Xvesia e migranti mussulmani

Re: Xvesia e migranti

Messaggioda Berto » sab feb 06, 2016 4:55 pm

La Svezia non commemora la volontaria uccisa da un profugo: "Gli immigrati potrebbero offendersi"
Sergio Rame - Sab, 06/02/2016

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/sve ... 21093.html

La Svezia calpesta la memoria di Alexandra Mezher, la volotaria 22enne brutalmente ammazzata da un profugo appena quindicenne all'interno del centro di prima accoglienza di Mölndal, paesino in provincia di Goteborg.

Le autorità locali hanno, infatti, vietato ai colleghi e agli amici della giovane di commemorarla. Il motivo? "La cerimonia - hanno spiegato - potrebbe offendere gli immigrati".

Nessuna commemorazione pubblica. Solo la Santa Messa. E il ricordo di Alexandra se ne andrà così, nell'indifferenza politicamente corretta di una Svezia che si rifiuta di denunciare i crimini degli immigrati. Perché la giovane di origine libanese, che lavorava proprio nel centro di prima accoglienza di Mölndal, è stata ammazzata da un quindicenne somalo. Uno dei tanti profughi accolti dalla Svezia buonista l'ha presa a coltellate finché la ragazza non aveva più vita in corpo. I motivi che l'hanno spinto a un gesto tanto brutale sono tutt'ora ignoti dal momento che le indagini vengono svolte sotto la massima copertura per "evitare di influenza il giudizio dell'opinione pubblica" nei confronti degli immigrati. Un'assurdità che fa il paio soltanto con la decisione delle autorità locali di vietare la commemorazione della ragazza assassinata.

A Örnsköldsvik erano state presentate le dovute richieste per organizzare una commemorazione pubblica in ricordo di Alexadra. Ma, dal momento che nella città sorge un altro centro di prima accoglienza, le autorità locali si sono rifiutate di concedere i permessi perché la cerimonia era "potenzialmente offensiva nei confronti dei migranti". Colleghi e amici si sono allora rivolti ai vertici del centro di prima accoglienza di Mölndal chiedendo di poter realizzare una sorta di "altare" per ricordare Alexadra all'interno del campo profughi. Ma per lo stesso motivo hanno dovuto subire un altro diniego.
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Re: Xvesia e migranti

Messaggioda Berto » sab feb 20, 2016 9:32 am

La Svezia alloggerà i profughi su una nave da crociera di lusso
Ivan Francese - Gio, 18/02/2016 - 15:56

Una nave da crociera che in passato è stata la più grande del mondo accoglierà i profughi in attesa di essere destinati a un alloggio definitivo.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... book+Ghost


È questa la singolare soluzione escogitata dalle autorità svedesi alle prese con l'emergenza immigrazione che ha travolto la Scandinavia nonostante le recenti misure introdotte per regolare il flusso degli ingressi. La nave verrà utilizzata come alloggio temporaneo vista la scarsità di soluzioni abitative appropriate. Come riporta il tabloid svedese Aftonbladet, la nave da crociera di lusso "Ocean Gala" si prepara a trasformarsi in un centro d'accoglienza galleggiante, da ormeggiarsi ad Harnosand, sulla costa nordorientale della Svezia.

La nave è stata affittata dall'agenzia statunitense Us Shipmanagers, che è riuscita ad ottenere un accordo con le autorità di Stoccolma. Si pensa che a regime lo yatch - che misura oltre duecento metri di lunghezza - possa riuscire ad alloggiare fino a circa 1800 immigrati. In passato la "Ocean Gala", varata nel 1982, ha navigato con il nome di "MS Scandinavia" incrociando fra New York e le Bahamas e quindi tra le isole Canarie e il Mar Mediterraneo.

Nel 2015 più di centosessantamila persone hanno richiesto asilo politico in Svezia mentre altre centomila persone sono attese quest'anno.
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Re: Xvesia e migranti

Messaggioda Berto » lun mag 09, 2016 6:53 am

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 8/Tess.jpg




https://www.facebook.com/ProgettoDreyfu ... 6131005748

Ha trascorso la sua vita a combattere il razzismo, il suo mentore è Nelson Mandela ed è dotata grande coraggio.
La settimana scorsa Maria Teresa Asplund, 42 anni, era nella città svedese di Borlänge mentre si stava svolgendo una manifestazione neonazista del Movimento per la Resistenza Nordica. Agendo d’istinto e spinta da una forte rabbia, la donna dalla corporatura esile si è messa lungo la traiettoria del corteo fissando i manifestanti e alzando il braccio destro con il pugno chiuso in segno di sfida. Un momento durato poco più di un paio di secondi ma sufficienti per il fotografo David Lagerlöf ad immortalarla poco prima dell’intervento provvidenziale di un agente delle forze dell’ordine che ha evitato il peggio. La fotografia ha fatto il giro del mondo e rappresenta il più recente manifesto di coraggio contro il razzismo e la discriminazione.

https://it.wikipedia.org/wiki/Movimento ... za_nordica


Alberto Pento comento

Non siamo in Sudafrica ma in Svezia che non è la terra di Mandela. In Svezia non sono mai stati deportati schiavi negri. Mi dispiace ma non sono d'accordo: non sempre il nazionalismo è nazismo e anche gli svedesi come popolo (e come lo stesso popolo ebraico d'israele) hanno il diritto al loro sano nazionalismo; dalla fine della II guerra mondiale, a volte, in Europa il nazionalismo stupidamente prende le vesti/i simboli/i colori del nazismo (forse potrebbe essere così anche in questo caso ma non ho visto simboli nazisti); sarebbe ora che i nazionalisti europei abbandonassero i miti nazista e fascista che gli rende antipatici a molti che magari vedrebbero di buon occhio un sano nazionalismo democratico. Comunque il pugno alzato di questa signora è un simbolo anche peggiore di quello della mano aperta tipico del fascismo e del nazismo. Non si neghi agli altri il diritto che si vuole sia riconosciuto a se stessi. Anche gli svedesi come ogni popolo europeo hanno il diritto di difendere la loro cultura, la loro identità e la loro terra allo stesso modo degli ebrei d'Israele e degli altri popoli della terra. Io per esempio sono un nazionalista veneto, europeista e per nulla nazista e amo gli ebrei e Israele, odio Mussolini, Hitler, Stalin, Napoleone, Garibaldi, i Savoia, Cadorna, Maometto e il suo nazismo islamico dell'Umma. Non facciamo di tutte le erbe delle malerbe.

Il problema per i popoli europei è che non hanno una "tradizione culturale e religiosa rielaborata" che li lega con la stessa ampiezza storica e lo stesso spessore come hanno gli ebrei; per questo forse i nazionalismi delle varie nazioni e mezze nazioni (come quella italica) si rifanno a degli uomini/dittatori che nel passato hanno incarnato il mito unitario. Bisognerebbe che i vari popoli europei rielaborassero una tradizione specifica per ognuno e comune per tutta l'Europa fuori dai miti che nel passato hanno prodotto molte aberrazioni. Un elemento non trascurabile, per l'identità europea è la tradizione cristiana con tutti i suoi limiti. Un buon modello è quello svizzero, con orrizzonte democratico federale che valorizza le realtà comunali e le storie/tradizioni locali. E' stata l'Europa che ha generato la democrazia comunale e la carta dei Diritti Umani Universali (tra cui anche quelli dei nativi e degli indigeni) e anche questo è un altro buon elemento su cui costruire un sano nazionalismo locale e federale. Gli ebrei ebrei invece di scagliarsi contro i legittimi nazionalismi europei dovrebbero aiutare i popoli europei a dare al loro nazionalismo un volto più sano e diverso da quello assunto nel passato.

Per quanto mi riguarda nessuna mancanza di sensibilità e di cultura, io non disprezzo né i neri, né i gialli, né gli ebrei e non disprezzo nemmeno i bianchi a cui riconosco il diritto/dovere al nazionalismo e al patriottismo nella loro terra come parte dei Diritti Umani Universali che spettano anche a loro come a tutti. Mi sembra che la signora in questione non abbia sufficentemente distinto i legittimi diritti umani dei nativi svedesi bianchi da altre manifestazioni meno legittime, stupide e riprovevoli. La signora di colore nero mi pare abbia tenuto un comportamento poco rispettoso e razzista nei confronti dei bianchi svedesi che stavano manifestando per i loro diritti a casa loro. Io riconosco agli ebrei il diritto alla terra e alla patria di Israele, come riconosco agli svedesi il diritto alla loro terra e alla loro patria di Svezia, come riconosco ai neri i diritto alla loro terra sudafricana assieme ai bianchi migrativi nel passato, come riconosco ai San o Boscimani nomadi e cacciatori raccoglitori un parziale diritto alla loro terra assieme ai coltivatori e agli allevatori neri e bianchi poi sopraggiunti nei secoli. La Svezia è la terra e la patria degli svedesi e non dei neri sudafricani o degli arabi o africani o asiatici islamici. Maometto non era svedese e Allah non rientra nell'orrizzonte mitologico e spirituale della tradizione religiosa svedese. La signora in questione se non riconosce e non rispetta i diritti degli altri ha poco da insegnare. Ai nazionalisti svedesi dico: non è necessario disprezzare gli altri per affermare i propri diritti umani nella propria terra e patria. Io che sono veneto non ho bisogno di disprezzare i bianchi svedesi, i mori sudafricani e gli ebrei israeliani, per affermare i miei diritti umani nella mia patria e terra veneta. Non è necessario negare l'umanità e la dignità degli altri per affermare la propria. Però se qualcuno nega i miei diritti allora si aspetti per coerenza che io neghi i suoi. Se io volessi andare a vivere in Israele e diventare cittadino israeliano dovrei essere gradito e dimostrare di amare a sufficenza Israele e gli ebrei come i drusi e gli altri israeliani; così dovrebbe essere anche in Svezia e in ogni paese d'Europa e del mondo.


Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Tess-1.jpg


Diriti Omàni dei Nativi e de łi Endexeni ouropei
viewtopic.php?f=25&t=2186

I popoli endexeni d'Ouropa łi scuminsia rivoltarse contro ła viołensa xlamega
viewtopic.php?f=188&t=2054
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Re: Xvesia e migranti

Messaggioda Berto » lun mag 09, 2016 7:12 am

SVEZIA: I Democratici Svedesi, la faccia pulita dell'estrema destra anti-immigrazione - East Journal
Valerio Pierantozzi
20 gennaio 2015

http://www.eastjournal.net/archives/52822

Razzisti, xenofobi, a volte persino nazisti: sono solo alcuni degli epiteti con cui gli altri partiti definiscono i Democratici Svedesi (Sverigedemokraterna – SD), partito considerato populista e di estrema destra che nonostante l’ostracismo di tutto l’arco parlamentare e della stampa locale (o forse proprio grazie a questo) ha ottenuto ben il 12,9% all’ultima tornata elettorale di settembre 2014.

Le origini

Il partito nasce il 6 febbraio 1988 sulle ceneri del Bevara Sverige Svenskt (BSS – Mantieni la Svezia svedese) e come logo ha avuto per anni una fiaccola con i colori nazionali, sul modello del Movimento sociale italiano e del Fronte nazionale britannico.

Dopo il decennio dei ’90, in cui le connessioni con l’ala più radicale della società erano maggiori e non mancavano occasioni di vedere alcuni membri in pose “nazi”, negli anni duemila il partito ha cercato di “lavare via il proprio aspetto estremista” – come dicono molti analisti svedesi – per dare un’immagine di sé più moderata e democratica.

Il cambio di strategia è coinciso con l’arrivo ai vertici della cosiddetta “Scania gang” (o anche “Banda dei quattro”), un gruppo di dirigenti provenienti dalla Scania, la provincia più a sud della Svezia che ha per capoluogo Malmö. Il leader del partito nel 2005 diventa quindi il “capo” della gang, Jimmie Åkesson, un ventiseienne con occhialini da intellettuale e la faccia da bravo ragazzo.

Tutto quindi procede verso la normalizzazione del movimento: atteggiamenti e discorsi prettamente razzisti vengono messi al bando; gli estremisti sono cacciati dal partito; un fiore sostituisce la torcia come logo. Piccoli e grandi accorgimenti che in breve portano al successo.

L’affermazione

Con le elezioni del 2010 SD entra per la prima volta nel Riksdag, il parlamento svedese, ottenendo il 5,7% dei voti e 20 seggi. La Svezia, che fino a quel momento li aveva volutamente ignorati, si accorge di Åkesson e compagni.

La democratica, tranquilla e civile società svedese infatti si trova obbligata a fare i conti con un partito che sta aumentando i propri consensi e che, piaccia o meno, rappresenta una parte importante dell’elettorato. Fino ad allora i Sverigedemokraterna erano stati apertamente boicottati da tutti: i canali televisivi evitavano di intervistare i membri del partito, i giornali non concedevano molto spazio alle loro rivendicazioni, i segretari degli altri partiti si rifiutavano di confrontarsi con loro.

