Exełini

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Messaggioda Berto » sab gen 10, 2015 3:40 pm

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http://it.wikipedia.org/wiki/Ezzelino_III_da_Romano

Ezzelino III da Romano o Ecelino da Romano, (Romano d'Ezzelino, 25 aprile 1194 – Soncino, 27 settembre 1259) è stato signore della Marca Trevigiana. Appartenente alla famiglia degli Ezzelini, era il figlio primogenito di Ezzelino II il Monaco e fratello di Alberico da Romano e di Cunizza da Romano.

Fu politico e condottiero ghibellino, alleato di Federico II di Svevia. Audace, astuto e valoroso, la sua decisione e volontà di dominio sfociarono in atti di spietatezza e crudeltà, in massima parte nella parabola discendente successiva alla morte del suo alleato nel 1250. Nelle cronache posteriori gli vennero dati appellativi come "feroce" e "terribile".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Exełini

Messaggioda Berto » sab gen 10, 2015 4:07 pm

http://www.marcatrevigiana.it/citta-for ... i-ezzelini

Ezzelini – Furono signori della Marca nel cuore dell’Impero di Federico II, una delle più potenti famiglie feudali, insediatasi in origine ad Onara (nell’alta Padovana), in seguito a Castello di Godego ed infine a Romano (poi d’Ezzelino) nel vicentino.

Ezzelino I da Romano – Ezzelino I da Romano, detto il Balbo, fu un glorioso combattente durante le Crociate in Terra Santa per le quali ebbe onori e riconoscenze in feudi e ricchezze da parte del Patriarca d’Aquileia e dai vescovi di Feltre, Belluno e Treviso. Ma con l’inizio dell’ascesa dei Comuni e delle aggregazioni e accordi fra le famiglie, anche nei territori feudali degli Ezzelino iniziarono i primi scontri e le insurrezioni per sconfiggere l’egemonia feudale. Ezzelino I riuscì ad insediarsi a Treviso, la città più vicina ai suoi possedimenti e giurisdizioni. Diventò, nel 1175, rettore della Lega lombarda con Alselmo da Dovara e insieme a lui partecipò alle trattative e ai preliminari per la pace con l’Imperatore Barbarossa.

Ezzelino II detto il Monaco – Ezzelino II fu detto il Monaco in quanto nella parte finale della sua esistenza si dedicò alla vita monastica e ereditò dal padre tutti i possedimenti e gli onori della famiglia.

Ezzelino III il Tiranno – Il più famoso rappresentante della famiglia è Ezzelino III soprannominato ‘il Tiranno di Padova’. La sua figura rappresenta il trapasso dalle concezioni profondamente feudali, delle quali può essere indicato come ultimo difensore, all’albore rinascimentale con la vivace intraprendenza dei liberi comuni. L’idea e l’utopia di Ezzelino era la riunificazione in un unico regno di tutta la vasta regione comprendente la ‘marca veronese’ (il Veneto) e la Lombardia. Egli era profondamente avverso all”anarchia’ comunale. Alla fine fu un perdente e l’accanimento dei vincitori (tra i quali si schiera Dante Alighieri) consegna alla storia una figura dai contorni sanguinari. Ezzelino fu certamente violento, ma fu anche uomo di filosofie impossibili da realizzare per un uomo come lui, radicato profondamente nel feudalesimo. Le sue idee infatti si concretizzeranno un centinaio d’anni dopo.

Ezzelino nel Flegetonte – Dante pone Ezzelino nel Flegetonte, in una palude di sangue bollente, insieme a tiranni come Dionigi di Siracusa che “dier nel sangue e nell’aver di piglio” , mentre Ariosto gli dedicherà alcuni endecasillabi: “Ezzelino immanissimo tiranno / che fia creduto figlio del demonio / (…)”.

