Musulmani "moderà" ! ? e contro i teroristi 'xlameghi ! ?

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Messaggioda Berto » sab ott 24, 2015 7:26 am

Musulmani "moderà" ! ? e contro i teroristi 'xlameghi ! ?
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Re: Ixlam "moderà" ! ?

Messaggioda Berto » sab ott 24, 2015 7:27 am

???

https://www.facebook.com/profile.php?id ... fref=photo

Come possiamo pretendere che ci capiscano e accettino, se noi Musulmani stessi siamo divisi? Sveglia gente, essere accettati non vuol dire cambiare la nostra religione come fa comodo ad altri, ma semplicemente andare d'accordo tra di noi, essere ESEMPI viventi che invoglino la gente a dire: -Guarda, si vede che sono musulmani! Oppure in sha Allah a dire: -Quei Musulmani mi fanno venire voglia di convertirmi.
Per noi Musulmani è OBBLIGO rispettare le leggi, la religione e le tradizioni del Paese nel quale viviamo, obbligo religioso. Croci comprese. Non ci danno fastidio, nemmeno il maialino nel parco giochi, come vorrebbe strumentalizzare per i suoi luridi scopi qualcuno.
Guardate cosa sta succedendo nel mondo, il Creatore vedendo il Suo creato comportarsi così sarà dispiaciuto che non molte anime avranno accesso al Paradiso. Specie chi uccide in nome Suo, essi sono condannati, si sono posti alla pari del Creatore determinando la fine di altri esseri umani.

Maometo 'sa gało fato, nol ga copà anca lù en nome de Dio o Allah?

luridi scopi ???

Jihad o goera "santa" xlamega on cremene contro l'omanedà
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I crimini de l’Ixlam
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Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... lamego.jpg

Crimini contro l’omanedà e el Coran
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Ixlam (e creistianfobia co persecousion e stermegno dei creistiani)
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Endoe ke riva l'xlam, sel deventa majoransa el desfa i paexi co ła separasion, ła seçesion etnego rełijoxa, ła goera çevil etnego rełijoxa.
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Ixlamofasixmo, nasixlam e rasixmo xlamego
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Miscredenti, apostati, atei, łebertà rełijoxa e de pensiero
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Apostati de l'Ixlam, eroi de l'omanidà
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El mascio par łi muxlim
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Bronse cuerte xlameghe: i cativi e i finti boni
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Sharia o leje xlamega par Maometo e el Coran
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Re: Ixlam "moderà" ! ?

Messaggioda Berto » sab ott 24, 2015 7:44 am

???

Un poliziotto Imam a Manhattan.
testo di Elisa Pierandre, foto di Massimo Sciacca

