Ixlam e Xermagna

Re: Ixlam e Xermagna

Messaggioda Berto » lun mar 13, 2017 6:54 pm

La Germania e il problema dell'integrazione turco-musulmana - "La mia religione è più importante per me che rispettare le leggi del paese dove vivo"
di Soeren Kern
5 luglio 2016
http://it.gatestoneinstitute.org/8404/g ... -musulmani


Il 7 per cento degli intervistati ha detto che "la violenza è giustificata per diffondere l'Islam". Anche se questa percentuale sembra irrisoria, il 7 per cento dei tre milioni di turchi che vivono in Germania ammonta a 210.000 persone che pensano che il jihad sia un metodo accettabile per propagare l'Islam.

Dalla ricerca è anche emerso che la migrazione economica non è più il principale motivo per il quale i turchi emigrano in Germania: la ragione più importante è quella di sposare un partner che vive lì.

Una nuova indagine statistica della Germania – Datenreport 2016: Rapporto sociale della Repubblica federale di Germania – mostra che i turchi che vivono in Germania a livello economico e culturale hanno meno successo rispetto ad altri gruppi di immigrati e che più di un terzo (36 per cento) di turchi vive al di sotto della soglia di povertà, rispetto al 25 per cento dei migranti provenienti dai Balcani e dall'Europa sud-occidentale.

"Nel nostro ampio studio abbiamo chiesto ai musulmani quanto si sentano discriminati e abbiamo cercato correlazioni con lo sviluppo di una visione fondamentalista. Ma non ce ne sono. L'odio musulmano dei non musulmani non è un fenomeno specifico dell'immigrazione islamica, ma di fatto è più acceso nei paesi d'origine. La radicalizzazione non è prodotta innanzitutto qui in Europa, piuttosto proviene dal mondo musulmano." – Ruud Koopmans, sociologo.

Secondo un nuovo studio, quasi la metà dei tre milioni di turchi che vivono in Germania crede che sia più importante rispettare la legge islamica della Sharia piuttosto che la legislazione tedesca, se esse si contraddicono.

Un terzo delle persone intervistate per questa nuova ricerca desidera vivere in una società come quella che esisteva al tempo di Maometto, il fondatore dell'Islam, nell'Arabia all'inizio del VII secolo.

La ricerca – che si basa su un sondaggio che ha coinvolto i turchi che vivono in Germania da molti anni, spesso decenni – confuta quanto asserito dalle autorità tedesche, ossia che i musulmani sono ben integrati nella società tedesca.

Lo studio di 22 pagine, dal titolo "Integrazione e religione dal punto di vista dei turchi che vivono in Germania" (Integration und Religion aus der Sicht von Türkeistämmigen in Deutschland) è stato realizzato dal Dipartimento di Religione e Politica dell'Università di Münster. Ecco i principali risultati:

Il 47 per cento degli intervistati è d'accordo con l'affermazione che "l'osservanza dei comandamenti della mia religione è per me più importante rispetto alle leggi dello Stato in cui vivo". Questa opinione è condivisa dal 57 per cento degli immigrati turchi di prima generazione e dal 36 per cento di quelli di seconda generazione. (Lo studio definisce turchi di prima generazione quelli che sono arrivati in Germania da adulti; mentre i turchi di seconda e terza generazione sono quelli nati in Germania o che sono arrivati nel paese da bambini.).
Il 32 per cento degli interpellati è favorevole al fatto che "i musulmani dovrebbero battersi per tornare a un ordine societario come ai tempi di Maometto". La pensa così il 36 per cento dei turchi di prima generazione e il 27 per cento di quelli di seconda e terza generazione.
Per il 50 per cento dei rispondenti "esiste una sola, vera religione". Lo pensa il 54 per cento dei turchi tedeschi di prima generazione e il 46 per cento di seconda e terza generazione.
Il 36 per cento degli intervistati ritiene che "solo l'Islam è in grado di risolvere i problemi dei nostri tempi". Sono d'accordo a riguardo il 40 per cento della prima generazione e il 33 per cento delle seconda e terza.
Secondo il 20 per cento degli interpellati, "la minaccia che l'Occidente pone verso l'islam giustifica la violenza": 25 per cento della prima generazione e il 15 per cento della seconda e terza.
Il 7 per cento dei rispondenti ritiene che "la violenza è giustificata per diffondere l'Islam", opinione espressa dal 7 per cento dei turchi di prima generazione e dal 6 per cento di quelli di seconda e terza generazione. Anche se questa percentuale sembra irrisoria, il 7 per cento dei tre milioni di turchi che vivono in Germania ammonta a 210.000 persone che pensano che il jihad sia un metodo accettabile per propagare l'Islam.
Per il 23 per cento degli interpellati "i musulmani non devono stringere la mano di un membro del sesso opposto": 27 per cento della prima generazione, 18 per cento della seconda e terza.
Il 33 per cento degli intervistati è d'accordo che "le donne musulmane indossano il velo". Lo pensa il 39 per cento dei turchi di prima generazione e il 27 per cento della seconda e terza.
Il 31 per cento delle donne intervistate ha detto di indossare il velo in pubblico; lo ha dichiarato il 41 per cento appartenente alla prima generazione e il 21 per cento della seconda e terza.
Per il 73 per cento dei rispondenti "i libri e i film che attaccano la religione e offendono i sentimenti della gente profondamente credente dovrebbero essere vietati dalla legge".
L'83 per cento degli interpellati è d'accordo sul "sentirsi arrabbiato quando i musulmani vengono accusati per primi in caso di attacco terroristico".
Per il 61 per cento degli intervistati "l'Islam è perfetto per il mondo occidentale".
Il 51 per cento dice che "come turco, mi sento un cittadino di serie B".
Il 54 per cento ritiene che "nonostante i miei sforzi, non sono accettato come membro della società tedesca".

Lo studio ha inoltre riscontrato che i turchi e i tedeschi nativi hanno una percezione totalmente diversa dell'Islam:

Mentre il 57 per cento dei turchi tedeschi associa l'Islam ai diritti umani, solo il 6 per cento dei tedeschi lo fa.
Il 56 per cento dei turchi associa l'Islam alla tolleranza, contro solo il 5 per cento dei tedeschi.
Se per il 65 per cento dei turchi l'Islam è associato alla pace, la pensa così solo il 7 per cento dei tedeschi.

Basandosi su queste percentuali, i ricercatori hanno concluso che il 13 per cento degli intervistati vada considerato come "fondamentalista religioso" (18 per cento della prima generazione, 9 per cento della seconda e terza). Anche se questi numeri possono sembrare insignificanti, il 13 per cento dei tre milioni di turchi che vivono in Germania ammonta a quasi 400.000 fondamentalisti islamici, molti dei quali pensano che la violenza sia un mezzo accettabile per diffondere l'Islam.

I risultati della ricerca rispecchiano quelli di altri studi, che mostrano che i migranti turchi sono poco integrati nella società tedesca.

Nel 2012, uno studio di 103 pagine dal titolo "La vita e i valori dei turchi tedeschi" (Deutsch-Türkische Lebens- und Wertewelten) ha rilevato che solo il 15 per cento dei turchi considerava la Germania come la propria patria. Tra gli altri risultati:

Quasi la metà (46 per cento) dei turchi era d'accordo con l'affermazione: "Spero che in futuro ci saranno più musulmani che cristiani che vivono in Germania"; più della metà (55 per cento) ha detto che la Germania dovrebbe costruire più moschee.
Secondo il 72 per cento dei rispondenti, "l'Islam è la sola, vera religione"; il 18 per cento ha detto che "gli ebrei sono inferiori ai musulmani" e il 10 per cento che "lo sono i cristiani".
Il 63 per cento dei turchi tra 15 e i 29 anni si è detto a favore di una campagna salafita volta a distribuire una copia del Corano in ogni casa; e il 36 per cento si è detto disposto a sostenere finanziariamente l'iniziativa.
Per il 95 per cento degli interpellati era assolutamente necessario preservare la propria identità turca; per l'87 per cento i tedeschi dovrebbero adoperarsi di più per essere rispettosi degli usi e costumi turchi.
Il 62 per cento degli intervistati ha dichiarato di preferire avere attorno turchi che tedeschi; solo il 39 per cento dei turchi pensava che i tedeschi fossero affidabili.

Dalla ricerca è anche emerso che la migrazione economica non è più il principale motivo per il quale i turchi emigrano in Germania: la ragione più importante è quella di sposare un partner che vive lì.

C'è poi una nuova indagine statistica della Germania – Datenreport 2016: Rapporto sociale della Repubblica federale di Germania (Datenreport 2016: Sozial-bericht für die Bundesrepublik Deutschland) – che mostra che i turchi che vivono in Germania a livello economico e culturale hanno meno successo rispetto ad altri gruppi di immigrati.

Il rapporto, realizzato dall'istituto statistico tedesco Destatis, in collaborazione con vari think thank tedeschi, mostra che più di un terzo (36 per cento) di turchi vive al di sotto della soglia di povertà, rispetto al 25 per cento dei migranti provenienti dai Balcani e dall'Europa sud-occidentale (Spagna e Portogallo). Il reddito medio delle famiglie turche è di 1.242 euro al mese (1.400 dollari) contro 1.486 euro (1.700 dollari) dei migranti non turchi e i 1.730 delle famiglie tedesche.