Questa tattica però alla lunga si è rivelata controproducente e, complici i problemi sociali derivati dalla forte immigrazione degli ultimi anni e la crisi economica che ha colpito anche la “ricca” Svezia, ha portato a un vero exploit elettorale per SD.

Il popolo svedese infatti, chiamato a rinnovare il parlamento il 14 settembre 2014, ha concesso ai Sverigedemokraterna il 12,9% dei voti, facendolo diventare il terzo partito del Paese e portandolo a più che raddoppiare i seggi (49).

L’ideologia

SD basa molto del proprio programma su una politica di protesta: i suoi dirigenti hanno costruito il proprio successo sull’opposizione alle decisioni dei governi passati, sia di destra che di sinistra.

Il tema dell’immigrazione è quello più caro al partito e anche il più controverso. I Democratici di Svezia vorrebbero una Svezia per svedesi, in cui la popolazione autoctona occupi sempre il primo posto nelle scelte pubbliche. Le politiche svedesi di immigrazione, asilo e integrazione secondo Jimmie Åkesson sono state un completo fallimento che hanno depauperato le casse dello Stato e hanno comportato la formazione di quartieri-ghetto abitati in gran parte da immigrati.

Per quanto riguarda la politica estera, SD chiede l’uscita della Svezia dall’Unione Europea ed è contrario all’ingresso del paese nell’eurozona. I membri del partito inoltre richiamano spesso il pericolo di “islamizzazione” della Svezia e il terrorismo islamista in generale. E a dispetto delle accuse di filonazismo, SD è il partito svedese più marcatamente schierato a favore di Israele per quanto riguarda la politica internazionale, avendo anche più di un membro ebreo fra le sue fila.

Anche il modello svedese d’accoglienza e integrazione è entrato in crisi?

Voler derubricare i Democratici Svedesi a semplice partito estremista e populista significherebbe non capire appieno la portata di tale movimento e i perché della sua ascesa. SD ha un’ideologia nazionalista e conservatrice che sotto certi aspetti può essere definita populista, per come fa suo un malcontento popolare crescente.

In alcune zone del sud della Svezia si sta creando una situazione particolare in cui gli immigrati talvolta superano per numero gli autoctoni. Ciò a volte provoca anche delle tensioni fra i giovani immigrati e la polizia, come avvenuto lo scorso anno anche in alcuni sobborghi di Stoccolma. E sebbene gli scontri del 2013 siano in gran parte ascrivibili a poche decine di ragazzini annoiati che hanno colto la scusa del razzismo e della disoccupazione per creare disordini, il fatto ha comunque destato scalpore nella tranquilla e pacifica terra scandinava.

Tutti razzisti e xenofobi? Sono i numeri stessi a smentire questo: al dicembre 2013 SD aveva 11,876 iscritti, di cui il 14% di origine straniera. Una percentuale che è in linea con quella dei residenti in Svezia non nati entro i confini nazionali e che testimonia come il movimento abbia mietuto successi su una fascia molto trasversale di popolazione.

Molte persone comuni hanno iniziato a criticare apertamente le politiche dei governi (presente e passati) in tema di immigrazione e soprattutto integrazione. Pur sottolineando spesso di non aver nulla a che fare con i toni dei Sverigedemokraterna, gli elettori vogliono far capire ai Socialdemocratici (centrosinistra) e ai Moderati (centrodestra) che è ora di rivedere le proprie decisioni passate. Altrimenti sempre più persone saranno spinte a votare SD per manifestare il proprio dissenso.



https://it.wikipedia.org/wiki/Movimento ... za_nordica
Il movimento di resistenza nordica (in svedese: Nordiska motståndsrörelsen, NMR; in finlandese: Pohjoismainen vastarintaliike, PVL; in danese: Den Nordiske modstandsbevægelse, NMB) è un movimento politico del nord-Europa presente in Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca, nonché partito politico in Svezia. L'organizzazione, di stampo neonazista, è guidata da Simon Lindberg.
L'organizzazione è nota per la sua forte opposizione all'immigrazione non-bianca in Svezia. Il ramo svedese del NMR è considerato uno dei principali attori del movimento del potere bianco in Svezia e fra i più pericolosi dal punto di vista della sicurezza.

Verso la metà degli anni novanta, alcuni ex-membri della Resistenza Ariana Bianca svedese (Vikt Ariskt Motstånd, VAM) appena usciti di prigione crearono il "Movimento di resistenza svedese". L'organizzazione venne fondata ufficialmente nel 1997 da alcuni membri della stessa VAM, della rivista neonazista Folktribunen e del movimento neofascista National Youth.
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Re: Xvesia e migranti

Messaggioda Berto » lun mag 09, 2016 7:20 am

In Svezia c'è un problema islamico, ma non si dice
di Stefano Magni 19-08-2015

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-in- ... -13573.htm


Raramente pensiamo alla Svezia come ad un paese a rischio di conflitto. Eppure a Malmö, la terza città della nazione, volano bombe a mano. Non hanno provocato morti, ma tantissima paura e un generale senso di insicurezza.

Il numero di attacchi è molto alto: 30 esplosioni dall’inizio dell’anno. L’ultima, il 10 agosto, ha colpito una fermata d’autobus vuota, in piena notte. Nessun morto o ferito, almeno 30 finestre distrutte e ancora tanta paura. Malmö non è nuova a questo tipo di attacchi: nel 2014 ci sono stati 24 casi di granate lanciate da ignoti, contro bersagli apparentemente casuali, come parcheggi, uffici vuoti, strade. La polizia segue soprattutto le tracce del contrabbando di armi. Tutti gli ordigni trovati arrivano dai Balcani e l’insorgere di questi episodi coincide con l’aumento dell’importazione illegale di armi dalla Danimarca. Malmö, porta d’accesso della Svezia per chi arriva dall’Europa centrale, è dunque l’area di smistamento principale.

Solo in un caso di attentato, quest’anno, è possibile individuare un movente razziale e religioso, quando un ordigno è stato lanciato (sempre senza provocare vittime) contro una casa di preghiera in cui si celebrava il Ramadan. Di qui, l’interpretazione corrente della stampa svedese: anche se non tutti questi micro-attentati sono attribuibili all’estrema destra, il senso di insicurezza che generano viene sfruttato politicamente dai partiti anti-immigrazione, come il Partito dei Democratici Svedesi. Il giornalista Joakim Palmkvist, autore del libro Mafia Wars lo dice nella sua recente intervista rilasciata all’agenzia Reuters: “Questi attacchi stanno creando un clima di terrore e fanno il gioco dell’estrema destra. L’effetto finale è quello di spaventare la gente a livelli finora sconosciuti”. Malmö è anche la città che ospita la più vasta minoranza di immigrati islamici in tutto il paese, pari a più di un quinto della sua popolazione. E’ dunque facile pensare ad uno scenario di tensione etnica e religiosa e la maggior responsabilità è imputata, oltre che ai mafiosi trafficanti d’armi, anche all’estrema destra. La Svezia, tuttavia, ha già dimostrato molte volte quanto sia abile a celare il suo problema islamico. Eppure un problema islamico c’è, anche se è addirittura vietato formulare statistiche in cui compaiono etnia e religione di chi commette un crimine, onde evitare ogni pregiudizio.

Un problema islamico c’è e lo veniamo a sapere da un blogger, Torbjörn Jerlerup: lo scorso giugno riferiva che uno svedese convertito all’islam, Mikael Skråmo (non un immigrato, da notare, ma un islamico radicale svedese nato in Svezia), andato a combattere nelle file dell’Isis in Siria, stesse lanciando proclami di questo genere sul suo profilo Facebook, all’inizio di giugno: “I musulmani in Svezia diverranno sempre più emarginati, dunque, invece di limitarvi a indossare una maglietta e di andare nei luoghi che Allah odia di più, solo per fare proseliti, dovete andarci con una bomba. Scaricatevi Inspire (la rivista online di Al Qaeda, dove si possono trovare tutte le istruzione su come organizzare attentati, ndr) e iniziate a costruirvi bombe con materiale semplice, che potete trovare ovunque nei supermercati Ica e Coop. Ora è tempo di mostrare a chi appartiene questo mondo!”. Forse qualcuna delle granate di contrabbando è finita nelle mani “giuste” di qualche jihadista fai-da-te, che ha preso alla lettera l’invito di questo convertito e non ha neppure avuto bisogno di assemblare un ordigno in casa. Il rischio c'è, per lo meno, ed è molto forte.

Se non altro perché Skråmo non è affatto l’unico predicatore di odio in Svezia. Secondo Aje Carlbom, professore associate di Antropologia Sociale al Malmö College, “I giovani attivi nei gruppi salafiti (integralisti sunniti, ndr) considerano l’ambiente che li circonda come una terra da islamizzare”, usando prima di tutto tecniche pacifiche di proselitismo, come “diffondere l’islam imparando specifiche tecniche di vendita, che mirano al controllo della conversazione e ad evitare situazioni difficili”. Ma come afferma un esperto dell’islam in Europa, Haras Rafiq, presidente della Quilliam Foundation, “La Svezia, molto più che altri paesi, permette ai predicatori di odio di entrare nel paese e di tenere discorsi per diffondere il loro messaggio”.

In una conferenza tenutasi l’8 maggio scorso presso l’Istituto di Politica Estera di Stoccolma, esponenti del Servizi di Sicurezza hanno affermato che il reclutamento di giovani svedesi in gruppi jihadisti sta procedendo a un ritmo tale da poter saturare le capacità delle forze dell’ordine. Il Servizio di Sicurezza svedese afferma di conoscere l’identità e di tracciare almeno 300 persone che sono andate a combattere nelle file dei jihadisti in Siria e in Iraq, dei quali 35 o 40 sono morti in azione, ma più di 100 sono tornati in Svezia, anche dopo aver ricevuto ordini e istruzioni di condurre attentati in patria. Il Servizio di Sicurezza ammette che gli jihadisti possano infiltrarsi nascondendosi dietro all’identità di “rifugiati”, considerando che il 90% dei richiedenti asilo politico ottengono la residenza permanente. In casi sempre crescenti di numero, si nascondono letteralmente dietro ai “bambini”: solo in giugno sono 1500 i minorenni che hanno chiesto asilo in Svezia. Dietro ai minorenni arrivano le loro famiglie di maggiorenni e spesso e volentieri i “minorenni” non sono tali. Ci sono casi di truffe riscontrate in cui il 16enne in questione si rivela un 20enne, ma lo status di rifugiato politico viene ottenuto più celermente ancora rispetto agli accertamenti sull’età.

La televisione araba Al Aan, nel maggio scorso, ha rivelato che lo Stato Islamico si sia impossessato di un gran numero di passaporti occidentali, soprattutto svedesi. E anche qui, il passaporto svedese è una garanzia di transito perfetta, perché sono pochi i paesi che applicano restrizioni sul visto a chi arriva dal paese scandinavo. E, secondo i calcoli della polizia svedese, sono almeno 60mila i passaporti che mancano all’appello.

Eppure la Svezia non finisce mai di sbalordirci per le contromisure che adotta. Non solo il governo censura le statistiche su etnia e religione dei criminali, ma ora il ministero dell’Istruzione pare abbia trovato il metodo migliore per prevenire la radicalizzazione dei giovani musulmani: vietare l’uso della bandiera svedese nelle aule scolastiche, se non nei giorni delle ricorrenze ufficiali (e in alcuni casi neppure in quelli). In effetti la bandiera, una croce gialla in campo blu, è un simbolo troppo cristiano e potrebbe offendere i musulmani. Inoltre è un simbolo “nazionalista” e potrebbe far sentire emarginati gli studenti stranieri. Anche in Svezia sono in pista proposte per emendare l’inno nazionale dai suoi passi “troppo imperialisti” e comunque lo studente che va in classe con la maglietta con i colori nazionali rischia una nota di demerito e l’espulsione.
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Re: Xvesia e migranti

Messaggioda Berto » lun mag 09, 2016 7:26 am

Svezia: paragona Israele ai nazisti, ministro mussulmano costretto a dimettersi
di Marco Santopadre
18 aprile 2016

http://contropiano.org/news/internazion ... rsi-078036

In Svezia si è dovuto dimettere il ministro che aveva paragonato gli israeliani ai nazisti. Il primo ministro svedese Stefan Löfven ha confermato che Mehmet Kaplan, ministro per la casa, lo sviluppo urbano e le nuove tecnologie, ha rassegnato le sue dimissioni in seguito alle polemiche scoppiate per la diffusione nel finesettimana di un video, che risale al 2009, in cui criticava la politica israeliana nei confronti della Palestina, arrivando a fare dei paragoni con la Germania nazista (non nuovi, del resto, anche tra gli stessi dissidenti israeliani).