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 0474053668

Ha l'aria ancora addormentata, anche se il computer sulle ginocchia è acceso. Gli occhiali appena appoggiati sul naso, pigramente. Sono le cinque di mattina quando Khalid Latif viaggia sul treno che lo sta portando da New York, dove vive, a Washington. Lì lo aspetta una comunità islamica locale. Cresciuto a Edison (New Jersey), in una famiglia musulmana medioborghese come tante di quelle immigrate negli Stati Uniti, questo giovane di piccola statura, 28 anni, inizia tutte le giornate all'alba. Con una preghiera. La fronte diretta verso la Mecca.
Khalid Latif è un imam. Vive a New York, dove dirige l'Islamic center della New York University, da lui fondato cinque anni fa. I suoi sermoni non li diffonde da un minareto, ma in podcast sul sito dell'ateneo. Nonostante l'aria da ragazzo, è stato chiamato nel 2007 dal Dipartimento di polizia proprio nella sua funzione di imam. La sua presenza in questa istituzione - dove prestano servizio anche un rabbino, un prete cattolico e uno protestante - è stata voluta dal sindaco Michael Bloomberg in una fase delicata, in cui la città ancora faticava a riprendersi dai postumi del trauma dell'11 settembre.
Il suo compito oggi è quello di forgiare una nuova identità musulmana per i fedeli di Allah che vivono in America. Il centro che lo ospita in questa occasione, a Washington, è gremito. Molti pregano in una semplice sala, una moschea improvvisata. «Ci presentiamo come musulmani, ma abbiamo una fede che non sempre funziona nel contesto in cui viviamo - spiega Latif -. All'interno delle comunità ci si interroga su come restare fedeli alle tradizioni religiose tramandate dai padri senza dimenticare che dobbiamo relazionarci con una idea di società più ampia: quella americana in cui siamo immersi». Così, spesso, ricorda l'imam di New York, «i giovani musulmani iniziano a scendere a compromessi con la loro identità, per raggiungere il livello in cui credono che gli altri americani riescano ad accettarli». Ad esempio, se sei un adolescente musulmano praticante a New York, a un certo punto ti chiedi se la tua religione ti permette di farti un tatuaggio o suonare musica rap.
Per questo è importante prepararsi bene a guidare la khutba (il sermone del venerdì). Khalid Latif esegue con cura il rituale. È convinto che la sua missione inizi proprio dalle periferie, come quella in cui si trova oggi. «La comunità di musulmani negli Stati Uniti è molto eterogenea dal punto di vista etnico, culturale e religioso - spiega -. È importante che questi individui escano dalle singole comunità, molto etnocentriche». Per accelerare questo processo occorre intervenire partendo da iniziative a livello locale. «Non bastano dichiarazioni di leader islamici, serve qualcuno che giorno dopo giorno agisca dal basso. Si può iniziare con un buon sermone pronunciato da un imam di provincia. Secondo me non deve per forza essere nato negli Stati Uniti. Ma occorre che sia in grado di comprendere la realtà che lo circonda».
A New York rientra il giorno seguente. Questa volta è atteso al Dipartimento di polizia. È una giornata piovosa, di quelle in cui non ti alzeresti mai dal letto. Ma lui è già al volante della sua automobile e attraversa la città. Insiste: «È importante che i musulmani partecipino collettivamente alla vita pubblica del paese in cui vivono». Questo per evitare che gli opposti estremismi prendano il sopravvento. «Le istituzioni nazionali possono giocare un ruolo importante, anche se non sono tutte sensibili a questo approccio. Ma la situazione sta evolvendo». La nomina di Khalid Latif al Dipartimento di polizia ne è un esempio. Qui presta servizio per alcune ore a settimana con il compito di sostenere moralmente gli agenti e le loro famiglie, al di là della loro fede religiosa. «Si tratta soprattutto di stare accanto ai parenti - racconta -. Il Dipartimento è unico da questo punto di vista, i colleghi ti restano sempre accanto. Mi è capitato anche di mediare in dispute familiari». In ufficio Khalid tiene anche un corso di introduzione all'Islam, obbligatorio per i cadetti. E poi resta a disposizione degli agenti musulmani, che ricorrono ai suoi consigli quando si sentono in conflitto o in bilico tra doveri professionali e confessionali. Spesso succede durante il Ramadan, il mese islamico del digiuno, dice Khalid.
Tuttavia, gran parte del suo tempo l'imam Latif lo trascorre a contatto con giovani studenti. Innanzitutto quelli che fanno parte del Centro islamico dell'Università di New York. Nel pomeriggio va con un gruppo di loro all'agenzia di viaggi Dar El Salam, specializzata in turismo halal (lecito). Spesso è chiamato anche in atenei di altre città, dove tiene conferenze e seminari su Islam e dialogo interreligioso. E così fra i giovani musulmani americani è diventato popolare. La sua pagina ufficiale su Facebook conta oltre tremila fan e decine di interventi a settimana. I suoi sermoni del venerdì vengono trasmessi in podcast sul sito del Centro islamico. «Ormai - racconta - sono ascoltati in 120 paesi. Cerco di preparare sermoni di un certo livello, e in un buon inglese. Lo faccio selezionando argomenti di cui, secondo me, non si parla in maniera corretta». La violenza domestica è un tema che affronta di frequente.
La sua giornata si conclude quando il buio sui grattacieli di New York è calato già da un pezzo. Khalid vive in un appartamento disseminato di pile di libri e abiti sgualciti, messogli a disposizione dal Dipartimento di polizia. «Se non fossi diventato imam, avrei fatto l'insegnante - confida -. Vorrei studiare in maniera approfondita la psicologia. Nel mio lavoro incontro gente disturbata e qualche nozione in più non mi farebbe male. Mi piacerebbe capire come la psicologia è trattata dalle scritture islamiche». Quando si va sul piano personale, però, il tono della conversazione cala. «Mi sento spesso solo, ma non so se questa sia la definizione giusta. Durante gran parte delle mie giornate sono circondato da gente che vuole consigli da me. Mi parlano dei loro problemi. Non mi chiedono quasi mai come sto. Altri invece mi incalzano: mi dicono che mi devo sposare, "che cosa aspetti?". Accidenti, penso tra me e me, ho solo 28 anni!». E poi c'è tanto da fare, il momento è delicato: «Adesso gli americani vogliono capire che cosa può portare l'Islam di buono nella loro vita, e non solo perché è una religione giusta per i musulmani».
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Re: Ixlam "moderà" ! ?

Messaggioda Berto » lun ott 26, 2015 7:48 am

Imam de San Donà de Piave entel venesian, parà via ...

"Allah uccidili tutti": Alfano espelle Imam di San Donà
Il video pubblicato da un istituto filo-israeliano di Washington: «Allah uccidili tutti fino all’ultimo». L'uomo interrogato dalla Digos a Venezia. La Federazione islamica del Veneto: "Via da moschee chi predica la morte". Si dissocia anche l'Imam di Treviso
05 agosto 2014

