Le fosse di sterminio islamiche da Maometto a l'IS

Re: Le fosse di sterminio islamiche da Maometto a l'IS

Messaggioda Berto » mer dic 02, 2015 5:45 pm

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Le fosse di sterminio islamiche da Maometto a l'IS

Messaggioda Berto » mer dic 02, 2015 7:40 pm

Łi s-ciavi de łi xlameghi, de łi arabi, de łi turki
viewtopic.php?f=149&t=1336

L'Islam e la schiavitù
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 0147022373
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Re: Le fosse di sterminio islamiche da Maometto a l'IS

Messaggioda Berto » sab dic 05, 2015 8:41 am

Strage di San Bernardino "ispirata" dall'Is. Indagine Fbi procede per "atto di terrorismo"
Prima dell'assalto al centro per disabili, Tashfeen Malik ha rilasciato un post su Facebook in cui dichiarava fedeltà al "califfo" Abu Bakr al-Baghdadi. Agenzia di stampa che fiancheggia l'Is: "Erano seguaci del Califfato". Syed Farook aveva discusso con un collega ebreo, poi ucciso, sulla violenza dell'Islam.
04 dicembre 2015

http://www.repubblica.it/esteri/2015/12 ... -128763486

WASHINGTON - Nel giorno dell'attacco nell'Inland Regional Center, il centro per disabili di San Bernardino, in California, Tashfeen Malik, moglie di Syed Farook, con cui ha massacrato a colpi di fucile d'assalto 14 persone prima che la coppia fosse rintracciata e abbattuta dalla polizia, aveva lasciato su Facebook una sorta di testamento-rivendicazione: un messaggio pro-Is in cui dichiarava fedeltà al "califfo" Abu Bakr al-Baghdadi.
Dopo una verifica, un dirigente di Facebook ha affermato che il post è apparso sul social temporalmente in coincidenza con l'inizio dell'assalto, aggiungendo che "il profilo è stato rimosso per violazione degli standard di Facebook" e che l'azienda "sta collaborando con le forze dell'ordine". La donna, 27enne di origine pachistana, avrebbe scritto il post con un account diverso dal proprio. Secondo fonti investigative, l'attacco a San Bernardino sembra essere stato ispirato, ma non diretto, dallo Stato Islamico.
"Non erano parte di una cellula organizzata". Amaq, agenzia di stampa che fiancheggia lo Stato Islamico, attribuisce il massacro a "seguaci dell'Is". Il comunicato, tuttavia, pur tracciando un filo con le stragi di Parigi e quella delle guardie presidenziali a Tunisi, non sostiene apertamente che l'Is sia stato il mandante di quella di San Bernardino. Una fonte dell'amministrazione Usa ribadisce: "Nella casa dei due aggressori nessun elemento suggerisce che fossero collegati organicamente a organizzazioni terroristiche straniere". E rincara: "Lo Stato Islamico non sapeva chi fossero".
Il Site, il sito che monitora l'estremismo islamico sul web, riferisce che diversi account ufficiali dell'Is festeggiano la strage di San Bernardino e lanciano nuove minacce contro gli Usa. Un'immagine mostra una veduta aerea di New York, con la bandiera nera del "califfato" che sventola sull'Empire State Building e la scritta: "Fiumi di sangue aspettano l'America".
Proclami che non convincono gli inquirenti statunitensi. Il direttore del Fbi, James Comey, sintetizza: "A questo punto dell'indagine, possiamo affermare che i due killer mostravano segni di radicalizzazione, non di appartenenza a una cellula terroristica. Potenziali i legami con un'organizzazione terroristica straniera". Al Fbi, aggiunge Comey, "non esisteva alcun file su di loro e non esiste alcun punto di contatto tra i loro nomi e precedenti indagini del Fbi che potesse portarli nel nostro radar".

L'Fbi indaga per un "atto di terrorismo", come ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, seguito più tardi da David Bowdich, del Fbi di Los Angeles. Bowdich ha aggiunto che Farook e Malik hanno cercato di distruggere prove, in particolare rompendo due cellulari e gettandoli in un bidone dell'immondizia. L'indagine, ha aggiunto, continua soprattutto per capire quali fossero le loro motivazioni e se stessero pianificando altre azioni. Bowdich ha affermato che l'Fbi in questo momento non è in grado di dire se i due abbiano agito da soli o fossero guidati da qualcuno, in carcere non ci sono altri sospetti, ma "potrebbero esserci arresti in futuro". Al proposito, Bowdich ha spiegato che sono in corso accertamenti sui contatti telefonici intercorsi tra i due responsabili della strage e persone oggetto attualmente di indagini. Uno dei due ha avuto "un contatto telefonico" con qualcuno sul quale l'Fbi sta indagando, ha affermato il dirigente federale, precisando che i contatti erano interni agli Stati Uniti: "Non sono al corrente di tutti i contatti all'estero al momento, ma stiamo lavorando con tutti i partner stranieri su questo".

