Moschea luogo in cui si diffonde l'orrore nazislamico

Moschea luogo in cui si diffonde l'orrore nazislamico

Messaggioda Berto » sab mag 27, 2017 3:13 pm

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Cupola e minareto, Forlì ha la sua moschea: "Baluardo contro ignoranza ed estremismi"
Fabio Campanella 20 maggio 2017 21

http://www.forlitoday.it/cronaca/nuova- ... -2017.html

Forlì ha la sua moschea. Ha inaugurato ufficialmente sabato mattina con il taglio del nastro del sindaco Davide Drei la nuova struttura adibita alla preghiera islamica della città. Non più un garage in centro storico, con i fedeli spesso e volentieri assiepati nella piazzetta antistante, con la pioggia o il freddo, come è avvenuto per quasi vent’anni in via Fossato Vecchio, ma un luogo di preghiera decoroso, nuovo e sicuro: è quello che ha preso forma in via Masetti, ai margini della zona industriale di Coriano.
Avendo cupola e minareto, l’edificio si può propriamente definire moschea, una delle poche esistenti in Italia con queste caratteristiche (un’altra si trova a Ravenna). Tuttavia, spiega l’architetto Pier Francesco Padovano, che ha curato la progettazione, “cupola e minareto sono ‘penetrabili’, una sorta di quinta scenica”. Entrambi gli elementi architettonici degli edifici sacri musulmani, infatti, sono stati realizzati con strutture metalliche leggere e “aperte”, come a simboleggiare la compenetrazione tra il luogo di culto e il territorio che lo circonda. Il minareto di 17 metri è un’agile struttura metallica che si erge al cielo senza la possibilità che salga il muezzin per invocare la preghiera.

Ha saluto la nuova struttura il sindaco Davide Drei: “E' un giorno importante per la nostra città, è un tassello che si aggiunge alle libertà civili del nostro Paese”. Drei ha quindi spiegato che non si tratta “di una concessione, ma una conquista democratica, popolare e di libertà”. Infine si è augurato “una casa della fede islamica aperta a tutti i credo, così costruiamo una comunità solida e di grandi principi”.

La struttura consta di 530 metri quadrati, per una capienza di circa 350 persone. L’interno è suddiviso da una grata metallica, per tenere separata l’area della preghiera delle donne da quella degli uomini. I lavori sono partiti nel 2014 e sono stati conclusi da alcuni giorni, in fretta e furia per essere pronta per l’inizio del ramadan, il mese del digiuno islamico. Tuttavia l’acquisto della terra e del capannone agricolo risale a circa dieci anni fa e al 2010 la variante urbanistica per una serie di luoghi di culto in città, che permise la trasformazione del capannone nell’attuale moschea, che insiste su un’area di circa un ettaro che “confina” con l’argine del fiume Ronco.

L’edificio è stato realizzato grazie ad una colletta durata anni da parte della comunità islamica forlivese, che conta circa cinquemila membri. Gli ultimi lavori, per permettere l’apertura, sono stati effettuati grazie ad un prestito di numerosi fedeli, che hanno anticipato dai loro risparmi 43mila euro, che saranno successivamente restituiti.

Il presidente dell’associazione di cultura islamica che gestisce la moschea, Hichem Khamassi ha parlato di una “moschea cuore battente di una comunità aperta a tutti, gratuita, un luogo di conoscenza, baluardo contro l'ignoranza contro tutti gli estremisti”. Ha portato il suo saluto, a nome del vescovo, anche don Enrico Casadio: “Da uomo religioso mi rallegro in quanto ogni persona deve essere libera di cercare Dio, auspico che sia così in tutti i Paesi e chiedo che gli amici musulmani si impegnino perché ci avvenga: quando si è minoranza si capisce anche l'altro e si desidera che anche l'altro possa esprimere la sua fede”. Infine un passaggio sul terrorismo: “Quando si parla di terrorismo si pensa all'islam, a torto: dobbiamo dimostrare che la religione non è un problema. Siamo tutti stranieri fino a quando non ci conosciamo”.
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Re: Moskea logo de coulto o endoe ca se sparxe el nasixlam?

Messaggioda Berto » sab mag 27, 2017 3:16 pm

I residenti ottengono chiusura del centro islamico
La nuova moschea di San Stino, nel veneziano, "deve chiudere". A dirlo è il sindaco della città: soddisfazione da parte dei residenti che, nei giorni scorsi, si erano si erano presentati all'inaugurazione del centro "armati" di porchetta
Elena Barlozzari - Ven, 26/05/2017

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 02302.html

Porchetta 1, moschea 0. Sembra proprio che per i cittadini di San Stino di Livenza, in provincia di Venezia, sia arrivato il momento di gioire.

Domenica scorsa, come avevamo raccontato, una quarantina di residenti si erano “armati” di porchetta e dati appuntamento davanti alla neonata moschea cittadina, in via Tobagi, per protestare contro la sua apertura.

A tre giorni di distanza dal taglio del nastro, per l’associazione Al Hilal – La Mezzaluna arriva, però, una doccia fredda. Il sindaco della cittadina, Matteo Cappelletto, ha annunciato che il cambio di destinazione d’uso dei locali non è conforme alla norma regionale: il centro culturale islamico di via Tobagi deve chiudere. Dopo l’apertura del centro di preghiera, infatti, sarebbe “emersa l’incompatibilità tra quanto previsto dalla norma regionale urbanistica e le finalità dell’associazione”. La comunicazione del cambio di destinazione d’uso, chiarisce il primo cittadino, “non é applicabile per le sedi di associazioni che nello statuto prevedano attività da ricondurre alla religione”. Il verdetto è inappellabile: “I locali in questione, conseguentemente, non possono essere utilizzati dall’associazione nei termini indicati”.

“Una cosa gravissima”, secondo l’imam Tanji Bouchabi che ha minacciato di ricorrere alla giustizia. “L’articolo della Costituzione sulle minoranze religiose – secondo Bouchabi – non viene rispettato e a fronte di quanto ci è stato comunicato adiremo le vie legali per far valere i nostri diritti. Siamo rimasti tutti molto male: dobbiamo andarcene via, non avendo un luogo dove pregare”.

Soddisfazione, invece, per il comitato di cittadini che, domenica scorsa, aveva “intavolato” la protesa a base di carne di maiale.
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Re: Moskea logo de coulto o endoe ca se sparxe el nasixlam?

