Criticare l'Islam è una necessità vitale e civile primaria

Criticare l'Islam è una necessità vitale e civile primaria

Messaggioda Berto » dom ott 03, 2021 9:25 am

In Belgio è vietato criticare l'Islam
Giulio Meotti
25 marzo 2021

https://meotti.substack.com/p/in-belgio ... are-lislam


Pauvre Belgique, povero Belgio, lamentava Charles Baudelaire…

Come è possibile che in un paese che in questi giorni ricorda i cinque anni degli attentati terroristici nella sua capitale si arrivi a riscrivere letteralmente un capolavoro della letteratura universale come la Divina Commedia per non “offendere l’Islam?” Una nuova traduzione fiamminga dell’Inferno di Dante, a opera di Lies Lavrijsen, ha appena rimosso Maometto (che Dante aveva inserito nel girone dei creatori di discordia) per non essere “inutilmenti offensivi”, ha detto l’editore Blossom Books.

Un rapido sguardo allo stato culturale del paese dimostra che la sottomissione è ormai di default.

Una settimana dopo che Samuel Paty è stato decapitato in Francia, un insegnante è stato sospeso a Bruxelles per aver mostrato ai suoi studenti una vignetta pubblicata da Charlie Hebdo e che mostrava Maometto. Un semplice post pubblicato su Facebook intitolato “Je suis Samuel Paty”, il giorno dopo l'assassinio, e un’altra professoressa di Bruxelles di nome Nadia Geerts è finita in congedo per malattia lontano e dice di non voler tornare a insegnare. A L'Écho racconta le minacce di morte ricevute. Alcuni studenti si preoccupano e la avvertono: “stai attenta”. La sua foto è nei social.

Associazioni studentesche belghe hanno protestato per l’arrivo nella capitale del direttore di Charlie Hebdo, “Riss”, uscito in fin di vita dalla strage nella sua redazione.

La libreria Filigranes di Bruxelles, la più grande del paese, ha annullato un incontro con il giornalista Eric Zemmour per “ragioni di sicurezza”. Erano previste manifestazioni contro l'autore e un “Collettivo contro l'islamofobia” aveva sporto denuncia. La stessa libreria aveva censurato la vendita di un libro di Richard Millet, l’editor della casa editrice Gallimard critico del multiculturalismo.

Il Museo Hergé ha rinunciato al suo tributo a Charlie Hebdo, autocensurandosi. Una mostra cancellata “per motivi di sicurezza”.

E’ a Bruxelles che Michel Houellebecq celebra la conversione all’Islam di uno dei protagonisti del suo romanzo Sottomissione, Robert Rediger, che dal bar Metropolis, capolavoro dell’art nouveau a Bruxelles, dichiara: “E’ stato in quel preciso momento che ho capito, l’Europa aveva già commesso il proprio suicidio”.

Come si è arrivato a questo tsunami di sottomissione? Come spiegai nel 2016 in un articolo su Il Foglio, il Belgio negli anni Settanta strinse un patto scellerato con l’Arabia Saudita: “petrolio in cambio di Islam”. Hanno consentito che il proprio paese venisse sommerso di moschee, Corani, predicatori, imam…C’era la crisi energetica e chiusero più di un occhio. Nel 1974, il governo belga riconobbe ufficialmente la religione islamica. Il primo risultato di questo riconoscimento fu l’approvazione, nel 1975, dell’inserimento della religione islamica nel curriculum scolastico. Nella capitale belga l’Islam è già oggi la prima religione, nel paese è nato un “Partito Islamico” (non ha avuto molta fortuna perché i musulmani tendono a votare massicciamente per il Partito Socialista), sono sorte organizzazioni che si chiamano “Sharia per il Belgio” e nelle scuole di Bruxelles l’insegnamento della religione musulmana ha superato per numero di studenti quello della religione cattolica. Lo dice il Centro di ricerca e informazione sociopolitica. E se Maometto è il nome più usato a Bruxelles e Nour quello per le donne, il sindaco della capitale, Yvan Mayeur, ha detto: “Tutti sanno che tutte le moschee di Bruxelles sono nelle mani dei salafiti”, ovvero dell’islam più radicale.