Mehmet Kaplan, che ha origini turche (è nato nel 1971 a Gaziantep, a pochi chilometri dal confine con la Siria), è membro del Partito Verde svedese, è stato portavoce del Consiglio Islamico del paese nordico ed ha fondato il gruppo “pacifista” ‘Musulmani svedesi per la pace e la giustizia’.
Nel corso di una intervista concessa a un quotidiano turco, Kaplan ha affermato che è naturale che la Svezia riconosca lo Stato di Palestina, e che “se Allah vuole, i territori occupati saranno liberati e Gerusalemme Est diventerà la capitale della Palestina”, sottolineando la necessità che Israele sia obbligato a siglare un vero trattato di pace con i palestinesi.

Kaplan ha partecipato nel 2010 alla Freedom Flotilla, una spedizione internazionale di solidarietà nei confronti della popolazione assediata da Israele nella Striscia di Gaza nel tentativo di portare beni di prima necessità agli abitanti stremati dell’enclave palestinese. Ma il 31 maggio del 2010 le forze speciali attaccarono le sei imbarcazioni che formavano la flottiglia ed uccisero 9 membri dell’ong islamista turca IHH.
Da allora le sue priorità politiche sembrano decisamente aver virato dal pacifismo e dalla solidarietà verso il sostegno alla versione jihadista dell’Islam politico. Il Primo Luglio del 2014, nel corso di una conferenza, ha paragonato i giovani musulmani svedesi che vanno a combattere con le formazioni islamiste in Siria contro il governo di Damasco a quegli svedesi che, volontariamente, scelsero di combattere insieme ai nazionalisti e all’estrema destra finlandese contro l’Armata Rossa sovietica durante la Seconda Guerra Mondiale.

Negli ultimi tempi contro di lui sono aumentate le accuse di ‘islamismo radicale’ e quest’anno è stato accusato di avere legami con alcuni gruppi turchi jihadisti e ultranazionalisti. Kaplan è ad esempio accusato di intrattenere relazioni stabili con il gruppo turco Millî Görüş, una organizzazione di estrema destra di ideologia islamista. Da almeno due anni le associazioni curde, armene e turche progressiste operanti in Svezia e molti suoi colleghi di partito o di governo accusano esplicitamente Kaplan di essere un agente del presidente turco Erdoğan e un islamista radicale che per lungo tempo ha mascherato la sua vera identità infiltrandosi negli ambienti progressisti.

Poi, il 14 aprile scorso, il quotidiano Aftonbladet ha pubblicato delle foto che ritraevano Kaplan seduto ad un tavolo insieme ad alcuni noti esponenti dei Lupi Grigi, un gruppo neofascista turco responsabile di numerosi attentati terroristici, e con Barbaros Leylani, noto per aver tenuto dei comizi a Stoccolma nel corso dei quali invitava i turchi a svegliarsi e ad uccidere “quei cani degli armeni”.

Ma è solo quando un giornale ha reso pubblico un suo video, risalente al 2009 in cui paragona gli israeliani ai nazisti che il capo del governo ne ha chiesto e ottenuto le dimissioni, su pressione dello Stato di Israele e dell’ambasciatore di Tel Aviv. Precedentemente, invece, le sue pericolose relazioni con gli ambienti ultranazionalisti ed islamisti turchi non sembrava rappresentare un problema degno di attenzione…
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Re: Xvesia e migranti

Messaggioda Berto » lun giu 13, 2016 6:41 am

Gli islamisti si infiltrano nel governo svedese
Un mese di Islam e multiculturalismo in Svezia: aprile 2016
di Ingrid Carlqvist
12 giugno 2016
Pezzo in lingua originale inglese: Islamists Infiltrate the Swedish Government
Traduzioni di Angelita La Spada

http://it.gatestoneinstitute.org/8249/i ... no-svedese

Gli islamisti si infiltrano nel governo svedese
Ingrid Carlqvist

Nel mese di aprile, si sono susseguiti una serie di scandali legati all'islamismo in seno al partito dei Verdi (Miljöpartiet). I Verdi fanno parte della coalizione governativa insieme ai socialdemocratici (Socialdemokraterna). Essi sono un partito favorevole all'apertura delle frontiere e con un profondo amore per il multiculturalismo. È proprio a causa di queste infatuazioni che il partito è un candidato perfetto per l'infiltrazione islamista. Per i Verdi, chiedere a un musulmano se l'Islam è una forza politica è considerato offensivo e "islamofobico".

17 aprile. Mehmet Kaplan, ministro dell'Edilizia, è stato costretto a dimettersi a causa dei suoi contatti con ambienti islamisti e fascisti e anche per aver paragonato il trattamento dei palestinesi da parte di Israele a quello riservato agli ebrei dalla Germania nazista.

20 aprile. Yasri Khan, candidato a un posto nel direttivo politico dei Verdi, ha rifiutato di stringere la mano alla giornalista televisiva Ann Tiberg destando molto scalpore e alla fine è stato costretto alle dimissioni.

22 aprile. L'accademico Lars Nicander dello Swedish National Defence College ha avvertito che gli islamisti potrebbero infiltrarsi nel partito dei Verdi. "È evidente che stanno cercando di entrarvi e di assumere posizioni di fiducia", ha dichiarato Nicander al quotidiano Aftonbladet.

Anders Wallner, segretario dei Verdi, ha commentato così le osservazioni di Nicander:

"Prendiamo in seria considerazione il monito lanciato da Lars Nicander. Nel nostro partito, non c'è posto per l'estremismo e i nostri portavoce sono stati molto chiari a riguardo".

23 aprile. Semanur Taskin, portavoce dei Giovani Verdi (il movimento giovanile del partito dei Verdi) di Stoccolma, ha deciso di lasciare la politica. In quanto svedese musulmana, ella ha detto di sentirsi "incompresa e non più sicura in politica". La Taskin fa anche parte dei Musulmani svedesi per la Pace e la Giustizia (Svenska muslimer för fred och rättvisa), un'organizzazione fondata da Mehmet Kaplan e nota per l'impegno a favore dei diritti dei musulmani; per la partecipazione alla "Freedom Flotilla per Gaza" e per le costanti critiche mosse a tutte le cose giudicate "islamofobiche" e all'operato del governo contro l'islamismo.

24 aprile. Il portavoce del movimento giovanile dei Verdi di Malmö, Salahaden Raoof, è stato visto fare il cosiddetto gesto del Rabia – mostrando le quattro dita divaricate, a sostegno dei Fratelli musulmani – in diretta sulla televisione svedese, ripreso durante una convention politica ad Almedalen nel 2015. Tuttavia, a Raoof è stato permesso di continuare a ricoprire l'incarico dopo aver promesso che "non lo avrebbe fatto più".

Salahaden Raoof (a sinistra), portavoce del movimento giovanile dei Verdi di Malmö, è stato visto fare in diretta televisiva il gesto del Rabia, mostrando le quattro dita divaricate, a sostegno dei Fratelli musulmani. A Raoof è stato permesso di continuare a ricoprire l'incarico dopo aver promesso che "non lo avrebbe fatto più". Nella foto a destra, Mohamed Morsi, leader dei Fratelli musulmani ed ex presidente egiziano destituito da un colpo di Stato, ha reso celebre il gesto del Rabia.

27 aprile. Kamal al Rifai, leader dei Verdi di Burlöv, ha annunciato di voler prendersi una pausa di riflessione dalla politica. Decisione che ha fatto seguito alle polemiche suscitate per aver invitato Salman al-Ouda, un salafita di fama mondiale, a una conferenza a favore dei bambini della Siria, organizzata a Malmö. Al-Ouda è anche conosciuto per essere stato il mentore di Osama bin Laden. Oggi, egli predica "una transizione pacifica verso la sharia".

29 aprile. Lo scrittore e giornalista Johan Lundberg ha scritto nel quotidiano Göteborgs-Posten:

"Sono numerosi gli esempi di associazioni e organizzazioni dotate di un programma islamista, che hanno ricevuto aiuti statali e conquistato il cuore dei ministri del partito dei Verdi. E allora, come si spiega la dedizione dei Verdi all'Islam conservatore? Una possibile spiegazione è la visione comune dell'identità politica, della critica delle norme e della diversità, nel senso di appartenenza etnica, tutti elementi che hanno portato a una preoccupante cecità di fronte all'estremismo".

3 maggio. Anche Mohamed Temsamani, membro dei Verdi di Solna, è stato identificato come islamista. È emerso che in passato egli aveva militato in un partito politico legato ai Fratelli musulmani ed è stato visto fare il gesto del Rabia.
Altre notizie del mese di aprile riguardanti l'Islam e il multiculturalismo in Svezia

1 aprile. Un uomo afgano che si faceva passare per un minorenne in un centro di accoglienza per minori ha stuprato una ragazza di 15 anni. Arrivato in Svezia alla fine dello scorso anno, l'uomo ha presentato domanda di asilo il 14 dicembre. Il giorno dopo, è stato arrestato per aver violentato una ragazza nella struttura per giovani con problemi psichiatrici dov'era ospite. La giovane si era lamentata più volte che l'uomo (che in realtà aveva almeno 19 anni) aveva avuto un atteggiamento intimidatorio nei suoi confronti. Ciononostante, la ragazza è stata lasciata da sola una sera davanti alla televisione. Quando gli addetti del personale sono tornati nella stanza, hanno visto l'afgano violentare la ragazza in lacrime. L'uomo è stato affidato a cure psichiatriche e in seguito verrà espulso.

4 aprile. Sono state impiegate vaste forze di polizia, per cercare Ramin Sherzaj un cittadino iracheno di 23 anni, rapito in pieno centro a Gävle e portato rapidamente via da un'auto che ne ha fatto perdere le tracce. Poco più tardi, sono stati arrestati cinque iracheni – una donna e quattro uomini – arrivati in Svezia agli inizi del 2000. Due settimane dopo, è stato ritrovato il corpo senza vita di Sherzaj. In relazione all'omicidio, sono in carcere sette persone.

4 aprile. La poligamia è in contrasto con i principi costituzionali di uguaglianza ed è totalmente estranea al sistema giuridico svedese. Eppure, le autorità svedesi hanno approvato centinaia di matrimoni poligami, come ha rivelato il docente di diritto Göran Lind. Molti uomini arrivati in Svezia in compagnia di più mogli si sono visti legalizzare i matrimoni contratti. Lind ritiene che i tribunali svedesi debbano smettere di approvare questi matrimoni:

"Questo potrebbe creare grossi problemi. Immaginiamo che un iracheno che abbia tre mogli muoia. Tutte e tre possono vantare diritti ereditari? Devono dividersi la parte che spetterebbe a una vedova monogama o l'eredità va divisa in qualche altro modo? E i figli sono eredi e concorrono nell'eredità anche i figli nati da precedenti matrimoni?"

5 aprile. Un somalo conosciuto sotto il nome di "Mohamed" è stato condannato a 180 ore di servizi sociali per aver stuprato brutalmente una ragazzina di 12 anni. "Per un caz... nero c'è un prezzo da pagare", le ha detto mentre la violentava. Ora, la piccola è pedinata, minacciata e molestata sessualmente dai familiari e dagli amici dell'uomo. Il quotidiano locale Sundsvalls Tidning ha intervistato la vittima, che ha raccontato di aver incontrato alla fermata dell'autobus i familiari dello stupratore e di essere stata picchiata da uno dei suoi fratelli:

"È arrivato l'altro, quello contro il quale il giudice aveva emesso un'ordinanza restrittiva, imponendogli il divieto di avvicinarsi a me. Ho pensato che fosse accorso in mio aiuto, ma lui mi ha dato un pugno sulla bocca. Quando è arrivata sua madre, ho creduto che l'avrebbero smessa e invece mi ha colpito anche lei".

6 aprile. Il rapporto annuale della Corte dei conti svedese ha criticato l'Ufficio immigrazione per diversi motivi. Gli autori del rapporto evidenziano un rischio di corruzione e lamentano la mancanza di documenti orientativi e procedure chiare, denunciando il fatto che i funzionari dell'immigrazione possono scegliere in tutta libertà a quali dossier dare la priorità, favorendo la corruzione.

7 aprile. Aydin Sevigin, un ventenne musulmano, studente di medicina, è finito sotto processo perché pianificava di farsi saltare in aria in un attacco terroristico. Secondo il procuratore, Sevigin avrebbe potuto causare gravi danni. Il 15 aprile, giorno della prima udienza, l'imputato è rimasto impassibile quando il pubblico ministero ha letto un passaggio su come diventare un lupo solitario jihadista. Il giovane ha ammesso davanti alla polizia che desiderava morire da martire. Tra le prove presentate contro di lui ci sono alcune foto che lo mostrano in un magazzino dell'Ikea mentre acquista tutto il materiale necessario per costruire una bomba.

