Straxe de San Bernardin en California

Straxe de San Bernardin en California

Messaggioda Berto » sab dic 05, 2015 8:43 am

Straxe de San Bernardin en California
viewtopic.php?f=188&t=2035
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Straxe de San Bernardin en California

Messaggioda Berto » sab dic 05, 2015 8:44 am

Strage di San Bernardino "ispirata" dall'Is. Indagine Fbi procede per "atto di terrorismo"

Prima dell'assalto al centro per disabili, Tashfeen Malik ha rilasciato un post su Facebook in cui dichiarava fedeltà al "califfo" Abu Bakr al-Baghdadi. Agenzia di stampa che fiancheggia l'Is: "Erano seguaci del Califfato". Syed Farook aveva discusso con un collega ebreo, poi ucciso, sulla violenza dell'Islam.
04 dicembre 2015

http://www.repubblica.it/esteri/2015/12 ... -128763486

WASHINGTON - Nel giorno dell'attacco nell'Inland Regional Center, il centro per disabili di San Bernardino, in California, Tashfeen Malik, moglie di Syed Farook, con cui ha massacrato a colpi di fucile d'assalto 14 persone prima che la coppia fosse rintracciata e abbattuta dalla polizia, aveva lasciato su Facebook una sorta di testamento-rivendicazione: un messaggio pro-Is in cui dichiarava fedeltà al "califfo" Abu Bakr al-Baghdadi.
Dopo una verifica, un dirigente di Facebook ha affermato che il post è apparso sul social temporalmente in coincidenza con l'inizio dell'assalto, aggiungendo che "il profilo è stato rimosso per violazione degli standard di Facebook" e che l'azienda "sta collaborando con le forze dell'ordine". La donna, 27enne di origine pachistana, avrebbe scritto il post con un account diverso dal proprio. Secondo fonti investigative, l'attacco a San Bernardino sembra essere stato ispirato, ma non diretto, dallo Stato Islamico.
"Non erano parte di una cellula organizzata". Amaq, agenzia di stampa che fiancheggia lo Stato Islamico, attribuisce il massacro a "seguaci dell'Is". Il comunicato, tuttavia, pur tracciando un filo con le stragi di Parigi e quella delle guardie presidenziali a Tunisi, non sostiene apertamente che l'Is sia stato il mandante di quella di San Bernardino. Una fonte dell'amministrazione Usa ribadisce: "Nella casa dei due aggressori nessun elemento suggerisce che fossero collegati organicamente a organizzazioni terroristiche straniere". E rincara: "Lo Stato Islamico non sapeva chi fossero".
Il Site, il sito che monitora l'estremismo islamico sul web, riferisce che diversi account ufficiali dell'Is festeggiano la strage di San Bernardino e lanciano nuove minacce contro gli Usa. Un'immagine mostra una veduta aerea di New York, con la bandiera nera del "califfato" che sventola sull'Empire State Building e la scritta: "Fiumi di sangue aspettano l'America".
Proclami che non convincono gli inquirenti statunitensi. Il direttore del Fbi, James Comey, sintetizza: "A questo punto dell'indagine, possiamo affermare che i due killer mostravano segni di radicalizzazione, non di appartenenza a una cellula terroristica. Potenziali i legami con un'organizzazione terroristica straniera". Al Fbi, aggiunge Comey, "non esisteva alcun file su di loro e non esiste alcun punto di contatto tra i loro nomi e precedenti indagini del Fbi che potesse portarli nel nostro radar".