C’è stato un momento in cui la quantità è diventata qualità e il Belgio è diventato Belgistan, Bruxellistan, Mollenbeekistan…E’ così che si è arrivati a riscrivere la Divina Commedia per “non offendere”.



Eliminato Maometto dall’Inferno di Dante
Giulio Meotti
24 marzo 2021

https://meotti.substack.com/p/eliminato ... inferno-di

Una nuova traduzione dell’Inferno della Divinia Commedia di Dante, tradotta in fiammingo da Lies Lavrijsen, ha rimosso Maometto per non essere “inutilmenti offensivi”, ha detto l’editore Blossom Books. Il traduttore di Anversa Lies Lavrijsen ha rimosso le parole su Maometto. “In Dante, Maometto subisce un destino crudo e umiliante, solo perché è il precursore dell'Islam", dice l’editore Myrthe Spiteri. “I ladri o gli assassini nell'inferno di Dante hanno commesso errori reali, mentre creare una religione non può essere riprovevole”.

Dante raffigurò Maometto nel girone degli scismatici come un fantoccio spaccato a metà. “Rotto dal mento infin dove si trulla”, vale a dire dal mento al deretano. E quella celebre terzina: “Tra le gambe pendevan le minugia, la corata pareva, e il tristo sacco che merda fa di quel che si trangugia”.

Davvero eccessivamente “islamofobo” e poco “inclusivo” questo Dante. Se sono arrivati a riscrivere la più grande opera mai scritta in lingua italiana ci obbligheranno presto a prostrarci verso la Mecca.


Polemiche. Fa discutere in Olanda l'omissione di Maometto dall'Inferno di Dante
Alessandro Zaccuri
mercoledì 24 marzo 2021

https://www.avvenire.it/agora/pagine/fa ... o-di-dante


Una versione della prima cantica destinata ai ragazzi evita di riprodurre il nome del Profeta dell'islam

Nella nuova versione olandese dell’Inferno dantesco, pubblicata di recente da Blossom Books e destinata ai lettori più giovani, è stato omesso il nome di Maometto, che Dante, com’è noto, elenca tra i dannati di Malebolge. La traduttrice Lies Lavrijsen ha preferito ricorrere a questa soluzione per evitare che l’episodio risultasse «inutilmente offensivo per un pubblico di lettori che è una parte così ampia della società olandese e fiamminga», secondo quanto dichiarato da Myrthe Spiteri, amministratrice delegata della casa editrice. Nei Paesi Bassi la presenza musulmana equivale al 5% della popolazione, a fronte del 30% di cristiani di denominazioni differenti (i cattolici rappresentano il 24%; la Chiesa protestante, nella quale confluiscono luterani e calvinisti, si assesta attorno al 6%).

La sorte ultraterrena di Maometto, descritta nel canto XXVIII, rappresenta un elemento testuale particolarmente delicato, sia per la destinazione infernale del Profeta – che, in quanto scismatico, risulta in qualche modo assimilato al cristianesimo – sia per le mutilazioni infertegli per punizione, in quello che per l’islam è un intollerabile oltraggio all’integrità del corpo. La posizione di Dante nei confronti della cultura arabo-musulmana è molto complessa e comporta una fitta serie di scambi, come ha documentato fin dal 1919 lo studioso e sacerdote spagnolo Miguel Asín y Palacios nel classico L’escatologia musulmana nella “Divina Commedia”.