I federali starebbero cercando di capire se sia stata Tashfeen Malik a radicalizzare suo marito e a convincerlo a commettere la strage, sostiene Nbc che cita fonti della polizia. Che la strage fosse pianificata lo dimostrerebbe l'arsenale di armi e munizioni trovate nell'appartamento della coppia, oltre a un manuale di istruzioni di Al Qaeda per costruire ordigni e i primi dati che l'Fbi ha estratto dai computer e dai cellulari. Fonti dell'amministrazione americana hanno inoltre affermato che la coppia di killer, nella sua abitazione a Redlands, nei pressi di San Bernardino, ha distrutto i dischi rigidi dei suoi pc e altri congegni elettronici prima di partire per la sua "spedizione punitiva" senza ritorno.
Nella casa dei killer. Ha dell'incredibile che l'abitazione sia stata visitata dai media. Un reporter di MSNBC ha riferito di aver notato all'interno una culla (la coppia aveva una bimba di 6 mesi, lasciata in custodia alla nonna paterna il giorno della strage, ndr), un Corano per bambini, foto di famiglia, documenti strappati, lo schermo di un computer, non il computer. Un portavoce del Fbi ha dichiarato al Guardian: "Non so chi abbia autorizzato l'ingresso (il proprietario, ndr), ma noi abbiamo terminato le ricerche nell'appartamento". Le autorità avevano già rivelato come Syed e Tashreen avessero in casa 12 pipe bomb, ordigni infilati in tubi metallici ritrovati anche sul luogo della strage, strumenti per la fabbricazione di esplosivo e oltre 4500 proiettili. Al centro per disabili si erano presentati equipaggiati anche con due fucili d'assalto e due pistole automatiche, armi che sono poi risultate essere state vendute legalmente negli Usa.

Il passato di Tashfeen Malik. Intanto, dalle autorità del Pakistan giungono altre informazioni sul passato di Tashfeen Malik. La famiglia della donna, originaria del Punjab meridionale, si era trasferita in Arabia Saudita 25 anni fa. Cinque o sei anni fa Tashfeen aveva fatto ritorno in Pakistan per studiare Farmacia all'Università di Multan. Poi, evidentemente, aveva fatto ritorno in Arabia Saudita: un collega di Syed, scampato all'eccidio, aveva raccontato che nel corso del 2015 l'uomo si era recato in Arabia Saudita e al ritorno aveva portato con sè Tashfeen, presentandola come sua moglie. Contattato dall'intelligence pachistana, uno zio di Tashfeen Malik, Javed Rabbani, ha affermato che la vita in Arabia Saudita aveva cambiato il padre della donna, Gulzar, rendendolo "fortemente conservatore". Dall'Arabia Saudita, fonti del governo precisano che "il nome di Tashreen Malik non figura in alcuna lista delle persone segnalate per terrorismo" e che la donna "non era mai arrivata all'attenzione delle autorità".
La discussione sull'Islam. L'indagine si è concentrata su motivazioni di tipo radicale su spinta del presidente Usa, Barack Obama, e del capo della polizia di San Bernardino Jarrod Burguan. Si concretizza così la pista che porta al terrorismo di ispirazione fondamentalista come movente della strage. E si apprende che Syed, ispettore sanitario del Dipartimento della Salute della contea di San Bernardino, avrebbe avuto nell'ambiente di lavoro un'accesa discussione con un collega ebreo poi ucciso all'Inland Regional Center, Nicholas Thalasinos, due settimane prima della festa di fine anno trasformatasi in teatro di un massacro. Argomento, la violenza dell'Islam. Vicenda al momento sottoposta a verifica da parte degli inquirenti.
Come avrebbe raccontato un testimone, la stessa discussione avrebbe avuto luogo anche durante la festa di fine anno, protagonisti ancora Farook e Thalasinos, ebreo messianico, un mix tra ebraismo e cristianesimo. Il testimone ha raccontato di aver raggiunto i due sul finire della disputa e avrebbe sentito Thalasinos dire: "Non è d'accordo che l'Islam non sia una religione pacifica. Non so come discutere con lui". Al che Syed avrebbe replicato: "Gli americani non capiscono l'Islam". Anche la moglie di Thalasinos ha confermato la discussione, ma di non avere la sensazione che fosse mai degenerata in litigio. "Mio marito non l'aveva mai descritto come un musulmano radicalizzato".
Anche il Daily Mail racconta della discussione intercorsa poco prima della strage tra Farook e Thalasinos, descritto come molto attivo su Fb nel difendere la causa di Israele. La discussione era stata "accesa, appassionata", come ha raccontato un'altra collega, Kuuleme Stephen. I due uomini, ha riferito quest'ultima, però non stavano litigando. Secondo il quotidiano che cita gli avvocati della famiglia Farook, il killer era anche stato preso in giro al lavoro per la barba che si era fatto crescere e che gli dava il tipico aspetto da musulmano. C'era gente che "lo prendeva in giro per la sua barba e per come appariva. Aveva una lunga barba e capelli molto corti", ha spiegato il legale Mohammad Abuershaid, che assiste i familiari assieme a David Chesley. "Erano solo semplici commenti e lui li ignorava abbastanza tranquillamente"
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Re: Le fosse di sterminio islamiche da Maometto a l'IS

