Moschea luogo in cui si diffonde l'orrore nazislamico

Moschea luogo in cui si diffonde l'orrore nazislamico

Messaggioda Berto » mer feb 04, 2015 8:51 am

Moschea luogo in cui si diffonde l'orrore nazislamico
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... =24&t=1378

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Arabia.jpg


L'Europa non è islamica e l'Islam è la rovina dell'Europa, basta moschee.
Le moschee sono luoghi ove si diffonde la dottrina nazislamica.
Dove sono le sinagoghe ebraiche, le chiese cristiane, i templi zoroastriani e budisti e indù nei paesi islamici?

Basta moschee in Europa e nel mondo cristiano se prima non vengono costruite delle grandi chiese cristiane, una grande sinagoga ebraica, un tempio buddista, uno zorooastriano e uno yazida alla Mecca; e se prima il mondo a prevalenza islamico non venga ripopolato da cristiani e da ebrei liberi di fare proselitismo alla luce del sole e non siano bandite ogni forma di persecuzione civile, politica e religiosa. Nel frattempo i mussulmani in Europa siano trattati da dhimmi, da infedeli e da miscredenti come fanno loro nei paesi mussulmani con i cristiani e con gli ebrei.
Alla Mecca i campanili delle chiese cristiane dovranno suonare a festa ogni domenica.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -Mecca.jpg
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Moskea o no moskea se ga da dimandarlo ai çitadini

Messaggioda Berto » mer feb 04, 2015 8:53 am

On paexe serio el ga dimanda ai çitadini ke li xe li veri sorani poledeghi:


Controversia sui minareti in Svizzera

http://it.wikipedia.org/wiki/Controvers ... n_Svizzera

La costruzione di minareti è stata l'oggetto di controversie politiche e legali in Svizzera a partire dall'anno 2000.

Il 1º maggio 2007, un gruppo di politici di destra dell'Unione Democratica di Centro e dell'Unione Democratica Federale, il comitato di Egerkingen (Egerkinger Kommittee) ha lanciato una iniziativa referendaria popolare federale per un bando costituzionale alla costruzione di minareti.

Nell'iniziativa referendaria svizzera del 29 novembre 2009, l'emendamento costituzionale è stato approvato dal 57,5% dei votanti.
Solo quattro dei 26 cantoni svizzeri, per la maggior parte nella Svizzera francese, si sono opposti all'iniziativa referendaria.

Al momento del voto esistevano solo quattro minareti in Svizzera, presso le moschee di Zurigo, Ginevra, Winterthur e Wangen bei Olten.
Il bando non avrà effetto su tali minareti già esistenti.



Moskea o no moskea se ga da dimandarlo ai çitadini

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 10/126.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 10/410.jpg


Moschea a Crema? Vescovo favorevole. A sostenere il “no” Salvini e Santanchè

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02 ... he/1390473

Il sindaco ha annunciato un consiglio comunale aperto per discutere la questione del luogo di culto. Monsignor Oscar Cantoni: "Ritengo che un luogo di preghiera debba essere riconosciuto, riconoscere dignità a fratelli da accogliere". Il leader leghista e la Pitonessa ospiti annunciati alle manifestazioni "contro"
di Alex Corlazzoli | 3 febbraio 2015

Il consiglio comunale di Crema apre le porte alla città sulla questione della moschea, ma tra i cittadini si ritroverà anche due “forestieri” d’eccezione: Matteo Salvini e Daniela Santanchè. L’appuntamento di venerdì 6 alle 20.30 nella sala degli Ostaggi della città si preannuncia movimentato. La notizia dell’arrivo dei due big della politica nazionale ha già scatenato i social network tanto da prevedere tensioni in piazza Duomo. Intanto a pochi giorni dalla seduta a prendere posizione in queste ore a favore di un luogo di culto per i musulmani è stato il vescovo di Crema, monsignor Oscar Cantoni che in una lettera rivolta alla diocesi ha scritto: “Non è mio compito offrire una risposta politica sul tema dell’accoglienza dei musulmani e sui luoghi di culto, in quanto è competenza delle autorità civili, che faranno riferimento alle attuali legislazioni ma ritengo che un luogo di preghiera debba essere riconosciuto per non restare sul piano teorico”.

L’oggetto della convocazione fatta dal presidente dell’assemblea Vincenzo Cappelli è dei più discussi in questo periodo in Lombardia soprattutto dopo l’approvazione da parte della maggioranza al Pirellone di una Legge che ostacola la costruzione delle moschee sul suolo pubblico obbligandole a dotarsi di un impianto di video sorveglianza collegato con le forze dell’ordine oltre che a sottoporsi ad un controllo da parte della Consulta regionale. A Crema, la questione moschea da mesi ha innescato uno scontro non solo tra le forze politiche. Lo scrive lo stesso presidente del consiglio comunale nella lettera di convocazione: “Tutto ciò va suscitando nella cittadinanza una forte apprensione palesata da un grande dibattito circa l’eventuale conseguente realizzazione di una “musalla” sul territorio cittadino”.
Pubblicità