Messaggioda Berto » gio giu 15, 2017 8:28 am

Germania, allarme per le moschee finanziate dall'Arabia
Lorenzo Vita

http://www.occhidellaguerra.it/germania ... dallarabia

La famiglia reale saudita avrebbe finanziato la costruzione di duecento moschee su tutto il territorio della Germania: moschee tendenzialmente di matrice salafita e legate al ramo wahabita dei Saud. L’allarme è stato lanciato dal giornale bavarese Sueddeutsche Zeitung, che riporta le perplessità dei servizi segreti tedeschi nel riuscire a controllare il proselitismo jihadista nel Paese a causa del numero di moschee in aumento ma soprattutto del numero d’immigrati arrivati nello Stato dal 2015 a oggi con le diverse ondate migratorie dalla rotta balcanica.

La rotta balcanica, a detta dei servizi segreti tedeschi, è diventata una rotta non solo umana ma anche di capitali. Una rotta di uomini ma anche d’investimenti più o meno cristallini, dove il filo conduttore che lega anime e denaro è quello della disperazione e dell’islamismo. In questa rotta e nei Paesi che vengono solcati dalle nuove migrazioni, la radicalizzazione islamica è una delle componenti fondamentali, e una minaccia che si differenzia da Paese a Paese ma indissolubilmente legata al salafismo. In ogni Paese che collega la Turchia ai Balcani, i servizi segreti tedeschi hanno individuato centrali di radicalizzazione che vanno a colpire i migranti in arrivo in Germania. In particolare, gli imam e i predicatori provenienti da Bosnia e Kosovo, sarebbero legati a investimenti sauditi e qatarioti in tutta la regione. Il capo dell’intelligence della Turingia, Stephan Kramer, ha citato non a caso questi due Paesi, perché sono gli stessi che negli ultimi anni hanno dato il via a operazioni edili tese a creare nuovi centri di culto nella regione tedesca.

Ad aver destato preoccupazione nei servizi della Turingia, è questo parallelismo tra gli investimenti arabi, qatarioti e, in generale, provenienti dal Golfo Persico, che sono avvenuti in Bosnia e quelli che stanno iniziando a prendere forma anche in Germania. Il motivo risiede nel fatto che questi soldi arrivano in zone dove c’è un problema di salafismo. Non è la costruzione di nuove moschee a preoccupare, che, al contrario, sono anche ben viste dal governo tedesco in quanto migliorerebbero la visibilità dei centri di culto rispetto ad oggi dove milioni di fedeli musulmani pregano in locali non adibiti al culto e praticamente segreti. Ciò che preoccupa è che queste moschee aprirebbero con soldi e con predicatori che hanno come obiettivo quello di spostare l’asse dell’islam locale su quello salafita.

I problemi, a detta degli analisti, sono innanzitutto di natura legale. Non c’è possibilità di limitare l’apertura di moschee se fatte secondo criteri giuridici regolari. Se la libertà di religione è un diritto costituzionalmente garantito al pari della libertà di associazione qualora non vi siano pericoli effettivi per la sicurezza pubblica, lo Stato non può vietare la costruzione di moschee. Tantomeno se con soldi leciti provenienti da società certificate. Il problema è che però dietro queste società lecite, vi sarebbero gruppi finanziari internazionali che hanno come scopo proprio lo sviluppo e l’espansione del wahabismo e del salafismo. Un esempio di questi investimenti occulti è stato il caso della cittadina di Fellbach, dove una società kuwaitiana aveva tentato la costruzione di un enorme edificio di culto su tre piani, per una citta di non più di settemila abitanti. Questa società, la Revival of Islamic Heritage si è poi scoperta essere supportata da Rihs, organizzazione internazionale accusata in tutto il consesso internazionale di fare proselitismo per il salafismo: un’organizzazione che dal 2008 è bandita negli Stati Uniti e che anche in Germania è fortemente osteggiata, nonostante i suoi tentativi di comprare terreni da ormai vent’anni.

Ma non è l’unico caso di investimenti del Golfo nella costruzione di centri islamici. I servizi tedeschi già da molti anni hanno accusato Arabia Saudita, Qatar e Kuwait di aver attivato opere di proselitismo nel Paese. Le autorità di Berlino hanno chiesto spiegazioni più volte soprattutto a Riad, poiché, secondo l’intelligence federale, dall’Arabia arriverebbero investimenti di circa cento milioni l’anno per ila predicazione del wahabismo. Per l’Arabia il problema nasceva dalle attività dell’International Islamic Relief Organization, più volte accusata anche in sede Onu di legami con Al Qaeda. Per il Qatar, i dubbi derivavano dalle attività poco chiare della Eid Charity Foundation, fondazione che prenderebbe soldi direttamente dal fondo sovrano qatariota. Soltanto nel 2016, la Eid Charity Foundation ha stanziato 41 milioni di dollari nella costruzione di moschee in più di sessanta Paesi di tutto il mondo. Soltanto a maggio, con tre milioni di euro, ha finanziato l’edificazione della grande moschea di Malmö: la più grande moschea della Scandinavia.
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Re: Moskea logo de coulto o endoe ca se sparxe el nasixlam?

Messaggioda Berto » gio giu 15, 2017 8:34 am

La moschea si allarga «Sarà il caos»
06.06.2017
Alessandra Dall'Igna

http://www.ilgiornaledivicenza.it/terri ... -1.5750532

THIENE. A distanza di due anni dall'avvio dei lavori, e ad una settimana dal voto, Thiene scopre d'improvviso il progetto di ampliamento del centro culturale islamico di Lampertico. Una notizia che ha stupito la cittadinanza e buona parte dei residenti della frazione, i quali in questi 24 mesi non hanno evidentemente notato che nella campagna a nord di Thiene si stava alzando una nuova struttura alta tre piani e dalle linee arabeggianti. È una vera e propria moschea che sta sorgendo accanto al centro islamico già attivo in via del Rosario dal febbraio 2007, gestito dall'associazione culturale e sportiva “Il Futuro” che, a marzo 2015, ha chiesto e ottenuto dal Comune la possibilità di ampliare l'edificio esistente. L'obiettivo è quello di dare maggiori spazi di preghiera e di incontro ai circa 150 fedeli musulmani residenti non solo in città ma anche nei comuni limitrofi come Marano e Zanè, che settimanalmente si danno appuntamento a Lampertico.


Thiene, fa discutere la “grande moschea”
4 giugno 2017

https://www.vicenzareport.it/2017/06/th ... de-moschea

Thiene – “Una moschea dalle dimensioni paragonabili ad un centro commerciale. Questo non è un progetto per Thiene, ma è un luogo che ospiterà persone da tutto il Veneto e non solo”. Anche il movimento Ordine sociale Alto vicentino porta l’attenzione sulla costruzione, contestata, di una grande moschea a Thiene. Lo fa attraverso il suo portavoce, Enrico Santini, con parole a questo che, sotto certi aspetti, potrebbero avere l’effetto di benzina gettata sul fuoco.