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/ ... -1.9713611

Allah uccidili tutti: Alfano espelle Imam di San Donà
SAN DONA’ DI PIAVE. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha disposto l’espulsione del cittadino marocchino Abd Al-Barr Al-Rawdhi (Raoudi Abdelbar), imam di San Donà di Piave, per grave turbamento dell’ordine pubblico, pericolo per la sicurezza nazionale e discriminazione per motivi religiosi.
L’uomo, durante la preghiera del venerdì in moschea aveva pregato Allah di uccidere tuti gli ebrei. Le sue parole sono state immortalate in un video.«A morte tutti gli ebrei». Tutti, «fino all’ultimo, senza risparmiare uno solo di loro». Questo renderebbe «felici» i musulmani.
Parole dell’imam Abd Al-Barr Al-Rawdhi, che sarebbero state pronunciate durante il sermone del venerdì nella moschea di San Donà. L'uomo è stato interrogato in mattinata dalla Digos a Venezia.
Musulmani che si dissociano. «L'Islam è religione di pace. Via dalle moschee chi predica la morte». Lo afferma Bouchaib Tanji, presidente della Federazione Islamica del Veneto e della associazione 'Assalam' di Annone Veneto. «Approviamo - spiega, ricordando l'appoggio anche dell'associazione Migranti della Venezia Orientale onlus - la decisione del ministro Alfano, di espellere dall'Italia l'imam della moschea di San Donà di Piave».
«Non dobbiamo assolutamente lasciare passare questi messaggi di violenza». Abdallah Khezraji, vicepresidente della consulta regionale per l'immigrazione e imam di Treviso, si dice «stupito» della presa di posizione dell' Imam di San Donà di Piave, e afferma di trovarsi in accordo con la decisione del ministro Alfano di allontanarlo. «È necessario - prosegue - insistere sul dialogo per la pace e rientrare nella normalità. Questo imam ha sbagliato e deve essere allontanato. Arabi ed ebrei anche in Italia fanno parte del medesimo tessuto sociale».
Il video è stato pubblicato martedì 29 luglio sul sito del Middle East media research institute (Memri.org), organizzazione che ha la sede principale a Washington ed è vicina alla causa israeliana. Non è stato filmato dal Memri: i ricercatori dell’istituto spiegano di averlo trovato nei siti della propaganda islamista.
L'invettiva appare ispirata ai recenti scontri in Israele e nella striscia di Gaza. Il predicatore parla in arabo, ma le sue parole sono sottotitolate in inglese. Il video, che potrebbe essere stato girato venerdì 25 luglio, in queste ore è oggetto di attenta valutazione da parte degli esperti dell’Antiterrorismo del Viminale.
Da parte della comunità musulmana di San Donà però si eccepisce sulla bontà della traduzione dall'arabo all'inglese contenuta nel video americano. Si precisa che l'Imam avrebbe detto in realtà: "Allah uccida chi uccide i bambini".
Le reazioni. Il deputato veneziano della Lega Nord, Emanuele Prataviera, è stato il primo a sollevare il caso in un post sul suo facebook, preannunciando un’interogazione al ministro degli Interni, Angelino Alfano, e chiede di chiudere la moschea.




I musulmani moderà łi ło defende:

https://www.facebook.com/events/1447107552221392

Gentili Signori,

Ci teniamo a precisare e testimoniare che la traduzione del video del sermone dell'imam di San Donà fornita dal Memri è strumentale e non corrispondente alle reali parole dell'imam.
???
In particolare, lo stesso non ha mai, non una sola volta - per tutta la durata del video - pronunciato la parola "ebrei", "giudei" o "israeliani" (come invece riportano falsamente i sottotitoli in inglese) nè ha tanto meno invitato i fedeli a sterminare gli ebrei.
???
Invocare la punizione di Dio su coloro (senza ulteriori precisazioni) che si sporcano le mani del sangue di persone indifese e innocenti (come detto dall'imam nel video) non costituisce reato nè potenziale pericolo per la sicurezza nazionale. Terrorismo è commettere un atroce genocidio sotto gli occhi indifferenti del mondo, non chiedere a Dio la punizione dei colpevoli. Gli ebrei in generale sono gente del Libro come i musulmani e tra loro sono moltissimi quelli che disapprovano i crimini commessi dal governo sionista. Gli ebrei nel loro complesso non meritano disprezzo e nessun disprezzo è loro usato nel video. Tuttavia non si può esimersi dal disprezzare e chiedere a Dio - non alle persone - di punire i crimini perpetrati ai danni di migliaia di civili innocenti, anziani, donne e bambini. Non riteniamo costituisca reato chiedere a Dio di far sparire gli assassini dalla faccia della terra, di qualunque credo religioso essi siano. O dobbiamo invece ritenere che, qualora commesso da un sionista (non "ebreo", sionista, si badi bene alla differenza enorme), un omicidio debba meritare l'impunità in questa vita e nell'altra oltre che il plauso della comunità internazionale senza possibilità alcuna di condanna, pena l'accusa di terrorismo e l'espulsione? Le bombe sganciate dagli aerei uccidono, le preghiere no. Vi chiediamo quindi nuovamente di tenere in considerazione la vera traduzione del sermone. Grazie per la vostra attenzione.