8 aprile. L'Ufficio immigrazione ha reso pubblico un nuovo rapporto dal titolo "Siete sposati?", che mostra come i funzionari avallino i matrimoni precoci, contratti con minori. Il report ha evidenziato molti casi in cui i funzionari non hanno fatto alcun genere di domande occupandosi dei dossier di uomini sposati con ragazze di 16-17 anni.

Il Servizio immigrazione ha scritto:

"Il Servizio immigrazione ha il dovere d'indagare e di fare domande sulla natura del matrimonio, a prescindere dalle dichiarazioni fatte dal minore che ha contratto matrimonio sulla sua situazione o sul bisogno di protezione o meno".

Il rapporto rileva anche una totale assenza di proposte o analisi di ciò che è nell'interesse del minore. Le norme non vengono rispettate e i fascicoli non vengono trasmessi ai servizi sociali e alla polizia, come dovrebbe essere.

10 aprile. Da molti anni, il Consiglio nazionale svedese per la prevenzione del crimine (Brottsförebyggande rådet), BRÅ, afferma che la violenza letale nel paese è diminuita. Ma il BRÅ non dice che questo dato riguarda gli anni che vanno dal 1989 al 1991 in cui è stato registrato il più alto picco di criminalità. Facendo una confronto con gli anni Cinquanta, quando la Svezia era ancora un paese omogeneo, il numero dei casi degli omicidi è raddoppiato. Di recente, il BRÅ è stato costretto ad ammettere che la violenza letale è aumentata nel 2015, quando 112 persone sono state uccise: 25 in più rispetto all'anno prima. Il 2016 sembra essere sulla buona strada per superare queste cifre: nei primi tre mesi dell'anno sono stati registrati 40 omicidi e 57 tentativi di omicidio, secondo le statistiche elaborate dalla giornalista Elisabeth Höglund.

11 aprile. Il think tank Den Nya Välfärden ha pubblicato un sondaggio d'opinione che mostra che il 70 per cento degli svedesi ritiene che ci sia un numero troppo elevato di immigrati. Nel 2014, solo il 45 per cento la pensava così; nel 2015, il 58 per cento. Il sondaggio mostra anche che le divergenze d'opinione tra gli operai e le persone con un'istruzione superiore tendono a ridursi. Gli accademici risultano essere quelli meno favorevoli all'immigrazione.

11 aprile. La biblioteca di Arvika ha sorpreso i propri utenti proponendo dei corsi di lingua araba. Molti svedesi si chiedono se offrire dei corsi di svedese agli immigrati arabi non sarebbe più proficuo. Ma questo non rientra nei programmi della biblioteca. I responsabili della biblioteca hanno scritto in un comunicato stampa:

"Come parte del nostro lavoro di creare dei luoghi di incontro tra la gente, rafforzare l'integrazione e accrescere la conoscenza di altre culture, popoli e lingue, la biblioteca di Arvika e l'associazione per la formazione e l'educazione VCN propongono, nei locali della biblioteca, un corso di lingua araba per principianti".

12 aprile. Un arabo di 33 anni e una donna turca di 34 anni sono stati processati per un efferato omicidio commesso a Malmö nell'estate del 2015. La vittima, uno svedese di mezza età, aveva ricevuto la donna nel suo appartamento nel centro di Malmö ed è stata lei a chiamare la polizia dopo l'omicidio. Secondo il pubblico ministero l'uomo è stato ucciso 24 ore prima in modo che i responsabili hanno avuto il tempo di "ripulire" la scena del crimine prima dell'arrivo degli inquirenti. Entrambi i sospetti si sono dichiarati non colpevoli e si accusano a vicenda. Il loro movente non è chiaro.

14 aprile. Baboucar Mboge, un cittadino del Gambia di 21 anni, è stato condannato a un anno di reclusione per stupro, rapina e reati minori legati alla droga. È stato inoltre condannato a corrispondere un risarcimento di 125.000 corone (circa 14.000 dollari) alla donna che ha violentato e derubato. Lo stupro è stato perpetrato quattro anni fa, ma l'autore è rimasto a piede libero fino a quando l'uomo non è stato sospettato di aver fatto una rapina in un supermercato di Stoccolma e a quel punto il suo Dna è stato collegato allo stupro. Interrogato dalla polizia, il gambiano ha dichiarato che la ragazza aveva fatto del sesso consensuale con lui in un prato e si è vantato di aver "scopato per più di dieci minuti". Il pubblico ministero non ha chiesto l'espulsione.

14 aprile. Molti musulmani in Svezia hanno ricevuto un risarcimento dal Difensore civico contro le discriminazioni (Diskrimineringsombudsmannen), DO, dopo che il loro rifiuto di stringere la mano al potenziale datore di lavoro gli ha precluso la possibilità di essere assunti. Ma la donna che ha rifiutato di stringere la mano al medico che si è poi rifiutato di visitarla non ha ottenuto alcun risarcimento. Inizialmente, la Corte municipale di Hässleholm aveva condannato il medico e la struttura per la quale lavora a risarcire alla donna 75.000 corone (circa 8700 dollari). Poi, la Corte d'Appello ha ribaltato la sentenza e ha stabilito che il DO non poteva provare che la mancata visita medica fosse dovuta al rifiuto della donna di stringere la mano al medico.

14 aprile. Un ricercatore di 27 anni dell'Università di Uppsala è stato arrestato perché sospettato di vendere online veleni, munizioni e narcotici. L'uomo, soprannominato "Ali il chimico", è un cittadino tedesco di origine turca. È stato arrestato con l'accusa di aver commesso reati legati al traffico di stupefacenti, di diffondere veleni (reato gravo) e aver infranto la legge sulle munizioni. È inoltre sospettato di tentata estorsione aggravata dopo aver inviato a qualcuno del veleno per poi "cercare di ricattarlo".

14 aprile. Un richiedente asilo siriano è stato condannato a due anni di reclusione e all'espulsione per aver aggredito una donna lo scorso gennaio, in un centro di accoglienza profughi di Leksand. La donna si era chiusa in una stanza da bagno, ma il 34enne ha forzato la serratura, l'ha tirato fuori dal bagno, le ha strappato i vestiti di dosso e l'ha violentata. Durante lo stupro, l'uomo ha tirato i capelli della sua vittima e l'ha percossa. La donna gli ha morso un dito e la spalla. Il siriano si è fermato solo quando ha visto la moglie fuori dalla finestra.

16 aprile. Una riunione tra i politici locali di Spånga-Tensta , un sobborgo di Stoccolma, e i futuri vicini di un progettato centro di accoglienza profughi per 600 persone, si è svolta in un clima assai teso che ha rasentato il linciaggio. I cittadini erano preoccupati del fatto che la struttura sia stata progettata vicino a una scuola: "Noi lotteremo con tutte le nostre forze contro questo progetto", ha dichiarato un uomo in mezzo agli applausi.

Nonostante gli animi agitati, i politici non hanno risposto alle loro domande, rendendo il clima ancor più teso. Molti gridavano: "Rispondete! Rispondete alle nostre domande! Perché non lo fate? Dobbiamo mettere a rischio la salute dei nostri figli?"

17 aprile. A Jämtland, una partita di calcio per "minori non accompagnati" è finita in una rissa che ha coinvolto 40 persone che si sono affrontate a colpi di spranghe e mazze di legno. Qualcuno è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. La polizia ha identificato almeno sette persone sospette. "Sono querelanti e sospetti", ha detto l'agente di polizia Cecilia Modin al quotidiano locale Länstidningen. Due giorni dopo, il Comune ha deciso che non ospiterà più avvenimenti sportivi per minori "non accompagnati".

23 aprile. Un immigrato del Medio Oriente, Ali Al-Ali, è riuscito a evitare in un primo momento una condanna per aver sequestrato e rapinato un taxista poiché secondo i registri pubblici egli aveva solo 14 anni. I suoi due complici, sono stati condannati a sei mesi di riformatorio, evitando l'espulsione. Essi hanno riferito alla Corte che l'imputato aveva più di 18 anni e che si vantava spesso di prendere in giro le autorità svedesi. Due giorni dopo la sentenza, Ali Al-Ali è stato arrestato in un centro commerciale di Malmö perché sospettato di aver pianificato una rapina a mano armata. Era insieme ad altri due giovani armati di pistole e coltelli, con un passamontagna, che però sono riusciti a scappare.

23 aprile. Alex Voronov, redattore politico del quotidiano locale Eskilstuna-Kuriren, ha postato su Twitter un selfie che lo ritrae mentre fa il gesto del Rabia, mostrando le quattro dita divaricate, una sorta di omaggio ai Fratelli musulmani. "Non ho incontrato molti politici dei Fratelli musulmani che sono ora in galera dopo i processi farsa", ha twittato Voronov "e questo è naturalmente una cosa che mi preoccupa".

Il giornale ha rifiutato di commentare il messaggio del suo redattore.

23 aprile. Un richiedente asilo di Hagfor è stato arrestato perché sospettato di aver preso a calci in testa la moglie, oltre ad averla sottoposta ad altre violenze. Secondo la polizia, l'uomo si è infuriato con la consorte perché la donna stava cercando di imparare lo svedese. La coppia ha avuto bisogno di un interprete dal dari, un dialetto afgano.

27 aprile. Un somalo di 34 anni, che ha violentato una donna a Göteborg l'anno scorso, è stato condannato a cinque anni e mezzo di carcere. L'uomo aveva messo un cappuccio nero in testa alla sua vittima, le aveva puntato un coltello alla gola, minacciandola di ucciderla. Poi, le ha strappato di dosso i vestiti e l'ha violentata. Alla fine le ha rubato il cellulare e le ha detto: "Potrei darti 10.000 corone se viene a casa mia a scopare per una giornata intera". Nonostante la Corte abbia riconosciuto che il crimine commesso sia stato "particolarmente grave", l'uomo non sarà espulso.

28 aprile. Dopo aver bruscamente respinto una proposta dei Democratici svedesi (Sd) volta ad annullare la sospensione di due settimane dei controlli alle frontiere, il governo ha annunciato all'improvviso che i controlli non sarebbero stati sospesi. L'Sd, i cui membri sono critici verso l'immigrazione, ha accolto con soddisfazione la decisione e ritiene che la questione dei controlli alle frontiere viene gestita in modo deplorevole.

Kent Ekeroth, parlamentare dei Democratici svedesi e membro della commissione Giustizia, ha dichiarato:

"È ridicolo vedere come gli altri partiti si ostinino a respingere la nostra mozione di proseguire ininterrottamente i controlli di identità alle frontiere, ma è una buona cosa che essi ora approvino punto per punto le nostre proposte e facciano propri i nostri suggerimenti".

30 aprile. La moschea dell'imam Abo Raad, identificato come il principale "leader dell'islamismo militante in Svezia", è stata oggetto di un attacco incendiario. Di questa moschea islamista, situata a Gävle, si è parlato in una serie di articoli del quotidiano locale Gefle Dagblad, pubblicati nell'autunno del 2015. Il 30 marzo, è emerso che Anna Gullberg, redattore capo del quotidiano, aveva ricevuto minacce di morte da un parente di Abo Raad. "È una minaccia diretta contro la libertà di stampa", ha dichiarato la Gullberg, aggiungendo: "le minacce sono ovviamente collegate agli articoli pubblicati dal Gefle Dagblad".

Ingrid Carlqvist è una famosa giornalista che vive e lavora in Svezia ed è Distinguished Fellow presso il Gatestone Institute.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Xvesia e migranti

Messaggioda Berto » mer ago 24, 2016 7:21 pm

Le aggressioni sessuali continuano a dilagare in Svezia
Un mese di Islam e multiculturalismo in Svezia: maggio 2016

https://it.gatestoneinstitute.org/8755/ ... ali-svezia

di Ingrid Carlqvist
24 agosto 2016

Pezzo in lingua originale inglese: Sweden: Rampant Sexual Assaults Steam On
Traduzioni di Angelita La Spada

La polizia ha diffuso un rapporto in cui si osserva che la Svezia è in cima alle statistiche dell'Unione Europea relative alle violenze fisiche e sessuali contro le donne, ai casi di molestie sessuali e stalking. Il report dichiara in modo inequivocabile che sono i "minori richiedenti asilo" e gli "uomini stranieri" a commettere la maggior pare dei reati denunciati.

Per quanto riguarda i diffusi episodi di aggressione sessuale nelle piscine pubbliche, in quattro casi su cinque, gli autori sono "profughi minorenni non accompagnati".