Solo il 5 per cento dei turchi tedeschi guadagna più del 150 per cento del reddito tedesco medio, contro il 21 per cento dei migranti provenienti dall'Europa orientale, il 18 per cento dall'Europa meridionale e l'11 per cento dai Balcani.

Un mercato all'aperto nel quartiere di Kreuzberg, alla periferia di Berlino, abitato in prevalenza da turchi. (Fonte dell'immagine: The Berlin Project video screenshot)

Il report mostra anche che i turchi hanno un livello di istruzione inferiore rispetto ad altri gruppi di migranti in Germania. Solo il 60 per cento dei turchi tedeschi completa la scuola secondaria (Hauptschulabschluss), contro l'85 per cento dei migranti provenienti dall'Europa dell'Est. Inoltre, solo l'8 per cento dei turchi di età compresa tra i 17 e i 45 anni consegue una laurea, contro il 30 per cento dei migranti dell'Europa orientale. Secondo il rapporto, l'istruzione è un fattore determinante per l'integrazione nella società.

I multiculturalisti tedeschi spesso incolpano gli stessi tedeschi della mancanza di integrazione dei turchi. Scrivendo per Die Welt, l'economista Thomas Straubhaar sostiene che la maggior parte dei tedeschi considera i turchi come ospiti e non come connazionali, un atteggiamento che scoraggia l'integrazione:

"I turchi che vivono in Germania sono essenzialmente trattati come ospiti – da qui la polemica sul fatto se la loro fede appartenga o no alla Germania. La loro immigrazione è considerata temporanea. Il loro contributo alla cultura tedesca è visto in modo negativo.

"Chi tratta i migranti come ospiti non dovrebbe poi mostrarsi sorpreso quando si comportano come tali. Non ci si dovrebbe aspettare che gli ospiti siano devoti al padrone di casa, né che quest'ultimo si senta obbligato a mostrare irrevocabile fiducia nell'ospite.

"Gli ospiti non saranno disposti a giocare a carte scoperte con il paese ospite e assumersi la piena responsabilità dell'integrazione. Gli ospiti danno per scontato che prima o poi devono tornarsene a casa. In tutto quello che fanno, essi non perderanno mai di vista la loro condizione di ospiti e non si impegneranno a fondo. Questo vale per la lingua, la cultura, le amicizie, i contatti sociali e la carriera professionale".

Altri ribattono che chi si comporta da straniero non dovrebbe sorprendersi se viene trattato come tale. Secondo il sociologo Ruud Koopmans, uno dei fattori più determinanti per il successo dell'integrazione riguarda il divario culturale tra l'ospite e il padrone di casa. Quanto maggiore è la distanza, tanto maggiore è la sfida dell'integrazione.

In una recente intervista a WirtschaftsWoche, Koopmans ha criticato i multiculturalisti che per ragioni normative insistono a dire che la cultura e la religione non vanno incluse nel dibattito sull'integrazione:

"In tutti i paesi europei, gli immigrati musulmani rimangono indietro rispetto agli altri gruppi di immigrati in quasi ogni aspetto dell'integrazione. Questo vale per il mercato del lavoro, ma anche per il livello di istruzione, i contatti interetnici, ossia i contatti con la popolazione locale, e l'identificazione con il paese di residenza.

"Tre fattori decisivi determinano la distanza culturale: le competenze linguistiche, i contatti interetnici – soprattutto quelli che riguardano il matrimonio – e i valori sul ruolo delle donne. Tutti hanno qualcosa a che fare con la religione. Questo ovviamente vale in particolare per le idee sul ruolo delle donne, che derivano direttamente dalla religione islamica. Maggiore è la distanza culturale fra i gruppi – soprattutto quando ci sono tabù culturali – più complicati diventano i matrimoni interetnici. Tali tabù impediscono a un musulmano, e in particolare alle le donne musulmane, di sposare un partner non musulmano. Le statistiche diffuse da vari paesi europei mostrano che meno del dieci per cento dei matrimoni musulmani è interetnico".

Detlef Pollack, l'autore dello studio dell'Università di Münster prima citato, attribuisce la causa della mancata integrazione dei turchi alla discriminazione: "Il messaggio alla maggioranza della popolazione tedesca è che dovremmo essere più sensibili ai problemi incontrati dai turchi residenti nel paese", egli ha detto alla Deutsche Welle. "A nostro avviso, la sensazione di non essere accettati si esprime nella difesa appassionata dell'Islam".

Koopmans rifiuta il legame tra discriminazione e radicalizzazione:

"Questa è un'affermazione molto comune. Ma è sbagliata. Nel nostro ampio studio abbiamo chiesto ai musulmani quanto si sentano discriminati e abbiamo cercato correlazioni con lo sviluppo di una visione fondamentalista. Ma non ce ne sono. L'odio musulmano dei non musulmani non è un fenomeno specifico dell'immigrazione islamica, ma di fatto è più acceso nei paesi d'origine. La radicalizzazione non è prodotta innanzitutto qui in Europa, piuttosto proviene dal mondo musulmano".

Soeren Kern è senior fellow al Gatestone Institute di New York. È anche senior fellow per la politica europea del Grupo de Estudios estratégicos/Strategic Studies Group che ha sede a Madrid. Seguitelo su Facebook e Twitter. Il suo primo libro, Global Fire, uscirà nel 2016.
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Re: Ixlam e Xermagna

Messaggioda Berto » lun mar 13, 2017 6:55 pm

Polizia della Sharia, "Erdogan-Burger" e altri stupri di massa
Un mese di Islam in Germania: maggio 2016
di Soeren Kern
2 luglio 2016

http://it.gatestoneinstitute.org/8366/i ... nia-maggio

Nel corso di un'indagine sulle aggressioni sessuali di massa avvenute a Colonia nella notte di Capodanno, un sovrintendente capo del dipartimento di polizia di Colonia ha rivelato che gli è stato ordinato di rimuovere il termine "stupro" da un rapporto interno della polizia sulle violenze perpetrate.

L'Ufficio federale per le migrazioni e i rifugiati dice che nel 2016 esaminerà più di un milione di richieste di asilo.

In un rapporto redatto dall'ufficio tedesco della ong Open Doors si legge che migliaia di cristiani ospiti dei centri di accoglienza per profughi sono perseguitati dai musulmani, a volte anche dal personale di sicurezza di queste strutture.

Secondo una portavoce della polizia federale tedesca: "Le autorità per la sicurezza tedesche hanno indicazioni sul fatto che membri e sostenitori di organizzazioni terroristiche vengano fatti entrare con i rifugiati in un modo mirato e organizzato, per lanciare attacchi in Germania." .

Muhterem Aras è la prima donna musulmana a essere eletta presidente del parlamento regionale del Baden-Württemberg. La Aras si è fatta promotrice della proposta di estendere il diritto di voto alle elezioni comunali ai migranti privi di cittadinanza tedesca.

Un migrante afgano di 26 anni è stato condannato a due anni e mezzo di reclusione per aver stuprato una donna che lo aveva ospitato nella sua casa a Colonia attraverso un annuncio sul sito web "Refugees Welcome".

1 maggio. Alternativa per la Germania (AfD), il movimento politico contrario all'immigrazione ora diventato il terzo partito più popolare del paese, ha adottato una piattaforma programmatica che chiede di porre un freno alla migrazione e restrizioni all'Islam. Il documento invita le autorità a vietare i minareti, la chiamata alla preghiera e l'uso del velo.

2 maggio. Hans-Georg Maaßen, direttore dell'agenzia d'intelligence interna della Germania, ha rivelato che una novantina di moschee "prevalentemente arabofone" sono sotto sorveglianza da parte delle autorità tedesche. Egli ha detto che si tratta soprattutto di "moschee che sorgono nei cortili" dove "sedicenti imam e sedicenti emiri incitano i loro seguaci al jihad". Nel corso di un conferenza sulla sicurezza tenutasi a Berlino, Maaßen ha dichiarato che la sua agenzia riceve in media quattro allarmi terroristici al giorno: "Lo Stato islamico vuole attaccare la Germania e i suoi interessi".

2 maggio. Nel corso di un'indagine sulle aggressioni sessuali di massa avvenute a Colonia nella notte di Capodanno, un sovrintendente capo del dipartimento di polizia di Colonia ha rivelato che gli è stato ordinato di rimuovere il termine "stupro" da un rapporto interno della polizia sulle violenze perpetrate. L'ufficiale, identificato solo come Jürgen H., ha detto di aver ricevuto l'1 gennaio una telefonata da parte di un funzionario del ministero degli Interni del Nord Reno-Westfalia che gli ha detto con tono arrabbiato: "Non si tratta di stupri. Elimini questo termine dal suo rapporto. Ne presenti uno nuovo". La rivelazione alimenta i sospetti che ci sia stato un insabbiamento politico per evitare di alimentare sentimenti contrari all'immigrazione".

3 maggio. Un migrante afgano di 20 anni ha molestato sessualmente un bambino di sei anni nello spogliatoio di una palestra a Monaco. La polizia ha detto che nel 2013 l'uomo aveva abusato di una ragazzina di 11 anni in una piscina pubblica.