Ordine sociale Alto vicentino sta anche facendo circolare da alcuni giorni un volantino, nel thienese, nel quale spiega le proprie ragioni. “Il pericolo – sottolinea in una nota Santini – è che questa moschea non sia un semplice luogo di culto ma qualcosa di ben diverso. I residenti hanno difficoltà e paura a circolare nei pressi della Moschea. Vi sono serate in cui l’afflusso di persone è impressionante”. Ci chiediamo: come è stato possibile?”

“Perché l’amministrazione comunale di Thiene – conclude – ha fatto orecchie da mercante nonostante le segnalazioni dei cittadini? Questa sarebbe l’amministrazione che ti ascolta? Ribadiamo la propria contrarietà a questa mega struttura e ne chiediamo quanto meno il ridimensionamento. Per di più, l’amministrazione in carica ha dimostrato, se ve ne fosse ancora stato bisogno, il totale menefreghismo verso la propria città e cittadini. Stiamo valutando la fattibilità per una grande manifestazione di protesta”.
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Re: Moskea logo de coulto o endoe ca se sparxe el nasixlam?

Messaggioda Berto » mer giu 28, 2017 12:54 pm

Sesto San Giovanni, da Stalingrado a Mecca d'Italia: il Pd ha perso per gli islamici
27 Giugno 2017

http://www.liberoquotidiano.it/news/mil ... A.facebook

La Stalingrado d'Italia non è caduta né per la crisi economica né perché gli elettori hanno voluto bastonare il Pd e le Coop rosse, al potere da decenni. No, a far pendere a destra Sesto San Giovanni sono stati gli islamici. Repubblica calcherà pure la mano, riportando tra i coretti di leghisti e forzisti che domenica sera festeggiavano l'elezione del nuovo sindaco Di Stefano, di centrodestra, il durissimo "fuori i musulmani" ma la verità è molto simile.
Nello psicodramma democratico, il loro simbolo politico (come Genova, come fu Bologna) è stato profanato perché da città degli operai Sesto è diventata "Mecca d'Italia", crocevia di islamici più o meno integrati, più o meno pacifici.
Qui, a pochi metri dalla stazione, è stato ucciso Anis Amri, il terrorista jihadista della strage al mercatino di Berlino, alla vigilia di Natale. E la paura di tutto questo ha spinto gli elettori, anche i più moderati, a dire basta a una amministrazione che questo fenomeno non solo non ha saputo gestire, ma ha pure favorito.
Con Di Stefano ha vinto la voglia di sicurezza, il no alla costruzione della grande moschea finanziata dal Qatar e appoggiata dalla precedente giunta di sinistra che, secondo la Lega, avrebbe provocato "l'invasione di Sesto ogni venerdì da parte di 4mila musulmani".

Non a caso anche Giorgia Meloni era scesa in campo: "Qui si tratta di decidere tra realizzare la più grande moschea del Nord Italia o un nuovo commissariato di Polizia". I sestesi hanno scelto la seconda opzione.
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Re: Moskea logo de coulto o endoe ca se sparxe el nasixlam?

Messaggioda Berto » dom ott 28, 2018 5:09 am

"I musulmani comprano chiese ma poi pretendono cibo gratis"
Andrea Riva - Sab, 27/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 93428.html

L'onorevole Grimoldi (Lega) sottolinea l'ipocrisia dei musulmani della Lombardia

La Lega pressa le comunità islamiche, soprattutto dopo la recente proposta di acquisto di una chiesa di Bergamo acquistata per 400mila euro dall'Associazione Musulmani.

Proprio i soldi che finiscono nelle mani delle varie comunità del Belpaese sono nel mirino del partito di Matteo Salvini. Non a caso, Guido Guidesi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha proposto un disegno di legge per bloccare i finanziamenti dall'estero. Secondo le stime, infatti, ammonterebbero "a diciotto milioni di euro all' anno i finanziamenti per la costruzione in Italia di moschee e luoghi di preghiera e culto, autorizzati o meno, provenienti dall' estero, in particolare dal Qatar, dall' Arabia Saudita e dalla Turchia".

Sulla vicenda dell'edificio venduto agli islamici è intervenuto anche l'onorevole Paolo Grimoldi: "La vicenda della chiesa di Bergamo acquistata per 400 mila euro dalla locale Associazione Musulmani rappresenta l'ennesima conferma che le comunità islamiche locali, soprattutto in Lombardia, dispongono di ingenti risorse economiche per acquistare o ristrutturare i propri edifici di culto. Lo abbiamo visto anche a Milano, a Sesto San Giovanni, anche a Bergamo. E come al solito ci domandiamo se tutt'e queste risorse arrivino dalle solite ONG o finanziarie del Qatar e dell'Arabia sospettate di essere vicine all'estremismo islamico e alle sue derive terroristiche".

Il leghista ha inoltre sottolineato che "poi si scopre che la maggior parte delle famiglie che richiedono, e ottengono, tariffe agevolate o azzerate per le mense scolastiche o altri servizi pagati dal nostro welfare sono famiglie islamiche, come abbiamo visto anche nel recente caso delle mense delle scuole di Lodi. Dunque le comunità islamiche locali sono piene di soldi e possono comprare terreni o edifici per erigere moschee, mentre chi frequenta le comunità islamiche, e teoricamente contribuisce economicamente con le proprie offerte, non ha reddito e pretende le mense gratis per i propri figli? Strano vero? Certo che a pensar male si fa peccato...".


Moschea nella chiesa di Bergamo. Fontana rassicura Salvini: "Ci sono vincoli"
Raffaello Binelli - Ven, 26/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 93240.html

Il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha detto a Salvini che, vista la tutela della Soprintendenza, fare una moschea al posto della chiesa degli ex Ospedali Riuniti di Bergamo non sarà semplice

Qualcuno ci ha riso ironizzando sulla Lega: "Nella regione che vuol vietare l'apertura delle moschee i musulmani se ne aprono una comprando una chiesa".

È il caso dell'ex cappella di Bergamo, che un'associazione islamica si è aggiudicata all'asta, dicendo di volervi aprire un luogo di preghiera musulmana. Ora però il governatore della Regione Lombardia, il leghista Attilio Fontana, rassicura il ministro dell'Interno - e collega di partito - Matteo Salvini. I due si sono visti oggi in via Bellerio, a Milano, dove si è svolto il consiglio federale della Lega. Il governatore ha detto che fare una moschea al posto della chiesa degli ex Ospedali Riuniti di Bergamo non sarà semplice. Sulla chiesa, infatti, pende la tutela della Soprintendenza e quindi non è affatto scontato che si possa trasformarla in una moschea, anzi, per il Carroccio la strada sarebbe tutta in salita.

Poco dopo su Facebook Fontana scrive: "Il simbolo della cristianità della cappella della Chiesa Casa Frati di Bergamo sarà salvaguardato perché Regione Lombardia farà valere il diritto di prelazione".