Un sondaggio realizzato dal Comitato nazionale per la sanità e il welfare (Socialstyrelsen) indica che sono almeno 38.000 le donne che in Svezia potrebbero essere state sottoposte alla pratica della mutilazione genitale femminile (MGF). Eppure, i servizi di assistenza sanitaria raramente aiutano le donne con complicanze associate alla MGF.

È stato riportato che un padre svedese insieme ai suoi due figli sta per essere sfrattato dalla casa popolare assegnata dal Comune per fare posto a una famiglia immigrati.

4 maggio. Mutar Muthanna Majid, l'uomo che poi è risultato non essere un terrorista, ma che è stato inseguito dalla polizia in tutta la Svezia, nel novembre 2015, chiede al governo svedese 1 milione di corone (circa 110.000 dollari) di risarcimento. Il Cancelliere di giustizia ha stabilito che la somma standard prevista per chi finisce ingiustamente in carcere fosse sufficiente. Majid è stato trattenuto agli arresti per quattro giorni, il che significa che gli spettano 12.000 corone (1.300 dollari).

4 maggio. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan prende le difese del musulmano Mehmet Kaplan, ministro svedese dell'Edilizia, che è stato costretto a dimettersi a causa dei suoi contatti con ambienti islamisti e neofascisti e anche per aver paragonato il trattamento dei palestinesi da parte di Israele a quello riservato agli ebrei dalla Germania nazista. Tuttavia, secondo Erdogan, le dimissioni forzate di Kaplan sono sintomatiche di come i musulmani siano trattati nei paesi occidentali: "Basta guardare a ciò che la Svezia ha fatto ai musulmani che ricoprono una carica governativa", ha detto con indignazione Erdogan.

4 maggio. Spetta ora alla Corte Suprema svedese decidere se un algerino, Karim Ageri, dovrà essere espulso dalla Svezia dopo aver accoltellato una 16enne perché si era rifiutata di avere rapporti sessuali con lui. Il 10 novembre 2015, due ragazzine svedesi si erano recate in un centro di accoglienza per "profughi minorenni non accompagnati" nell'area metropolitana di Stoccolma. Karim Ageri, che diceva di avere 16 anni, cominciò a palpeggiare una delle due adolescenti, che scappò da una finestra per poi essere inseguita e bloccata dal giovane che la colpì due volte al volto con un coltello sfregiandola. Il pubblico ministero ha detto che Ageri ha almeno 21 anni e che pertanto dovrebbe essere processato come un adulto e dopo aver scontato la pena espulso. Ma la Corte municipale non si è detta d'accordo e ha condannato l'algerino al riformatorio. La Corte d'Appello ha aumentato la condanna a 18 mesi di prigione, cui farà seguito l'espulsione. Il procuratore My Hedström dice di aspettare con impazienza che la Corte Suprema si pronunci sul caso per avere un precedente riguardo al tipo di trattamento giuridico da riservare ai "profughi minorenni" che commettono reati gravi.

4 maggio. Il Comitato nazionale per la sanità e il welfare ha reso noto che il gran numero di richiedenti asilo che è arrivato in Svezia nel 2015 ha messo a dura prova i servizi sanitari svedesi, soprattutto l'assistenza di base, le cure dentali e la psichiatria. Le barriere linguistiche, associate alla carenza di interpreti, aggravano il problema. Molti profughi hanno i denti cariati, e pare che il 20-30 per cento di loro abbia problemi psichiatrici. Una maggiore pressione sul servizio sanitario ha portato a una carenza di posti letto ospedalieri, una disponibilità limitata e attese più lunghe.

5 maggio. Cinque "profughi minorenni non accompagnati" sospettati di coercizione sessuale aggravata sono stati fermati e tenuti in custodia. Gli indiziati, che affermano di essere adolescenti, avrebbero aggredito sessualmente un ragazzo ospite di un centro profughi dove erano tutti alloggiati. Il reato è stato inizialmente classificato come stupro, e in seguito trasformato in coercizione sessuale aggravata, violenza sessuale aggravata e minacce.

5 maggio. Khalid Salim Tarabeih, 20 anni, è stato condannato a 18 mesi di carcere per aver violentato una minorenne. Secondo l'accusa, Tarabeih ha promesso di acquistare alcolici a una ragazzina di 14 anni, ma una volta rimasto solo con lei in una zona boscosa le ha chiesto di fare sesso in cambio del favore fattole. Egli ha raccontato alla vittima di essere stato in prigione per crimini violenti, spaventandola a tal punto che la giovane non ha opposto resistenza mentre lui la stuprava. Una volta scontata la pena, Tarabeih non potrà essere espulso perché è cittadino svedese.

8 maggio. I media svedesi non riportano quasi mai i casi di violenza e misoginia nelle zone del paese dove si registra una forte presenza di immigrati, ma l'emittente televisiva norvegese NRK ha trasmesso un servizio su un'aggressione subita da una sua troupe a Rinkeby, il famigerato quartiere di Stoccolma. Nel video, un agente di polizia racconta come la polizia stia perdendo il controllo delle cosiddette "no go zone", un'affermazione provata dai giornalisti norvegesi che sono stati aggrediti e fatti oggetto di una sassaiola.

9 maggio. Un cittadino iracheno, Hosar Mahmood, 22 anni, è stato nuovamente condannato per stupro, questa volta di una donna ricoverata in ospedale. Nel 2013, il giovane aveva fatto irruzione in un appartamento, picchiato selvaggiamente il proprietario e stuprato la figlia adolescente. Allora, Mahmood fu condannato a quattro anni di reclusione per stupro aggravato, ma è stato scarcerato dopo aver scontato due terzi della pena, come da prassi giuridica seguita in Svezia. Stavolta la condanna è stata più mite: due anni e due mesi. Non sarà espulso perché la corte ha detto che non gli è stato concesso lo status di residenza permanente prima dei 15 anni.

9 maggio. I timori che la Svezia sia islamizzata sono stati evidenti quando è stata diffusa la notizia della costruzione di una nuova moschea a Halmstad. Il Comune ha ricevuto numerose email di lamentela, del tipo:

"Costruire moschee in Svezia significa accogliere assassini nella nostra nazione."
"Musulmani armati si raduneranno nelle moschee."
"La gente ignorerà la legislazione sulle armi e provvederà ad armarsi se non si fermerà l'invasione musulmana."

"Un rappresentante del gruppo musulmano che vuole costruire la moschea ha detto alla radio pubblica svedese: "Ci sono molti musulmani a Halmstad e credo sia giusto che essi abbiano una moschea dove andare a pregare".

9 maggio. Un report del Consiglio nazionale per l'edilizia, gli alloggi e l'urbanistica ha riscontrato una carenza di alloggi in quattro comuni svedesi su cinque. I giovani e gli anziani sono i più svantaggiati. Il motivo è la rapida crescita della popolazione a causa dell'immigrazione dal Terzo Mondo, che continuerà ad aggravare il problema.

9 maggio. Una madre di tre figli del villaggio di Höör ha accolto nella sua casa due "profughi minorenni non accompagnati" e li ha sistemati nella stanza della figlia di 10 anni. Uno degli uomini, Isak Andai, proveniente dall'Eritrea, che sostiene di avere 15 anni, una notte si è introdotto nel letto della bambina e ha iniziato a molestarla. Andal, che pare abbia ben più di 15 anni, è stato condannato a una pena da scontare in riformatorio e non sarà espulso.

9 maggio. Un 25enne richiedente asilo del Congo rimarrà in prigione, perché sospettato di ave dato fuoco a un bidone della spazzatura nel cottage dove era alloggiato a Pite havsbad. L'incendio è stato spento, ma secondo l'accusa si è rischiato che dilagasse. Pite havsbad è uno dei più grandi stabilimenti balneari d'Europa, soprannominato "la Riviera svedese". Nel gennaio 2016, il suo proprietario ha stipulato un accordo con l'Ufficio immigrazione per ospitare 1.000-2.000 richiedenti asilo, soprattutto nei mesi invernali.

11 maggio. Uno dei numerosi "profughi minorenni non accompagnati" che si divertono ad aggredire sessualmente chi frequenta le piscine pubbliche, è stato riconosciuto colpevole di avere molestato sessualmente tre bambine tra gli otto e i dieci anni, in una piscina di Överkalix. L'uomo, che sostiene di avere 16 anni, è stato condannato a 35 ore di servizi sociali e al pagamento di 16.000 corone (circa 1.800 dollari), come risarcimento.

11 maggio. La Corte municipale di Södertörn di recente ha condannato un uomo siriano a cinque anni di carcere e poi all'espulsione per aggressione aggravata in Siria nel 2012 e crimini contro il diritto internazionale. Tra le prove contro di lui c'era un filmato, in cui lo si vedeva picchiare selvaggiamente un uomo legato. La sentenza è stata impugnata dinanzi alla Corte d'Appello e durante l'udienza la vittima ha detto di voler testimoniare, così si terrà un nuovo processo dinanzi a un tribunale di primo grado. Secondo la vittima, il suo aguzzino e lui non facevano parte dello stesso gruppo ribelle e l'aggressione è stata dovuta a un conflitto tra i due uomini. La Corte municipale ha pertanto respinto le accuse per crimini contro il diritto internazionale e ha condannato il siriano solo per aggressione aggravata. Tuttavia, il racconto della vittima di come sia stato legato e torturato per giorni ha indotto la corte a inasprire la pena a sette anni di reclusione, all'espulsione e al pagamento di 268.000 corone (30.000 dollari), come risarcimento.

13 maggio. Svezia e Marocco hanno firmato un accordo riguardo ai minori di strada che vagano per le vie di Stoccolma e Gothenburg e che verranno ricondotti nei loro paesi di origine. I negoziati erano in corso da parecchio tempo, ma non sono andati avanti fino a quando un mese fa la Svezia ha deciso all'improvviso di non riconoscere l'indipendente Repubblica democratica araba del Sahrawi nel Sahara occidentale, una regione occupata dal Marocco. Il ministro degli Interni Anders Ygeman, responsabile dei negoziati, nega che questa decisione abbia avuto alcuna influenza sull'intenzione del Marocco di rimpatriare i suoi giovani cittadini.

14 maggio. Due rapinatori con il burqa hanno preso di mira un negozio di telefonia nel quartiere di Nacka a Stoccolma, costringendo il personale a consegnare i cellulari per un valore di 500.000 corone (55.000 dollari). I nastri delle telecamere di sorveglianza non hanno aiutato la polizia a identificare i rapinatori, essendo questi integralmente coperti dai burqa.

16 maggio. La Corte distrettuale di Stoccolma ha condannato un altro "svedese" per aver commesso un altro genocidio "svedese" in Ruanda. Uno uomo di 61 anni, ora cittadino svedese, si è proclamato innocente e ha detto che le prove contro di lui erano state falsificate. L'accusa riguardava cinque diversi massacri, in cui furono uccise circa 800.000 persone. L'uomo è stato condannato all'ergastolo. Nel 2013, un altro ruandese, Stanislas Mbanenande, che diceva di essere un profugo ma che era stato condannato anche lui al carcere al vita per un reato simile, è riuscito a diventare cittadino svedese.

16 maggio. Un eritreo è stato arrestato, perché sospettato di aver commesso uno stupro in un ristorante al centro di Stoccolma. L'uomo era stato precedentemente sospettato di aver aggredito una donna a una festa eritrea. Queste accuse però sono cadute, quando è stato chiaro che in realtà era stata la donna ad aggredire l'uomo, ed entrambi erano rimasti feriti.

16 maggio. Si è scoperto che Yasri Khan, rappresentante dei Verdi noto per essersi rifiutato di stringere la mano a una giornalista televisiva, ha stretti legami con il gruppo terroristico islamico thailandese Patani United Liberation Organization (Pulo). Il padre di Khan, Samsudine Khan, anche lui residente in Svezia, è vicepresidente del gruppo, che ha compiuto attentati e aperto il fuoco contro civili e altri bersagli considerati "legittimi". Dopo che 15 persone sono rimaste uccise in un attentato del marzo 2013, Yasri Khan ha commentato l'accaduto in un articolo apparso sul Bangkok Post. Egli ha ammonito che la violenza sarebbe continuata se il governo non avesse risolto "i problemi di fondo" che hanno portato alla creazione dei movimenti separatisti.

16 maggio. Due rom rimarranno sotto custodia per 60 casi di furto ai danni di anziani. Gli uomini avrebbero telefonato alle vittime e si sarebbero introdotti nelle loro abitazioni fingendo di essere operai incaricati di controllare qualcosa. Una volta all'interno, uno distraeva l'anziano, mentre l'altro frugava la casa in cerca di denaro e oggetti di valore. Chi era riluttante a farli entrare veniva minacciato di pesanti "multe" di diverse migliaia di corone. I reati sono stati commessi in diverse città. La polizia di Malmö ha dovuto impiegare ingenti forze per rintracciare i due rom.