Venerdì a mostrare i muscoli il fronte anti moschea porterà in città Salvini: il leader della Lega sarà in città (prima in piazza Duomo poi in consiglio comunale dove prenderà la parola) “per testimoniare con la sua presenza la solidarietà e vicinanza a tutti i cittadini di Crema che sono profondamente spaventati da una condotta così irresponsabile dell’attuale Amministrazione Comunale”, scrivono il segretario cittadino del Carroccio Andrea Bombelli e il commissario provinciale Mattia Capitanio. Con lui anche Daniela Santanché: ad annunciare il ritorno a Crema (era già intervenuta in città sul tema nei mesi scorsi) della “pitonessa” è stato il Club Forza Silvio Crema Uno che ha raccolto anche cinque mila firme contro la realizzazione del luogo di culto.

Due presenze “scomode” per molti cittadini: su Facebook un gruppo di cittadini ha annunciato un “evento” pacifico in piazza contro Salvini ma fonti delle forze dell’ordine confermano che sotto il municipio potrebbero arrivare anche gli antagonisti. La serata di venerdì preoccupa tant’è che è stato convocato un summit per gestire i problemi di sicurezza ed è già stato deciso che saranno aperte altre sale per accogliere l’afflusso di persone. Intanto a mandare una “risposta” indiretta a Salvini ci ha pensato il vescovo di Crema che sul settimanale diocesano ha riportato la lettera ai suoi cristiani: “Una certa resistenza, più emotiva che razionale, un clima di paura, derivato e giustificato in parte anche da recenti atti terroristici che hanno insanguinato la Francia e non solo, ci porta a considerare gli immigrati, i membri di religioni diverse, soprattutto i musulmani, presenti sul nostro territorio, come persone da cui difendersi o da cui salvaguardarsi, prima ancora che fratelli da accogliere e riconoscere nella loro dignità”.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Moskea o no moskea se ga da dimandarlo ai çitadini

Messaggioda Berto » mer feb 04, 2015 8:54 am

El tenpio o ła caxa de ła lebartà e de ła no credensa, de ła raxon e del spirto ogniversal, dedegà a Ipasia, a Oriana Fallaci, a łi apostati e a tuti łi raxianti/ereteghi (no dexmenteghemose ke anca Cristo el jera n'eretego, on ebreo raxiante):
viewtopic.php?f=24&t=1383

http://it.wikipedia.org/wiki/Ipazia http://it.wikipedia.org/wiki/Oriana_Fallaci
ImmagineImmagine Immagine


Cognaria scuminsiar a tràr su na caxa o cexà (o tenpio/tenplo dei pagani, de sensa dei, de la lebartà) de li enfedeli, de li no credenti, da i laici e de li atei, endoe ke drento se fa profesion piovega de no credensa:
MI NO CREDO!

Endoe ke se mete en descusion tute le credense e li dogmi.
Se la fede non se descute no se ga da descutere gnanca la fede entel no ver credense o edeoloje relijoxe e se coalkedon credente el tra fora da mato cogna tratarlo come ke se convien e kel se mereta.
Ti te ghè la lebartà de credar e mi coeala de no credar e de dirlo forte e ciàro al mondo:
MI NO A CREDO ENTE COELO CA TE CREDI TI!
Se volemo ver on diman e lebararse da li orori a ghemo da defendar el sagro dirito dei no credenti, de li enfedeli e de la vida contro la morte, l'oror e el teror.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Moskea o no moskea se ga da dimandarlo ai çitadini

Messaggioda Berto » mer feb 04, 2015 9:16 am

Divieto asoludo de predegar descremenasion, persecousion e violensa contro ki ke ga altre credense, ke no ga credense o ke nol crede pì

Se ente na cexa, na moskea, na, sinagoga, on tenpio se predega descremenasion, persecousion e violensa contro ki ke ga altre credense, ke nol ga credense o ke nol crede pì ente coel kel credeva, ła cexa, ła moskea, ła sinagoga, el tenpio łi va sarà de paca e el preve o iman o predegador el va arestà e proçesà par crimini contro l'omanedà e ła sagrałetà de ła łebertà e de ła vida omana.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Moskea o no moskea se ga da dimandarlo ai çitadini

Messaggioda Berto » ven feb 06, 2015 9:49 am

Ecco cosa si predica in moschea: "Allah contali e sterminali tutti"

I leader "dialoganti" condannano il terrorismo, ma nei luoghi di culto in Italia si incita alla violenza contro i "miscredenti"

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 82268.html

Qual è il confine tra islam moderato e islam violento? La linea di demarcazione spesso non è facilmente riconoscibile per un occidentale.

Non si tratta di distinguere solo tra terroristi e non, ma di considerare anche chi, seppure non protagonista di azioni criminose, predica la distruzione dell'Occidente o chi invece si batte per l'integrazione.