Dante, la critica del Frankfurter Rundschau: 'Arrivista e plagiatore'
25 marzo 2021

https://tg24.sky.it/mondo/2021/03/25/da ... _link_null

Il quotidiano tedesco stronca il Sommo Poeta ("un arrogante dotato di immenso ego") e la sua opera principale ("una fabbrica di versi"). Per il giornalista Arno Widmann, Dante "non ha inventato l'italiano" e "Shakespeare era meglio"

Un bluff, sopravvalutato e plagiatore. Nel giorno in cui l'Italia celebra col Dantedì i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, scegliendo come data quella dell'inizio del suo viaggio tra Inferno, Purgatorio e Paradiso, la Germania attacca duramente il grande poeta fiorentino. A farlo è la Frankfurter Rundschau, autorevole quotidiano tedesco, che non ha problemi a definire Dante un arrogante "dotato di un immenso ego". L'articolo è titolato "I buoni nel vasino, i cattivi nel pozzo", ed è firmato da Arno Widmann, già fondatore della Tageszeitung (Taz).


"Una fabbrica di versi"


Secondo il giornalista tedesco, la Divina Commedia è "una fabbrica di versi", nella quale "ogni volta è chiaro se fai parte dei buoni o dei cattivi", laddove l'Alighieri è mosso soprattutto "dalla voglia al giudicare e al condannare". Quanta presunzione, dice Widmann: "Gli oltre 14mila versi sono intesi a gettare un ponte lungo oltre 1300 anni sull'Eneide di Virgilio: una tale opera abbisogna di un ego immenso". Per la verità, l'articolo è percorso da uno spirito ai limiti del satirico, di cui appare evidente l'intento provocatorio: nondimeno Widmann - che nel 1987 alimentà il mito dell'Aids creata in un laboratorio militare americano con un'intervista da lui commissionata - irride all'Italia che loda Dante "come uno di coloro che hanno portato l'idioma del Paese alle altezze della grande letteratura".


"Non ha inventato la lingua italiana"


In realtà, secondo l'autore, l'Alighieri "in un certo senso avrebbe creato la lingua per la sua opera, e questa lingua divenne quella dei suoi lettori e poi quella dell'Italia...", ma è semplicemente quello "che fino a 60 anni fa si raccontava ad ogni scolaro italiano, nessuno lo direbbe anche oggi". Come se son bastasse, le prime liriche in volgare furono scritte "in provenzale", certo non nell'italico idioma dantesco: in pratica, la maggiore invenzione di Dante, ossia di aver portato il volgare nell'alveo dell'arte letteraria, non è una vera invenzione. Pure l'aldilà dantesco "è un mondo ben strano", insiste Widmann, dove "non cresce nessun albero", praticamente "un paesaggio da uffici", se non fosse "per qualche creatura mitologica e gli angeli caduti e risaliti".
Anche Beatrice nell'occhio del ciclone

Il tedesco trova da ridire anche sul rapporto con Beatrice: "Per la scoperta della vita nuziale come una delle vie alla beatitudine bisognerà attendere Martin Lutero e la Riforma". Poi Widmann si lancia in un paragone con Shakespeare, definendo l'autore inglese "più moderno anni luce rispetto agli sforzi di Dante di aver un'opinione su tutto, di trascinare tutto davanti alla poltrona da giudice della sua Morale. Tutta questa immensa opera serve solo per permettere al Poeta di anticipare il Giorno del Giudizio, mettere lui in pratica l'Opera di Dio e di spingere i buoni nel vasetto e i cattivi nel pozzo".
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Messaggioda Berto » dom ott 03, 2021 9:26 am

“Dateci la testa di quel professore”
Giulio Meotti

https://meotti.substack.com/p/dateci-la ... professore

Stavolta siamo in una scuola del West Yorkshire, Inghilterra, dove dozzine di manifestanti si sono riuniti davanti ai cancelli della Batley Grammar School, costringendo la scuola a consigliare agli studenti a rimanere a casa, mentre gli agenti di polizia fanno la guardia. Un 29enne insegnante, reo di aver mostrato in classe una vignetta di Charlie Hebdo, è stato portato in un “luogo sicuro” dopo che la polizia ha sollevato preoccupazioni per la sua sicurezza e lo ha posto sotto protezione.