3 maggio. Una Corte d'Appello di Düsseldorf ha stabilito che un gruppo di otto islamisti tedeschi che nel 2014 giravano per le strade di Wuppertal indossando giubbotti catarifrangenti arancioni con la scritta "SHARIAH POLICE" ("POLIZIA DELLA SHARIAH") saranno processati. Questa sentenza ha annullato la precedente decisione del tribunale di Wuppertal secondo cui gli uomini non avrebbero affrontato un processo. Il tribunale di Düsseldorf ha sentenziato che il gruppo aveva violato una legge che vieta di indossare uniformi nelle manifestazioni pubbliche. Tale legge, che mette al bando simboli e divise che esprimono opinioni politiche, era stata inizialmente concepita per vietare ai gruppi neonazisti di manifestare. Se condannati, gli islamisti rischiano fino a due anni di reclusione.

Una Corte d'Appello di Düsseldorf ha stabilito che un gruppo di otto islamisti tedeschi che nel 2014 giravano per le strade di Wuppertal indossando giubbotti catarifrangenti arancioni con la scritta "POLIZIA DELLA SHARIAH" saranno processati. Sono accusati di aver violato una legge che vieta di indossare uniformi per partecipare a manifestazioni pubbliche – una legge concepita inizialmente per vietare ai gruppi neonazisti di manifestare.

5 maggio. Secondo un nuovo sondaggio dell'INSA, il 60 per cento dei tedeschi intervistati ritiene che l'Islam sia fuori luogo in Germania. Solo il 22 per cento ha detto di pensare il contrario, che l'Islam sia parte integrante della società tedesca (contro il 37 per cento nel gennaio 2015). Quasi la metà (46 per cento) degli intervistati si è detta preoccupata per "l'islamizzazione" della Germania. I risultati indicano che l'atteggiamento dei tedeschi nei confronti dell'Islam sta cambiando dopo la decisione della cancelliera Angela Merkel di consentire a più di 1,1 milioni di migranti musulmani di entrare nel paese nel 2015.

6 maggio. Da un sondaggio YouGov è emerso che i tedeschi intervistati non hanno musulmani tra i loro amici intimi. Circa il 60 per cento di questi intervistati ha anche detto di aver notato un maggior numero di musulmani nel paese. I multiculturalisti tedeschi hanno accusato i loro compatrioti di non essere aperti alla diversità. Altri hanno detto che il sondaggio ha dimostrato che in Germania i musulmani si isolano dal resto della società tedesca.

7 maggio. Un ristoratore di Colonia ha chiuso la sua attività dopo aver ricevuto minacce per i suoi cosiddetti "Erdogan-Burger". Ad aprile, Jörg Tiemann, proprietario del fast food "Urban Burgery" ha aggiunto al suo menu un panino al formaggio di capra e lo ha ribattezzato "Erdogan Burger". Tiemann ha spiegato che si tratta di una risposta ai tentativi del presidente turco Recep Tayyip Erdogan di far perseguire penalmente il comico tedesco Jan Böhmermann per un poema satirico che dileggiava il leader turco. In un post su Facebook, Tiemann ha scritto:

"Urban Burgery è costretto a chiudere fino a nuovo ordine. A causa delle minacce concrete non possiamo più garantire l'incolumità dei nostri dipendenti. Ma una cosa è certa: non saremo ridotti al silenzio dai nemici della democrazia, dello Stato di diritto e delle libertà civili".

9 maggio. Frank-Jürgen Weise, direttore dell'Ufficio federale per le migrazioni e i rifugiati (Bundesamt für Migration und Flüchtlinge, BAMF), ha detto che nel 2016 la sua agenzia esaminerà più di un milione di richieste di asilo. Questo numero include 430.000 domande a partire dal 2015 che sono ancora al vaglio; altre 300.000 domande di migranti arrivati in Germania nel 2015 ma che non sono state ancora registrate e 500.000 istanze di migranti che arriveranno nel paese nel 2016.

9 maggio. L'ufficio tedesco di Open Doors, un'organizzazione non governativa che opera a sostegno dei cristiani perseguitati nel mondo, ha diffuso un rapporto in cui si legge che migliaia di cristiani ospiti dei centri di accoglienza per profughi sono perseguitati dai musulmani, a volte anche dal personale di sicurezza di queste strutture. Stando al documento, in cui si afferma che nella maggior parte dei casi le autorità tedesche non hanno fatto nulla per proteggere le vittime, la polizia e le autorità hanno volutamente minimizzato e anche insabbiato "la questione tabù" delle aggressioni musulmane contro i rifugiati cristiani, a quanto pare per evitare di alimentare sentimenti contrari all'immigrazione.

10 maggio. Un uomo tedesco, al grido di "Allahu Akbar" ("Allah è il più grance") e "gli infedeli devono morire", ha accoltellato a morte una persona e ridotto in fin di vita altre tre, in un'aggressione avvenuta di prima mattina in una stazione ferroviaria nei pressi di Monaco. La polizia ha detto che il sospetto, un falegname disoccupato di 27 anni identificato come Paul H., è malato di mente e non sembra avere alcun legame con i gruppi islamisti.

11 maggio. La polizia federale (Bundeskriminalamt, BKA) ha rivelato che le autorità federali e statali stanno indagando su 40 casi in cui i militanti islamici sono entrati in Germania fingendo di essere rifugiati. Secondo una portavoce del BKA, "le autorità per la sicurezza tedesche hanno indicazioni sul fatto che membri e sostenitori di organizzazioni terroristiche vengano fatti entrare con i rifugiati in un modo mirato e organizzato, per lanciare attacchi in Germania".

11 maggio. La prima donna musulmana è stata eletta presidente del parlamento regionale del Baden-Württemberg. Muhterem Aras, 50 anni, è nata in Turchia e a 12 anni si è trasferita con la famiglia a Stoccarda. È una tributarista e portavoce del Partito dei Verdi per le questioni finanziarie. La sua elezione è stata ampiamente acclamata come una storia di integrazione musulmana di successo. "Noi oggi abbiamo scritto la storia", ha detto la neo-presidente, aggiungendo che il Baden-Württemberg ha inviato "un messaggio di apertura, tolleranza e integrazione". La Aras si è fatta promotrice della proposta di estendere il diritto di voto alle elezioni comunali ai migranti privi di cittadinanza tedesca.

12 maggio. In un'intervista alla Deutsche Welle, Alice Schwarzer icona del femminismo tedesco, ha parlato del suo nuovo libro sulle aggressioni sessuali perpetrate a Colonia il 31 dicembre. Ella ha detto di non aspettarsi che i responsabili delle violenze saranno condannati, sebbene più di 600 donne abbiano sporto denuncia:

"In primo luogo, a causa della tecnica utilizzata dagli aggressori: da un enorme gruppo di più di un migliaio di uomini, si sono scorporati dei gruppetti che hanno circondato e bistrattato le donne, per poi tornare a confondersi nella grande massa. È stato difficile per le vittime identificare i responsabili. Inoltre, ciò che viene banalizzata come 'molestia sessuale', nel diritto penale tedesco non è punibile fino ad oggi".

12 maggio. I leader protestanti, cattolici e ortodossi hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che esorta i cristiani in Germania ad accogliere i migranti musulmani con "apertura e spirito di carità". La lettera – che non fa distinzione tra i legittimi richiedenti asilo e le centinaia di migliaia di migranti economici che fingono di essere profughi – dice:

"Il diritto di asilo, sancito dalla Costituzione, e gli obblighi derivanti dalla Convenzione di Ginevra, prevede che il nostro paese conceda a chi cerca rifugio in esso l'accesso a una procedura individualizzata, equa e imparziale, indipendentemente dal numero di persone che attualmente hanno bisogno di protezione e dal paese di origine.

...

"Ogni rifugiato ha una propria storia; essi ci mostrano nuove esperienze, speranze e idee. Ne siamo convinti: più gente incontriamo, meno spazio rimane per il pregiudizio, l'odio e il rifiuto".

14 maggio. Una nota confidenziale del ministero delle Finanze divulgata dal magazine Der Spiegel rivela che la crisi migratoria finirà per costare ai contribuenti tedeschi 93,6 miliardi di euro (105 miliardi di dollari), da qui al 2020. Circa 25.7 miliardi di euro serviranno per la spesa sociale, soprattutto per i sussidi di disoccupazione e l'assistenza in materia di alloggio. Circa 5.7 miliardi di euro saranno destinati ai corsi di lingua e 4,6 miliardi di euro per l'integrazione dei rifugiati nel mondo del lavoro.

15 maggio. Quasi una dozzina di donne di età compresa tra i 16 e i 48 anni hanno denunciato di essere state vittime di aggressioni sessuali da parte di gruppi di migranti durante un festival musicale tenutosi a Kreuzberg, un quartiere di Berlino. Le aggressioni al Carnevale delle Culture, dove gruppi di uomini hanno circondato le donne, aggredendole e derubandole, sono simili a quelle di Colonia della notte di Capodanno.

16 maggio. In un'intervista a Die Welt, Beatrix von Storch, vice-presidente del partito contrario all'immigrazione Alternativa per la Germania (AfD), ha esortato le principali associazioni islamiche della Germania a "prendere apertamente le distanze" dalla legge islamica della sharia, qualcosa che finora si sono rifiutati di fare. Ella ha detto che l'AfD non ha nulla contro i singoli musulmani, ma si oppone all'Islam politico, che secondo lei è in contrasto con la Costituzione tedesca.