Una spietata strage – Tutto questo accanimento verso Ezzelino è spiegabile nell’enorme potere che egli raggiunse. Fu il principale artefice degli scontri che si susseguirono in età Feudale nel Nord Italia e delle lotte che sconvolsero gli equilibri di ambito europeo lottando per la causa dell’Impero. Fu scomunicato dalla Chiesa perché eretico; fu definito da Papa Innocenzo IV come un assassino senza rispetto né per sesso e né per età, accecatore di fanciulli innocenti, capace di escogitare tutti i generi di tortura. Un personaggio storico che per il potere raggiunto era scomodo a molti che lo dipinsero come spietato e feroce, ma che certo non fu più crudele dei suoi contemporanei. Basti ricordare che dopo la morte di Ezzelino, tutta la famiglia fu vittima di una spietata strage perchè fosse cancellata ogni memoria dei suoi membri e ogni possibile loro reinserimento nella società.
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Re: Exełini

Messaggioda Berto » sab gen 10, 2015 5:28 pm

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Re: Exełini

Messaggioda Berto » lun feb 16, 2015 11:43 am

Trovati i resti della fortezza di Ezzelino da Romano

Sotto il Castello dei Carraresi è stata rinvenuta parte della poderosa muratura attribuita al dominio del tiranno padovano di Simone Varroto
13 febbraio 2015

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/ ... 1.10858932

PADOVA. Strato dopo strato, a ritroso nel tempo, il Castello di Padova svela finalmente le sue vestigia: sotto le sue pietre di “nasconde” il castello Ezzeliniano. E quella che finora sembrava essere solo una leggenda, diventa ora storia padovana. Gli ultimi scavi diretti dalla Sovrintendenza per i beni archeologici del Veneto con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio, hanno fatto piazza pulita dei dubbi sull'importanza del grande complesso adiacente alla Specola dove la signoria dei Carraresi volle realizzare la sua “corte fortificata”. Abbandonato al degrado durante la dominazione veneziana, in cui fu adibito a caserma, deposito di munizioni, magazzino di granaglie e alloggio per famiglie povere, trasformato in carcere e in parte in Osservatorio astronomico nel corso dell'Ottocento, negli ultimi vent'anni il Castello è stato sottoposto a vari interventi di indagine e restauro che però non avevano sciolto del tutto il mistero su questo luogo ancora poco conosciuto.

«Per la prima volta si passa da fonti documentali a una fotografia stratigrafica per rilevare le tracce di storia padovana di questo luogo incantevole», ha sottolineato ieri Andrea Colasio, ex assessore comunale alla Cultura che in questi anni è stato il principale fautore del recupero del Castello di Padova, ottenendo a più riprese risorse dal ministero per i Beni culturali e dalla Fondazione. Accanto a lui, visibilmente soddisfatto, il sovrintendente Vincenzo Tinè ha condiviso la sua emozione per una delle novità più importanti emerse dagli scavi diretti fra il 2013 e il 2014 dall'équipe guidata dagli archeologi Elena Pettenò, Stefano Tuzzato e Marco Cagnoni, affidati dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto alla società Ares di Ravenna. «Abbiamo finalmente documentato con prove tangibili la presenza del castello Ezzeliniano, risalente circa a metà del '200. Sembrava una leggenda, invece è vero: Ezzelino costruì una sua fortezza difensiva sulla struttura preesistente».

Torlonga, Castelvecchio,Castello di Ezzelino, Castello Carrarese, tutti pezzi di un puzzle di cui mancavano però alcuni elementi probanti. Che il tiranno medievale Ezzelino III da Romano avesse costruito una sua fortezza dopo la conquista di Padova del 1237 era attestato solo da fonti documentali. A parte le ipotesi deduttive su estensione e caratteristiche del Castello Ezzeliniano, mancavano del tutto prove materiali. Gli scavi recenti avevano riportato alla luce solo parte del Castello Carrarese, fatto edificare da Francesco il Vecchio tra il 1374 e il 1378.