«È difficile distinguere - ammette l'imam di Torino Abdellah Mechnoune, presidente dell'Organizzazione islamica del mondo arabo ed europeo -. Guardiamo alle comunità francesi, per esempio. Molti sono scesi in piazza a Parigi per manifestare solidarietà dopo l'attentato, ma alcuni condannano il terrorismo solo a parole e non con il cuore. Sono, come dite voi italiani, ipocriti». Mechnoune invece non ha dubbi: «La vita è sacra, e nel Corano è scritto chiaramente».

Anche l'imam di Milano, il teologo Yahya Pallavicini, è sulla stessa lunghezza d'onda. «Se vogliamo definirlo con una battuta: l'islam è moderato, se non è moderato non è vero islam». Pallavicini ci tiene ad abbattere i luoghi comuni. «È inaccettabile che gli italiani siano definiti mafiosi. E allo stesso modo non si può generalizzare sui musulmani, anche se c'è chi fa un uso distorto della religione. I mafiosi sono criminali e lo sono pure questi sedicenti musulmani, anche se dicono di agire nel nome del Profeta». L'imam di Milano, che è anche vicepresidente della Comunità religiosa islamica d'Italia, fa un parallelo. «Hamas, per esempio, non è islam, ma un movimento che legittima l'uso della violenza per rivendicare un territorio. Confondere questi movimenti con l'islam e come confondere la mafia con gli italiani». Secondo gli esponenti del mondo islamico moderato va anche difeso il diritto alla libertà di espressione, come quello di Charlie Hebdo di pubblicare le vignette satiriche. «Criticare è un diritto, poi, quello che conta è la legge dello stato, che va rispettata», afferma Mechnoune. «Gli unici limiti alla libertà d'espressione sono la sensibilità e la legge - gli fa eco Pallavicini -. Secondo me, alcune vignette sono da criticare. La cosa bella della civiltà occidentale è che siamo liberi di esprimerci ma anche di criticare. Però il diritto di critica non significa uccidere un giornalista. Questa liberta è una conquista della nostra società e io, come musulmano e come europeo, sento che bisogna difenderla».

Ma non tutti i religiosi islamici la pensano così. Solo pochi mesi fa numerosi imam si sono distinti nel predicare odio proprio in Italia. A cominciare da Abdelbar Al-Rawdhi, imam di San Donà di Piave (cittadina in provincia di Venezia), che è stato espulso lo scorso agosto dal ministro dell'Interno perché considerato un pericolo per la sicurezza nazionale. «Oh Allah, porta su di loro ciò che ci renderà felici. Oh Allah, contali uno a uno e uccidili fino all'ultimo. Non risparmiare uno solo di loro», erano le parole del sermone del venerdì, nel quale incitava a sterminare gli ebrei. E che dire dell'imam bosniaco Bilal Bosnic, il quale lanciava appelli in rete ai giovani musulmani per unirsi all'Isis. Bosnic è un religioso che ha predicato in tutta Europa e ha tenuto i suoi confortanti sermoni anche a Cremona, Bergamo e Pordenone. «Tornerò in Italia per parlare di guerra santa e cercare finanziamenti. Conquisteremo il Vaticano - proclamava a fine agosto -. Il giornalista americano Foley era una spia. Uccidere in alcuni casi è giustificato». Per fortuna, il 4 settembre è stato arrestato. Non dimentichiamo poi l'imam di Cinisello Balsamo, nel Milanese. Usama El Santawy è un telepredicatore che inneggiava ai combattenti italiani nelle file della jihad. «Sono da onorare anche se, dicendo queste parole, sembra di giustificare il terrorismo - diceva quest'estate -. I musulmani vengono umiliati, quindi non ci si deve stupire se 50 italiani vanno a combattere nelle file dell'Isis».

Moderati e integralisti, due mondi diversi, quasi opposti uno all'altro. Eppure entrambi traggono ispirazione dal Corano. Chi ne è il vero interprete?



TAGLIARE LA TESTA AI CRISTIANI? LO ORDINA IL CORANO E COSI' FECE MAOMETTO
Non esiste un islam moderato (del resto chi se la sentirebbe di dire che esisteva un nazismo moderato?)