17 maggio. Un tribunale di Amburgo ha stabilito che all'autore di un poema che satireggiava il presidente turco Recep Tayyip Erdogan fosse vietato di recitare in pubblico alcuni brani della sua opera. La corte ha sentenziato che il comico Jan Böhmermann poteva recitare solo 6 delle 24 righe del suo poema assegnando così a Erdogan una vittoria legale in una vicenda che ha innescato in Germania un dibattito sulla libertà di espressione. La cancelliera Angela Merkel, che ha autorizzato personalmente le azioni penali contro il comico, è stata accusata di assecondare il governo autocratico di Erdogan.

18 maggio. Il Berliner Morgenpost rivela che un salafita turco ha continuato ad avere libero accesso per quasi un anno alle zone di sicurezza degli aeroporti berlinesi di Tegel e Schönefeld, dopo che le autorità avevano scoperto i suoi legami con l'Islam fondamentalista. Il 24enne, identificato come Recep Ü, è stato licenziato dopo aver tentato di contrabbandare un tirapugni nella zona di sicurezza dell'aeroporto di Schönefeld. La Wisag Airport Service Berlin, la compagnia che l'ha assunto, ha dichiarato di non essere stato informata dalla polizia e dall'intelligence tedesca del fatto che l'uomo fosse un membro attivo della scena salafita del paese.

18 maggio. Il Berliner Morgenpost scrive che gruppi numerosi di migranti riuniti nel centro commerciale Boulevard Berlin nel quartiere Steglitz della capitale, hanno aggredito sessualmente le passanti. Almeno 35 migranti adolescenti sono stati visti bighellonare per settimane all'interno del centro, approfittando dell'accesso libero e gratuito a Internet. Quando gli agenti di sicurezza hanno chiesto loro di allontanarsi, i giovani hanno chiamato i rinforzi e ben presto sono arrivati decine di altri ragazzi a schernire e molestare le guardie, che hanno dovuto utilizzare spray al peperoncino per difendersi.

22 maggio. Un medico di Colonia é stato citato in giudizio perché accusato di discriminazione dopo essersi rifiutato di visitare una donna che non ha voluto stringergli la mano. La donna ha detto che il suo rifiuto era dettato da motivi religiosi, ma il medico ha osservato che il Corano non vieta le strette di mano. Poi, a causa dell'atteggiamento polemico della donna, il sanitario non ha voluto visitarla essendoci una mancanza di fiducia tra paziente e medico. Il marito della donna ha ora citato in giudizio il professionista per discriminazione religiosa. Il medico rischia una multa di 2.000 euro (2.250 dollari).

23 maggio. Un richiedente asilo iracheno di 23 anni che indossava una maglietta con la scritta "Sono Musulmano, Niente Panico" è stato aggredito da altri rifugiati per aver offeso l'Islam. Dopo aver strappato la maglietta, i due aggressori, un siriano di 27 anni e un libanese di 33, hanno picchiato il giovane fino a mandarlo in ospedale. I due sono stati arrestati e accusati di lesioni personali aggravate.

23 maggio. Il ministro degli Interni bavarese Joachim Herrmann ha annunciato un nuovo piano per reclutare migranti nelle forze di polizia, indipendentemente da fatto che abbiano acquisito la cittadinanza tedesca. Egli si è detto fiducioso che l'iniziativa possa creare una "linea più diretta" con i migranti, assumendo quelli che parlano la stessa lingua degli immigrati e ne comprendano meglio la mentalità. Hermann ha detto che il piano è stato dettato non dalla minaccia del terrorismo islamico, ma da una serie di omicidi xenofobi commessi tra il 2000 e il 2007, da un gruppo neonazista oramai smantellato chiamato Clandestinità nazionalsocialista (Nationalsozialistischer Untergrund, NSU).

24 maggio. La polizia ha arrestato un migrante pakistano di 26 anni sospettato di aver ucciso una donna di 70 anni nella sua casa nei pressi di Heilbron. L'uomo, ospite di un centro di accoglienza per richiedenti asilo a Öhringen, ha lasciato sulla scena del crimine dei documenti in arabo e inglese "di natura prettamente religiosa".

25 maggio. La coalizione attualmente al potere in Germania ha approvato una nuova "legge sull'integrazione" degli immigrati volta a regolamentare i diritti e le responsabilità dei richiedenti asilo. L'obiettivo principale della legge è quello di incoraggiare i profughi a imparare la lingua tedesca in modo da essere in grado di trovare un lavoro e contribuire a pagare le proprie spese di mantenimento. I critici dicono che la nuova legge è una misura sostanzialmente simbolica volta a rassicurare gli elettori tedeschi e frenare l'avanzata di Alternativa per la Germania contraria all'immigrazione. Secondo i detrattori, la nuova legge è inadeguata per affrontare i problemi dell'integrazione nel paese perché si applica solo ai legittimi richiedenti asilo e non alle centinaia di migliaia di migranti economici che sono entrati illegalmente in Germania fingendo di essere richiedenti asilo.

25 maggio. Un migrante iracheno di 19 anni è stato condannato a due anni di carcere per aver violentato una ragazza di 21 anni alla stazione ferroviaria di Bad Schwartau, una città nel nord del paese. L'uomo – che ha ammesso di aver trascinato la vittima nel bagno per poi stuprarla – ha ottenuto il minimo della pena ai sensi dell'art. 177 del codice penale tedesco.

26 maggio. Un migrante afgano di 26 anni è stato condannato a due anni e mezzo di reclusione per aver stuprato una donna che lo aveva ospitato nella sua casa a Colonia. La vittima aveva offerto una stanza libera attraverso un annuncio sul sito web "Refugees Welcome" (Flüchtlinge Willkommen), che "appoggia soluzioni abitative decentralizzate per i rifugiati". Secondo la piattaforma web: "Con il nostro lavoro aspiriamo a contribuire a incoraggiare la costruzione di una società aperta basata sui principi di solidarietà ed uguaglianza di tutti. Uno dei principi sui quali si fonda la nostra organizzazione consiste nell'affermazione secondo la quale nessuno è irregolare".

26 maggio. La rivista Focus riporta la notizia che un numero crescente di tedeschi si sta trasferendo in Ungheria a causa della politica delle porte aperte della cancelliera Angela Merkel. Un agente immobiliare di una cittadina nei pressi del lago Balaton, una rinomata località turistica situata nella parte occidentale dell'Ungheria, ha detto che otto tedeschi su dieci che intendono trasferirsi lì dalla Germania, adducono come motivo la crisi migratoria nel loro paese.

27 maggio. Il leader della Chiesa protestante in Germania, Heinrich Bedford-Strohm, ha chiesto che l'Islam venga insegnato nelle scuole pubbliche tedesche come un modo per allontanare i giovani musulmani dalle ideologie radicali. In un' intervista a Heilbronner Stimme, il vescovo Bedford-Strohm afferma che l'insegnamento dell'Islam nelle scuole di tutto il paese offrirebbe agli studenti musulmani l'opportunità di assumere un approccio critico rispetto alla loro religione: "Tolleranza, libertà di religione e libertà di coscienza andrebbero applicate a tutte le religioni. Questi principi possono essere meglio insegnati se la religione fa parte del compito formativo dello Stato". Secondo il leader della Chiesa protestante, le associazioni islamiche tedesche – molte delle quali hanno legami con governi stranieri, tra cui la Turchia e l'Arabia Saudita – dovrebbero essere responsabili della messa a punto e dell'insegnamento di questi corsi.

27 maggio. Una chiesa protestante di Amburgo ha celebrato il funerale di un convertito all'Islam che è stato ucciso in Siria mentre combatteva per lo Stato islamico. Il defunto era un ragazzo di nome Florent, nato in Cameron, che aveva ricevuto un'educazione cristiana ad Amburgo. A 14 anni, Florent si è convertito all'Islam e ha cambiato il suo nome in Bilal. Rapidamente radicalizzato, si è unito al movimento salafita tedesco. Poi, nel marzo 2015, il giovane è partito per la Siria con un passaporto falso ed è stato ucciso tre mesi dopo. Il pastore Sieghard Wilm, che ha organizzato il funerale "interreligioso", è stato criticato per aver "idealizzato" la vita del terrorista. Egli ha risposto alle critiche dicendo che la chiesa dovrebbe essere un "luogo in cui imparare il rispetto delle altre religioni".

29 maggio. Stefanie von Berg, la portavoce dei Verdi ad Amburgo, ha chiesto che vengano costruite nuove moschee in ogni distretto della città in modo che la popolazione musulmana abbia abbastanza spazio per pregare. Ella ha detto che la costruzione di nuove moschee visibili è essenziale per l'integrazione della comunità musulmana. La Heinrich Böll Foundation, un think tank legato al Partito dei Verdi, stima che ad Amburgo, la seconda città più grande della Germania, ci siano più di 150.000 musulmani, ma meno di 50 moschee.