L'Fbi indaga per un "atto di terrorismo", come ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, seguito più tardi da David Bowdich, del Fbi di Los Angeles. Bowdich ha aggiunto che Farook e Malik hanno cercato di distruggere prove, in particolare rompendo due cellulari e gettandoli in un bidone dell'immondizia. L'indagine, ha aggiunto, continua soprattutto per capire quali fossero le loro motivazioni e se stessero pianificando altre azioni. Bowdich ha affermato che l'Fbi in questo momento non è in grado di dire se i due abbiano agito da soli o fossero guidati da qualcuno, in carcere non ci sono altri sospetti, ma "potrebbero esserci arresti in futuro". Al proposito, Bowdich ha spiegato che sono in corso accertamenti sui contatti telefonici intercorsi tra i due responsabili della strage e persone oggetto attualmente di indagini. Uno dei due ha avuto "un contatto telefonico" con qualcuno sul quale l'Fbi sta indagando, ha affermato il dirigente federale, precisando che i contatti erano interni agli Stati Uniti: "Non sono al corrente di tutti i contatti all'estero al momento, ma stiamo lavorando con tutti i partner stranieri su questo".

I federali starebbero cercando di capire se sia stata Tashfeen Malik a radicalizzare suo marito e a convincerlo a commettere la strage, sostiene Nbc che cita fonti della polizia. Che la strage fosse pianificata lo dimostrerebbe l'arsenale di armi e munizioni trovate nell'appartamento della coppia, oltre a un manuale di istruzioni di Al Qaeda per costruire ordigni e i primi dati che l'Fbi ha estratto dai computer e dai cellulari. Fonti dell'amministrazione americana hanno inoltre affermato che la coppia di killer, nella sua abitazione a Redlands, nei pressi di San Bernardino, ha distrutto i dischi rigidi dei suoi pc e altri congegni elettronici prima di partire per la sua "spedizione punitiva" senza ritorno.
Nella casa dei killer. Ha dell'incredibile che l'abitazione sia stata visitata dai media. Un reporter di MSNBC ha riferito di aver notato all'interno una culla (la coppia aveva una bimba di 6 mesi, lasciata in custodia alla nonna paterna il giorno della strage, ndr), un Corano per bambini, foto di famiglia, documenti strappati, lo schermo di un computer, non il computer. Un portavoce del Fbi ha dichiarato al Guardian: "Non so chi abbia autorizzato l'ingresso (il proprietario, ndr), ma noi abbiamo terminato le ricerche nell'appartamento". Le autorità avevano già rivelato come Syed e Tashreen avessero in casa 12 pipe bomb, ordigni infilati in tubi metallici ritrovati anche sul luogo della strage, strumenti per la fabbricazione di esplosivo e oltre 4500 proiettili. Al centro per disabili si erano presentati equipaggiati anche con due fucili d'assalto e due pistole automatiche, armi che sono poi risultate essere state vendute legalmente negli Usa.