http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3413

di Luigi Santambrogio

La speranza, dicono, è sempre l'ultima a morire, anche davanti al boia. E uno ci prova davvero a credere che l'islam e Allah non c'entrino niente con i sanguinari tagliagole dell'Isis, con quelli che filmano le decapitazioni e li mettono nella top ten di You Tube, accanto all'ultima versione del Gangnam style o del bimbo che morde il dito al fratellino. Sono davvero in tanti, anche in buonissima fede, a sperare che l'islam non sia quel jihadista mascherato e vestito di nero che offre ad Allah la testa mozzata dell'infedele, che tra i musulmani esista una differenza tra moderati e fondamentalisti, che ci possa e ci debba essere spazio per il dialogo interreligioso e la reciprocità tra fedi diverse.
Si può provare a ridimensionare quelle estreme forme di denuncia che arrivano dalle voci più provocatorie dell'Occidente: il politico olandese Geert Wilders che paragona il Corano a Mein Kampf, le profezie sull'Eurabia alle porte della Fallaci, gli avvertimenti della scrittrice ebraica Bat Ye'Or. O il leader del Fronte Nazionale, Marine Le Pen, che considera le preghiere in pubblico dei musulmani alla stregua della occupazione nazista in Francia durante la Seconda Guerra mondiale. Ma a spazzar via ogni illusione e volonterose aperture al dialogo, è la testa mozzata del reporter James Foley e quelle degli ostaggi catturati in Siria e Iraq o i cristiani caduti nelle grinfie delle milizie di Boko Aran.
La decapitazione è la pena preferita negli Stati islamici, come prevede il Corano. Rispetto all'utilizzo della spada è prevista una forma di clemenza per le donne condannate a morte. Possono scegliere la fucilazione, ma non perché la decapitazione sia considerata troppo violenta. La donna giustiziata in pubblico, se venisse decapitata, dovrebbe scoprire il collo. E questo sarebbe sconveniente. Un'altra eccezione è l'eventualità che, per reati violenti e particolarmente gravi, ad alcuni condannati possa essere inflitta la morte attraverso la crocefissione. Infine, ultima variante, la lapidazione per casi di adulterio.

IL CORANO AUTORIZZA A CALARE LA SPADA SULLE TESTE DEGLI APOSTATI E DEGLI INFEDELI
La pena di morte viene inflitta per tutti i reati che portano la "corruzione sulla Terra". Una definizione che lascia aperte infinite possibilità e che permette, a totale discrezione dei giudici, di far rientrare in questa categoria praticamente tutti i reati che un essere umano possa commettere. In Arabia Saudita, ad esempio, la si commina in caso di omicidio, violenza carnale, traffico di droghe, rapina a mano armata, apostasia, relazioni sessuali illecite (omosessuali ad esempio). I condannati vengono portati dalla polizia in una pubblica piazza, vengono loro bendati gli occhi, messi a piedi nudi, manette alle mani e inginocchiati verso La Mecca. Poi c'è l'esecuzione della pena (Qisas) al grido "Allahu Akbar!". Prima, però di essere passati alla scimitarra, i poveretti vengono drogati con tranquillanti. Di certo, i tagliagole dell'Isis non hanno usato questa gentilezza con i loro ostaggi e le centinaia di cristiani, yazidi o soldati dell'esercito regolare iracheno: il rito che però accomuna queste bestiali esecuzioni con quelle "legali" degli Stati islamici è l'invocazione alla grandezza di Allah. La formula è la stessa, che la decapitazione avvenga nelle piazze di Riad o nei deserti del Nord Iraq occupati dal Califfato.
Non è certo una causalità: la spada contro assassini, ladri o pervertiti è la stessa che il Corano autorizza a calare sulle teste degli apostati e degli infedeli. Anche nella Sharia (le norme religiose, giuridiche e sociali direttamente fondate sulla dottrina coranica), è narrata la storia di Maometto che è stato personalmente protagonista di efferati crimini, come la strage e la decapitazione di circa 700 ebrei a Medina. Fatti che i musulmani non smentiscono. Una delle raccolte dei detti (hadith) del profeta si intitola proprio "ll libro delle razzie", in cui si elencano oltre 60 guerre ad opera di Maometto". Il Profeta dell'islam fu un uomo di guerra. Esortò i suoi seguaci a combattere per la nuova religione da lui fondata e disse che Allah, il loro dio, aveva ordinato ai fedeli di imbracciare le armi. E lui stesso, anziché limitarsi a predicare la guerra, combatté in numerose battaglie. Nel corso di questi scontri Maometto articolò numerosi principi, che da allora i musulmani non hanno mai smesso di seguire. Dunque, se l'esempio vien dall'alto...