17 maggio. Un profugo arabo di 30 anni è stato condannato per aggressione dopo aver percosso la moglie con una cintura di fronte al loro figlio di sei anni. L'abuso ha avuto luogo in centro profughi sull'isola di Öland, ed è stato interrotto grazie all'intervento del personale della struttura. L'uomo è stato condannato a 100 ore di servizi sociali.

17 maggio. Il liceo Osbecksgymnasiet di Laholm è stato costretto ad assumere personale supplementare per proteggere le allieve dalle quotidiane avance sessuali. In una lettera alla scuola, i genitori delle ragazze hanno scritto che "ci sono fischi, urla e grida in tutte le lingue e sono state scattate fotografie di nascoste".

Hosar Mahmood, (nella foto a sinistra), 22 anni, a maggio è stato riconosciuto colpevole di aver violentato una donna ricoverata in ospedale e condannato a due anni e due mesi di reclusione. In precedenza, il giovane aveva scontato una condanna per un altro crimine del 2013, quando aveva fatto irruzione in un appartamento, picchiato selvaggiamente il proprietario e stuprato la figlia adolescente. A destra, il liceo Osbecksgymnasiet di Laholm è stato costretto ad assumere personale supplementare per proteggere le allieve dalle quotidiane avance sessuali da parte degli studenti immigrati.

18 maggio. La polizia ha diffuso un rapporto dal titolo "L'attuale situazione riguardo alle aggressioni sessuali e proposte di azione" (Lägesbild över sexuella ofredanden samt förslag till åtgärder), in cui si osserva che la Svezia è in cima alle statistiche dell'Unione Europea relative alle violenze fisiche e sessuali contro le donne, ai casi di molestie sessuali e stalking. Il report dichiara in modo inequivocabile che sono i "minori richiedenti asilo" e gli "uomini stranieri" a commettere la maggior pare dei reati denunciati. Per quanto riguarda i diffusi episodi di aggressione sessuale nelle piscine pubbliche, in quattro casi su cinque, gli autori sono "profughi minorenni non accompagnati". Tuttavia, in appendice al rapporto, alcune teorie alternative accusano la "cultura alcolica del paesi nordici" e "i ruoli non tradizionali di genere".

18 maggio. L'azienda dei trasporti pubblici LLT di Luleå ha annunciato che organizzerà dei corsi per i migranti da poco arrivati per insegnare loro come prendere un autobus. L'idea è nata dopo che una ventina di "minori profughi non accompagnati" provenienti dall'Afghanistan ha avuto un'accesa discussione con un autista di bus somalo. In altre parti della Svezia, esistono corsi su come portare fuori la spazzatura, come utilizzare un interruttore della luce, come aprire la porta di casa e così via dicendo. Il corso su come prendere un autobus insegnerà ai nuovi arrivati cosa sono i biglietti e le fermate dell'autobus, come funzionano e altre cose utili.

18 maggio. Due fratelli sono stati condannati rispettivamente a tre e a tre anni e mezzo di carcere – e anche all'espulsione – per traffico di essere umani. I due uomini pare abbiano trasportato cinque persone disabili dalla Bulgaria alla Svezia, le hanno costrette a mendicare per strada fino a dodici ore al giorno, per poi farsi consegnare i soldi. In cinque mesi, i due hanno incassato almeno 300.000 corone (33.000 dollari) dall'accattonaggio.

18 maggio. Uno studio pubblicato dal Consiglio nazionale svedese per la prevenzione dei crimini (Brottsförebyggande rådet, BRÅ) ha mostrato che solo un cittadino straniero su cinque ritenuto colpevole di stupro è stato condannato all'espulsione. Il motivo è dovuto al fatto che si tratta di residenti registrati e pertanto si ritiene che essi abbiano un legame con la Svezia. Lo studio non dice cosa ne pensino le vittime a riguardo.

19 maggio. Un altro stupro di gruppo, questa volta ai danni di una minorenne, è stato reso noto a Växjö. Quattro adolescenti di origine non occidentale sono stati arrestati per aver violentato la ragazzina durante il fine settimana del 7-8 maggio. Non sono stati forniti dettagli.

20 maggio. Quattro dei numerosi minori di strada marocchini presenti illegalmente in Svezia hanno compiuto una rapina particolarmente brutale ai danni di una donna di 87 anni. I quattro hanno fatto irruzione nella casa della vittima, l'hanno stretta per la gola fino farla svenire, poi hanno mollato la presa e la poverina ha sbattuto violentemente la testa nel cadere a terra. Mentre era priva di conoscenza, le hanno strappato gli anelli dalle dita procurandole grossi ematomi. I giovani sono stati catturati e poi condannati, grazie ai video di sorveglianza di una stazione della metropolitana che li ha collegati all'accaduto. Uno dei minori è stato condannato a cinque anni di carcere e all'espulsione, un altro a un anno e quattro mesi di riformatorio. Gli altri due hanno dichiarato di avere meno di 15 anni e pertanto non sono stati processati.

21 maggio. Un sondaggio realizzato dal Comitato nazionale per la sanità e il welfare (Socialstyrelsen) indica che sono almeno 38.000 donne che in Svezia potrebbero essere state sottoposte alla pratica della mutilazione genitale femminile (MGF). Eppure, i servizi di assistenza sanitaria raramente aiutano le donne con complicanze associate alla MGF. La somala Hayat Bihi ha detto alla Sveriges Radio, la radio pubblica svedese:

"Quando mi hanno consegnato gli esami clinici, nessuno mi ha chiesto se fossi stata sottoposta a mutilazione genitale. Mi ricorda un po' la Somalia, dove nessuno chiede o si preoccupa della salute delle donne. Vorrei che a tutte le ragazze e le donne fosse domandato questo".

23 maggio. Youssaf Khaliif, "il profugo minorenne non accompagnato" della Somalia che il 25 gennaio ha accoltellato a morte la giovane assistente sociale Alexandra Mezher, è stato incriminato. Quando è stata uccisa, la Mezher era sola nel centro di accoglienza per minori dove era ospite Khaliif. Secondo l'accusa, il ragazzo le ha inferto tre coltellate – alla schiena, nella coscia e alla mano. La coltellata alla coscia le ha reciso un'arteria provocando la morte per dissanguamento prima dell'arrivo dell'ambulanza. Youssaf Khaliif sostiene ancora di avere 15 anni, ma secondo i test sull'età richiesti dal pubblico ministero Linda Wiking, egli ha almeno 18 anni e pertanto sarà processato come un adulto.

23 maggio. Secondo testimoni, un gruppo di uomini arabi richiedenti asilo aggrediva sessualmente in maniera sistematica le donne che a Umeå prendevano a tarda sera l'autobus. Un testimone afferma che la polizia inizialmente ha rifiutato di presentare un rapporto a riguardo, ma dopo le denunce presentate da un gran numero di persone, ha deciso di lavorare alacremente al caso per ristabilire l'ordine sui mezzi pubblici.

24 maggio. Omar Ali Abdalsalam , un palestinese di 24 anni, è stato condannato all'ergastolo e all'espulsione per aver strangolato la fidanzata in un parco di Oskarshamn nel dicembre 2015. Abdalsalam, che aveva precedenti penali per violenza contro le donne con cui aveva avuto una relazione, ha ammesso di essere violento con fidanzata, ma ha negato l'intento di ucciderla. È stato anche condannato a pagare un risarcimento di 350.000 corone (39.000 dollari) alla famiglia della donna.

24 maggio. L'agente di polizia Hanif Hazizi ha detto al quotidiano Metro che i lanci di sassi contro la polizia sono più o meno una routine:

"Questa settimana ero fuori di servizio con i miei colleghi. In tre occasioni, siamo stati oggetto di una sassaiola. Venerdì scorso, abbiamo ricevuto una chiamata per andare nel centro di Rinkeby, dove i servizi di pronto intervento stavano cercando di spegnere un'auto in fiamme. Al nostro arrivo, per due volte siamo stati presi a sassate".

A Landskrona, gli agenti della stazione di polizia locale hanno ricevuto così tante minacce gravi da fare richiesta di poter installare una televisione a circuito chiuso nella centrale di polizia.

25 maggio. Il Tribunale del lavoro svedese ha condannato un arabo, Samy Makram Buchra Tawadrous, a pagare 50.000 corone (5.500 dollari) di risarcimento a una donna di 19 anni, che lui aveva fatto sedere sulle sue ginocchia mentre negoziava il suo stipendio. La donna era riluttante, ma il datore di lavoro ha insistito pretendendo anche che lei lo baciasse e abbracciasse, promettendole in cambio un aumento dello stipendio. Dopo l'episodio, la donna ha avuto paura di tornare al lavoro e ha denunciato il suo capo al Tribunale del lavoro. L'uomo ha ammesso quello che era successo, ma ha detto di non aver fatto nulla di sbagliato.

25 maggio. Abo Raad, imam della moschea di Gävle, famoso per i suoi discorsi di incitamento all'odio e per i suoi stretti legami con i terroristi, è stato invitato a un seminario al parlamento svedese. Il seminario è stato organizzato dalla rete intergruppo parlamentare contro la discriminazione e la violenza d'onore. Il parlamentare Jonas Lundgren ha difeso il coinvolgimento di Raad dicendo: "Lo abbiamo invitato perché, purtroppo, è una persona con un certa influenza sui musulmani in Svezia. Inoltre, è una persona molto controversa, per non dire altro".

26 maggio. Khurshed Karimov, un 26enne immigrato musulmano proveniente dal Tagikistan, è stato incriminato per l'uccisione del suo datore di lavoro. Secondo l'accusa, Karimov ha ammesso di aver inferto 60 coltellate al suo capo presumibilmente perché era "islamofobo". L'assassino viveva in una roulotte che si trovava sulla proprietà della vittima e aiutava quest'ultima svolgendo molti lavori. Karimov ha detto alla polizia che il 27 gennaio si trovava in casa quando ha sentito il suo capo dire: "fottuto musulmano" e "fottuto idiota" e che avrebbe finito col "fottere i musulmani". Dopo l'omicidio, Karimov ha scritto sui muri messaggi del tipo "Allahu Akbar", "Francia" e "Charlie", quest'ultimo, un evidente riferimento all'attacco terroristico del 2015 a Parigi contro il giornale satirico Charlie Hebdo.

27 maggio. Dopo una rapida indagine il governo ha deciso che i bambini figli dei migranti appena arrivati possano evitare le liste di attesa delle scuole indipendenti. Questa norma verrà applicata con maggior rigore alle scuole con un gran numero di candidati e questo significa che i bambini svedesi da lungo tempo in lista d'attesa saranno scavalcati. Mattias Karlsson, leader del gruppo parlamentare dei Democratici svedesi, è furioso contro questa idea:

"Questo dice qualcosa sulla situazione della nazione, mentre il ministro responsabile si vanta di essere efficiente quando si tratta di lavorare a una legge che discrimina gli stessi cittadini del paese e la cosiddetta 'opposizione' di destra dice di esserne soddisfatta. Tutti dovrebbero dimettersi!"

31 maggio. L'Ufficio immigrazione ha avvertito che potrebbero esserci dei disordini nei centri profughi quando l'1 giugno la legge sarà modificata. Da quella data, ai migranti che si sono visti respingere la domanda di asilo non sarà più consentito di avere alloggio gratuito, né potranno ricevere indennità. E questo riguarderà 1.700 persone.

31 maggio. L'emittente televisiva pubblica svedese Sveriges Television ha trasmesso un servizio sulle condizioni di vita delle donne nei centri di accoglienza per richiedenti asilo. Solo le donne costituiscono circa un terzo dei residenti delle strutture del paese; le donne intervistate hanno raccontato di abusi sessuali diffusi. Una donna ha detto: "Ho paura, e quando mi sveglio la mattina il mio cuore batte forte. Esco, ma si sento come se tutti mi guardassero con occhi che mi fissano dall'alto in basso".

31 maggio. È stato riportato che un padre svedese insieme ai suoi due figli sta per essere sfrattato dalla casa popolare assegnata dal Comune per fare posto a una famiglia immigrati. L'uomo, Uffe Rustan, ha detto al quotidiano locale Mitti: "Mi sento di non valere niente, anche se pago le tasse e i miei figli vanno a scuola qui. Se solo si fosse trattato di un asilo o qualcosa del genere, ma non si può mandare per strada una famiglia a beneficio di un'altra famiglia".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Xvesia e migranti

Messaggioda Berto » lun ago 29, 2016 7:11 am

Svezia: L'inferno estivo delle aggressioni sessuali
di Ingrid Carlqvist
28 agosto 2016
Pezzo in lingua originale inglese: Sweden: Summer Inferno of Sexual Assaults
Traduzioni di Angelita La Spada


https://it.gatestoneinstitute.org/8802/ ... i-sessuali

Quasi tutti gli autori delle aggressioni sessuali di gruppo e che sono stati arrestati sono cittadini afgani, eritrei e somali, tre dei quattro più grandi gruppi di immigrati presenti in Svezia che rientrano nella categoria dei "profughi minorenni non accompagnati".