Ecco la traduzione del sermone: TRADUZIONE LETTERALE DEL SERMONE DELL' IMAM DI SAN DONA'

"Cosa ci possiamo aspettare da COLORO che hanno il cuore più duro della pietra? Cosa ci possiamo aspettare da COLORO che hanno le mani sporche del sangue dei profeti?... per non parlare di COLORO che hanno le mani sporche del sangue degli innocenti e degli indifesi... Cosa ci possiamo aspettare da COLORO che hanno completamente perso il rispetto per Iddio? che hanno detto a Mosè "facci vedere Iddio in volto"? Cosa ci possiamo aspettare da COLORO che hanno detto che le mani d'Iddio sono legate? Invero sono le LORO mani ad essere legate e possa Iddio maledirli per ciò che hanno detto. Oh Dio, mostraci di LORO ciò che ci renderà felici. Oh Dio contali tutti/riducili di numero, non ne tralasciare nemmeno uno. Trasforma il LORO cibo in veleno, rendi l'aria che respirano rovente, rendi il LORO sonno pieno di incubi e buie le LORO giornate. Oh Dio, semina il terrore nei LORO cuori"

Voi ci trovate una sola volta la parola "ebrei" o "israeliani" in generale? Ci vedete un'esortazione ai fedeli a massacrare gli ebrei?

Io ci vedo solo invocazioni a Dio contro gli ingiusti che hanno dubitato della potenza ed esistenza di Dio e contro gli assassini dei profeti, degli innocenti e degli indifesi... se poi gli ebrei tutti si sentono chiamati in causa, beh ... significa che si autoconsiderano ingiusti e assassini col cuore più duro della pietra. L'imam non ha mai nominato gli ebrei. Ha nominato una serie di COLORO. Gli ebrei si sono nominati da soli. A ognuno la sua riflessione

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/ ... -1.9713611

Mi si!
Se capise anca màsa ke se tra ta de łi ebrei e ke łi vien fati pasar par omani malvaj ke łi merita el castigo de Dio e prasiò anca coelo de łi "omani justi"!
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Re: Ixlam "moderà" ! ?

Messaggioda Berto » lun ott 26, 2015 8:03 am

???

Si all'Islam
https://www.facebook.com/Si-allislam-in ... 2191366211

Muhammad* Il Migliore dei modelli da seguire!!!
*(la pace e benedizione su di lui)
https://www.youtube.com/watch?v=4XT4BnbX5i8
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Re: Ixlam "moderà" ! ?

Messaggioda Berto » gio ott 29, 2015 9:22 pm

Contro il terrorismo islamico dobbiamo combattere con l'arma della verità
di Silvana De Mari 29/10/2015

http://www.magdicristianoallam.it/blogs ... erita.html

Ma a noi chi ce l’ha mai detto che si può vivere senza combattere? Come ci è venuta in mente un’idea così bizzarra? Ogni epoca ha la sua battaglia, come scoprono Sam e Frodo, personaggi de “Il Signore degli anelli”. Sam e Frodo odiano la guerra, odiano la violenza, vorrebbero restarsene a casa loro a bere tè e zappettare rose, ma quando l’oscuro signore attacca il mondo loro vanno a combattere per coloro che amano. Se non vi siete letti “Il Signore degli anelli”, leggetevelo. Se proprio non volete leggerlo, almeno leggete “Il Mito e la Grazia”, di Paolo Gulisano, e se nemmeno quello vi piace guardate il film, perché “Il Signore degli anelli” fa parte del nostro immaginario collettivo, è il poema epico della nostra epoca, contiene la nostra realtà, non possiamo ignorarlo.
La nostra realtà è Saruman. Con questo nome Tolkien indica un personaggio geniale: l’intellettuale oggettivamente preparato che però ha lo smisurato orgoglio del dialogo, l’idea delirante che si possa guardare negli occhi il male e non esserne penetrati. Saruman ha difeso Hitler a spada tratta, era “scientificamente dimostrata” la superiorità della razza ariana, che non solo non era superiore, non esisteva nemmeno. Saruman ha scodinzolato davanti a decine di milioni di morti spacciati per la necessaria strada verso la risoluzione dell’ingiustizia sociale, che è comunque meno grave dell’essere ammazzati.
Uno di questi milioni di morti me lo sono andata a vedere personalmente in Etiopia, e questa non è politica, porca miseria, è la mia storia, e nella mia storia ci sono anche un milione di contadini etiopi sterminati con la fame come in Ucraina negli anni ’30. Nella mia storia personale c’è anche il fatto che ho vissuto a Trieste, dove mio padre piantò una grana per le foibe, perché fosse riconosciuto ai morti impiegati statali lo stato di vittime di guerra (cambia la pensione alle vedove e agli orfani) e subì due attentati, uno dei quali contro tutta la sua famiglia e l’abbiamo scampata per un pelo, quindi se qualcuno vuol ricordarmi la moralità dei moralmente superiori, per cortesia salti un giro.
E ora Saruman si è inventato il dialogo con il terrorismo e l’orchitudine moderata. Quindi combattete tutti. La guerra non si fa solo con le armi che interessano il corpo, anzi quella è la guerra cui si arriva quando l’altra è stata già persa. L’altra è la guerra del pensiero, quella dell’anima. Non si tollera il male. La tolleranza è un mito nauseante. Tollerare il male vuol dire esserne complici. Non si dialoga con gli orchi. Chi dialoga con gli orchi sta costruendo ponti perché penetrino l’interno. C’è una sola arma: ed è la verità. Il dialogo con il terrorismo lo ha giustificato, lo ha beatificato, gli ha dato un palcoscenico e fiumi di denaro. A Beslan i bambini lo hanno pagato in maniera terrificante, centinaia di bambini. Ed è stato solo un inizio, un assaggio delle migliaia di bambini che lo stanno pagando in Iraq e in Siria. Il dialogo? No, non è fattibile. Il dialogo con gli orchi è un crimine che legittima i loro capi e la loro ideologia. Il dialogo con la Germania hitleriana ci ha regalato 50 milioni di morti, il dialogo con dei mostri atroci come Stalin e Mao ha permesso ad un'ideologia che ha fatto decine di milioni di morti di conquistare tutto il mondo culturale e contagiare una nazione dopo l’altra, dove gli stessi cittadini sono diventati il nemico da sterminare.
Quel l'ideologia non è arrivata fino da noi perché uomini armati difendevano le nostre frontiere. Saruman è stato il paladino del disarmo mono laterale. Disarma le tue frontiere e nascerà un mondo di pace. Il terrorismo poi è stato capito e ascoltato, e il risultato è che è aumentato a dismisura. O si combatte con le armi o si combatte con la parola. Non combattere non è da buoni, ma da vili. Le ragazze cristiane rapite in Nigeria sono state ridotte in schiavitù sessuale come le donne e bambine cristiane e yazide, donne e bambine, sono stuprate decine di volte al giorno. Noi tutte le sere andiamo a dormire nelle nostre case sicure, con le orecchie tappate per non sentire le loro urla.
Non andiamo a prenderle?
Se fossimo noi o nostra figlia o nostra nipote rinchiusa in un inferno in terra, dopo aver visto il fratello o il padre decapitato o crocefisso saremmo sempre tolleranti? Ci consolerebbe molto sapere che un accidenti di nessuno arriverà a liberarci perché in un'eventuale azione bellica morirebbero degli innocenti? E soprattutto quanto ci consolerebbe sapere che in Occidente di noi non si parla? Quindi le ragazze nigeriane, le studentesse cristiane rapite in Nigeria e le donne di Mosul non le andiamo a prendere, ma questa deve diventare la nostra battaglia. Sempre. Ovunque.