Messaggioda Berto » sab feb 13, 2016 9:42 pm

Endoe ke riva l'xlam, sel deventa forte megnoransa o majoransa, el desfa i paexi
viewtopic.php?f=188&t=1895
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Re: Le fosse di sterminio islamiche da Maometto a l'IS

Messaggioda Berto » sab feb 13, 2016 9:56 pm

Nasixmo xlamego: ła dhimitudene
viewtopic.php?f=188&t=2211
La dhimmitudine è una condizione di grave discriminazione che viola i Diritti Umani Universali e che rende la dottrina islamica una ideologia e pratica politico-religiosa razzista, peggiore del nazismo.
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Re: Le fosse di sterminio islamiche da Maometto a l'IS

Messaggioda Berto » sab feb 13, 2016 10:03 pm

Islam, palestinesi, ebraismo, ebrei, Israełe
viewtopic.php?f=188&t=1924

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... eliani.jpg



“Sterminare gli ebrei, soggiogare i cristiani”
Agghiacciante sermone alla tv palestinese
18 maggio 2005

http://www.israele.net/sterminare-gli-e ... -cristiani


La fase finale della storia sarà l’assoggettamento dei paesi cristiani all’islam e lo sterminio di tutti gli ebrei. È quanto ha affermato un leader religioso palestinese nel suo sermone di venerdì scorso, diffuso dalla televisione dell’Autorità Palestinese. Gli ebrei sono così malvagi, predica Ibrahim Mudayris, che non possono essere assoggettati come i paesi cristiani, per cui la sola soluzione per loro è la morte: letteralmente, lo sterminio di ogni singolo ebreo.
Nel suo sermone, Ibrahim Mudayris ha ripreso molti dei temi classici tradizionalmente utilizzati dalla propaganda estremista islamica palestinese per giustificare l’uccisione di ebrei e la prospettiva del loro genocidio.
Ecco alcuni dei brani più significativi del sermone del 13 maggio:

“Dio ha messo in guardia il suo Beneamato Profeta (Maometto) dagli ebrei, che hanno assassinato i loro profeti, che hanno falsificato le Scritture, che per tutta la loro esistenza sono stati corrotti e corruttori, che hanno violato i trattati e gli accordi. Centinaia di versetti su di loro sono scesi (dal cielo) e appaiono nel Corano. In essi si parla della corruzione dell’indole degli ebrei e delle loro malvagie intenzioni”.

“Se Dio non avesse protetto il Beneamato (Profeta), egli sarebbe caduto vittima del tradimento ebraico, e sarebbe stato uno delle migliaia di profeti assassinati dagli ebrei”.

“Questo giorno (anniversario dell’indipendenza di Israele) è il più duro, perché con la perdita della Palestina, la nazione araba fu perduta. Con la creazione del falso Stato di Israele, la nazione islamica fu perduta”.

“Israele è un cancro che si diffonde nel corpo della nazione islamica, giacché gli ebrei sono un virus come quello dell’Aids, che causa sofferenze a tutto il mondo. È dimostrato dalla storia. Leggete la storia. Non chiedo di leggere il Corano, perché il Corano è chiaro e definitivo e noi tutti gli crediamo. Ma a coloro che non credono, diciamo: leggete la storia. Troverete che gli ebrei stanno dietro a ogni conflitto sulla Terra. Le sofferenze delle nazioni? Vi sono dietro gli ebrei”.