È stata una capitolazione vergognosa. Gary Kibble, il preside della Batley Grammar, ha offerto le sue “scuse sincere e complete”, aggiungendo che la decisione dell’insegnante era “completamente inappropriata”. La scuola ha tenuto un incontro con imam e islamisti locali (foto sopra) prima di annunciare la sospensione dell'insegnante.

Soltanto a ottobre, Samuel Paty è stato decapitato in Francia da un terrorista dopo aver mostrato una vignetta di Maometto agli studenti di un corso sulla libertà di espressione. Dopo di lui, una decina di altri insegnanti e docenti sono finiti sotto scorta.

“Dateci la sua testa”, hanno urlato gli islamisti fuori dalla scuola inglese a Batley. Siamo nell’Inghilterra dove già operano legalmente centinaia di corti della Sharia. Una testa dopo l’altra, per farla finita una volta per tutte con questa storiaccia della libertà.
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Criticare l'Islam è una necessità vitale e civile primaria

Messaggioda Berto » dom ott 03, 2021 9:27 am

Il settimanale tedesco SPIEGEL sostiene che il defunto fumettista di Maometto Kurt Westergaard è responsabile del terrore islamico

https://www.islamnograzie.com/il-settim ... -islamico/

De mortuis nil nisi bene. Si dovrebbero solo dire cose buone sul defunto. Naturalmente, questo principio non può sempre essere rispettato. Ma il modo in cui la rivista “SPIEGEL” ieri ha presentato la storia dell’impatto delle vignette su Maometto in occasione della morte di Kurt Westergaard in un teaser è tanto ripugnante quanto tipico per la generale pacificazione islamica dei media mainstream tedeschi.

Traduzione: La sua vignetta su Maometto causò rivolte in tutto il mondo con molte morti, e anche l’attacco a “Charlie Hebdo” è indirettamente attribuito ad esso: ora è morto il fumettista danese Kurt Westergaard.

Il giornalista e avvocato Arnd Diringer ha commentato giustamente su Twitter: “I disordini con numerose morti e l’attacco a “Charlie Hebdo” sono quindi il risultato di alcune immagini e non il risultato di un’ideologia omiura e di azioni dei suoi sostenitori.

È solo qualcosa di diverso se dipingi Cristo come un maiale sulla croce o vendi il Piss Christ immerso nelle urine come arte o se disegni cartoni animati dell’assassinor e molestatore di bambini Mohammed. In quest’ultimo caso, è ovviamente comprensibile per MSM come SPIEGEL se i “fedeli” sono indignati e tagliano la gola di qualcuno o altro o gli sparano o lo fanno saltare in aria.

I non musulmani devono mostrare maggiore sensibilità. Se sa quanto profondamente sta ferendo i nobili cuori musulmani e ancora insulta la religione di misericordia n. 1 con satira e caricatura, il sangue delle vittime di musulmani profondamente devoti è sulle mani del provocatori e colpevoli. Chi non lo capisce è islamofobo e razzista. E chiunque sia anche pubblicamente in disaccordo con questa valutazione è con ogni probabilità anche un nazista o peggio.

Ad esempio, un vecchio fondamentalista bianco e cristiano che non può sopportare critiche giustificate alla propria religione – coperta dalla libertà artistica – quindi mostra mancanza di solidarietà nei confronti dei musulmani quando si difendono da scritti e immagini blasfemi con la durezza necessaria.



Gino Quarelo
Chi denuncia il male facendo satira è un uomo giusto ed esemplare e un eroe che rischia la vita per noi, da ringraziare sempre.
Il responsabile del male non è chi denuncia la mafia ma il mafioso che fa del male e che per ritorsione uccide o cerca di uccidere chi lo denuncia.