Il passato di Tashfeen Malik. Intanto, dalle autorità del Pakistan giungono altre informazioni sul passato di Tashfeen Malik. La famiglia della donna, originaria del Punjab meridionale, si era trasferita in Arabia Saudita 25 anni fa. Cinque o sei anni fa Tashfeen aveva fatto ritorno in Pakistan per studiare Farmacia all'Università di Multan. Poi, evidentemente, aveva fatto ritorno in Arabia Saudita: un collega di Syed, scampato all'eccidio, aveva raccontato che nel corso del 2015 l'uomo si era recato in Arabia Saudita e al ritorno aveva portato con sè Tashfeen, presentandola come sua moglie. Contattato dall'intelligence pachistana, uno zio di Tashfeen Malik, Javed Rabbani, ha affermato che la vita in Arabia Saudita aveva cambiato il padre della donna, Gulzar, rendendolo "fortemente conservatore". Dall'Arabia Saudita, fonti del governo precisano che "il nome di Tashreen Malik non figura in alcuna lista delle persone segnalate per terrorismo" e che la donna "non era mai arrivata all'attenzione delle autorità".
La discussione sull'Islam. L'indagine si è concentrata su motivazioni di tipo radicale su spinta del presidente Usa, Barack Obama, e del capo della polizia di San Bernardino Jarrod Burguan. Si concretizza così la pista che porta al terrorismo di ispirazione fondamentalista come movente della strage. E si apprende che Syed, ispettore sanitario del Dipartimento della Salute della contea di San Bernardino, avrebbe avuto nell'ambiente di lavoro un'accesa discussione con un collega ebreo poi ucciso all'Inland Regional Center, Nicholas Thalasinos, due settimane prima della festa di fine anno trasformatasi in teatro di un massacro. Argomento, la violenza dell'Islam. Vicenda al momento sottoposta a verifica da parte degli inquirenti.
Come avrebbe raccontato un testimone, la stessa discussione avrebbe avuto luogo anche durante la festa di fine anno, protagonisti ancora Farook e Thalasinos, ebreo messianico, un mix tra ebraismo e cristianesimo. Il testimone ha raccontato di aver raggiunto i due sul finire della disputa e avrebbe sentito Thalasinos dire: "Non è d'accordo che l'Islam non sia una religione pacifica. Non so come discutere con lui". Al che Syed avrebbe replicato: "Gli americani non capiscono l'Islam". Anche la moglie di Thalasinos ha confermato la discussione, ma di non avere la sensazione che fosse mai degenerata in litigio. "Mio marito non l'aveva mai descritto come un musulmano radicalizzato".
Anche il Daily Mail racconta della discussione intercorsa poco prima della strage tra Farook e Thalasinos, descritto come molto attivo su Fb nel difendere la causa di Israele. La discussione era stata "accesa, appassionata", come ha raccontato un'altra collega, Kuuleme Stephen. I due uomini, ha riferito quest'ultima, però non stavano litigando. Secondo il quotidiano che cita gli avvocati della famiglia Farook, il killer era anche stato preso in giro al lavoro per la barba che si era fatto crescere e che gli dava il tipico aspetto da musulmano. C'era gente che "lo prendeva in giro per la sua barba e per come appariva. Aveva una lunga barba e capelli molto corti", ha spiegato il legale Mohammad Abuershaid, che assiste i familiari assieme a David Chesley. "Erano solo semplici commenti e lui li ignorava abbastanza tranquillamente"
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Straxe de San Bernardin en California

Messaggioda Berto » sab dic 05, 2015 4:41 pm

Strage San Bernardino, Obama: "Pericolo radicalizzazione"

Il presidente nel messaggio del sabato: "Non ci lasceremo terrorizzare". Evacuata sede Ups della città californiana: era arrivato un pacco per il killer

http://www.repubblica.it/esteri/2015/12 ... -128828183

I killer di San Bernardino, Tashfeen Malik e Syed Rizwan Farook (ap)

WASHINGTON - L'attentato di San Bernardino conferma il rischio rappresentato da individui che abbracciano l'islam radicale, ma gli Stati Uniti non cederanno alla paura. Questo il senso del messaggio che oggi come ogni sabato il presidente Barack Obama ha rivolto alla nazione. "E' possibile che questi due attentatori siano stati radicalizzati per compiere questo atto di terrore. Se così fosse, metterebbe in evidenza una minaccia su cui ci concentriamo da anni: il pericolo di persone che soccombono a ideologie estremiste violente", ha detto il capo della Casa Bianca.

"Siamo forti. E non saremo terrorizzati - ha aggiunto - Come presidente la mia massima priorità è la sicurezza del popolo Usa. E' un lavoro che dovrebbe unire tutti noi, come americani, in modo da fare tutto quanto in nostro potere per difendere il Paese. È così che possiamo onorare le vite perse e inviare un messaggio a chi cerca di farci del male. Noi siamo americani e difenderemo i nostri valori: una società libera e aperta".
"Sappiamo che l'Is e altri gruppi terroristici stanno incoraggiando attivamente le persone in tutto il mondo, e nel nostro Paese, per commettere terribili atti di violenza, spesso come lupi solitari - ha proseguito Obama - Anche se lavoriamo per prevenire gli attacchi, tutti noi, governo, forze dell'ordine, comunità, leader religiosi, dobbiamo impegnarci insieme per impedire alle persone di cadere vittima di queste ideologie odiose".

