Meretocrasia e responsabełetà

Meretocrasia e responsabełetà

Messaggioda Berto » dom feb 15, 2015 2:23 pm

Il Veneto che vorrei! (El Veneto ke vuria)
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Social-Meritocrazia

Come immagino la Repubblica Serenissima che Verrà!Partiamo da alcune premesse;
Sicuramente sò cosa non dovrà diventare, ovvero una copia ristretta del sistema “dis”organizzativo Italico, e non dovrà diventare neppure una copia dei sistemi politici oggi in essere, ma piuttosto, dovrebbe diventare qualche cosa che non c’è mai stato.

Utopia?
No!
Evoluzione!

Alcuni dati di fatto;
I vari sistemi organizzativi socio-politici storicamente, hanno dimostrato e stanno dimostrando il loro fallimento, pensiamo al Capitalismo ed alla Globalizzazione, ovvero i sistemi che oggi sono più vicini a noi, stanno franando di fronte al fallimento delle economie ed all’incapacità di reprimere ( fortunatamente ) la voglia d’appartenenza dei popoli, pensiamo al Comunismo caduto con e come un muro che nessuno voleva, il Fascismo, il Totalitarismo e la stessa Teocrazia sono sistemi di “gestione” fallimentari, tutti provati e tutti miseramente falliti, spesso in modi drammatici!

Nella maggior parte dei casi, ogni sistema di “gestione” è arrivato ad un apice strutturale ove sotto alcuni aspetti, sempre però ristretti al beneficio di pochi, ha visto una sua certa forma di “splendore”, queste gestioni, essendo però state sempre e comunque sbilanciate sono crollate e sono state assoggettate ad altri sistemi potenzialmente più performanti.

La natura umana e l’uomo si sono sviluppati secondo anche una teoria Darwiniana sulla base delle Prove e dei Fallimenti, proprio in funzione dei fallimenti e grazie alla perseveranza l’uomo si è sviluppato intellettualmente, il dato di fatto è che l’uomo è in perenne Evoluzione, in quanto non ha mai finito di creare Fallimenti!

Il prossimo passo…….. provare un’altra forma d’organizzazione sociale, e perché no, la SOCIAL-MERITOCRAZIA?

Cos’è la SOCIAL-MERITOCRAZIA?

In realtà oggi è solo un idea, non cosi distante dall’oggi, ma quel giusto equilibrio di mix “organizzativi” che potrebbero creare un nuovo domani.
Perché no;
Far si che il Veneto che verrà sia la culla d’un esperimento che potrebbe diventare virale?

Facile? Assolutamente No! Possibile? Solo se si avrà il coraggio di perseguire le idee si potrà arrivare a dare questa risposta!

Cerchiamo di dare una sintesi del pensiero Social-Meritocratico prendendo a spunto idee del passato:

In un mondo che oggi non c’è più lo storico, politologo Carlo Rosselli, socialista Liberale ed antifascista scrisse relativamente all’ideale del Socialismo Liberale:
“Non vi è giorno in cui potrà dirsi realizzato.
È un ideale di vita, d’azione, immenso, sconfinato, che induce a superare di continuo la posizione acquisita conforme all’elemento dinamico progressista dei ceti inferiori che salgono irresistibilmente”.

Più recentemente il filosofo Norberto Bobbio ha scritto relativamente al Socialismo Liberale:
« Il liberalsocialismo […] nasceva dal grembo della tradizione liberale come eresia del liberalismo di origine intellettuale, mentre il socialismo liberale nelle sue varie apparizioni storiche, da quella anarchica a quella rosselliana, era nata all’interno dei movimenti di sinistra il cui soggetto storico era la classe operaia.
Volendo usare ancora una volta la dicotomia destra-sinistra, che, nonostante l’ostracismo cui è a parole condannata, è ancora di dominio comune, il socialismo liberale potrebbe essere definito un socialismo di destra e il liberalsocialismo, invece, un liberalismo di sinistra »

Queste parole, sono state scritte molto prima d’oggi, dove il pseudo Dx Berlusconiano è sinergicamente complementare al pseudo Sx Renziano, evidenziando di fatto l’interconnessione odierna di due filosofie che si sono annullate, al mero scopo della sopravvivenza della specie; che specie?
Una specie che potremmo definire “lobby di casta”, una lobby che è frutto dei nostri tempi e dell’organizzazione sociale nella quale siamo caduti e dalla quale non v’è salvezza.
Come sempre accade, quando inizia il declino di un era, c’è chi si crea la propria arca ed a discapito degli altri cerca la salvezza solo per se stesso ed i suoi simili.

Dopo la disanima del Socialismo Liberale vediamo un’po’ di parlare di Meritocrazia!

Il termine “meritocrazia” fu usato la prima volta da Michael Young nel suo libro “Rise of the Meritocracy” (1958). Il termine era destinato ad un uso dispregiativo, ed il suo libro era lo scenario di un futuro dispotico in cui la posizione sociale di un individuo era determinata dal suo quoziente intellettivo e dallo sforzo.
Nel libro, l’esistenza di un simile sistema sociale finiva per portare ad una rivoluzione in cui le masse rovesciavano l’élite, ( Caste/Lobby ) che erano divenute arroganti e scollegate dai sentimenti del popolo.

( Direi che quasi quasi ci saremmo!!!!! )

Come contr’altare a questa disanima della Meritocrazia, ma sotto forma positiva, vado a scomodare un illustre del passato, tale Tomas Jefferson il quale, nel redigere la Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti, echeggiò ripetutamente il capitolo quinto del “Secondo Trattato sul Governo” di John Locke, capitolo in cui si definisce il concetto di proprietà e, a fondamento di quest’ultima, si pongono lavoro umano e necessità di sussistenza.
La tesi di fondo (esplicitata da Locke nell’ambito del capitolo quinto e poi ribadita nel resto del trattato) è che l’acquisizione della proprietà da parte di un individuo non sia moralmente sbagliata, se avviene attraverso la fatica, se è finalizzata a soddisfare i bisogni vitali di quell’individuo e se non è di pregiudizio ai bisogni vitali altrui.
Per Jefferson questa dottrina di operosità e merito, invece che di ozio ed eredità, come fattori determinanti di una società giusta si poneva, contro la monarchia, l’aristocrazia e i loro lacchè, in favore di un sistema rappresentativo di tipo repubblicano.

Oggi, l’evoluzione del significato della parola Meritocrazia su base politica, porta la stessa a questa “etimologia”:

La meritocrazia è una forma di governo dove le cariche amministrative, le cariche pubbliche, e qualsiasi ruolo che richieda responsabilità nei confronti degli altri, è affidata secondo criteri di merito, e non di appartenenza lobbistica, familiare (nepotismo e in senso allargato clientelismo) o di casta economica (oligarchia).

I principi della Meritocrazia bilanciati con la logica del Social Liberismo giustamente miscelati, potrebbero dare vita alla SOCIAL-MERITOCRAZIA, dove sulla base di alcuni elementi fondamentali, quali:

Parità di diritti, Equità sociali e Giuste gratificazioni al Merito, potrebbero essere le basi sulle quali fondare i principi di una nuova prova d’”organizzazione” sociale, e chissà, magari ad un “esperimento” Veneto, in fin dei conti La Repubblica Serenissima è già stato un Faro Illuminante per il mondo, perché non riprendere in mano un “discorso” che non abbiamo finito?

Il ragionamento è molto più lungo ed articolato, ma come spunto di riflessione credo possa bastare, per chi avrà l’ardire d’arrivare a leggere sin qui!

Roberto Agirmo
https://www.facebook.com/agirmo

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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