Germania: le associazioni turche stanno suscitando problemi contro un insegnante di filosofia che ha sollevato la questione del matrimonio forzato islamico in classe
15 febbraio 2022

https://www.islamnograzie.com/germania- ... in-classe/

Germania: le associazioni turche stanno suscitando problemi contro un insegnante di filosofia che ha sollevato la questione del matrimonio forzato islamico in classe

L’apprendimento non è solo per la scuola, ma per la vita.

Questo è ciò che probabilmente pensò un insegnante di filosofia al liceo Alleestraße di Siegburg e diede ai suoi studenti il seguente compito:

“Un padre turco in Germania sposa sua figlia con il figlio di suo fratello senza il suo consenso al fine di garantirgli un permesso di soggiorno per la Germania e quindi un sostentamento. Discuti la situazione con la persona seduta accanto a te. Quali conflitti vedi in esso?


L’argomento della lezione di filosofia probabilmente ci occuperà per qualche tempo nella Germania multiculturale del 21 ° secolo. Lo è:

“Un’etica per tutte le culture? – Aprire problemi nel campo della tensione tra relativismo culturale e universalismo”.

Quindi è successo l’inevitabile. La “Federazione delle associazioni dei genitori turchi nella Renania Settentrionale-Vestfalia”, con sede a Dortmund, ha avuto notizia della questione. Avrebbe potuto benissimo essere la rossa “”Unione per l’Istruzione e la Scienza” o il Ministero dell’Istruzione e degli Affari Culturali. Iniziò la solita farsa, la scuola dovette chiedere pubblicamente l’indulgenza dei suoi peccati – e l’insegnante di filosofia fu fortunato se uscì dalla vicenda relativamente illeso. Forse dovrebbe fare qualcosa “contro l’estremismo di destra” ? In qualche modo deve liberarsi dell’odore del razzismo.

Sorprendentemente, la “Federazione delle associazioni dei genitori turchi” non afferma nemmeno che non ci sono matrimoni forzati di ragazze turche da parte dei loro padri in Germania. A nessuno è permesso parlarne o filosofeggiare. E questo è così ovvio per tutti i cosiddetti partecipanti istruiti e cosmopoliti nella caccia all’insegnante di filosofia di Siegburg che non pensano nemmeno che sia necessario dire una sola parola al riguardo.

Per inciso, si dice che il controverso compito sia stato preso fuori contesto e provenga “da un libro di testo approvato nella Renania Settentrionale-Vestfalia”, secondo il quotidiano “Bild”.





La storia rimossa dell'Islam: Intervista a Raymond Ibrahim

Davide Cavaliere
7 Settembre 2022

http://www.linformale.eu/la-storia-rimo ... d-ibrahim/

Nato e cresciuto negli Stati Uniti da genitori egiziani copti, vissuti in Medio Oriente, Raymond Ibrahim è un autore e un apprezzato conferenziere specializzato in Medio Oriente e Islam. Attualmente Shillman Fellow presso il David Horowitz Freedom Center, Illustre Senior Fellow presso il Gatestone Institute e il Judith Friedman Rosen Fellow al Middle East Forum. Insieme a Daniel Pipes, Robert Spencer e Bruce Bawer è una delle voci più libere sulla storia islamica.

Gli editori italiani sono poco inclini a tradurre e pubblicare libri critici nei confronti dell’Islam. Lei ha recentemente pubblicato Defenders of the West. Può esporre ai nostri lettori il contenuto del testo?

Sì, è il seguito del mio precedente libro, Sword and Scimitar: Fourteen Centuries of War between Islam and the West. Mentre quel libro si concentrava su otto battaglie decisive tra l’Islam e l’Europa che hanno segnato il corso della storia, Defenders of the West si concentra su otto uomini decisivi. Il libro analizza la stessa lunga guerra tra l’Islam e l’Europa, ma attraverso la lente e le vite di questi otto guerrieri, le cui vite e imprese sono più drammatiche di quanto la maggior parte dei film di finzione riesca a rappresentare. Ironia della sorte, mentre un tempo tutti e otto questi uomini venivano acclamati come grandi ed esemplari eroi, oggi la maggior parte di loro è completamente sconosciuta, oppure viene vilipesa, e le loro guerre difensive contro l’Islam vengono presentate come attacchi intolleranti o immotivati da parte di “islamofobi” e xenofobi incapaci di “celebrare la diversità”. Devo aggiungere che sono riuscito a scavare in diverse fonti nascoste e poco conosciute, in lingue diverse, per offrire un resoconto il più accurato e avvincente possibile delle loro lotte contro il jihad.