COSA DICE IL CORANO
Meglio, allora, far tacere le interpretazioni e dare la parola al sacro testo dell'islam.
Corano 5:33 «La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso».
Corano 8:12 «E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: "Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi! E ciò avvenne perché si erano separati da Allah e dal Suo Messaggero". Allah è severo nel castigo con chi si separa da Lui e dal Suo Messaggero».
Corano 47:4 «Quando [in combattimento] incontrate i miscredenti, colpiteli tra capo e collo finché non li abbiate soggiogati, poi legateli strettamente. In seguito liberateli graziosamente o in cambio di un riscatto, finché la guerra non abbia fine».
Corano 9:123 «O voi che credete, combattete i miscredenti che vi stanno attorno, che trovino durezza in voi. Sappiate che Allah è con i timorati».
Corano 2:191 «Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell'omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti».
192 «Se però cessano, allora Allah è perdonatore, misericordioso».
193 «Combatteteli finché non ci sia più persecuzione e il culto sia [reso solo] ad Allah».
Corano 9:29 «Combattete coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati».
30 «Dicono i giudei: "Esdra è figlio di Allah"; e i nazareni dicono: "Il Messia è figlio di Allah". Questo è ciò che esce dalle loro bocche. Ripetono le parole di quanti già prima di loro furono miscredenti. Li annienti Allah. Quanto sono fuorviati! 31 Hanno preso i loro rabbini, i loro monaci e il Messia figlio di Maria, come signori all'infuori di Allah, quando non era stato loro ordinato se non di adorare un Dio unico».
Corano 8:15 «O voi che credete, quando incontrerete i miscredenti in ordine di battaglia non volgete loro le spalle».
16 «Chi in quel giorno volgerà loro le spalle, eccetto il caso di stratagemma per [meglio] combattere o per raggiungere un altro gruppo, incorrerà nella collera di Allah e il suo rifugio sarà l'Inferno. Qual triste rifugio!».
17 «Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi. Quando tiravi non eri tu che tiravi, ma era Allah che tirava , per provare i credenti con bella prova. In verità Allah tutto ascolta e conosce».
Corano 8, 55-60 «Di fronte ad Allah non ci sono bestie peggiori di coloro che sono miscredenti e che non crederanno mai... Se quindi li incontri in guerra, sbaragliali facendone un esempio per quelli che li seguono, affinché riflettano».?
Corano 47,35 «Non siate deboli! Non offrite pace al nemico mentre avete il sopravvento! Dio è con voi e non vi frusterà nell'opere vostre. Quando poi saranno trascorsi i mesi sacri, uccidete gli idolatri dovunque li troviate, prendeteli, circondateli, appostateli ovunque in imboscate».

IL VERO ISLAM
Tutto questo è soltanto una deviazione dal vero islam? E il jihad è solo una guerra "spirituale e morale" tutta interiore? È la tesi di molti islamisti, intellettuali e capi di scuole che propongono una reinterpretazione del Corano in questa chiave, respingendo la versione maomettana intransigente e politica. Ma non sono certo in grado di condizionare lo strapotere che i gruppi più radicali e fondamentalisti hanno acquisito in questi anni, favorito anche dall'assenza di un'autorità unica legittimata a dare la corretta interpretazione delle scritture. In ogni modo, la riflessione teologica e politica non può certo chiudere gli occhi su un fatto difficilmente negabile: vero o no quello raffigurato dal Corano è l'islam esistente, reale e che si manifesta al mondo come ideologia il cui scopo è la sottomissione religiosa e politica del mondo. [...]

Nota di BastaBugie: si consiglia anche la lettura del seguente articolo
I DRAMMATICI APPELLI DEI VESCOVI IN IRAQ E IL SOSTANZIALE DISINTERESSE DELL'OCCIDENTE
E' urgente un intervento armato immediato per scongiurare l'eliminazione dei cristiani, ma da noi si prende a pretesto Papa Francesco per giustificare il silenzio e le omissioni
di Riccardo Cascioli
http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3412

Titolo originale: «Tagliate la testa ai cristiani». Lo ordina il Corano
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 22-08-2014
Pubblicato su BastaBugie n. 364
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Moskea o no moskea se ga da dimandarlo ai çitadini

Messaggioda Berto » ven feb 06, 2015 10:15 am

Macellazione halal, il video choc

http://www.ilgiornale.it/video/cronache ... ebook+Page

Pecore terrorizzate, prese a calci, ferite e percosse prima di venire uccise. Queste le immagini choc che arrivano da un mattatoio halah - conforme cioè ai dettami dell'Islam - dello Yorkshire, nel nord dell'Inghilterra. Un video che ha suscitato l'indignazione di cittadini e politica. Tanto che ora si pensa di mettere al bando la pratica. Tratto da Youtube
Mer, 04/02/2015 - 12:55
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Moskea o no moskea se ga da dimandarlo ai çitadini

Messaggioda Berto » lun feb 16, 2015 4:06 pm

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Moskea o no moskea se ga da dimandarlo ai çitadini

Messaggioda Berto » dom feb 22, 2015 8:00 pm

Moschee, Italia maglia nera d'Europa, meno di mille i luoghi di preghiera
http://inchieste.repubblica.it/it/repub ... e-20902202

di FLAVIO BINI

Soltanto due strutture costruite nel nostro Paese rispondono ai canoni architetttonici islamici. Le altre sono sistemazioni di fortuna, spesso in condizioni di insicurezza.
Quello italiano è un record negativo: in Francia sono 200 e in Germania 70

ROMA - 164 moschee e 222 luoghi di culto, a cui si aggiungono 120 centri culturali e 275 associazioni . E' questa la mappa dei luoghi di preghiera dei cittadini musulmani secondo un censimento, aggiornato a maggio 2010, della Direzione della Polizia di prevenzione del Dipartimento della Pubblica sicurezza.