Ibrahim Mudayris prosegue spiegando che le persecuzioni subite dagli ebrei nel corso della storia non sono altro che una legittima reazione di autodifesa contro la loro malvagità. Gran Bretagna, Francia, Portogallo, Russia zarista, Germania nazista: tutte hanno perseguito e/o espulso gli ebrei come atto di autodifesa e di vendetta. “Non chiedete alla Germania cosa ha fatto agli ebrei, giacché gli ebrei furono quelli che provocarono i nazisti affinché il mondo entrasse in guerra contro la Germania. Quando gli ebrei, col movimento sionista, spinsero le nazioni del mondo a combattere la Germania, quel giorno eruppe la rabbia dei tedeschi”.

“Gli ebrei fanno cose peggiori di quelle che sono state fatte a loro all’epoca della guerra nazista. Alcuni ebrei sono stati uccisi, ma loro esagerano la descrizione (della Shoà) per guadagnarsi i mass-media e le simpatie del mondo”.

“Furono gli inglesi che promisero agli ebrei una sede nazionale nella terra di Palestina. Perché? Perché gli inglesi erano disgustati della presenza degli ebrei fra loro e volevano esserne liberati, e così promisero di creare una sede nazionale per gli ebrei in Palestina”.

“La potenza degli ebrei è un pallone gonfiato, non è reale. Perché? Perché gli ebrei traggono la loro forza dalla debolezza dei musulmani, dalla nostra debolezza. Gli ebrei non hanno forza di carattere, non hanno determinazione né la forza della fede. Dio dice che gli ebrei sono codardi, temono i musulmani più di quanto temano Dio”.

“Noi musulmani dominavamo il mondo e verrà un giorno, grazie a Dio, in cui domineremo il mondo. Verrà il giorno in cui domineremo l’America, la Gran Bretagna e il mondo intero. Ma non gli ebrei. Perché gli ebrei non accetteranno di vivere sotto il nostro dominio, giacché sono sempre stati traditori per natura. Verrà un giorno in cui tutti saranno liberati dagli ebrei, anche l’albero e la pietra dell’Hadith che tutti voi conoscete, l’albero e la pietra che vogliono che il musulmano ponga fine a ogni ebreo. Ascoltate il Beneamato (Profeta), che vi parla della fine inesorabile che attende ogni ebreo”.

L’Hadith a cui si riferisce Mudayris è il seguente: “Verrà l’ora in cui il musulmano muoverà guerra all’ebreo e lo ucciderà, e finché vi sarà un ebreo nascosto dietro una roccia o un albero, la roccia e l’albero diranno: musulmano, servo di Dio, c’è un ebreo nascosto dietro di me, vieni e uccidilo”.

Il testo (tradotto in inglese) del sermone tenuto da Ibrahim Mudayris nella moschea di Gaza venerdì 13 maggio, nonché brani del video originale trasmesso dalla televisione dell’Autorità Palestinese (con aggiunta di sottotitoli in inglese) sono reperibili sul sito del Palestinian Media Watch

http://www.pmw.org.il

Sullo stesso sito, alla pagina http://www.pmw.org.il/KAJ_eng.htm , un rapporto (in inglese) intitolato “Kill a Jew – go to Heaven”, che documenta l’uso sistematico della giustificazione del genocidio degli ebrei nella propaganda e pubblicistica dell’Autorità Palestinese.

(Da: Palestinian Media Watch Bulletin, 16.05.05)
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Re: Le fosse di sterminio islamiche da Maometto a l'IS

Messaggioda Berto » dom apr 03, 2016 12:21 pm

Palmira, trovata fossa comune con 25 decapitati
La fossa è stata rinvenuta nel quartiere di Masaken al Yahizia, alla periferia nordest della città, che si trova nella provincia centrale di Homs
Raffaello Binelli - Ven, 01/04/2016

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/pal ... 41486.html

Fra questi vi sarebbero anche tre bambini e due donne, decapitati dal gruppo terroristico Stato islamico. Lo riferiscono fonti sul terreno all'agenzia di stampa siriana Sana, aggiungendo che i corpi riportavano anche segni di tortura.