L’invasione russa dell’Ucraina ha reso l’Europa più dipendente dalla Turchia, dall’Azerbaigian, dall’Algeria e dai Paesi musulmani del Mar Caspio. In futuro, in che modo queste nazioni musulmane sfrutteranno la nostra dipendenza dalle loro risorse energetiche?

Se la storia è maestra, queste nazioni musulmane sfrutteranno la nostra dipendenza dalle loro risorse energetiche in modo da sostenere l’Islam nella comunità mondiale. Ad esempio, i petrodollari sauditi sono ben noti per finanziare e diffondere la forma più radicale di insegnamento islamico nelle moschee e nelle madrase di tutto il mondo, anche, se non soprattutto, in Occidente: il cosiddetto “wahhabismo” (che in realtà è un altro modo per dire Islam letterale e purista). Inoltre, cercare di rafforzare l’Islam e indebolire gli infedeli è un imperativo musulmano, che può essere raggiunto in molti modi, tra cui il jihad, che è solo il più famoso. In questo scenario, i musulmani useranno il denaro degli infedeli e la loro dipendenza dalle loro risorse per radicalizzare i compagni musulmani contro l’Occidente.

I musulmani hanno conquistato e sottomesso vasti territori in tutto il mondo, dall’Europa all’Asia fino all’Africa. Com’è possibile che una civiltà guerriera e schiavista sia ora considerata una “vittima” della presunta oppressione occidentale?

Sì, è una svolta sorprendente, no? Il motivo per cui una narrativa così stravagante è riuscita a prevalere è duplice: In primo luogo, la maggior parte della reale interazione storica tra l’Islam e l’Occidente – secoli di guerre, conquiste, spargimenti di sangue e schiavitù di massa – è stata soppressa; qui sto parlando del continuo, violento assalto jihadista perpetrato da califfati, sultanati, emirati musulmani, da una varietà di nazioni, tra cui arabi, berberi, turchi e tartari. Come si legge in entrambi i libri, Defenders of the West e Sword and Scimitar, per ben oltre mille anni questi popoli diversi, operando secondo una logica spiccatamente islamica – quella sostenuta dall’ISIS, quella che ci hanno detto non avere “nulla a che fare con l’Islam” – hanno condotto un jihad implacabile in ogni angolo d’Europa, spingendosi fino all’Islanda nelle loro razzie di schiavi. Inoltre, nei primi secoli dell’Islam, tre quarti del mondo cristiano originario – tra cui tutto il Nord Africa, dal Marocco all’Egitto, il Medio Oriente e l’Asia Minore (oggi conosciuta come Turchia) – sono stati violentemente annessi al mondo musulmano, anche se queste regioni rappresentavano le regioni più antiche e sviluppate del cristianesimo. Purtroppo, poche persone in Occidente lo sanno; sembrano pensare che il Medio Oriente e il Nord Africa siano sempre stati islamici. Ma non solo questa storia è stata completamente soppressa; al suo posto, qualsiasi aneddoto si possa trovare per demonizzare gli europei e presentare i musulmani come vittime è stato tolto dal contesto, esagerato e ampiamente diffuso.

Come è accaduto con le Crociate?