Di questi spazi solo due moschee rispondono ai canoni architettonici islamici, la grande moschea di Monte Antenne a Roma e quella di Segrate, alle porte di Milano. Le altre, come spiega il rapporto della Fondazione Icsa (Intelligence Culture and Strategic Analysis) che ha svolto un'indagine sui luoghi di culto della comunità musulmana, "sono costituite da immobili adibiti a sale di preghiera, per lo più garage, capannoni, (alcuni dei quali sottoposti a sequestro per l'inadeguatezza delle norme di sicurezza e le destinazioni d'uso) ed appartamenti, siano essi di pertinenza di sedi associative o di abitazioni private".
Quasi 300 poi il numero degli imam, la maggior parte di questi di origine marocchina (57%), seguiti da tunisini (11%) e algerini (5%).

Al primo posto della classifica la Lombardia con 123 spazi di preghiera, seguita dai 110 del Veneto e dai 104 dell'Emilia Romagna. In coda, ultime posizioni per Molise e Basilicata (2) e Valle d'Aosta (3), le tre regioni che ospitano il minor numero di cittadini di fede islamica.

I luoghi 'contestati'. E se la creazione di un luogo di culto ad hoc per i fedeli musulmani è stata al centro di un confronto molto aspro all'interno della campagna che ha preceduto le ultime elezioni comunali a Milano, in Piemonte, a Novara, la moschea sorta nel 2009 è salita alle cronache proprio grazie a un'intesa firmata dal Comune, a guida leghista, e la comunità islamica, che in cambio della costruzione della struttura, ha dovuto sottoscivere un decalogo messo a punto dall'amministrazione.

Diverso il caso della moschea toscana di Colle Val d'Elsa, candidata a diventare la terza grande moschea d'Italia dopo Roma e Segrate, avviata nel 2004 con un protocollo d'intesa tra l'amministrazione comunale e le comunità islamiche e poi bloccata in corso di lavori dall'esaurimento dei finanziamenti privati. In mezzo anche un referendum cittadino che si era espresso contro l'edificio, referendum giudicato poi inammissibile dal Consiglio di Stato. Una vicenda su cui era intervenuta anche la giornalista e scrittrice Oriana Fallaci che si era detta pronta a farsi "esplodere" pur di impedire la costruzione del luogo di culto.

In Europa. Impietoso infine il confronto con gli altri Paesi europei, che ai nostri - quasi - 800 spazi per la preghiera oppongono numeri ben più consistenti:
2600 in Germania,
2100 in Francia e oltre un migliaio in Gran Bretagna.
Ancora più marcato lo squilibrio considerando le moschee costruite secondo i canoni architettonici islamici:
200 in Francia,
100 nei Paesi Bassi,
circa 70 in Germania e
300 in Grecia.

29 agosto 2011
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Moskea o no moskea se ga da dimandarlo ai çitadini

Messaggioda Berto » dom feb 22, 2015 8:02 pm

Islamici moderati in Germania: preghiera pubblica contro odio e ingiustizia.

http://www.abcs-chiesebattiste.net/soci ... o-violenza

Venerdì 19 Settembre in 2000 moschee della Germania gli islamici tedeschi hanno pregato contro il razzismo, la violenza, l'estremismo e il terrorismo fatto in nome della religione al motto " i musulmani sono contro l’odio e l’ingiustizia´. A Berlino si è pregato in strada poiché la Moschea è stata distrutta da un incendio doloso il 12 Agosto :sono intervenuti rappresentanti del mondo politico e Nikolaus Schneider, presidente della (EKD) Chiesa evangelica in Germania.

Il pomeriggio di venerdì 19 Settembre i musulmani moderati tedeschi hanno pregato pubblicamente contro il razzismo, la violenza, l'estremismo e il terrorismo in nome della religione al motto " i musulmani sono contro l’odio e l’ingiustizia´.

La Germania conta circa 4 milioni di musulmani in maggioranza di origine turca. In Germania, purtroppo, si registra un incremento dei fenomeni di intolleranza contro i musulmani: dal 2012 almeno 80 attentati contro le moschee. [ dal 2001 al 2011 in media 22 attacchi ogni anno, nel 2012 si sono avuti 35 attacchi, nel 2013 si sono avuti 37 attacchi, -Fonte Die Welt del 28 Agosto 2014 ] ... ma gnanca on morto!

La giornata contro la violenza è sorta per iniziativa del Consiglio centrale dei musulmani, dell'Unione Islamica Turca (DITIB), del Consiglio Islamico e dell'Associazione dei Centri culturali islamici (Vikz). In nove città, tra cui Berlino, Hannover e Monaco, sono state convocate veglie e manifestazioni per la pace, cui hanno preso parte anche noti politici e rappresentanti delle altre confessioni, compresi membri del consiglio centrale degli ebrei tedeschi. Le mosche nelle quali complessivamente si è pregato sono circa 2000.

La "giornata di azione" segue la manifestazione contro l'antisemitismo che si era tenuta la domenica precedente a Berlino ed alla quale aveva partecipato anche la cancelliera Angela Merkel.

