasse loro a tiro. Quando è ripresa la sparatoria, il gruppo ha perso i contatti con Valeria, che quel giorno aveva perso i documenti. “Già nella notte – ha raccontato un amica – abbiamo tentato di contattarla ma non c’è stato nulla da fare nel caos che è seguito all’assalto del Bataclan”. Di lei non si sono avute notizie. E’ stata separata dal gruppo perdendo la borsa con cellulare e documenti che è stata raccolta da una sua amica; poi il nulla”. I ragazzi sono stati liberati nel blitz della polizia ma Valeria intanto era scomparsa.”Non abbiamo notizie di Valeria, sappiamo che non è nella lista dei deceduti, è un piccolo conforto. Speriamo sia tra i feriti, ma la Farnesina ci dice che gli ospedali parigini sono ‘blindati’ ed è difficile accedere alle informazioni” aveva detto la mamma della ragazza, Luciana Milani. Stanotte la telefonata, con le speranze ormai appese ad un filo.
Strage Parigi, il padre di Valeria Solesin: "Mia figlia è morta"
Il padre Alberto lo ha saputo dagli amici di lei e dal padre del ragazzo della vittima. I fidanzati erano al Bataclan, dove venerdì ha fatto irruzione il commando terrorista, facendo 89 vittime. La madre: "Era una persona meravigliosa. Ha lavorato seguendo i barboni". Il fratello Dario è in viaggio verso la capitale francese. Per anni la 28enne ha fatto la volontaria per Emergency
di AGNESE ANANASSO
15 novembre 2015
http://www.repubblica.it/esteri/2015/11 ... -127399230Strage Parigi, il padre di Valeria Solesin: "Mia figlia è morta"PARIGI - "Nostra figlia è morta", sono le parole semplici, lapidarie, rassegnate di Alberto Solesin, il padre di Valeria, la ragazza veneziana che risultava dispersa dall'attacco di venerdì sera nella sala concerti Bataclan, in cui tre attentatori suicidi hanno ucciso 89 persone. "Abbiamo la certezza, manca ancora l'ufficialità ma ho parlato con il console in Francia e con il fidanzato di mia figlia ieri e pare che Valeria sia morta, questo probabilmente da venerdì sera". Il console italiano a Parigi Andrea Cavallari, ha confermato la morte della giovane. Il console, con l'ambasciatore d'Italia a Parigi, Giandomenico Magliano, sono andati a place Mazas dove vengono portati i cadaveri delle vittime per il riconoscimento. Qui c'è anche il corpo di Valeria. Per le verifiche sulla salma è stato chiamato un esperto dell'Interpol. Le autorità francesi, in attesa del riconoscimento della salma da parte dei familiari, hanno chiesto il rilevamento delle impronte digitali e dell'impronta dentaria sul cadavere.
Il padre ha avuto la triste notizia in un primo momento dal padre del ragazzo della figlia, Corrado Ravagnani. "Purtroppo Valeria è morta" aveva detto Ravagnani, comunicando la notizia del ritrovamento del corpo della giovane. Il fratello della vittima, Dario, è già in viaggio per Parigi per le formalità necessarie per portare la salma in patria. Il papà di Valeria dunque non ha ricevuto la triste notizia dalla Farnesina ma da chi era con lei quel tragico 13 novembre. "Non abbiamo avuto nessuna notizia dalla Farnesina ma lo abbiamo appreso da chi era con lei e da coloro che hanno seguito la vicenda lì a Parigi".
Anche la madre Luciana Milani ormai parla al passato della figlia: "Era una persona, una cittadina, una studiosa meravigliosa. Valeria a Parigi aveva lavorato anche seguendo i barboni della città, questo dice tutto, dimostra la sua voglia di conoscere in tutte le sfaccettature le realtà che andava a studiare e frequentare".