Pochi giorni dopo si è scoperto che molti responsabili delle aggressioni sessuali alle donne presenti al festival musicale "Putte i parken" a Karlstad indossavano braccialetti con la scritta "Non palparmi".

Molte persone sono rimaste sconcertate nell'apprendere che gli organizzatori del festival musicale Trästocksfestivalen a Skellefteå avevano deciso di predisporre autobus navetta gratuiti per i "profughi minorenni non accompagnati" del posto. Ma non appena il Trästocksfestivalen si è concluso, la polizia ha ricevuto dodici denunce di aggressioni a sfondo sessuale.

A quanto pare, le ragazze e le donne svedesi devono imparare a convivere con il rischio di essere palpeggiate e stuprate, oppure devono abbandonare gli spazi pubblici. Quest'ultima ipotesi sembra abbastanza conforme a quanto prescritto dalla legge islamica della sharia.

Sulla scia delle aggressioni a sfondo sessuale perpetrate a Capodanno nella città tedesca di Colonia, in Svezia è trapelata la notizia che un gran numero di attacchi sessuali è stato compiuto ai danni di ragazze e donne che erano presenti al festival musicale "We Are Sthlm" [abbreviazione di Stoccolma] nel 2014 e nel 2015, ma la polizia e i media avevano insabbiato l'accaduto. Dan Eliasson, commissario nazionale della polizia, ha immediatamente aperto un'indagine per capire l'entità del problema.

A maggio, è stato presentato un rapporto dal titolo "L'attuale situazione relativa alle aggressioni sessuali e proposte d'azione" e le conclusioni sono allarmanti. Quasi tutti gli autori delle aggressioni sessuali di gruppo e che sono stati arrestati sono cittadini afgani, eritrei e somali, tre dei quattro più grandi gruppi di immigrati presenti in Svezia che rientrano nella categoria dei "profughi minorenni non accompagnati".

Scene da un festival musicale estivo a Malmö nel 2015... Nella foto a sinistra: Quattro uomini circondano e molestano sessualmente una giovane donna. Nella foto a destra: La polizia arresta un sospetto, mentre le vittime dell'aggressione piangono sullo sfondo. Il fotografo ha segnalato che le ragazze svedesi sono state aggredite da gruppi di uomini "dall'aspetto straniero".

Il Dipartimento di polizia delle operazioni nazionali (NOA) ha iniziato il report passando in rassegna tutte le aggressioni sessuali compiute ai festival musicali, alle sfilate di carnevale o durante i festeggiamenti di Capodanno che sono state denunciate alla polizia:

"Le denunce presentate nel 2015 e nel 2016 hanno mostrato che le ragazzine di 14-15 anni erano le più vulnerabili. Le aggressioni sono state percepite in modo diverso, a seconda del modus operandi [degli aggressori], ma le informazioni fornite nelle denunce mostrano che molte ragazze aggredite sono comprensibilmente devastate e molto 'instabili dopo le esperienze vissute'. Particolarmente sconcertanti e terribili sono state quelle aggressioni di gruppo, in cui le vittime non solo sono state immobilizzate e 'palpeggiate', ma quelle in cui gli aggressori hanno cercato di strappare i vestiti di dosso alle ragazze.

"La maggior parte delle aggressioni sono state compiute da un singolo autore. Nella maggior parte dei casi, esse avvengono in luoghi affollati, la vittima è sorpresa alle spalle e gli aggressori le mettono le mani sotto i pantaloni o sotto le camicette/magliette e cercano di baciarle e immobilizzarle. Poiché la vittima ha lottato per liberarsi o è stata aggredita da dietro, spesso è stato difficile ottenere una buona descrizione fisica del sospettato per poi essere in grado di identificare l'aggressore. In molti casi, le vittime erano in piedi tra il pubblico di fronte a un palco, stavano raggiungendo i loro amici in mezzo a una folla o erano in piedi in compagnia di uno o più amici quando sono state attaccate".

Sono stati registrati almeno dieci casi di taharrush gamea [che in arabo sta per "molestia sessuale"], in cui gli uomini in gruppo scelgono una vittima e l'aggrediscono. Il rapporto cita Senni Jyrkiäinen, uno studioso dell'Università di Helsinki che studia le relazioni di genere in Egitto: "Il termine taharrush in arabo sta per molestia. Se si aggiunge 'el-ginsy' (o solo ginsy) significa molestia sessuale e la parola 'gamea' significa 'gruppo'".

Il rapporto della polizia descrive così il fenomeno:

"In almeno dieci episodi, la vittima era una ragazza sola, talvolta di circa 14-16 anni, a volte di 25-30, che è stata circondata da diversi uomini (5-6 e anche più). In questi casi, alcuni degli uomini hanno immobilizzato la ragazza, mentre altri la palpeggiavano i seni e il corpo, e in un caso qualche uomo ha fotografato l'aggressione. In altri episodi, i perpetratori hanno sbottonato i pantaloni delle ragazze e hanno cercato – in alcuni casi con successo – di toglierglieli prima dell'arrivo degli aiuti. È anche accaduto che diverse ragazze che facevano parte di un gruppo siano state aggredite da un vasto gruppo.

"Pochi sospetti sono stati identificati. Si tratta di cittadini afgani, eritrei e somali. Tutte le indagini sui casi [di aggressioni compiute] a Stoccolma e Kalmar sono state abbandonate per mancanza di prove o per problemi nell'identificare i sospetti".

Qui di seguito alcuni casi menzionati dalla polizia:

Una ragazza di 16 anni è stata aggredita da un gran numero di uomini descritti come "stranieri che parlavano male lo svedese", che hanno cercato di strapparle i vestiti di dosso. Alcuni degli aggressori hanno fotografato l'episodio. La ragazza stava tornando a casa dopo una festa ed era in compagnia del suo fidanzato quando è stata aggredita. Il ragazzo ha assistito all'aggressione.

Due ragazze sono state aggredite da un gruppo di 10-20 uomini "di origine nordafricana", di età compresa tra i 15 e i 20 anni.

Delle molestie sessuali a una ragazza in un parco si sono trasformate in un vero e proprio stupro commesso da un gruppo di uomini. Gli stupratori e la ragazza avevano partecipato alla stessa festa e gli uomini l'hanno seguita quando la giovane se ne è andata.

Una ragazzina di 12 anni è stata aggredita e ha descritto così i suoi aggressori: "Quattro uomini di età compresa tra i 20 e i 25 anni, che sembravano arabi e parlavano tra loro una lingua straniera, probabilmente l'arabo". Un giovane passante che è intervenuto è stato picchiato.

Una ragazza ha dichiarato che mentre era tra i cespugli a fare pipì è stata molestata sessualmente da 12 uomini. I sospetti hanno anche cercato di rubarle il portafogli. "Durante l'aggressione sessuale uno sconosciuto ha afferrato i glutei della vittima, tra le altre cose."

Una ragazza di 17 anni che era uscita da un centro commerciale è stata inseguita e fermata da tre "ragazzi africani" che l'hanno aggredita stringendole i glutei così forte da strapparle i pantaloni.

Una ragazzina di 13 anni con difficoltà di apprendimento è stata avvicinata da "4-5 ragazzi" che parlavano svedese con un accento particolare. Uno alla volta le hanno afferrato e palpeggiato "il seno e le natiche".

Mentre una ragazza aspettava il treno è stata circondata da sei giovani di età compresa tra i 15 e i 17 anni, di "origine straniera". L'hanno spintonata dicendole in svedese cose oscene e l'hanno minacciata. All'arrivo del treno gli aggressori si sono dileguati.

Una ragazza è incappata in un gruppo di una decina di uomini di circa 18-20 anni. Quattro di loro l'hanno afferrata per il maglione e la tenevano per un braccio mentre gli altri tre le toccavano il corpo e i seni. La ragazza ha urlato per chiedere aiuto, cercando di opporre resistenza e gli ha chiesto inutilmente di fermarsi. Alla fine, è riuscita a liberarsi.

Una ragazza che si trovava su un treno è stata molestata con gesti osceni da un gruppo di nove uomini, di circa 25 anni, che hanno cercato di bloccarle la strada, quando è scesa dal treno. La vittima ha detto nella denuncia che nessuno di loro parlava svedese: "Potevano essere afgani".

Una ragazza è stata circondata su un treno da otto uomini che le hanno messo le mani addosso. Due di loro hanno iniziato a toccarle le cosce e le parti intime. Quando la vittima ha estratto dalla borsa una bomboletta di spray urticante, gli aggressori si sono allontanati. Gli uomini avevano tutti più di 25 anni ed erano di origine straniera.

Per quanto riguarda le aggressioni sessuali nelle piscine pubbliche, nel rapporto si legge che nel 2015 ci sono stati 123 episodi. L'86 per cento dei sospettati aveva meno di 20 anni, e la maggior parte di questi aveva circa 15-16 anni:

"Nell'80 per cento delle aggressioni avvenute nelle piscine pubbliche, i perpetratori hanno dichiarato o sono risultati essere di origine straniera. La maggior parte non aveva il numero di previdenza sociale svedese e i denunciati hanno detto di appartenere a gruppi di ragazzi richiedenti asilo".

Gli episodi chiari e raccapriccianti di cui parla il rapporto della polizia non hanno però lasciato alcun segno sul dibattito pubblico svedese. Le femministe parlano di "uomini" che compiono aggressioni sessuali. A gennaio, ad esempio, Karen Austin, che è stata a capo di un gruppo di lavoro del governo sui giovani e la violenza, ha scritto un articolo sul sito web della televisione pubblica svedese sul perché la cultura e la religione non hanno (pressoché) alcuna rilevanza quando si tratta di aggressioni sessuali.

"Gli uomini svedesi hanno una serie migliore di cromosomi rispetto al resto degli uomini del mondo?", si è chiesta la Austin retoricamente.

Barbro Sörman, un esponente del Partito della Sinistra di Stoccolma, ha scritto su Twitter all'inizio di luglio che in realtà è peggio quando a stuprare sono gli uomini svedesi rispetto a quando gli stupratori sono uomini stranieri:

"Gli uomini svedesi che stuprano lo fanno nonostante siano stati educati ai valori della parità di genere. Essi operano una scelta attiva. Il che, a mio avviso, è peggio".

In seguito, Sörman si è pentito del suo tweet, ma ha continuato a sostenere che anche gli uomini svedesi devono essere controllati:

"Bisogna vedere cosa vi spinge a non essere uguali e a commettere abusi nella nostra società, nonostante essa sia basata sull'uguaglianza".

Dopo che il commissario nazionale della polizia Dan Eliasson ha letto il rapporto, il 28 giugno ha trovato una "soluzione" che ha fatto sussultare gli svedesi: un braccialetto con la scritta "Non palparmi". Eliasson ha spiegato così l'iniziativa:

"La polizia prende molto seriamente le aggressioni sessuali, soprattutto quando sono coinvolti i minori. Questo reato è naturalmente molto offensivo e tutta la società deve contrastarlo. [Con i braccialetti] possiamo puntare i riflettori su tale questione e incoraggerà le vittime a denunciare il crimine".

Pochi giorni dopo si è scoperto che molti responsabili delle aggressioni sessuali alle donne presenti al festival musicale "Putte i parken" a Karlstad indossavano braccialetti con la scritta "Non palparmi". È successa la stessa cosa al Bråvalla Festival. Lisen Andréasson Florman, responsabile operativo dell'organizzazione senza scopo di lucro, Nattskiftet, aveva incaricato 50 volontari di sorvegliare la zona durante le tre serate del festival. Nonostante questo, la stessa Florman ha subito un'aggressione. La donna ha raccontato all'agenzia di stampa svedese TT di essere stata circondata da tre uomini che hanno agito in modo "assolutamente disgustoso".

"E questi tre uomini indossavano quei braccialetti con la scritta 'Non palparmi'. È stato completamente surreale."

E così via dicendo. Le aggressioni sessuali perpetrate alle rassegne festival musicali estive si sono susseguite. Molte persone sono rimaste sconcertate nell'apprendere che gli organizzatori del festival musicale Trästocksfestivalen a Skellefteå avevano deciso di predisporre autobus navetta gratuiti per i "profughi minorenni non accompagnati" del posto.

