da Sixara » mer dic 24, 2014 10:37 am
Anca J.von Schlosser, storico de l arte , el ga fato el so Viajo n Lagouna :
Citazioni da
J.Von Schlosser, Venezia e Ferrara 1897, Ed. Corbo & Fiore, Mestre-Venezia, 1979 ( prima trad. in italiano).
Chi scende dalle Alpi Giulie durante un viaggio sul finire dell'estate ... è giunto in quella 'zona franca' fra terra e mare, acque dolci e salse , avvolta tutt'intorno da umide caligini, dove l'uomo si è costruito un nido come gli uccelli acquatici su un terreno malsicuro e in costante spostamento
... e solo pochi hanno abbastanza tempo e voglia e l'animo incline a fantasticherie antiquate, per abbandonarsi all'incanto del paesaggio desolato della laguna e, certo, anche alle sue nebbie portatrici di febbri...
Dalle gore e dagli stagni della laguna morta si esce senza quasi avvedersene nella zona della laguna viva e fluente solcata da innumerevoli vie d'acqua naturali e artificiali ...; dal mare aperto la protegge una serie di scanni, molto estesi in lunghezza, ...attraverso cinque bocche le acque dell'Adriatico penetrano al tempo dell'alta marea nell'interno e si propagano , rivitalizzando l'ambiente , per i canali fittamente ramificati, già una volta paragonati, con una immagine assai felice al sistema arterioso del corpo umano.
Le rive del vertice estremo dell'Adriatico erano per gli antichi una terra meravigliosa. Là, alle sorgenti dell'enigmatico Timavo che irrompendo da tre fenditure nella roccia, precipita dopo una corsa imponente ... nel mare, attraversando boschi in cui, ancora in epoca storica pascolavano mandrie di tori selvatici, gli uri,
sbarcarono un tempo gli Argonauti ... Alle rive del Po fu circoscritta la gentile leggenda di Fetonte, le cui sorelle, tramutate in scuri e alti pioppi, piansero lacrime d'ambra dai riflessi d'oro.
Perché i predecessori ... erano già un popolo civilizzato che esercitava il commercio, l'agricoltura e la navigazione, del tutto dissimile dai suoi turbolenti vicini, i galli attaccabrighe, poco attratti dalle imprese guerresche, erano purtuttavia capaci di maneggiare la spada ... con grande coraggio.
L'aspetto ... di quelle coste era ... 2000 anni fa assai diverso ... Vaste selve – di cui le pinete di Ravenna, Brondolo dietro Chioggia ... e quelle di Belvedere vicino a Grado non sono che ben miseri resti ... si alternavano a pascoli ubertosi, dove si lasciavano galoppare le mandrie dei famosi cavalli veneti ...
Come Venezia nei tempi più remoti, Ravenna era, analogamente agli altri centri di questa regione, un villaggio su palafitte a pianta urbana: le case, per la maggior parte in legno, si reggevano su un basamento di robusti tronchi di larice profondamente confitti nel fondo melmoso ... Le palafitte ... erano familiari alla pianura padana fin dalle epoche più lontane. Resti di abitati di questo genere – oltre che sul lago di Garda e nel minuscolo lago Fimon nei pressi di Vicenza, sono stati ritrovati in gran numero, negli antichi insediamenti... dell'Emilia; qui si tratta delle cosiddette terramare ...
....le campagne intorno al Po erano allora una terra di boschi, dal suolo paludoso e cedevole a causa delle frequenti innondazioni.
Mentre all'epoca veneto-romana la vita si svolgeva di preferenza sul margine costiero della laguna , quest'ultima con tutte le sue isole, entrò nella storia con l'avvento delle invasioni barbariche... allorché questi luoghi iniziarono ad animarsi di nuovi fermenti. Gli abitanti della città sul margine estremo del litorale si rifugiarono... tra le paludi, sulle più sicure isole lagunari... Una nuova vita rigogliosa sorse dunque proprio qui, dove la terra e il mare si compenetrano su un terreno estremamente singolare, per chi è inesperto del posto denso di insidie – come ebbero a sperimentare gli spartani di Cleomene prima e i franchi di Pipino poi, davanti a Rivoalto.
Gran parte dei nuovi immigrati vi si stabilì in modo permanente mischiandosi alle popolazioni indigene ... si disseminarono così nel grembo fecondo della laguna i germi da cui un giorno doveva sbocciare il meraviglioso fiore di Venezia.
Cassiodoro, uno degli ultimi romani, ministro di re Teodorico, ci ha lasciato una bella descrizione ... intorno alle più remote forme di vita di questa regione : ... le casupole costruite su un'area innalzata artificialmente per mezzo di argini e graticciate si rannicchiavano qui come nidi di uccelli acquatici lungo i canali periodicamente gonfiati dalle maree; le agili barche erano poste al riparo.... I veneti di questi insediamenti lagunari impararono ben presto a manovrare le vele con grande perizia sia sull'alto mare che delineava il loro immutabile orizzonte, sia nell'acqua placida dell'interno tra i lidi mantenuti artificialmente; qui i navigli sembravano scivolare su di un fondo erboso fra i campi... L'alzaia trainava cigolando per i canali le chiatte pesanti, cariche del dolce vino istriano di Aquileia destinato al re dei goti a Ravenna. La coltura locale più redditizia erano le saline, il sale la maggiore ricchezza. Imperava ancora l'austerità di costumi degli antichi veneti e una casa era uguale all'altra. In mezzo al caos e alla corruzione della sua epoca, Cassiodoro intravvide un riflesso dell'età dell'oro, in questa comunità democratica di laboriosi marinai e pescatori insensibili alle intemperie, governati da tribuni liberamente eletti, quasi indipendente entro i confini della laguna difficilmente accessibile.
Così era dunque la gente di quelle isole che, insieme ai profughi delle città romane della costa era destinata a far parte dei progenitori di Venezia.