La fossa è stata trovata nel quartiere di Masaken al Yahizia, alla periferia nordest della città, che si trova nella provincia centrale di Homs ed è stata ripresa dalle autorità di Damasco domenica scorsa, dopo combattimenti con i miliziani del sedicente stato islamico, che la controllavano dal 20 maggio dell'anno scorso.
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Re: Le fosse di sterminio islamiche da Maometto a l'IS

Messaggioda Berto » mer mag 11, 2016 10:11 am

Iraq, scoperte 50 fosse comuni. Onu: “Prove dei crimini atroci dell’Isis”
2016/05/07

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05 ... is/2704681

Nelle zone dell’Iraq un tempo controllate dall’Isis, sono state scoperte oltre 50 fosse comuni. A dare la notizia è stato l’inviato dell’Onu, Jan Kubis, al consiglio di Sicurezza parlando di “prove dei crimini atroci” commessi dai jihadisti. La scoperta – riferisce la Bbc – è avvenuta negli ultimi tempi dopo che le aree sono passate sotto il controllo di Baghdad. In una delle fosse, a Ramadi, c’erano almeno 40 corpi. Resti umani trovati anche a Sinjar, Anbar e Tikrit. Le vittime sarebbero membri di tribù, minoranza Yazidi, soldati e donne.

Secondo Kubis, nonostante “i progressi costanti e notevoli” contro l’Isis, il gruppo rimane ancora un “nemico forte che regola costantemente le tattiche e gli attacchi”.
“Condanno nei termini più forti possibili le continue uccisioni, rapimenti, stupri e torture dell’Isis – ha detto l’inviato dell’Onu – che possono costituire crimini contro l’umanità, crimini di guerra e anche genocidio“.

L’esercito iracheno ha ripreso il controllo di alcune zone di Ramadi nel dicembre del 2015, dopo essere state in mano all’Isis da maggio dello stesso anno. Alcune sacche di resistenza sono rimaste fino a febbraio quando la città è stata definitivamente riconquistata dai soldati.


http://www.swissinfo.ch/ita/iraq--crimi ... i/42139756

Crimini atroci sono stati compiuti dall'Isis in Iraq: l'inviato dell'Onu Jan Kubis, al Palazzo di Vetro di New York, ha annunciato oggi il ritrovamento finora di oltre 50 fosse comuni nelle zone riconquistate ai jihadisti dalle forze irachene.

In una delle fosse, a Ramadi, c'erano almeno 40 corpi, ha affermato Kubis. Resti umani sono stati trovati anche a Sinjar, Anbar e Tikrit e tra le vittime si contano molte donne.

Secondo Kubis, nonostante "i progressi costanti e notevoli" contro l'Isis, "il gruppo rimane ancora un nemico forte che modifica costantemente le tattiche e gli attacchi". "Condanno nei termini più forti possibili le continue uccisioni, i rapimenti, gli stupri e le torture compiuti dall'Isis, che possono configurarsi come crimini contro l'umanità, crimini di guerra e anche genocidio", ha detto l'inviato dell'Onu.

Intanto in Siria la fragile tregua nella regione di Aleppo, negoziata da Russia e Stati Uniti, è stata prorogata di altre 48 ore dopo che un accordo era stato trovato mercoledì in seguito a due settimane di sanguinosi bombardamenti aerei governativi su obiettivi civili e rappresaglie con colpi di artiglieria pesante altrettanto sanguinosi da parte di insorti o jihadisti su altre aree civili.

Ad Aleppo città i miliziani dell'Isis non sembrano esserci, ma quasi 300 civili in circa 14 giorni sono stati uccisi, la maggior parte nei raid aerei governativi. "La tregua è stata prorogata per evitare che la situazione possa peggiorare", si legge in una nota del ministero della Difesa russo citato dal sito Internet della BBC.

E dopodomani si svolgerà a Parigi la riunione dei dieci "Paesi amici della Siria", una piattaforma guidata dagli Stati Uniti e di cui fanno parte anche l'Italia, la Turchia e l'Arabia Saudita. L'obiettivo della riunione è quello di mantenere il sostegno alle opposizioni in esilio e di coordinare le pressioni perché il governo di Damasco e i suoi alleati russo e iraniano rispettino la cessazione temporanea delle ostilità. Anche se per il regime siriano e per i suoi alleati il gruppo "Paesi amici della Siria", soprattutto proprio per la presenza di Riad e Ankara, è un'alleanza che "sostiene il terrorismo" e che mira alla "distruzione della Siria".