Secondo il ministro degli Interni tedesco, dalla Germania sarebbero partiti circa 400 militanti per andare a combattere in Siria ed in Iraq. Nei giorni scorsi, è iniziato a Francoforte il primo processo contro un giovane, di origine kosovara, arrestato a dicembre dopo essere tornato dalla Siria dove avrebbe combattuto nelle fila dello Stato islamico.

A Berlino la giornata contro la violenza ha visto la partecipazione di centinaia di musulmani ( secondo talune fonti circa 1000 ) i quali hanno risposto alla chiamata del Consiglio di Coordinamento dei musulmani e si sono riuniti per la preghiera nella strada che è di fronte alla moschea Mevlana Skalitzer, nel quartiere Kreuzberg - e poi hanno marciato contro l'odio e la violenza. La moschea nella notte del 12 agosto era stata oggetto di un attacco incendiario che praticamente l'ha quasi distrutta.

Oltre ai dirigenti delle strutture islamiche in Germania erano presenti anche Nikolaus Schneider del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania (EKD), il vicepresidente del bundestag Petra Pau, il presidente del Partito dei Verdi Cem Özdemir, il leader del Partito della Sinistra Gregor Gysi e la Segretaria Generale della SPD ( partito social democratico tedesco = Sozialdemokratische Partei Deutschlands ) Yasmin Fahimi.

Bekir Alboga, Segretario Generale della Unione Islamica Turca per gli affari religiosi (DITIB), Berlino ha affermato che "Noi, i musulmani di Germania siamo – in ogni tempo e in ogni luogo – contro ogni forma di odio, ingiustizia, terrore e attacchi contro le persone"

Rispetto ai fatti del medio oriente e delle azioni dell'IS, Alboga ha sottolineato che la violenza non ha nulla a che fare con l'Islam. Alboga ha condannato tutti coloro che esercitano la violenza in nome dell'Islam. "In Medio Oriente ci sono persone che abusano del nome di Allah, commettendo atrocità, torture e omicidi verso altre persone." Dicono di agire in nome di Allah ma le loro azioni, tuttavia, stanno mostrando che non hanno capito nulla della fede".

Nikolaus Schneider, presidente della Chiesa evangelica in Germania, ha accolto con favore il contributo degli Islamici tedeschi e la loro presa di distanza dalle organizzazioni islamiche antisemitiche e pro Stato Islamico ( IS ). Allo stesso tempo ha sollecitato un ripensamento della società mostrandosi inorridito per il pregiudizio anti-islamico presente in Germania. Ha assicurato i musulmani: "Non siete soli"! ???

L'accettazione di un islam pacifico, tuttavia, deve ancora "essere ancorata nelle menti e nei cuori della gente".

Cem Özdemir, leader del Partito Verde ha affermato – nel corso della manifestazione di Berlino - che "il richiamo dell'Isis all'Islam é in realtà una bestemmia contro Dio perché una religione non può incitare le persone a dare libertà ai propri istinti più bassi e ad atti barbarici".

Ha affermato che ci dovrebbero essere più azioni congiunte di tutte le comunità religiose. In Germania, cristiani, ebrei e musulmani vivono insieme e dovrebbero stare insieme nel rispetto reciproco.

Il capo del Consiglio centrale tedesco dei musulmani, Aiman Mazyek, ha detto che la protesta di venerdì 19 settembre intendeva anche essere contro razzismo e intolleranza in generale, tenendo in considerazione i recenti attacchi a moschee e sinagoghe in Europa.

"Finalmente i musulmani mettono un segno contro il terrorismo islamico. Questo è importante ", ha detto un passante.

Aycan Demirel, leader del Kreuzberg Iniziativa contro l'antisemitismo, ha espresso solidarietà con i partecipanti del raduno: «Penso che sia importante che i musulmani esprimano la loro costernazione e la loro attenzione contro il razzismo. Ed è importante che anch'essi si esprimano contro il terrorismo, l'odio e l'ingiustizia. "

Il ministro degli Interni, Thomas de Maiziere, ha lodato la «straordinaria iniziativa», con cui i musulmani che vivono in Germania hanno preso le distanze dal terrorismo.
«Solo insieme possiamo riconoscere quando giovani uomini rischiano di scivolare nell’estremismo», ha detto il ministro in una moschea vicino ad Hannover.
De Maiziere ha anche condannato gli attentati contro moschee e altri edifici religiosi: «Sono attentati contro tutti noi».
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Moskea o no moskea se ga da dimandarlo ai çitadini

Messaggioda Berto » lun feb 23, 2015 12:10 pm

???