31 maggio. Gruppi di migranti hanno aggredito sessualmente almeno 18 donne a un festival all'aperto, a Darmstadt. Le aggressioni avvenute allo Schlossgrabenfest fanno pensare a quelle perpetrate a Colonia la sera di Capodanno e al Carnevale delle Culture di Berlino il 15 maggio. Il fenomeno per cui le donne vengono circondate da gruppi di uomini e molestate e aggredite sessualmente, palpeggiate e violentate è conosciuto in arabo come "taharrush" (al-taharrush al-jinsi che in arabo sta per "molestia sessuale").

31 maggio. In un'intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, il Dalai Lama ha detto che la Germania ha accolto "troppi" migranti e che dopo un po' essi dovrebbero tornare nei loro paesi ed essere aiutati nella ricostruzione. "La Germania non può diventare un paese arabo", egli ha dichiarato. "La Germania è Germania."

Soeren Kern è senior fellow al Gatestone Institute di New York. È anche senior fellow per la politica europea del Grupo de Estudios estratégicos/Strategic Studies Group che ha sede a Madrid. Seguitelo su Facebook e Twitter. Il suo primo libro, Global Fire, uscirà nel 2016.
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Re: Ixlam e Xermagna

Messaggioda Berto » lun mar 13, 2017 6:56 pm

Germania, allarme terrorismo La polizia alla ricerca di un siriano A Chemnitz, in Sassonia, operazione anti terrorismo: trovato esplosivo in un appartamento. Gli agenti diffondono le generalità di un ricercato: un 22enne originario della zona di Damasco. Due persone fermate alla stazione, più un altro soggetto
di Marta Serafini
8 ottobre 2016

http://www.corriere.it/esteri/16_ottobr ... 5d65.shtml

È caccia all’uomo a Chemnitz, nella Sassonia orientale, in Germania, dove un intero quartiere è stata posto in «lockdown» per una «grave minaccia» terroristica. «Un edificio nel complesso Fritz-Heckert è stato evacuato». Lo conferma la polizia stessa in una serie di tweet diffusi in rete, in cui si invita alla prudenza e a non diffondere né immagini della polizia in azione, né informazioni non confermate. La popolazione è stata invitata a non uscire di casa ed è stato spiegato come sia in corso «un’operazione su larga scala».

Gli agenti hanno anche diffuso le generalità di un cittadino siriano di nome Jaber Albakr di 22 anni e hanno pubblicato la sua foto segnaletica fornendo un numero verde per raccogliere informazioni. Il portavoce della polizia criminale della Sassonia Tom Bernhardt, ha riferito che si tratta di «una persona pericolosa che costituisce un rischio per la città e per l'intera Repubblica federale». «La caccia all'uomo è in corso, non sappiamo dove sia, né cosa porti con sé, state attenti», è l'allerta diramata. E' stato inoltre segnalato che l'uomo al momento della fuga indossava una felpa nera con il cappuccio.

Secondo Focus on line, l'uomo era tenuto sotto osservazione da tempo. Secondo l'agenzia tedesca Dpa, che cita fonti anonime, c'è una connessione tra Jaber Albakr e l'Isis. La polizia tedesca ha confermato di aver fermato provvisoriamente due persone apparentemente legate ad Albakr. L'arresto è avvenuto alla stazione della città e i loro bagagli sono stati perquisiti. Un altro soggetto è stato fermato nella vicinanze del condominio. Tutti e tre i fermati sono sotto interrogatorio. La stazione sarebbe stata chiusa.

La polizia ha chiuso diverse strade e ha isolato un'abitazione all'interno di un edificio di più piani. La porta di ingresso è stata fatta saltare in aria intorno alle 12 di sabato mattina e gli agenti hanno fatto irruzione nell'appartamento nel quale sono stati trovate ingenti quantità di esplosivo. «Stiamo preparando lo smaltimento di questo materiale: si tratta di una miscela molto esplosiva che non può essere trasportata così com'è» dato che «è pericolosa», ha detto un portavoce della polizia regionale in un video postato su Facebook. Inoltre sono state scavate delle buche per far detonare gli ordigni

L'allarme è scattato dopo una segnalazione dell'intelligence arrivata nella notte. L'area evacuata comprende un centro ricreativo per bambini e un centro sportivo.

Sempre su Twitter viene anche sottolineato come il rumore di un'esplosione sentito dai cittadini di Chemnitz fosse in realtà provocato dagli agenti che tentavano di fare irruzione in un appartamento. Quest'estate la Germania è stata teatro in diverse occasioni di attacchi jihadisti, a Wuerzberg e ad Ansbach e sono almeno 500 le persone sotto sorveglianza.
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Re: Ixlam e Xermagna

Messaggioda Berto » lun mar 13, 2017 6:56 pm

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Re: Ixlam e Xermagna

Messaggioda Berto » lun mar 13, 2017 6:56 pm

Germania, arrestata talpa Isis nei servizi segreti: "Preparava attentato"
L'uomo, un 51enne di origine spagnola ma con passaporto tedesco, si era convertito all'Islam nel 2014 e ora è indagato. Avrebbe confessato ai magistrati di voler fare un attacco a Colonia. Scoperto dopo essersi vantato sui siti web dei fondamentalisti
dalla nostra corrispondente TONIA MASTROBUONI
29 novembre 2016

http://www.repubblica.it/esteri/2016/11 ... -153117925

BERLINO - A una talpa dell'Isis è riuscito un colpo incredibile: infiltrarsi nei servizi segreti tedeschi e raccogliere informazioni per preparare un attentato alla loro sede di Colonia. Per fortuna, l'uomo ha cominciato a vantarsene apertamente sui siti web dei fondamentalisti. Beffa del destino, tra i presunti simpatizzanti del califfato c'era un'altra talpa, un suo collega. Che lo ha fatto arrestare. Ora il 51enne di origine spagnola ma con passaporto tedesco è indagato dalla procura di Duesseldorf e rischia una dura condanna per aver preparato "un grave attentato" in Germania.

La famiglia, secondo Spiegel, non ne sapeva nulla. L'uomo ha già reso una parziale confessione ai magistrati ammettendo l'intenzione di voler fare un attacco con una bomba nella città renana. Sui siti degli jihadisti ha diffuso nei mesi scorsi informazioni sensibili raccolte sul lavoro e si è vantato di poter infiltrare altri fondamentalisti tra gli 007 tedeschi. Obiettivo: "Compiere attacchi contro gli infedeli nel nome di Allah". In nome dell'Islam, ha scritto all'interlocutore che lo ha poi fatto arrestare, "sono pronto a tutto".

Nel 2014, l'uomo si era segretamente convertito all'Islam e si era radicalizzato sotto l'influenza di un noto reclutatore berlinese, il predicatore salafita Mohamed Mahmoud, che nel frattempo combatte in Siria per l'armata del califfato. Nell'aprile di quest'anno, dopo
aver abbandonato il suo impiego in una banca, era stato assunto dai servizi. Il suo compito - altra ironia del destino - era sorvegliare proprio la scena salafita, considerata notoriamente tra le più pericolose in Germania, sotto il profilo del reclutamento dei soldati dell'Isis.
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Re: Ixlam e Xermagna

Messaggioda Berto » lun mar 13, 2017 6:56 pm

Il governo Merkel continua a negare
di Vijeta Uniyal
22 dicembre 2016
Pezzo in lingua originale inglese: Merkel Government Still in Denial
Traduzioni di Angelita La Spada

https://it.gatestoneinstitute.org/9625/ ... kel-negare

L'attacco terroristico sferrato lunedì a Berlino a un mercatino di Natale ha provocato la morte di 12 persone, ferendone altre 50. Lo Stato islamico ha rivendicato la responsabilità di questo atto di terrorismo veicolare, come suggerito dalla rivista ufficiale di al-Qaeda, Inspire, simile a quello del 14 luglio nella città francese di Nizza dove un camion ha travolto la folla e agli innumerevoli episodi di "car-ramming" registrati in Israele. Ora gli europei possono capire quel che vivono gli israeliani ogni giorno.

La polizia raccoglie prove sul luogo dell'attacco sferrato il 19 dicembre in un mercatino di Natale a Berlino, dove un camion si è schiantato sulla folla. (Fonte dell'immagine: RT video screenshot)

All'inizio di quest'anno, la Germania è stata colpita da una serie di attacchi ispirati dall'Isis e da falliti piani terroristici. Nonostante quasi tutti i perpetratori fossero migranti siriani o afgani, la cancelliera tedesca Angela Merkel, nel bel mezzo della corsa per un nuovo mandato, ha ribadito che "non c'è alcuna connessione" fra gli attacchi terroristici del paese e un'incontrollata migrazione di massa proveniente dai paesi arabi e musulmani.

In vista delle elezioni politiche del 2017, la Merkel e i suoi partner di coalizione vogliono scongiurare altre aggressioni sessuali di massa a Colonia.

Aggiungendo il danno alla beffa, la sindaca di Colonia, Henriette Reker, intende organizzare un grande spettacolo per la prossima vigila di Capodanno nella piazza principale della città. Dopo aver insabbiato per un anno quanto accaduto, il Comune illuminerà la scena del crimine nell'ambito di uno show multimediale. "Il Comune di Colonia ha annunciato di voler mettere su un grande spettacolo multimediale nell'area antistante la famosa cattedrale gotica, vicino alla stazione ferroviaria centrale", ha riferito l'emittente pubblica Deutsche Welle.