Portiamo sempre un nastro giallo con il crocefisso a ricordarle per quello che sono prigioniere di guerra, una guerra folle che ammazza 130.000 cristiani all’anno, uno ogni 5 minuti, nel tempo in cui avete letto questo pezzo ne è stato ucciso uno. Scriviamo di loro e appendiamo il pezzo nelle bacheche dei nostri uffici.

Parliamo di loro se siamo insegnanti.

Protestiamo contro chiunque parli di islam moderato. L’islam moderato non ha fatto una sola manifestazione a favore della loro liberazione e l’islam moderato se ne può andare all’inferno, tornarsene nella bella isola dove vive insieme al comunismo dal volto umano e ad Elvis che in realtà non è mai morto.
E soprattutto se siamo credenti dedichiamo la messa a queste donne. Con una piccola somma, quello che si può dare, si può dedicare una messa. In genere lo si fa per i propri morti, ma la messa può essere dedicata anche ai vivi che siano nel dolore. Dedichiamo le messe, migliaia di messe, che queste donne siano continuamente ricordate, che si preghi per loro.
Si combatte con la parola, per Dio, e la parola non è dialogare con gli orchi, è dire la verità sul martirio delle loro vittime.

Tutti.
Basta un uomo, una donna o un hobbit per fare la differenza.
Ognuno di noi sarà quello che fa la differenza.
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Re: Ixlam "moderà" ! ?

Messaggioda Berto » ven ott 30, 2015 11:46 pm

???

L'Islam ed i musulmani: cinque miti da sfatare

https://www.facebook.com/profile.php?id ... 86&fref=ts

Facendo un giro tra blog e social network si leggono considerazioni sull'Islam in alcuni casi basate su luoghi comuni, altre volte fortemente imprecise, altre ancora completamente sbagliate e fuorvianti.
È molto importante che in momenti come questo si faccia uno sforzo per capire meglio le cose che non si conoscono, perché nessuno può negare che quasi sempre, e quindi non solamente in questa circostanza, paura e diffidenza nascano dall'ignoranza e dall'errata rappresentazione di chi consideriamo "altro" da noi. Ecco quindi una veloce rassegna di cinque miti sull'Islam, fortemente radicati ed altrettanto fortemente errati.


I MUSULMANI SONO ARABI

Quando si pensa ad un musulmano, tradizionalmente la prima immagine che viene in mente è quella di un uomo con addosso un caffettano e che vive in un paese medio-orientale. L'Islam ha però una diffusione geograficamente e demograficamente molto più ampia, e la sua componente medio-orientale è paradossalmente una minoranza.
Difatti, solamente il 15% circa dei musulmani vive in Medio Oriente. Complessivamente l'area del mondo col maggior numero di fedeli all'Islam è l'Asia meridionale e sud-orientale, con circa il 62% dei circa 2 miliardi di musulmani al mondo.
Un esempio :Erick Thohir: presidente dell'Inter, indonesiano, musulmano .
Secondo i dati di uno studio del Pew Research Center del 2010, il paese con il maggior numero di seguaci dell'Islam al mondo è l'Indonesia (quasi 205 milioni, pari all'88,1% della popolazione), una nazione i cui abitanti hanno un aspetto decisamente distante da quella che può essere la classica immagine del musulmano. In effetti, per trovare un paese medio-orientale nella graduatoria delle nazioni con più musulmani al mondo bisogna scendere fino al 5° posto, occupato dall'Egitto con 80 milioni di fedeli.