Islam senza moschee, si prega anche in discoteca: “Costituzione non rispettata”
di Raffaella Cosentino | 22 febbraio 2015

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02 ... ta/1443300

Altro che nascosti. I centri islamici italiani fanno molto per farsi conoscere dalle comunità locali, ma quando trovano un luogo nel centro città per una moschea, nella maggior parte dei casi scatta la dura opposizione da parte di cittadini, stampa, politici, che tendono a respingere i musulmani verso la periferia. “Poco si sa di tutte le difficoltà pratiche che una comunità religiosa che vuole solo incontrarsi per pregare deve affrontare”. E’ la tesi di Nicolò Degiorgis, fotografo ventinovenne altoatesino che per cinque anni è andato in giro per le “moschee” non ufficiali del Nord Est. “Il centro islamico di Spinea, in provincia di Venezia, come segno di apertura ha pagato Google Street perché entrasse e riprendesse anche dentro – racconta l’autore del libro fotografico Hidden Islam – a Villorba, in provincia di Treviso, la comunità musulmana festeggia la festa di fine Ramadan nel centro del paese per coinvolgere tutti. A Verona ci sono i boy scout musulmani. In molte moschee si tengono corsi di arabo frequentati da donne italiane”. La religione è la stessa, ma le nazionalità e le lingue dei fedeli non lo sono. “Per questo ci sono vari momenti in cui nelle moschee si parla in italiano, che è la lingua comune”, spiega il fotografo.

È l’islam italiano. Quello professato da tante comunità di immigrati che vivono e lavorano nel Nord Est ma non riescono ad avere un luogo di culto riconosciuto. Si ritrovano a pregare dentro magazzini, garage, palestre, capannoni, negozi, discoteche. Immagini che hanno fatto il giro del mondo, diventando un caso mondiale: il libro “Hidden Islam” ha vinto premi internazionali come il Festival di Fotografia di Arles, il libro fotografico tedesco e il Paris Photo.

“In Italia la Costituzione garantisce la libertà di culto –sottolinea Degiorgis – ma nonostante l’Islam sia la seconda religione dopo il cattolicesimo con 1,35 milioni di fedeli, esistono sul territorio nazionale solo 8 moschee ufficiali”. Questa carenza di luoghi di preghiera è particolarmente acuta nel Nord est, dove è stata richiesta molto manodopera immigrata, ma è più forte la propaganda leghista anti-islamica”, sostiene. Così le comunità musulmane hanno messo in piedi un gran numero di luoghi di culto temporanei e di fortuna. “Non è corretto tradurre il titolo come Islam nascosto – spiega l’autore – sono stato accolto molto bene e non è assolutamente vero che non si vogliono fare conoscere, cosa di cui spesso li si accusa. In inglese hidden indica anche qualcosa che viene nascosto dagli altri”. Degiorgis precisa che il libro si riferisce a una specifica realtà, il Nord est negli anni di governo della Lega. “Ritengo che la Costituzione a livello locale non venga rispettata– continua l’autore – la stima di 700 centri islamici in Italia è assurda”.

Molte fotografie sono state scattate durante il Ramadan. Forte è il contrasto tra le persone colte in raccoglimento e i luoghi fisici in cui questo avviene. “Il mio libro mostra che, al di là di tutta la strumentalizzazione, sono semplicemente posti in cui si prega” specifica il fotografo.

Il Guardian ha scritto: “Nicolò Degiorgis alza il velo sull’islamofobia italiana”. Secondo il quotidiano britannico “emerge un’Italia intollerante”. Quelle immagini dei musulmani costretti a pregare nei garage e nelle palestre, secondo il giornalista Sean O’Hagan “rivelano anche in che modo una comunità sotto assedio diventa resiliente contro l’oppressione strisciante”. La recensione ha scatenato 500 commenti online. Il fotografo li ha pubblicati in un nuovo libro. Non ci sono immagini, ma è una fotografia di come la gente oggi parla dell’Islam.

L'ixlam e łi xlameghi cusì come xe prescrito da l Coran e da coel ke conta ła storia łi xe on
pericoło e vanti de recognosarghe diriti a cogna ke łi sipia łori a recognosar li diriti omani, çeviłi e relijoxi de tuti łi omani e prasiò łi ga da canviar el Coran e da far piovego rexeto de łe preiscrision criminałi ke a ghè entel Coran e ente ła tradision xlamega.
On stado serio nol pol farse conpliçe de na rełixon ke tra łi so preçeti a ghè coeło de
descreminar, persegoir e copar ki ke no xe xlamego, ke no vol pì esarlo e ke no recognose ła Sagraletà e ła Santetà de Maometo e del Coran.


L'islam e gli islamici, così come prescritto dal Corano e da quello che ci racconta la storia, sono un pericolo e prima di riconoscere loro i pieni diritti religiosi devono loro per primi riconoscere i diritti umani, civili e religiosi di tutti gli uomini e perciò devono riformare il Corano e fare pubblico rigetto delle prescrizioni criminali contenute nella tradizione islamica e nel Corano stesso. Uno stato serio non può farsi complice di una religione che tra i suoi precetti ha quello di discriminare, perseguitare e uccidere chi non è mussulmano, chi non
lo vuole più essere e chi non riconosce la sacralità del Corano e la Santità di Maometto,
anzi sarebbe il caso di portare l'ISIS, l'Islam e il Corano davanti la Corte Internazionale dell'Aja per i crimini contro l'umanità e di guerra.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Prossimo

Torna a Islam

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite