Boteje mołotov e petardi a Seravałe, fati pasar par bonbe

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Messaggioda Berto » mar nov 29, 2016 7:56 pm

Boteje mołotov e mortareti a Seravałe, fati pasar par bonbe
viewtopic.php?f=183&t=2422

Mi no credo k'a sipia stà coalke veneto stufo de l'opresion tałiana...; ma se anca fuse mi no ghe diria sù, ghe diria lomè ke sti scioki e sti sciantixi non łi porta a gnente, tenpo perso parké dadrio manca i veneti, manca el popoło veneto e prasiò asion cusita łe deventa asurde, ensemenie, no łe ghe porta gnaon tornaconto ai veneti.
El Veneto no lè el Sudtirol endoe ke ła stragran parte dei trołexi łi jera ognii e i veneti purteopo no łi xe i trołexi!


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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » mar nov 29, 2016 7:59 pm

BOMBE A VITTORIO VENETO, RETATA IN CORSO TRA INDIPENDENTISTI

http://www.miglioverde.eu/bombe-a-vitto ... endentisti

Sarebbe in corso una retata, con relative perquisizioni, in Veneto. Dopo i fatti della scorsa settimana secondo cui per le bombe scoppiate a Vittorio Veneto sarebbe spuntata la “Pista venetista” (secondo indiscrezioni potrebbe riguardare membri del CLNV). Si attendono conferme. Anche la Guardia di Finanza in azione per controllare alcuni esponenti indipendentisti, che dichiaratisi veneti han scelto di non pgare più le tasse allo Stato italiano.
Secondo Trevisotoday, “una lettera, firmata “I love Venethia” è stata recapitata nei giorni scorsi presso l’abitazione di Colle Umberto del professor Pietro Panzarino, giornalista ed ex dirigente scolastico del liceo classico e scientifico Flaminio. I volantino sarebbe una rivendicazione dell’attentato esplosivo di qualche giorno fa al municipio di Vittorio Veneto.
Così il volantino: “Attentato Vittorio Veneto h.01.30 notte tra il 22/23 novembre 2016; non sono stati volutamente fatti danni materiali a cose o persone; inizia il percorso determinato che non cesserà fino al completo sgombero dei terreni veneti appartenenti alla Repubblica Serenissima; italia stato oppressore della Venethia da 150 anni; la firma rivendicata è stata fatta sul lato destro del municipio di Vittorio Veneto e prontamente cancellata dai servizi dello stato italiano”. L’autenticità del documento è ora al vaglio degli inquirenti.
Le questure di Vicenza e Verona sono in prima fila nell’operazione di controllo. Gli indagati sarebbero 19. “Le indagini sono in corso, le forze dell’ordine presenti a Treviso sono di grande pregio e di grande qualificazione, sono molto molto bravi i nostri uomini e per cui siamo fiduciosi di poter ottenere un risultato in tempi rapidi. Intanto io lavorerò assieme a sindaco e prefetto per fare tutto ciò che è di mia competenza”. Lo ha detto il ministro dell’interno, Angelino Alfano, sui due attentati a Vittorio Veneto, importante città della provincia di Treviso, il primo con bombe molotov contro il municipio ed il secondo il 26 novembre, contro un negozio.
Su Facebook, intanto appaiono le prime conferme; scrive Alvise Piccoli, del CLNV: “Attenzione, ci giungono notizie frammentarie che siano stati a Malo dal patriota Bedin Maurizio e che sia stato portato in questura a Vicenza… attivisti del CLNV si stanno dirigendo… non abbiamo notizie dettagliate… siamo in attesa di novità”.
Ecco le parole del Prefetto di Treviso, intervistato da “La Tribuna di Treviso” (ascolta qui). L’operazione sarebbe ancora in corso, indagano anche i carabinieri. Il sindaco di Vittorio Veneto, Roberto Tonon, si dice amareggiato: “Incontrando sabato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ho chiesto un rafforzamento delle forze per intensificare la sorveglianza il quale mi è stato garantito”.
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Messaggioda Berto » mar nov 29, 2016 9:40 pm

???

Molotov e bombe a Vittorio Veneto, spunta la pista venetista
Una missiva firmata "I love Venethia" è stata recapitata presso l'abitazione del professor Pietro Panzarino, a Colle Umberto. Indagini sono in corso da parte dei carabinieri
28 novembre 2016

http://www.trevisotoday.it/cronaca/vitt ... -2016.html


COLLE UMBERTO Una lettera, firmata "I love Venethia" è stata recapitata nei giorni scorsi presso l'abitazione di Colle Umberto del professor Pietro Panzarino, giornalista ed ex dirigente scolastico del liceo classico e scientifico Flaminio. I volantino sarebbe una rivendicazione dell'attentato esplosivo di qualche giorno fa al municipio di Vittorio Veneto.

Questo il testo del volantino:
attentato Vittorio Veneto h.01.30 notte tra il 22/23 novembre 2016; non sono stati volutamente fatti danni materiali a cose o persone; inizia il percorso determinato che non cesserà fino al completo sgombero dei terreni veneti appartenenti alla Repubblica Serenissima; italia stato oppressore della Venethia da 150 anni; la firma rivendicata è stata fatta sul lato destro del municipio di Vittorio Veneto e prontamente cancellata dai servizi dello stato italiano.


Se fuse vero mi no saria d'acordo, gnanca na scianta, parké mi vojo l'endependensa dei veneti e no el torno de ła Serenisima. E dapò ste asion łi saria ati da bociàse envaxà dal mito de Venesia.
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Messaggioda Berto » mer nov 30, 2016 9:05 am

Ordigni a Vittorio Veneto. Il sindaco Tonon crede alla pista separatista - Forse una frangia anti-unificazione del 1866

http://www.oggitreviso.it/ordigni-vitto ... sta-150228

VITTORIO VENETO (Seravałe)
Prima quattro molotov contro il Comune, poi ieri notte un ordigno rudimentale vicino ad un negozio del centro.

Sembra esserci qualcosa di più inquietante di un semplice gesto dimostrativo nei due attentati che in pochi giorni hanno scosso Vittorio Veneto, città simbolo dell'italianità, nata nel 1866 dopo il Plebiscito che sancì il ritorno del Veneto al Regno d'Italia.

E proprio di una possibile pista separatista parla il sindaco, Roberto Tonon (in foto), che ritiene i due gesti collegati ad una frangia di contestazione per l'unificazione delle frazioni di Ceneda e Serravalle, 150 anni fa, nella città di Vittorio Veneto. Si aggiunga il fatto che anche l'annessione del Veneto è tutt'ora un dato storico che molti indipendentisti contestano.

Dovranno essere le indagini dei Carabinieri, più che le suggestioni, a dire se la pista politica ha appigli reali. C'è chi non dimentica, inoltre, un episodio di 10 anni fa: le bombe di matrice anarchica lanciate a Vittorio Veneto mentre erano aperti i seggi delle elezioni politiche del 2006. Il ministro dell'interno, Angelino Alfano, non minimizza. "Non sottovalutiamo nulla - ha detto -, neanche i segnali apparentemente più irrilevanti, immaginiamoci se possiamo sottovalutare quello che si è verificato". "Le indagini sono in corso - ha aggiunto il responsabile del Viminale - e siamo fiduciosi di poter ottenere un risultato in tempi rapidi. Intanto io lavorerò assieme a sindaco e prefetto per fare tutto ciò che è di mia competenza".

Le bottiglie incendiarie, tre esplose, una rimasta intatta, erano state lanciate contro l'ingresso del Comune mercoledì notte, a conclusione delle celebrazioni per i 150 anni della nascita della città, medaglia d'oro per la Resistenza e nota quale luogo della vittoriosa battaglia finale della Grande Guerra. Ieri notte, verso le ore 3, è stata la volta di una bomba rudimentale - un vasetto di vetro con polvere pirica -, fatto esplodere vicino al marciapiede, tra un negozio e l'ingresso di un condominio. L'ordigno, che il sindaco Tonon ha definito "artigianale ma insidioso", ha provocato solo lievi danni materiali.

Ora il sindaco ha chiesto al Prefetto di Treviso la convocazione urgente del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza democratica, augurandosi che la sessione straordinaria si svolga in città, "per significare la vicinanza delle istituzioni a Vittorio Veneto, insidiata da una torbida operazione sovversiva".

L'amministratore ha detto di contare inoltre sulla determinazione che le forze di polizia dispiegheranno "nella ricerca dei colpevoli e nel contrasto ai loro disegni". "Chiederò nelle prossime ore la convocazione di tutti i partiti e i movimenti politici cittadini - ha aggiunto Tonon - per organizzare una manifestazione comune davanti al Municipio e ribadire in modo concorde la volontà di tutti i vittoriesi di difendere la storia e l'identità della città, con la sua nobile tradizione di libertà e di partecipazione".


Alberto Pento

Se a Seravałe a se fese na manefestasion piovega, no partetega, par segnalar a tuti, no ła prexounta trufa del plebesito del 1866, ma ła vera trufa/eiłouxion risorximental traverso/mostrando tuti i grandi dani ke l'edea statual ognidara e ła so concretixasion entel stado tałian ła ne ga portà ente sti 150 ani, mi a ghe saria sensa né ai né bai.