Intanto i due deputati bergamaschi della Lega, Daniele Belotti e Alberto Ribolla, chiedono alla Asst Papa Giovanni XXIII di "sospendere" l’assegnazione della chiesa degli ex Ospedali Riuniti di Bergamo "in attesa della sentenza del processo per truffa che interessa alcuni esponenti di spicco dell’Associazione Musulmani. "Vista l’indignazione popolare e la presa di posizione del vescovo di Bergamo riguardo all’aggiudicazione della chiesa dei Frati degli ex ospedali Riuniti da parte di una associazione islamica - spiegano i deputati del Carroccio - abbiamo ufficialmente richiesto alla direzione dell’Asst Papa Giovanni XXIII di non procedere all’assegnazione del luogo di culto, essendo un patrimonio storico della comunità bergamasca".

Dunque "alla direzione ospedaliera chiediamo di sospendere in autotutela l’assegnazione della chiesa in attesa della sentenza del processo per truffa che interessa alcuni esponenti di spicco dell’Associazione musulmani di Bergamo. Non va dimenticato, inoltre, che diversi esponenti della comunità islamica bergamasca sono stati denunciati per violenze e risse nella diatriba interna alla moschea di via Cenisio". Belotti e Ribolla chiedono inoltre "alla Prefettura e alla Questura di verificare se tra queste persone vi sono dei membri dell’associazione che ha vinto il bando, dato che la nuova moschea andrebbe ad insediarsi all’interno di un obiettivo sensibile come è l’Accademia della Guardia di Finanza".



La Lega vuole regolamentare e di fatto legittimare le moschee
https://www.youtube.com/watch?v=jMu3kQt ... ture=share



Bergamo, la Regione sconfessa se stessa: "Nessuna moschea nella ex chiesa"
Il governatore Fontana: "La Regione eserciterà il diritto di prelazione". Così si cerca di evitare l'assegnazione avvenuta con un bando fatto da Infrastrutture lombarde all'associazione dei musulmani. Il sindaco Gori: "Un autogol della giunta"
26 ottobre 2018

https://milano.repubblica.it/cronaca/20 ... -210055406

Un'auto-sconfessione in piena regola. Sul caso della ex cappella degli Ospedali riuniti di Bergamo aggiudicata all'asta a una associazione di musulmani che la trasformerà in moschea, interviene lo stesso governatore lombardo Attilio Fontana che assicura: "Il simbolo della cristianità della cappella della chiesa Casa Frati di Bergamo sarà salvaguardato perchè Regione Lombardia farà valere il diritto di prelazione". Una dichiarazione che arriva dopo due giorni di polemiche e dopo che il suo assessore Pietro Foroni (Lega), si è rivolto all'Azienda socio sanitaria territoriale di Bergamo: "Si revochi la vendita della chiesa". Peccato, appunto, che l'Asst sia una struttura direttamente dipendente dalla Regione e che l'asta per la vendita della cappella - negli ultimi anni usata dalla comunità ortodossa romena - sia stata fatta da Infrastrutture lombarde spa, il braccio operativo del Pirellone.

Un pasticcio che adesso imbarazza la giunta regionale di centrodestra, che proprio per la questione delle autorizzazioni per le moschee ha costruito una rigida legge regionale sui luoghi di culto, mettendo molti paletti alle comunità islamiche. Ma è appunto Fontana, dopo il pressing della sua stessa maggioranza di centrodestra e dopo che anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini gli ha chiesto spiegazioni e rassicurazioni, a precisare: "La Chiesa dei Frati è vincolata dal ministero dei Beni culturali e la sua vendita può essere effettuata solo con le modalità disposte dal decreto legislativo n 42 del 22 gennaio 2004 in materia di Beni artistici, il quale prevede che la compravendita del bene possa avvenire solo se lo Stato, la Regione o il Comune non eserciti il diritto di prelazione dell'acquisto. Diritto di cui la Regione ha intenzione di avvalersi".

Una precipitosa mossa, quella della maggioranza di centrodestra in Lombardia. "Anche se esula completamente dall'applicazione della legge regionale sui luoghi di culto, che nulla ha a che vedere con questa vicenda, trovo estremamente grave quanto accaduto a Bergamo": così Foroni tenta oggi di prendere le distanze dal bando che si è chuso ieri, e che - appunto - ha visto vincere l'associazione musulmani di Bergamo. E continua: "Questa situazione si è venuta a creare esclusivamente per la scelta della Asst di Bergamo di alienare beni immobili in suo possesso e per la pessima gestione del procedimento da parte dei responsabili della vendita: dal momento però che non si è ancora giunti all'aggiudicazione definitiva e alla sottoscrizione del contratto, mi auguro che la Asst abbia il buonsenso di auto tutelarsi e, come la normativa consente, di revocare la parte di bando relativa alla vendita della chiesa".

Una strada non scontata, visto che i vincitori del bando potrebbero a loro volta tutelarsi in sede legale per una decisione che interviene a posteriori rispetto alle indicazioni del bando. Ma la questione, appunto, è di quelle che provocano imbarazzo e ironie, tanto che Foroni attacca: "Sono sorpreso dall'atteggiamento del Pd e del sindaco di Bergamo, che, invece di preoccuparsi della fine che rischia di fare un pezzo della storia religiosa, artistica e spirituale di Bergamo e dei bergamaschi, quasi ne gioiscono".



Bergamo, la Regione sconfessa se stessa: "Nessuna moschea nella ex chiesa"

L'ex cappella degli Ospedali riuniti di Bergamo
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Ma il sindaco di Bergamo Giorgio Gori risponde netto, parlando di "autogol" della giunta: "E' Regione Lombardia, la Regione guidata dalla Lega, ad aver messo all'asta la chiesa degli ex Ospedali Riuniti attraverso la sua Azienda Ospedaliera: la cappella è stata messa all'asta per 400mila euro, come un immobile qualsiasi. Il Comune di Bergamo nulla c'entra né nulla sapeva di quest'asta. È la Regione leghista ad aver del tutto trascurato, anzi, calpestato, il valore spirituale, simbolico, affettivo, di quel luogo". E qui l'affondo contro il pugno duro contro i musulmani dei leghisti: "Una nemesi persino difficile da immaginare per la Regione che da anni nega il diritto costituzionale di tutte le religioni a disporre di dignitosi luoghi di culto". E per quanto riguarda la comunità cristiano- ortodossa romena, che adesso si trova a non avere un luogo di culto, assicura che cercherà "uno spazio adeguato".