GLI ARABI SONO MUSULMANI

Allo stesso modo, essere medio-orientale non significa automaticamente essere musulmano. Esistono chiaramente paesi dove l'Islam rappresenta la religione della quasi totalità della popolazione, come l'Iran (99,7%) o l'Afghanistan (99,8%). Per contro ci sono però anche paesi medio-orientali nei quali milioni di abitanti seguono altre religioni: in Qatar la percentuale di fedeli all'Islam è del 77,5%, negli Emirati Arabi Uniti del 76%, ed in Libano del 59,7%.


LA "GUERRA SANTA"

Uno dei concetti che solitamente vengono associati all'Islam è quello del "jihad", che si tende solitamente a tradurre con "guerra santa" ma se la traducessimo in lingua arabo diventerebbe " Harbun Muqadassah"i nvece "Jihad" significa "sforzo" . Sono infatti in molti a ritenere che sia il Corano stesso ad imporre ai credenti di combattere gli "infedeli", ideologicamente ma soprattutto fisicamente. Questa definizione non è sbagliata, ma è comunque fortemente incompleta.
In primo luogo, la jihad non fa parte dei cosiddetti "cinque pilastri dell'Islam" (arkān al-Islām), ovvero i cinque obblighi fondamentali di ogni musulmano, che per la cronaca sono la testimonianza di fede (Shahada), le preghiere quotidiane (Salah), l'elemosina per i bisognosi (Zakat), l'astinenza dal mangiare, dal bere, dal fumare e dai rapporti sessuali durante il Ramadan (Sawm) e la visita alla Mecca almeno una volta nella vita (Haji).
La parola jihad ha in effetti una pluralità di significati, che vanno dalla lotta contro gli infedeli (per quanto questa non sia l'interpretazione prevalente) a qualsiasi sforzo compiuto per la propria fede. In particolare, esiste la Jihad al-nafs (contro sé stessi), la Jihad bil-lisan (lottare con le parole), Jihad bil yad (lottare con le azioni) e la Jihad bis saif (utilizzare la spada).
In alcuni casi viene distinta una "grande jihad" (al-jihad al-akbar) ed una "piccola jihad" (al-jihad al-asghar). La prima si riferisce alla lotta contro sé stessi, la seconda a quella contro altri. L'interpretazione secondo la quale la grande jihad sarebbe più importante della piccola si fa a volte risalire allo stesso Muhammad, che al ritorno da una battaglia avrebbe detto: "Siamo tornati dalla piccola jihad alla grande jihad: la lotta contro sé stessi". Anche se la fonte della citazione è considerata inaffidabile, il concetto che esprime è molto influente in gran parte del mondo islamico.


IL RUOLO DELLA DONNA MUSULMANA

La condizione delle donne nel mondo islamico varia fortemente da paese a paese, con diversi livelli di possibilità decisionale su matrimonio, istruzione ecc...
Per quanto varie nazioni a maggioranza musulmana figurino agli ultimi posti delle classifiche che indicano la differenza tra i generi in tema di istruzione, esistono molte significative eccezioni da questo punto di vista: nel 2012 la percentuale di ricercatrici universitarie in Turchia era del 36%, più alta della media dell'Unione Europea (33%); in vari paesi islamici come Malesia, Arabia Saudita ed Algeria la maggioranza degli studenti universitari è costituita da donne, con casi come la University of Jordan (Giordania), dove due studenti su tre appartengono al gentil sesso.


L'ISLAM PROMUOVE IL

Questa è probabilmente una delle convinzioni più errate tra quelle circolanti sull'Islam ed i musulmani: il Corano promuove esplicitamente il terrorismo, anche se questo dovesse comportare la morte di innocenti.
In effetti, in molte parti il Corano dice esattamente l'opposto, spiegando come non si dovrebbero accusare gli altri di essere nel torto, e che andrebbero combattuti soltanto quelli che combattono contro i musulmani per la loro fede: "Allah non vi proibisce di essere buoni e giusti nei confronti di coloro che non vi hanno combattuto per la vostra religione e che non vi hanno scacciato dalle vostre case, poiché Allah ama coloro che si comportano con equità" [60:8].
E ancora: "Combattete per la causa di Allah contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, ché Allah non ama coloro che eccedono" [2:190], oppure "I servi del Compassionevole sono coloro che camminano sulla Terra con umiltà, e quando gli ignoranti si rivolgono loro, rispondono: 'Pace!' " [25:63]. Per essere assolutamente precisi, non esiste nulla nella religione musulmana, tra le Sure del Corano o in quelli che sono stati tramandati come gli insegnamenti di Muhammad, che promuova o giustifichi l'uccisione di innocenti in difesa dell'Islam.

Alessandro M.
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Re: Ixlam "moderà" ! ?