Le Crociate sono un esempio perfetto. Se si parla con una qualsiasi persona occidentale e le si chiede quando sono iniziati i conflitti tra musulmani ed europei, invariabilmente risponderà le Crociate. In questo modo, però, si manifesta la propria ignoranza sul fatto che, in realtà, le Crociate sono state una goccia nel mare della guerra totale tra l’Islam e l’Occidente nel corso di più di un millennio; e durante tutte queste guerre – compresa la prima guerra degli Stati Uniti d’America come nazione, con la “Barberia” – sono stati i musulmani ad essere aggressori. Perché altrimenti l’Islam è stato in Spagna, o nei Balcani, o in Russia, per secoli? Infine, quando il “mainstream” parla dell’interazione storica tra l’Occidente e l’Islam, inizia invariabilmente con l’era coloniale, cioè con quel breve lasso di tempo in cui l’Occidente è finalmente diventato militarmente superiore all’Islam, e quindi può essere considerato l’aggressore. Ironicamente, e in realtà, anche i primi colonizzatori europei operavano nel contesto della lunga e ininterrotta guerra tra l’Islam e loro stessi; in altre parole, cercavano di riformare o quantomeno di disinnescare il mondo musulmano.

Il recente accoltellamento di Salman Rushdie dimostra che l’Islam ha una “memoria lunga” per quanto riguarda le “offese” di cui si considera vittima; al contrario, gli occidentali dimenticano rapidamente gli attacchi terroristici e la violenza islamica. A cosa dobbiamo questa differenza di memoria?

Bella domanda. Credo che molto dipenda dal modo in cui i musulmani e gli occidentali sono stati condizionati. I musulmani, direi, hanno una memoria naturale o normale, che colloca e interpreta gli eventi nel contesto della loro storia. Gli occidentali, invece, sono abituati dalle cosiddette “notizie” a pensare e a preoccuparsi solo di ciò che è “nuovo” – anche se, ovviamente, non c’è mai nulla di veramente nuovo – prima di passare alla cosa successiva di cui le “notizie” parlano e dimenticare la precedente.




Sogno un Mondo libero dalla peste islamica
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Sogno un Mondo liberato dalla millenaria piaga della peste islamica o nazi maomettana.

Un Mondo dove Maometto è stato bandito come Hitler, Stalin e Toto Riina in quanto criminale assassino, idolatra e invasato; dove il Corano è ricordato come il Mein Kampf e un lungo elenco di demenzialità disumane e Allah come un idolo mostruoso e assurdo.

Sogno un Mondo in cui le moschee sono divenute Case della libertà di pensiero, biblioteche, ristoranti, sale di musica e di convegni, discoteche, palestre, centri termali, grandi magazzini, alberghi, sinagoghe, templi indù e chiese cristiane; e la moschea della Mecca Al-Masjid al-Ḥarām sia stata convertita in un parco giochi come Gardalan e Disneyland.

Sogno un Mondo libero dalla orripilante nenia dei muezzin che dai minareti delle moschee chiamano alla preghiera idolatra umanamente offensiva e minacciosa, centinaia di milioni di zombi nazi maomettani terrorizzati e ossessionati dal loro maomettismo.

Un Mondo dove le donne dei paesi oggi mussulmani saranno libere di vestirsi come vogliono, di sposare chi vogliono e con gli stessi identici diritti degli uomini, in cui i bambini non siano più costretti col terrore a impare a memoria e a recitare da automi il demenziale Corano.

Sogno un Mondo in cui Israele non sarà più aggredito da ogni lato e gli ebrei potranno girare liberamente, ben accetti e ben voluti in ogni continente.

Sogno un Mondo non più minacciato da orde di nazi maomettani con la schiuma alla bocca e le bave sulla barba e che gridando come ossessi Allahu Akbar accoltellando, investendo, sparando, bombardando, facendosi esplodere per fare strage dei non maomettani in nome del loro demenziale e criminale profeta idolatra Maometto e del suo mostruoso idolo Allah.