Musulmani acquistano all’asta una chiesa a Bergamo: “Sarà una moschea”
FLAVIA AMABILE
2018/10/25

http://www.lastampa.it/2018/10/25/itali ... agina.html

Una moschea al posto di una chiesa, nonostante la legge “anti moschee” della Regione Lombardia. È quanto potrebbe accadere a breve a Bergamo, visto che l’Associazione musulmani si è aggiudicata all’asta la cappella degli ex ospedali Riuniti, messa in vendita lo scorso 20 settembre dall’Asst Papa Giovanni XXIII, ospedale che fa capo proprio alla Regione. L’associazione musulmani si è aggiudicata l’asta con un rialzo dell’8%, partendo da una base fissata a 418.700 euro.

Ora entro 90 giorni dovrà essere completato il pagamento, dopo la pubblicazione della delibera di vendita dell’Asst bergamasca. Il presidente dell’associazione Idir Ouchickh e il consigliere Imad El Joulani hanno spiegato che l’intenzione è quella di mantenere la destinazione del sito a luogo di culto. Se verrà realizzata, la moschea degli ex Riuniti sarà la seconda a Bergamo, dopo quella di via Cenisio, riconosciuta ufficialmente dal 2013. In questo modo l’Associazione intende aggirare le restrizioni della legge lombarda sui luoghi di culto, approvata dalla maggioranza di centrodestra nel 2015 e ribattezzata `anti moschee´. Dall’agosto 2015 la chiesa ospitava le funzioni religiose della comunità ortodossa romena, che in città conta oltre 2 mila fedeli. Ancora prima vi si celebravano quelle dei frati cappuccini.

L’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, ha parlato di una gara svoltasi regolarmente: «A me risulta che la gara sia stata regolare. La procedura è iniziata tempo fa. C’è stata la rinuncia d’interesse da parte della Curia, poi era subentrata la comunità ortodossa rumena e infine c’è stata l’offerta migliorativa fatta dall’associazione musulmana. Mi sembra che ci sia regolarità nella procedura amministrativa. Comunque andranno verificati gli adempimenti, se verranno rispettati andrà come deve».

La Lega bergamasca, però, è già sul piede di guerra

«Andremo a verificare gli atti della gara per capire se sono stati imposti dei vincoli storici e se ci siano gli estremi per annullare la gara stessa», hanno dichiarato all’unisono i deputati del Carroccio Daniele Belotti e Alberto Ribolli, la consigliera comunale Luisa Pecce e la segretaria cittadina Serena Fassi. «Al tempo stesso - hanno aggiunto - scriveremo alla Soprintendenza per ricordare che la Chiesa dei Frati Minori Cappuccini degli ex Ospedali Riuniti (e la cosiddetta Casa Rossa) `sono dichiarate di interesse storico artistico e rimangono quindi sottoposte a tutte le disposizioni di tutela previste per legge´, come citato nell’atto della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia».

Dunque «di fronte a tale vincolo devono essere conservate anche tutte le decorazioni, gli affreschi ed i simboli religiosi cristiani sia interni che esterni, tra cui il grande crocefisso nell’abside e la figura di S. Francesco. Questa Chiesa rappresenta un simbolo della Comunità bergamasca, dove sono stati battezzati migliaia di cittadini». Infine, sottolineano gli esponenti del Carroccio, «verificheremo se sono stati rispettati i requisiti di integrità morale di tutti i partecipanti al bando visto che, come ampiamente riportato dalle cronache locali, alcuni rappresentanti della comunità islamica sono attualmente indagati nel processo per truffa legato a dei fondi destinati alla realizzazione di una moschea a Bergamo».

Critica anche la consigliera regionale Viviana Beccalossi, ex assessore lombarda al Territorio e promotrice della legge regionale sui luoghi di culto: «Se non stupisce sentire esponenti del Pd gioire per l’arrivo di una moschea al posto di una chiesa, è certamente più triste che un assessore comunale e un consigliere regionale strumentalizzino la legge sui luoghi di culto, nata proprio per fare emergere tutte le situazioni in cui si pregava in scantinati, magazzini e sottoscala, in spregio a qualunque controllo e norma di sicurezza». Invece per il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Gianluca Comazzi, «la cessione della cappella dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo a un’associazione islamica è frutto di una leggerezza imperdonabile». E «per rimediare a questa stortura verificheremo se vi sono strumenti a nostra disposizione per procedere con l’annullamento della gara».

Opposizioni scatenate contro la legge regionale

Dario Violi (M5s Lombardia) ha sottolineato: «La Lega che ogni giorno fa propaganda sull’Islam vende una chiesa della Lombardia alla comunità musulmana. Quando c’è da fare cassa vanno bene anche le moschee». Per Violi «è chiaro che la loro legge incostituzionale sui luoghi di culto e la loro propaganda sull’Islam sono assolutamente ridicole e inutili: non danno nessuna sicurezza in più ai lombardi». Mentre il consigliere regionale del Pd, Jacopo Scandella, ha sottolineato che «nella regione che vuole impedire la costruzione di moschee regolari finisce che i musulmani comprano, dalla stessa Regione, una chiesa. Si tratta di un luogo destinato al culto, quindi non incorre nelle restrittive prescrizioni della legge regionale. Per Fontana e per la Lega di Salvini è una specie di autogol da centrocampo». Infine l’assessore all’Innovazione del Comune di Bergamo, Giacomo Angeloni, ha ironizzato: «Fa sorridere che chi si è accanito contro le religioni venga beffato così, ma pregare non è una colpa».
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Re: Moskea logo de coulto o endoe ca se sparxe el nasixlam?

Messaggioda Berto » mar mar 16, 2021 7:56 am

Le moschee non sono luoghi di culto come le sinagoghe e le chiese, ma delle roccaforti per indottrinare i fedeli, aggregare i militanti, conquistare il territorio, sottomettere le popolazioni all’islam
Magdi Cristiano Allam
25 0ttobre 2019