Tuttavia, il patron del festival Nils Andrén non è riuscito a capire le critiche mosse contro i bus gratuiti e ha detto che il motto del festival è "accessibilità" e che ai nuovi arrivati potrebbe sembrare costoso il prezzo del biglietto di un pullman. Ma oltre a offrire la corsa gratuita, gli organizzatori hanno fatto stampare i manifesti dell'evento in persiano, arabo e tigrino. Essi hanno anche detto che erano "orgogliosi di essere il primo festival musicale della Svezia che incoraggia un notevole aumento nel pubblico di migranti arrivati da poco nel paese".

Ma non appena il Trästocksfestivalen si è concluso, la polizia ha ricevuto dodici denunce di aggressioni a sfondo sessuale.

La polizia ha concluso il rapporto proponendo varie misure per prevenire e vagliare le aggressioni sessuali ai danni di minori ai raduni pubblici. Qui di seguito, i provvedimenti a grandi linee:

Un'attività preventiva attraverso la prevenzione situazionale del crimine.
Costruire una solida base per la cooperazione tra comuni e organizzatori.
Attuare un modello ricorrente per la cooperazione per quanto concerne la delega di azioni e responsabilità.
Misure dirette basate su un'analisi delle cause.
Creare "centri di contatto congiunti" durante gli eventi pubblici.
Fare una corretta analisi della situazione in tempo utile.
Muovere i primi passi per assicurare i responsabili alla giustizia inviando gli investigatori sulla scena del crimine.
Indagini giudiziarie per stabilire se i nuovi modus operandi dei criminali costituiscono circostanze aggravanti.

Nel rapporto, gli investigatori non dicono che i politici dovrebbero adottare delle misure per garantire che la Svezia accolga meno richiedenti asilo provenienti da paesi in cui il taharrush gamea è una pratica comune. A quanto pare, le ragazze e le donne svedesi devono imparare a convivere con il rischio di essere palpeggiate e stuprate, oppure devono abbandonare gli spazi pubblici. Quest'ultima ipotesi sembra abbastanza conforme a quanto prescritto dalla legge islamica della sharia.

Pur approvando gli articoli scritti da Ingrid Carlqvist e pubblicati finora qui sul sito, il Gatestone Institute non è più legato in alcun modo all'autrice.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Xvesia e migranti

Messaggioda Berto » sab feb 25, 2017 11:21 pm

Ma sulla Svezia Trump ha ragione !
Lorenza Formicola
23 Febbraio 2017

https://www.facebook.com/antonello.busa ... 9530694802

Svezia a ferro e fuoco

In questi giorni provate a digitare su Google la parola "Svezia", in italiano o in inglese, il risultato non cambierà. Il misterioso algoritmo del gigante di Mountain View vi rimanderà, immediatamente, alla fantomatica gaffe di Donald Trump che, durante il comizio di sabato scorso in Florida, avrebbe citato un presunto attentato in Svezia. In realtà il Don aveva fatto semplicemente riferimento alla mancanza di sicurezza in quel Paese, considerazione che ha fatto presto, però, a tradursi in una sorta di profezia.

È così che i sorrisini di scherno dei giornaloni hanno lasciato spazio, in men che non si dica, al silenzio della stessa stampa che ha preferito non riportare quanto accaduto la notte tra lunedì e martedì a Rinkeby, sobborgo di Stoccolma ad alta densità d'immigrati. Il sobborgo, infatti, è stato devastato dalla furia cieca degli stessi immigrati: aggressioni alla polizia, negozi saccheggiati, auto in fiamme. La rivolta, secondo quanto riporta l'Associated Press, sarebbe scaturita da alcuni arresti nel quartiere per spaccio di droga. E sempre secondo l'agenzia di stampa, quella di mettere a ferro e fuoco i sobborghi delle città svedesi è diventata ormai una consuetudine.

La verità è che il Paese scandinavo si sta velocemente avvicinando al collasso. Sempre più amministrazioni comunali lanciano l'allarme: se i migranti continueranno ad arrivare a questo ritmo, le amministrazioni locali non saranno più in grado di garantire una vita normale ai cittadini. E se l'ondata di migranti continuerà a crescere, in 10-15 anni, gli svedesi saranno una minoranza nel loro stesso paese.

Solo nel 2016, la Svezia ha accolto circa 29mila richiedenti asilo regolarmente registrati. Ma non è il clima - la temperatura invernale media è di circa -3°C -, né le accoglienti metropoli - il 56% del territorio è coperto da foreste - ad attirare così tanti immigrati, bensì le celebrate politiche di accoglienza dei Paesi nordici. Per intenderci, in Svezia, se si riceve un permesso di soggiorno come rifugiato si ha diritto a 33 euro al giorno. Per non parlare degli assegni che spettano a chi ha figli a carico. L'immigrato medio in Svezia, dunque, non ha bisogno di cercarsi un lavoro, e non avendo molto da fare se ne va a zonzo, magari seguendo usi e costumi dei propri paesi di provenienza, Paesi dove molto spesso rispetto delle donne e libertà femminile sono solo parole.

Nel 2015, la percentuale dei casi di stupro perseguiti dalla polizia è stata del 14%. Ciò significa che nell'86% di casi chi ha commesso violenze sessuali non è stato identificato. E se per molti è una cosa razzista associare l'immigrazione ai crimini sessuali, è vero anche che è stata la stessa polizia svedese a spiegare, in un rapporto del giugno 2016, che "i protagonisti di violenze sessuali sono principalmente i giovani che hanno presentato domanda o che hanno recentemente ricevuto asilo in Svezia".

Sono gli abusi sessuali ad essere, oggi, forse il più grande problema svedese. E la situazione sta sfuggendo così tanto di mano che all'inizio di febbraio è tornato alla ribalta il video del capo della polizia svedese, Stephen Jerand, che un anno fa invitava le donne a modificare i loro comportamenti e, soprattutto, a non vestirsi in modo provocante, per evitare il rischio di abusi sessuali o stupri. Della serie, donne, se volete vivere serenamente restate a casa così da non spingere qualcuno ad aggredirvi. Giusto un'idea di quanto siano sopraffatte e inette le autorità dei Paesi europei.

Nel 1975 il Parlamento svedese decise all'unanimità di trasformare la Svezia in un paese multiculturale. Quarant'anni dopo sono evidenti a tutti le drammatiche conseguenze di questo esperimento: i crimini violenti sono aumentati del 300%. E se si guarda al numero di stupri l'aumento è ancora più drammatico. Nel 1975 ci furono 421 stupri denunciati alla polizia; nel 2014, ben 6.620. Stiamo parlando di un incremento del 1.472%. Non sono note le percentuali relative agli ultimi due anni, e certo non perché la cronaca non abbia continuato a fornirci notizie drammatiche in tal senso.

Lo scorso gennaio, una ragazza svedese è stata stuprata in diretta su Facebook da tre immigrati afghani, mentre aumenta il numero degli stupri di gruppo, una "nuova tendenza" su cui negli ultimi anni sono fioriti studi e ricerche. Uno dei casi più gravi risale al 2012, quando una donna di 30 anni venne violentata da otto uomini in un centro di accoglienza per i richiedenti asilo. All'epoca dei fatti il procuratore svedese definì l'incidente "il peggior crimine di stupro nella storia penale svedese".

Ma precedenti come questi non hanno cambiato il destino di altre giovani donne. Come la quindicenne che nel 2013 venne violentata da sei uomini di "origine straniera". Il giudice li condannò, ma la corte d'appello li ha poi assolti sostenendo che la ragazza "non era in una posizione indifesa". Nel 2015 tutti i principali media svedesi hanno riferito di uno stupro di gruppo a bordo di un traghetto tra Stoccolma e Åbo, in Finlandia, ma dissimulando il numero e le origini degli autori dello stupro. "Diversi uomini svedesi sospettati di stupro" (Dagens Nyheter); "Sei uomini svedesi violentano donna in cabina" (Aftonbladet), così titolavano alcune testate nazionali. In realtà sette degli otto sospettati erano somali e uno iracheno. E secondo i testimoni, il gruppo di uomini era sul traghetto in cerca di prede.

Ma non è tutto. Un altro problema figlio dell'immigrazione musulmana è legato alle piscine pubbliche. Afghani, somali, iracheni e siriani (i gruppi più numerosi di migranti che arrivano in Svezia) ritengono che le donne che se ne vanno in giro seminude meritino di essere abusate. Ma nessuno osa alzare il dito nel timore di essere tacciati di "islamofobia". E' così che per molti anni è stato possibile coprire gli abusi, anche perché i media hanno sempre preferito l'appellativo di "baby gang", senza mai fare menzione del fatto che gli autori di molestie, violenze e soprusi erano immigrati provenienti dai Paesi musulmani.

A Malmö, una delle città svedesi con la più forte presenza di immigrati, e dove gli svedesi sono di fatto una minoranza dal 2013, i problemi nelle piscine pubbliche sono cominciati almeno 15 anni fa.

Uno dei primi episodi segnalati risale al 2005. Una diciassettenne venne violentata nella piscina Husbybadet, a Stoccolma. Lo stupratore di 16 anni la inseguì e con l'aiuto di un amico che la teneva ferma, ne abusò. Durante il processo emerse che l'aggressione era avvenuta sotto lo sguardo di una trentina di persone.

A gennaio 2016, il Comune di Växjö si è detto intenzionato ad assumere un agente di sicurezza per controllare la locale piscina pubblica. A far traboccare il vaso, l'ennesima aggressione sessuale di gruppo ai danni di due undicenni. L'estate del 2016 viene considerata una delle più drammatiche della storia svedese quanto ad aggressioni e violenze.

Da qui gli appelli delle autorità alle ragazze e donne svedesi perché si adattino a convivere con il rischio di essere palpeggiate e stuprate, se continueranno a vivere, a comportarsi e a vestirsi all'occidentale. Che fare per evitare i rischi? Ritirarsi dagli spazi pubblici, magari in ossequio alla legge coranica, la sharia. Cosa che a quanto pare non disturba troppo il governo del Paese nordico, dal momento che la Federazione Svedese dei musulmani (SFM), un'organizzazione no-profit con sede a Göteborg, ha ricevuto un sussidio statale di 535.200 corone svedesi [57.000 euro] nel 2016. Oltre le 150.000 corone svedesi [16.000 euro] che la SFM ha ricevuto dalla città di Göteborg. L'organizzazione sostiene di utilizzare questi finanziamenti "per combattere l'islamofobia", considerata come "uno dei problemi più grandi in Svezia in questo momento". E a giudicare da quello che abbiamo raccontato, da cosa accade in Svezia, ogni altro nostro commento è superfluo.






La Svezia risponde a Trump con i dati su immigrazione e violenza
Il governo: L’unico tentativo di attentato è stato nel 2010. E nel Paese la violenza è diminuita negli ultimi 20 anni
Lucia sgueglia

http://www.lastampa.it/2017/02/25/ester ... agina.html

Il governo svedese ha lanciato sul web una campagna di «dati» sulle politiche migratorie e sulla delinquenza nel Paese, in risposta alle affermazioni del presidente americano Donald Trump. «Recentemente sono state diffuse informazioni sempliciste e a volte del tutto inesatte sulla Svezia e sulla politica migratoria del Paese», ha dichiarato il governo in una nota sulla sua pagina web in inglese, senza citare Trump. I
l ministero degli Esteri, quindi intende smontare le falsità che considera «più comuni». Trump è tornato ieri a citare la Svezia come esempio dei pericoli che secondo lui vengono portati dagli immigrati, dopo che giorni prima aveva lasciato intendere che un attentato sarebbe avvenuto nel Paese nordico.


«L’unico tentativo noto di attentato è stato nel 2010. Nessuno rimase ferito, fatta eccezione per l’assalitore», afferma il governo.
???
«In termini generali, la violenza è diminuita in Svezia negli ultimi 20 anni», afferma il comunicato, mentre «la percezione è che la violenza sia in aumento», ma «non ci sono prove che indichino che l’origine sia l’immigrazione».
Invece, il governo ammette che il numero di stupri è aumentato, ma ricorda anche che è fuorviante paragonare i dati relativi al passato e ad altri Paesi, perché l’evolversi delle leggi ha cambiato i parametri di giudizio.
???

Inoltre, sui dati sui migranti il governo ricorda che tra 2010 e 2015 solo un quinto dei nuovi arrivati ha chiesto asilo, il resto è arrivato per motivi famigliari, è cittadino di altri Paesi dell’Unione europea, è svedese che rientra o cerca lavoro. Per il ministro della Giustizia, Morgan Johansson, gli svedesi dovrebbero essere «orgogliosi» di aver accolto 143mila siriani che fuggivano dalla guerra dal 2011. «C’è un dibattito che sembra dare per scontato che dovremmo in qualche modo vergognarcene. Non lo dobbiamo fare: dobbiamo esserne orgogliosi, questa è la più grande operazione umanitaria della Svezia dalla Seconda guerra mondiale», ha aggiunto il ministro.

http://www.government.se/articles/2017/ ... -in-sweden
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