Con quest'ultima indagine approfondita invece, oltre ai pavimenti carraresi (emersi 70 centimetri sotto quelli attuali, risalenti all'800) sono affiorate le tracce di tutte le epoche storiche. Nel cortile infatti è stata rinvenuta una poderosa muratura del XIII secolo, riferibile alla dominazione di Ezzelino. Altre importanti scoperte riguardano il Medioevo, come i resti un edificio, databile all'inizio del '200, e due tratti di una strada in mattoni frammentati, dov'erano ben leggibili i segni dei carri. Il complesso della Torlonga era risalente all'anno 1000, quando fu fatta erigere dai vescovi-conti come rimarcato dall'opera di scavo. Molto più indietro nel tempo si collocano invece i resti un edificio romano, sovrapposto a sua volta ad altre fasi edilizie, fino ad arrivare al II secolo a.C. Certificata dagli archeologi la continuità specifica di questo grande complesso fortificato, strategico per la difesa della città, l'indagine guarda al prossimo passo.
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Re: Exełini

Messaggioda Berto » lun nov 02, 2015 7:51 am

Ezzelino III da Romano, come negare la Storia.
16/06/2014 di Giorgio Burin

http://vivereveneto.com/2014/06/16/ezze ... -la-storia

Ezzelino IIIVisse nelle nostre terre nella prima meta del XIII secolo Ezzelino III. Fu signore di tutto il Veneto, estese i suoi domini fino in Lombardia, conquistando alla sua famiglia un territorio vasto e ricco. Fiero alleato di Federico II, ghibellino di solida fede, venne sconfitto con l’indizione addirittura di una Crociata. Pare ai nostri occhi una cosa assurda, ma all’epoca i papi non avevano scrupoli di scagliare cristiani contro altri cristiani, se erano in gioco gli interesso della chiesa romana.
Cosi nel 1259 fu sconfitto Ezelino. Fatto prigioniero nella battaglia di Cassano d’Adda morì poco dopo per le ferite riportate.
Si scatenò allora nei confronti di tutto cio che lo ricordava una “damnatio memoriae”, la metodica distruziomne di tutto ciò che potesse tramandarne la memoria. Furono distrutti i suoi castelli, le sue torri, i suoi borghi. Pochi si salvarono, Montagnana, Bassano, di altri restarono poco piu che le fondamenta, come la torre di cittadella.
Ovunque si parlo di lui come un tiranno sanguinario, la sua sconfitta andava si celebrò come la fine di un incubo, senza entrare nel merito dei suoi indubbi pregi, fatto salvo il fatto che fu comunque uomo del suo tempo.
Papa Inocenzo IIIUn altro potere, la Repubblica dei Dogi di Venezia, si pose per secoli nella condizione di rivendicare la propria autonomia politica rispetto alle politiche della curia romana. Non che Venezia non fosse cristiana, anzi. La Religiosità e la Fede permearono nei secoli il comportamento del Serenissimo Governo come del Popolo Veneziano. Ma non bastava.
Papa Giulio IIVenezia seppe dire no alle eccessive interferenze, ai vincoli ritenuti impropri posti dal papato al suo agire. Incorse per questo in varie scomuniche, mai legate a motivi strettamente religiosi. Da tutte fu sollevata, facendo leva sulla ragione e sulla opera di eccezionali difensori, tra cui Paolo Sarpi.
Ma venne un giorno che Venezia cessò di esistere come potere politico e il suo territorio fu invaso da altri poteri, la religiosa Austria, il laico regno di Sardegna.
Nei confronti della Serenissima, però, sembra ripetersi la stessa “damnatio memoriae” che colpi Ezzelino. Negata la sua storia, negata la lingua, nascoste le sue istituzioni, vilipeso il carattere del suo popolo.
Gonfaloni VenetoStessa la colpa, stesso il trattamento … ognuno tragga le conclusioni che crede.
Ma qualcosa non ha funzionato. Certamente nelle genti Venete non e morto il ricordo di Ezzelino, e si assiste tra gli studiosi alla sua rivalutazione umana e storica. Ancor meno il leone marciano ha smesso di garrire nel cuore di tutti i Veneti.
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