https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 9010316004


Cari amici, in Italia si consente la costruzione di sempre più nuove moschee nonostante l’islam non sia una religione riconosciuta dallo Stato. Così come si consente il finanziamento delle moschee da parte di Stati, come l’Arabia Saudita, il Qatar e la Turchia, che praticano un islam radicale e promuovono l’islamizzazione dell’intera umanità facendo leva sulle moschee.
Ieri alcuni organi d’informazione hanno riproposto la notizia del finanziamento di circa 25 milioni di euro da parte del Qatar per la costruzione o l’ammodernamento di una quarantina di moschee in Italia. La notizia era stata data in un’intervista alla “Stampa” del 3 maggio 2016 da Izzedin Elzir, all’epoca Segretario nazionale dell’Ucoii (Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia), che disse:
“Sì. Abbiamo un grande problema di finanziamenti, abbiamo un grande bisogno di soldi. In gran parte andiamo avanti con l’autotassazione dei fedeli in Italia. Si tolgono il cibo di bocca per finanziare la moschea. In questi ultimi tre anni grazie al direttivo dell’Ucoii è stato fatto un lavoro di raccolta fondi molto valido con il Qatar che ci ha consentito di procurarci 25 milioni di euro. Sono soldi del Qatar charity, non del Qatar Foundation che invece fa investimenti per lo Stato del Qatar come quelli in Sardegna. Io ho rapporti con persone che vogliono donare, la Qatar charity garantisce trasparenza, tracciabilità tra chi dona e chi riceve”.
Successivamente Christian Chesnot e Georges Malbrunot, autori del libro-inchiesta «Qatar Charity», hanno dettagliato la destinazione di questi 25 milioni di dollari, ripartiti tra varie moschee in tutt’Italia, in particolare in Sicilia. Il libro conferma che il Qatar è il principale finanziatore dei Fratelli Musulmani, movimento estremista islamico nato in Egitto nel 1928 e a cui si rifà ideologicamente l’Ucoii in Italia.
Cari amici, nel mio nuovo libro “Stop islam” ho evidenziato che le moschee non sono luoghi di culto come le sinagoghe e le chiese ma delle roccaforti per indottrinare i fedeli, aggregare i militanti, conquistare il territorio, sottomettere le popolazioni all’islam. Nel 1988 l’attuale Presidente turco Erdogan fu imprigionato per aver decantato pubblicamente i versi del poeta Ziya Gokalp: «Le moschee sono le nostre caserme, le cupole i nostri elmetti, i minareti le nostre baionette e i fedeli i nostri soldati». In Tunisia Il 27 giugno 2015 il governo ha deciso di chiudere 80 moschee perché «promuovono il terrorismo». La battaglia finale con cui l’esercito egiziano stroncò le milizie dei Fratelli Musulmani dopo l’esautoramento del Presidente Mohammad Morsi a loro affiliato, si svolse il 14 agosto 2013 all’interno della Moschea Raba’a al-Adaweyya al Cairo, trasformata in un arsenale con i miliziani armati al suo interno e i cecchini islamici che sparavano dall’alto del minareto, culminando nella strage di circa 2500 persone.
Ecco perché le moschee violano il nostro Stato di diritto sfruttando il principio della libertà di culto. Ecco perché, nel più assoluto rispetto dei musulmani come persone, noi abbiamo da un lato il dovere di salvaguardare la nostra civiltà della vita, dignità e libertà, dall’altro il diritto di dire la verità in libertà sull’islam come religione, di mettere fuori legge l’islam come religione perché è del tutto incompatibile con le nostre leggi laiche, con le regole della civile convivenza, con i valori che sostanziano la nostra civiltà. Andiamo avanti forti di verità e con il coraggio della libertà. Insieme ce la faremo.
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Re: Moskea logo de coulto o endoe ca se sparxe el nasixlam?

Messaggioda Berto » mar mar 16, 2021 7:56 am

Ecco il male delle moschee!



“L'Islamismo qui ha vinto. Le mie studentesse hanno abbandonato jeans e trucco e indossato velo e guanti"
Giulio Meotti
19 febbraio 2021

https://meotti.substack.com/p/lislam-qu ... tudentesse

È l’intervista più prestigiosa che ha rilasciato finora. A Le Figaro di oggi, Didier Lemaire racconta tutto. E’ il professore di filosofia di Trappes che, per aver denunciato l’islamizzazione della sua città e aver espresso solidarietà a Samuel Paty, ha ricevuto minacce di morte, è finito sotto scorta e da qualche giorno ha lasciato l’insegnamento. Queste sono le parti più importante della sua intervista, un racconto terribile sulla realtà francese.

“Da novembre sono sotto scorta della polizia. Gli ingressi e le uscite del mio liceo sono monitorati dalla polizia. La mia lettera agli insegnanti a L'Obs ha messo la città in subbuglio. Contro di me circolavano commenti odiosi. Questo è ciò che ha motivato la protezione. Dopo l'assassinio di Samuel Paty, l'attenzione per la sicurezza degli insegnanti è aumentata. Dopo gli attacchi al Bataclan, l’Isis ha dichiarato nei suoi organi ufficiali il suo obiettivo, attaccare le scuole in Francia. Ho sempre pensato che un attacco fosse possibile in una scuola. Come insegnante in una città che ha prodotto il più grande contingente di jihadisti in Europa, sono sempre stato consapevole di essere circondato da persone che potevano agire (…) Dobbiamo prendere atto della realtà, non rinuncio alla mia battaglia. Ma dobbiamo ammettere che gli islamisti hanno vinto a Trappes. Ci vorrà del tempo per respingerli. Un mio collega mi ha detto: ‘Taci, ci fai paura!’. Distogliere lo sguardo, ignorare la gravità della situazione, ti permette di liberarti dall'ansia (…) Anno dopo anno, vedo madri sempre più velate. Prima avevamo a che fare con veli corti e colorati, ora un abito scuro che nasconde tutto il corpo e le donne che rifiutano di stringere la mano, è un fenomeno nuovo (…) Ho iniziato a osservare comportamenti strani dopo il 2015. Le ragazze che ho visto in classe vestite alla francese - jeans attillati, trucco – si erano velate e indossavano guanti quando le vedevo al mercato. Da adolescente, vivevo a una decina di chilometri da Trappes. Non c'erano simboli religiosi nello spazio pubblico. Non avevo mai incontrato una donna velata. La costruzione della moschea nel 2010 ha amplificato questo movimento di identità. Oggi qui non siamo più in Francia (…) Spero che i politici si rendano conto del pericolo, che i repubblicani si uniscano. Ma prima spetta agli insegnanti parlare e ai cittadini preoccuparsi di questa minaccia. Non dispero per il futuro del nostro Paese. Se teniamo conto della realtà, possiamo darci i mezzi per combattere questo flagello. Siamo in guerra. Stiamo affrontando un nemico che non è un esercito. Alcuni dei nostri connazionali si separano perché guidati da ideologi. Dovremo adottare misure che siano allo stesso tempo militari, di polizia e legali. La legge, in stato di pace, garantisce le libertà. Ma non siamo più in uno stato di pace. Quindi le leggi di emergenza sono necessarie per una situazione di emergenza. Dovremmo trovare una via di mezzo tra la legge della guerra e la legge della pace”.
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Re: Moskea logo de coulto o endoe ca se sparxe el nasixlam?

Messaggioda Berto » mar mar 16, 2021 7:57 am

L'Austria chiude le moschee legate a Islam radicale
6 novembre 2020

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/ ... f1700.html

A Vienna è stato il giorno della reazione. Dopo l'attentato di matrice islamista che lunedì sera ha seminato il terrore nel cuore della capitale facendo 4 vittime, il governo di Sebastian Kurz ha deciso di chiudere le moschee vicine all'Islam radicale, di procedere a numerosi arresti nell'entourage del giovane jihadista e di sospendere il numero uno degli 007 di Vienna.