Messaggioda Berto » mar nov 10, 2015 9:24 pm

GIANCARLO MATTA - Mi propongo, e propongo alla pazienza dei Lettori, di esporre -forse un po’ provocatoriamente- la seguente “tesi”: in questo mondo esistono soltanto DUE categorie di islamici:
gli islamici VERI
gli islamici FALSI
non ne esistono altre categorie in realtà, salvo prova contraria.

https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 62297686:0

Gli islamici : “bigotti” o “estremisti” o “fondamentalisti” o “intransigenti” o “radicali”…etc, ovvero “aperti” o “credenti ma non praticanti” o “laici” o “moderati” o “tolleranti”...etc, (tanto sedicenti quanto definiti da osservatori esterni) sono sempre e soltanto ascrivibili rispettivamente alla prima e alla seconda categoria. Queste variegate e talvolta ambigue definizioni, in sostanza, sono semplice manipolazione dialettica.
Gli islamici VERI
Sono quelli che mettono in pratica i dettami della loro “religione”.
Gli islamici FALSI
Sono quelli che non mettono in pratica i dettami della loro “religione”.
Va da sé che tale schema sia valido per tutte le religioni. Nel caso dell’ “islam” la radice delle gesta abominevoli ad esso associate sta nel Corano. Di “Corano” a quanto si sa ve ne è uno solo, e “validamente” scritto in una sola lingua (arabo), e si applica alla lettera, a prescindere dalle varie fazioni nelle quali sia pur diviso l’ “islam”. Bisognerebbe emendare il Corano e la “Sharia” cancellandone tutti i passi istigatori di violenze, oppure imporne una interpretazione esclusivamente contestualizzata ed allegorica (come già si fece con altri “libri sacri”). Ma quando mai ?
Gli islamici VERI
non possono vivere da noi in quanto incompatibili, ostili, inaccettabili e indegni.
Gli islamici FALSI
possono vivere da noi in quanto compatibili, amichevoli, accettabili e degni.
E definirli falsi deriva dalla semplice constatazione che la gran maggioranza degli islamici (falsi, per l’appunto, per buona sorte nostra…) di fronte alle abominevoli gesta commesse dagli islamici (veri) nel mondo, in sostanza per lo meno pubblicamente, tace (non di rado anche privatamente, ho constatato).
Ma allora: perché la maggioranza dei sedicenti islamici (che obiettivamente non commettono atti abominevoli) tace in merito alle gesta atroci nell’islam ? Proviamo a ragionare.
1 = perché omertosa o addirittura complice e connivente, quindi è quella e sempre e solo quella la LORO religione;
2 = perché indifferente, come dire che il “problema” non la riguarda, quindi si tratta di affari di un’altra “religione” non già della loro;
3 = perché spaventata (il che non esclude sia consapevole del fatto che la loro religione comporti necessariamente il commettere gesta abominevoli : averne paura non vuol dire necessariamente disconoscerla);
nel caso 1) a torto o a ragione ci troviamo in presenza di islamici “veri” sotto mentite spoglie;
nel caso 2) a torto o a ragione ci troviamo in presenza di islamici “falsi”;
nel caso 3) a torto o a ragione possono essere tanto “veri” quanto “falsi” poiché la paura può ben accomunare soggetti di entrambe le categorie.
In ambito di queste note l’aggettivo “falso” non implica necessariamente una connotazione negativa o spregiativa: vuole semplicemente essere il contrario di “vero”.
E i “falsi” islamici dovrebbero esserne contenti… . Pure essi soffrono le conseguenze del comportamento dei “veri” islamici.
E, infine, rivolgo una domanda ai “papofili” ovvero ai ferventi cristiani cattolici “praticanti” :
se moltitudini di persone commettessero oggi nel mondo -in nome del Dio cristiano- gesta abominevoli, e pure ne diffondessero talvolta le immagini (COME FANNO GLI ISLAMICI “VERI”), sostenendo di essere per l’appunto i “veri” interpreti e praticanti della Vostra Religione = Voi, che fareste? Stareste zitti? Oppure…?
Attendo riscontri comunque graditi.
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Re: Ixlam "moderà" ! ?

Messaggioda Berto » mer nov 11, 2015 7:51 pm

Cari amici, Giuseppe Pollastri ha pubblicato sul mio profilo Facebook questa interessante testimonianza sugli imam che spadroneggiano in Italia:

https://www.facebook.com/MagdiCristianoAllam/?fref=ts

"Da anni, quando seleziono Personale per Aziende che organizzo, ricevo, nei Colloqui, anche Arabi, Mussulmani ed auto-proclamatisi Imam: presenti Interpreti accreditati presso Tribunali italiani,
abbiamo constatato che
Nessuno di loro conosce bene il Corano, né le diverse sue interpretazioni e metodi di applicazione nei diversi Stati islamici, o lo travisa, o lo adatta, come gli fa comodo, al momento del dialogo, con aggiunte, falsi, regole inesistenti, cancellazione di tutte le parti che incitano all'odio ed alla violenza, totale ignoranza della Storia dei Popoli, degli Stati e delle Religioni, per cui, come da annotazioni scritte spontaneamente dagli Interpreti giurati, finora a noi sono apparsi come delle mezze-cartucce, invasati, fanatici, di bassa scolarizzazione e scarsissima Cultura, molto determinati a far leva su Poveretti analfabeti o semi-analfabeti bisognosi e facilmente influenzabili, condizionabili, ... //