Il presidente ha poi rilanciato la sua campagna per le restrizioni alla vendita di armi. "Chi è inserito nella no-fly list può entrare in un negozio e acquistare un'arma. Questo è folle. Invito il Congresso a correggere la legge". A San Bernardino "i killer hanno usato fucili d'assalto in stile militare per uccidere quante persone possibili. E questo ci ricorda che in America è troppo facile per le persone pericolose mettere le mani su un'arma". "Se sei troppo pericoloso per salire su un aereo - ha concluso - lo sei anche, per definizione, per comprare una pistola. Potremmo non essere in grado di prevenire ogni tragedia ma, come minimo non dovremmo rendere più facile a potenziali terroristi o criminali mettere le mani su un'arma che potrebbero usare contro gli americani".

A San Bernardino si sono intanto vissuti momenti di tensione quando la sede locale della Ups è stata evacuata per un pacco sospetto, indirizzato a Syed Rizwan Farook, l'autore, insieme alla moglie Tashfeen Malik, del massacro mercoledì di 14 persone e il ferimento di 21. Il pacco era già nelle mani del fattorino quando questi si è reso conto che l'indirizzo di Redlands era lo stesso della coppia di killer. A quel punto è tornato indietro e sono arrivati gli artificieri.

Gli inquirenti americani ritengono che i due attentatori non facessero parte di una cellula terroristica organizzata. Ma sugli account dello Stato islamico si moltiplicano gli elogi nei loro confronti e i proclami che in qualche modo rivendicano la strage. "Due soldati del Califfato hanno compiuto un attacco a San Bernardino, uccidendo 14 miscredenti", afferma l'organo di propaganda ufficiale dell'Isis in lingua inglese, al Bayan. Ieri, Amaq, un altro network del gruppo, aveva indicato Farook e Malik come "due sostenitori" dell'Is.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Straxe de San Bernardin en California

Messaggioda Berto » sab dic 05, 2015 11:44 pm

Obama: «San Bernardino tragedia per tutto il Paese, Congresso agisca»
Nuova rivendicazione dell’Isis, ma l’Fbi ritiene che gli attentatori non fossero parte di una cellula. Il New York Times con il presidente: editoriale in prima pagina. Ma in Virginia il rettore della Liberty University, cristiana, esorta gli studenti ad armarsi legalmente

http://www.corriere.it/esteri/15_dicemb ... 2c40.shtml

«Le loro morti sono una tragedia assoluta, non solo per San Bernardino, ma per tutto il Paese». Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, parlando nel suo tradizionale messaggio radiofonico del sabato della strage in California di mercoledì che ha provocato 14 vittime e 21 feriti. Nell’esprimere il cordoglio alle famiglie, il capo della Casa Bianca ha detto che «i nostri cuori sono con San Bernardino, un’altra comunità americana distrutta dalla violenza indicibile. È possibile che i due attentatori siano stati radicalizzati. Se così fosse, metterebbe in evidenza una minaccia su cui ci concentriamo da anni: il pericolo di persone che soccombono a ideologie estremiste violente». Obama poi, in serata, ha avuto anche un colloquio con il suo omologo francese François Hollande. Obama e il Nyt: «Cambiare la legge sulle armi»

Poi il presidente ha di nuovo, come ha sempre fatto dopo una strage, invitato il Congresso ad agire contro il facile acquisto delle armi negli Usa: «Chi è inserito nella no-fly list può entrare in un negozio e acquistare un’arma. Questo è folle. Invito il Congresso a correggere la legge», ha detto Obama. «I killer hanno usato fucili d’assalto in stile militare per uccidere quante persone possibili. E questo ci ricorda che in America è troppo facile per le persone pericolose mettere le mani su un’arma». Con il presidente si è schierato anche il New York Times che, per la prima volta in 95 anni, ha pubblicato sulla prima pagina un editoriale intitolato «The Gun Epidemic», l’epidemia delle pistole, schierandosi contro l’attuale legge. Era dal 1920 che un’opinione così forte non veniva pubblicata con tanta evidenza, lontano dalla sezione opinioni, da parte dell’autorevole quotidiano.