Il ritratto. Valeria, 28 anni, di Venezia, viveva da 4 anni a Parigi, era dottoranda borsista in Demografia alla Sorbona. Una ragazza tenace e solare con un cervello 'fine' che l'aveva portata a fare carriera a tempo di record. Cresciuta nel cuore di Venezia, a Cannareggio,
era diventata cittadina del mondo. Dopo il diploma al liceo scientifico 'Benedetti' di Venezia, si era trasferita a Trento dove si è laureata in sociologia. Da qui era andata per un dottorato nella Ville Lumière, per proseguire i suoi studi, approfondendo il ruolo della donna divisa tra lavoro e famiglia. In pochi anni aveva già pubblicato alcuni saggi. Dai suoi amici era considerata uno dei cosiddetti 'cervello in fuga' perché in Italia non trovava spazio per affermarsi.
La sera della tragedia. Venerdì sera Valeria si trovava all'interno del teatro Bataclan di Parigi nel momento dell'attacco terroristico. Con Valeria c'erano il fidanzato Andrea Ravagnani, 30 anni di Dro (Trento), rimasto leggermente ferito ad un orecchio, Chiara Ravagnani, 25 anni sorella di Andrea, e il suo fidanzato Stefano Peretti di Verona, tutti e due rimasti illesi. Mai si sarebbero aspettati che una serata di musica tra amici potesse finire così.
Anche quando i terroristi hanno iniziato a sparare Andrea e Valeria non hanno avuto subito coscienza che si trattattava di un attentato. "I primi colpi sembravano effetti speciali" ha detto Andrea, che a malapena ricorda qualcosa di quei terribili momenti. Poi la mattanza, quei colpi sparati per uccidere. I quattro amici, presi in ostaggio dagli attentatori, sono riusciti a salvarsi anche dopo la seconda sventagliata sulla folla inerme, a nascondersi. Dopo il blitz delle forze dell'ordine, quando è iniziato il fuggi fuggi generale, il gruppo si è diviso e ognuno ha pensato a mettersi in salvo. Anche Valeria, forse. L'unica della quale, però, non si è più avuta notizia.
Tra speranza e apprensione. La famiglia fin da subito aveva detto che Valeria non era tra le vittime. "Non è nella lista dei deceduti" aveva detto mamma Luciana. C'era una speranza quindi, un filo a cui aggrapparsi. Valeria poteva, doveva essere ancora viva. Poteva essere tra i feriti, quelli gravi, quelli senza conoscenza. Era senza documenti ma c'era ancora, respirava ancora, da qualche parte, a Parigi. Bisognava solo aspettare. La famiglia è rimasta sempre in contatto con il ministero degli Esteri, senza mai perdere la speranza. Una speranza sempre più debole: di Valeria nessuna traccia. Fino a qualche ora fa, quando è arrivata la notizia, ancora non ufficiale, della morte di Valeria.
A quanto si apprende da un tweet del presidente di Emergency Cecilia Strada, Valeria aveva anche operato come volontaria di Emergency.
"Tra le vittime di Parigi c'è una ragazza stupenda, per anni volontaria di @emergency_ong. Un abbraccio alla famiglia. E buon vento, Valeria". L'ha salutata così Cecilia Strada sia su Twitter che su Facebook. Anche il suo gruppo di Emergency ha voluto mandarle un pensiero, pubblicando una foto di qualche anno fa, tutti insieme e sorridenti. "Eccoci: il nostro gruppo di Trento, qualche anno fa, con Valeria Solesin. E' il nostro modo per pensarla e per sperare" hanno scritto in bacheca i suoi amici volontari. Si unisce al saluto anche il fondatore dell'ong Gino Strada: "Ciao Valeria, grazie" scrive su Facebook. "Anche lei tra le vittime del terrorismo che ha sconvolto Parigi. Abbiamo avuto la fortuna di conoscerla e apprezzarla da volontaria di Emergency, prima a Venezia e poi a Trento. A lei un pensiero commosso e un abbraccio fraterno a tutti i suoi cari".
Anche il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha voluto partecipare al cordoglio della famiglia, usando Twitter:
: "A nome mio personale e di tutta la Città di Venezia esprimo il cordoglio più profondo per la morte di Valeria Solesin".