L'Austria sceglie dunque la linea dura contro l'estremismo, sulla scia di quanto fatto pochi giorni fa anche da Emmanuel Macron dopo la decapitazione del professore di storia Samuel Paty e l'attentato di Nizza.

Il presidente francese e il cancelliere austriaco si incontreranno lunedì a Vienna per discutere proprio di sicurezza e delle proposte da avanzare insieme a Bruxelles, dalla riforma di Schengen a un eventuale 'European Act'. "Lo scopo del terrore islamista è conficcare un cuneo nella nostra società e questo non lo permetteremo", ha spiegato la ministra dell'Integrazione e dei culti Susanne Raab in conferenza stampa. Il jihadista ventenne, Kujtim Fejzulai, autore dell'attacco alla capitale "aveva ripetutamente frequentato due moschee di Vienna", alla periferia della città, dove si sarebbe radicalizzato. Queste saranno chiuse e le associazioni sciolte, ha fatto sapere il ministro dell'Interno Karl Nehammer. Una delle due faceva parte dell'Iggoe, l'associazione austriaca della comunità islamiche, che a sua volta ha fatto sapere di averla sospesa "per essere andata contro la dottrina e aver violato la legge islamica del 2015".

"La libertà religiosa è un bene prezioso che deve essere protetto dagli abusi", ha detto il responsabile della comunità islamica Uemit Vural, sottolineando la presa di distanza dall'islam radicale. Intanto salta la prima testa tra i servizi austriaci, colpevoli "di errori platealmente non tollerabili", ha accusato il ministro dell'Interno per cui era "necessario trarne le conseguenze": il responsabile degli 007 di Vienna Erich Zwettler ha quindi offerto le sue dimissioni da capo del Ltv, i servizi di informazione e antiterrorismo. L'attentatore austriaco-macedone avrebbe avuto contatto, la scorsa estate a Vienna, con persone tenute sotto osservazione dai servizi tedeschi. Questa segnalazione, unita al tentativo di Fejzulai di procurarsi armi in Slovacchia, avrebbe dovuto mettere in allerta i servizi austriaci ben più di quanto non sia accaduto, ha sostenuto il capo della Polizia di Vienna Gerhard Puerstl.



L'Austria fa la guerra all'islam: moschee chiuse, espulsi imam
Claudio Cartaldo
Ven, 08/06/2018

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/la ... 38075.html

La Turchia protesta contro il Cancelliere d'Austria, Kurz: "Misura razzista". Salvini appoggia Vienna: "Libertà di culto, ma basta estremismo"

Non solo l'idea di aprire un campo profughi fuori dall'Ue per valutare le richieste d'asilo dei migranti.

L'Austria guidata da Sebastian Kurz, uno dei nuovi "alleati" di Matteo Salvini, si dimostra sempre più orientata a destra (in fondo, nella maggioranza c'è pur sempre l'Fpoe di Heinz Christian Strache). E ora ha deciso di dare il via a una vera e propria guerra all'islam politico.

Il giro di vite è stato annunciato dallo stesso Cancelliere austriaco. Vienna ha deciso di espellere "vari" imam e di chiudere ben 7 moschee. I predicatori che lasceranno Vienna sono tutti finanziati a vario titolo dall'estero. La decisione nasce da una inchiesta che riguarda uno scandalo che ha fatto molto discutere dalle parti austriache. In alcune foto, pubblicate dal settimanale di centro-sinistra Falter, mostravano una rievocazione storica della campagna di Gallipoli, scontro armato simbolo della potenza dell'impero Ottomano. Negli scatti si vedevano ragazzini in uniforme militare che marciavano, sventolavano bandiere e si fingevano morti con il drappo turco sui corpi. Quelle immagini erano state riprese dentro una delle più grandi moschee di Vienna, gestita dall'Unione islamico-turca d'Austria, una di quelle che sono legate alla comunità turca del capoluogo austriaco e alla Direzione turca degli Affari religiosi (Diyanet). "Società parallele, l'islam politico e la radicalizzazione non hanno posto nella nostra società", ha detto Kurz senza esitazioni.

La reazione della Turchia

Sulla questione si è subito espressa anche la Turchia. Che ha definito la decisione dell'Austria "il risultato di un'ondata discriminatoria, populista, islamofoba e razzista". Ibrahim Kalin, assistente e portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha detto attaccato Kurz sostenendo che il suo obiettivo è quello di ottenere "un dividendo politico, marginalizzando le comunità musulmane".

Salvini appoggia Kurz

Un messaggio di approvazione all'iniziativa di Vienna è arrivato invece da Matteo Salvini. "Credo nella libertà di culto, non nell'estremismo religioso. Chi usa la propria fede per mettere a rischio la sicurezza di un Paese va allontanato! Spero già la prossima settimana di incontrare collega ministro austriaco per confrontarci su linee d'azione", ha scritto il ministro dell'Interno su Twitter.




Linea dura di Parigi contro l'Islam radicale: inchiesta su 76 moschee, 18 rischiano la chiusura
La linea dura di Macron dopo gli attacchi di Parigi e Nizza ha scatenato proteste in tutti il mondo islamico.
04 dicembre 2020

https://europa.today.it/attualita/parig ... schee.html

La lotta in Francia contro quello che Emmanuel Macron ha definito il “separatismo islamico” non si arresta. Il ministro dell'Interno francese, Gerald Darmanin, ha annunciato l'avvio, nei "prossimi giorni", di "un'azione massiccia e senza precedenti” per scoprire e fermare eventuali luoghi di radicalizzazione. La lotta al rischio del terrorismo si è intensificata dopo gli attentati di Parigi e Nizza, in cui prima il 16 ottobre è stato decapitato nella capitale francese il professore Samuel Paty, dopo che quest'ultimo aveva mostrato ai suoi alunni alcune delle vignette di Charlie Hebdo sul profeta ritenute blasfeme, e a cui poi è seguito il 29 dello stesso mese un secondo attacco in cui nella città del sud della Francia in cui sono state uccise tre persone.

I controlli

"Nei prossimi giorni saranno controllate 76 moschee sospette di separatismo e quelle che dovranno essere chiuse lo saranno", ha spiegato Darmanin che, secondo quanto anticipato da Le Figaro, aveva inviato a tutti i prefetti una nota in cui dettagliava le azioni da intraprendere. Nel documento, il ministro prende di mira 76 luoghi di culto, 16 nella regione di Parigi e 60 nel resto della Francia, da controllare. Di questi 76 luoghi di culto, 18 saranno oggetto di "azioni immediate" su richiesta del ministro dell'Interno, che possono andare fino alla chiusura. Secondo le informazioni attenute dal quotidiano dei 18 "obiettivi", tre si trovano a Seine Saint Denis: una ha ignorato una decisione di chiusura presa dal sindaco della città, la seconda ufficialmente chiusa nel 2019 ha continuato ad organizzare preghiere e la terza è stata oggetto di parere contrario da parte della commissione di sicurezza.