L’università che esorta gli studenti ad armarsi

Ma il clima in alcune parti degli Stati Uniti sembra prendere una direzione opposta.
Il rettore di un’università della Virginia, la Liberty, secondo quanto riporta il quotidiano locale News and Advance, ha esortato gli studenti a frequentare il corso gratuito, tenuto dalla polizia del college, per poter portare armi nascoste. «Diamo loro (ai terroristi, ndr), una lezione, qualora dovessero mai farsi vedere qui», ha detto Jerry Falwell,. 53 anni, rettore della Liberty University di Lynchburg dal 2007 quando «ereditò» la carica dal padre, il reverendo che fondò la scuola cristiana. Al momento alla Liberty studiano circa 14.000 persone, oltre a 100.000 studenti online. Il discorso sarebbe stato accolto da un’ovazione degli studenti.

I vecchi tabulati dei killer off-limits per Fbi Le indagini sono, paradossalmente, ostacolate dal nuovo «Usa Freedom Act» che è stato approvato a inizio dicembre e che ha chiuso formalmente il controverso programma di sorveglianza della National Security Agency (Nsa). Infatti se, prima, le autorità americane avrebbero avuto la possibilità di controllare e analizzare le conversazioni telefoniche di almeno cinque anni della coppia di killer, adesso il database che le compagnie telefoniche possono concedere all’Fbi riguarda solo gli ultimi due anni. Cioè l’intero periodo di residenza di Tashfeen Malik, l’autrice insieme al marito Syed Farook, del massacro, negli Stati Uniti.

Pacco sospetto
La tensione in California rimane alta. Sempre sabato mattina, infatti, la sede della Uops a San Bernardino è stata temporaneamente evacuata dopo l’arrivo di un pacco sospetto diretto proprio a Farook. Il capo della polizia di San Bernardino, Jarrod Burguan, ha poi spiegato via Twitter che gli accertamenti hanno dato esito negativo e che lo stesso «non pone minaccia». L’invio era stato effettuato da un mittente definito «rispettabile», ma per sicurezza, considerando anche l’enorme arsenale bellico trovato a casa dei due killer, è stato sottoposto ad accurate verifiche. shadow carousel I media Usa dentro la casa dei killer di San Bernardino ]

La rivendicazione dell’Isis
Nel frattempo è arrivata la presunta rivendicazione dell’Isis per la strage di San Bernardino. La radio al-Bayan, gestita dal gruppo terroristico, ha riferito che «due soldati del Califfato hanno compiuto un attacco a San Bernardino, uccidendo 14 miscredenti». Venerdì un comunicato trasmesso da Aamaq, agenzia di stampa dello Stato islamico, affermava che «due sostenitori dell’Isis» sono gli autori della strage. Su diversi account dello Stato islamico si è celebrata la strage. E anche l’Fbi ha confermato che si è trattato di «un atto di terrorismo».
Non parte di una cellula
A spiegarlo David Bowdich, il vice direttore dell’ufficio di Los Angeles in una conferenza stampa. Il direttore Fbi James Comey però ha precisato che non ci sono indicazioni che i due killer facessero parte di una cellula più ampia. La stessa posizione è stata ribadita sabato sera dalla Casa Bianca: l’amministrazione americana smentisce in qualche modo l’appartenenza dei due all’Isis, che li aveva definiti propri «soldati», o che la coppia autrice della strage «facesse parte di un gruppo organizzato».

L’atto di fedeltà al Califfo
Già nella giornata di venerdì la Cnn, citando fonti investigative, aveva svelato che Tashfeen Malik aveva postato un messaggio un pro Isis proprio nei momenti concitati dell’attacco. Un testo, apparso su una pagina Facebook, dove usando uno pseudonimo, la donna avrebbe dichiarato la sua fedeltà al Califfo.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm


Torna a Islam

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 12 ospiti

cron