"Colonia darà una buona immagine al mondo", afferma la Reker. Lo spettacolo finanziato dai contribuenti è intitolato "Time Drifts Cologne". Secondo Philipp Geist, "l'artista della luce" che ha realizzato la video installazione, la scena del crimine dell'ultimo anno è "un posto fantastico per una installazione artistica".

Dei circa duemila uomini esclusivamente musulmani che hanno stuprato, aggredito e derubato più di 1.200 donne, quasi tutti gli aggressori sono riusciti a farla franca. Ralf Jäger, ministro dell'Interno del Nord Reno-Westfalia, ha ammesso di recente che "gran parte dei casi rimarranno irrisolti".

Si stima che circa 1.800 agenti di polizia saranno in servizio a Colonia la notte di Capodanno, a fronte dei 140 dello scorso anno. Il centro della città è stato transennato per controllare il flusso di gente. La cattedrale storica di Colonia e la zona adiacente sono circondate da una barriera di protezione. La polizia si apposterà e gli elicotteri sorvoleranno la zona per monitorare la folla. Saranno dispiegati sei blindati antisommossa e la polizia a cavallo. "Non si guarderà a spese", ha assicurato la sindaca. In un importante anno di elezioni, il governo vuole difendere la città fino all'ultimo centesimo dei contribuenti.

Ma ancor prima di far fronte a qualsiasi assalto reale, la fortificazione della Merkel mostra alcune vistose crepe.

A pochi giorni dalla vigilia di Capodanno, il sindacato di polizia del land della Turingia ha diffuso una lettera aperta che descrive la rovinosa situazione dell'ordine pubblico in mezzo all'escalation di crimini commessi dai migranti: "Ci state abbandonando completamente impotenti a una forza superiore", si legge nella disperata missiva indirizzata al ministro dell'Interno della Turingia. Il sindacato sostiene che i politici sono stati ripetutamente informati del deterioramento delle condizioni in cui la polizia sta lavorando. "Ma quali cambiamenti ? Nessuno. Piuttosto, si percepisce una sensazione di indifferenza".

Non essendo disposti a riconoscere il crollo dell'ordine pubblico di fronte alla crescente ondata di reati perpetrati dai migranti, i media e i politici tedeschi si accaniscono contro il messaggero.

Il loro ultimo bersaglio è Rainer Wendt, il capo del sindacato della polizia tedesca. Il crimine di Wendt, dopo una serie di stupri commessi nel mese di dicembre, è quello di aver detto una verità lapalissiana: "I criminali usano le frontiere aperte".

Ralf Stegner, vice presidente del Partito socialdemocratico (SPD) e un fervente sostenitore della politica della Merkel di "benvenuto ai rifugiati", ha condannato la dichiarazione di Wendt definendola "politicamente disgustosa e stupida".

Wendt è stato anche attaccato per aver messo in discussione il consueto trattamento speciale riservato ai "rifugiati" criminali e violenti dai tribunali tedeschi. Sven Rebehn, presidente dell'Associazione tedesca dei magistrato, ha definito Wendt come "il Donald Trump della politica interna", l'insulto peggiore che un liberal tedesco possa formulare in questo momento.

Il governo Merkel può trasformare il centro di Colonia in un'impenetrabile fortezza per un giorno o due, ma la minaccia non svanisce. Il problema risiede nella regione della Ruhr che circonda Colonia. "I clan stranieri hanno trasformato la regione della Ruhr in un'area off-limits?" chiede l'importante quotidiano tedesco Die Welt, a pochi giorni dalla notte di Capodanno.

Intanto, i rappresentanti della comunità araba pare abbiano detto della polizia della Ruhr: "La polizia non vincerà una guerra con noi perché siamo troppi".

La cancelliera Merkel, le élites dirigenti e i media possono continuare a fare buon viso a una incontrollata migrazione di massa proveniente dai paesi arabi e musulmani oppure insabbiare le notizie sull'aumento dei crimini commessi dai migranti, ma non possono ignorare il deterioramento della situazione dell'ordine pubblico nel paese.

Come mostra il disperato appello del sindacato di polizia, il governo Merkel ha deciso di ignorare il dramma delle forze dell'ordine, almeno per ora. Dovrebbe essere evidente anche a un osservatore noncurante che il suo governo ancora non si preoccupa delle vittime della sua fallita politica sui "rifugiati". La Germania sembra dirigersi verso un altro anno difficile.

Vijeta Uniyal è un analista indiano che vive e lavora in Europa e si occupa di temi di attualità.


Mandar l'exerçedo co i cari armà e sparar a vista.
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Re: Ixlam e Xermagna

Messaggioda Berto » lun mar 13, 2017 6:57 pm

Il suicidio della Germania
di Guy Millière
3 gennaio 2017
Pezzo in lingua originale inglese: The Suicide of Germany
Traduzioni di Angelita La Spada

https://it.gatestoneinstitute.org

L'attacco sferrato a Berlino, il 19 dicembre scorso, era prevedibile. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha creato le condizioni che lo hanno reso possibile. Ella porta su di sé una responsabilità schiacciante. Geert Wilders, parlamentare olandese e uno dei soli leader politici europei perspicaci, l'ha accusata di avere le mani sporche di sangue. E ha ragione.

Quando la Merkel ha deciso di aprire le porte della Germania a centinaia di migliaia di musulmani provenienti dal Medio Oriente e da paesi più lontani, avrebbe dovuto sapere che i jihadisti erano nascosti tra la gente che arrivava a frotte. E avrebbe anche dovuto sapere che la polizia tedesca non avrebbe potuto controllare quegli arrivi in massa e sarebbe stata rapidamente sopraffatta dal numero di persone che avrebbe dovuto controllare. Ma la cancelliera l'ha fatto comunque.

Quando la notte di Capodanno dello scorso anno, a Colonia e in altre città della Germania, sono stati perpetrati centinaia di stupri e aggressioni a sfondo sessuale, la cancelliera aveva detto che i responsabili dovevano essere puniti " a prescindere dalla loro origine", ma non ha cambiato la sua politica. Subito dopo gli attacchi terroristici di Hannover, Essen, Wurzburg e Monaco, la Merkel si è astenuta dai commenti per poi pronunciare frasi asettiche sulla "necessità" di combattere il crimine e il terrore. Ma non ha fatto alcuna retromarcia.

Di recente, ha solo rivisto la sua posizione, a quanto pare perché vuole ricandidarsi nel 2017 e ha visto la sua popolarità in declino.

I commenti formulati subito dopo l'attentato del 19 dicembre sono stati noiosi. La cancelliera ha detto che "se l'autore di questo è un richiedente asilo" sarà "molto difficile da tollerare" e "particolarmente ripugnante per tutti i tedeschi che aiutano i rifugiati ogni giorno".

Commenti del genere potrebbero sembrare ingenui se pronunciati da qualcuno disinformato, ma Angela Merkel non ha questa scusa. Non poteva ignorare i moniti emessi dai servizi di intelligence tedeschi e americani sulla presenza di terroristi dello Stato islamico nascosti tra i profughi che progettavano di usare camion per sferrare attacchi nel periodo natalizio. Da più di un anno i tedeschi vivono una situazione assai difficile da sopportare. La criminalità è " salita alle stelle"; le malattie estinte da decenni sono ricomparse, senza poter disporre di vaccini per contrastarle; le seconde case sono state requisite dal governo per ospitare i migranti e così via dicendo. Non c'è voluto molto per scoprire che il principale sospettato dell'attentato di Berlino era un richiedente asilo che viveva in un centro di accoglienza per rifugiati.

In un altro paese, la Merkel forse sarebbe stata costretta a dimettersi. In Germania, invece, è in corsa per un nuovo mandato.

La popolazione tedesca sta invecchiando e il tasso di natalità è pericolosamente basso: 1,38 figli per donna. Gli immigrati rimpiazzano la popolazione tedesca, che sta scomparendo poco a poco. I tedeschi che muoiono sono cristiani o, molto spesso, atei. Come dappertutto in Europa, il Cristianesimo sta rantolando e i migranti che sostituiscono i tedeschi sono musulmani.

L'economia tedesca è ancora forte, ma perde slancio. I rendimenti sul capitale investito sono notevolmente diminuiti. In un'epoca in cui il capitale umano è la principale fonte di profitti, il capitale umano tedesco è al collasso: le persone provenienti dai paesi sottosviluppati non possono facilmente rimpiazzare i tedeschi altamente qualificati. La maggior parte non ha le qualifiche adatte al mercato: i nuovi arrivati rimarranno a lungo senza lavoro e continueranno a non essere autonomi. Del milione e duecentomila migranti che sono arrivati in Germania nel 2014 e nel 2015, solo 34.000 hanno trovato lavoro. Se il tasso di disoccupazione è basso, il motivo è dovuto a una crescente carenza di manodopera: oggi il 61 per cento dei tedeschi ha tra i 20 e i 64 anni. Si prevede che entro la metà del secolo, la cifra scenderà al 41 per cento.

I discorsi di propaganda politicamente corretti che vengono inesauribilmente diffusi in Germania – come nel resto d'Europa – non parlano mai di demografia. Piuttosto, confutano ogni prova che l'economia tedesca va male. Dicono anche che il Cristianesimo e l'Islam sono equivalenti; sono ostinatamente ciechi al fatto che l'Islam è più che una religione: è un sistema politico, economico e morale che ingloba ogni aspetto della vita e non è mai coesistito a lungo e pacificamente in una cultura differente dalla sua. Questi discorsi ignorano quasi totalmente l'ascesa dell'Islam radicale e l'emergenza terrorismo; invece, essi affermano che l'Islam radicale è un culto marginale e che il terrorismo jihadista si limita a reclutare lupi solitari o malati di mente. Ma soprattutto ripetono costantemente che ogni critica mossa alla migrazione o all'Islam è ignominiosa e razzista.

La popolazione tedesca è intimidita dalla paura del comportamento antisociale di molti migranti e dal controllo delle idee da parte del proprio governo. Molti tedeschi non hanno nemmeno il coraggio di parlare. Quelli che usano i mezzi pubblici si rassegnano agli insulti. Abbassano la testa e corrono a rifugiarsi nelle loro case. La frequentazione di ristoranti e teatri è in forte calo. Le donne si sono rassegnate a indossare abiti "modesti" e stanno attente a non uscire da sole. Le proteste organizzate da Pegida (acronimo che sta per "Patrioti europei contro l'islamizzazione dell'Occidente") non hanno mai attirato più di qualche migliaio di persone dopo che è stata diffusa una foto del suo fondatore con tanto di baffi e taglio di capelli alla Hitler.

Il partito Alternativa per la Germania (AfD), che chiede di fermare l'immigrazione musulmana in Germania e continua a guadagnare voti, resta comunque un partito di minoranza. La legge che condanna l'incitamento all'odio (Volksverhetzung), probabilmente al fine di impedire un ritorno delle idee naziste, è maneggiata come una spada che pende su chi parla troppo duramente della crescente islamizzazione del paese.

Il 20 dicembre, Angela Merkel è andata a deporre delle rose bianche sul luogo dell'attentato al mercatino di Natale a Berlino. Migliaia di tedeschi hanno fatto lo stesso. Molti hanno portato candele e hanno pianto. Ma la rabbia e la volontà di combattere la minaccia sono rimaste in gran parte assenti. Entro poche settimane si volterà pagina la pagina, fino alla prossima volta.

Niente descrive meglio la situazione attuale della Germania del triste destino di Maria Landenburger, una ragazza di 19 anni uccisa all'inizio di dicembre. La giovane, che faceva parte di un'organizzazione che offre assistenza umanitaria ai rifugiati, era fra coloro che hanno accolto i migranti nel 2015. È stata violentata e uccisa da una delle persone che stava aiutando. I genitori hanno chiesto a chi volesse rendere omaggio alla loro figlia di donare soldi alle associazioni che si occupano di rifugiati, in modo che altri profughi possano arrivare in Germania.

La grande maggioranza dei tedeschi non vuole rendersi conto che la Germania è in guerra, perché un nemico spietato gli ha dichiarato guerra. Essi non vogliono vedere che la guerra è stata dichiarata alla civiltà occidentale.

Accettano la sconfitta e fanno docilmente ciò che i jihadisti vogliono che facciano: si sottomettono.

Analizzando l'attentato del 19 dicembre al mercatino di Natale, il giornalista tedesco Josef Joffe, direttore di Die Zeit, ha spiegato la decisione di Angela Merkel di accogliere i rifugiati come "un atto espiatorio" e un modo di accogliere una popolazione minacciata, sette decenni dopo l'Olocausto. Joffe ha inoltre spiegato la passività di numerosi tedeschi con un senso di colpa collettivo.

Se Joffe ha ragione, se Angela Merkel non riesce a cogliere la differenza esistente tra gli ebrei sterminati dai nazisti e i musulmani che minacciano di sterminare i cristiani, gli ebrei e altri musulmani, allora è ancor più incapace di capire di quel che sembra.

Se molti tedeschi sono pieni di senso di colpa collettiva al punto che vogliono rimediare a quello che la Germania ha fatto agli ebrei accogliendo centinaia di migliaia di musulmani, molti dei quali dicono apertamente che vogliono rimpiazzare la cultura giudaico-cristiana della Germania con l'Islam, e che stanno sostituendo la sua popolazione cristiana con una popolazione musulmana – che includerà nei suoi ranghi degli assassini spietati – questo mostra che i tedeschi oggi si detestano così tanto da desiderare la loro stessa distruzione o che hanno semplicemente perso la voglia di difendere quello a cui tengono, un atteggiamento altrimenti conosciuto come resa.

Guy Millière, insegna all'Università di Parigi ed è autore di 27 libri sulla Francia e l'Europa.
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Re: Ixlam e Xermagna

Messaggioda Berto » lun mar 13, 2017 7:02 pm

Il futuro demografico musulmano della Germania
di Soeren Kern
26 febbraio 2017
Pezzo in lingua originale inglese: Germany's Muslim Demographic Future
Traduzioni di Angelita La Spada
https://it.gatestoneinstitute.org/9986/ ... -musulmano

Secondo un rapporto governativo riservato, la Germania dovrà accogliere 300.000 migranti all'anno per i prossimi quarant'anni per fermare il calo demografico.

Il documento, di cui alcune parti sono state pubblicate dal Rheinische Post il 1° febbraio, rivela che il governo tedesco fa affidamento sulla migrazione di massa permanente – presumibilmente dall'Africa, dall'Asia e dal Medio Oriente – per mantenere le attuali dimensioni della popolazione tedesca (82,8 milioni di abitanti) stabile fino al 2060.

Dal report si evince che la decisione della cancelliera Angela Merkel di consentire l'ingresso nel paese di circa 1,5 milioni di migranti per lo più musulmani tra il 2015 e il 2016 non è stato un gesto umanitario, ma un tentativo calcolato di evitare il declino demografico della Germania e preservare la futura sopravvivenza del welfare state tedesco.

Se la maggior parte dei nuovi migranti che arriveranno in Germania nei prossimi quattro decenni provengono dal mondo islamico, la popolazione musulmana del paese potrebbe superare di gran lunga i 20 milioni di persone, rappresentando così oltre il 25 per cento della popolazione complessiva tedesca entro il 2060.

I critici della politica migratoria delle porte aperte della Merkel avvertono che il recente aumento della popolazione musulmana presente nel paese – che per la prima volta nel 2016 ha superato i sei milioni di persone – ha già cambiato il volto della nazione per sempre.

La migrazione di massa musulmana sta accelerando l'avanzata dell'Islam in Germania, come dimostrato dalla proliferazione delle no-go zones, dai tribunali della Sharia, dalla poligamia, dai matrimoni di minori e dalla violenza basata sull'onore. L'immigrazione di massa è responsabile di una serie di disordini sociali, tra cui attacchi jihadisti, stupri epidemici, una crisi della salute pubblica, l'aumento della criminalità e la corsa dei cittadini tedeschi all'acquisto di armi per difesa personale e anche la decisione di lasciare definitivamente la Germania.

Il governo non ha detto come intende integrare nella società tedesca i milioni di musulmani che potrebbero arrivare nel paese. Il prezzo per invertire il calo demografico della Germania sembra essere l'ulteriore islamizzazione del paese con la scusa del multiculturalismo.

Fuori il vecchio, dentro il nuovo.

Secondo il report, che è stato redatto dall'Ufficio federale di statistica tedesco (Destatis), il governo aveva già previsto che la popolazione della Germania sarebbe scesa da 82 milioni a 73 milioni entro il 2060 – o addirittura a 67,6 milioni nel peggiore dei casi. Questa stima è ora in fase di revisione, sulla base di un nuovo calcolo delle previsioni relativamente all'immigrazione, ai tassi di natalità e all'aspettativa di vita.

A causa della migrazione netta positiva (più persone che entrano nel paese rispetto a quante lo lasciano), la popolazione tedesca è aumentata di 1,14 milioni di abitanti nel 2015 e di altri 750.000 nel 2016, per raggiungere un massimo storico di 82,8 milioni alla fine del 2016, secondo le stime preliminari dell'istituto Destatis.

Secondo il report, con un tasso di fecondità di 1,6 figli per donna, ben al di sotto del tasso di sostituzione di 2,1 figli per donna, la Germania avrà bisogno di un afflusso permanente di 300.000 migranti all'anno per mantenere il livello stabile della popolazione attuale fino al 2060.

Il documento insiste sulla necessità di integrare rapidamente i migranti nel mondo del lavoro in modo che possano iniziare a contribuire al sistema di previdenza sociale. "Secondo l'esperienza passata, questo non sarà facile e ci vorrà più tempo di quanto previsto inizialmente".

Da un recente sondaggio condotto dal quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung è emerso che le 30 maggiori aziende tedesche hanno assunto appena 54 profughi: 50 migranti sono stati assunti come corrieri dalle Poste tedesche (Deutsche Post). I dirigenti dell'azienda hanno detto che il problema principale all'inserimento dei profughi nel mercato del lavoro risiede nelle barriere linguistiche e nella mancanza di qualifiche professionali.

Secondo l'Agenzia federale per il lavoro, il livello di istruzione degli immigrati appena arrivati in Germania è molto più basso del previsto: solo un quarto ha un diploma di scuola superiore, mentre tre quarti non hanno alcuna formazione professionale. Solo il 4 per cento dei nuovi arrivati in Germania è altamente qualificato.