I veneti k'a crede kel stato tałian e ła Tałia łi sipia on ben anca par łori e ke łi se sente taliani pì ke veneti, łi xe tanti, tanti ma tanti de pì de coełi ke voria l'endependensa del Veneto e ke no łi se sente par gnente tałiani o pì veneti ke taliani e caxo mai itałidi o italici en parte come i tiçinexi xvisari, sti veneti li xe ła majoransa e a xe co sti kì ke a cogna far i conti e mostrarghe dal bon e dal vero come ke łi se xbaja e ke ła fradernedà tałega a naltri veneti ła ne ga portà lome ke del mal e tanti tanti ladri, parasidi, buxiari, fanfaroni e kapò. E no xe co i mortareti/petardi e co łe scorexe de carburo k'a se ghe ło demostra!
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Messaggioda Berto » gio dic 01, 2016 7:31 am

??? El fanfaron

Molotov a Vittorio Veneto: la mano dei servizi segreti deviati italiani?

https://serenissimapost.com/molotov-a-v ... .ph9232yy2

In questi giorni si è fatto un gran parlare in merito ad alcune bombe molotov che hanno preso di mira il municipio di Vittorio Veneto (che forse molti preferirebbero chiamare con i nomi veneti di Ceneda e Serravalle) e alcuni negozi del centro che avevano esposto tricolori. Abbiamo chiesto il parere in merito a Gianluca Busato, storico esponente dell’indipendentismo veneto.

Ecco il suo commento: “La sigla I love Venethia che appare in una lettera recapitata al vicedirettore di Oggi Treviso in realtà non è mai stata utilizzata prima da alcun gruppo, come molti osservatori hanno fatto notare. In ogni caso, appare evidente che gli autori siano esperti di tecniche di sicurezza, se è vero che sono riusciti a sfuggire al controllo di diverse telecamere e che, da quanto riferiscono i media, sembrano esperti nella tecnica di produzione di esplosivi. Tali particolari sembrano far propendere più verso un tentativo di provocazione da parte di qualche reparto più o meno deviato del ministero degli interni dello stato italiano, che fin dalla sua recente nascita — e anche da prima — ha sempre dimostrato di saper fare ottimo uso di esplosivi, spesso contro la popolazione inerme”.

Continua quindi Busato: “Al di là di chi sia stato l’autore, si tratta senz’altro di una stupidaggine:

se tale atto provocatorio si rivelasse effettivamente di matrice italianista, infatti ben presto si capirà l’assoluta mancanza di qualsiasi radicamento territoriale e sociale, che farà rapidamente ricadere gli episodi nel dimenticatoio delle stupidaggini italiche;
se malauguratamente fosse il gesto di un autonomista, magari simpatizzante della lega e ispirato dalle parole violente dei suoi leader, è chiaro che tale gesto sarebbe da catalogarsi tra gli atti controproducenti e dannosi per la libertà del Veneto”.

“In ogni caso — conclude Busato — , gli indipendentisti veneti non si fanno certo deviare dal proprio percorso pacifico e civico per l’indipendenza del Veneto, ben rappresentato dal progetto moderno di Plebiscito.eu, l’organizzazione che ha saputo portare la questione veneta all’attenzione del mondo intero. Il nostro percorso, nato dalla rete, si basa sull’utilizzo degli strumenti della modernità, l’economia, con la creazione di moderne business community che portino in Veneto i benefici del venture capital, e la tecnologia, con la realizzazione di uno stato veneto libero e digitale”.

Vedremo quali saranno gli esiti delle indagini in corso: dalle prime indiscrezioni che emergono a margine delle indagini in corso pare che il documento di rivendicazione sia scarsamente attendibile.
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Messaggioda Berto » gio dic 01, 2016 7:38 am

Ecco due dei tanti commenti che si rincorrevano oggi in piazza unità d’Italia.
giovedì 24 novembre 2016

http://www.reteveneta.it/googlenews/201 ... -1970.html

Cittadini di Vittorio veneto che proprio non riescono a trovare una ragione per quella 4 bottiglie incendiarie scagliate l’altra notte contro il municipio.
La sensazione prevalente è legata al disagio generale causato dalla crisi economica che anche ai piedi del cansiglio conta un numero sempre crescente di famiglie in difficoltà economiche.
Ma altri non tralasciano il collegamento tra attentato e celebrazione dei 150 anni dalla nascita della città di Vittorio.
L’altra sera, infatti, in una piazza gremita di cittadini si era ripercorso quel secolo e mezzo dalla fusione tra Ceneda e Serravalle ma soprattutto la scelta del nome Vittorio. Bombe incendiare quindi contro questa unificazione e soprattutto contro uno dei simboli per definizione dello stato centralista ovvero il re. E sarebbe questa la pista seguita dagli investigatori che stanno verificando tutte le registrazioni video della zona.
Scartata quindi l’ipotesi legata ai profughi e allo schieramento di carabinieri per le tre espulsioni al ceis di serravalle del mattino antecedente all’attentato.
Azione tra l’altro in una città per certi versi culla del comunismo italiano. Infine da cronista degli anni di piombo Tazzer in questa azione rivede il disagio sociale degli anni 70
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