Come gia' scrissi tempi addietro anche qui in FB, Comuni, Province, Regioni, Ministeri, Rep. Ital, Enti vari, ecc., hanno accettato, insediato, avallato, riconosciuto, supportato, tollerato, ratificato, ..., fantomatiche Consulte islamiche, Centri di Cultura islamica, Associazioni islamiche, ecc., ecc., che, tutte, si auto-proclamano "rappresentative", anche quando hanno 2, ripeto, solamente DUE, Iscritti, non fanno nulla, costan soldi di straforo, spesso vivon e fan viver di espedienti e di coperture assistenziali, talvolta predican di sgozzare i Cristiani e gli Ebrei, ma, detto in tedesco, sono "dei grossi Zero !", o, con il Codice Penale Italiano, delle Truffe da Associazioni a Delinquere!"

Anche di ciò parlerò questa sera a Milano, alle ore 19.30, presso il Salone Pio XII del Centro Ambrosiano in via Sant'Antonio per la presentazione del mio nuovo libro "Islam. Siamo in guerra".

Ringrazio l'amico Adalberto Valenti, presidente del Rotary Club Assago Milanofiori, per aver promosso questo incontro pubblico aperto a tutti. Sarà l'occasione per confrontarci sui temi cruciali della crisi in cui siamo sprofondati, analizzando l'emergenza dell'invasione dei clandestini, la guerra globalizzata del terrorismo islamico, la strategia di islamizzazione dell'Europa anche facendo leva sul tracollo demografico delle popolazioni europee.
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Re: Ixlam "moderà" ! ?

Messaggioda Berto » sab nov 14, 2015 11:50 pm

???

I musulmani di Milano in piazza contro l’Isis: «Senza se e senza ma»
Condanna del fondamentalismo Piccardo: la guerra santa non ci appartiene
di Giampiero Rossi

http://milano.corriere.it/notizie/crona ... 83c6.shtml

«Siamo qui per far sentire la nostra voce. Condanniamo il terrorismo dell’Isis in modo chiaro e inequivocabile, il concetto di guerra santa non ci appartiene. E questa presa di distanza non è la “nostra”, ma è quella dei cittadini di Milano di cui facciamo parte». Le parole di Davide Piccardo del Caim (Coordinamento associazioni islamiche milanesi) sono il momento centrale del messaggio dei musulmani alla città: «Siamo tutti accomunati dai principi della Costituzione italiana». Gli islamici di Milano (ma non soltanto) si sono radunati ieri in serata in piazza Affari per una fiaccolata «contro il terrorismo e contro l’Isis», come recita il manifesto dell’iniziativa promossa dalla web radio Dirittozero. Un paio di centinaia di persone, molti i giovani e ancor di più le giovanissime donne, hanno bruciato fiaccole e liberato palloncini bianchi con la scritta «No Isis». Soprattutto si sono succeduti al microfono per pronunciare parole nette contro il terrorismo.

No alla violenza
Emoziona molto l’intervento di Chaimaa Fatihi, 21 anni, minuta e sorridente sotto il velo, al primo anno di giurisprudenza a Modena: «Noi siamo contrari a ogni forma di violenza e intolleranza religiosa. Noi condanniamo e deprechiamo ogni forma, anche mascherata di antisemitismo, di persecuzione religiosa, ogni parola d’odio, ogni giustificazione della superiorità della razza o di inferiorità per motivo religioso, di sesso, di convinzione politica». E ancora, nel silenzio assoluto interrotto solo dagli applausi: «Noi rifiutiamo ogni estremismo e soprattutto il Nazismo, le sue camere degli orrori, le sue ideologie mostruose. Quell’orrore è qui che ci minaccia ancora. I criminali dell’Isis sono qui, loro sono i nuovi nazisti. Usano la fede che non gli appartiene per compiere atti ignobili». In piazza c’è anche Gad Lerner, che si è prodigato nei giorni scorsi per dare visibilità all’iniziativa: «È importante questa condanna senza eufemismi e reticenze - commenta - noi della sinistra degli anni ‘70 sappiamo cosa significhi non prendere nettamente le distanze dai “compagni che sbagliano”.

I partiti
E invece queste persone hanno coraggio a presentarsi qui con i loro volti e a chiamare l’Isis per nome». Alla manifestazione hanno aderito anche la Comunità di Sant’Egidio, il Pd e il Psi. «Questa di fatto è la prima manifestazione milanese contro l’Isis e l’hanno promossa proprio i musulmani, fa notare l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. «Oggi abbiamo sentito la voce chiara dell’Islam», aggiunge al microfono Stefanio Boeri. «Not in my name», grida un’altra giovanissima oratrice in jeans polo, un filo di trucco e nessun velo, prima che Hamza Piccardo, legga una dolorosa «lettera a un decapitato». Poi i più giovani inscenano un flash mob: che si conclude - sulle note di One degli U2 - con il rogo della bandiera nera dell’Isis».
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