L'Europa non deve farsi complice del male assoluto islamico nazi maomettano a danno degli europei, degli israeliani, del mondo intero, dei cristiani e degli ebrei.
La UE come ha condannato e bandito il nazifascismo e il social internazi comunismo, dovrebbe bandire il nazismo maomettano altrimenti detto Islam o per lo meno dovrebbe metterlo in standby, in stato di osservazione, rilevando pubblicamente le criticità criminali delle azioni di Moametto ritenute un modello per i mussulmani e delle altrettanto criminali prescrizioni del Corano, nonché i comportamenti criminali degli islamici di ieri e di oggi lungo i 1400 anni di storia dell'Islam, chiedendo loro spiegazioni/delucidazioni in merito, in modo da costringere i maomettani a fare i conti con se stessi.
Dopodiché avendo rilevato le analogie criminali con il nazifascismo e il comunismo e la componente razzista e omicida dell'Islam dovrebbe metterlo al bando.

Bisognerebbe che tutte le corti penali e i tribunali europei, di ogni stato europeo e della UE, in ogni procedimento giudiziario contro i terroristi islamici, contestasse loro la motivazione e l'aggravante del razzismo politico religioso, chiamando direttamente in causa l'ideologia/teologia politico-religiosa mussulmana, Maometto e il Corano, come fonti principali che istigano al crimine della discriminazione e della violenza predatoria, assassima e sterminatrice di ogni diversamente religioso, areligioso, pensante, delle donne e degli omosessuali.
Bisognerebbe altresì che i governi e le amministrazioni degli stati, dei land, delle regioni, dei comuni e tutte le associazioni che si occupano della tutela dei diritti umani, civili e politici si costituissero parte civile in ognuno di questi procedimenti e chiedessero a gran voce la contestazione della motivazione del razzismo politico religioso e l'applicazione dell'aggravante razzista.
Inoltre la contestazione della motivazione e dell'aggravante razzista dovrebbe essere contestata anche nei delitti comuni contro le cose e le persone (maltrattamenti delle donne e degli omosessuali) riferita alla "cultura/incultura (agli usi e ai costumi, giuridico-politico-religiosi) islamica o nazimaomettana".



Noi bruciamo il Mein Kampf di Hitler e il Corano di Maometto!

viewtopic.php?f=188&t=2931
Trattasi di due libri demenziali, razzisti e nazisti al massimo grado, il nazismo ariano o hitleriano e il nazismo dell'Umma islamica o maomettana.
Uccidere e sterminare gli ebrei e i cristiani e tutti i non islamici diversamente religiosi, non religiosi e pensanti è un crimine contro l'umanità e non bruciare il Corano che è un libro demenziale e mostruoso che istiga e induce a farlo.


Un fuoco di liberazione e di purificazione!

Noi bruciamo il Corano perché è un libro mostruoso, il libro del male, il libro dell'orrore e del terrore.
Noi bruciamo il Corano perché è un libro razzista e nazista che ci insulta e ci offende chiamandoci infedeli, miscredenti, immondi, maiali, scimmie, deviati, corruttori.
Noi bruciamo il Corano perché è un libro che ci minaccia di morte, che istiga all'omicidio, allo sterminio e al suicidio omicidio stragisti.
Noi bruciamo il Corano perché è un libro che promuove il disprezzo, l'odio, predazione, la riduzione in schiavitù o in dhimmitudine e l'uccisione dei non maomettani.
Noi bruciamo il Corano perché è un libro che nel suo insieme promuove la disumanità e l'inciviltà, la guerra politico religiosa, lo sterminio, il razzismo, il nazismo demenziale dell'Umma, la discriminazione di genere, religiosa, ideologica, sociale e politica.
Noi bruciamo il Corano perché è un libro che esalta il male che ci manca di rispetto che diffonde incultura e crimine che viola i valori, i doveri e i diritti umani naturali e universali dell'umanità.
Noi bruciamo il Corano per liberarci da questo male immenso che minaccia e opprime l'umanità.
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Messaggioda Berto » lun gen 30, 2023 10:28 am

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