Intanto sul terreno, si sono registrati oggi intensi scontri armati nella Siria centrale tra i miliziani dell'Isis e le forze governative siriane per il controllo di un giacimento di gas e petrolio vicino a Palmira. Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, i jihadisti attaccano le posizioni lealiste nei pressi del campo petrolifero e di gas di Muhr, a nord-ovest di Palmira e a est di Homs. Giovedì l'Isis nella stessa zona si era impadronito del giacimento di gas di Shaer, già più volte passato di mano.

Nella Siria centrale si registra l'impiego di un alto numero di combattenti sciiti iracheni e libanesi filo-iraniani. E di soldati iraniani che combattono a fianco delle forze governative siriane. Dall'Iran arriva la notizia oggi che 13 militari della Repubblica islamica sono stati uccisi di recente in un singolo scontro in Siria. Si stima che circa 150 mila iraniani combattano attualmente nel Paese e che un migliaio siano caduti in battaglia.
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Re: Le fosse di sterminio islamiche da Maometto a l'IS

Messaggioda Berto » gio mar 02, 2017 4:50 am

Orrore a Mosul, scoperta la più grande fossa comune dell'Isis: 4.000 cadaveri
I condannati venivano trascinati sull'orlo della voragine con gli occhi bendati e le mani legate, poi fatti inginocchiare e quindi liquidati con un colpo alla nuca
1 Marzo 2017

http://www.ilpopulista.it/news/1-Marzo- ... averi.html

Nel corso dell'avanzata su Mosul le forze irachene hanno rinvenuto ad Al Kasfah, nei pressi del villaggio di Al Adbah, una ventina di chilometri a sud dell'ex roccaforte dello Stato islamico, la più grande fossa comune dell'Isis mai scoperta in Iraq. Gli abitanti del luogo parlano di circa 4mila vittime che sarebbero state, dopo serie di esecuzioni successive, gettate in una voragine naturale nel terreno profonda 16 metri e con un diametro di 60. Alcuni detenuti miracolosamente sopravvissuti alle stragi hanno riferito che durante gli interrogatori venivano spesso minacciati dai carcerieri dello Stato islamico di essere spediti nella "buca del terrore", utilizzata per le esecuzioni sommarie e come cimitero collettivo dove gettare i cadaveri delle vittime.

I racconti di coloro che hanno assistito alle esecuzioni di massa parlano di condannati che venivano trascinati sull'orlo della voragine con gli occhi bendati e le mani legate dietro la schiena poi venivano fatti inginocchiare prima di essere liquidati con un colpo alla nuca e fatti rotolare. "Li portavano con gli occhi bendati e le mani legate dietro la schiena poi li facevano inginocchiare ai bordi della fossa prima di spararli alla nuca e gettarli sotto" ha detto Mohammed Yassin, un 56enne abitante della vicina località di Hamam Al Alil. Yassin, che è un militare in pensione, affermando che da quando l'Isis ha preso il controllo della zona nell'estate del 2014, ha visto non meno di 6 esecuzioni di massa nella buca di al Kasah.

Dell'enorme voragine ha parlato a France Presse Hussein Khalaf Hilal, un 73enne che ha raccontato così la sua storia: "un giorno sono venuti a casa mia, mi hanno bendato gli occhi e legato le mani alla schiena e mi hanno portato su un'auto con i vetri oscurati", poi "mi hanno portato sul posto per spaventarmi perché volevano che giurassi fedeltà al Califfo". L'anziano uomo ha affermato di essersi salvato "dopo che ho chiesto di avere l'occasione per giurare fedeltà, e così mi hanno portato al carcere e non mi hanno gettato dentro la buca". Lo stesso uomo ha assicurato che "i jihadisti dopo averle obbligate di prendere una pillola ordinavano alle vittime di buttarsi da soli anche dieci o quindici persone per volta".

Balqis Wali, attivista nel campo dei diritti umani, afferma che di storie di esecuzioni collettive ne ha sentite molte negli ultimi mesi: "La prima volta che ho sentito di questo luogo è stato circa un anno fa da persone fuggite dall'Isis: persone che parlavano di esecuzioni in quel luogo e detenuti mi dicevano di loro compagni di cella trasferiti in al Kasfah". Non ci sono dati ufficiali sul numero delle vittime gettate nella grande buca, ma Wali afferma che "il numero che è circolato insistentemente durante le mie interviste è di quattromila cadaveri". Nei pressi di questa stessa buca sabato scorso ha trovato la morte la giornalista della tv curda Shafa Gardi: era andata lì per intervistare un comandante delle milizie sciite quando inavvertitamente ha calpestato un ordigno facendolo esplodere.
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