L'ira di Erdogan

La notizia ha scatenato ancora una volta le ire del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo cui la Francia dovrebbe "sbarazzarsi il più presto possibile" del suo presidente. "Macron è un problema per la Francia, che con lui sta vivendo un periodo assai pericoloso: spero che il Paese si sbarazzi del problema Macron il più presto possibile" ha attaccato Erdogan, che ha parlato al termine della preghiera del venerdì nell'ex Basilica di Santa Sofia, trasformata in moschea nel luglio scorso.

Le cause sociali

Per il segretario del del Partito socialista francese, Olivier Faure, bisogna essere duri contro l'islamismo radicale, ma anche contro le cause alla base del fenomeno. "La Repubblica e la laicità non possono apparire come semplici strumenti di repressione. C'è anche un mix di sociale, di discriminazione, di umiliazioni sulle quali prosperano i predicatori di odio", ha detto il politico in un'intervista al quotidiano Libération. Per Faure bisogna dimostrare che la laicità e la Repubblica "proteggono tutti". "A forza di metterla in tutte le salse, (la laicità) finisce per essere percepita sempre di più come uno strumento costruito contro l'Islam", sottolinea il leader del centrosinistra francese. Faure propone di agire nelle scuole, favorendo il mix sociale, di creare una procura specifica contro le discriminazioni e di rafforzare i servizi di intelligence.



Luigi Lucantoni
concordo sul fatto che i musulmani non abbiano ancora abbastanza luoghi di culto adeguati in Italia (sembra che nella mia (piccola) città verrà edificata una moschea vera e propria), anche perché in loro assenza (di moschee architettoniche) si finisce col favorire l'ostilità e potenziali focolai di radicalismo (che in occidente si sono sempre generati e accresciuti in ambienti privati). Quanto poi al trattamento delle minoranze religiose una persona civile è tenuta a condannare qualunque forma di persecuzione o discriminazione di qualsiasi gruppo maggioritario ai danni di uno minoritario. Io condanno tutte le persecuzioni da parte dei musulmani ai danni di minoranza religiose, come quelle da parte di non musulmani ai danni di minoranze musulmane. Dai commenti che leggo sopra resto basito se tengo presente il nome di questo gruppo.


Gino Quarelo
Luigi Lucantoni il tuo è un ragionamento del tutto sbagliato e contradittorio e non sta in piedi.
L'ostilità e il radicalismo sono insiti nell'Islam, nella sua dottrina, nel suo criminale fondatore Maometto e nel suo demenziale Corano e sono testimoniati dai comportamenti di Maometto in vita e dei suoi seguaci lungo millequattrocento anni di storia di questa mostruosità politico religiosa.
Pertanto una persona civile ha il dovere di manifestare ostilità e avversione profonda e di contrastare in ogni modo l'insediamento e la diffusione di ideologie e pratiche politico religiose discriminatorie, offensive, minacciose e assassine come è l'Islam o nazismo maomettano al pari del nazismo hitleriano, secondo il principio elementare e universale: chi non rispetta non merita rispetto.
Nessuno discrimina e contrasta il buddismo, l'induismo, il taoismo, il sikhismo, il confucianismo, lo zoroastrismo, l'ebraismo ... proprio perché queste ideologie e pratiche religiose non sono discriminatorie, minacciose, violente e assassine e rispettano le altre religioni e le leggi civili dei paesi che le ospitano: non uccidono gli apostati, non uccidono chi le critica, non aggrediscono, non diffondono disprezzo e odio e non istigano all'omicidio e allo sterminio.

Le uniche ideologie-teologie-pratiche politico-religiose ammissibili e accettabili nei paesi civili sono o dovrebbero essere esclusivamente quelle che non violano i valori, i doveri e diritti umani naturali universali, civili e politici e che sono con essi completamente compatibili:
quindi
non debbono essere violente, minacciose, intimidatorie, costrittive, ricattatorie;
non debbono promuovere e indurre alla discriminazione, alla depredazione, al disprezzo, alla schiavitù, alla dhimmitudine, all'odio, al suicidio, all'omicido, allo sterminio;
non debbono trasformare gli uomini in mostruosità acritiche, fanatiche, ossessionate, criminali, disumane;
non debbono generare conflitti etnici, civili, religiosi e politici sia nazionali che internazionali;
non debbono come esempi esaltare figure criminali di assassini, predatori, bugiardi, sterminatori, invasati;
devono promuovere la pace, la fratellanza, la responsabilità, la proprietà, la libertà di parola di pensiero e di critica, la solidarietà volontaria e non forzata;
debbono rispettare i paesi, i popoli, le comunità, le etnie, le culture, le tradizioni e accettare tutte le diversità che promuovono la vita e il bene e che sono compatibili con i valori, i doveri e diritti umani naturali universali, civili e politici.
Se il nazismo hitleriano e Hitler rientrano in questa casistica e vanno giustamente banditi dal consesso civile, allo stesso modo dovrebbero essere banditi anche il nazismo maomettano e Maometto perché sono mille volte peggio.
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Re: Moskea logo de coulto o endoe ca se sparxe el nasixlam?

Messaggioda Berto » mar mar 16, 2021 7:58 am

La costruzione di bombe all'interno della moschea va male. Esplosione uccide 30 talebani.
16 febbraio 2021

https://www.islamnograzie.com/la-costru ... -talebani/

Fonti della sicurezza dicono che un’esplosione di una bomba in una moschea nella provincia di Balkh ha ucciso almeno 30 militanti.

Il 209° Corpo Shaheen ha dichiarato sabato che 30 combattenti talebani, tra cui sei cittadini stranieri esperti, sono stati uccisi in un’esplosione di una bomba.

Secondo la dichiarazione, i corpi dei sei cittadini stranieri affiliati ai talebani non potevano essere identificati a causa dell’esplosione.

L’incidente sarebbe avvenuto quando un gruppo di militanti talebani si è radunato in una moschea nel villaggio di Qultaq, nel distretto di Dowlatabad, nella provincia di Balkh.

I combattenti talebani si erano radunati nella moschea per ottenere istruzioni e addestramento sulla fabbricazione di bombe e IED.

In un altro incidente due bambini sono stati uccisi in un IED piantato dai talebani nel villaggio Qotar Blaq del distretto di Imam Sahib nella provincia di Kunduz.

Ciò avviene quando gli attacchi e le violenze dei talebani hanno imperversato in tutto il paese nonostante i colloqui di pace in stallo e gli sforzi per la stabilità.

I talebani dall’altro vedono la riduzione e il cessate il fuoco condizionatamente basati sul completo ritiro delle truppe statunitensi.
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