Per il momento, la stragrande maggioranza dei migranti che sono entrati in Germania tra il 2015 e il 2016 è sotto la tutela dello Stato tedesco. I contribuenti tedeschi hanno pagato circa 21,7 miliardi di euro (23,4 miliardi di dollari) in aiuti forniti ai rifugiati e ai richiedenti asilo nel 2016 e pagheranno un importo analogo nel 2017.

Un documento del ministero delle Finanze ha rivelato che la crisi migratoria potrebbe finire per costare ai contribuenti tedeschi 93,6 miliardi di euro (101 miliardi di dollari) tra oggi e il 2020. Circa 25,7 miliardi di euro sarebbero utilizzati per la spesa sociale, come i sussidi di disoccupazione e l'assistenza in materia di alloggio. Quasi 5,7 miliardi di euro sarebbero destinati ai corsi di lingua e 4,6 miliardi di euro all'integrazione dei profughi nella forza lavoro.

L'immigrazione di massa ha anche aumentato la domanda di alloggi e ha fatto lievitare i costi di affitto per i normali cittadini tedeschi. Per soddisfare la domanda, ogni anno sono necessari 350.000 nuovi appartamenti, ma nel 2014 sono stati costruiti solo 245.000 appartamenti e altri 248.000 nel 2015, secondo il Rheinische Post.

Intanto, i migranti hanno commesso 208.344 crimini nel 2015, secondo un rapporto della polizia. Questa cifra rappresenta un aumento dell'80 per cento rispetto al 2014 e corrisponde a circa 570 crimini perpetrati quotidianamente dai migranti, ossia 23 reati ogni ora, tra gennaio e dicembre 2015.

Un documento riservato dell'intelligence tedesca ha ammonito che l'immigrazione di massa dal mondo musulmano porterà a una crescente instabilità politica in Germania. Il report ha sottolineato che "l'integrazione di centinaia di migliaia di migranti illegali sarà impossibile visto il gran numero di persone coinvolte e le società parallele musulmane già esistenti in Germania". Il documento ha inoltre aggiunto:

"Noi stiamo importando l'estremismo islamico, l'antisemitismo arabo, i conflitti nazionali ed etnici di altri popoli, come pure una diversa concezione della società e del diritto. Le agenzie di sicurezza tedesche non riescono ad affrontare questi problemi di sicurezza importati e le conseguenti reazioni da parte della popolazione tedesca".

In un'intervista a Die Welt, un alto funzionario della sicurezza rimasto anonimo ha detto:

L'elevato afflusso di persone provenienti da altre parti del mondo porterà all'instabilità del nostro paese. Permettendo questa migrazione di massa, stiamo generando estremisti. La società tradizionale si sta radicalizzando perché la maggioranza non vuole la migrazione, che viene imposta dalle élites politiche. In futuro, molti tedeschi prenderanno le distanze dallo Stato di diritto".

Un recente sondaggio YouGov ha rilevato che il 68 per cento dei tedeschi crede che la sicurezza nel paese si sia deteriorata a causa dell'immigrazione di massa. Quasi il 70 per cento degli intervistati ha detto di temere per la propria vita nelle stazioni ferroviarie e nelle metropolitane tedesche, mentre il 63 per cento si sente in pericolo nei grandi eventi pubblici.

Da un sondaggio dell'INSA è emerso che il 60 per cento dei tedeschi intervistati ritiene che l'Islam sia fuori luogo in Germania. Quasi la metà (46 per cento) degli intervistati si è detta preoccupata per "l'islamizzazione" della Germania.

Se tuttavia si tenessero oggi le elezioni politiche, Angela Merkel potrebbe tranquillamente vincere un altro mandato da cancelliera. Un sondaggio INSA condotto per Bild il 2 febbraio dà in testa il partito della Merkel, l'Unione cristiano-democratica (Cdu) con il 33 per cento dei consensi, contro il 27 per cento per i socialdemocratici (Spd) e il 9 per cento per il partito anti-immigrazione Alternativa per la Germania (Afd).
Calcolare la popolazione musulmana della Germania

La Germania e la Francia sono i paesi dell'Europa Occidentale con la più numerosa popolazione musulmana.

L'aumento della popolazione musulmana in Germania è alimentato dall'immigrazione di massa. Si stima che circa 300.000 migranti siano arrivati in Germania nel 2016, oltre a più di un milione di profughi che sono arrivati nel 2015. Almeno l'80 per cento (800.000 nel 2015 e 240.000 nel 2016) dei nuovi arrivati erano musulmani, secondo il Consiglio centrale dei musulmani in Germania.

Oltre ai nuovi arrivati, l'indice di incremento demografico della comunità musulmana già presente in Germania è di circa l'1,6 per cento all'anno (ossia 77.000), secondo i dati estrapolati da uno studio del Pew Research Center sulla crescita della popolazione musulmana in Europa.

In base alle proiezioni del Pew, che sono state fornite prima dell'attuale crisi migratoria, la popolazione musulmana della Germania avrebbe dovuto toccare quota 5.145.000 entro la fine del 2015.

Aggiungendo gli 800.000 migranti musulmani che sono arrivati in Germania nel 2015 e i 240.000 del 2016, unitamente all'incremento naturale di 77.000, la popolazione musulmana della Germania è passata da 1.117.000 persone a 6.262.000 entro la fine del 2016. Questo ammonta approssimativamente al 7,6 per cento della popolazione complessiva della Germania di 82.8 milioni di abitanti.

Secondo il presidente dell'Unione dei comuni della Baviera (Bayerische Gemeindetag), Uwe Brandl, la popolazione musulmana della Germania toccherà i 20 milioni di persone già nel 2020 . Questa previsione è basata sui cosiddetti ricongiungimenti familiari – gli individui le cui domande d'asilo sono accolte in seguito faranno arrivare nel paese tra i quattro e gli otto familiari.

Più di un decennio fa, lo storico Bernard Lewis ha avvertito che se gli attuali flussi migratori continueranno, l'Europa sarà islamica entro la fine del XXI secolo. Le élites politiche tedesche sono in prima linea nel far sì che questa previsione si avveri.

Soeren Kern è senior fellow al Gatestone Institute di New York. Seguitelo su Facebook e Twitter
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Re: Ixlam e Xermagna

Messaggioda Berto » lun mar 13, 2017 7:02 pm

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Re: Ixlam e Xermagna

Messaggioda Berto » lun mar 13, 2017 7:03 pm

Germania, dietro l’attacco al centro commerciale di Essen c’era l’Isis
di Ginevra Sorrentino
2017/03

Immagine
https://www.filarveneto.eu/wp-content/u ... eldorf.jpg


http://www.secoloditalia.it/2017/03/ger ... cera-lisis

A fine febbraio il capo dell’intelligence tedesca, Maassen, aveva paventato – e concretamente – il rischio di possibili attentati terroristici di matrice islamica, indicando addirittura in 1600 potenziali kamikaze, cellule dormienti che vivono nel paese, il pericolo incombente. Ebbene ieri, ad appena due giorni dall’allarme scatenato dall’agguato di uno squilibrato alla stazione di Dusserdolf, la paura di un nuovo brutale attacco si è palesata in un centro commerciale di Essen (nel Nordreno-Westfalia), nella vecchia zona industriale della Ruhr. Tanto che, come riporta la Bild nelle ultime ore, per paura di un attentato affidato a jihadisti suicidi, un timore alimentato – sembra – da una “soffiata” attendibile, l’intera area che ospita la struttura commerciale da ieri è stata chiusa al traffico e presidiata dalle forze dell’ordine.


Paura di un attentato al centro commerciale di Essen

Ma non è ancora tutto: l’attacco terroristico sventato ieri a Essen, nella Germania occidentale, aggiungono oggi nuove fonti, sarebbe stato effettivamente pianificato con l’appoggio di miliziani dell’Is. Tra gli altri, lo riferisce tempestivamente e con dovizia di particolari in queste ore sempre la Bild, che cita fonti delle forze di sicurezza tedesche secondo cui un simpatizzante dell’Isis, nato in Germania, è risultato in contatto elettronico dalla Siria con diverse persone nella regione, al fine di commissionare un attacco. Oltretutto, le istruzioni per l’assemblaggio di un ordigno erano state inviate via chat dal simpatizzante, che secondo le autorità lavorava con la leadership dello Stato Islamico. Stando ai media tedeschi, una parte dei potenziali partecipanti al presunto attacco al centro commerciale si troverebbero proprio in Germania, mentre altri sarebbero dovuti arrivare nel paese provenienti dall’estero. Non si hanno dettagli ancora sull’identità delle persone e sul loro numero.

Una “soffiata”: sarebbe stato pianificato dall’Isis

Quel che è certo, però, è che la polizia tedesca si è mossa sulla base di informazioni precise ed attendibili. Del resto, non è la prima volta che accade: un caso analogo si è verificato già poco dopo gli attentati di Parigi, quando un’informazione segreta ritenuta altamente veritiera indusse ad annullare l’incontro di calcio amichevole tra Germania e Olanda previsto ad Hannover, o come quando, nel capodanno 2015 si provvide a evacuare la stazione centrale di Monaco. In tutti e deu questi precededenti la minaccia paventata dalle forze dell’ordine in base a quanto riferito da informatori segreti riguardava sempre un attacco islamista.
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